SOPRAVVISSUTO DI AUSCHWITZ: “POSSO IDENTIFICARMI CON I GIOVANI PALESTINESI”

E’ stata pubblicata nel 2009, ma si tratta purtroppo di un tema ancora attuale. Che resterà tale per chissà quanto tempo ancora.

Intervista a Hajo Meyer, ebreo antisionista

SOPRAVVISSUTO DI AUSCHWITZ: “POSSO IDENTIFICARMI CON I GIOVANI PALESTINESI”

Di Adri Nieuwhof, The Electronic Intifada, 2 Giugno 2009[1]

Hajo Meyer, autore del libro The End of Judaism [La fine del giudaismo], è nato a Bielefeld, in Germania, nel 1924. Nel 1939 fuggì da solo, all’età di 14 anni, in Olanda, per salvarsi dal regime nazista, e non potè andare a scuola. Un anno dopo, quando i tedeschi occuparono l’Olanda, visse in clandestinità con un documento di riconoscimento maldestramente contraffatto. Meyer venne catturato dalla Gestapo nel Marzo del 1944 e deportato ad Auschwitz una settimana dopo. E’ uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz.

Adri Nieuwhof: Cosa vuol dire per presentarsi ai lettori di EI [Electronic Intifada]?

Hajo Meyer: Dovetti abbandonare la scuola secondaria a Bielefeld dopo la Notte dei Cristalli, nel Novembre del 1938. Per un bambino curioso come me e per i suoi genitori fu un’esperienza terribile. Perciò, posso pienamente identificarmi con i giovani palestinesi che vengono intralciati nei loro studi. E non posso identificarmi in alcun modo con i criminali che impediscono ai giovani palestinesi di studiare.

AN: Cosa l’ha spinta a scrivere il suo libro, La fine del giudaismo?

HM: In passato, i media europei hanno scritto molto sui politici di estrema destra come Joerg Haider in Austria e Jean-Marie Le Pen in Francia. Ma quando Ariel Sharon venne eletto [primo ministro] in Israele nel 2001, i media rimasero zitti. Ma negli anni ’80 capii il pensiero profondamente fascista di questi politici. Con il mio libro ho voluto prendere le distanze da tutto ciò. Sono cresciuto nel giudaismo avendo come valore fondamentale l’eguaglianza dei rapporti tra gli esseri umani. Sono venuto a sapere dell’esistenza del giudaismo nazionalista solo quando ho sentito i coloni difendere nelle interviste le loro prepotenze a danno dei palestinesi. Quando un editore mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul mio passato ho deciso di scrivere questo libro, per fare i conti col mio passato. Le persone di un gruppo che disumanizzano le persone che appartengono a un altro gruppo lo fanno o perché l’hanno imparato dai genitori o perché sono stati manipolati dai loro leader politici. Questo in Israele è accaduto per decenni, nel senso che hanno manipolato l’Olocausto per i loro scopi politici. Nel lungo periodo il paese si sta distruggendo, inducendo così i suoi cittadini ebrei a diventare paranoici. Nel 2005, [l’allora primo ministro] Ariel Sharon ha illustrato tutto ciò dicendo alla Knesset che “sappiamo che non possiamo fidarci di nessuno, possiamo fidarci solo di noi stessi”. Questa è la definizione più concisa che ci sia di qualcuno che soffre di paranoia clinica. Uno dei crucci più grandi della mia vita è che Israele si definisce con l’inganno uno stato ebraico, mentre in realtà è sionista. Vuole il massimo del territorio con il minor numero possibile di palestinesi. Io ho quattro nonni ebrei. Sono ateo. Condivido il retaggio socio-culturale ebraico e ho imparato l’etica ebraica. Non voglio essere rappresentato da uno stato sionista. Non hanno idea di cosa è stato l’Olocausto. Usano l’Olocausto per instillare la paranoia nei propri figli.

AN: Nel suo libro lei scrive sulle lezioni che ha imparato dal passato. Può spiegare come il suo passato ha influenzato la sua percezione di Israele e della Palestina?

