46 commenti
  1. Uroburo
    Uroburo says:

    Mi verrebbe da pensare che le donne – (de)scritte, fotografate, dipinte, desiderate, amate, odiate, scolpite, illustrate, esibite, immaginate, fantasticate ecc. ecc.- sono prima di tutto e soprattutto una proiezione del pensiero degli uomini. Le donne reali sono un’altra cosa.
    Si potrebbe dire la stessa cosa di quel che pensano le donne degli uomini, ma le donne sono meno idealiste e più realiste degli uomini e certa realtà la sanno vedere in termini più concreti.
    A tutti un sincero augurio di Buon Anno. U.

  2. sylvi
    sylvi says:

    Le solite piccole minuzie…
    Abbiamo, noi due soli, passato il pomeriggio a sistemare in legnaia qualche q. di legna per il caminetto.
    Non è facile trovare qualcuno che , a pagamento, venga a dare una mano.
    Il vecchietto disponibile si è rotto un tendine; i baldi giovanotti venuti dall’Africa non possono lavorare, preferiscono stare davanti al supermercato e stendere la mano!
    Bene, mal di schiena permettendo, ce l’abbiamo fatta! Io e il mio vecchietto!!!
    Però stasera, anche se soli e unici ancora in piedi senza influenza, faremo una piccola festicciola con cenetta leggera a base di trota affumicata, uova di trota su crostini di caprino e un brodino di cappone appena fatto.
    Budino ai frutti di bosco, frutta fresca e secca.
    A mezzanotte brinderemo, come facciamo da 47 anni, io con il prosecco e lui con H2O frizzante.
    Poi a nanna, dopo aver ricevuto e dato gli auguri ai figli e nipoti per metà stesi dai virus.

    Ora vorrei dedicare i prossimi auguri ad Anita, che spero mi legga.
    Carissima Anita, la mia posta su questo computer è nel pallone, non ne vengo a capo senza l’aiuto del figlio.
    Per Natale ho ricevuto in regalo un tablet; fosse facile imparare ad usarlo; comunque ero riuscita, dopo aver letto la tua cartolina, a cominciare una risposta e a ricambiare con tutto l’affetto i tuoi auguri.
    Ad un tratto tutto è scomparso, forse potrebbe anche miracolosamente esserti arrivato il messaggio!
    Mio nipote Riccardo avrebbe potuto aiutarmi….che tristezza tornare alle elementari tecnologiche!
    Mi sono imposta, con il nuovo anno, di colmare almeno le lacune più importanti.

    Nel mio messaggio chiedevo tue nuove sulla salute e sulla tua vita; spero che tu ti porti con la tua forza e gagliardia che ti hanno sempre,sorretto.
    Io non mi affaccio su Facebook, proprio non voglio, tu non scrivi su Arruotalibera e cosi’ abbiamo perso una splendida consuetudine. Veramente peccato!
    Tengo a portata di mano il tuo indirizzo e mail e riproverò a scriverti.
    Buon fine e ancor più Buon Anno con un abbraccio affettuoso.
    Sylvi

  3. caino
    caino says:

    Eh si caro Uroburo,

    hai ragione,….però tra gli uomini c’è pure chi coltiva quel sano realismo fatto di una realtà che in tutti i campi viene sempre più costruita così bene dagli apparati che sembra l’unica possibile. e reale.
    E poi c’è il Web con la sua massa di cazzate ove si abbeverano masse di giovani .
    Come siamo stati fortunati , noi ,in fondo.
    Almeno le illusioni erano frutto nostro ,delle nostre letture ect,ect …
    Crozza ancora una volta con lo stronzo da Web ci ha preso !

    caino

  4. Peter
    Peter says:

    Direi che la realta’ di ogni specie e’ fatta di maschi e femmine, quella umana di uomini e donne; non sono esattamente delle proiezioni ( proiezioni sarebbero quelle di chi ‘vede’ la propria madre nelle donne o il padre negli uomini) ma piuttosto delle convenzioni sociali consolidate da millenni e spesso contestate. Le societa’ nordiche sono quasi ‘asessuate’ rispetto a quelle latine e di altre culture, o quanto meno e’ invalso un linguaggio reciproco che limita moltissimo qualunque referenza ai generi (actor, doctor, solicitor, worker, teacher, builder, soldier etc etc sono nomi di mestieri e professioni invariabili per ambo i sessi; actress si usava in inglese fino a 10 anni fa, ora va scomparendo). Vi e’ persino un movimento di difesa dei diritti degli uomini, padri in particolare, dato che i padri di famiglia hanno pochissimi diritti nei confronti dei figli in caso di divorzio.

    P.

