La Cina è vicina. Anche all’Afghanistan

https://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/afghanistan-a-trazione-cinese-grandi-investimenti-sviluppo-economico-porteranno-a-emancipare-le-donne-3400344/

82 commenti
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  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    La cosa più incredibile, laida e vergogna è che gli USA (e la NATO!) nei 20 anni in Afghanistan non abbiano costruito ASSOLUTAMENTE NIENTE. I romani avrebbero lasciato terme, ponti, anfiteatri, templi, strade.
    Però in compenso solo gli USA hanno speso ben 2.300 miliardi di dollari, più quelli della NATO e quindi anche dell’Italia. Il tutto per ammazzare 241mila esseri umani. Più il numero incalcolabile di feriti, mutilati e distruzioni varie.
    Facciamo solo schifo. As usual. Altro che Kant, l’Illuminismo e altre foglie di fico.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    la tua nota mi fa pensare che quello che hai descritto è il modo normale degli anglosassoni di relazionarsi con gli altri.
    Lo si è visto benissimo nelle relazioni coloniali: tedeschi, italiani e francesi, ma anche portoghesi e spagnoli hanno costruito cose: scuole, stazioni, ferrovie, strade, ponti. Gli anglosassoni mai nulla che non servisse per migliorare lo sfruttamento.
    Non sono gli unici: neppure i belgi, ma le loro colonie sono partite come possedimento personale del re; neanche gli olandesi, il cui colonialismo è stato pesantissimo. Ma gli anglosassoni sempre (in India qualcosa è stato fatto ma per i loro cittadini, che erano tantissimi). Una visione del mondo. U.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino, ho letto il tuo articolo sul blitz. Mah… francamente mi sembra l’album dei sogni.
    Non so quante siano le risorse naturali dell’Afghanistan (avrei qualche dubbio sulla loro grande quantità economica) ma ritengo che una loro evoluzione si svolgerà su tempi secolari. Le miniere non creano un diverso modo di vivere e di pensare, come fanno invece le industrie.
    Quanto poi alle comunicazioni transcontinentali, non vedo perché usare un terreno così tormentato quando il Kazakstan è molto più agevole. Soprattutto perché l’Afghanistan è un vicolo cieco che porta solo ad altre tormentatissime zone. U.

  4. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    La sua vecchia tiritera anglosassone. Nesuno dei paesi ex colonie rimpiange nessuno dei colonizzatori, tranne forse Hong Kong.
    Gli inglesi non sono stati certo i peggiori, e nessuno parla bene dei francesi. I belgi furono terribili in Africa, forse gli unici a tagliare le mani agli indigeni se non raccoglievano abbastanza caucciu’, per esempio.
    E poi i boeri in Sud Africa etc.
    Gli inglesi furono i primi ad abolire schiavitu nel 1807.
    Gli statunitensi non hanno mai avuto colonie in senso europoide, tranne le Filippine, i cui abitanti si trovarono abbastanza bene con loro per 50 anni; invece i Filippini hanno un pessimo ricordo di oltre 3 secoli di colonizzazione ispanica, i ‘3 secoli in convento’.
    L’inglese e’ una lingua ufficiale, lo spagnolo fu abolito nel 1978.
    Gli spagnoli costruirono operas pias ancora derestate.

    P.

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    per la verità io avrei molto contro la superpotenza planetaria ma poco o nulla contro il suo attuale paese che, anzi, ha trovato talvolta soluzioni molto valide ai suoi problemi.
    Credo che lei mi confonda con la Silvy. U.