HM: Non sono mai stato un sionista. Dopo la guerra, gli ebrei sionisti hanno sbandierato il miracolo di avere “un paese tutto nostro”. Da ateo impenitente, ho pensato che, se questo è un miracolo di Dio, avrei voluto che avesse fatto il più piccolo dei miracoli creando lo stato 15 anni prima. In quel caso i miei genitori non sarebbero morti.

Potrei fare un elenco senza fine delle somiglianze tra la Germania nazista e Israele. Prendersi la terra e le proprietà, negare alle persone la possibilità di ricevere un’istruzione, ridurre la possibilità di guadagnarsi da vivere distruggendo le loro speranze, tutto con lo scopo di cacciare la gente dalla propria terra. E quello che personalmente trovo più spaventoso, più dello sporcarsi le mani uccidendo in prima persona, è il creare le circostanze in cui le persone incominciano a uccidersi a vicenda. Così la distinzione tra le vittime e i carnefici si indebolisce. Seminando zizzania in una situazione dove non c’è unità, aumentando la distanza tra le persone – come Israele sta facendo a Gaza.

AN: Nel suo libro lei scrive del ruolo degli ebrei nel movimento della pace dentro e fuori Israele, e sugli obbiettori di coscienza israeliani. Come valuta il loro contributo?

HM: Naturalmente è positivo che delle componenti della popolazione ebraica di Israele cerchino di vedere i palestinesi come degli esseri umani e come loro eguali. Comunque, mi disturba quanto sia sottile il numero di quelli che protestano e che sono davvero antisionisti. Rimaniamo colpiti da quello che accadde nella Germania di Hitler. Se tu esprimevi solo la minima ombra di critica all’epoca, finivi a Dachau. Gli ebrei in Israele hanno i diritti democratici. Possono protestare nelle strade, ma non lo fanno.

AN: Può commentare la notizia che i ministri israeliani hanno approvato un disegno di legge che proibisce la commemorazione della Nakba, e cioè la spoliazione della Palestina storica? La legge propone una pena fino a tre anni di reclusione.

HM: E’ così razzista, così spaventoso. Non ho parole. E’ un’espressione di quello che già sappiamo. La Zochrot [l’organizzazione per la commemorazione della Nakba] venne fondata per contrastare gli sforzi israeliani di cancellare i segni che ricordano la vita palestinese. Proibire ai palestinesi di commemorare la Nakba…non potrebbero comportarsi in modo più nazista e fascista. Forse aiuterà il mondo a svegliarsi.

AN: Quali sono i suoi progetti per il futuro?

HM: [ride] Lei sa quanti anni ho? Ho quasi 85 anni. Ho sempre detto cinicamente prendendomi in giro che ho una scelta: o essere sempre stanco perché voglio fare così tante cose, o andare a sedermi aspettando che passi il tempo. Bene, progetto di essere stanco, perché ho ancora così tanto da dire.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article10568.shtml

478 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Lei prima si legga Gli Ebrei Erranti di Roth, poi, solo dopo, mi dica che il mio paragone non calza.
    In questo Blog si parla molto di Ebrei, ma non si comprende e non si interpreta la parte di Storia degli Ebrei dell’Est nel lasso di tempo che io ho indicato.
    Magari potrebbe andare ad Odessa e dintorni, ospite di Vox,…come le piacerebbe…e allora forse capirebbe che quella degli Ebrei a cavallo fra due Imperi è tutta un’altra Storia; e forse capirebbe un po’ di più persino di ciò che succede in Ukraina!
    Ma per fare ciò bisogna muovere il sedere e attraversare la Manica, …e anche andare oltre la Senna e persino il Reno!
    affacciarsi al Danubio e andare verso il Nistro, il Dieper, il Don e il maestoso Volga.
    Ahhh, i Grandi Fiumi!
    Hanno trasportato fino alla foce talmente tanta Civiltà …da far impallidire il rigagnolo chiamato Tamigi.