  5. Peter
    Peter says:

    L’annosa questione del global warming, su cui Uroburo ripete le stesse tiritere da 10 anni almeno.
    Invece il clima e’ da ormai molti decenni legato all’inquinamento globale ed a quantita’ astronomiche di CO2 pompate da secoli nell’atmosfera, in particolare negli ultimi 100 anni. Lo nega ormai solo Trump &co.
    Si teme che le misure di riduzione della CO2 nel mondo siano da tempo troppo poco e troppo tardive. Le calotte polari sono ridotte mi pare del 30% rispetto a 50 anni fa. Inondazioni e tifoni mai visti nelle zone costiere di molte parti del mondo, ed in aumento.
    Non so di quali isterie Uroburo parli, si tratta della semplice realta’.
    Dia un’occhiata a Le Monde on line, un video mostra un massiccio strato atmosferico di smog su Parigi, nel cuore dell’Europa, figuriamoci cosa si vede su Pechino e Shangai.
    Viviamo in un mondo sovrappopolato, inquinatissimo, e sempre piu’ caldo.

    P.

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Mio caro e buon Peter,
    ma sarà facilissimo ridurre del 90% la sovrabbondante popolazione del globo ed abolire le emissioni di CO2! Basta volerlo e tacchete, fatto. ….
    Quanto alle tiritere di 10 anni fa, direi che lei si sogna di notte: ho riferito dati che io stesso ignoravo fino al pomeriggio di Natale.
    Ah… nel Medioevo centrale le calotte polari erano in gran parte sciolte. molto più di adesso. Lo dicono i carotaggi del ghiaccio groenlandese. Ma a lei piace di più ripetere, come un disco rotto, le sue solite tiritere di sempre, sempre le stesse: l’ambiante, gli omosessuali il meridione…. Ma che noia! Vari un po’ mio caro e moderi, potendo, la sua solita rabbia che la fa caricare come vede qualcosa che assomiglia vagamente ad una muleta.
    Biebie U.

  7. Peter
    Peter says:

    La vita e’ troppo breve per queste polemichette, nel merito delle quali non entro nemmeno.
    L’accordo di Parigi del 2015 (rimangiato tra breve da Trump &co) riconosce la CO2 globale come causa determinante dei recenti sconvolgimenti climatici, ed e’ stato firmato persino da India, Cina e US, i tre paesi piu’ coriacei in materia ambientale. La pubblicistica di cambiamenti periodici o spontanei del clima, ammesso e non concesso sia fatta in buona fede da chi la presenta nei libri ed altrove, gioca in ultima analisi a favore di chi vuole bruciare fino all’ultimo chilo dei combustibili fossili rimasti (come la lobby del carbone in US) invece di usare energie alternative che esistono gia’ da decenni ma ‘costano troppo per cominciare’.
    Ad ogni modo, buon anno, come si dice il primo dell’anno. Ne avremo bisogno…

    P.

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ma se lei non legge, o se leggendo non capisce, io che ci posso fare?
    Ho scritto chiaramente nel mio messaggio del 29.12 alle 23.44 che il clima è influenzato da numerosi fattori, tra gli altri anche dalle attività antropiche ma non solo.
    Ma lei preferisce polemizzare anzichè riflettere su quel che è stato scritto.
    Bene, continui così. Un saluto U.

  9. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    Se lei dicesse il titolo o anche solo l’autore della sua strenna natalizia, forse sarei in condizione di dirle dove vuole andare a parare (specie se non e’ italiano).
    A me pare ovvio che elencare tutti i passati ipotetici cambiamenti spontanei del clima, provati o meno, nel contesto del mondo attuale che ben sappiamo, abbia un intento o quanto meno un effetto diversivo dai disastri gia’ provocati da secoli di infauste attivita’ umane, o antropiche come dice lei. Lei mi chiama polemico, per me e’ due piu’ due uguale quattro. Continui pure cosi’.
    A proposito, la presenza di ‘vita selvatica’ animale del pianeta si e’ ridotta di appena il 60% negli ultimi 50 anni; questo concerne tutti i vertebrati, mammiferi e uccelli in particolare. Anche questo ‘in parte’ dovuto allo sfarfallio dell’asse terrestre?

    P.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Wolfgang Behringer
    Storia culturale del clima. Dall’era glaciale al riscaldamento globale.
    ——————————————————-
    Che cosa sia stato capace di combinare l’uomo nell’ultimo secolo lo sappiamo bene tutti e nessuno lo nega. L’evoluzione del clima sembra un processo diverso, caratterizzato da tempi lunghi, ed anche la recente accelerazione, molto probabile anche se non assolutamente certa, deve essere compresa nella sua complessità, cosa per ora assai lontana.
    Per altro la sua visione non offre alcuna prospettiva praticabile se non lo sterminio di massa della stragrande parte degli umani: un’ipotesi per ora impercorribile, mentre capire nel modo migliore e più completo le cose è l’unico modo per poter intervenire sapendo quel che si fa.
    Le sue invece sono solo tesi a priori (ideologie, si sarebbe detto un tempo) praticamente inutilizzabili. Uno dei suoi tanti partiti presi. Regolarmente a priori.
    Un saluto U.

