INTERVISTA ALLO “ZINGARO” ALEXIAN, MUSICOLOGO, MUSICISTA, DIRETTORE D’ORCHESTRA E SCRITTORE

 

Il nuovo grande scandalo Mafia Capitale ha fatto scoprire speculazioni perfino ai danni degli “zingari”. Abbiamo perciò voluto intervistare uno “zingaro” che conosce bene da anni anche questi problemi ed è autore di quello che forse è l’unico libro esistente di storia del suo popolo: Santino Spinelli, in arte Alexian, titolare di due lauree (Lingue straniere e Musicologia) e musicologo, musicista e direttore d’orchestra. Figura di spicco nel mondo dei nomadi, compresi quelli diventati stanziali come lui, Spinelli è fondatore e presidente dell’associazione culturale Thèm Romanò (mondo romanò). Nel 2001 Spinelli è stato eletto, quale unico rappresentante per l’Italia, al parlamento della International Romani Union (IRU), organizzazione non governativa con sede a Praga, attiva nel campo dei diritti dei popoli rom, alla quale è stato garantito lo status consultivo presso alcuni organi delle Nazioni Unite.

– Stando alle indiscrezioni, il recente scandalo Mafia Capitale dimostra che c’è chi lucra anche sulla pelle dei rom, sinti, ecc., volgarmente detti zingari, o anche gitani e zigani. Cosa le risulta?

Sono 30 anni che denuncio Ziganopoli che ho sempre definito come sistema disumano e mafioso. Basta rileggere la mia poesia Ziganopoli che è del 1986, i miei articoli degli anni 90, il mio libro Baro Romano Drom del 2002 o il mio libro Rom Genti Libere del 2012. Oggi mi meraviglio di chi si meraviglia e di chi ha fatto orecchio da mercante finora. Una tresca fra politici, criminalità, associazioni di pseudo volontariato e informazione deviata e compiacente.

– Lei aveva già denunciato qualcosa di simile? Qualcuno le ha dato ascolto?  Non è il caso di farsi sentire oggi, magari dal parlamento o anche dal Capo dello Stato?

Io ho sempre detto che i Rom non sono nomadi per cultura e che i campi nomadi, costosissimi, sono segregazione razziale indegna di una società civile. Per decenni vi è lucrato sulla pelle di donne, bambini e anziani inermi a cui ho cercato di dar voce e sostegno. Nessun ascolto. La politica è le istituzioni preferiscono altri interlocutori dimostrando di non voler risolvere la questione.

– Quanti sono gli “zingari” in Italia? Quanti sono stanziali e quanto sono invece nomadi?

L’eteronimo zingaro è dispregiativo ed è meglio usare gli etnonimi Rom o Sinti o popolazione romanì. La popolazione romanì in Italia si aggira attorno a 170 mila persone. Più della metà sono cittadini italiani che vivono in casa e sono di antico insediamento. Il loro arrivo risale al 1400. I Rom non sono nomadi per cultura e circa 70 mila persone sono sfruttate e tenute nei campi nomadi che arricchiscono chi li gestisce e chi li ha voluti.

– E che mestieri praticano? C’è lavoro per loro in questi tempi di crisi?

Ci sono Rom attori, assicuratori, calciatori, operai, dipendenti comunali, vigili urbani, ragionieri di banca, infermieri professionali, circensi, giostrai, registi, insegnanti, albergatori, ristoratori, commercianti e tanto altro.
– A cosa è dovuta la nomea degli “zingari tutti ladri”?

Propaganda romfobica per giustificare ogni nefandezza nei confronti dei Rom.

– Si usa anche pensare che gli “zingari” rubino i bambini. Lo afferma questo sito, che si intitola significativamente “Tutti i Crimini degli Immigrati”. Ma esistano condanne giudiziarie per rapimento o tentato rapimento di bambini?

Neanche un solo caso accertato dalla Magistratura, pura propaganda romfobica.

