(giugno 2002) Il dramma di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa a Roma il 22 giugno 1983, è uno dei torbidi misteri che hanno segnato il pontificato di Giovanni Paolo II, assieme allo scandalo Ior-Banco Ambrosiano e conseguente “suicidio” del banchiere Roberto Calvi, all’attentato subìto il 13 maggio 1981 in piazza S. Pietro e alla strage delle guardie svizzere del 4 maggio 1998. Sulla scomparsa della ragazzina è stata montata la messinscena del sequestro per essere scambiata con la scarcerazione di Alì Agca, il terrorista turco attentatore del papa, ma la magistratura italiana ha appurato – nel sistematico disinteresse dei mass media – che le chiavi del mistero si trovano all’interno del Vaticano, che ha anche dato ordine di tacere e di mentire agli inquirenti su tutto ciò che la Segreteria di Stato aveva appurato sulla vicenda.

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