Il fratello di Karzai è un grande produttore di oppio, al servizio della Cia. Nel nostro piccolo, Berlusconi col video di Marrazzo s’è comportato da ricettatore o da favoreggiatore? Mentre i vari “addict” della pantofola papalina, Rutelli-Binetti-Casini-& C se la intendono più che mai con lo Stato nemico della democrazia laica della Repubblica italiana

Sia in Italia che all’estero ormai capita spesso che non si riesca  distinguere se ciò che leggiamo sui giornali o vediamo in tv si riferisca alla situazione politica o a un film di gangster.
Per esempio: non solo si scopre che in Afganistan i brogli elettorali sono stati tali e tanti da costringere l’attuale presidente, Hamid Karzai, ad accettare il ballottaggio dopo essersi attribuito da un pezzo la vittoria elettorale al primo turno, ma si scopre anche che suo fratello Ahmed  è uno dei più grandi produttori locali di oppio, e quindi di eroina, droghe che rendono schiavi e uccidono decine di migliaia di giovani anche in Occidente. In altri termini, un criminale che miete vittime in tutto il pianeta. Eppure si scopre anche che è al soldo della Cia! La stessa Cia degli stessi Usa che nello stesso Afganistan si dicono impegnati a combattere anche i produttori di oppio perfino concedendo ai propri militari la licenza di ucciderli con “omicidi mirati”, come quelli degli israeliani contro i presunti terroristi palestinesi. Da notare che l’Afganistan che si rivela essere una fogna di corrotti molto peggiore di quel che già si sapeva e di quel che si intuiva è lo stesso Afganistan per il quale muoiono anche militari italiani. E nel quale in nome della democrazia di stampo occidentale vengono uccisi da militari occidentali una marea di civili afgani innocenti.

In Italia siamo al punto che i pericolosi deliri del nostro capo di governo contro qualunque organo giudiziario che faccia il proprio dovere, dalla magistratura di Milano alla Corte Costituzionale si sono incrociati perfino con una storiaccia come i ricatti a Piero Marrazzo, il governatore del Lazio fresco di dimissioni per una brutta vicenda di sesso a pagamento con transessuali per la quale ha purtroppo accettato di essere ricattato anziché denunciare subito i ricattatori. Come abbiamo appreso dalla stampa, Berlusconi e almeno un suo giornale sono venuti in possesso del filmato del ricatto, e il primo ministro ne ha anche parlato con il ricattato anziché denunciare tutto alla magistratura. Un comportamento talmente grave che anche se non integra il reato di omessa denuncia – il capo del governo non è equiparabile a un pubblico ufficiale? – emana il cattivo odore del reato di ricettazione e/o concorso in favoreggiamento e magari anche del ricatto implicito.

L’articolo 640 del codice penale nel definire il reato di ricettazione parla chiaro: “Chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve o occulta cose provenienti da un qualsiasi delitto o comunque s’intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due a otto anni”. È ormai assodato che il giornalista Alfonso Signorini, il presidente della Mondadori, cioè Marina Berlusconi figlia di Silvio, e Maurizio Costa, nella sua veste di amministratore delegato della Mondadori, proprietà di Silvio Berlusconi, hanno ricevuto e valutato, al fine di un eventuale profitto non necessariamente economico, il filmato che riguarda Marrazzo. Ma si tratta di un filmato ottenuto compiendo due ben precisi reati, cioè delitti: violenza privata e violazione di domicilio. Ed è ormai assodato che Silvio Berlusconi quando ha saputo del filmato e lo ha avuto tra le mani, anziché denunciare tutto alla magistratura si è intromesso nella vicenda per convincere Marrazzo ad acquistare e occultare il video “proveniente da un delitto”, anzi in realtà da due. Strano che nel merdaio che sono ormai diventati la comunicazione giornalistica e il mondo politico in Italia quasi nessun giornale e sicuramente nessun politico abbia fatto rilevare che il signor primo ministro Silvio Berlusconi ha commesso (anche) almeno uno dei reati in questione. Anzi, D’Alema ringrazia per l’appoggio ricevuto dal governo, cioè da Berlusconi e il suo codazzo, nella candidatura a ministro degli Esteri della Comunità Europea.
Aggiungiamo perciò intanto un’altra domanda a Berlusconi: possibile non si rendesse conto che col suo contattare Marrazzo anziché la magistratura stava commettendo almeno un reato e rivestendo un ruolo piuttosto ambiguo?