  11. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Le consiglio di dare un’occhiata a ‘reviews in history’ del prof Mike Hulme sul libro che dice lei, il quale libro venne comunque pubblicato nel lontano 2007.
    A quanto vedo, le critiche maggiori concernono la confusione di Behringer tra tempo atmosferico e clima, nonche’ un eccessivo, o meglio ‘aprioristico’ come direbbe lei, supposto determinismo tra clima ed eventi storici umani.
    Hulme nota anche che nel Medio Evo, o meglio nella storia postuma del medio evo, la piccola era glaciale veniva descritta in termini negativi, mentre nel XX secolo il riscaldamento globale gia’ in atto per via delle attivita’ industriali umane veniva da alcuni storici presentato in maniera positiva!

    La invito comunque a non attribuirmi neanche per scherzo, o per malignita’ d’animo come alternativa, idee che il mondo darebbe meglio se il 90% della popolazione sparisse o caxate del genere.
    Sono sempre stato un tipo filantropico, ed ho sempre diffidato di chi direbbe ‘la mia macchina e’ la mia macchina, il resto e’ traffico'; o ‘i miei bambini sono i miei bambini, gli altri sono sovrappolazione’. ‘ il mio riscaldamento domestico e’ necessario, quello degli altri e’ inquinamento’ etc etc.
    Cionondimeno, prenderei volentieri ‘a calci’ chi preferisce produrre elettricita’ da carbone o petrolio, invece di investire in energia idrica, eolica, solare etc etc, per pure ragioni di profitto facile. O chi cerca avorio sul mercato nero, o pellicce pregiate da animali incommestibili ma sempre piu’ rari. O chi caccia le balene perche’ ‘e’ una tradizione del loro paese’. Sia chiaro che tali attivita’ sono fatte da gente di tutto il mondo, da Cina, Giappone a US ed Europa.

    Oggi una giornata freddissima ma dal sole brilliante.

    P.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ho letto varie critiche al libro di Behringer ma confrontate con il testo mi sembrano poco mirate. Quanto al determinismo climatico, io penso che sia sostanzialmente giusto, anche semplicemente guardando alla storia d’Europa e d’Italia degli ultimi due secoli.
    Tutto questo nulla toglie al Riscaldamento Globale, di cui però si continua ad avere una visione parziale perchè i fattori in gioco sono moltissimi ed alcuni mal conosciuti (in particolare non si conosce la relativa incidenza).
    In conclusione direi che è il caso di studiare, prendendo quelle misure che sarebbero comunque doverose quand’anche il RG dipendesse dalla volontà del buon Dio,.
    Gli esperti hanno detto tante sciocchezze, spesso perchè si parla prima di sapere. Anche quelli favorevoli al RG però.
    La sua penultima precisazione è veramente curiosa. E’ del tutto evidente che il mio era un discorso per assurdo, la cui sostanza però – quella secondo me vera – era che il suo discorso mi sembra complessivamente poco praticabile.
    Sono invece totalmente d’accordo, anche a prescindere dalle cause del RG, che si debba fare esattamente quel che lei scrive nel suo ultimo capoverso; ma sarebbe d’accordo anche Behringer.
    Un saluto U.

  13. caino
    caino says:

    CERTO è CHE….!!

    Ricordando a tutti che quest’anno ricorrono due centenari particolari
    A) La rivoluzione di Ottobre
    B)La sconfitta di Caporetto (dove ci “smenammo ” mezzo esercito )

    Vedo che grande regna la confusione sotto il cielo di questo 2017
    Clima , Trump,Turchia,Cinesi, Putin ….alleanze che vanno e che vengono ,di novità da qualche anno c’è un comico politico e chi ci capisce ancora qualche cosa !
    Voi dite la vostra che io non dico la mia !

    caino

  14. pino nicotri
    pino nicotri says:

