1) Impiccagione di Delara Darabi: perché la notizia è stata fatta sparire? 2) Abbiamo pianto a lungo Calipari: perché ce ne freghiamo invece della ragazzina uccisa nelle stesse condizioni di Calipari dai nostri soldati in Afganistan? 3) “Veronica for President”?

Cercherò di andare per ordine e di evitare di farmi prendere da un eccesso di sdegno.

1) – Ho deciso di scrivere sul caso della 23enne iraniana Delara Darabi impiccata per un delitto commesso – se lo ha commesso – quando aveva 17 anni, cioè quando era minorenne. La notizia mi ha indignato anche per la faccenda del cappio messo al collo della povera Delara dal giovane figlio della sua presunta vittima, giovane che comunque è anche un suo parente. Ho deciso perciò di documentarmi, a partire dal rileggermi l’articolo che avevo letto sulla home page di Repubblica on line, ma con mia sorpresa l’articolo non c’era già più. L’ho perciò cercato nell’archivio del sito di Repubblica, ma la sorpresa si è trasformata in stupore: l’archivio infatti mi rispondeva che non esiste nessun artizolo di Repubblica su tale argomento. Piuttosto perplesso, mi sono messo a cercare tramite Google gli articoli dei vari giornali e siti sull’argomento, ma lo stupore si è trasformato in sgomento: man mano che cliccavo sui singoli link elencati da Google mi si apriva sempre la stessa pagina: “The page cannot be found”, come a dire che l’argomento non era mai esistito o è stato cancellato. Ma se è stato cancellato, perché lo hanno cancellato? Ho digitato di nuovo nell’archivio di Repubblica on line e poi anche su quello dell’edizione on line del Corriere della Sera le parole “impiccata in Iran la pittrice 17enne Delara Darabi”, ma mi hanno lasciato entrambi di sale. Quello di Repubblica ripete che non esiste nessun articolo in merito (  http://ricerca.repubblica.it/repubblica?query=impiccata+Delara+Darabi&view=archivio ), mentre quello del Corriere li riporta tutti (  http://archiviostorico.corriere.it/searchresultsArchivio.jsp?xslUrl=http%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Ftools%2Fsearchcorriere%2FtemplateAdsArchivioCorriere.xsl&adsEnvironment=corriere&channel_par=corriere&num_par=0&numas_par=10&offsetas_par=0&ordas_par=DATA&ordasdir_par=DESC&ad_par=w6n3&adpage=1&start=0&hl_par=it&searchor=&searchand=Impiccata+Delara+Darabi&searchtext=&cosa_cercare=Impiccata+Delara+Darabi&dove_cercare=on&searchsign=&src_dal_giorno=&src_dal_mese=&src_dal_anno=&src_al_giorno=&src_al_mese=&src_al_anno=&order=DESC&src_testata_01=corsera&cerca=cerca ). La notizia è sparita anche dall’agenzia Adnkronos, che pure ne conserva il link su Google (  http://www.adnkronos.com/IGN/PageNotFound/index.php ), ma è riportata da alcuni link, compreso uno di Yahoo ( http://it.notizie.yahoo.com/7/20090502/tts-iran-delara-darabi-e-stata-impiccata-c8abaed.html ) e uno de Il Tempo e Il Sole 24 Ore   (   http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMDkwNTAyMTMwNzE3LnhtbCI7fQ== ), che però citano l’Adnkronos. Il pezzo de Il Tempo e Il Sole 24 Ore dice anche che la notizia è stata data da Amnesty International, il che mi porta a credere che sia purtroppo vera. A un certo punto ho trovato una notiziola sul sito di Peace Reporter (  http://it.peacereporter.net/articolo/15496/Iran%2C+impiccata+la+pittrice+Delara+Derabi ), e noto che il cognome di Delara è scritto Derabi anziché Darabi. Peace Reporter mi pare un sito serieo, attendibile, perciò ne riporto comunque il pezzo per intero:

“Iran/ Impiccata la pittrice Delara Derabi per un omicidio non commesso
Delara Derabi, la pittrice di 23 anni condannata al patibolo per la complicità in un omicidio commesso nel 2003, quando aveva solo 17 anni, è stata impiccata nella prigione di Rasht, in Iran, a quanto riferisce il  Jerusalem Post.
La notte di venerdì 1 maggio, a sorpresa, le autorità iraniane hanno deciso di eseguire la condanna a morte della giovane Delara Derabi, impiccata nel carcere di Rasht, nel nord dell’Iran.
A mettere personalmente la corda intorno al collo di Delara, secondo il quotidiano Etemad, è stato un figlio della donna per la cui uccisione la pittrice è stata condannata, nonostante avesse solo 17 anni all’epoca dei fatti. La famiglia della giovane pittrice aveva accettato le condizioni poste dalla famiglia della vittima per concedere il perdono che le avrebbe salvato la vita: dichiararsi colpevole e cambiare avvocato. Il capo dell’apparato giudiziario iraniano, ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva annunciato il 19 aprile scorso un rinvio di due mesi dell’impiccagione. La ragazza è stata messa a morte senza che nemmeno il suo avvocato venisse informato, come invece vorrebbe la legge.
Lo stesso avvocato ha reso noto che alla giovane pittrice è stata concessa solo una telefonata ai genitori prima di essere uccisa”.

