Anche l’Italia colpita dai giochi di potere internazionali sul petrolio

La geopolitica del petrolio colpisce anche in Italia

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi **

La questione petrolio è di indubbia portata globale anche se i riverberi locali incidono non poco sui territori,  nelle economie e sulla stessa salute dei cittadini residenti nelle regioni interessate alle estrazioni. Di conseguenza anche le ricerche e le estrazioni in Basilicata dipenderanno dal mercato globale, le cui oscillazioni tendono al ribasso.

Mentre la domanda ristagna a causa della perdurante crisi industriale ed economica in Europa e del rallentamento delle economie del Far East, in primis quella cinese, l’offerta è cresciuta molto. A ciò si aggiunga che gli USA, con la produzione di shale gas, hanno notevolmente aumentato l’estrazione di greggio (+80%). Anche i significativi risultati dovuti alla cresciuta efficienza energetica, all’aumento delle energie rinnovabili, ai risparmi nei consumi e alla migliore produttività dei settori incidono notevolmente.

Bisogna ricordare che il petrolio è sempre stata un’arma formidabile per mutare e condizionare le vicende e gli assetti geopolitici globali. Perciò la storia mondiale del petrolio è tristemente segnata, oltre che dai danni all’ambiente e alla salute, da guerre, colpi di stato, corruzione e assassinii.

Anche oggi non pochi esperti ed analisti del settore sottolineano che dietro la decisione di far scendere il prezzo del petrolio ci sarebbe anche l’intenzione dell’Arabia Saudita, condivisa con gli alleati americani, di colpire le economie della Russia e dell’Iran. Si tenga in considerazione infatti che le entrate petrolifere rappresentano il 60% delle entrate del governo dell’Iran e il 50% di quelle della Russia.

Una simile mossa venne fatta nel 1985 sempre dall’Arabia Saudita che per un certo periodo di tempo abbassò il prezzo del petrolio di 3,5 volte aumentando nel contempo la produzione di ben 5 volte. Gli sceicchi non dovettero rinunciare ai loro fasti, ma di conseguenza, nei grandi giochi della geopolitica mondiale, l’URSS venne messa in ginocchio.

Certamente il petrolio ha determinato non poco lo sviluppo economico, soprattutto dei Paesi del’Occidente. Né  si può ignorare il fatto che nei Paesi del terzo mondo, e non solo, le popolazioni, “affamate non solo di lavoro”, e i governanti, spesso corrotti, hanno accettato estrazioni indiscriminate e subito le scelte delle varie compagnie petrolifere.

In questo quadro macro si inserisce anche il caso Basilicata che registra già estrazioni per circa 100 mila barili al giorno a fronte di concessioni all’ENI e alla Total per complessivi 150 mila barili. Il Governo con la Regione, anziché imporre uno sviluppo ecocompatibile, ha previsto nel decreto “Sblocca Italia” una  certa gratificazione finanziaria, ma ha tolto alla Regione ogni potere in merito.

A pensar male si fa peccato  – diceva Giulio Andreotti – ma spesso ci si indovina e noi riteniamo che Il rischio che il  bel e salubre territorio lucano possa diventare una groviera sia reale.

A meno che al “casinò planetario”dei mercati finanziari il petrolio continui a perdere terreno. Nelle ultime settimane, infatti, il prezzo del greggio è sceso del 20-25 %.. Il brent è sceso fino a toccare i 73/75 dollari al barile!

Chiaramente sono cambiamenti che non si possono addebitare alla legge della domanda e dell’offerta sul libero mercato. A giugno il prezzo era di circa 100 dollari al barile e nello stesso spazio di tempo non vi sono stati crolli della domanda del 20% o simili riduzioni delle capacità produttive della Cina e di qualche altro grande Paese.

D’altra parte è noto che anche le impennate del prezzo del petrolio fino ad oltre i 150 dollari al barile nei mesi precedenti la crisi del 2007-8 erano frutto di speculazioni selvagge fatte con derivati finanziari e non delle variazioni nella domanda e nell’offerta globali.

Si ricordi in ogni caso che le IOC (International Oil Companies) per riuscire a pagare le spese di investimento per ricerca ed esplorazione e garantire i dividendi ai propri soci devono avere  un prezzo che non scenda sotto  i 90 dollari al barile.