    Sylvi

  2. sylvi
    sylvi says:

    Ps: x Peter

    Il mio linguaggio da Caserma, di cui io sì sono orgogliosa, è frutto delle frequenze di ragazzi per il 90% meridionali!!!
    Sylvi

  3. Peter
    Peter says:

    Quello degli amerindi e indiani nativi sarebbe un tema interessante.
    Mi pare evidente che le societa o civilta precolombiane in quella che oggi si chiama America Latina, e che comprende parte del Nord-America, vedi il Messico, che si trova in Nord-America, fossero diverse da quelle dei ‘native Americans’ dei moderni Stati Uniti.
    Erano societa molto gerarchizzate, teocratiche, costruirono piramidi avanzatissime, praticavano abitualmente sacrifici umani rituali, conoscevano in dettaglio molti fenomeni astronomicj forse anche meglio degli europei di allora.
    I ‘pellerossa’ erano di gran lunga meno evoluti e gerarchizzati. Pochissimi avevano un’idea di costruzioni in pietra, etc.
    Non mi pare che praticassero sacrifici umani, caratteristica tipica di societa teocratiche e molto gerarchizzate, anche se non sempre, per esempio non gli egizi.
    Da notare che in ambo i continenti i cavalli furono introdotti dagli europei.
    Ôra, non condivido le tesi di Pino ed Uroburo.
    Gli spagnoli erano scandalizzati dagli usi ‘pagani’ dei nativi, e risposero col genocidio. Credo fossero spaventati dalla evoluzione notevole dei nativi, i loro rituali, i loro edifici, la loro gerarchia sociale. Tutto satanico, se si vuole vedere le cose con gli occhi di allora.
    Non escludo che gli indios alla fine fossero piu’ proni ad accettare di essere soggiogati dato il loro senso di sottomissione gerarchica, ma dubito che tale fosse lo scopo ragionato del genocidio ispanico.
    Da notare che molti di quelli che oggi si chiamano indios furono importati dagli spagnoli dalle loro colonie asiatiche, come schiavi o servi, es dalle Filippine, ma non solo.
    Gli usi, struttura sociale, tecnologia e modus vivendi dei ‘native Americans’ degli Stati Uniti erano del tutto diversi. Nel complesso, assai piu’ ‘selvaggi’ e primitivi.

    Peter

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x350 Peter
    non so’ cosa c’ e’ che io non abbia capito nel tuo post…
    e non so’ perche’ ne accenni… se e’ solo per il piacere di accennarne…o per dire…Guarda: “io sono intelligente e tu sei ignorante”…
    Nun…quando e’ cosi… io quasi sempre cerco con un altro post di farmi capire meglio…in fondo puo’ sempre capitare di capire fischi per fiaschi… ieri e’ capitato per esempio a Sylvi quando l’ ho definita una buona donna…ma lungi da me aver voluto dare quel senso che lei si e’ immaginato…e mi sembra con un post di aver chiarito la situazione..non ho ricevuto conferme…ma per me va bene cosi….
    in ogni caso sarebbe stato bello se tu avessi aggiunto nel tuo post 350 qualche cosina in piu’…
    Il tuo pensiero sugli Ebrei.. che “sono un gruppo chiuso, e si riconoscono come tali tra loro in mezzo ad altre societa’ ‘ospiti’ “
    mi sembra di averlo risolto…
    per quanto riguarda… “Ferdinando ed Isabella, che li scacciarono vuoi per prendersi i loro beni, vuoi perche’ erano amici dei mori di cui condividevano molti usi e costumi”…..come scrivi tu…
    mi dispiace ma non e’ esattamente cosi…nessuno ha voluto cacciare gli Ebrei dalla Spagna per impadronirsi dei loro beni…si voleva solo costringere gli Ebrei a convertirsi al Cattolicesimo….tutto li…chi non era disposto a farlo e’ stato costretto a lasciare il paese….se vuoi saperlo i miei avi vengono proprio da li….molti se ne andarono e si stabilirono lungo le coste di tutto il nord africa…altrettanto Ebrei si convertirono al Cattolicesimo e fu consentito loro di rimanere nel paese e godersi i loro beni…….parti di questi di nascosto celebravano le feste Ebraiche nell’ ambito della famiglia di nascosto…
    questi Ebrei furono chiamati “Marrani”….
    altri invece nell’ arco di qualche generazione furono del tutto assimilati.
    Sul post di Sylvi ….”E’ un libriccino tristissimo perchè racconta di una dispora che ti fa pensare a quando distruggi un formicaio e vedi formiche impazzite che corrono per ogni dove senza scopo e meta.
    Ma l’errore sta in chi distrugge il formicaio per difendersi dalle loro invasioni o e nelle formiche che non hanno previsto un modus vivendi diversamente sociale”???….ci sarebbe tanto da dissertare …
    e’ estremamente interessante e lo faro’ se mi vien voglia domani.
    Rodolfo
    Oh…mi raccomando…ragguagliami…