Ho rifatto la ricerca su Google, Repubblica e Corriere della Sera digitando Derabi anziché Darabi,  cioè scrivendo il cognome come Peace Reporter, ma i risultati sono stati gli stessi di prima. Sconcertante.  Cosa pensare di una così strana faccenda? La notizia dell’impiccagione è falsa, inventata di sana pianta comprese le dichiarazioni dell’avvocato e l’articolo del giornale iraniano Etemad? Ne saremmo felici per la povera Delara, ma vorrebbe dire una di queste tre cose, una più grave dell’altra:
– l’Iran ha fatto pressione per far sparire la notizia dai giornali non solo italiani;
– il giornale israeliano Jerusalem Post s’è inventato di sana pianta la notizia;
– qualche agenzia – il Memri? – o altra fonte “fidata” ha servito al Jerusalem Post una polpetta avvelenata nel solito quadro della guerra anche di propaganda che tende a dipingere gli avversari sempre e solo come belve. Si tratta forse della ricerca di un pretesto che sollevi nel mondo lo sdegno utile per poter bombardare “finalmente” l’Iran?

Nel primo caso è grave che la stampa abbia accettato l’ipotetico diktat senza fiatare e, anzi, senza sputtanare chi osasse volere imporlo. Nel secondo e nel terzo caso è grave che i mass media si siano prestati a coprire il culo al giornale israeliano o a chi per lui anziché sputtanarlo a dovere. A me sembrano tutte e tre ipotesi impossibili, specie la seconda e la terza. Mi rifiuto di credere a qualunque delle tre. Come che sia, è una faccenda molto strana. Vorremmo sapere come sono andate in realtà le cose. Se la ragazza è stata impiccata, vorremmo saperlo con certezza per poter esprimere il nostro sdegno senza il timore di sdegnarci a vanvera, prestandoci pur senza volerlo ai soliti giochi sporchi altrui. Facciamo l’ipotesi che l’abbiano davvero purtroppo impiccata. Mi fa orrore in particolare – ripeto – la ferocia vendicativa del figlio della (presunta) vittima che ci ha tenuto a stringere lui il cappio al collo alla giovane. Mi vengono però in mente alcune cose:
– negli Usa ai parenti delle vittime si concede la soddisfazione altrettanto feroce e vendicativa di assistere da dietro un vetro all’uccisione dei condannati a morte, tramite sedia elettrica o iniezione letale (per la quale in condannato viene legato in croce su un apposito lettino a forma appunto di croce…..). Ho letto le dichiarazioni che sprizzano felicità di vari parenti delle vittime dopo avere assistito all’assassinio legale del condannato: no comment. E si tenga conto che negli anni scorsi uno studio ha appurato che almeno il 10% delle condanne a morte negli Usa colpiscono innocenti. Si ammazza cioè, e con soddisfazione di certi spettatori, chi c’entra ancora meno della giovane iraniana;
– sempre negli Usa sono stati messi a morte condannati handicappati e minorenni all’epoca del delitto. Perché lo sdegno in questi casi è inferiore a quello contro gli “altri” Stati, oppure è enorme, ma sempre limitato a movimenti di opinione, richieste di clemenza di qualche governo, Vaticano compreso, ,e p
– In Arabia saudita accade di peggio, ancora anche con la lapidazione. E ai condannati a morte si usa o si usava fino a poco tempo fa far tagliare la testa in piazza dal boia. Che arriva in silenzio alle spalle del condannato a morte, inginocchiato e con le mani legate dietro la schiena. Arriva in silenzio e lo colpisce al collo con un pugnale. Perché? Perché così – come vi ho già spiegato a suo tempo – per reazione il condannato alza di scatto il capo e il boia glielo può spiccar via con un solo colpo di scimitarra. Embé, ognuno ha la propria professionalità di cui andar fiero… Il problema però è che contro le condanne a morte saudite noi non reclamiamo mai, anzi taciamo sempre. Ci sdegniamo solo contro le condanne a morte cinesi, a volte cubane, ora iraniane.
– La Chiesa fino a non molti secoli fa ha fatto di peggio, e per secoli e secoli. Ma quando ci pensiamo o in realtà non ci pensiamo oppure facciamo finta che siano state cose un po’ tra il folcloristico e l’irreale. “Erano altri tempi”, mormoriamo nel girarci dall’altra parte. Beh, ma allora dovremmo dire anche che per la Cina o l’Iran sono “altri tempi”, perché “i tempi” non possiamo pretendere che siano sempre e solo i nostri, dettati da noi, dalla nostra sensibilità o dai nostri interessi materiali. E in ogni caso la Cina e l’Iran se non sono “altri tempi” sono “altre zone” del mondo. Con alle spalle “altri” millenni.
Insomma, siamo di una ipocrisia francamente insopportabile. Che ovviamente comporta facilità di errori e prezzi prima o poi da pagare.  L’unica via d’uscita è pretendere ovunque nel mondo l’abolizione della pena di morte,  dagli Usa, che ne vanno perfino fieri, all’Iran, dall’Arabia Saudita. Shahrya o Costituzione Democratica, liberalismo o socialismo, la pena di morte va abolita perché è tribale e incivile, senza se e senza ma. Punto.