Da ultimo, last but not least, si rammenti che c’è l’urgenza di nuove e più efficaci politiche rivolte alla riduzione delle emissioni a livello planetario. In merito l’ONU pochi giorni fa ha lanciato ai governi un allarme, affermando che “se vogliamo evitare danni gravi diffusi e irreversibili al clima, bisogna ridurre il consumo di combustibili fossili.” Il monito vale  per tutti, ma crediamo valga anzitutto per i Paesi cosiddetti sviluppati , USA ed Europa in primis.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi

**Economista

125 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. caino
    caino says:

    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Applausi-e-lacrime-la-sonda-di-Rosetta-atterrata-sulla-cometa-la-prima-volta-nella-storia-cfaa9427-a40b-48fb-a52a-f2186a7c87a2.html

    Evviva evviva….ma che strano..ai privati gli rompono i razzi in partenza…(mancanza di personale ? Bah..!)…e l’Esa pubblica atterra felicemente su una cometa…?
    Poi ripensandoci …Rosetta e’partita 10 anni fa…Renzi era in pantaloni corti afare il boy scout nelle giovani marmotte, insieme aqui, quo, qua…e all’epoca vi era ancora del personale…oggi magari la bellaRosetta si sarebbe schiantata su Giove..

    Cattiveria gratuita della sera.

    Caino somaro

  2. Shalom
    Shalom says:

    x Caino

    Ma Nicotri lo ha anche scritto in un libro sulla banda della Magliana, edito mi pare nel 2010.
    Shalom

  3. caino
    caino says:

    Caro Shalom,
    ma lo sapevo…era solo per risvegliare il bello addormentato nel bosco…sempre schivo…di accollarsi dei meriti..eh,eh..
    Ma caino e’ attento e vigile, semper..

    c

  4. Linosse
    Linosse says:

    Caro Caino 50
    Se il minimo battito d’ali potrebbe essere in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo cosa può provocare il rombo di un bombardiere U.$.A (o un drone e perchè no qualsiai intervento”mirato” U.$.A.)in volo su ,ormai,qualsiasi angolo della terra?
    Ovvero il passaggio diretto dalla teoria alla pratica ,del caos.
    L.

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Egregissima signora,
    no, non è roba mia,quello che è farina del mio sacco lo firmo a calce.
    Uno straordinario monologo di un padre, ma potrebbe benissimo essere una madre, che si rivolge a uno dei suoi figli/e.
    Lo sa che su molti passaggi mi ci sono ritrovato quando anch’io dispensavo consigli ai miei? Anche quando erano teenager e li tenevo per mano o a pacche sulle salle quando avevano le loro piccole crisi esistenziali.
    Proprio così.
    C.G.

  6. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Si deve sempre riportare la provenienza e autore di cio’ che NON e’ farina del proprio sacco.

    Anita

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pedantissima signora,
    lei invece quanti sacchi di farina(e in una sintassi di italiano pressochè perfetta, quindi granoturco NON suo) ha riportato negli anni su questo blog senza mettere a calce la provenienza?
    Li conti e poi parli invece di mettersi a dare lezioni, non richieste, di galateo.
    Buonasera e pensi meglio alla salute invece di dare aria ai denti.

    C.G.

  8. caino
    caino says:

    NOI CHE FACCIAMO?

    di Rocco Scotellaro

      Ci hanno gridata la croce addosso i padroni

    per tutto che accade e anche per le frane

    che vanno scivolando sulle argille.

    Noi che facciamo? All’alba stiamo zitti

    nelle piazze per essere comprati,

    la sera è il ritorno nelle file

    scortati dagli uomini a cavallo,

    e sono i nostri compagni la notte

    coricati all’addiaccio con le pecore.

    Neppure dovremmo ammassarci a cantare,

    neppure leggerci i fogli stampati

    dove sta scritto bene di noi!

    Noi siamo i deboli degli anni lontani

    quando i borghi si dettero in fiamme

    dal Castello intristito.

    Noi siamo figli dei padri ridotti in catene.

    Noi che facciamo?