Palazzo Chigi ormai somiglia fin troppo a un lupanare o a una cloaca, che ha anche degradato il parlamento a suburra. Mi chiedono in molti come facciano il parlamentare Ghedini e il ministro Alfano a non morire di vergogna per i servigi che rendono e quelli che tentano di rendere agli interessi privati del loro datore di lavoro Silvio Berlusconi, interessi perseguiti e perseguibili dalla magistratura, anziché perseguire l’interesse generale del popolo italiano. Alfano è il ministro della Giustizia, eguale per tutti, o è il ministro della Non Giustizia? Ghedini è un parlamentare della Repubblica italiana o è solo l’avvocato al soldo del suo cliente privato Berlusconi Silvio? Domande alle quali non saprei bene cosa rispondere. Diciamo. In ogni caso, che squallore che Ghedini confonda il suo ruolo di parlamentare della Repubblica italiana con quello di avvocato pagato da un cliente per rendergli dei servigi. E’ legale, è morale, è decente che un parlamentare si acconci a usare la sua qualifica di parlamentare per soddisfare le voglie di chi lo paga perché trovi il modo di soddisfarle?

A questi sconci e obbrobri dobbiamo aggiungere sul lato opposto le dichiarazioni beote e i ricatti “politici” (?) dei vari Francesco Rutelli e Paola Binetti, che prima si tolgono dai piedi e meglio è, gente che ha inquinato e contribuito a rovinare il Partito Democratico perché è gente agli ordini di uno Stato estero, il Vaticano, anziché essere al servizio del popolo italiano. La signora medioevale Binetti spaccia questa intelligenza con il nemico della nostra democrazia laica per ossequio alla propria “coscienza”. Infine, un nuovo blablablà peggiore del solito di Uòlter Veltroni a commento dell’elezione di Pierluigi Bersani a segretario nazionale del PD e dichiarazioni insulse del neoeletto Bersani. Uòlter paventa il pericolo della calata nel PD dei cannibali di sinistra, oibò, mentre Bersani recita la litania populista del'”energia che viene dallo stare in mezzo a questa gente”, riferendosi ai delegati del congresso che lo hanno eletto segretario. Mah. No comment. Una immersione nella “ggente” è la solita medaglietta-patacca demagogica esibita – a destra, al centro e a sinistra – da chi pensa che basti questo stare un po’ tra la “ggente” per legittimarsi come politico ottimo e nel giusto.

Ah, dimenticavo: i proclami incasinati di Casini, un altro “addict” del Vaticano, il Pier Ferdinando Casini che si ribella all’idea che il PD sia nientepopodimenoché un partito socialdemocratico! Magari in Italia ci fosse un partito anche solo blandamente socialdemocratico!! La folta pattuglia dei leccatori della pantofola papalina, per esempio la Binetti piovuta dal medioevo e i  belloni frufrù Rutelli il Voltagabbana e Casini il Ben Ri-Sposato, tutti debitamente benedetti e guidati dai vari emissari del Vaticano quali sono Ruini, Bertone e Bagnasco, alla socialdemocrazia e annessa equità sociale preferisce invece, sempre e comunque, il servilismo verso uno Stato estero, il Vaticano. Uno Stato per giunta responsabile di non pochi scempi consumati in non pochi secoli, soprattutto ai danni dell’Italia e della sua unità oltre che del pensiero scientifico. Deve essere per lo scempio del pensiero scientifico che Rutelli ha straparlato di una “aggregazione politica di centro il cui centro sia il centro-sinistra”, un flatus vocis che ricorda i “parallelismi convergenti” di quell’infaticabile e inimitabile democristiano che fu Aldo Moro, purtroppo ucciso dalle Brigate Rosse.

In quanto a chiacchiere immaginifiche questi signori stanno tutti molto bene. Peccato si tratti di fumo. D’incenso….

160 commenti
« Commenti più vecchi
  1. sylvi
    sylvi says:

    x Alessandro

    Mi pareva chiaro che c’è empatia fuori dal matrimonio, non potevo mica sposarmi tutti i medici, infermieri e insegnanti che hanno l’empatia…

    Quanto a sposarsi, o convivere per me è la stessa cosa,per altri motivi…behh io non ho mai preso in considerazione l’eventualità,… perciò non ne so niente!

