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Il capo del governo ha tuonato contro le continue protezioni del Vaticano ai sacerdoti pedofili, minacciando sanzioni. Non vi eccitate: non si tratta del capo del nostro governo, ma di quello dell’Irlanda. Che sarà anche cattolicisima, ma non è serva papalina come lo Strapaese del bunga bunga

Lo scandalo della pedofilia che mina il clero irlandese ha avuto una nuova fiammata, che in Italia è ovviamente passata inosservata e comunque spenta subito. Il primo ministro della cattolicissima Irlanda, Edna Kenny, dopo la pubblicazione del rapporto nazionale su decenni di abusi dei preti irlandesi sui minori non solo nella diocesi di Cloyne, che un paio di anni fa ha dato origine a una inchiesta su scala nazionale, ha accusato ad alta voce il Vaticano oltre che di non aver “debellato” la pedofilia, ma di non averla neppure combattuta.
E’ stato infatti assodato che quella che viene anche chiamata la Santa Sede ha coperto in modo sistematico i suoi violentatori di minori irlandesi anche in tempi recenti. “Questa è una Repubblica, non il Vaticano!”, ha tuonato Kenny chiedendo spiegazioni Oltretevere. Affermazione elementare, ma sicuramente inaudita per i nostri politici, quando invece l’Italia avrebbe proprio bisogno di meno acquiescenza e servilismo clericale. Oltretutto, come è noto, e come molti sanno per conoscenza diretta, i bambini e le bambine vengono insidiate anche in Italia. Continua a leggere