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Ha dimenticato l’Italia, le sue (nostre) colonie e il suo (nostro) colonialismo.
    Tempo fa ho letto un libro sul colonialismo inglese in India. Quando sono arrivato a leggere il diario di un ufficiale inglese che si vantava della sua strage di soldati indiani, i sepoy, che avevano protestato mi pare per il nuovo fucile Enfield, ho smesso di leggerlo.
    E’ vero che l’Inghilterra ha abolito per prima la schiavitù. O meglio per seconda perché era stata abolita dalla Rivoluzione francese, ma reintrodotta da Napoleone. Gli inglesi in India avevano capito che era più semplice e rendeva di più la figura del colonizzato che quella dello schiavo. Ma a far decidere loro di abolire la schiavitù è stato anche il desiderio di metterla a quel posto agli odiati francesi, che senza il lucro proveniente da Haiti prodotto da schiavi sarebbero stati rovinati. Intenzioni a parte, gli inglesi hanno comunque il merito di avere abolito la schiavitù. Mentre la Chiesa la manteneva ancora…
    Il colonialismo è stato – esattamente come lo schiavismo – una infame porcheria da parte di TUTTI gli Stati che lo hanno praticato. Difficile fare la classifica dei peggiori. I più bestiali credo siano stati i belgi: 10 milioni di morti ammazzati e un numero impressionante di mutilazioni di mani e braccia. L’unico modo che i sovrastanti dei lavoratori neri avevano per aumentare la loro paga era tagliare per punizione mani agli “indolenti” e a chi alzava la testa. Ma anche gli spagnoli in Sud e Centro America hanno fatto cose orripilanti. Da bravi cattolici pii e osservanti…. La conquista della capitale del Messico è una storia particolarmente obbrobriosa.
    Il Congo belga era proprietà privata della corona belga. Per questo ha fatto particolarmente schifo la stampa non so se solo italiana quando ha allagato per lungo tempo i lettori con la storia della “regina triste” Fabiola perché non poteva avere figli. Allagamento servile (e credo PAGATO) che si ripete con i parassiti di Monaco e con le varie princesse “tristi” inglesi, a partire da Margeret che scopava con un fotografo (mi pare se lo sia anche sposato) a finire con Diana che si scopava anche i paracarri, come era suo diritto. Ora si lecca smodatamente il culo ai due principi, uno emigrato negli USA, mi pare siano figli di Diana e di quella faccia da würstel di nome mi pare Carlo, e alle annesse consorti.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Domande.
    1. Ma lo sgombero da Kabul, così mal programmato, l’ha organizzato Biden o l’hanno organizzato i militari? E allora perché criticano?
    2. La decisione di sgomberare l’ha presa il Trump, senza che nessuno aprisse bocca.
    3. La decisione di sgombrare È POLITICA: la maggioranza del paese non ne poteva più. La politica decide ed i militari, esposte le loro opinioni, eseguono.
    4. Non è vero che gli “alleati” occidentali non sapessero niente della decisione di chiudere: se n’era parlato al G7, senza obiezioni.
    Insomma siamo sempre bravissimi, tutti e dappertutto, a cercare capri espiatori… U.

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    le dovevo una risposta a proposito del problema del tempo nella visione agostiniana.
    Non c’è nessun dubbio sul fatto che la risposta di Agostino sia geniale, ma lo è a livello di battuta, perché quella di Agostino in realtà non è un’argomentazione filosofica ma è (per me: SOLO) una battuta. Vediamo.
    Agostino sostiene che nel modo dell’eternità non c’è il tempo. Il che è verissimo ma solo a condizione che l’eternità rimanga sempre tale, in totale assenza di tempo. Quindi fino a che Dio rimane fermo ed immobile a contemplare se stesso in effetti non c’è tempo.
    Ma è sufficiente che Dio faccia qualcosa, QUALUNQUE COSA (pensi di creare un universo, lo crei, si incarni, scateni il Diluvio Universale, muoia sulla croce ecc. ecc. ecc.) e questa variazione introdotta nell’immobile eternità crea un prima e un dopo, quindi un tempo. PRIMA della creazione (presa solo come esempio) c’era Dio che si contemplava. DOPO la creazione c’è il Creato. La creazione introduce un tempo, diviso tra un prima ed un dopo.
    Se invece della creazione, che è un atto concreto, prendessimo come termine di paragone Dio che pensa di creare l’universo (quindi un pensiero, non una cosa concreta ma una “cosa” astratta) il sistema rimane identico. Dio pensa, prima non c’era, dopo c’è il pensiero di Dio, che introduce un prima ed un dopo. Qualunque variazione dell’eternità introduce il tempo, che non viene creato da Dio, che vive di vita propria e che misura la stessa esistenza di Dio. Qualunque azione di Dio, astratta o concreta, crea il tempo, che dopo di allora misura l’esistenza di Dio, che Dio lo voglia o meno. Il tempo, dopo che SI È CREATO non dipende più da nessuno.
    Per questo l’argomentazione di Agostino è una brillante ma vuota battuta. E la domanda di cosa ci fosse prima della creazione (del Big Bang) rimane una domanda legittima, anche se forse non avrà mai risposta. Come l’altra: cosa c’è al di là di un buco nero. Non si sa, forse non si saprà mai. Potrebbe esserci un altro Big Bang.
    Un saluto U.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. La domanda: “Cosa c’era prima” è legittima perché NON è oziosa. Vediamo.
    1. C’È UN CREATORE, UN DIO.
    Perché Dio, all’interno della sua immobile ed eterna divinità, ad un certo punto pensa e decide di creare l’Universo? Perché non prima? Perché non dopo? Cosa l’ha spinto a muoversi? Si sentiva solo??? Voleva complimentarsi con le sue stesse capacità? Per amore? E perché PRIMA non amava? Quali sono le cause psichiche di questo evento?
    2.NON C’È UN CREATORE C’È SOLO LA MATERIA.
    Perché ad un certo momento la materia esplode in un Big Bang? Quali sono le condizioni fisiche di questo evento?