    Sylvi

  2. alessandro
    alessandro says:

    Per Faust:
    a parte certi casi, la follia di oggi e´ collettiva ma ,in fondo, non ha nulla di folle.
    La vera follia io credo sia sempre individuale
    e ne abbiamo sempre piu´ bisogno.

  3. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy::::::::::::::::::
    concludendo io ho solo detto che lei usa parole che ormai fanno parte della psiche collettiva occidentale e quando lei le usa le usa in quella prospettiva.Ora se lei e´ cattolica va benissimo lúso di quelle parole.
    Chi non e´ cattolico e´ meglio che usi altre parole.
    E´solo un´idea.

  4. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy:::::::::::::
    il problema da lei sottolineato esiste davvero:
    uno dice una cosa e l´altro capisce cavolo.:ecco che e´ proprio usare certe parole a favorire l´incomprensione.
    Naturalmente io sono limitato e ,quindi, l´uso di certe parole mi fa scattare automaticamnete un tipo di cultura a meno che mi si fanno le relative distinzioni.

  5. Fedele Confalonieri
    Fedele Confalonieri says:

    Fedele Confalonieri intervistato da Sabelli Fioretti

    Presidente, mi tolga una curiosità cretina: come si pagano 750 milioni di euro? Un bonifico? Un assegno? Dodici comode rate mensili?

    “Non lo so…se dovremo… un bonifico…guardi…è scandalosa questa roba qui. Una questione di vent’anni fa sulla quale c’era già stata una spartizione voluta dai politici. Berlusconi aveva comprato la Mondadori. Andreotti e Craxi gli dissero: “Non pensare di avere tutto dopo aver avuto le tre reti. Il signor De Benedetti si prende Espresso, La Repubblica e la Finegil. Tu il resto”“.

    Una sentenza dice che un magistrato è stato corrotto…

    “Corrotto non da Berlusconi”.

    La magistratura vi perseguita…

    “Centinaia di perquisizioni…”

    Un serial killer potrebbe dire: “Ce l’avete sempre con me?” Il magistrato risponderebbe: “Non sono io che ce l’ho sempre con te. Sei tu che sei seriale”.

    “Io sono incensurato. Ma sono stato il primo messo sotto scopa dai magistrati…”

    Quei famosi 300 milioni di lire…

    “Finanziamento illecito dei partiti. Andavamo alla festa dell’Avanti, dell’Unità, dell’Amicizia. Avevamo un nostro stand e pagavamo lo spazio come in qualsiasi fiera”.

    Perché avevate uno stand?

    “Eravamo in attesa di una legittimazione di legge sulla nostra attività. Dovevamo fare lobbying, farci conoscere dai politici e dai grandi investitori pubblicitari”.

    Erano pagamenti fatti un po’…

    “Regolarmente, con tanto di fattura”.

    Il senso dello Stato? La magistratura è importante.

    “I giudici sono potenti e ci tengono ad esserlo. Berlusconi si difende”.

    Scappando dai processi, cambiando le leggi…

    “Le leggi ad personam? Le fa per proteggersi. Se non fai la legge ad personam vai dentro. Una volta dentro, poi non ti chiedono scusa. E’ il sistema della giustizia in Italia. I magistrati sono gli unici che non pagano mai: irresponsabili”.

    Perché i magistrati ce l’hanno con lui?

    “Viene vissuto come un parvenu, come un intruso”.

    E invece?

    “Invece è un genio. Un giorno mi disse: “Costruisco una città di diecimila abitanti”. Pensai: “Quest chi l’è mat”. E invece no. Era un innovatore, aveva capito che non doveva fare case. Doveva fare quartieri”.

    All’inizio non vi prendevano sul serio.

    “Ricordo di aver aspettato più di un’ora con lui nell’anticamera di Gianstefano Frigerio, allora segretario regionale della Dc. L’establishment diceva: “Ma chi è questo ragazzino che fa le cose che non riescono a noi?” Quelli come Berlusconi entrano e sconvolgono”.