    Caro Caino,

    la Storia del genere umano NON HA MAI trovato un punto di equilibrio. E non credo che lo troverà mai. Esattamente come la crosta terrestre non ha mai trovato un punto di equlibrio per il semplice motivo che è solo uno strato sottile sopra una enorme massa magmatica in continuo movimento e in progressivo lento raffreddamento, con conseguenze in superficie come terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche et similia. Quella che chiamiamo pace è sempre stata solo una parentesi tra una guerra e l’altra. Dopo 70 anni di pace l’Europa s’è stufata di non riprendere a “menar le mani”, per il semplice e banale motivo che man mano le nuove generazioni perdono sempre più memoria degli orrori (ANCHE) della seconda guerra mondiale fino a non saperne nulla se non per qualche “eroico” film o sceneggiato televisivo o romanzo o (inutile) libro di storia. . Discorso che vale per qualunque Stato o gruppi di Stati in pace da decenni. Spero di togliere il disturbo prima della prossima grande e demenziale guerra in Europa provocata dall’inguaribile eurocentrismo, guerra che porrà fine all’Europa così come l'”orgogliosa risposta” dell’impero austroungarico alle revolverate di Gavrilo Princip a Sarajevo misero fine allo stesso impero austroungarico.
    E’ nella natura umana sia il volere sempre più di quello che sia ha sia l’invidia e l’odio per chi ha di più, donde l’inevitabilità dei delitti. E delle guerre, che altro non sono che delitti di massa “legalizzati” oltre che applauditi da tutti coloro – uomini, donne, anziani, bambini, intellettuali e non – che sperano di trarne un vantaggio o un profitto, materiale o spirituale o sociale o professionale o “religioso” che sia. Le guerre da sempre non sono altro che il risultato di questa elementare e banale realtà.
    Alla fin fine si tratta delle conseguenze di quella che non è un’allegoria, ma un’altra verità ancor più banale: il corpo di ogni essere umano, di qualunque sesso, credo, nazionalità, etnia, tribù, colore della pelle, società, attività lavorativa e non, per vivere ha bisogno di mangiare e bere e quindi di cagare e pisciare, circuito dal quale è impossibile uscire anche se fingiamo di ignorarlo indossando mutande e quant’altro, meglio se rispettivamente griffate e griffato. Mangiare significa anche uccidere, fare stragi sempre pià pazzesche nel regno animale, verso il quale ci comportiamo peggio dei nazisti. Per capirlo una volta per tutte basta dare un’occhiata a qualche allevamento di animali, specie se maiali, galline, oche, pesci, e in cosa li trasformiamo specialmente noi “civilissimi” italiani ed europei. Ci vantiamo di avere avi “civilissimi” come i romani, gentaglia che si divertiva a vedere la gente sgozzarsi non solo al Colosseo, e che per “esportare la pace” invadeva in continuazione terre altrui sfruttandone le popolazioni. Per non parlare dello schiavismo, praticato in quasi tutto il mondo e per millenni.
    E’ la Natura che è nazista, barbare e feroce. Chiacchiere a parte.
    Sì, certo, l’uomo è anche capace di grabdi cose, è capace di sognare, amare, pregare, scrivere poemi e grandi sinfonie, favole, miti, religioni, progressi scientifici, ecc. Ma SEMPRE tra un pasto e l’altro – carne o pesce? – e una cagata e l’altra nel quotidiano, cioè nel breve periodo. E tra una guerra e l’altra nel medio o lungo periodo.
    Ovviamente, spero di sbagliare. Purtroppo però so bene che non sbaglio: la cose stanno così. Voli pindarici e spes ultima dea a parte.
    pino

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    la Natura non è barbara e feroce, è indifferente.
    Sono gli uomini che vivono un’eterna contraddizione tra alte aspirazioni etiche e pratiche egoiste.
    Ma per la Natura, maiuscola o minuscola che sia, noi siamo come una formica o come un pezzo di roccia. un epifenomeno transeunte all’interno di una storia che ha almeno 14 miliardi di anni (senza stare a speculare su ciò che c’era prima del Big Bang), che è iniziata bren prima di noi e continuerà anche dopo di noi.
    Noi non siamo indispensabili alla natura e forse neppure a questo piccolo pianeta.
    Un saluto U.

  16. Linosse
    Linosse says:

    “Noi non siamo indispensabili alla natura e forse neppure a questo piccolo pianeta.”
    A “pieno merito” ci possiamo considerare, invece ,un foruncolo sul culo della natura
    L.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Direi che l’immagine, per quanto cruda, rende bene l’idea.
    Ho letto in un altro libro sull’origine della vita e dell’uomo che si è trattato di un caso estremamente improbabile perchè le condizioni indispensabili a si realizzasse erano ristrettissime.
    Non era scritto da nessuna parte che i sopravvissuto ad almeno cinque estinzioni (naturali) di massa potessero arrivare a mandare i razzi sulla Luna.
    Solo per dire che faremmo bene, nonostante tutti i nostri indubbi successi, a darci meno arie: la Natura rimane infinitamente più forte di noi e potrebbe spazzarci tutti via in qualunque momento.
    In questo Peter ha totalmente ragione quando augura un modo di vivere che sia un po’ più rispettoso delle caratteristiche globali del nostro pianeta.
    Un saluto U.

  18. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Uroburo

    Che la Natura sia indifferente è ovvio, evidente e quindi innegabile. Io mi riferivo al fatto che è basata su criteri che se praticati dagli esseri umani usiamo definire nazisti: in natura vige infatti la legge del più forte, che, a differenza e peggio dei nazisti, il più debole non solo se gli garba lo uccide, ma addirittura se lo sbrana e mangia. Il Male comincia con l’essere carnivori, caratteristica naturale di gran parte degli animali, compreso il mammifero uomo. E, grazie alla gravitazione e altre leggi fisiche, caratteristica non solo degli animali, ma anche dei corpi celesti. Non a caso Margherita Hack parla di “universo violento”.
    Un saluto.
    pino

