Il clero e la destra più fanatica aizzano i coloni israeliani per sabotare le speranze di pace. L’umanitarismo ipocrita e bugiardo lanciato da Parigi diventa un boomerang che porta Sakineh all’impiccagione.

“CARMEL (Cisgiordania) – 34 gradi all’ ombra. «Lo sentite questo caldo?». I duecento coloni fanno sì: lo sentiamo. «S’ è mai sentito un caldo simile, a fine settembre?». I duecento scuotono la testa: no, mai. «E’ Dio che l’ ha mandato, questo caldo! Per dire che il congelamento è finito!»”.
Leggo con sbigottimento sul Corriere della Sera le demenziali parole del rabbino, uno dei fanatici capintesta che guidando i fanatici coloni al continuo rubare la terra dei palestinesi li guida anche all’assalto dei cosiddetti colloqui di pace che Obama tenta di riannodare tra il governo israeliano e l’Autorità nazionale palestinese. Il rabbino è cioè uno di quelli che spinge a una nuova guerra, visto che dalle guerre e dai soprusi che durano ormai da 60 anni i fanatici come lui e i relativi greggi di seguaci hanno avuto finora tutto da guadagnare, sulla pelle dei palestinesi spazzati via da oltre 400 villaggi e paesi. Sapevo da tempo che il Dio della bibbia è qualcosa di orribile, un incubo dei peggiori,  ma che ancora oggi ci fosse gente, per giunta rabbini, che lo bestemmiasse in questo modo non lo credevo possibile. Ma proseguiamo nella istruttiva lettura dell’articolo del Corriere della Sera, che pur essendo da sempre filoisraeliano deve avere capito che il pericolo di nuova guerra, che ci coinvolgerebbe, è talmente grande che è bene mostrare al pubblico almeno qualcuna delle porcherie dei fanatici ebraisti duri e puri, dove per ebraisti si intende il simmetrico e il complementare di islamisti:
“Il rabbino alza un mattone, i duecento lo guardano come elevasse la pietra filosofale. Il rabbino è arrivato apposta da Kiryat Arba, nel frastuono di camion che già scaricano il cemento e di ruspe che già dissodano il terreno. Esulta: «Da stanotte finisce l’ ingiustizia!». Applauso. «Si torna alla normalità. […] La terra d’ Israele appartiene al popolo ebreo»”.

Qui ci sono da fare subito due osservazioni, anzi tre. La prima è che Kiryat Arbat è una colonia di fanatici ebraisti che da decenni tiene in ostaggio i quasi 200 mila palestinesi di Hebron, città ridotta a un fantasma e umilata in modo raccapricciante per permettere ai coloni di andare apregare sulla tomba di Abramo in quella che è la moschea di Abramo, cioè un luogo di culto islamico sottratto per ora “solo” a metà ai palestinesi. Sono stati chiusi d’autorità oltre 400 negozi e molte strade sono state chiuse, provocando così il fallimento di altri 400 e passa negozi palestinesi, aumentando così ancor più la povertà degli abitanti, per permettere ai fanatici di andare indisturbati nella metà moschea “israelizzata”.
La seconda osservazione  è che da Kyriat Arba veniva il rabbino Kahane, il più estremista di tutti, uno per il quale i palestiensi sono solo animali a due gambe da eliminare. E infatti il suo seguace Baruch Goldstein, anche lui abitante a Kyriat Arbat, un bel giorno ammazzò 29 palestinesi in preghiera nella moschea, provocando così per reazione la nascita di Hamas. E sì, perché la nascita di Hamas, così come la sua crescita finanziata da israele, è un capitolo assai poco noto che prima o poi andrà chiarito bene. Lo ha già chiarito la giornalista Paola Caridi, ma tutti fanno finta di niente. Dovremo quindi tornarci. Per ora mi limito a osservare che a Kahane, a Goldstein e ai fanatici di Kiryat Arbat facevano riferimento anche gli estremisti ebraisti come quello che uccise Rabin per ammazzare meglio gli accordi di Oslo così come i terroristi della banda Stern uccisero a suo tempo a Gerusalemme l’inviato dell’Onu conte Bernadotte per soffocare nel sangue l’ipotesi di uno Stato unico sia per i palestinesi che per gli ebrei. Va inoltre osservato che a Kiryat Arbat il pluriassassino Goldstein non solo non è stato sconfessato o condannato moralmente, ma gli hanno anche costruito una bella tomba monumento dove si legge – incredibile e orribile, ma vero – che lui era un uomo santo che ha fatto una cosa santa. Non ne dubitiamo…. E’ però una vergogna, tra le tante, che il governo israeliano non abbia mai eliminato un tale sconcio monumentale, permettendo così che continuassero a vivere, aumentando, gli odi tra palestinesi e israeliani non palestinesi.