    Il papà era direttore della Banca Rasini…

    “Quando leggo quelle sciocchezze… la Banca Rasini…la mafia…”

    Lo disse Sindona che era della mafia…

    “Ma dopo. Non quando c’era il papà di Silvio. Poi non so in che mani sia finita…”

    Gli inizi di Berlusconi comunque…

    “Berlusconi si finanziò con 30 milioni della liquidazione del papà…non certo con i soldi della mafia …”

    Alla base di ogni grande fortuna c’è sempre un crimine…

    “Era Balzac”.

    Sbagliava?

    “Sbagliava. Berlusconi non ha rubato niente a nessuno. Faceva i prodotti migliori. Quando faceva le case curava i fili d’erba. Se sei intelligente e geniale, e in più curi il dettaglio e sei un secchione, il successo arriva”.

    Troppo veloce per non destare sospetti.

    “Pelé divenne campione del mondo a 17 anni. Chi dice che la televisione è nata con i soldi della mafia dimentica che Milano 2 rese 36 miliardi di lire. Non c’era bisogno dei soldi della mafia”.

    Lei era contrario alla discesa in campo.

    “Gli dicevo: ci massacreranno. Ma il genio vede quello che tu non vedi. Silvio ha gli infrarossi nel cervello. Ricordo il suo ragionamento. C’è la bibita amara ma non c’è la bibita dolce”.

    Forza Italia era la bibita dolce. Ma che senso aveva l’anticomunismo se il comunismo non c’era più?

    “C’erano gli effetti della sbronza comunista. C’era ancora la paura del comunismo”.

    E Berlusconi ne ha approfittato. Marketing.

    “Ma anche politica”.

    Glielo dice a Berlusconi che i comunisti non ci sono più?

    “Glielo dico. Ma bisogna ammettere che è un ottimo argomento di vendita”.

    Politica e marketing…

    “Se funziona…In fondo gli altri, pur di vendere copie, gli danno del pedofilo”.

    Molta ambizione…

    “D’accordo, era pieno di sé, si sentiva migliore di quelli che vedeva intorno. Lui ha un naturale superiority complex. Si potrebbe dire che è un po’ bauscia. Ma ha dimostrato che è bravo: può permettersi queste cose”.

    Sì, ma la magistratura?

    “Aveva fatto fuori la Prima Repubblica e voleva giocare il secondo tempo. L’errore di Berlusconi è pensare che tutti i magistrati siano rossi. Sbaglia. E io glielo dico. Parlando di toghe rosse compatta quelli che sono rossi con quelli che non lo sono. I magistrati sono ottomila. Contro Berlusconi ce ne saranno qualche centinaio”.

    Lui odia farsi processare.

    “Ma ragazzi, quanti processi ha avuto? E non è mai stato condannato”.

    Condannarlo? Mica facile…

    “Allude alla prescrizione?”

    Alludo.

    “Oh, ma la prescrizione a favore di chi va? A favore del giudice che non riesce a dimostrare la colpevolezza”.

    C’è prescrizione e prescrizione.

    “Questa è la lotta fra Berlusconi e i magistrati. Berlusconi non si vuol fare mettere sotto. Poi uno può dire: è populista, è peronista. Sarà vero. Ma non è antidemocratico”.

    Però è peronista e populista…

    “Certo che è populista. Ma la demagogia c’era ai tempi di Atene. Pericle era un grande demagogo. L’importante è il “check and balance”, la separazione dei poteri che ti impedisce di esondare…”

    Ma qui si esonda…

    “Se non ti vogliono accettare e ti combattono…”

    Gira su Youtube un video con le bugie di Berlusconi…

    “Berlusconi parla troppo. Prenda la vicenda D’Addario. Se non diceva un cavolo, in tre giorni finiva. Le dieci domande della Repubblica? Dissi a Silvio: “Fregatene. Non le legge nessuno”. E invece lui va a parlarne a Porta a Porta. Gli italiani lo votano per quello che fa di giorno. Quello che fa di notte non interessa nessuno”.

    Ma è vero che risponde alle domande sul libro di Vespa?

    “Se lo fa è una grande sciocchezza”.

    Si parlava delle bugie.

    “Qualche balla la racconta, ma “pour enjoliver la verité, abbellire la verità. I grandi venditori sono anche dei grandi cacciaballe…”

    E’ possibile che siate così innocenti?

    “Se vai indietro quarant’anni… ti rivoltano come un calzino ogni giorno…qualche multa…E ci può stare anche qualche ambiguità. Ma alla fine, siccome Berlusconi è una persona per bene, non trovano nulla”.

