Musica a ruota libera

Musica a ruota libera, o meglio  scrivere di musica a ruota libera che vuol di’?  Ha un senso? Cerrrrto che sì, visto che critiche e recensioni sono ahimè sempre più omologate verso l’alto , son tutti bravissimi, stelle a tutti. Basta far contenti i discografici, non sentirsi diversi dai colleghi, c’è persino chi fa copia-e-incolla della scheda di presentazione di un disco senza manco ascoltarlo…se poi c’è in ballo la star di turno tutti a scrivere le stesse cose,  in bene ovviamente. Tanto di cappello a chi sa fare marketing come si deve e impone a giornali e radio il “prescelto” senza far tanta pressione (ho trovato Allevi persino su Topolino di mia figlia). E’ così facile far poca fatica…e poi si lamentano che non si comprano più dischi! Per forza, dovessi badare alle recensioni promettenti che leggo comprerei tanti di quei “pacchi”… meglio un piccolo assaggio prima, e 9 volte su 10 ci si ferma delusi lì.

A ruota libera dicevamo…che non vuol dire per forza sparare a zero su tutti, fare il bastian contrario, ma il cane (cagna, pardon) sciolto perché no? Cercherò di non peccare di palese favoritismo neppure per i pochissimi musicisti di cui resto ancora, nonostante l’età (mia), una fan, Tipo Trent Reznor, tanto per rompere subito gli indugi. Tanto di cappello alla distribuzione gratuita on line, in tutti i formati, dell’ultimo album targato Nin, “The slip”. Tutto il disco + booklet in pdf, non solo un pezzo come fu per “Ghots”, gratis solo il volume 1. Sgancerei volentieri qualche soldo se “The slip” potesse darmi qualche soddisfazione in più. Ed invece…sono una fan ma non sono mica scema. A questo punto meglio le pippe elettroniche di “Ghots”, che ogni tanto ti regalano un’emozione. Comunque a Trent bastano alle volte pochi accordi di pianoforte come in “Lights in the sky”. E che mi dite del concerto di quest’inverno all’Alcatraz di Milano? I tempi di “And all that coul have been – live” sono lontani…era il 2002. Aperta parentesi graffa: quand’è che un artista deve dire basta, quando ha già dato? Apro la discussione, senza fine, citando un altro, ben diverso rocker: Bruce S. Credo di essere stata l’unica a lasciare l’Arena dopo poche canzoni del suo concerto country all’Arena di Verona. Tutti ballavano e cantavano estasiati, io ho urlato solo “Vacca, tornatene a casa” alla moglie e via…che palle! C’è qualcuno su questo pianeta a cui la versione da bovaro di “Atlantic city” a fatto pena? E a proposito di Arena, e qui per ora chiudo, lunedì 28 come v’è parsa Bjork? Tocco il primo tasto dolente che mi viene i mente: set da 60 minuti 60 (di meno non può sennò per contratto non la pagano) più qualche bis: un po’ pochino no?