    Sono domande in gran parte filosofiche: anche speculare sul prima del Big Bang è, per ora, soprattutto filosofia. Ma non sono speculazioni oziose perché riguardano il quadro in cui è inserita la nostra stessa esistenza. Non possiamo dare risposte, per ora. Ma abbiamo il diritto di farci domande. Un saluto u.

  10. Peter
    Peter says:

    Caro Uroburo,

    Rispondo per sommi capi vuoi per via di limiti filosofici e scientifici, vuoi perche’ veleggio su un veccio Bavaria 46 tra Gibilterra, Spagna e Ceuta in Africa, con venti e correnti molto erratici e poco prevedibili.
    Colonne d’Ercole et ceteris paribus.
    Orbene, S Agostino era credente e dottore della chiesa. Dio e’ atemporale, adimensionale, onnipotente e cretatore. Le contraddizioni dell’intelletto umano non lo turbano. Dante vide in Paradiso la quadratura del cerchio, una contraddizione in termini.
    Badi che atemporale e adimensionale e’ molto piu’ di ‘eterno’.
    Se vuole potrebbe considersarsi multidimensionale, cioe’ esistente in passato, presente futuro ed altre dimensioni a suo ‘piacere’.
    Restando in ambito fisico reale, e dimenticando Dio, il tempo non e’ l’astrazione di tutte le relazioni di successione, defiinizione fallace di Leibnitz in cui incorre anche lei ma non S Agostino, 13 secoli prima di Leibnitz.

    Segue

    P.

  11. Peter
    Peter says:

    Ipotizzando ‘prima’ del Big Bang, lei si pone come ‘osservatore’ fuori dal Big Bang, il che e’ assurdo perche’ il Big Bang e’ per definizione una singolarita’, forse meglio unicita’, al di fuori della quale nulla poteva esistere, NEANCHE IL TEMPO, che non e’ un’astrazione ma unito allo spazio; e lo spazio-tempo puo’ essere curvato e deformato, per esempio dalla gravita’ come succede dal Big Bang in poi.
    S Agostino, autentico genio, aveva intuito parte di cio’, cioe’ che il tempo non esiste da solo edve’ in continuita’ con spazio e materia.
    Non era una ‘battuta’.

    P.

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Faccio fastidiosamente notare che Agostino era nato a Tegaste, Algeria. Un “terrone” e anche peggio per la Lega e i suoi SalVini. Battute “padane” a parte, Agostino è una conferma del fatto che a Roma e in quella che poi è diventata Europa la filosofia – come del resto le scienze – neppure sapevano cosa fosse. Tutte le menti migliori erano NON romane, da Seneca a Pitagora.

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino, i romani non avevano il concetto di razza (men che meno in senso svalutativo) ma quello di origine, che era però un dato di fatto. Se si parlava bene il latino e si conoscevano e riconoscevano i valori della romanità, l’integrazione era normale con qualunque origine.
    Anche la religione, premesso il rispetto per la Dea Roma, non era un fattore di discriminazione: ciascuno adorava il suo Dio ed i culti non riconosciuti erano tali solo per ragioni politiche.
    In effetti l’integrazione delle classi dirigenti locali (e SOLO delle classi dirigenti, che però dovevano garantire l’ordine pubblico) era abituale e le intromissioni negli affari interni, non confliggenti con la politica statale, erano rare.
    Lo stato romano, rispettate le SUE regole, era integrativo e tollerante. Ma solo per le classi dirigenti. I popoli dovevano pagare le tasse, alte, e non creare problemi, perché in tal caso lo stato romano in tutta la sua lunga vita aveva una ferocia sconosciuta in tutti gli stati dell’antichità, eccetto gli Assiri.
    In questo modo i romani hanno rapidamente creato una classe dirigente omogenea in tutto l’impero. L’integrazione era poi altissima nell’esercito. Se eri un buon ufficiale facevi carriera, anche molto importante, qualunque fosse il tuo accento barbarico. U.