La terza osservazione da  fare è sulla fissazione che “Israele appartiene agli ebrei” perché a suo tempo Dio a loro l’avrebbe promessa, donde il nome ridicolo ma sciagurato di Terra Promessa fatto proprio anche dal cristianesimo, che a sua vola ne trasse la scusa buona per le guerre e i massacri – anche queli “santi” – meglio noti come crociate. Purtroppo non esiste nessun documento dimostrante che davvero Dio quella stramaledetta terra l’ha promessa a qualcuno. Forse perché non esistevano ancora i notai o forse perché i sgeuaci di Mosè erano quasi tutti analfabeti e non sapevano scrivere e quindi controfirmare l’accettazione di una promessa di proprietà fondiaria, sta di fatto che non esiste nessun documento legale che attesti come vera questa nota fandonia biblica. Oltretutto, a vole rfare dello spirito, quegli analfabeti non potevano ancora firmare con una croce…. Cristo infatti e la sua croce erano molto aldilà da venire. In compenso però abbiamo vari buoni libri, il migliore dei quali è di due archeologi ebrei, il primo dei quali anche israeliano, che dimostrano in modo inconfutabile che Abramo e Mosè non sono mai esistiti e che quella terra non poteva essere promessa agli ebrei “schiavi in Egitto” per due buoni motivi. Il primo è che gli ebrei non sono mai stati schiavi in Egitto, come del resto non lo sono stati neppure a Babilonia. Il secondo è che gli abitanti di quelle terre erano stanziali da millenni, NON sono cioè mai arrivat a conquistare un fico secco, meno che mai la “terra promessa da Dio”. Solo un Dio da ubriaconi molesti poteva promettere a qualcuno una terra già abitata da altri. O no? Dio infatti non poetva certo ignorare che una tale sua eventuale promessa avrebbe scatenato i massacri di cui la bibbia si vanta, per fortuna pure invenzioni retoriche, nazionaliste trombone per farsi coraggio, e le guerre che si succedono da 60 anni. Se è vero che “Dio non gioca a dadi”, come ha detto Einstein per dire che l’Universo è governato da ben precise leggi fisiche, è ancor più vero che non gioca ai massacri. O no? Checché ne dicano i cleri delle religioni monoteiste.

Quello che conta alla fine sono – as usual, come sempre – solo i rapporti di forza. Come hanno già chiarito bene e da tempo Brenno, Napoleone e Hitler, oltre ai cow boys e ai conquistadores che hanno spazzato via centinaia di popoli e milioni di esseri umani nativi americani. Oggi gli ebrei sono i più forti, quindi possono imporre i loro miti e le fandonie della bibbia come fossero fonte del diritto. Esattamente come ha fatto la Chiesa e con le fandonie bilbiche e con il taroccamento dei vangeli. Nulla di nuovo sotto il sole. Neppure sotto il sole della Palestina e d’Israele. Hanno poco da ragliare i Rodolfo che per ridicolizzare i critici di Israele accusano di fissazione chi cita “addirittura” gli indiani, come a dire storie vecchie di secoli, quando loro accampano come fonte del diritto minchiate vecchie non di qualche secolo, bensì di qualche millennio… Altro che due pesi e due misure! Qui siano al barare più scoperto. Oltre che sconcio. Roba da bettola. O da saloon di film western.

Il fanatismo dei coloni, povera gente spesso in buona fede aizzata da rabbini fanatici e usata da Rabin e dai governi successivi per far fallire gli accordi di Oslo da lui stesso firmati, è aizzato non solo dai rabbini più scatenati, ma va a braccetto con la destra la cui ira contro Obama e gli israeliani stufi di sangue sta montando sempre di più. «L’ unica cosa da congelare solo i negoziati [con i palestinesi], non gl’ insediamenti», dichiarano vari esponenti di partiti di destra, compresi quelli al governo. E fioccano le accuse di tradimento contro i 150 intellettuali, scrittori come Amos Oz, David Grossman e A.B. Yehoshua, attori e artisti vari, che hanno dichiarato pubblicamente di non voler più mettere piede negli insediamenti. Dio salvi Israele dalla gente che mette in pericolo la stessa Israele, oltre a trattare i palestinesi come “animali a due zampe”.