– Il docente universitario di Storia Adriano Prosperi ha invece ricordato che a essere rapiti sono spesso i figli degli “zingari”: in Svizzera lo Stato li sottraeva d’autorità ai propri genitori.

Succede anche in Italia. Sotto diversi pretesti i bambini Rom vengono sottratti alle famiglie e dati in affidamento o in adozione.

– Esiste un progetto di integrazione per poter passare dalla condizione di nomade a quello di cittadino stanziale?

Nessuna reale politica di inclusione o di valorizzazione culturale. Le leggi regionali sono servite per creare segregazione razziale nei campi nomadi. Come si può integrare un popolo se i loro rappresentanti non sono ascoltati? Quando si vuole ristrutturare una casa si interpella il primo che passa o un architetto specializzato?

– Perché non si parla mai della Shoà dei “zingari”, percentualmente non meno grave di quella degli ebrei. Perché nessuno sa che la Shoà deio rom, sinti, ecc., si chiama Porrajmos o anche Samudaripen?

Perché i Rom e Sinti non sono mai stati protetti politicamente e mai tutelati realmente. Non sono mai stati risarciti economicamente, socialmente e moralmente come invece è successo con gli ebrei. Nessun Rom o Sinto fu ivitato a Norimberga per accusare i propri carnefici. Il problema è stato rimosso fin da subito per non risarcire i Rom e Sinti. È ancora oggi il mondo romanò è mistificato tanto che i campi nomadi sono un retaggio della cultura nazifascista e di quella ferocia concentrazionaria che l’ha contraddistinta. E infatti tutti sanno cosa significa Shoah e nessuno conosce il significato di Porrajmos, Samurdaripen o Baro Romano Meripe.

– Gli “zingari” hanno preso parte alla Resistenza?

Certamente. Molti Rom e Sinti sono morti da valorosi partigiani, ma totalmente dimenticati. I loro discendenti sono disprezzati e discriminati. Si sono immolati contro i nazifascisti per ottenere questo? In pratica gli stessi disvalori di allora per cui hanno combattuto lo vivono i loro cari oggi.

– Gli ebrei per la Shoà sono stati ricompensati con la creazione di uno Stato per loro, Israele. Perché non avete mai chiesto uno Stato per voi? E dove lo vorreste, eventualmente?

La popolazione romanì non ha mai rivendicato un territorio o una nazione, ma il diritto all’esistenza con la propria diversità culturale. Mai le comunità romanes hanno attuato nessuna forma di terrorismo, mai di son dotate di un esercito e mai hanno dichiarato guerra a nessuno. Non sono arrivate in Europa con intenti bellicoso ma sfuggivano alle repressioni. E questa mobilità coatta fu scambiata per nomadismo che ha giustificato i campi nomadi.

– Il termine “zingari” è ritenuto offensivo al pari di “negro” al posto di “nero”. Però a Roma per commemorare le retate naziste anche degli “zingari” e il loro sterminio nei campi in Germania è stata chiamata piazza degli Zingari il luogo dove vennero ammassati “rom, sinti e camminanti” per essere poi deportati. Ed è stata chiamata via degli Zingari la strada che dovettero imboccare per la deportazione. Nella piazza anni fa è stata inaugurata una targa commemorativa alla presenza di rappresentani delle comunità ebraica e “zingara”. Il termine perciò sicuramente non è stato usato in modo offensivo nel dare il nome alla via e alla piazza per ricordare quella tragedia. Qual è il termine oggi corretto per indicare quelli che vengono usualmente indicati come “zingari” o solo come rom?

Il termine corretto è “romanì”, che comprende tutti i vari gruppi. La parola “zingaro” oggi è decisamente da respingere, perché spregiativa proprio come lo è la parola “negro” per i neri.

– Nella Camargue ho scoperto che viene ricordato un santo rom. Ce ne può accennare brevemente?

È una santa, Santa Sara la nera. Fin dal Medio Evo c’è questa tradizione di portare in processione verso il mare la statua di Santa Sara per un momento catartico e purificatorio.