  14. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Pitagora era greco, della Ionia, e vissuto nel VI secolo. Forse ti sei confuso con Plotino. u.

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uro

    E infatti NON era romano. E se non ricordo male era stato a lungo in Egitto, anche a studiare e imparare.

  16. Peter
    Peter says:

    @Pino

    Non applichi a posteriori dizioni becere e razziste italiote a S Agostino, le quali risalgono al secolo scorso e comunque molto dopo le ‘guerre d’Italia’ ed il trattato di Cateau-Cambrecy Che sanci’ la totale scomparsa dell’Italia dalla scena politica internazionale, per cui gli italioti si scannarono tra loro sempre piu’, fino a detestarsi a vicenda tra regioni diverse. Il nord ‘privilegiato’ comincio’ allora perche’ un tantino piu’ vicino all’Atlantico sul quale da allora si decisero i destini del mondo.

    E poi lei confonde Archimede con Pitagora.

    Mi trovo a Ceuta, enclave della Santisima tierra de Espana in Africa, stessa sponda di S Agostino, per cui non lo deve dire certo a me.
    Ho timonato il Bavaria. 46 da Gibilterra hasta a aqui, alla faccia vuestra.

    Saludos

    P.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    prima di tutto buone vacanze, certo più importanti delle nostre disquisizioni. Mi risponda pure quando può, al limite anche quando tornerà a casa. Per mia curiosità: ma le notti le passate in pieno oceano o tornate comunque in un porto?

    Riprendiamo i nostri temi.
    Dio può essere atemporale, adimensionale, onnipotente e creatore, ma può distruggere le regole del suo stesso creato? La risposta classica è che Dio può fare quel che vuole. Ma se è così perché ha creato delle regole? Per gioco? Ma Dio non gioca… Visto che è onnipotente faccia in modo di non violare le sue stesse regole ed abbia rispetto prima di tutto per se stesso.
    E comunque se Dio creasse o facesse alcunché e poi cambiasse le sue regole introdurrebbe comunque un prima ed un dopo, il che metterebbe in moto l’esistenza del tempo. Che, sul piano puramente filosofico, non necessita di uno spazio.
    Dio potrebbe, teoricamente, non preoccuparsi delle contraddizioni umane. Ma lo potrebbe in pratica? Se io sono “figlio” suo, la mia logica è stata creata da lui: Dio può sospenderla? E allora perché l’ha creata? Per gioco? Non poteva pensarci prima?
    Comunque Dio crea la materia, che si espande e crea uno spazio-tempo. Che però, una volta creato, non dipende più da lui e che misura un prima ed un dopo ANCHE per lui. Io non lo so ma lui sì. A questa temporalizzazione, che io ignoro, Dio non può più sottrarsi per l’eternità, perché egli SA di aver fatto qualcosa che ha determinato un prima ed un dopo. Che io ignoro ma che lui sa essere esistito anche nella sua eternità che, a questo punto, non è più atemporale.

    Io non mi pongo affatto fuori dal Big Bang, sulla cui unicità si potrebbe discutere. Perché mai questo universo dovrebbe essere necessariamente unico? Cosa c’è al di là dei suoi confini? Cosa c’è al di là dei buchi neri? Noi non lo sappiamo, ma Dio sì: noi non possiamo escludere l’esistenza di un multiverso.
    In ogni caso l’esistenza indubitabile di questo universo spazio-temporale misura anche l’attività di Dio che non può più cambiarla perché lui comunque saprebbe, ed ormai sempre saprà, di avere, ad un certo punto, creato. Dio non può cancellare se stesso.

    Se ci trasferiamo nell’universo reale, lo spazio-tempo creatosi con il Big Bang rimane per tutta l’eternità come un’increspatura incancellabile anche dopo la fine di questo universo. Anche nell’eternità atemporale, caratteristica che condivido, qualunque variazione introduce un tempo che non può più essere ignorato.
    Un saluto U.