    Ancora ci chiamano
    fratelli nelle Chiese
    ma voi avete la vostra cappella
    gentilizia da dove ci guardate.
    E smettete quell’occhio
    smettete la minaccia,
    anche le mandrie fuggono l’addiaccio
    per qualche stelo fondo nella neve.
    Sentireste la nostra dura parte
    in quel giorno che fossimo agguerriti
    in quello stesso Castello intristito.
    Anche le mandrie rompono gli stabbi
    per voi che armate della vostra rabbia.

    Noi che facciamo?

    Noi pur cantiamo la canzone della vostra redenzione.
    Per dove ci portate
    lì c’è l’abisso, l’ì c’è il ciglione.
    Noi siamo le povere
    pecore savie dei nostri padroni.

  9. caino
    caino says:

    Dedicata alla situazione meteorologica italiana.
    Sono sicuro che ci sara’data pure la colpa delle frane ed inondazioni.

    caino

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Caino

    Stendiamo un velo pietoso sui miei colleghi “inchiestisti”…..
    Un saluto. E un calcio nel sedere ad Abele.
    pino

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    ho letto l’articolo di Galavotti da te segnalato.
    In generale trovo che Galavotti, certamente bravo nelle sue colte ed appprofondite analisi, procede per affermazioni apodittiche provate soprattutto per via logica (filosofica). Un po’ come Marx quando diceva che il suo era un socialismo scientifico, affermazione vera allora anche se solo sul piano filosofico, ma semplicemente ridicola oggi quando la sociologia si è realmente dotata di strumenti che potremmo definire scientifici, almeno sul piano metodologico. Diciamo che il socialismo di Marx si sforzava di esaminare i fatti reali e non solo quelli filosofici …

    Tornando a Galavotti, sono anch’io del parere che la borghesia si sia messa rapidmente d’accordo con l’aristocrazia per mantenere immutati i propri guadagni a spese del resto della popolazione, accantonando definitivametne la lotta alla rendita che era stata la sua primaria caratteristica iniziale. E limitando notevolmente la mobilità sociale che era stata la sua prima bandiera.
    Per far questo ha dovuto, contrariamente alle aspettative di Marx, arricchire una classe media che invece ora si sta del tutto proletarizzando, il che potrebbbe dare ragione Marx ma su tempi assai più lunghi.
    Il capitalismo finanziario, quello di ora, non ha più bisogno di tecnici ma di esecutori d’ordini, quindi una scolarizzazione di massa di alto livello non serve più. Quando sanno leggere e scrivere è fin che mai, il resto è pericoloso.
    Ma sono processi secolari che noi non vedremo se non nel loro inizio.
    Un saluto U.
    PS. Vado a cucinare una tajine.

  12. Peter
    Peter says:

    L’ histoire est le produit le plus dangereux que la chimie de l’ intellect ait elabore’. …ses proprietes sont birn connues. Il fait rever, il enivre les peuples, leur engendre de faux souvenirs, exageres leurs reflexes, entretient leurs vieilees plaies, les tourmente dans leur repos, les conduit au delire des grandeurs ou a celui de la persecution, et rend les nations ameres, superbes, insupportables et vaines.

    Scritto da P. Valerie quasi un secolo fa.
    Chiedo scusa per l’ assenza di accenti francesi nel testo riportato.
    Direi che la sua concezione negativa della storia e storici e’ un po’ esagerata, ma azzeccatissima per quanto, ad esempio, riguarda la cultura ed atteggiamenti di parecchi dei pochi partecipanti al blog.

    P.

  13. caino
    caino says:

    Si potrebbe dire altrettanto dei suoi tentativi di definire L’Estetica.
    Di certo comunque non era un pettegolo da salotto, a parte le conclusioni, almeno il nostro si arrovellava il cervello, e di certo non faceva accostamenti “stupidi”come qui letti.
    Sarebbe come dire, che una volta stabilta la teoria del Discreto, il nostro interlocutore d’oltremanica, si colloca esattamente tra un discreto e l’altro.

  14. caino
    caino says:

    LUI INFATTIda quello che scrive riesce a collocarsi anche nel solido piu’ denso, negli spazi che rimangono.