2) Ricordate il caso di Nicola Calipari ucciso da militari Usa a un posto di blocco appena fuori Bagdad il 4 marzo 2005? Ricordate il nostro – sdegno – peraltro giusto – e il mare di accuse ai militari americani fino a pretendere – ovviamente invenao – di poter non dico processare ma almeno interrogare il marine Mario Lozano autore della mitragliata contro l’auto di Calipari diretta all’aeroporto con a bordo la giornalista Giuliana Sgrena appena liberata da un sequestro? Beh, a volte il destino “cinico e baro” ci mette lo zampino e si diverte. In Afganistan nei giorni scorsi i nostri militari hanno fatto esattamente come Lozano, solo che non hanno ammazzato un ufficiale dei servizi segreti, bensì una bambina di 13 anni, e ferito altre tre persone. Sconcerta l’assoluta somiglianza dei due casi. Ma indigna la differenza di trattamento per le vittime e i loro parenti. Fanfare e medaglie quanto meno metaforiche per Calipari e tutti i “servitori dello Stato”, tutti in blocco, sorvolando sul fatto che le cronache giudiziare dicono che non pochi sono felloni. Silenzio sul caso della bambini afgana, della quale non conosciamo neppure il nome, e neppure una lira, pardòn un euro  di risarcimento ai suoi parenti. Embé, “italiani breva gente”….. Sempre e comunque e ovunque. O no? La somiglianza dell’uccisione di Calipari in Iraq e della 13enne afgana in Afganista è tale che vale la pena riportare la cronaca (preda da Repubblica) di quest’ultima:
“HERAT – Una bambina afgana di 13 anni è morta uccisa dai colpi di mitragliatore sparati da un blindato italiano di pattuglia nella zona occidentale dell’Afghanistan. Secondo l’Esercito, la macchina non si è fermata all’alt dei militari; secondo lo zio della bambina uccisa, al volante dell’auto, stamane pioveva molto in quella zona e se non si è fermato è perchè ha “visto le luci quando era troppo tardi”.

Viaggiavano per assistere ad un matrimonio. La famiglia di afghani stava andando ad Herat per assistere ad un matrimonio. Viaggiavano, lo zio, la bambina ed altre tre persone rimaste ferite, su una Toyota Corolla, una delle macchine maggiormente segnalate come possibili autobomba, lo stesso modello di auto sulla quale sedevano Nicola Calipari e la giornalista Giuliana Sgrena, quando una raffica partita da un blindato americano uccise il funzionario dei Servizi segreti ad un check point sulla strada per l’aeroporto di Bagdad, il 4 marzo 2005.

La ricostruzione dell’Esercito. Secondo la ricostruzione del generale Rosario Castellano, comandante del contingente, una pattuglia italiana composta da tre mezzi ha incrociato l’auto che procedeva in senso opposto alle 11 ora locale, a quattro chilometri a sud di Camp Arena, la base dove ha sede il comando regionale della zona ovest dell’Afghanistan. La pattuglia italiana ha adottato le procedure previste: avvertimento con la mano, con un grido, lampeggiando con gli abbaglianti, infine sparando colpi in aria. Ma la Corolla ha continuato a procedere a forte velocità verso la pattuglia italiana. Giunta a meno di dieci metri dal blindato italiano, il mitragliere ha fatto fuoco prima sul terreno poi contro la vettura.

“Non ho visto il blindato per colpa della pioggia”. Lo zio della bambina, Ahmad Wali, era alla guida del veicolo ed è rimasto ferito dai vetri infranti: “Pioveva e la visibilità era molto scarsa: all’improvviso, ho visto delle luci davanti a noi ed è apparso un convoglio di soldati stranieri”, ha detto Wali. “Quel che ho visto subito dopo è stato che la metà della faccia di mia nipote era scomparsa, che sua madre era ferita al petto e che il mio volto era macchiato di sangue a causa delle schegge”. Le foto della macchina. Le foto diffuse dalle agenzie, mostrano il sedile posteriore della Corolla dove sedeva la bambina macchiato di sangue, ma soprattutto, mostrano il lunotto posteriore dell’auto infranto ed un foro sul montante del portellone posteriore come se il colpo fosse stato esploso quando la macchina aveva già superato il blindato”.

Sì, siamo proprio grandi maestri di ipocrisia e di due pesi e due misure.