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Mi sbaglierò ma secondo me sono i militari a non aver fatto il loro lavoro.
    Ad esempio, e molto banalmente, non hanno messo in sicurezza l’aeroporto.
    Comunque i poveri Talebani non controllano il territorio, nel quale si stanno infiltrando quelli di al Kaida.
    Qui va a finire che rimpiangeremo i Talebani. U.

  19. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Lei ha messo giu’ una serie di postulati che …lasciano il tempo che trovano.
    Non e’ affatto vero che sul piano filosofico il tempi non necessita di materia o spazio; e’ una sua illazione; che il tempo avesse bisogno di materia e spazio mentre Dio fosse atemporalw ed adimensionale lo pensavano gia’ Agostino e Boezio.
    Un tempo ‘filosofico’ non esiste; lei lo confonde col prima e dopo dei postulati o teoremi matematici, i quali sono sequenze di pura logica in astratto. Una confusione condivisa anche da Leibnitz, grande matematico.
    Che Dio non giocasse lo disse che io sappia solo Einstein. Ed aveva torto, perche’ l’indeterminazione non e’ un ‘opinione.
    Lasciando da parte Dio, tutte le increspature spariranno per sempre senza lasciare traccia.
    Il Big Bang fu un evento unico o almeno molto singolare per quanto ci e’ dato sapere. Ed il tempo inizio’ con esso. Se ne faccia una ragione.
    Stranamente, i fisici hanno estrapolato o dedotto tutto fino al primo ‘secondo’ del Big Bang, nel quale le cose diventano disordinstissime.
    Non male!
    Singolare e’ anche che molti oggetti, come le nane ‘brune’, dureranno per migliaia di miliardi di anni, molto piu della ‘giovanissima’ eta’ del nostro universo.

    P.

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Sui padani legaioli e S. Agostino scherzavo, ovviamente.
    Si ho confuso Pitagora con Archimede, ma non cambia molto, anzi non cambia niente: resta che i romani NON hanno avuto nessuno scienziato e neppure grandi pensatori, e ne hanno pure accoppato uno dei più grandi dell’epoca. Hanno avuto Ovidio nel De rerum naturae, dove fa affermazioni geniali, ma basate solo sulle sue convinzioni, senza né sperimentazione né calcoli matematici, e Vitruvio in ingegneria e architettura, utilizzato da Cesare e Augusto. Ma di Vitruvio non si sa nulla, potrebbe persino essere nato in Numidia.

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Pino, era Lucrezio. Che ha messo in versi (bellissimi) le teorie di Epicuro.
    I romani non avevano neppure gli strumenti linguistici per filosofare. Li ha creati Cicerone nel primo secolo a.C., molto tardi.
    Erano un popoli di soldati, ingegneri (capacità appresa dagli etruschi), legisti; ed erano dei grandi organizzatori, i migliori del mondo antico.
    I loro poeti e letterati, pur grandi, erano, secondo me, inferiori a quelli greci. Sono diventati un popolo colto molto tardi, assorbendo.la cultura greca.
    Hanno unificato il mondo mediterraneo come mai più nessuno dopo di loro.
    Ma il loro stato era ed è uno dei più feroci della storia umana. Uno stato di redditieri che non producevano nulla di loro e vivevano su un sistema di sfruttamento asfissiante. La sua caduta è stata una liberazione. I bizantini ne hanno proseguito il sistema fino alla fine. U.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Uno dei punti fermi della politica estera cinese è la non ingerenza negli affari interni, basata sull’accettazione dell’esistente.
    Altrimenti si entra in quelle ottiche imperialiste, tipiche dei democratici d’oltreoceano, pe’ quali si ha il diritto di esportare la democrazia a qualunque costo. Come se la democrazia fosse un regalo che si porta a casa degli altri e che gli altri sono tenuti a ricevere…. chessoio: un bel serpente a sonagli!
    Il fatto è che il concetto di ordine internazionale, di democrazia e di diritti si può coniugare in tanti modi e quello occidentale è minoritario ma molto aggressivo. Una volta esportavamo religioni, dopo l’Illuminismo abbiamo incominciato ad esportare democrazia e progresso. I pellirosse conoscono bene entrambi… U.