  15. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    Personalmente ho dei seri dubbi sul procedere scientifico della sociologia, se per scientifico si intende un metodi di analisi , neutrale.
    In questo senso anche l’affermazione di marx cade, ma…marx ha sempre detto che la base di partenza delle sue ipotesi era la critica dell’economia politica..e poi non ha mai affermato di essere neutrale ma semmai uno smascheratore della presunta scientificita’degli economisti che lo precedettero..anche se piu’ volte ammette che deve molto alle loro opere…il fatto e’ che sulla base di presunte analisi asettiche , neutre, scientifiche si pretendeva e si pretende ancora oggi, di giustificare lo stato delle cose per quanto attiene ai rapporti sociali, che sono altra cosa ancora..in altre parole ancora un rapporto dialetticco del divenire..ove hai ragione i tempi saranno quelli che saranno, ma le contraddizioni rendono cupo il finale..pero’ …staranno a vedere, temo pero’ o mi auguro, che gia’qualcosina vedremo anche noi.

    caino

  16. Anita
    Anita says:

    x C.G. # 60

    No, non io.
    Neanche sulla mia posta personale online.

    Quasi sempre metto il link della provenienza…quelli che lei dice di non aprire mai. ( volte non si puo’ creare un link )
    Se e’ preso dalla TV e altri mezzi nformatici, seguo le regole del “netiquette” e scrivo il nome dell’autore.

    Preferisco ad essere ” pedantica” che pretenziosa…

    Anita

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    uno scrittore come Valery può dire grandi verità o grandi sciocchezze, ma in generale è un autore le cui frasi devono essere inquadrate con estrema precisione. Altrimenti si corre il rischio di non capire il vero senso dello scritto.
    Personalmente poi sono del parere che la funzione della storia sia solo quella di farci capire il presente conducendoci attraverso quei fatti del passato che hanno portato ad ora.
    Dire che questo non è vero a mio modo di vedere dovrebbe essere accuratamente ed esaustivamente spiegato.
    Un saluto U.

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    come tutte le scienze umane, ed anche quelle biologiche, la sociologia non ha la caratteristica della ripetitività, che è la vera caratteristica delle scienze esatte, che sono poi solo la fisica e la chimica. Però è scientifica la sua impostazione nel senso che le sue tesi devono essere esposte razionalmente sono aperte alle critiche di tutti e possono essere contestate solo usando strumenti razionali comprensibili e verificabili da tutti. Inoltre le affermazioni della sociologia si basano almeno in parte su delle valutazioni numeriche (ad esempio epidemiologioche), più o meno correttamente interpretate) e non su tesi a priori basate su puri ragionamenti astratti.

    Molte affermazioni di Marx sono state criticate o lo sono tuttora ma a me pare che sul piano filosofico egli abbia definitivamente dimostrato che la filosofia hegeliana era una costruzione intellettuale con limitate aderenze alla realtà.
    Per quanto io non sia un esperto di economia mi pare che la sua critica agli “economisti classici” contenga di vero l’affermazione che le forze in gioco nel campo economico non sono puramente razionali, il mercato non è una linda e chiara partita a scacchi. Questa della intrinseca razionalità del mercato, che è la tesi di fondo dei Chicago boys ripresa par paro dai Tea Party e del povero Popeye, è solo un’ipotesi fantascientifica che nessuno ha mai potuto dimostrare e che si basa su delle vere tautologie, come quelle con cui il Popeye riempiva i suoi messaggi.

    Certo molte valutazione e previsioni di Marx devono essere ancora studiate ma sarei molto prudente nel dire che non ci stiamo avviando verso una proletarizzazione di massa. Infatti il distacco tra i ricchissimi e gli altri (il cosiddetto indice di Gini) sta aumentando vertiginosamente un po’ dappertutto.
    Sarei anche prudente nel definire falsa l’ipotesi della caduta tendenziale del saggio di profitto una volta che il sistema capitalistico si sia diffuso su tutto il pianeta, come ormai sta accadendo. Potrebbe accadere sì, ma riducendo tutta la manodopera mondiale ad un livello se non schiavile quanto meno servile. Qualcosa stiamo vedendo già ora: la globalizzazione si accompagna dovunque ad una forte riduzione dei diritti (alcuni francamente eccessivi ed assurdi come la difesa non tanto del lavoro ma del posto di lavoro, una caratteristica quasi solo italiana). MI chiedoo se una ragione (nascosta) della globalizzazione – oltre a quella tutta politica di far fuori l’Unione Sovietica, obiettivo raggiunto – non sia stata proprio quella di superare la riduzione del tasso di profitto. Ma sono studi che potrebbero fare solo gli specialisti e non certo io.
    Sono comunque d’accordo che le cosiddette leggi superiori dell’economia vengono spacciate come naturali mentre sono solo sociali.
    Un saluto U.