Intanto l’apposita commissione dell’Onu ha completato i lavori di indagine sul massacro di pacifisti turchi compiuto dai militari israeliani all’assalto della nave Mar Marmara. La conclusione è che, come avevo anticipato nella precedente puntata del blog, l’azione di Israele è da condannare. Anche perché vari pacifisti turchi tra i nove ammazzati sono stati uccisi a sangue freddo con un colpo in testa sparato da vicino.

Se a tutto ciò aggiungiamo che Netanyahu ha chiarito fino alla noia che non c’è nulla da trattare, ma solo da accettare passivamente rifiutando preventivamente le richieste palestinesi, è chiaro che l’orizzonte minaccia tempesta. Cioè altro sangue.  Il “coraggio” che Netanyahu e i suoi elettori pretendono da Abu Mazen è quello di arrendersi e accettare le briciole del ricco banchetto israeliano spartitorio di terre palestiensi. Vediamo cosa decide la Lega Araba, un insieme mi pare di ben 32 Paesi, il 4 ottobre, se autorizzare o no il povero Abu Mazen, il cui mandato per giunta è scaduto da un pezzo e quindi non si sa bene chi rappresenti, a “trattare”, cioè a inchinarsi, a Netanyahu. Fermo restando il fatto che la stessa Lega araba ha già offerto nel 2002 – e rinnovato nel 2005 – un completo piano di pace, con reciproci riconoscimenti anche diplomatici, un piano di pace che Israele ha rifiutato perché non aveva – e non ha – la minima intenzione di restituire, se non in minima parte, il maltolto territoriale. E del resto quando è stato deciso di sgomberare la Striscia di Gaza (che termine orribile: Striscia. Che però rende bene la realtà), l’allora capo di governo, l’uomo responsabile della mattanza di palestinesi a Sabra e Chatila in Libano, lo ha fatto in modo tale, senza minimamente coinvolgere l’Autorità nazionale palestinese, da rendere inevitabile il tracollo dell’Autorità, di Abu Mazen e dei suoi uomini, e la vittoria di Hamas a Gaza.

A quanto pare la Sakineh dell’Iran sarà impiccata, tra due settimane. Grazie alla campagna a base di balle sulle “lapidazione per adulterio” partita da Parigi e grazie al menefreghismo di tutti verso l’esecuzione della Sakineh degli Usa, vale a dire l’handicappata Teresa Lewis giustiziata in croce in Virginia, ora è non solo difficile, ma addirittura impossibile che possa essere presa in considerazione la richiesta internazionale di non impiccare Sakineh. La campagna lanciata da Parigi dal figo-filosofo Bernard Levy, assatanato contro l’Iran ormai da molti anni, e dalla premier madame Carla Bruni, grazie al menefreghismo nei confronti della Lewis ha mostrato il suo vero volto. Niente affatto umanitario, niente affatto disinteressato, niente affatto onesto e per nulla pulito. Molto sporco di politica. E di politica sporca. Ancor meno si puà sperare nella non esecuzione dell’impiccagione a Teheran ora che è in pieno svolgimento il sabotaggio dei computer addetti alla ricerca scientifica  in Iran ottenuto tramite l’immissione di un virus che anche un cretino capisce bene da dove è stato fatto partire. L’Iran appare piuttosto diverso da un Abu Mazen, alquanto meno remissivo alle nostre pretese a senso unico e ai nostri sabotaggi. Che come unico risultato ottengono che il governo clericale duri, purtroppo. E che le Sakineh vengano impiccate.

Ma anche qui, speriamo in un miracolo. Non perché la vita di una condannata a morte per concorso in omicidio  compiuto a Teheran valga più delle vita di una condannata a morte per lo stesso reato compiuto in Virginia. Ma perché qualunque condanna a morte è un atto barbaro. Che piace solo ai barbari e ai guerrafondai. Abbiamo sulla coscienza l’uccisione della Lewis. Non vorremmo avere anche quella di Sakineh. Oltre a tutto il resto.