– Lei ha già scritto per Baldini Castoldi un libro di storia del suo popolo, credo l’unico libro di questo genere esistente in Italia. La casa editrice è fallita. Perché non amplia la tematica per proporla a un editore più importante?

Già fatto il libro è pronto e attualissimo, manca un’importante editore che voglia investire davvero. Spero che lei, Nicotri, mi trovi un editore come ha già fatto con l’altro libro.

– Cosa hanno preso dai rom la moda e la musica? Django Reinhart non era un rom?

Il contributo delle comunità romanes all’Europa da un punto di vista musicale è notevole. Quando la musica romani è confluita nel patrimonio etnofonico dei Paesi ospitanti ha generato tanti stili nuovi dal Flamenco al jazz Manouche, dalla musica balcanica alla Czardas e Verbunkos alla musica dell’Europa dell’Est. Importante anche l’apporto strumentale, dall’India ovvero la terra d’origine, la popolazione romanì introdusse in Europa il Cymbalom che deriva dal Santur indopersiano e che a sua volta ha generato il Clavicembalo, così come dalla Zurla o Zurna, introdotto dai Rom nell’Impero Bizantino derivano la Ciaramella e l’Oboe. La popolazione romani è una grande realtà culturale ed artistica fatta diventare per convenienza di pochi un “problema sociale”.

Altre notizie per meglio comprendere chi è Alexian, unico figlio maschio con cinque sorelle e padre di tre figli.
Nel 2002 Spinelli è stato docente di Lingua e Cultura Romanì presso l’Università degli Studi di Trieste,presso il Politecnico di Torino. Docente di Lingua e Cultura Romanì-Lingue e processi interculturali- presso l’Università degli studi di Chieti dal 2008. Ha tenuto un cirso seminariale all’Università di Teramo nell’anno accademico 2013-1014. Nel 2003 viene nominato vicepresidente del parlamento dell’IRU e ambasciatore dell’arte e della cultura romani bel mondo per l’IRU e nel 2007 vicepresidente dell’IRU. È presidente nazionale della federazione FederArteRom.

Nel 2010 ha pubblicato per la Ut Orpheus editore di Bologna i volumi “Carovana Romanì” per Fisarmonica, Ensamble e Orchestra. Le raccolte contengono partiture composte da Alexian Santino Spinelli che sono state eseguite al Palazzo de Consiglio d’Europa a Strasburgo (07/10/2010) ed al Consiglio d’Europa a Bruxelles (17/01/2013) dall’Orchestra Europea per la Pace con cui tiene numerosi concerti in tutta Europa. Alexian Santino Spinelli è compositore ed esecutore delle sue musiche.

Il 2 giugno 2012 ha cantato il Murdevele (Padre Nostro -in lingua romanì) per Papa Benedetto XVI a Bresso (Milano) in occasione della Giornata Mondiale della Famiglia davanti a 800 mila persone e in mondovisione. Il 10 maggio 2014 ha eseguito 3 sue composizioni per Papa Francesco sul sagrato di San Pietro davanti a 300 mila persone e in diretta su Rai 1.

La sua poesia “Auschwitz” orna a Berlino, nei pressi del parlamento, il monumento dedicato alla memoria dello sterminio di Sinti e Rom durante il nazismo, inaugurato il 24 ottobre 2012 alla presenza del capo di Stato tedesco e di Angela Merkel.

 

18 commenti
  1. caino
    caino says:

    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Alimenti-in-vigore-le-nuove-etichette.-Informazione-piu-dettagliate-sui-cibi-e9473d78-a226-49b1-951e-4970f5b0665f.html

    Tanto per cambiare argomento….ma siamo sicuri che gli ALTRI , rispettino questi protocolli,o saranno come al solito,i soliti fessi,a farlo,….magari da noi appena si passa la frontiera occidentale si scoprono cose interessanti….la GB Per esempio e’ tenuta ad adeguarsi a questi protocolli ?