  23. cc
    cc says:

    Caro Uroburo,

    la cultura occidentale, (moderna)(illuminismo) ha sviluppato la categoria dell’individuo ,che fatalmente nel suo desiderio di primeggiare,sviluppa con il passar del tempo una notevole aggressività.
    Non così nel passato e oggi non è nemmeno così in un sacco di altre culture.
    Ti invito ad ascoltare questa conferenza di alcuni mesi fa di Barbero e Cardini sul Medio Evo nostrano.

    https://www.youtube.com/watch?v=cSWm9-UuAe4

    poi dimmi ciò che ne pensi .

    cc

  24. Peter
    Peter says:

    Ieri abbiamo riattraversato lo stretto da Ceuta a Gibilterra in un ventaccio di oltre 30 nodi, punte di forza 8, e di bolina, andatura molto fastidiosa. Onde e spruzzi in abbondanza. E qualche capello bianco in piu’ forse; ma il co-skipper scozzese fumava tranquillo la sua pipa.
    Si era in 6. Molte navi da evitare ma meno traffico che in Inghilterra.

    P.

  25. Uroburo
    Uroburo says:

    Sì, proprio quello. E chi non condivide diventa l’impero del Male, continuamente cangiante.
    La cosa curiosa è che, con qualche inascoltata eccezione come Gore Vidal l’intellighenzia abbozza. U.

  26. Sylvi
    Sylvi says:

    x Tutti

    Grazie per gli auguri e penso al tempo inesorabile e ugualitario che solo un Dio può aver creato.

    Ho letto con interesse le vostre digressioni su vari punti dello scibile.Molto ho dimenticato di quel poco che avevo studiato ma mi è rimasta una curiosità per settori che ho sempre coltivato.
    Del resto sono d’accordo, i greci filosofavano e non molto facevano, i romani procedevano con strade, ponti e così…io credo, oltre che aver poco tempo per filosofare, conoscevano, luoghi, genti, usi, costumi , culture che li aprivano alla disponibilità e alla tolleranza pur nella sicurezza di essere gli unici a saper organizzare socialmente e civilmente una qualsiasi forma di convivenza fra diversi.
    Ecco nelle mie letture mi interesso della organizzazione sociale e politica di popoli che hanno segnato la Storia; leggo di come organizzassero non soltanto lo Stato e la Politica ma anche come li mettessero in pratica nelle minute fasi della vita quotidiana. Insomma storie concrete che sicuramente avevano a capo le speculazioni filosofiche che poi dovevano essere tradotte nelle minuzie che dalla moglie di Cesare arrivavano alla sua schiava.
    Ho riletto in questi giorni di come Venezia affrontò la peste del 1576. Lettura godibilissima che se avessero fatto i Conte, gli Speranza, gli Arcuri e tutti i virologi che hanno imperversato in TV si sarebbero risparmiati le figure barbine loro, molti morti e molte spese che definire oscene è un eufemismo.
    E i veneziani avevano aceto per disinfettare, fumo per affumicare,impiastri con urina , tante preghiere e processioni, fazzoletti zozzi per mascherine e infine, i virologi sapientoni di Padova e le loro ricette improbabili furono finalmente cacciati con ignominia dal Consiglio dei Dieci .
    Fecero meglio i Provveditori della Sanità che antichi Figliuolo si affidarono a rimedi sensati, e organizzarono in modo razionale sia il Lazzaretto Vecchio per i malati, che quello Nuovo per la quarantena.
    Non solo lettura godibilissima ma anche preziose informazioni su come il Doge e il Senato seppero usare metodi più efficienti di altre Città e altri Stati.
    Venezia teneva in gran conto architetti, scultori, pittori e artisti di ogni genere, senza considerare gli scienziati che ospitava nella sua Università di Padova , di filosofi si sa ben poco!

    Di queste cose leggevo a Grado, quando mio nipote veleggiava sull’Optimist e qualche puntata in pescheria per un manicaretto che facesse sorridere il mio vecchio marito , ( 52 anni di matrimonio)!!!

    mandi
    Sylvi

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Direi che i no-vax si sono convintamente avvisti su una strada delinquenziale e criminale.
    Naturalmente il governo tace, far valere le leggi costa fatica e poi laggggente non sarebbe contenta…
    Bon Dieu che paese perduto e che società (occidentale) decadente…. U.