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Caro Popeye, le prove ci sono in molte ricerche e libri, se poi a lei non piacciono sono affari suoi, ma non ne inficiano la validità.
    In ogni caso, c’è la famosa prova regina ed è sotto il suo naso e davanti ai suoi occhi: almeno nell’America del nord, Canada e Usa, il potere, la ricchezza finanziaria, le industrie, ecc. sono realtà TUTTE in mano a non “pellerossa”, eccetto forse poche eccezioni che confermano appunto la regola.
    Il governo canadese ha ufficialmente chiesto scusa, e dentro il parlamento, agli aborigeni per i genocidi subiti. Una ricerca del governo ha anche svelato le decine di migliaia di bambini aborigeni sottratti alle loro famiglie e violentati, torturati e uccisi da membri del clero cattolico. Negli Usa NON è mai esistita una tale ricerca della verità né una simile ammissione di responsabilità da parte del governo, solo una pallida richiesta di scuse da parte di Bill Clinton. La realtà razzista degli Usa contri i “pellerossa” è dimostrata dal fatto che può diventare presidente anche un nero, ma che lo diventi un “pellerossa” è assolutamente inimmaginabile.
    Un saluto.
    pino nicotri

  6. Peter
    Peter says:

    http://www.mosaico-cem.it/category/articoli/cultura/patrimonio

    x Rodolfo

    Lei e’ in effetti molto ignorante,, e presuntuoso.
    Questa e’ una fonte ebraica da cui, forse, vorra’ documentarsi.
    Avendo io letto Machiavelli a suo tempo, non ne avevo bisogno, l’ ho reperita solo oggi per lei.

    Della conversione non importava un fico secco. Furono cacciati moltissimi marrani, e persono nobili spagnoli sospettati di avere ‘sangue ebreo’ , por la limpieza de sangre.
    Gli ebrei di Granada pagarono somme enormi per esserre risparmiati, poi vennero cacciati ugualmente. Quindi gli fu vietato di portare metalli preziosi via dalla Spagna, ergo dovettero svendere tutto per poca paccottiglia.
    Poi trovarono , loro ed altri, la merce’ dei genovesi, pirati, che li derubarono e trattarono malissimo.
    Da notare che il regno di Napoli accolse gli ebrei scacciati con molta umanita’. Cosi’ fece il sultano turco.

    Peter

  7. Peter
    Peter says:

    Tuttavia, per Machiavelli Ferdinando era l’ esempio dell’ ottimo principe, si noti.

    Peter

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Peter mi dispiace sei proprio fuori strada…e veramente arrivando a quest’ ora non amo piu’ tanto stare qui a discutere…
    guardo piu’ volentieri un po’ di televisione.
    Dunque a domani.
    Rodolfo
    Forse riusciro’ a convincerti che il presuntuoso e l’ ignorante…
    …quale in effetti sei…sei proprio tu…lasciati sorprendere.

  9. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Se fossi ebreo, le chiederei di censurare in toto Rodolfo negli interessi stessi dell’ ebraismo.

    Peter

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x chi legge i post di Rodolfo, compreso Peter