    Caino

  2. caino
    caino says:

    OTTIMO LAVORO,caro Pino..la gita a Roma e’ stata utile..presumo…se non fosse perche’ il rom o sinti si vede ,nel senso della visibilita’…per le foggie…direi che oramai in molti casi siamo ai bianchi che tirano frecce Sioux,apache ect…per aprire la caccia all’indiano…magari saranno le solite balle che si raccontavano in certi filmee,ammeregani….
    Bisognerebbe ancora approfondire pero’, oramai la delinquenza e’ internazionale…noi italiani pero’ siamo sempre all’avangurdia !!
    Credo che ci siano dati storici ormai assodati sull’incidenza dei “crimini”..mi sembra che l’assassinio sia ormai derubricato,mentre il furto …

    Caino

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Caino

    Dipende da chi ruba. Gli israeliani per esempio continuano a rubare terra ai palestinesi nella più completa indifferenza della nostra “superiore civiltà” e con la particolare benedizione italiana. Ormai Israele è prigioniera dei ladri di terra, cioè dei coloni, guidati da Bennett (“Ho ucciso vari palestiensi e non ho nessun problema di coscienza”), tanto che probabilmente vanno a elezioni anticipate.
    E in Italia le cronache e i fatti dimostra che dipende anche da quanto rubi: se rubi moltissimo te la cavi sempre…. Perciò non sei un ladro!
    Un saluto e buona domenica.
    pino

  4. caino
    caino says:

    Caro Pino,
    hai ragione.
    CHISSA’ PERCHE’ mi e’ venuto in mente il delitto di Abigeato,e il suo cursus storico…in Italia e negli USA.
    S E UN tapino qiualunque come il sottoscrito scopre che in funzione della diminuita prevalenza economica dell’agricoltura di pari passo il “furto di bestiame” e’ stato derubricato nel tempo,nel senso di minori pene..non so negli USA ,ma i soliti filmetti ammeregani..mi fecero capire un tempo,che era piu’ facile venire impiccati per un furto di un bovino o di un cavallo ,che per l’omicidio di uno Sceriffo,o di un droghiere..il che (con buona pace dei soliti),fa pensare che le Leggi non seguano la morale,ma l’economia…,qualche conclusione bisogna pur trarla..

    SEI IO FOSSI UN DELINQUENTE RAZIONALE…

    Se io fossi un delinquente razionale,aspetterei che in una zona venissero denunciati tanti piccoli furtareli,e poi agirei per un BEL COLPO IN VILLA”di quelli che fanno male…ovvero …magari il propietario non denuncia tutto il rubato…non si sa mai..la Gdf potrebbe insospettirsi..
    Non so …se la delinquenza piu’ O Meno organizzata,agisce cosi’…ma io so che la delinquenza E’ sovente sempre un passo avanti alla giustizia,nel fiutare gli “affaire”
    Ovviamente ..io parlo di delinquenza ordinaria,per l’altra non parlo,aspetto il mio avvocato…mi appello negli Usa a non so piU’quale cazzo di emendamenti…in otalia non so se e’ possibile …

    Spero di nonaver offeso niuno, …sicuro come e’ vero che esiste la gravita’ , questo mio post di puro costume,non incontrera’ nessuna replica…in fondo e’ anche un poco imbecille..e un po’ confuso tale da nonmeritare,nessun ulteriore approfondimento

    Caino

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Cari Caino,
    non volevo assolutamente elevare accuse specifiche o, men che meno, additare colpevoli. Mi limitavo a descrivere modi di fare che, a mio modo di vedere, rendono sempre più difficile avere dei normali rapporti di frequentazione evitando continue polemiche che a me sembrano oltremodo noiose per la loro continua ripetitività.
    Ma non sarebbe più semplice che ciascuno esponese il proprio punto di vista limitando le polemiche personali?
    Ad esempio: io non condivido proprio nulla delle continue polemiche antisindacali della Silvy che mi sembrano scotomizzare le continue inadempienze e gli abituali comportmenti antidemocratici quando non palesemente delinquenziali del padronato. Ma non è mica necessario darle dell’imbecille …
    Non me la prendo affatto con il tuo messaggio, ci mancherebbe. Un caro saluto U.