  19. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Grazie, ma vorrei anche notare che ho non ho suggerito cose ‘impraticabili’.
    Ho osservato in passato, en passant, che la nostra specie ha cominciato a vivere in modo decisamente ‘innaturale’ (virgolette dovute al fatto che Montaigne osservo’ che nulla e’ contro natura in natura, nemmeno gli umani…) con la rivoluzione agricola di 13000 anni fa circa, iniziata con la coltura del grano in quello che oggi viene detto ‘ medio oriente’.
    Con cio’ non intendevo ovviamente suggerire o propugnare un ritorno allo stadio di ‘foragers’ ovvero cacciatori-raccoglitori preesistente, o mi crede matto?!
    Restai comunque sorpreso nell’apprendere che l’agricoltura, venerata da alcuni, non porto’ affatto ne’ ad un miglioramento delle condizioni di vita, ne’ ad un aumento della vita media rispetto alla fase precedente (durata circa 130000 anni, cioe’ da quando Sapiens fece la sua comparsa in Africa); le ragioni le ho gia’ dette succintamente in passato. Almeno, il miglioramento non si ebbe se non fino a tempi molto piu’ recenti, ovvero circa 2000 anni fa.
    I Neanderthal, per inciso, non superarono mai lo stadio di cacciatori-raccoglitori, anche se avevano il fuoco come il Sapiens.

    Cio’ in un certo senso dimostrerebbe a Pino che mangiare carne non e’ necessariante il male peggiore….
    Da 13000 anni l’umanita’ e’ in realta’ schiava del grano.

    Saluti

    P.

  20. Peter
    Peter says:

    x Pino

    E’ interessante cio’ che dice sul carnivorismo, infatti tutti i carnivori vivono in genere meno a lungo, gli animali di gran lunga piu’ longevi sono vegetariani (fatta pero’ eccezione per molti pesci ed anche uccelli).
    Noto anche banalmente che carne e pesci crudi hanno un sapore orrendo per i piu’, l’unico modo di renderli appetibili e’ la cottura, nonche’ la aggiunta di condimenti che hanno quasi sempre origini vegetali. Il che non vale sempre per alimenti vegetali, spesso appetibili anche crudi o con cotture molto semplici.

    Un saluto

    P.

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    l’agricoltura ha permesso un grande aumento demografico, cosa che comunque depone per un maggior benessere. Ha anche permesso di affrontare meglio le avversità climatiche con la creazione di scorte alimentari. Ed ha infine causato un grande progresso tecnologico che ha investito vari e diversi settori: domesticazione di vegetali ed animali, selezione di ceppi più redditizi, tecniche di conservazione, metallurgia, edilizia, urbanistica e quindi organizzazione sociale e legale, tecniche militari, divisione del lavoro. Insomma il mondo per come lo vediamo oggi.
    Tutto questo è iniziato in Medioriente (ed in Cina) solo 10.000 anni fa.
    Naturalmente abbiamo anche pagato dei prezzi, ma non so bene quanti sarebbero disposti a tornare indietro.
    Personalmente penso però che non dovremmo più andare avanti, ad esempio nell’uso dissennato di questo povero pianeta che tutti ci ospita, noi come le formiche.
    Un saluto U.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Tuttavia l’uso di carne ha aumentato l’ingestione di proteine con conseguente aumento della massa muscolare e, pare, cerebrale. I papua sono sempre stati cannibali proprio per la grave carenza di proteine nel loro ecosistema. La domesticazione dei legumi è stata tardiva e non ha riguardato i primi ominidi.
    Mentre oggi la dieta prevalentemente carnea è un costoso non-senso.
    Per altro la maggior parte degli uomini sono onnivori, mangiano tutto.

  23. Peter
    Peter says:

    Per arrivare al benessere ed organizzazione sociale che lei dice ci vollero circa 10000 anni dall’inizio della rivoluzione agricola; l’aumento demografico era del tutto disgiunto dalla vita media e condizioni di vita, era inizialmente solo dovuto al fatto che le persone presero a vivere in gruppi sempre piu’ coesi e piu’ numerosi ( la fertilita di piccole bande e’ ridotta per ragioni genetiche anche se vivevano meglio e piu’ a lungo come cacciatori-raccoglitori).
    Come dicevo prima, la domesticazione del grano e del riso rese gli umani schavi dei cereali per lunghi millenni. La domesticazione di animali condusse alle epidemie di masse perche’ gli umani non erano immuni ed anche perche’ formavano societa’ sempre piu’ ampie.
    In breve, il prezzo pagato dalla nostra specie e dal resto del pianeta e’ stato incommensurabile, anche per via della industrializzazione seguita da appena 300 anni.

    Anche io penso da tempo che oggi la carne e’ inutile o dannosa.
    Tuttavia, noto che la massa cerebrale dei primi Sapiens (150000 anni fa o poco meno)
    era in realta’ maggiore della nostra. Pare che un balzo in avanti avvenne (si pensa) quando la nostra specie prese a mangiare abitualmente pesce, dopo essersi mossa verso regioni costiere.