    332 – Che gli ebrei abbiano sempre fatto parte lealmente delle società o meglio degli Stati nei quali vivevano è ben vero. Ma è altrettanto vero che le comunità ebraiche hanno sempre avuto privilegi che il resto della popolazione non ha mai avuto, come per esempio il riposo assoluto del sabato, l’amministrarsi il culto e la legge, il vivere in territori o quartieri riservati a loro. Privilegi accordati perfino nei 70 anni di “esilio” nell’impero babilonese, contrariamente alla balla che vi fossero stati deportati come schiavi.
    Tali privilegi e il voler vivere separati dal resto della società, per esempio aborrendo i matrimoni con non ebrei – orrore che esiste ancora oggi e che da sempre è indice di razzismo – con l’aggiunta di considerare impuri i non ebrei, cioè i famosi goim o “gentili”, tanto da rendere pressoché impossibile consumare il pasto assieme a loro, ha provocato spesso e volentieri linciaggi ed eccidi anche nell’impero romano. Vari imperatori dopo Augusto non hanno fatto nulla, anzi un po’ ci marciavano, per impedire queste reazioni violente e illegali contro gli ebrei, che, non dimentichiamolo, fino a Costantino agli occhi dei “pagani” non erano distinti dai cristiani. La violenza era cioè esercitata sia contro gli ebrei che contro i cristiani.
    Ricordiamo che il termine “gentile” – in ebraico goy, plurale goim – deriva dal latino “gens”, cioè “gente”: un modo per indicare “gli altri”, definiti sommariamente “gente”, senza identità propria, prova evidente di disprezzo.
    Il docente universitario ebreo israeliano Shlomo Sand ha scritto un libro basilare, “L’invenzione del popolo ebraico”, con il quale, oltre a dimostare che esiste ed è esistita la religione ebraica ha dimostrato che non è invece mai esistito “il popolo ebraico”, perché somma di vari popoli tra loro diversi man mano convertiti all’ebraismo. Né più e né meno come non esiste non solo “il popolo cristiano”, ma neppure “il popolo cattolico”, composto da vari popoli per giunta spesso in guerra tra loro! Sand ha avuto anche il pregio di dimostrare che i pogrom contro gli ebrei NON erano pogrom a carattere razziale, religioso o etnico, cioè a dire a carattere “antisemita”, ma erano violenze classiste, dovute cioè alla lotta di classe, che non distingue tra religioni e “popoli”. Provocate cioè dal ruolo sociale ed economico che gli ebrei molto spesso avevano per il semplice motivo che il cristianesimo, e l’islam, aveva lasciato a loro le attività legate al danaro perché ritenute impure, sporche, e come tali degne soolo dei “perfidi giudei”. La Chiesa riteneva i soldi “sterco del diavolo”, perciò lasciava se ne occupassero gli ebrei disprezzati perché “deicidi”. E’ così, per esempio, che in Polonia e in Russia erano gli ebrei a riscuotere le tasse dalla popolazione, spesso vessandola, per conto dei nobili e potenti locali. Riscossione che ovviamente procurava agi e ricchezze ai gabellieri, enrei, esattamente come in Sicilia sono diventati straricchi e potenti per esempio i famosi cugini Salvo, legati anche alla mafia, che nell’isola riscuotevano le tasse per conto dello Stato italiano. E la popolazione in Russia e Polonia quando si ribellava dava la caccia a chi li vessava con la riscossione delle tasse. I pogrom cioè ci sarebbero stati egualmente contro qualunque “popolo” si fosse occupato della riscossione delle tasse, ebrei o non ebrei.

    Io francamente, pur con tutta la buona volontà derivata dalla simpatia che avevo per l’ebraismo, tanto che dai 20 ai 24 anni ero sempre sul punto di convertirmi, non ho mai capito perché “la gente” dovesse avere in simpatia chi la riteneva inferiore e impura disprezzandola.

    Ciò detto, basta leggersi il libro “L’Antisemitismo – Storia e cause” dell’ebreo Bernard Lazare per sapere che la mania di vivere in comunità distinte dagli altri e assolutamente non assimilabili neppure in parte a causa del divieto dei matrimoni misti, ha contribuito alla scarsa simpatia e provocato la creazione dei ghetti, i cui ideatori sono stati i veneziani. Si chiamano infatti “ghetto” perché si trovava nel quartiere delle fonderie, dette in veneziano “getti”, per via dei “getti” nei vari stampi dei metalli una volta fusi. Lazare dimostra come la Chiesa, i fascisti e i nazisti non hanno fatto altro che perimetrare e chiudere con cancelli quartieri che erano già esistenti e ben distinti dagli altri. Cosa che sarebbe stata impossibile se gli ebrei avessero vissuto non separati, cioè se avessero vissuto in case mescolate a quelle dei non ebrei. Gli ebrei amano definirsi o essere definiti il “popolo santo”: ma santo in origine significava, appunto, “separato”!