    Litigate qualche volta?

    “Succede…”

    Fino a dire “basta me ne vado”?

    “Qualche volta…ma poi…”

    …poi non se n’è andato mai…

    “Dove vado a star meglio di qui?”

    Nel 1996 lei guadagnava 500 milioni di lire l’anno. Adesso?

    “C’è sul bilancio”.

    E le stock options?

    “Solo se i titoli vanno su. E’ da quattro anni che non si becca niente”.

    Qual è il regalo più bello che Berlusconi le ha fatto?

    “La mia casa”.

    Ogni tanto desidera di diventare il numero uno?

    “Io sto giocando con Pelé. Mi accontento di passargli la palla. Ogni sei palle che gli passo lui fa tre goal”.

    Politicamente come si definisce?

    “Un conservatore”.

    Più di Silvio?

    “Molto di più. Ma con D’Alema, Veltroni, Bersani riuscirei a parlare. Lui no, lui vuole conquistarli e convertirli”.

    Per chi ha votato prima di Berlusconi?

    “La Malfa padre, il Pli, una volta la Dc. E Craxi, ovviamente…”

    Con quello che ha fatto per voi…

    “Riaprire i ripetitori fu una intelligente azione politica. Capì che la tv commerciale era la modernità”.

    Lei è credente?

    “Ogni tanto penso: “Non so chi tu sia. Comunque grazie per avermi messo qui”.”

    Una religiosità un po’ particolare.

    “Che cosa voglio di più? Che ci sia un aldilà, o che non ci sia, mi ha detto bene comunque”.

    Ho visto la sua tomba, nel mausoleo di Arcore.

    “Una sciocchezza…”

    L’ha fatta lui…

    “Ma oh! Un po’ di megalomania gliela vogliamo dare?”

    E diamogliela…

    “Non avrebbe fatto quello che ha fatto se non fosse un po’ megalomane”.

    Un po’?

    “Il mausoleo lo fece fare quando la megalomania non era ancora al massimo”.

    Adesso l’ha raggiunto?

    “E certo. E’ nei libri di storia. Adesso del mausoleo non gliene frega niente”.

    E a lei?

    “Non ci andrò mai. Non mi dispiacerebbe essere cremato. Disperso nella natura diventerò qualcosa di nuovo, magari una farfalla”.

    Le gaffes di Silvio.

    “Sono quelli che hanno i sopracciò che si scandalizzano. Le persone normali si divertono”.

    Lei ha telefonato a Veronica Lario quando è successo il casino…

    “La conosco da vent’anni”.

    Quella lettera alla Repubblica…

    “Se succedesse a me, mia moglie mi darebbe le scarpe in testa…”

    Silvio però aveva esagerato…

    “Silvio sa essere eccessivo…”

    Veronica aveva chiesto agli amici di aiutarlo a curarsi…

    “A me non aveva chiesto nulla. E poi, se sei un amico di sesso maschile, hai una visione del mondo diversa da quella di una moglie”.

    Complicità maschile

    “All’amico certe cose gliele dici. Però quello ribatte: “Uè! Cavoli miei”.”

    Tremonti, con queste sue uscite, sembra che si candidi al dopo Berlusconi.

    “In politica il primo avversario è il tuo vicino. E’ legittimo che un Tremonti pensi al dopo. Essendo più giovane si prepara”.

    Sarà lui il successore?

    “Se Berlusconi resta ancora quattro anni il suo successore sarà un giovane, uno che oggi ha trent’anni”.

    E se dovesse scomparire adesso?

    “Avrei paura”.

    Gli altri si sbranerebbero.

    “Temo una balcanizzazione, un disintegrasi del sistema politico”.

    Gioco della torre. Vinci o Mentana…

    “Mentana si è buttato da solo”.

    Gli avete dato una spintarella.

    “Ha dato le dimissioni”.

    Non aspettavate altro.

    “Poi ha detto certe cose…il comitato elettorale…”

    Ha detto che non c’era più la polifonia di voci.

    “Era nel sistema e ci stava bene. L’editore è Mediaset. Se Berlusconi mi chiede una cosa contro l’interesse di Mediaset io non la faccio”.

    Presidente…

    “Magari qualche volta la faccio, ma a modo mio. Berlusconi non è un fanatico della polifonia. Preferisce la monodia. Mediaset pensa soprattutto ai propri clienti. Berlusconi è l’azionista di riferimento. Tutto qui”.