3) Berlusconi, la ragazza di Casoria e Veronica Lario. Poche parole, su questo argomento. Si tratta di una faccenda gravissima, di gravità inaudita. In qualunque altro Stato civile – Francia, Spagna, Usa, Germania, Olanda, Belgio, Giappone, ecc. – un capo di governo incappato in una simile pochade sarebbe già stato costretto alle dimissioni nei primi due millesimi di secondi. E male fa il capo dello Stato Giorgio Napolitano a non convocare d’urgenza al Quirinale il capo del governo per ricordargli che esiste la decenza e che questa impone l’uscita di scena a razzo a un capo di governo che trascina così nel fango se stesso e quindi di riflesso il suo Paese. Pedofilo o no (francamente, non credo lo sia), cornificatore seriale o no (francamente, credo lo sia. Ma sono solo affari suoi), padre della ragazza di Casoria o no (ma sono anche questi solo affari suoi), Berlusconi ha il diritto di difendersi. Ma ha il dovere di farlo senza insozzare nelle sue storie di mutande e divorzi feroci anche gli italiani. La merda se la frulli nei ventilatori di casa sua, compresa la sua privata Casa delle Libertà, ma non la schizzi addosso a 60 milioni di ciottadini italiani. Se vuole, il Cavaliere può andare al Maurizio Costanzo Show e dagli Amici di Mari De Filippi o a Porta a Porta da Vespa e dire la sua anche più volte al giorno, prima e dopo i pasti, ma da privato cittadino. Questo suo spaventoso avere trasformato la realtà reale italiana in un gigantesco delirio di gossip, permanente e continuo, è una tara che pagheremo molto caro. Sostengo da tempo che Berlusconi dovrebbe essere processato per alto tradimento: alto tradimento della realtà! Trasformata in boutade e barzellette continue.
Il problema però è anche e soprattutto un altro. Che Berlusconi soffra ormai di incontinenza o di delirio di onnipotenza è evidente da tempo, ed è inevitabile a furia di circondarsi di docili yesmen, nani e ballerine, ma tutti pompinari – mi si scusi il francesismo, che però rende bene la metafora – a proprio modo e a suo gusto. Ma se lui soffre di delirio di onnipotenza, il guaio è che la sinistra soffre di una speculare depressione da impotenza. Tanto che attacca – ancora una volta! – Berlusconi sul piano “morale”, “etico”, si fa scudo della moglie furiosa Veronica  Lario manco fosse Il Proletariato o Il Partito. Però NON lo attacca sul piano politico, così come NON ha MAI saputo e voluto metterlo con le spalle al muro del suo mega Conflitto di Interessi.
E del resto che cavolo possono fare una sinistra, un centro e una destra, sia pure di Gianfranco Fini, che NON hanno MAI chiesto a Ratzinger perché nel 2001 ha emanato e se è ancora in vigore l’ordine scritto a tutti i vescovi del mondo di nascondere alle autorità civili i casi di religiosi pedofili.
Sì, siamo di una ipocrisia ributtante. Ed è anche per questo che come politica e uomini politi siamo malmessi. La sinistra, ma anche qualunque altro schieramento politico decente e italiano in senso non buffonesco, chiamare alla mobilitazione di piazza permanente, fino a sfidare la cariche di polizia con le barricate, contro la cialtroneria che alloggia a Palazzo Chigi. Invece – viste le giaculatorie alla Rosy Bindi e i patetici peti rosa alla Franceschini – temo proprio che andrà a finire che Berlusconi supererà con la sua faccia di tolla anche questa buriana. E magari alle elezioni europee mieterà anche i voti dei moltissimi italiani che lo ammirano e lo invidiano “perché si fa anche le ragazzine”. Anni di tv private a base di volgarità e cazzate, con il valido contorno di giornali sempre più addomesticati, se non servi pettegoli, ci hanno mandato il cervello in pappa.
Perché il disastro sia completo ci manca solo che Uòlter resusciti al grido di “Veronica for President”. Grido al quale aggiungere un più casereccio – e illusorio – “Se pò fà”.

Post scriptum: comincio a pensare che la testardaggine di Berlusconi contro le intercettazioni telefoniche abbia motivi davvero inconfessabili.

187 commenti
« Commenti più vecchi
  1. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    parafrasando mia nonna, per ora di sicuro c’è solo il Paradiso di Dante! E l’Inferno pure!
    Però mi colpisce , leggendo i blog, i giornali, la TV, sentendo i discorsi dalla mia parrucchiera, nelle fattorie dove vado a fare la spesa, tutti parlano e si aspettano che “qualcun altro” faccia per loro.
    Nessuno scontento che dica :- ma io qui e ora che cosa posso fare?-
    che non sia lamentarsi, naturalmente!
    Berlusconi regna perchè, in un circolo vizioso, ha l’appoggio della Chiesa che lo appoggia perchè è l’unico che le permette di mantenere il potere!
    Insieme convincono gli ingenui, gli ignoranti e tutti quelli che sperano in un comodo “posticino” raccomandato! Magari in TV!
    E questi non hanno colori.

    La vera rivoluzione sarebbe: vuoi un lavoro? manda il curricolo, lo leggerò e ti darò una risposta, motivandola-.
    La sconfitta dei furbi, insomma!
    Tutto il resto sono chiacchere, appunto!

    Ma mi rendo conto che sto farneticando!
    mandi Sylvi

  2. Faust x ecco la malattia del PremierNano
    Faust x ecco la malattia del PremierNano says:

    «Satiriasi», ossia l’equivalente maschile della ninfomania.