    Non dico di leggersi anche il libro “Storia ebraica e giudaismo. Il peso di tre millenni”, dell’ebreo Israel Shahak, che è molto duro nell’accusare il clero ebraico di ottusità e l’ebraismo in generale di avere da tre millenni tradizioni e chiusure pericolose e inaccettabili. Trovo infatti Shahak eccessivo, troppo tranchant, animoso, a volte troppo rude se non livido verso l’ebraismo. Però bisogna leggersi almeno il libro “Una minaccia interna. Storia dell’opposizione ebraica al sionismo”, dell’ebreo Yakov Rabkin, per nulla animoso, per sapere e capire meglio alcune cose che è bene sapere e capire onde evitare di parlare a vanvera sia pro sia contro.

    Sono discorsi che ho fatto più di una volta. Mi sono rotto i coglioni – scusate il termine e la franchezza – di doverli ripetere. Di ripetere cioè le stesse cose solo perché un Rodolfo uso a vivere anche di poker deve orinare qui la sua propaganda da quattro soldi e la sua hasbara in probabile collegamento “istituzionale”.

    Spero di non dovermi ripetere. Semmai, se l’ospite sgradito insisterà a depositare qui la sua propaganda, farò dei copincolla di questo mio pappone.
    pino nicotri

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    non ho detto che Rodolfo non è ebreo. Ho detto che suo figlio aveva qualche perplessità su questo suo impegno per l’ebraismo. U.
    PS. Per la precisione per me ebreo, bianco, nero, rosso o blu hanno lo steso valore di: Tifoso dell’Inter, amante della pizza, capelli ondulati, praticante di nuoto ecc. Sono cose di cui non mi importa nulla. U.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Peter, calma.
    Non scendere ai suoi livelli, consideralo per quello che è:
    un patetico sbruffone.
    Un attempato bulletto da borgata romana, una assonanza con quel grande film di P.P. Pasolini.

    C.G.

  13. Popeye
    Popeye says:

    La realtà razzista degli Usa contri i “pellerossa” è dimostrata dal fatto che può diventare presidente anche un nero, ma che lo diventi un “pellerossa” è assolutamente inimmaginabile.
    —————–
    Caro signor Nicotri
    Lo stesso si puo’ dire per italiani, cinesi, e giapponesi. Allora anche questi sono stati cacciati via, sterminati, ecc.?
    Quello che fa il Canada sono affari loro. Nessuno sta dicendo che gli indiani non furono maltrattati ma un genocidio?
    Lei parla di tanti libri, ma non ne cita uno. Allora cosa posso dedurre?
    Ecco un link di cui parlavo. Nota bene tutte le note per sostenere quello scritto: http://en.wikipedia.org/wiki/Indian_massacre
    Buon Giorno.
    P.

  14. Anita
    Anita says:

    x Pino Nicotri

    WHO’S WHO NATIVE AMERICAN Indian Professionals Indigenous Peoples Guide Guild Directory Online

    http://www.kumeyaay.info/whoswho/
    ——————————————————-

    Caro Pino,

    al giorno d’oggi, i nativi Americani sono molto agevolati, basta che abbiano una traccia di DNA aborigeno.

    Ci sono quelli che non vogliono cambiare il loro stile di vita, ma hanno scuole, e tutti i mezzi moderni nelle riserve.
    Ci sono professori universitari, businessmen, medici, artisti, attori, nessuno gli impedisce di migliorare la loro sorte…e vengono aiutati al massimo.

    Quasi tutti i casino’ negli US appartengono agli Indiani, casino’ immensi, due non lontano da me.

    Come in tutte le razze c’e’ chi si fa avanti e chi preferisce fare una vita come piu’ gli aggrada, anche rovinandosi la salute con cattivi vizi.

    A Seattle c’erano diversi indigeni Canadesi, Eskimo, provenienti dal nord che praticavano l’accatonaggio per conprarsi litri di alcoolici….sdraiati per terra come barboni, e lo erano…
    Nel mio stato e’ proibito.

    Cosi’ sarebbe meglio aggiornarsi un pochino e non cercare sempre i mali della societa’, ma anche il bene.

    Cordiali saluti,
    Anita
    —————————————–

    PS:
    Le comunita’ ebraiche esistono ancora, di solito nel settore agiato o ricco.
    Ma non e’ esclusivo degli Ebrei, le comunita’ etniche esistono da per tutto.