366 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x Antonio AZ

    Caro Antonio,

    Ian Lancaster Fleming e’ stato uno scrittore e giornalista britannico, piu’ famoso per i suoi romanzi sulla spia britannica James Bond.
    Io ne ho visti alcuni in TV, se non erro c’era anche una serie a puntate.
    Non sono il mio tipo di film, ma sono film di avventura e spionaggio.

    Non ti saprei dire dell’eccellenza dei vostri doppiatori.

    Mia mamma in visita negli US si credeva che in nostri film e serie a puntate fossero Italiani doppiati in Inglese.
    Non poteva credere che Kojak, Perry Mason e Ironside fossero film Americani, erano i suoi favoriti.
    ————————-

    Caro Gino Per noi è inconcepibile vivere da servi e senza dignità. ma per alcuni è una situazione in cui si sentono benissimo.

    Lascio i commenti a Popeye……!!!!!!!!!!!!!!!!

    Buonanotte,
    Anita

  2. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ma come si fa a credere a tutto quello che scrive Fulvio Grimaldi?

    Eccone una:

    In effetti non c’è equilibrio. Specie se ai 90.000 profughi neri cacciati dal proletario Distretto 9 di New Orleans con la scusa, avanzata dall’immobiliarista Bush dopo aver fatto saltare gli argini, di Katrina.

    No comment….!!!

    Il Presidente Bush aveva gia’ dichiarato State of Emergency il 27 di Agosto, per gli Stati di Alabama, Louisiana e Mississippi.
    Katrina fece terra in Louisiana il 29 di Agosto, le levee cedettero il 30-31 di Agosto.

    Anita

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il Giorgetto W(isky) si preoccupò subito di trarre in salvo i ricconi (ricchioni direbbe Faust) lasciando annegare come topi i poveri cristi della bidonville.
    Provi a contestarlo!
    C.G.

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La fine del miracolo.
    Sul caso dei rifiuti a Napoli si assiste ad una realtà drammatica perché dopo anni di propaganda, nessun ciclo strutturale è stato realizzato.
    Questa è la fine del miracolo dei rifiuti di Berlusconi. È l’ora di risolvere veramente questo problema senza nessun colpo di immagine.

  5. ber
    ber says:

    Pino ha aperto un link con FB,…per chi fosse interessato.
    Buona domenica a tutti,Ber

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Oggi 20 anni fa´si riunivano le due Germanie. Il popolo lo ha desiderato, il popolo c´e´riuscito. Quelli dell´est con tutta la loro forza, quelli dell´ovest un po´ scettici ma altrettanto decisi.
    Si puo´parlare di differenze di carattere, si puo´parlare di quelli che questa unione non la volevano, o si puo´parlare della “Sehnsucht” dei Tedeschi dell´est per il vecchio regime.Ma sono solo minoranze trascurabili ed inevitabili dato che in ognuno di noi sono presenti le “dissonanze cognitive” . Fatto e´, che chi vedeva il baratro, e´stato rimbeccato a dovere dai fatti.
    Ci si domanda, come cazzo hanno fatto. Io la risposta la so´, perche´vedo tutti i giorni come vive questa gente.
    La cosa principale per loro e´il progettare , poi fare, subito dopo viene il portare a termine senza indugi.
    Noi …(e cosi il nostro governo) se dobbiamo rinnovare una stanza del nostro appartamento rimandiamo molto volentieri, quando dopo ci decidiamo pero´, si e´volatizzato nel frattempo l´entusiasmo, per cui invece di un giorno il rinnovo di quella stanza dura due tre giorni, ed all´ ultimo riesce pure male.
    Loro no, fanno un programma e si mettono subito al lavoro, non rimandano mai, sono cocciuti nelle difficolta´ed in mente hanno solo il completamento dell´opera, solo a conclusione si siedono e si bevono una bella birra.
    Il nostro inconveniente dunque e quello di rimandare, rimandare, rimandare, parlare, parlare, parlare, pensare e strapensare come nel frattempo trarne personalmente un profitto fregandosene altamente della comunita´.
    Non essere riusciti dopo 30 anni a completare, per esempio, la Salerno- Reggio Calabria, denota gia´che nel nostro sistema c´e´qualcosa di profondamente marcio.
    Il profondamente marcio non e´tanto negli uomini che abbiamo al potere, per niente. Il marcio e´in tutti.
    Se fosse stata l´Italia ad avere un simile fardello, di un territorio contaminato al massimo, di fabbriche rottame, di poverta´diffusa, non sarebbe riuscita a risolvere la situazione nemmeno in 1000 anni.
    In Germania se ci fossero stati tentennamenti sarebbe tutto finito nel sangue. Da noi no, chissa´perche´.
    O meglio un perche´c´e´, la gente se ne frega cosi come se ne fregono tutti i politici e i funzionari , e la vita continua, ci sara´una prossima estate ed andremo tutti al mare, portandoci dietro l´acqua minerale e la pasta al forno. Questo ci basta.
    Cosa succedera´ in quella giornata di sole ed il mare a due passi se non sara´piu´possibile la pasta al forno, non si sa´.
    Niente di strano che l´Italiano si sdrai a letto lasciandosi disidradare ed aspettando la fine.
    O forse sara´sangue.
    Buona Domenica a tutti .
    Rodolfo