  28. cc
    cc says:

    Cara Sylvi,

    concordo con l’inesorabilità del tempo, ma non sulla sua uguaglianza per Tutti.
    “Dio” , nel crearlo, probabilmente non ci aveva pensato , noi umani o presunti tali, ci stiamo ancora lavorando .

    cc

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    ma il tempo è proprio la negazione del concetto stesso di Dio perché, una volta instaurato, ad esempio dopo il BB, misura inesorabilmente anche Dio, che può certo cancellare ciò che lo ha fatto partire ma non può cancellare il fatto che sia esistito. Dio SA che c’è stato un tempo, anche dopo averlo cancellato e questo fatto annulla l’atemporalità dell’eternità.
    Trovo poi che sei un’acritica estimatrice dello stato romano, forse il più sanguinario di tutti gli antichi stati. Ma di questo parleremo. U.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    E ti meravigli che tutti abbozzino per il Destino Manifesto? Hai dimenticato la Dea Roma?
    E poi tutti abbozzano in Occidente perché in modo più o meno conscio sono convinti che anche l’Europa abbia il Destino Manifesto, che da qualche tempo condivide con gli USA.

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    IL TEMPO

    Poiché la gravità condiziona lo scorrere del tempo anche rallentandolo, ne consegue che se il tempo era rallentato al punto da essere fermo la causa era dovuta alla presenza di massa infinita. Concentrata in un punto di dimensione nulla. Sì, dimensione nulla perché lo zero, e quindi il niente, è la somma di tutto: di tutto e del suo opposto col segna meno. Lo zero è il numero e la quantità più grande che possa esiste, perché contiene TUTTO.
    Dio non c’entra niente. S. Agostino si deve essere bevuto il cervello quando scopava come un mandrillo. Poi da anziano, quando lo scopare è problematico, è diventato virtuoso…. perfino santo. E s’è messo a straparlare.

  32. Sylvi
    Sylvi says:

    Ieri abbiamo riattraversato lo stretto da Ceuta a Gibilterra in un ventaccio di oltre 30 nodi, punte di forza 8,…… Peter

    Nello stesso lasso di tempo , gli amici di mio marito, con i quali è in costante contatto, affrontavano al largo delle coste dalmate un neverin con punte di 60 nodi. Marinai abituati a tutto il Mediterraneo e all’Atlantico che affermavano di non aver affrontato spesso una tale ” buriana”. Ho visto la carta meteo di quel giorno ed era veramente incredibile, che bello essere nella terra ferma in questi frangenti! Affascinante , ma visto dal molo!

    Sylvi

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    tu sei un fisico e mi sembra giusto che veda le cose con un’ottica fisica.
    Io invece cercavo di mostrare le contraddizioni esistenti nella visione filosofica di Agostino, con il suo affermare che nell’eternità non c’è un tempo. Cosa che io ritengo contraddittoria per le ragioni che ho già presentato.
    Agostino però non è un personaggio banale e tu esageri nelle critiche. Rimane uno dei primi filosofi a centrare il suo pensiero sul sé, sulla sua soggettività, e questo 1600 anni fa. Un vero precursore. Non ricordo altri casi nel mondo del pensiero classico, tranne Boezio che era però assai poco originale, a differenza di Agostino. Agostino ha un posto importante durante tutto il corso del pensiero cristiano. U.

  34. Sylvi
    Sylvi says:

    Il pensiero e la speculazione sia fisica, astrofisica, filosofica sono frutto del cervello umano, cioè imperfetti. E si evolvono con il passare del tempo e delle mutazioni della natura e della materia.
    Il vostro stesso parlarne, nella contrapposizione e nel confronto, contribuisce a mutarne la conoscenza.
    L’unica cosa su cui siete d’accordo è la negazione di Dio e questo accordo non produce mutazioni di pensiero. Ma basterà dire Dio non esiste fornendo giustificazioni umane?
    Io vedo che le leggi che reggono la natura non sono frutto di azione umana, sono NONOSTANTE l’azione umana.E allora come fate a negare l’esistenza di un QUALCOSA di superiore a voi e alla stessa natura che queste regole che la governano le subisce?
    Ma non mi voglio addentrare in terreni minati, anche perchè come ho già detto i problemi me li pongo, ma la loro soluzione è superiore all’umano!

    Sylvi

  35. Peter
    Peter says:

    @Pino

    S Agostino non poteva non pensare in termini teologici, ma era molto piu’ avanti dei suoi tempi per avere intuito la vera natura del tempo, cioe’ il tempo fa parte di spazio e materia.
    Dopo averlo chiamato terrone, veda per piacere di non aggiungere troppe caxate sulla mente piu’ profonda che la romanita’ e cristianita’ abbiano mai avuto.
    Un saluto

    P.

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