  6. sylvi
    sylvi says:

    Io insisto nel raccontare storie come so, poi nessuno è obbligato a leggere!
    Nel 1808, regnante Francesco I d’Austria, sulle fondamenta di una scuola di Studi Letterali che risaliva al 1200, a Udine venne fondato il Liceo Classico J.Stellini.
    Ebbe anche vita travagliata…fu chiuso da Radestky durante i moti del 1848; fu Comando dell’Armata Austriaca durante la IGM.
    Insomma una gran storia, e da quel liceo uscirono fior di “stelliniani” di ogni colore politico e che si raggruppano ancora oggi in una associazione molto vivace di ex allievi orgogliosi della storia di spirito laico e libero di quella Scuola.
    Dalla fine della IIGM fino all’anno scorso, gli allievi , nell’ultima ora dell’ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze di Natale, si ritrovavano nella vicina Chiesa delle Grazie per gli auguri e una S.Messa. Nessun problema ,mai , anche da parte di numerosi “sinistri” che guidarono la scuola.
    E nemmeno nessun problema nell’aggirare norme che impediscono cerimonie religiose durante l’orario scolastico.
    Chi voleva andava a Messa, chi voleva andava a casa o restava a scuola con qualche prof.incaricato alla bisogna.
    La Scuola ha anche un coro di oltre 130 allievi che si preparavano alla cerimonia.
    Quest’anno: nuovo Preside, ex sindacalista, si appende ai regolamenti e proibisce la Messa nonostante 520 allievi su 590 frequentanti si siano dichiarati favorevoli, considerando l’evento più una lunga tradizione che una Messa.

    Sono insorti gli allievi, gli ex-allievi , genitori…ma il Preside si è attaccato a tutte quelle baggianate che… le maggioranze devono rispettare le minoranze, ( vi ricorda niente a proposito del PD???) cosicchè le minoranze possano imporsi sulle maggioranze…alla faccia di storia e tradizioni! E del BUON SENSO!

    Ora, qualcuno di voi dirà che ce l’ho coi sindacati….ma se molti, troppi sindacalisti sono imbecilli è colpa mia???

    Sylvi

  7. caino
    caino says:

    Non capisco se ad essere imbecilli sono gli iscritti al sindacato in toto,coloro che a titolo personale hanno svolto funzioni sindacali,o i funzionari dei sindacati…non che la cosa abbia soverchia importanza,ma e’ solo per contare il numero di IMBECILLI..che a seconda..varierebbe in numero assoluto.

    Caino

    Per chi gli piace passare il tempo a”contare”,puo” rivelarsi un piacevole passatempo,dipende da chi tara l’imbecillometro.

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino ,

    io uso la linea dei numeri per contare, e molti altri strumenti per fare le somme e le sottrazioni.
    Questo Dirigente nazionale della CGIL che, con una laurea in Lettere e il francese scolastico parlato e scritto, l’avrei volentieri sottratto dalla Dirigenza della più illustre Scuola della città, ottenuta risalendo la Penisola , ( eh te pareva!) …. non si è capito con quali meriti specifici, la dice lunga di come anche nella Scuola stiamo ormai scavando il fondo da un pezzo.
    Non è la Messa….è che cani e porci possono distruggere, con la loro supponenza, con la loro ignoranza della storia del territorio, tradizioni che fanno la cultura di un Popolo.
    Ex allievi illustri, letterati, politici, scienziati a livello internazionale si staranno chiedendo, anche dall’oltretomba, quanto quella Messa abbia impedito il loro sviluppo intellettuale e culturale!!!
    buonanotte

    Sylvi

  9. Peter
    Peter says:

    Post come quelli di sopra li trovo tanto divertenti quanto inqualificabili.
    La lezione per il preside sarebbe ‘ tenermi buona la intellighentsia cattolica, destrorsa e campanilista del loco val bene una messa’?!
    Se fosse un uomo di buon senso nel senso di amante del quieto vivere, senz’altro, ma si vede che il laureato in lettere e con francese scolastico (che e’ comunque mooolto di piu’ sul curriculum di quanto non vanti la comare che pretende pure di cacciarlo, dall’ alto del suo scannetto monacale) crede in una scuola e cultura laiche, in cui le tradizioni vetuste e sempre unilaterali si possono anche cambiare. Che piaccia o meno….eh si’, eh si’ , eh si’….dura lex, sed lex.