  19. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Allora le do di piu’ da ‘inquadrare’….

    L’ histoire justifie ce que l’ on veut. Elle n’ensigne rigoureusement rien, car elle contient tout, et donne des exemples de tout….
    Toutes ces conventiond sont inevitables. Je ne critique que la negligeamce qui ne les rend pas explicites, conscientes, sensibles a l’esprit. Je regrette que l’on ait fait pour l’ histoire ce que les sciences exactes ont fait sur elles-memes, quand elles on revise’ leurs fondements, recherche’ avec le plus grand soin leurs axiomes, numerote’ leurs postulats….C’est peut-etre que l’histoire est muse, et qu’on prefere qu’elle le soit. Des lors, Je n’ai plus rien a dire….J’honore les muses.

    Nous avons progressivement decouvert que l’objectivite’ de la connaissance historique et mythique, que toute l’histoire est ecrite par un homme, et que lorsque cet homme est un bon historien, il y met beaucoup de lui-meme (!!!). …Je pense que l’historien ne doit pas se meprendre. Ce qu’il enonce, lorqu’il ecrit l’histoire, c’est son propre reve. Il y a bien sur entre l’histoire et le roman cette tres grande difference qui tient au fait que la fiction historique doit s’ accrocher a quelque chose qui a vraiment ete’ vecu, mais la demarche n’est au fond pas tellement differente. L’ historien raconte une histoire, une histoire qu’ il forge a l’aide d’ un certain nombre d’ informations concretes.

    A me pare inequivocabile e non da’ adito ad interpretazioni di sorta come vorrebbe insinuare lei.

    I punti esclamativi sono ovviamente miei.

    Un saluto

    P.

  20. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Aggiungerei che il suo punto di vista su scienze esatte e non e’ molto ‘filosofico’, suo di lei, non di Valery.
    Per me le scienze esatte non sono poi tanto esatte, dato che si basano spesso su astrazioni o modelli matematici usati per interpretare il reale che e’ sempre meno ‘esatto’ e piu’ complesso di qualsiasi modello o simulazione che dir si voglia. E’ esattissimo dire che la accelerazione e’ la derivata dello spazio rispetto al tempo, e’ una formula matematica che e’ valida in realta’ diciamo al 99.99%, ma cosa succede quando o se una nave spaziale va, o andasse, vicino o appena un po’ vicino alla velocita’ della luce?
    Le formule fisiche sono di per se’ limitate dalle condizioni in cui il fisico le ha elaborate, NON scoperte, dato che sono sempre formule matematiche, quindi astrazioni, cribbio!
    La frequenza della radiazione e’ proporzionale alla quarta potenza della temperatura assoluta, ma chi ha mai misurato le radiazioni emesse da un corpo caldo ad un milione di gradi kelvin?!…

    Viceversa, la biologia che opera con sistemi ‘ pasticcioni’ , ha raggiunto gradi di esattezza o ripetitivita notevoli, grazie ad essmpio alla genetica ed alla sue trovate ingegneristiche. Dato lo stesso DNA in laboratorio, viene sintetizzata sempre la stessa proteina, salvo mutazioni random….che in laboratorio di solito non avvengono o sono trascurabili.
    Lo stesso farmaco o molecola produce sempre lo stesso effetto sugli stessi recettori. Vi sono variazioni individuali che rendono la cosa piu’ divertente, ma non proprio meno ‘esatta’.

    Un saluto

    P.

  21. Peter
    Peter says:

    Errata corrige….

    Enseigne.
    Nous avons decouvert que l’ objectivite’ dela connaissance historique EST mythique.

    Accidenti al francese, certo una lingua non per dattilografi.

    P.

  22. Peter
    Peter says:

    Mi correggo di nuovo….il suo punto di vista sulle scienze esatte E’ molto filosofico….

    Ma cosa caxo succede alle mie dita oggi?!

