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Ognuno ha quel che si merita. Negli Usa Obama dà lustro al suo Paese ricevendo la lode del premio Nobel per la Pace. In Italia invece Berlusconi riceve colpi di Lodo in faccia e trascina sempre di più il Paese nel fango e verso il peronismo. E’ così che le 24 domande al Cavaliere – più ricco che intelligente e bello – salgono a 35. Anzi, a 40. No, a 43. Pardòn, a 44. Per ora….

Mentre Obama riceve il premio Nobel per la pace a causa quanto meno delle sue buone intenzioni e dà così lustro a tutti gli americani di buona volontà, il nostro capo del governo riceve ben altro. E reagendo come un energumeno ci mostra di che pasta è fatto, vale a dire di pasta da padrone del vapore, ben diversa dalla pasta di Obama. L’accavallarsi di accuse e condanne giudiziarie a suo carico più il capitombolo del lodo Alfano e le continue sue  reazioni tra il ridicolo, l’isterico e il cafonesco ci inducono ad aumentare le domande a Silvio Berlusconi su fatti che non sono per nulla acqua fresca. A tutto il resto, che non è certo poco, pare si stia aggiungendo la magistratura della Svizzera, dove già 20-30 anni fa non era raro che direttori di banca sussurrassero cose poco carine nei confronti dell’attivismo finanziario del Cavaliere. Ed ecco le domande:

1) – Signor primo ministro, non ritiene di doversi dimettere da capo del governo specie dopo la bocciatura del cosiddetto lodo Alfano?

2) – Ma ritiene davvero serio non dimettersi e abbarbicarsi a palazzo Chigi dando l’impressione, se non la certezza, che lo fa per evitare guai giudiziari ben più pesanti? La poltrona di capo del governo le permette se non altro di nominare il ministro della Giustizia, dominare meglio il suo partito e intimidire chi conduce inchieste su di lei.

3) – Quale altro capo di governo del mondo occidentale nei suoi panni non si dimetterebbe? Lei sa bene che per molto ma molto meno si sono dimessi ministri in vari Paesi occidentali, compresa di recente l’Inghilterra per una storia di rimborsi spese che a fronte delle sue varie scorrettezze sono roba da nulla.

4) – Fallito il lodo Alfano, I suoi scudieri, con in testa il solito Ghedini, stanno già lavorando alacremente per una leggina che accorci la scadenza termini del caso Mills onde evitare a tutti i costi che le si faccia il dovuto processo con annessa dovuta sentenza. Non si rende conto che questa appare come la miglior prova che lei non ha le mani pulite riguardo i soldi dati sottobanco a Mills per condurre in porto una faccenda in seguito condannata dalla magistratura?

5) Non si rende conto che ormai il suo è un governo contro lo Stato? Non si rende conto che con il suo comportamento sta ormai degradando anche la qualità e il livello del suo elettorato pur se eventualmente in aumento numerico? Non si rende conto che siamo passati dalla politica alle tifoserie e dalla realtà al reality? Oppure se ne rende conto, ma se ne frega?

6) Lei ha dichiarato di essere “l’uomo politico più perseguitato di tutta la Storia, di tutte le epoche del mondo, con 2500 udienze”. Non le pare strano che in presenza di una così gigantesca e longeva asserita congiura contro di lei i servizi segreti non se ne siano mai accorti? Non ne esiste infatti nemmeno lo straccio di una prova, non ci sono prove di riunioni e progetti dei congiurati, non se ne conoscono i nomi né i capi. Lei lo afferma su basi puramente deduttive. Ma con il suo modo di (s)ragionare deduttivo si può simmetricamente dedurre che lei è colpevole di tanti misfatti. E se le udienze sono 2.500, ammesso che il numero sia esatto, è solo perché i suoi avvocati, cioè lei, la tirate per le lunghe in tutti i modi e con tutti gli artifici possibili. Comprese le leggi che si è fatto confezionare su misura per bloccare processi, evitarne altri e le annesse possibili condanne.

7) – Lei ha anche dichiarato di  essere “il miglior premier di sempre”. Non le pare di esagerare? Continua a leggere