    Faust

  3. sylvi
    sylvi says:

    x Faust

    Vade retro Satana!
    Il Manifesto e quel suo giornalista Polo parla come me!!! Di Marx!!!
    – Quanto e cosa di quella sua “cassetta degli attrezzi” è ancora utilizzabile?- G. Polo

    Questo è un giornalista infiltrato?!!!!
    O io sono comunista?
    Vado a confessarmi!
    Ariviodisi
    Sylvi

  4. Peter
    Peter says:

    xAnita

    anche a me dispiace molto, cara. Sentite condoglianze. E’ sempre triste quando una voce amica rimasta si spegne

    Peter

  5. Anita
    Anita says:

    Dear Peter,
    childhood friends are all that is left of our “true” family. Their leaving us is very painful.
    Piera was the only friend from my early childhood.
    We shared all the memories only known to us and cherished only by the two of us.
    As you know I have no family, non siblings, Piera was my only tie to the past.
    Thank you for your kind thoughts.
    Anita

  6. Anita
    Anita says:

    Cari amici del forum,
    amici d’infanzia sono tutto cio’ che ci rimane della nostra “vera” famiglia. La loro perdita e’ molto dolorosa.
    Piera e’ stata la mia unica amica sin dalla prima infanzia.
    Abbiamo condiviso tutte le memorie conosciute solo a noi ed amate solo da noi due.
    Come sapete non ho famiglia, non ho fratelli e sorelle, Piera era il mio unico legame con il passato.
    Vi ringrazio per i cortesi pensieri.
    Anita

  7. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Riprende la Sylvi…a proposito di Marx

    – Quanto e cosa di quella sua “cassetta degli attrezzi” è ancora utilizzabile?- G. Polo

    Direi per quel poco che conosco del suo pensiero “il metodo”.
    Al di là delle conclusioni, direi che prima di “scrivere” si infomava.
    Direi poi l’assoluta “asetticità”, ovvero la “scientificità” scevra di passioni, o almeno il tentativo di non farsi influenzare da esse nel trarre dei “giudizi”.
    Questo rispetto ai suoi “predecessori” socialisti che il più delle volte erano “mossi”da Buone intenzioni rispetto alle “condizioni dei poveri”.
    Marx combatte e svela che le loro “conclusioni ” sono influenzate.
    Vuole dare un metodo” a coloro che seguiranno ,tenendo ben presente che proprio la mancanza di metodo e le “buone intenzioni” hanno risolto quasi niente nella storia delle classi subordinate, fino ad allora..e anche oggi direi!
    Solo il tempo ci dirà se “l’esterno” ha modificato la condizione antropologica degli attori che secondo lui avrebbero dovuto essere i “protagonisti” o se sarà l’economia politica (in ultima analisi) ecioè le condizioni “oggettive” a dettare i tempi.

    A mio avviso la partita non è assolutamente chiusa , mancano ancora diversi “protagonisti” all’appello, vedremo..

    Infine indubbiamente “un gran lavoratore”che ogni manager avrebbe o vorrebbe al suo servizio..un vero peccato che lui abbia deciso di dedicare la sua vita al servizio di “altro”..

    Dalla “cassetta ” infine molto di utile..rispetto alle “paturnie” in cui ci si caccia oggi da parte degli esponti delle classi subordinate, travolti da un insolito destino”.

    cc

    Ps – e adesso buona notte e come dice il grande Mike, pubblicità!!!!!!

  8. Pino centralino
    Pino centralino says:

    Nicotri ho letto il Suo libro sulla Orlandi. Lo ammetto, sono uno dei 253 lettori paganti.

    Devo dire che il testo è avvincente nello stile e contiene cose nuove ed interessanti.
    Peccato che le cose interessanti non siano affatto nuove/inedite mentre la parte nuova non risulti affatto interessante.

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Sinistri schicchiolii, nel profondo della terra, rilevabili solo dagli strumenti più sofisticati,,,

    CORRISPONDENTE DA NEW YORK
    L’Oklahoma sfida la Casa Bianca rivendicando la propria «sovranità» contro tasse federali considerate «in violazione della Costituzione» nonché pesantemente nocive all’economia locale. A lanciare il guanto di sfida verso l’amministrazione Obama è la Camera dei Rappresentanti di Oklahoma City che con 73 voti contro 22 ha approvato una risoluzione che chiede al governo federale ed al Congresso di Washington di «tornare ad agire entro i limiti della Costituzione» e «cessare di agire oltre i propri poteri».

    buon giorno
    cc

  10. sylvi
    sylvi says:

    Ai maschietti del blog.

    Prima di andare per le mie faccende, vorrei parlare di donne;
    le quattro donne di Anno Zero, più sullo sfondo le parole di Veronica Lario espresse dalla ” bellissima” Monica Guerritore,
    “reparto menopausa” come ha avuto modo di dire a Milano il nostro fine e galante premier!!!

    La Direttrice di Novella 2000, che lo trova “bellissimo”, e quella invidiosa della Bonino che salta sulla sedia!!! No coment.

    La pariolina Palombella ( così io la chiamo) un po’ sciupata… ehh prepararsi con il maritino al salto della quaglia… alla sua età …in fondo per il cav. è fuori target anche lei!

    La Concita De Gregorio, bella, tosta, intelligente; un mastino calmo che non molla l’osso!
    Peccato sia Direttore dell’Unità, ma nessuno è perfetto!!!