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x ber e x tutti

    Ho solo inserito nella mia pagina su FB il link di questa puntata del blog, come faccio a volte e dovrei invece fare sempre (ma me ne dimentico).
    Tra poco metto in rete il nuovo argomento.
    Buona domenica.
    pino nicotri

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
    BUONA LETTURA.
    E BUONA DOMENICA.
    pino nicotri

  9. sylvi
    sylvi says:

    La vita è ben strana…meno male!

    Non avrei mai pensato di sottoscrivere in toto un post di Rodolfo!
    il 356
    Ebbene lo faccio, con molto piacere!
    Vorrei solo aggiungere , che per mie esperienze, chi mugugna lo fa, ma subito dopo aggiunge -era giusto così!-

    Così mi ritrovo a pensare “diversamente italiano” e “diversamente tedesco” con un piede sul molo e uno sulla barca.
    Posizione pericolosissima che richiede un equilibrio instabile da correggere continuamente! Mare permettendo!
    Comunque un grande CHAPEAU ai tedeschi , al loro coraggio e al loro senso civico!

    E a Rodolfo -grazie-!

    Sylvi

  10. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    La finisca di spargere menzogne.
    Considerando l’immensita’ dell’allagamento i morti furono meno di mille in Louisiana.
    1.900 in nei tre’ stati piu’ colpiti.
    Mayor Nagin era il responsabile e diede solo l’ordine di VOLONTARIA evacuazione nelle zone basse.

    Allora quando il mio Stato e’ stato inondato lo scorso Marzo e stiamo ancora ricuperando a chi dobbiamo dare la colpa?
    A Obama?
    Il sindaci ed il governatore sono i primi responsabili.

    Il mio Stato non e’ in una ciotola come New Orleans.

    Anita

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cheffà Komare, zompa?
    Già di primo mattino?
    Una vera atleta a quell’età.

    Il quesito NON era sulla composizione geografica del territorio ma se, nel disastro naturale, il suo tanto amato Giorgetto W(isky) amato si sia preoccupato di mettere in salvo PER PRIMI i benestanti di quel territorio lasciando alla mercè i quartieri più poveri.

    Non imbrogli sempre il discorso, zompettando quà e là.
    C.G.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Erano nere le migliaia di persone stipate al Superdome di New Orleans che hanno agonizzato cinque giorni prima di essere messe in salvo. Erano neri i morti ai bordi delle strade e quelli che emergevano dalle acque limacciose che hanno invaso la città. Neri anche i ragazzi che saccheggiavano i negozi, e neri i cecchini che sparavano impazziti contro i soccorritori. I militanti dei movimenti per i diritti civili hanno tirato fuori dai cassetti ricerche e articoli scritti negli ultimi anni in cui la tragedia era prevista nei dettagli. Ma erano i cittadini più poveri, i meno istruiti, i più vecchi, gli handicappati, a rispondere così. Erano quelli che non avevano possibilità di viaggiare, che non conoscevano altro che la loro città, o il loro quartiere, che sono i più poveri e i più neri.
    Quindi non dica le sue solite fesserie!!
    C.G.

  13. Anita
    Anita says:

    La percetuale di neri a new Orleans era del 70%.
    Ecco perche’ lei ha visto quasi solo i neri.

