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Emmanuel, le nostre fobie e i nostri razzismi

Dai, ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti a scardinare, in poco tempo, quell’immagine dissacrante e beota che avevano di noi all’estero, tutto spaghetti e tarantelle e le classicità del “volemose bene”.
Ora, abbiamo imparato a picchiare duro, a essere razzisti, omofobi, xenofobi; a copiare il disprezzo contro chi non è come noi o così ci appare.
Che ci è successo? Siamo cresciuti o la paura che fa novanta da noi si è centuplicata all’infinito, e ancora e ancora fino a vedere in chi italiano non è, il nostro nemico?
Davvero gli unici che possono capirci sono i nostri connazionali? Stiamo diventando barbarie allo stato puro?

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