    Ed infine ” la grande vecchia”: quella che, senza di lei , noi donne saremmo ancora al ” Wilma dammi la clava!” di Hanna-Barbera!
    La Bonino che riesce a zittire, e a spegnere quei begli occhioni dell’Azzeccagarbugli del Presidente-Cavaliere- aspirante Napoleone! ( a proposito aboliamo la 180 sui manicomi, e mettiamogli in testa il bicorno con la coccarda!)!
    La Bonino che “straparla” di etica pubblica, di vergogna davanti al resto del mondo per questo zuzzurellone che fa CU,CU!
    Di rispetto all’istituzione che rappresenta e alle donne!
    La Bonino, che se voi maschietti aveste cervello come avete potere, l’avreste fatta Presidente mille volte!

    La Bonino che ” da giovane deve essere stata un bella gnocca” come disse il nostro” fine gentiluomo” della signora Thatcher!

    Ho finito.
    Buonagiornata
    Sylvi

  11. oscar Bartoli: Lettera aperta a Veronica...
    oscar Bartoli: Lettera aperta a Veronica... says:

    Lettera aperta alla “Signora”
    Gentile Signora Lario:
    oggi uscendo dalla riunione del Rotary di Washington presso lo University Club mi e’ arrivata una gran pacca sulla spalla. Era un collega americano, capo di una importante azienda, che mi ha chiesto: “Allora: come va a finire questo divorzio di Berlusconi?” Tanto per dirLe che il sasso da Lei gettato in piccionaia sta facendo rumore all’estero e in particolare qui nella Capitale delle Capitali. Anche se, bisogna ammetterlo, ha fatto piu’ fracasso un lungo articolo del Washington Post dedicato al presidente del Paraguay, Fernando Lugo, ex vescovo cattolico e del quale si scoprono ogni giorno figli nati negli ultimi sei anni.
    La decisione di avviare le pratiche della separazione dal Signore viene giudicata nella colonia italiana in vario modo. Ci sono i duri e puri che abbracciano la tesi del premier italiano e sostengono che e’ tutta una montatura della stampa di sinistra alla vigilia delle elezioni europee per screditare il Capo che idolatrano, perche’ Cavaliere senza macchia e senza paura. Poi ci sono quelli che intravedono dietro tutta questa storia un tentativo addirittura ordito dal Cavaliere per commuovere l’opione pubblica ed averne ulteriore appoggio. Tesi molto azzardata. Una componente della colonia italiana e’ costituita da persone che dei fatti vostri se ne impippano, li considerano un episodio della saga televisiva che va in onda in diverse ore del giorno.
    Per quanto ci riguarda, gentile Signora (come la chiama il suo quasi ex marito) comprendiamo le motivazioni che l’hanno spinta ad uscire dall’ombra ancora una volta, pubblicamente ed in maniera molto pesante. Sicuramente la grossolana e pecoreccia attitudine del Cavaliere nei confronti del gentil sesso deve avere colmato la misura. Ultima in ordine di tempo la battuta ripresa da una televisione nelle zone terremotate dell’Abruzzo quando il Suddetto ha apostrofato Lia Giovanazzi Beltrami, 41 anni, asessore trentino chiedendole:”Posso palparla un po’?”. A dimostrazione che il Nostro soffre di incontinenza verbale aggravata da una sorta di sexual addiction, una specie di priapismo mentale.
    Pero’, gentile Signora, deve ammettere che queste caratteristiche comportamentali non sono certo una novita’ per Lei che almeno per venti anni ha condiviso lo stesso talamo nuziale del Cavaliere. Il fatto che Lei abbia deciso di uscire fuori dall’ombra e dal riserbo puo’ essere motivato, come qualcuno sostiene, dall’obbligo morale di distinguere la sua Persona da quella di un partner di cui Ella non condivide da tempo gli atteggiamenti. Ma anche dalla volonta’ di creargli una situazione di imbarazzo a difesa degli interessi dei suoi tre figli emarginati nella conduzione del patrimonio familiare dai fratellastri di primo letto. Quali che siano le molteplici motivazioni delle sue dichiarazioni e della decisione di porre fine ad un rapporto coniugale da anni sfilacciato e consunto, conoscendo l’Uomo , Lei sapeva bene che Le avrebbe fatto sparare a palle incatenate dai media che controlla. Come infatti sta avvenendo.
    E se vi era da parte Sua la speranza di poter in qualche modo nuocere al carisma del Nostro, purtroppo le indagini confermano invece che la maggioranza degli italiani e’ ancora saldamente dalla sua parte. Molti ammirano il Cavaliere perche’ con i suoi soldi puo’ comprare tutto e tutti. E ci sono stuoli di persone ambosessi disposte a farsi acquistare, anche a prezzi di favore. Il Signore degli anelli (e delle collane) e’ convinto che ognuno ha un prezzo ed agisce di conseguenza. Abbiamo provato un brivido nel leggere la sua risposta a chi La interrogava sul fatto che la giovane Noemi napoletana che chiama il premier “papi’, possa essere sua figlia. “Magari lo fosse!” lei ha risposto.
    Chi Le scrive, nonostante i molti difetti, si autoassolve in nome dell’amore per il prossimo. Ed allora dobbiamo dire che, anche se non amiamo il Cavaliere, comunque lo apprezziamo per il suo talento come comunicatore. E comprendiamo che, aggrappato come e’ all’attimo fuggente (carpe diem), cerca con ogni mezzo di contrastare e rallentare il tragico operato del tempo sulla mente e sul corpo. Lifting, innesti piliferi, cerone e fondo tinta, stimolanti, momenti di costoso relax tra le braccia di procaci venditutto sono da giustificare e comprendere in termini biblici. Basta riferirsi al quadro di Artemisia Gentileschi “Susanna e i vecchioni”.
    Le siamo vicini con simpatia in questo momento certo non facile per Lei.
    Oscar Bartoli