    Il Quartiere Francese non e’ stato inondato, mancava l’elettricita’, ma funzionava la stessa sera…in maniera ridotta.

    Il Superdome ha ospitato 15’000 persone, molte balle sono state scritte e poi ritratte.

    Il Superdome doveva essere pronto per ricevere i rifugiati, non lo era, il compito era del sindaco Ray Nagin.

    Gli autobus non erano pronti, sono rimasti dove erano, di chi e’ la colpa?

    Noi siamo soggetti a uragani, siamo pronti giorni prima.
    Cosi’ pure per le bufere di neve.
    Il compito e’ del sindaco e del governatore.
    Due settimane fa eravamo in attesa di Igor, lo Stato era mobilizzato, annunci continui, zone evacuate, autobus pronti, etc…
    L’uragano non e’ arrivato, si e’ spostato ad est, la gente si lamenta per le preparazioni eccessive, ma gli uragani sono imprevedibili.

    Edifici pubblici erano gia’ pronti con sfilate di letti, visti in TV locale, scorte di viveri per 4-5 giorni, gabinetti portabili, necessita’ mediche, compito del mio sindaco Scott Avedisian.
    Idem per le altre citta’.

    Quando Katrina ha attraversata la Florida era ridotto ad uno storm tropicale, poi si e’ rinforzato nel Golfo del Messico.

    Anita

  14. Popeye
    Popeye says:

    248 Antonio Zaimbri { 02.10.10 alle 2:18 } Bravo Poppy quei numeri possono servire solo a Rodolfo che è giocatore, potrebbe metterli al lotto.

    – 1970 – 827.255
    – 1990 – 1.959.234
    In 20 anni un incremento di 1.300.000 circa il 230 % una media del 11,5% annuo ma a chi la racconti ….. guarda che forse ti sei confuso ed hai preso dalla tabella la colonna dei conigli.
    Ma tu un’ora senza sparare cazzate e/o offese proprio non ce la fai, vai in crisi di astinenza, fattim una tirata di trinitrotoluolo e lascia stare i nativi.
    Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
    ——————————–
    Caro Antonio
    Questi sono i numeri provveduti dal Censo. Lo so che non conosci l’inglese ma ti posso garantire che non esiste una colonna dei conigli. Pero’ posso darti la mia opinione che per te valera’ come il due di picche quando la briscola e’ cuori. Ma la daro’ lo stesso con la speranza che aprira’ i tuoi occhi e non essere cosi sospettoso e vedere la Cia dapertutto. Con cambiamenti di leggi negli anni 70 ci fu un grande push dal parte del governo di dare preferenze alle minoranze quando facevano domande per il lavoro. Allora, perche gl’indiani sono una minoranza e perche’ esere indiani fine a quel punto non portava nessun vantaggio, convenieva adesso dichiararsi indiani. Un altra possibile ragione puo essere il risorgimento di ritrovare le proprie radici geneologiche dopo l’immenso successo del film “Roots” del 1977. Cosi molti incominciarono a scoprire le proprie radici e, piu’ importante, essere orgogliosi delle proprie radici. Questo credo influenzo il censo.

    Il fatto che tu sei ateo a me non fa ne caldo ne freddo. Non lo farebbe neanche se tu credessi nel Gran Sasso. E non lo fa neanche se tu fossi un ignorante ateo.

  15. Popeye
    Popeye says:

    Caro Cerutti,
    E aggiungerei che era un nero che aveva la resposibilita’ in prima linea di evacuare questa gente. Aveva alla sua disposizione una flotta di school bus che poteva usare per questo scopo ma non lo fece. La flotta invece fu trovata sotto acque. La responabilita’ di seconda linea era del governatore dello stato per prendere azione ma non fece niente, neanche richiedere al governo federale di dare assistenza dichiaranzo uno stato di emergenza. Non per caso il governatore era un Democratico in opposizione a Bush. Quando non conosci tutti i fatti faresti bene a moderare le accuse. Ti posso anche garantire che la Signora Anita non aveva nessun potere di intervernire e certamente non e’ colpa sua.
    Hai notato pure che quei neri erano ben nutriti al punto che ci volevano elicotteri speciali per tirarli su. Questi caro Cerutti erano e sono i nostri poveri.

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