    P.

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    come spessissimo con lei, anche ora faccio fatica a capire il perchè di tanto spirto polemico, come se in ballo fosse non tanto il confronto di due personali pareri, che nell’evoluzione dell’universo mondo contano come il due di picche, ma l’onore della famiglia, della tribù, della Patria (maiuscolo, ovviusli!), della Nazione, dell’Umanità! Se fosse così per lei non lo è affatto per me.
    Così, tanto per precisare, io non insinuo proprio niente: mi limito a proporre dei punti di vista. Discutibili come tutto nella vita, ma magari con un po’ di cortesia vista che questa sua aggressività non sembra causata da nulla e quindi appare come piuttosto ingiustificata. Come spesso i suoi malumori, che sembrano veramente legati alle sue personali paturnie che lei non riesce a digerire da se stesso.

    Che la storia sia indagata ed esposta da una persona con il suo individuale punto di vista non mi sembra una scoperta molto nuova: credo che fosse chiaro fin dai tempi di Erodoto e magari acneh da prima. Tuttavia i documenti sono quel che sono e parlano chiaro: sono fatti, anche se spesso anch’essi interpretabili.
    Se per lei non c’è nessuna differenza tra la chimica e la fisica da un lato e la sociologia o la medicina dall’altro, buon per lei: credo che sia l’unico a pensarla così ma perché mai deluderla?
    Ora io non voglio dire che tutto quel che non sono dati e numeri siano chiacchiere, però tra le scienze esatte e le scienze umane vi è un differente grado di certezza, anche se la certezza assoluta non esiste, proprio sulla base del principio di indeterminazione di Heisenberg. E se vuole anche sulla base del principio che la parte (l’uomo) non può contenere il tutto (il sapere universale). Le scienze esatte ci danno un sapere umano, con i limiti della possibilità di comprensione degli umani. Tuttavia tra il saper filosofico (di Platone o di Hegel) e quello scientifico (di Newton o di Einstein) c’è un differente grado di certezza, ancorchè relativo.
    Ed infine per tornare alla storia, uno storico può essere contestato da un altro che esamina altre prove o documenti trascurati dal primo, quindi portando un ulteriore granello di verità. Se invece per lei la scelta è tra Verità e Falsità, tra Bene e Male, la lascio tranquillamente in queste sue illusioni che non sono mai state le mie.
    Io credo al progresso, ma penso anche che il progresso sia un cammino lento e mai finito. Con buona pace di quegli imbecilli degli estremisti repubblicani useggetta la storia non finirà.
    Il suo esempio sui farmaci mi sembra abbastanza discutibile, visto che circa ottanta persone su cento presentano reazioni individuali diverse da quelle abituali (o “medie”). Il che non toglie che anche la farmacologia abbia un suo relativo grado di certezza che mi sembra comunque inferiore a quello della fisica, della chimica.
    Un saluto U.

  24. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Veramente sono io a stupirmi della veemenza stizzita della sua risposta.
    Proprio non mi pare che la mia tesi presa a prestito fosse caricata con violenza o aggressivita’ , semmai un po’ di passione si’, cosa che a lei di regola manca.
    Temo che la aggressivita che lei attribuisce a ma sia la sua che lei non riesce ad esprimere . Un caso di identificazione proiettiva, insomma, per chi sa di psicanalisi.
    Tanto piu che delle mie paturnie lei non sa nulla, e forse dovrebbe conoscere un po” meglio le sue perche’ una conveniente abreazione abbia luogo, e lei diventi meno insocievole. Pie illusioni….

    La morfina induce sempre sollievo del dolore in modo quasi esatto in base ad eta, peso e dose. Nessuno ne e’ esante, e se lo fosse, sarebbe interessantissimo, non inesatto.
    Che 80% abbiano reazioni individuali imprevedibili e’ una plateale, assurda esagerazione. Lei allora non prende mai un’ aspirina o un cachet qualunque??!!

    Valery criticava le ‘ storie nazionali’ soprattutto, ma anche il concetto stesso di ‘ fare della storia’.
    Aggiungo, ancora una volta, che manichei siete spesso lei ed altri, io MAI.

    Un saluto

    P.

