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L’origine delle cose

Quanto meno si è capaci di stabilire l’origine delle cose, tanto più se ne avverte l’infinità. Se per l’uomo fosse essenziale ricordarsi il momento della propria nascita (individuale o come specie), ne conserverebbe una memoria chiara e distinta. Questo dimostra che per la nostra coscienza è del tutto irrilevante sapere l’origine delle cose e persino, se vogliamo, la loro fine: ciò che più importa è la consapevolezza di appartenere a un processo in perenne movimento. Essere e Nulla coincidono nel Divenire. Quello che conta è la trasformazione da una condizione a un’altra, l’autotrasformazione delle cose verso livelli superiori di consapevolezza.

Siamo tutti parte di un processo storico dove le cognizioni scientifiche più evolute sono destinate a diventare quelle interiori della coscienza, che è l’unica a poter garantire l’assoluta dialetticità dei processi, cioè il loro continuo automovimento. Siamo parte di un’eternità, che lo si voglia o no. E non riusciamo a dare una definizione univoca di nulla, poiché ogni affermazione è una negazione.

Tuttavia, a livello di considerazione storica, è utile, anzi necessario, sapere l’origine dei fenomeni. Il motivo sta nel fatto che, generalmente, le cause che determinano i processi storici sono quelle stesse che spezzano la continuità del rapporto naturale con le cose. Le scelte operate dagli uomini, nel corso della loro evoluzione storica, hanno sempre scardinato il rapporto equilibrato che avevano con la natura e con loro stessi.

Noi dobbiamo conoscere le cause dei fenomeni per trovare il modo di risolvere i problemi che quei fenomeni hanno generato. La storia per noi è una lunga sequenza di conflitti insopportabili e di tentativi per riuscire a risolverli. E’ sulla ricerca di questi tentativi che si può misurare l’efficacia delle soluzioni proposte.

Con Marx ed Engels abbiamo capito che non ci può essere soluzione di problemi se non si trasforma la base materiale della vita produttiva. Con Lenin abbiamo capito che è impossibile trasformare questa base senza una preventiva rivoluzione politica. Oggi abbiamo capito che se nel fare la rivoluzione politica non si rispetta la libertà di coscienza, la differenza di genere e l’esigenza riproduttiva della natura, qualunque soluzione trovata sarà inevitabilmente illusoria.