    P.

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter….e te pareva che ha sempre un callo che non gli dà tregua!!

    io non sono laureata, e se avessi potuto farlo non sarebbe stato in Lettere, ma glielo devo proprio dire: per ben tre anni ho lavorato in Provveditorato agli Studi; mio compito era calcolare i punteggi e fare le graduatorie degli aspiranti insegnanti che scrivevano da tutta Italia. Ma…molto spesso dovevo anche correggere errori marchiani di grammatica, (squola e cose simili) orrori di sintassi di aspiranti prof laureati in lettere nelle migliori Università del meridione e quasi tutti con 110 e lode!!!!!!!
    Andavo dal Provveditore, quello sì meridionale e molto colto, che mi diceva: li cacci in fondo alla graduatoria!!!
    Si figuri se soffro di complessi di inferiorità davanti a un laureato in lettere con francese scolastico che si è fatto le ossa e il curriculum nella CGIL!
    E se un Liceo come lo Stellini, che ha superato ben altre prove nella sua storia, Radestky compreso, non riuscirà ad aver ragione dell’ultimo furbetto scalatore di carriere che sta facendo ridere anche i polli,…!
    e gli studenti la Messa la faranno, con il sostegno di ex studenti e Presidi rossi…che più rossi non si può..ma che sanno di Storia! ….e chiamare “campanilisti”…qualche premio Nobel che ha scritto sicuramente in uno stile scientifico e essenziale come siamo abituati qui, e non nello stile bizantineggiate e lussureggiante come dove non dico…non le parrebbe un po’ esagerato???

    Sylvi

    Sylvi

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    ho letto con interesse la tua intervista con Alexian e anche il suo discorso sul Fatto Quotidiano.
    Tanti anni fa avevo parecchi pregiudizi nei confronti degli “zingari”.
    Avevo letto , anche se in maniera superficiale, della loro tragedia durante la IIGM per mano dei nazisti.
    Non ho paura a dire che non ero capace di paragonarla alla Shoa, e non ho paura a dire che non pensavo ai piccoli bambini rom con la stessa pietà che usavo per gli ebrei!
    Ho avuto poi modo di vergognarmi di questo!
    Poi…avevamo tre campi rom nel territorio comunale dove insegnavo, e questi bambini che venivano a scuola a singhiozzo, un giorno sì e 10 no, ci crearono un problema di abbandono scolastico che riguardava anche loro.
    Bisognava predisporre un progetto che non fosse solo le visite dei Carabinieri nel campo e che se ne ritornavano sempre con refurtiva.
    Perchè è inutile, se vogliamo aiutarli, negare che rubavano e rubano, e sono “educati” a rubare!