  25. caino
    caino says:

    Il vero problema e’che non esiste una tesi da parte del povero anglo-puglio-sassone, ma solo un accostamento di alcuni pensieri di un noto scrittore francese,(magari espressi nel periodo della sua crisi).
    Questi pensieri ripongono poca fiducia nella storia e negli storici?
    Bene, se ne puo’parlare..
    Diversamente diventa un giudizio su alcuni partecipanti del blog, in questo risiede la stupidita’dell’intervento..ovvero non era il caso di scomodare Paul Valery,(riposi in pace)..e cosa diavolo pesasse lui dela Storia e degli storici.
    Sostanzialmente siamo nel nulla, a cui il prode ci ha abituati..ovvero la diagnosi di Uroburo, prende sempre piu’ consistenza ma mano che il tempo passa.

  26. Peter
    Peter says:

    x CC

    A proposito di cortesia, per lei invece un bel vaff… non e’ mai sprecato.
    Unicuique suum.
    Contento?
    Ora puo’ andare o tornare a nanna.

    P.

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    per Peter
    Scusi, ho invertito i dati: il 20% delle persone presentano reazioni individuali differnti rispetto a quelle aspettate.
    Io penso che la storia come tutte le scienze umane abbia un suo rigore che se non è quello delle scienze esatte rimane comunque e che rende le opere storiche, che non sono le opere agografiche, attendibili. Anche se espongono0 tesi soggettive perchè gli storici sono in grado di correggersi a vicenda.
    Valery mi sembra abbia una visione discutibile che comunque non è la mia.
    ubn saluto U.

  28. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Inesattezza per inesattezza, mi pare che la accelerazione sia la derivata della velocita, non spazio, rispetto al tempo, anch’io spesso ricordo male…
    Il problema della storia e’ che ci stiamo dentro, storici compresi, quindi diventa in un certo senso impossibile distinguere tra realta’ ed interpretazione o addirittura ‘sogni’ come diceva Valery.
    Sosteneva anche che in un ‘epoca di globalizzazione, e lo diceva gia’ un secolo fa, le variabili in gioco sono semplicemente troppe perche’ si possa considerars obiettivamente o anche solo razionalmente la storia o sviluppo storico di un paese o un popolo rispetto al resto del mondo.
    Comunque discutibile come lei afferma, trovo particolarmente azzeccata la prima tesi di Valery da me riportata ieri nel post 67, mi faceva pensare alla ‘ storia del Friuli’ di Sylvi o al ‘Conte’ osannato da CC tante volte.

    Un saluto

    P.

  29. caino
    caino says:

    Anglo puglio sassone,
    certo lasua educazione oxfordiana non va oltre acerti limiti…, purtuttavia vedo che adesso si discute nel merito.
    Come vede mio caro, none’ mai troppo tardi per ravvedersi…
    Io in quel posto non ci sono mai andato, ma come dice Uroburo un conto sono le impressioni personali, un’altro la Storia presa nel suocomplesso..per cui se lei e’ un esperto magari puo’ darmi le sue impressioni personali di quel posto…

    Caino

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Mah …. che gente che siete!

    CaroPeter,
    con tutti i limiti degli storici, che hanno tesi personali da difendere, spesso neppure legate ad un loro personale tornaconto ma al loro modo di vedere le cose (si pensi ad esempio alla differenza di visioni storiche di Gramsci e di Croce sugli stessi accadimenti), io faccio un po’ fatica a capire il mondo attuale senza sapere come ci siamo arrivati. E farei fatica a capire il feudalesimo senza sapere com’era il mondo romano del IV-V secolo che ne fu in qualche modo il precursore (insieme ad altri apporti).
    Dopo di he siamo d’accordo chela neutralità assoluta non esiste tra gli umani, ma in nesun campo, compreso la fisica e la chimica.
    Tuttavia sarà semnpre meglio una visione (interpretazione) di parte che nessuna visione.
    Io credo che Valery criticasse gli storici “nazionalisti” (chiamiamoli così) e da quel punto di vista aveva ragione. Solo che non erano veri storici ma piuttosto dei propagandisti di tesi politiche.
    Un saluto U.

  31. caino
    caino says:

    Povero bimbo, cresci…e’ tipico di una mentalita’ infantile essere gratificati , sentendosi in compagnia, anche quando gli danno dell’asino….o giu’ di li’ avevi paura del buio?
    Un poco di zucchero sul ciucciotto….e si e’ felici..