  12. Ma Veronica non era quella che ...
    Ma Veronica non era quella che ... says:

    ….la dava “en pè” al cinema Carcano di Milano?
    Nico Vero

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Faust, post 162:
    Caro Faust, tu ci scherzi, ma a Bisceglie è per davvero stato scoperto un osso appartenente ad un uomo dell’età di Neanderthal!
    La nostra è una zona archeologica di estremo interesse (abbiamo pietre con orme di ben 5 specie di dinosauri, tra cui una specie rarissima).
    Abbiamo persino residui archeologici politici: qualcuno che ancora di dichiara comunista!

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Leggo adesso del lutto che ha colpito Anita.
    Anch’io ho amici di lunghissima data e capisco il sentimento che può legare due persone, solo anagraficamente estranee ma in realtà l’uno parte dell’altro.
    Le sono vicino.

  15. ber
    ber says:

    Cara Syilvi,
    sono d’accordo con te su tutto circa anno zero,…
    i begli occhi dell’azzeccagarbugli non l’ho notato, quello che
    sapevo e lo ha confermato, che e’ un grande guitto-ruffiano,
    ma lui e’ del parere che tutto serve a far soldi,…la filosofia del
    suo capo.
    Saranno 10 anni che io vado dicendo in giro che la Bonino come
    presidente sarebbe l’ideale,…ma il suo partner pannella non ne azzecca una ,…la scelta del capezzone poi e’ stato un vero disastro.
    Un caro saluto,Ber

  16. nik cometa x Anita
    nik cometa x Anita says:

    Cara Anita mi dispiace, continua ad essere forte e coraggiosa come sempre, un abbraccio
    NC

  17. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Povera Concita!

    ….La Concita De Gregorio, bella, tosta, intelligente; un mastino calmo che non molla l’osso!
    Peccato sia Direttore dell’Unità, ma nessuno è perfetto!!!

    Povera Concita, tu così bella , intelligente ,tosta..come ti sei “permessa ” di andare a dirigere un giornale “pernicioso” come L’Unità, oltrettutto fondato da un noto “perditempo politico” di nome Antonio Gramsci, noto ai più per le “cronache giudiziarie”ed in odore di aver avuto simpatie per “quei” noti” criminali di Bolschevichi..

    Povera Concita, potevi ben dedicare il tuo tempo a più nobili cause,parrucona moralista, non sai forse che a colpa si aggiunge colpa…al ” pernicioso bolscevico” pure la colpa di essere in certa misura “figlio” dell’idealismo crociano è da addebitare…
    Anche da lì nascono le colpe del disastro italiano, che corre dietro a quei circoli Elitari perditempo con la puzza sotto il naso che hanno “rovinato” l’italia.

    Povera Concita fammi il favore ..vai a lavurà..

    cc

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro CC

    che tu mi ricordassi Gramsci me l’aspettavo …ma che mi obbligassi ad andare a ricordare l’idealismo crociano…ma non ti pare di esagerare?
    e di pretendere troppo da una “donnetta illogica” che , massimo, conosce bene le leggende e le fiabe di questo buco di…. del mondo,
    come dice il tuo amico del cuore e tuo alter ego?
    Io parlavo di donne! Tu non parli mai di donne???

    La Concita fa bene ad andare a lavurà, che se riesce a risollevare le sorti di quel giornale…beh …l’Unta del Signore sarebbe lei!
    Berlusconi? A cuccia! O col bicorno!

    Mandi Sylvi

  19. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ultima Ansa dal Cremlino..
    Sparita la salma di Lenin dalla teca..
    La polizia indaga a 360 gradi , dai collezionisti di Souvenirs ai guppi estremistici più estremi,si teme per “duplicazione “…
    Temonsi “fantasmi”in giro per il mondo…

    cc

  20. sylvi
    sylvi says:

    La Pasquina veneziana
    da le “massime” di Goldoni.