    P.

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    a proposito di Caporetto, se a capo dell’armata dell’Isonzo ci fosse stato un qualunque generale tedesco invece di quel bamba di Boroevic l’invitta III armata di quel maiale del Savoia (“Fucilati pochi pavidi!”) sarebbe stata presa dietro e circondata. Invece abbiamo vinto e con la vittoria, cosa di per sè abbastanza curiosa, ci siamo cuccati il povero Buce.
    A chi è sfigato gli tempesta nel forno: la morte di Cavour, l’avvento del Crispi, la sconfitta di Giolitti, l’avvento del Truce, la carcerazione di Gramsci, un re come lo Sciaboletta …. da rompere la schiena perfino ad un paese civile.
    Ciaociao U.

  25. Peter
    Peter says:

    Io mi preoccuperei di piu’ del presente, in particolare il conflitto crescente tra Cina e US, nel quale sul piano economico la Cina e’ dominante, ma su quello militare potrebbero esserci amare sorprese per tutti noi. Specie con un rimbambito come presidente a stelle e striscie con il controllo della valigetta dei missili nucleari.

    A Caporetto c’era anche mio nonno, come diceva quello (ma mio nonno c’era per davvero). Mi permetto di dire che l’offensiva tedesca perse impeto presto, dato che non potevano rifocillare le loro truppe avanzate in territorio italiano, un grave errore strategico-logistico.
    Poi Uroburo scoccia sempre con la sua germanofilia, a me risulta che lo slavo al quale accenna fosse un ottimo capo di stato maggiore, ancorche’ forse un po’ troppo difensivo. Imperdonabile fu il Cadorna, al quale i milanesi dedicatono persino una bella stazione ferroviaria.

    E poi, se avessimo perso l’Italia sarebbe diventata bolscevica? I Savoia fuori? niente fascismo? Noi ne dubitiamo.

    Al massimo, avremmo perso Sylvi e dintorni. La qual cosa potrebbe avere avuto un vantaggio non trascurabile….
    Ooops, mi mordo la lingua.

    P.

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    la competizione Useggetta-Imperodimezzo è interessante. Chiarito che per ora i cinesi chiedono solo un certo controllo sui mari immediatamente vicini al loro paese (si vedano le invasioni useggetta a Cuba, Panama, Grenada ecc. per molto ma molto meno). Si dice che abbiano fatto dei progressi enormi in campo informatico. cosa che non stupisce: sono sempre stati dei grandi matematici.
    Però le notizie di stampa dicono che la marina militare cinese è ormai la seconda del mondo: poi uno va a vedere e scopre che hanno solo cacciatorpediniere (alcuni con la stazza di un incrociatore) e fregate… Un po’ poco per superare, per esempio, la Francia con le sue portaerei atomiche.
    Insomma, come sempre le notizie sono troppo spesso ideologia.
    Effettivamente Boroevic è stato un buon generale in difesa, ma a Caporetto si trattava di attaccare e lui non sapeva farlo. Poi i crucchi, il cui obiettivo era in primis quello di tornare all’Isonzio o al massimo al Tagliamento, non hanno capito neppure loro che dovevano sfruttare la vittoria al meglio delle loro possibilità.
    Neanche i crucchi hanno avuto grandi strateghi, ad eccezione di Max Hoffmann, che infatti nessuno ascoltò. Era troppo bravo: un generale del 1940 nel 1914….
    Se avessimo perso la guerra il Friuli sarebbe rimasto dov’era ma non è detto che il Savoia sarebbe potuto fare altrettanto, e comunque non quel piccolo pusillanime (per altro non stupido, che è un’aggravante).
    Ma suvvia, non esageri, non sono germanofilo. Epperò credo che in paese amministrato da crucchi od austriaci (e molti altri, perfino i francesi) funzioni meglio di uno amministrato dai Crispi.
    Un saluto U.

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Suvvia non faccia troppo il cattivo con la Silvy che alla fin fine le vuole bene. U

  28. caino
    caino says:

    Ho recuperato…

    Ho recuperato una vecchia foto di mio nonno e mia nonna nei campi.
    Molto nitida nonostante l’età.
    Si vede il nonno alla guida di una mucca (direi molto ossuta);cosa sia l’attrezzo che traina non mi è ben chiaro, direi che stanno preparando il terreno per qualche semina .
    La nonna segue con un una lunga verga, con cui sollecita le terga dell’animale, direi però con delicatezza dato che la bovina era una ricchezza.
    Presumo che in quella giornata fosse pure calcolata una scarsa mungitura..

    caino

  29. sylvi
    sylvi says:

    Mi distraggo per un istante dalla piacevole lettura . Lezioni di italiano- di Francesco Sabatini ( presidente onorario dell’Accademia della Crusca) e che leggo sul blog? Quel simpatico, anzi empatico, nel senso della assoluta incapacità di coinvolgimento emotivo con altra persona che non sia se stesso, di Peter che conciona a destra e a manca dell’universo sapere.
    Sono sicura che quando i vecchi triestini e graesani, allo scoppio della 1GM dicevano con saggia rassegnazione ai giovani intrisi di entusiasmi rivoluzionari – provarè, provarè co i riva i taliani!: si riferissero sicuramente al nonno di Peter che arrancava dalla Puglia per raggiungere la trincea.
    Ha ragione Uroburo: il Friuli sarebbe rimasto dov’era, tanto Maria Teresa aveva già costruito le scuole per tutti, bambini e bambine, le poste funzionavano a dovere, il catasto e la burocrazia marciavano, le ferrovie per raggiungere la Capitale, Vienna ovviamente, erano in perfetto orario, lustre pulite le carrozze…
    Oggi? Se qualcuno di noi del nordest avesse la malaugurata idea di raggiungere la disastrata Capitale ( Roma ovviamente) dovrebbe prendere il tramvai fino a Mestre e poi con calma sperare in un treno delle cui condizioni igieniche e di salubrità dell’aria meglio tacer, C’è l’aereo, ma è Alitalia, mica Lufthansa!

    Come avevano ragione i nostri vecchi! Io immagino che se l’Italia avesse perso la guerra sarebbe tornata ad essere quella famosa “espressione geografica”!
    In questo blog si parla di molti argomenti, anche interessanti, ma non si scrive mai di che cosa sarebbe accaduto nella IIGM se Hitler avesse vinto, o se non ci fosse stato Truman, fresco di nomina, ad imporsi a quei simpaticoni degli inglesi perchè Tito non arrivasse al Tagliamento.
    Qui si che ci sarebbe stato da piangere e non solo per noi, miei cari!
    Dunque Tito arriva al Tagliamento e vi si installa. Nelle giornate limpide col binocolo potrebbe vedere il campanile di S:Marco! Costruisce i suoi soliti buncher e installa i suoi cannoni come in tutta la Dalmazia.
    A Trieste piazza la sua flotta e ne fa il porto più importante dell’Adriatico settentrionale, e con i suoi incrociatori e cacciatorpedinieri graziosamente regalati dagli inglesi, passa, facendo boccacce, davanti a Venezia, Ancona, Pescara e giù giù fino a Bari e Brindisi.Si ferma soltanto davanti all’Albania… stalinisti contro maoisti? Meglio lasciar perdere avranno pensato.
    Peter non sarebbe andato in GB perchè il Re non l’avrebbe accolto per non fare un torto a Tito che avrebbe voluto tutti per sè i pugliesi eruditi che hanno facilità con le lingue. In Yugoslavia ce n’erano cinque da imparare, compreso il cirillico.
    Non insisto sulle sue eventuali condizioni economiche sotto il comunismo!

    E’ guarita la sua beneamata Regina?

    Sylvi

  30. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Ma certo, la signora Sylvi mi vuole tanto bene, come si evince chiaramente dal suo post di sopra.
    Se me ne volesse appena un po’ di piu’ la mia vecchia ulcera si perforerebbe senza sentir ragioni di sorta.

    P.

  31. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Cara signora, il dialetto dei suoi vecchi, ancorche’ italianeggiante, e’ persino per un poliglotta stagionato come ‘ a mia’ un po’ troppo ostico da capire a fondo. Pero’ mi permetto di osservare che fu grazie a giovani come il mio nonno materno ( mi pare classe ’96, pensi che il mio nonno paterno nel 1915 aveva 45 anni) che Diaz alla fine pote’ firmare il suo famoso bollettino, e tutti gli italiani poterono vivere felici e contenti, in piena liberta’ dalla tirannide, e soprattutto fraternamente uniti dal comune sentire patriottico da un capo all’altro della fiera penisola ( eh eh eh).

    Certo che sono empatico, ma il termine ha un sognificato leggermente diverso da cio’ che sembra pensarne lei. In sostanza, dialogo con lei appunto per empatia, che ci creda o no ( ammetto che Uroburo dimostri una simile disposizione nei miei ed anche suoi confronti).

    Seriamente, Inglesi ed americani avevano in Italia gli stessi interessi. Truman non fece che esegure gli accordi di Yalta gia’ decisi da Roosevelt, il quale era stato non poco gentile verso gli italiani (anche per via degli italoamericani che lo avevano votato in massa e sostenuto il New Deal). Semmai Truman impedi’ il piano di De Gaulle di prendersi la Val d’Aosta, buona parte del Piemonte e con essa forse anche la preziosa mucca dei nonni di CC ( gesummmaria!).
    Insomma, il suo senso storico fa concorrenza a quello di Monesquieu delle Lettres Persanes. Lei avrebbe potuto scrivere le Lettres Friulanes.

    Saluti e buon anno anche a lei

    P.

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Ma suvvia Peter, è del tutto ovvio che lei è tanto caro alla Silvy. Non sia così permaloso: la sciura parla per darsi un tono ma litiga tanto con lei proprio perchè ci tiene tanto. U.