  32. Peter
    Peter says:

    Parli per se’, o meglio lalli. In sua compagnia certo non mi trovo.
    Fumi pure una sigaretta che e’ il suo ‘ciucciotto’.

    P.

  33. caino
    caino says:

    SI IO MI FUMO UNA SIGARETTA, mio caro Lei e’ libero di fumarsi i sigari che preferisce, in commervio se ne trovano di varie fogge e misure…a seconda dei gusti…

    c

    Aspiri, aspiri…

  34. caino
    caino says:

    Mi spiace caro puglio anglosassone, ma mi trovo in accordo con lei…infatti Lei e’ la dimostrazione vivente che
    COME DICE LEI ..la biologia , nel l suo caso, ha effettivamente raggiunto gradi di certezza e di ripetitivita’ non riscontrabili nemmeno nella fisica.
    La diagnosi di Uroburo si conferma sempre piu’corretta, inoltre devo aggiungere …che Lei e’ pure un po’ meschino…sinceramente, a posteriori, non e’ stato un piacere incontrarla…..mentre conservo sempre un piacevole ricordo umano di persone , incontrate di persona, con le quali ho pur avuto parecchie polemiche, come il Marco Tempesta e il Faust…non erano dei poveri meschinelli !

  35. caino
    caino says:

    IL MALTEMPO IN ITALIA

    Ormai siamo giunti al ridicolo, Renzi vuole rottamare Le Regioni, Grillo incolpa Renzi delle alluvioni, ilteatrino della politichttp://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Applausi-e-lacrime-la-sonda-di-Rosetta-atterrata-sulla-cometa-la-prima-volta-nella-storia-cfaa9427-a40b-48fb-a52a-f2186a7c87a2.htmla E’ ormai all’avanspettacolo, anzi peggio, almeno quello proponeva pure delle soubrette carine e molti attori di valore , cominciarono da li la loro carriera, nella globalizzazione del cretinismo parlamentare, siamo ai primi posti nel mondo.
    Consoliamoci.

    c
    Alcuni fatti sono pero’ inequivocabili, in certe affermazioni e’ evidente che ognuno degli attori , dice un pizzico di verita’…mentre due cose sono chiare
    a) si avverte che il clima sta oggettivamente mutando
    b)che del territorio e’ stato fatto uno scempio negli ultimi 60 anni.
    Infine a questo disastro si sono aggiunti gli spiriti predatori degli italiani..provate a fare dei piani regolatori seri e poi vedrete che sicuramente verrEte cacciati…con ignominia dal popppolo, meglio dal poppppppolo

  36. caino
    caino says:

    Mi scuso per aver inserito improprii indirizzi, ma se si ignorano, il senso del testo e’ comprensibile ugualmente

    c

  37. Peter
    Peter says:

    Io non fumo, grazie, ed il suo singolare consiglio lo segua piuttosto, al limite, lei stesso, dato che i sigari pare inquinino di meno.
    Non vedo in cosa sarei meschino, ma lei e’ tutto salvo che magnanimo o caloroso. Per inciso.

    P.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    A TUTTI
    Io dico da un pezzo che le relazioni interne del blog sono caratterizzate da un livello di vis polemica del tutto sproporzionato rispetto ai fatti ed incompatibile con la possibilità di avere dei normali rapporti sociali.
    Proprio perchè anch’io in passato sono stato più polemico di quanto non fosse necessario conosco bene la materia. Ci si lascia trascinare dai propri sentimenti e risentimenti personali dimenticando che al di là dello schermo non c’è una tastioera ma un’altra persona.
    Il risultato è che se e sono andate moltissime persone, molte anche piuttosto valide, e che questo è rimasto un blog di quattro gatti sempre più livorosi.
    Trovo tutte queste polemiche estremamente noiose nella loro continua e monotona ripetitività. Ma dubito che si riuscirà ad imparare a relazionare in altro modo.
    Secondo me si dovrebbe evitare ingiurie, insulti e critiche personali e magari anche chiedere a tutti gli esiliati delpassato di tornare a dare il loro contributo.
    Un saluto a tutti. Uroburo

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