    Cominciammo, con molta circospezione ed educazione, a visitare i campi, a parlare con il Capo, a spiegargli non solo la necessità della scuola, ma anche l’utilità….legalmente avrebbero potuto conseguire la patente di guida.
    Ho avuto l’impressione che il Capo non fosse contrario alla scuola, temeva che i suoi bambini fossero maltrattati e respinti.
    Poichè i bambini non prendevano lo Scuolabus, temendo a ragione, gli insulti e l’isolamento dei ” bambini normali”, noi maestre allungavamo il giro per raccoglierli e riportarli al campo.
    Ovviamente la “sete di legalità” di questa Nazione ligia alle regole, ci impedì dopo qualche anno, di continuare il trasporto privato…
    era capitato un Preside ligio alla norma, uno come quello di cui ho parlato sopra, che minacciò sfracelli legali e penali se avessimo continuato nell’infrangere la legge.
    Ma nel frattempo avevamo creato un ponte fra bambini diversi, addirittura alcune mamme rom venivano alle “festine ” in classe e le mamme “normali” più sensibili li invitavano al compleanno.
    Avevamo instaurato un dialogo, difficile ma dialogo.
    Per questa esperienza, vedendo i campi rom decorosi che ci sono qui, i campi rom orrendi di Roma che ho visto in televisione, non voglio far finta che il BENE stia da una sola parte, il MALE dall’altra.
    Alexian protesti giustamente per le condizioni inumane di vita dei rom, ma è necessario che ci sia da entrambe le parti un’apertura , direi alla conoscenza reciproca e anche al rispetto reciproco.
    E’ stato molto bello a scuola studiare la storia di questi popoli vaganti, capire i loro usi e costumi, rispettarli.
    Avessi visto quanto era bello , in quei faccini di bimbi incerti, spaventati, spaesati, un timido sorriso quando si sentivano accolti, non processati!

    un caro saluto
    Sylvi

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/15/regione-friuli-previsto-rimborso-spese-per-i-consiglieri-assenti/1274317/
    Da Il Fatto quotidiano del 15.12.2014
    Il consigliere regionale è malato e non può recarsi al lavoro? Niente paura, il rimborso arriva lo stesso. Anche in Friuli Venezia Giulia maggioranza e opposizione sanno lavorare quando in ballo ci sono le diarie dei politici. Non sono bastate le promesse della governatrice Debora Serracchiani dopo una legislatura all’insegna di rimborsopoli (è di venerdì la notizia che altri 20 consiglieri dovranno spiegare alla Corte dei conti perché hanno utilizzato i fondi dei gruppi per l’acquisto di gioielli, pneumatici e profumi). Serracchiani aveva promesso: dimezzeremo gli emolumenti dei consiglieri, massimo 5 mila euro al mese, spese incluse. La rivoluzione si è fermata a metà: oggi la retribuzione netta non scende sotto i 7.500. E l’ultima legge di bilancio aggiunge un altro tassello al mosaico dei privilegi.
    ———————————————————————————————-
    Il limite settentrionale della palma è ormai arrivato al Tarvisio… U.

  13. caino
    caino says:

    DUNQUE riepilogango,
    esiste una disposizione ministeriale “CHE VIETA” che in orario curriculare gli allievi partecipino a “RITI”di qualsiasi confessione.
    Per cui il Preside criminale,non ha fatto altro che adegurvisi,”ovviamente ” avrebbe potuto disattenderla .come nel recente passato avveniva per rispetto delle TRADIZIONI LOCALI….
    Ma nessuno puo’ vietare che le Tradizioni vengano perpetuate ,fuori orario,e meno che mai nessuno puo’ vietare di propagandare lla lodevole iniziativa nella scuola medesima,….che so Domenica Messa cantata dal valente Coro del Liceo con partecipazione in massa di allievi,ex allievi,presidi rossi,neri ,bianchi azzurri ect,ect PERPETUANDO NEI S3COLI AVENIRE LA LODEVOLE INIZIATIVA…MAGARI alla sera della DOMENICA ORE 18,POI TUTTI IN PIZZERIA ECT,ECT.CANTORI EX ALLIEVI

    MI sorge il terribile sospetto che la tradizione da perpetuare,a questo punto,sia stata l’ usanza di farla “PROPRIO I N ORARIO CURRICULARE,IL CHE fa pensare…infatti coro,fedeli,ex allievi cosa volevano perpetuare la messa ,i canti ,il convivio che presumo seguisse,o la Messa proprio in orario curricolare..Penso che la domanda sia legittima,proprio per rispettare le tradizioni. Ho poi anche letto, l’articolo dell’Avvenire,..andate a leggervi cosa ha detto il Vescovo…L’ANTICRISTO SOTTO SPOGLIE DI UN EX DIRIGENTE CGIL,SI E’materializzato ad Udine..
    Caino dubbioso …e dialettico ,pacato, che pone interrogativi pacati ..