  15. Popeye
    Popeye says:

    Cara Sylvi,
    Finalmente viene fuori con la verità’. Furono quelli meridionali ha insegnare la loro lingua e cultura a lei!
    P.

  16. Popeye
    Popeye says:

    Caro Peter,
    In attesa di quel meraviglioso viaggio est raccomando di imparare a cantare questa canzona un russo:
    https://www.youtube.com/watch?v=L_jgIezosVA
    Per piacere non lasciare fuori una scappatella in Siberia durante l’inverno per la festa dei fiori di albicocchi.
    Enjoy! (Ma si puo’ dire?)
    Ciao.
    P.
    PS – Raccomando di fare un selfi con la grande Vox. Ne voglio almeno due copie una per l’Usa e una Per l’Italia. Grazie.

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Non mi pare che cinesi, italiani, ecc., fossero i padroni dell’America del nord prima dell’arrivo degli europei…. Il suo paragone è assurdo.
    Riguardo i libri, visto che si parla di Olocausto, le può bastare anche solo “Olocausto americano. La conquista del Nuovo Mondo”, di David Stannard.
    Buona lettura.
    pino nicotri

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Qualche altro libro, nel caso voglia approfondire un po’ l’argomento:

    http://www.ibs.it/code/9788842537335/braschi-enzo/sono-tra-noi-storia.html?gclid=CMiWrJOuhL4CFQvHtAodum0AUQ

    http://www.ibs.it/code/9788885207165/chiarelli-brunetto/colombo-e-la-riscoperta.html?gclid=CPSrlaWuhL4CFZShtAodxk8Arw

    Giorgio Pietrostefani, La tratta atlantica : genocidio e sortilegio, Milano : Jaca book, 2000, 263 p.
    PHILIPPE JACQUIN § Storia degli indiani d’America. Leggenda e realtà di un popolo in lotta per la sua sopravvivenza. Mondadori, Milano 1977pag.202 con 11 cartine e 13 disegni.
Un’opera che da una visione generale dei nativi americani dagli albori della loro civiltà fino alla loro distruzione ad opera delle conquiste dell’uomo bianco; indicato per avere un approccio al problema sia in maniera genericamente esaustiva che propedeutica ad un approfondimento.*   
E’ stato rieditato dovrebbe trovarsi facilmente.

    PHILIPPE JACQUIN, I Pellerossa, popolo delle praterie, Electa Gallimard, Milano 1993

    SIEGFRIED AUGUSTIN, Storia degli indiani d’America, Newton & Compton, Romapag.416. La storia dell’annientamento del popolo nativo americano durato 300 anni, arricchito da foto e disegni propone anche ritratti dei protagonisti più rappresentativi ed analizza le varie tribù. 
Dovrebbe essere del 1999 o del 2000 facile da trovare
    DEE BROWN,§ Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, ristampato successivamente varie volte. 
Libro cult sul genocidio dei nativi americani che ebbe una grossa risonanza, grazie al periodo in cui fu pubblicato in piena contestazione giovanile americana. E’ indubbiamente un bel libro,anche sconvolgente per chi poco o nulla sa delle guerre indiane che si svolsero tra il 1860 e il 1890. Sono questi gli anni raccontati dall’Autore basandosi per lo più su testimonianze di carattere orale rese dalle vittime che quegli eventi subirono e a cui sopravvissero, eventi durante i quali furono annientate le ultime resistenze delle tribù indiane. Ogni capitolo si apre con citazioni di capi indiani.*
    GEORGE CATLIN, § Il popolo dei pellerossa, Bompiani, Milano 2000.
    Una delle più importanti testimonianze dirette di un americano sugli Indiani delle Grandi Pianure prima che fossero contaminate dall’uomo bianco.
    L’ Autore, durante gli anni ’30 del 19° secolo, viaggia attraverso l’America, da est ad ovest e visita quasi 50 tribù dando testimonianze, con dovizia di particolari, di usi, costumi, modi di vita di popoli che sarebbero stati annientati culturalmente e fisicamente decimati, prima della fine del secolo. Catlin, conscio di questo ineluttabile destino, vuole, prima che questo si compia, descrivere con disegni e resoconti la vita di queste tribù e nel contempo il meraviglioso scenario naturalistico in cui esse vivono. Il libro rappresenta una fonte unica di notizie storico-etnologiche, e va letto tenendo comunque conto che il punto di vista dell’autore, se pur sostenuto da un intento di onesto e fraterno osservatore, non può non essere influenzato dalla cultura di appartenenza dello stesso.Il testo è correlato da circa 60 pagine di note che arricchiscono il testo di ulteriori informazioni e precisazioni.*
    Affascinante per chi è interessato, e sue 620 pagine possono però risultare, forse, troppe ad un lettore meno entusiasta