    Un esempio.

    “La proposta di non pagare il canone Rai. E’ una sciocchezza. Mediaset non vuole boicottare il canone. Berlusconi sbaglia. Si sta dando delle martellate”.

    Veltroni o D’Alema?

    “Veltroni è un mio amico. D’Alema mi piace. Ma fa troppo il king maker. Se uno è king deve fare il king”.

    Ha fatto anche il king.

    “Per un anno soltanto. Berlusconi si butta, ha il coraggio, fa il king. Si sente king…”

    Feltri o Belpietro?

    “Non sono d’accordo su tutto quello che Feltri fa. Su certe cose sbaglia. Però è l’unico che guadagna 60 mila copie appena arriva in un giornale”.

    Sembra un killer…

    “Addirittura! Ma non certo per fare piacere a Berlusconi”.

    Difficile crederle.

    “Feltri è indipendente come lo era Montanelli. Solo che Feltri guadagna copie, Montanelli le perdeva”.

    Scalfari o Mauro?

    “Scalfari è un grande editore. L’unico giornalista che ha in tasca qualche decina di milioni di euro. Ha il senso degli affari”.

    Ferrara o Guzzanti?

    “Mi piace Ferrara. Ma adesso è un po’ troppo prete”.

    Moretti o Travaglio?

    “Moretti mi sta sulle palle. Lo possiamo dire? Non metta “sulle palle””.

    No, mettiamo sulle scatole.

    “Mi sta sulle scatole. Noioso. Noioso. E fanatico antiberlusconiano. Uno di quelli che vorrebbero ucciderlo”.

    Ma no…

    “Berlusconi è un dittatore… Berlusconi è un caimano…se becchi uno con la testa fragile…”

    E Travaglio?

    “Gli ho piluccato un po’ di soldi con due querele”.

    Quanto ha piluccato?

    “Venticinquemila euro. E non li ho dati in beneficienza come si usa fare. Me li sono mangiati e bevuti”.

    Fede o Bondi?

    “Fede è l’aedo”.

    Un aedo direttore di Tg.

    “Il Tg4 è un telegiornale sui generis…”

    Il telegiornale è una cosa seria…

    “Fede è serio. Sulla notizia sta come un cane da tartufi”.

    Chi le piace fra i vari conduttori televisivi?

    “Floris è bravo. Anche se si è un po’ incupito. Santoro è bravo. Ma adesso con Travaglio, col Torquemada della mutua…”

    Vespa?

    “Vespa è bravo”.

    Tutti bravi.

    “Li vedo poco. Vado a letto presto la sera”.

    Anche Lerner è bravo?

    “Sì, ma ha poca ironia”

    Sartori o Galli della Loggia?

    “Sartori scrive robe contro il Cavaliere che mi piacerebbe non leggere. Ma io amo la scrittura e Sartori scrive bene. Purtroppo lo ammiro”.

    Berlusconi ha molti nemici. Ma ha cominciato lui.

    “Quando scoppia una guerra, chi ha sparato il primo colpo? Non si sa. Però, all’inizio, c’è la non accettazione di Berlusconi. Lui cita un proverbio: “Cet animal est fort méchant, / Quand on l’attaque il se défend”“.

    Perché Berlusconi non cambia vita?

    “Impazzirebbe dalla noia”.

    Potrebbe fare il filantropo.

    “Regalare ai passanti biglietti da dieci euro?”

    Dedicare il suo patrimonio alla fame nel mondo. Passerebbe veramente alla storia”.

    “Berlusconi è già nella storia”.

    Quante volte al giorno lo sente?

    “Quasi ogni giorno. Il lunedì vado a pranzo ad Arcore. Il mercoledì e il giovedì sono a Roma. E dormo a palazzo Grazioli”.

    Chi dorme a palazzo Grazioli?

    “Io. Lui. Paolo Berlusconi. Niente a che vedere con il resto, eh?”

    Allude alla D’Addario?

    “Ni vue, ni connue…”

    Lei che cos’è per Berlusconi?

    “Un fratello”.

    Lei sembra più posato …

    “Berlusconi non è un matto, a parte quella roba lì”.

    A parte quella roba lì.