  14. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    il FriuliVG non è più l’isola felice di cui andavamo orgogliosi. C’è parecchia melma anche da queste parti , e io non credo che la Serracchiani sia la panacea dei nostri mali, e mi rifiuto anche di dire che ” mal comune mezzo gaudio”!
    Io mi informo sul giornale locale , che da quando è Direttore Tommaso Cerno è piuttosto critico con la politica.
    So che c’è una diatriba violenta in corso sui rimborsi dei politici e sugli stipendi degli alti dirigenti.
    Non so chi abbia la Serracchiani delegato a seguire i fatti, lei sta quasi sempre a Roma.
    Posso però aggiungere che la vedremo ai fatti tra breve, e che esistono giornali che informano e cittadini che vogliono essere informati!
    Non è poco.

    Sylvi

  15. caino
    caino says:

    A proposito di tradizioni…

    Nel mio paesello ,dopo che I Francesi,arrivarono in Piemonte,gli anticristi ,burloni decisero di fare il Carnevale il Mercoledi’ delle ceneri,usanza che permane ancora oggi.Polemiche a non finire,tra autorita’ ecclesiastiche e burloni borghesi anticristi..
    Quando ero bimbetto,era una tradizione molto sentita,all’epoca vi erano fiorenti industrie conciarie,di pellame e di Gres ceramico ,che occupavano quasi interamente la mano d’opera locale…quel giorno ebbene si concedevano permessi ,non mi ricordo se retribuiti o meno,si svuotavano le fabbriche e i penitenti andavano a far Carnevale….in massa…
    Dopo di chiusero le fabbriche locali e i penitenti si recarono a far le penitenze fuori dal paesello…per cui agli altri del nostro carnevale fregava assai poco e di conseguenza anziche di pomeriggio,come da Tradizione,si fece di sera ..qualche mugugno..forse..ma dopo un po di tempo i penitenti si adattarono,ed oggi qusi piu’ nessuno se ne ricorda e la TRADIZIONE e’ rimasta intatta.

    Caino

  16. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    si sa che i friulani sono piuttosto zucconi, testardi! Non è questione di celebrare la Messa in altro orario, nè di andare contro le norme, che poi non sono il Vangelo, ma di adattare l’orario scolastico, cosa fattibile, con lo spirito della Scuola. E soltanto un Preside CGIL piovuto dal cielo poteva esibire una tale inflessibilità e volontà di potere!
    Dell’ultima ora dell’ultimo giorno di lezione un Preside può disporre come crede, e se fosse un vero Dirigente non si sarebbe inimicato l’intero Istituto per una ripicca ideologica!
    Ma l’intelligenza e la capacità di direzione non si compra in farmacia!

    Nella mia carriera sono numerosissime le norme che ho infranto, spesso con l’assenso tacito del Direttore. Se ne assumeva lui la responsabilità e me la assumevo io,
    Come ho scritto a Pino, lo facevo per una buona causa, dove la norma non arriva, arriva la professionalità oltre che la passione!
    Uno dei nostri maggiori problemi è la ridondanza di norme, di burocrazia e di mancanza assoluta di assunzione di responsabilità ognuno nel suo ruolo!
    E forse di troppi avvocati che devono pur vivere!!!

    Ricordo con rimpianto ma anche con soddisfazione, la libertà di cui ho goduto durante gli anni del mio insegnamento:
    le gite scolastiche, fondamentali in un qualsiasi programma scolastico, molto difficili in una piccola Regione circondata da una parte dal mare e da due di Nazioni straniere di cui una con la cortina di ferro, dove si entrava solo con passaporto collettivo.
    Maestra unica, quattro genitori molto in gamba, un Direttore che faceva come le tre scimmiette, …due autobus pieni zeppi di genitori, nonni e ..bambini…E andavamo!
    Quando li incrocio al supermercato me lo ricordano ancora!!!

    Benedetta flessibilità!
    Buonanotte

    Sylvi

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