    – Una donna che fa fineze a un vecio,
    la lo fa per interese.-
    Arlecchino

    – La donna ha l’intelletto sopraffino,
    ma l’uomo accorto non la fa studiare.
    Se la donna studiasse, l’uom meschino
    con la conocchia si vedria filare;
    e se la donna il suo intelletto adopra,
    l’uom starà di sotto, ella di sopra.
    Rosaura

    -La testa delle donne xe come un caratello.
    Quel che intra per i spinelli o delle recchie,
    o dei occhi, subito va fuora per el coccon della bocca.
    Pantalone

    caratello= botticella
    recchie = orecchie
    coccon = buco

    _ Il contradire ad una dama è lo stesso
    che voler navigar contr’acqua e contro vento.
    Don Flaminio

    Sylvi

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    se ha perso una cara amica le faccio anch’io le mie più sentite condoglianze. Uroburo

  22. La sporcizia buttata fuori dalla porta cerca di rientrare dalla finestra
    La sporcizia buttata fuori dalla porta cerca di rientrare dalla finestra says:

    Su un blog de L’espresso che nomina (miliardesima volta) a sproposito Auschwitz si è fiondato a mo’ di iena golosa di cadaveri Rachamim, che tenta disperatamente di continuare a spandere merda nel blog di Goldkorn aggirando un ostacolo imprevisto. Il troppo stroppia e Goldkorn infatti stufo della sporcizia dei vari ultrasionisti demenziali ha deciso che per inviargli commenti ci si deve prima registrare. O forse ha deciso di non accettare più commenti, troppo spesso misti a cacche di capra sarda. E così il grande Rachamimchia chiede consigli su un altro blog dello stesso sito, e ne riceve di ottimi (uno glielo aggiungo io: si tuffi in un pozzo nero e ci resti):

    “Rachamim scrive:
    8 maggio 2009 alle 09:28
    Desidererei scrivere qualcosa sul blog “contaminazioni ” di Wlodek Goldkorn ma,
    pur essendomi registrato sul sito “Wold Press” non funziona.
    Qualcuno sa darmi un consiglio? Grazie!

    Suchiamim scrive:
    8 maggio 2009 alle 09:34
    Guarda che e’ proprio per tener lontani gli psicopatici cretinoidi come te che Granodoro ha bloccato tutto. Commenti non ne accettera’ piu’.

    bio doll scrive:
    8 maggio 2009 alle 09:38
    @rachamin
    cambia blog!

    kiss
    bd

    @bio doll scrive:
    8 maggio 2009 alle 10:09
    e il tuo avatar?”

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    cosa vuoi , io sono “ormai ” un passatista.
    Come Bibbia politico-ideologica mi sono fermato a Play-Boy.
    Come giornale informativo a GranHotel.
    Un pò come quel vecchio film di nichetti ove il protagonista si sveglia venti trenta anni dopo.
    Che brutti i tavoli e le sedie in acciaio-formica, ma all’epoca erano avanguardisti!

    cc

  24. Rachamim
    Rachamim says:

    Caro anonimo puerile del post Nr. 176, io sono certo che tu nella vita non hai molto da fare, ti annoi nevvero?
    Vedi…..fino a prova contraria, Goldkorn non ha mai cancellato nessuno dei miei post,mai.
    Se solo una volta fosse successo non avrei più scritto in quel blog.
    Datti na regolata, esci, fatti na passeggiata……e mi raccomando,(come sempre, ti ricordi? ) Passi lunghi e ben distesi.

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    pausa di trapianto di “macchie fiorite”!
    Come va il tuo orto?
    In vena di reminiscenze ( colpa Pino!), tra l’altro, dovevo preparare uno studio e un’analisi socio-culturale delle casalinghe e dintorni sui settimanali.
    Ho letto diligentemente per tre mesi, spesso mi sono divertita o commossa: GranHotel, Intimità e Confidenze.
    Che belle storie e che consumo di fazzoletti di cotone, allora non c’erano quelli di carta!
    Ricordo di aver concluso la mia analisi auspicando, singhiozzante, che nelle famiglie ci fossero tanti settimanali così istruttivi!
    Naturalmente non potevo prevedere che si sarebbe giunti, amore qua e amore là, ai book di oggi!

    Io, che ero strana, leggevo Epoca, guardavo Bonatti, sublime, e
    seguivo con somma reverenza la Rubrica di Ricciardetto sulla lingua italiana.
    Play-Boy? Sporcaccione!
    Però, non ero ancora diciottenne, sono andata a vedere La Dolce Vita e non ci ho capito niente, se non il dolore per la morte, nelle scene finali, delle meduse o di che altro erano sulla spiaggia all’alba.
    Che vita spericolata!

    Sylvi

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    ho visto il messaggio 160.
    Anche se tu non hai mai avuto l’abitudine di censurare i messaggi, in particolare quelli che ti riguardano, mi chiedo perchè mai personaggi come questo dovrebbero poter scrivere su un blog privato come il nostro.
    Se questo blog non piace a queste persone evitino di scriverci, ma a me pare disturbante permettere loro di parteciparci.
    Non si chiama democrazia, si chiama coerenza.
    Un saluto a te ed a tutti Uroburo

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Agli imbecilli come quello del post 160 non vale la pena di dare neppure la soddisfazione di censurarli, cosa che li porta ad illudersi di dire cose temute dai destinatari. Io non temo “una emerita cippa”, oltretutto in questo blog i lettori sono dotati di capacità di giudizio. Magari a un certo punto mi stufo, come pure a volte è successo, e tiro lo sciacquone per farli sparire.
    Se qualcuno ci tiene a esibire la propria viltà e miseria sono affari suoi. Vedo che anche il baldo Rachamim si è riaffacciato con le sue solite ridicole prediche. Fanno la gara a chi è più ridicolo e a chi fa più pena: vinca il peggiore.
    Un salutone.
    pino

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