    “Mi ha detto un monsignore: “Se ‘l signur el perdona no i peccà de pata…”

    De pata?

    “La patta, quella che si tira su nei pantaloni. “El resta ‘n ciel dumà lu e la sua mama immacolata”.”

    Lei andò a trovare Craxi ad Hammamet?

    “No. Bisognava avere il coraggio di farlo. Però tornavi e magari ti cacciavano in galera. Quei magistrati lì hanno reso vili anche le persone coraggiose. Non andare a trovare Craxi malato è stato da vigliacchi”.

    Mediaset è piena di comunisti. Ma chi li ha assunti?

    “Realpolitik… bisogna avere un po’ di testa in un’azienda di comunicazione. Era l’idea di Berlusconi, all’inizio. Io ricordo quando spiegava la cosa a Zangheri. Diceva: “Un terzo dei miei telespettatori vota Pci. Non farò mai una tv anticomunista”. Questo pensava Berlusconi all’inizio”.

    Oggi sembrate tutti al fronte.

    “Io sono uno che dialoga. Però con quelli di Repubblica non ho più relazioni. Scalfari dice che io sono la dentiera del caimano… Che vada al diavolo!”

    E’ guerra…

    “Sono loro che fanno la guerra. Ragioni di bottega: aumentano le copie”.

    Come si fa a smilitarizzare?

    “L’esagerazione è loro. Comincino loro”.

    Andare alla festa a Casoria è stato un errore?

    “C’è il Berlusconi di giorno e il Berlusconi di notte. Ma quella era una festa”.

    Con Rosi Bindi è stato un po’ inelegante…

    “Berlusconi ha questa cadute. Probabilmente in quel momento aveva vicino qualcuno con cui doveva fare il teatro. Ghe pensi mi, ogni tanto lui ha quest’esibizionismo. Mostra i muscoli”.

    Che cosa è venuto in mente a Berlusconi di vendere Kakà?

    “Ha fatto bene. Ma l’ha spiegato male. Bastava che dicesse: vogliamo fare la politica dei giovani”.

    Ha perso voti?

    “Sicuramente. Non doveva venderlo quel giorno lì”.

    Inter o Juventus?

    “Io sono di Milano e nel tifo c’è anche il gufare. Però la Juventus è quella che ha vinto tanti scudetti in maniera strana”.

    Lei ha detto una volta: Berlusconi è un Ceausescu buono.

    “Intendevo un sovrano illuminato, tipo Re Sole”.

    Lui dice: “Purtroppo non ho il cinquantun per cento”…

    “Trattare non gli piace. Gli riesce difficile prendere atto che la democrazia pone dei freni. Silvio è un uomo del fare. I freni gli danno fastidio. Ma non è un dittatore come dicono”.

    Non lo difende un po’ troppo?

    “Allora le dico: qualche volta ci mette del suo”.

    Facciamo un esempio?

    “Non doveva tirare in ballo Napolitano. Doveva tacere. Ma sa una cosa? L’acrimonia contro di lui è stata maggiore dei suoi errori. Dice Re Lear: “I’m a man more sinned against than sinning”. Una citazione per darci un po’ di arie”.

    Diamoci le arie ma traduciamo.

    “”Si è peccato contro di me più di quanto io abbia peccato”. Ma le dirò di più”.

    Dica.

    “Se Berlusconi si fosse limitato alla televisione, oggi avrebbe più del novanta per cento dei consensi. Ma ha voluto giocare in prima persona. E ha spaccato in due il paese”.

  6. Anita
    Anita says:

    x Alessandro

    Mi scusi sono di ritorno dal dentista…sono un po’ rimbambita.

    Amore e carita’.
    Adesso le dico un oxymoron o contradizione; io sono stata istruita dalla chiesa Cattolica, elementari come esterna e le magistrali come interna.

    Dopo lasciato il collegio ho lasciata la Chiesa, non per gli insegnamenti, ma per la falsita’.
    I buoni insegnamenti pero’ sono rimasti con me, e ne sono grata.

    Dolore.
    Ci vuole coraggio per affrontare il dolore, bisogna affrontare il dolore con forza e coraggio.
    I dolori personali non ci lasciano mai, lo so per amara esperienza.
    La sofferenza degli altri allevia i nostri, spesso inconsapevolmente…basta non lasciarci cadere nell’indifferenza.

    Buona notte,
    Anita

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