  33. sylvi
    sylvi says:

    Ma come siete carini, non avete nemmeno detto che domani è la mia festa!!!
    E si che qui gli amici più cari non mancano mai di ricordarmelo!
    Friulani duri e un po’ selvaggi, direte voi.

    mio caro Peter, forse ha ragione Uroburo, io provo per lei un trasporto, ma…un trasporto…ma un trasporto… soprattutto quando mi contraddice qualsiasi cosa io possa scrivere!!!
    Con grande empatia le ribatto che…sugli accordi di Yalta della “sistemazione” dei confini orientali non c’è scritto “una beata fava” (Uroburo dixit).
    Se lo legga il malloppo, io l’ho fatto; forse essendo Tito convitato di pietra ,hanno preferito non muovere il ginepraio; forse a qualcuno sarà venuto in mente di dare un’occhiata alla carta geografica; forse c’era in ballo l’Alto Adige e il Trentino; sia come sia la zona A del TLT ( territorio libero di Trieste) ritornò all’Italia nel 1954 con il Memorandum di Londra, nove anni dopo gli accordi di Yalta!
    Su quali fossero le tre proposte americane, inglesi e francesi ho studiato a lungo , al tempo, devo avere ancora in giro gli appunti.
    A proposito: tale era l’amore degli italiani istriani per gli inglesi che una maestra di Pola ha ucciso il comandante inglese delle truppe schierate in Istria. Che fine abbia fatto la maestra non me lo ricordo!
    Buonanotte, buona Befana e buon anno anche a lei.

    Sylvi

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    a volte sei un po’ acida e così confermi le sensazioni di Peter.
    Secondo me dovresti essere un tantino meno polemica. E’ poi vero che voi avete delle “idee fisse” reciprocamente opposte ma insomma a che serve farsi il sangue cattivo? Tanto poi ognuno rimane delle sue idee.

    Mi sono chiesto il perchè. MI verrebbe da pensare che le persone normali accettano i punti di vista diversi ma non quando si parla di qualcosa che è, oppure è vicino, a quelli che ognuno di noi ritiene dei valori non contrattabili, cioè a delle visioni del mondo che sono fondanti per la nostra vita.
    In tali casi la diversità di punti di vista diventa una negazione di noi stessi che viviamo come del tutto inaccettabile.
    Punto. A capo.
    Parliamo di cose serie….

    Caro Peter, ma lei che alberi da frutto è poi riuscito a coltivare nel suo giardino?
    Un saluto a tutti U.

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Figuratevi un po’ che a volte mi viene in mente che dovremmo chiedere a tutti i transfughi del blog, compreso quell’essere ingestibile del Faust, di rientrare.
    Chiarito che chi non rispetterà le comuni regole del rispetto civile verrà espulso con infamia dal blog per giorni sette e tutti i suoi messaggi fino ad allora verranno rimossi.
    Che mi sembra una punizione piuttosto dura.

  36. peter
    peter says:

    x Uroburo

    ho piantato diversi susini, due peschi, due albicocchi, numerosi peri, alcuni meli e alcuni ciliegi. Oltre poi a diverse viti e tre fiche.
    Le viti sono seccate, unä superstite venne spiantata da affittuari imbecilli. I fichi, I peschi e gli albicocchi non producono nulla, e cosi”i ciliegi.
    Ottimo raccolto dai susini e dai peri, ma ad anni alterni. Sara’´ forse il clima e l” aria salmastra (il mare e´ a due chilometri o meno) per cui molte piante non prendono o non producono. Ho smesso di provare coi pomodori da tempo, che tra l altro neanche mi piacciono. I venti atlantici non aiutano.
    Superbo un eucalipto che sta li” da 50 anni, e che difendo da vicini che ne odiano l”ombra.
    Un noce di circa 10 anni promette bene, ma cresce sul lato della strada, per cui il commune potrebbe farmi presto una multa.

    Un saluto

    P.

  37. caino
    caino says:

    Carissima Sylvi,

    un consiglio da amico, perché voi veneti e furlan , non chiedete di aderire alla federazione russa ?
    Si vabbè ,son slavi pure loro in fondo, ma sono sicuro che un bel binomio Salvini -Putin ,non guasterebbe nel panorama internazionale.
    Auguri.

    caino

  38. peter
    peter says:

    ammetto di essere stato a volte troppo maleducato con Sylvi, la quale e” pur sempre una signora.
    Quanto al nostro senso di ‘essere al mondo” minacciato, Uroburo ha probabilmente ragione. Anche se dopo un giorno o due il senso di ‘minaccia’ (per cosi dire) sparisce, per cui ho adottato da tempo il sistema di rispondere ai post che mi danno fastidio dopo una notte di riposo almeno (o non rispondere affatto). Mi pare che funzioni.
    In sostanza, per quello che cambia…

    un saluto a tutti

    P.

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