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Il miserabile veleno schizzato (anche) contro di me dai filoisraeliani di “Informazione Corretta”.

Il lato comico di questa nuova demenza contro di me è che nel mio articolo, il cui link trovate qui in basso e che i fanatici di Informazione Corretta attaccano furiosamente, ho citato solo dichiarazioni pubbliche di ufficiali militari di alto livello, politici ed ex ministri TUTTI israeliani. E tutti sicuramente non S.H.I.T. , acronimo di goliardica idiozia – come dire in italiano a M.E.R.D.A. – inventato dai figuri di masada2000.org per definire gli ebrei  Self Hating or Israel Treathening, cioè gli ebrei che “odiano se stessi o minacciano Israele”. Questa infatti è la definizione che gli oltrranzisti di masada2000.org danno di tutti gli ebrei pacifisti o critici della politica istareliana, da Noam Chomsky a Moni Ovadia, da Woody Allen a Gideon Levy e Amira Hass, dei quali ne hanno scrupolosamente schedati oltre 7.000. Per ognuno è indicato anche il luogo di lavoro e i posti che usa frequentare, in modo da esporlo al rischio di aggressioni. Una vera e propria lista di proscrizione.
Questa è la copertina della S.H.I.T List, cioè della lista dei oltre 7.000 minacciati e da minacciare:

SHITList 

È la seconda fatwa degli informatori “corretti” (grappa) per miei articoli. Un onore! Così come è un onore – per me, ma un disonore per loro – anche la fatwa che il direttore de Il Messaggero di Allah lanciò contro di me per un mio articolo su L’Espresso con il quale denunciavo – primo giornalista a farlo in Italia e forse in Europa – la predicazione scritta in italiano dell’obbligo per tutti gli immigrati musulmani di lottare per l’adozione della sharia in Italia e nell’intera Europa. Tutto ciò DIMOSTRA che Informazione Corretta e Il Messaggero di Allah sono le due facce della stessa me(r)daglia.

Come già quando lavoravo a L’Espresso e molti di voi sanno e ricordano bene, il fine di questa bella gente di “informatori corretti” è di far licenziare il giornalista che critica la politica di Israele o comunque troncargli la carriera e farlo mettere in castigo, cioè farlo finire mobbizzato.

Leggete e divertitevi:

Informazione Corretta

Chi e perché ha ucciso Vittorio Arrigoni, Cristo laico dei nostri tempi, eliminato con un altro “omicidio mirato”. Certamente Roberto Saviano vorrà illuminarci riguardo “la macchina del fango” all’opera contro Gaza. Che non a caso pur con 1.500 uccisi dalle bombe israeliane non è una “città martire” come invece la libica Misurata con molte meno vittime

Obama ha torto. Le ONG (Organizzazioni NON Governative) italiane hanno ragione. Obama ha deto che “l’uccisione di Vittorio Arrigoni a Gaza è un atto insensato”. Non è vero, signor presidente Usa. Lei che ha tradito il discorso che fece a Il Cairo quando promise una “nuova era di rapporti” con il mondo islamico e con quello arabo sa bene che l’assassinio di Arrigoni ha un senso ben preciso. Ci duole doverlo dire, signor presidente Usa, ma il senso dell’uccisione di Vittorio Arrigoni è lo stesso di tutti gli omicidi – e gli espropri di terre – che il suo Paese, gli Usa, e il nostro Paese, l’Europa, hanno permesso a Israele di compiere impunemente, a partire dall’uccisione dell’inviato dell’Onu conte Folke Bernadotte nel ’48 e alla cacciata dei palestinesi da quasi 500 loro villaggi. L’uccisione di Vittorio Arrigoni non è insensato, ha infatti lo stesso senso dei 300 “omicidi” mirati compiuti propio nella zona di Gaza dai militari israeliani su ordine dei loro governi. Il senso dell’uccisione di Vittorio Arrigoni c’è, ed è lo stesso senso che hanno tutti gli omicidi del terrorismo palestinese, lasciati compiere dal “civilissimo” Occidente senza mai intervenire sulla cause che hanno partorito anche tale mostro. Continua a leggere

Per la Chiesa ci sono copti e copti: protesta, giustamente, per la strage dei 21 ad Alessandria d’Egitto, ma continua a tacere sui 1.600 monaci copti etiopi massacrati dagli italiani. Le (inesistenti) “offese agli ebrei” dell’ex Nar romano Francesco Bianco, ultimo caso delle sempre più sbracate bufale sul “dilagare dell’antisemitismo”

1) – Il Vaticano e la Chiesa italiana continuano a mantenere viva l’attenzione e la condanna per la strage di 21 cristiani copti a Capodanno ad Alessandria d’Egitto. Il cardinale Bagnasco nelle ultime ore ha pubblicamente invocato l’intervento della Comunità Europea a protezione dei copti e dei cristiani in genere nei Paesi dove non sono ben visti. Iniziativa condivisibile. Le stragi di fedeli, per giunta in una chiesa mentre pregano, sono infatti una cosa particolarmente orribile, quale che sia la fede delle vittime. Però in questo caso l’intervento della Chiesa italiana e del Vaticano sorprendono. Il problema non è solo il loro silenzio nei confronti delle vittime musulmane della guerra angloamericana in Iraq, silenzio denunciato nei giorni scorsi dalla maggiore autorità religiosa musulmana d’Egitto, o nei confronti dei bombardamenti “per errore” della Nato in Afganistan che fanno stragi di civili innocenti, bambini compresi, anche alle feste di matrimonio. A essere pignoli ci sarebbe da notare che papa Wojtyla dopo avere inutilmente scongiurato l’intervento in Iraq, patrocinando di fatto il movimento pacifista Arcobaleno, si è poi affrettato a invocare “Dio benedica l’America!” non appena il mentitore guerrafondaio George W. Bush andò a fargli visita in Vaticano. Ma tralasciamo.

Quello che non convince è invece il fatto che il Vaticano e la Chiesa italiana PRIMA di protestare, giustamente, per la strage dei copti d’Alessandria dovrebbero pubblicamente ammettere d’avere sbagliato e chiedere perdono per il silenzio tombale con il quale nascosero la strage di almeno 1.600 monaci copti per mano italiana nel 1937 in Abissinia, oggi Etiopia ed Eritrea. Pur di non dispiacere al Cavaliere di turno, l'”uomo della Provvidenza” Benito Mussolini e ai suoi fascisti, che avevano invaso l’Abissinia, il Vaticano fece spallucce per la rappresaglia al fallito attentato al maresciallo Graziani, rappresaglia che sterminò dai 4.000 ai 20.000 civili abissini, e tacque totalmente e vergognosamente per la strage di tutto il clero copto della capitale religiosa di Debre Libanos: almeno 1.600 tra monaci, giovani seminaristi e ragazzini chierici. In totale, l’equivalente di 20-50 volte la strage delle Fosse Ardeatine perpetrata a Roma dai nazisti tedeschi. Continua a leggere