    E. BRASCHI, Il popolo del grande spirito. Le tradizioni, la cultura e i riti religiosi degli Indiani d’America, Mursia, Milano 1987.
     
    G. CORSINI,Storia degli Indiani del Nord-America, D’Anna, Messina Firenze 1974.
    G. LEGAY, Gli Indiani d’America, Jaca Book, Milano 1995.

    R. H. LOWIE, Gli Indiani delle Pianure, Mondadori, Milano 1993.
     
    A. VERSLUIS, Gli Indiani d’America, Xenia, Milano 1993.
     
    D. FIORENTINO, L’America indigena, Popoli e società prima dell’invasione europea. Giunti, Firenze 1992.  
     
    P. RIVET, Le origini dell’uomo americano, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1973.  
     
    D. SNOW, Gli Indianid’America, archeologia eciviltà, Newton Compton, Roma 1979.  
     
    M. ARIOTI, Dalle praterie alle riserve, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1977.
     
    J. RONDA, I figli del Grande Spirito, Lewis e Clark tra gli Indiani,1804-1806, Mursia,Milano 1992.
    La spedizione di Lewis e Clark fu il primo gruppo scientificamente organizzato ad attraversare il continente americano dal Missisipi fino al Pacifico, sotto l’egida di Jefferson interessato ad acquisire maggiori conoscenze sulle nazioni indiane e le possibilità di commercio, avevano dei compiti ben specificati in un elenco datogli dal presidente stesso che li esortava anche ad avere un comportamento conciliante ed amichevole verso i nativi.
     
    E. CURTIS, Immagini di una razza che scompare, Milano, Mursia1992.  
     
    E. CURTIS, Indiani d’America, I portfolio completi. Taschen, Colonia 1998.
    Credo che i due libri abbiano lo stesso contenuto essenzialmente fotografico, probabilmente il secondo, che io ho, è più completo, hapiù di 700 foto. Curtis poco prima della fine del secolo inziò la sua ricerca volta a registrare in parole ed immagini le ultime tradizioni viventi delle tribù degli Indiani nordamericani, vi impiegò oltre 30 anni. Il risultato di tanto lavoro fu pubblicato in una enciclopedia di venti volumi intitolata, The North American Indian,, introvabile.
    Ciascun volume aveva circa settantacinque fotografie alcune di queste sono riportate nel libro della Taschen dotato anche di un’introduzione esplicativa.*
     
    R. D’ANIELLO, Dizionario degli Indiani d’America, Newton & Compton, Roma 1999.
      Permette una facile individuazione di personaggi, eventi, battaglie, stragi e luoghi della storia indiana durante l’occupazione dei loro territori da parte dei bianchi. E’ correlato da più appendici in cui si trovano documenti d’epoca ed anche la trascrizione dei trattati. Utile, pieno di notizie che altrimenti sarebbe difficile reperire.* 
     
    R. D’ANIELLO, § Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer. Emme Erre, Pomezia-Roma,1995.
      Riguarda specificatamente la battaglia di L.B.H., con una descrizione accurata delle truppe americane delle tribù indiane e dei loro guerrieri, le armi a loro disposizione, gli spostamenti effettuati, le stra-  tegie decise e la cronologia degli eventi. L’opera si compone di tre piccoli volumi, uno  testuale, uno di immagini e l’ultimo di testimonianze. * 
     
    C. WANDMAN,  Il grande atlante degli indiani del Nord America, Fratelli Melita Editori, La Spezia 1995
     
    H. OWUSU, I simboli degli Indiani D’America. Il Punto d’incontro Edizioni, Vicenza 1999

    ++++++++++++++++++++++++++
    Le traggo inoltre apposta per lei, Popeye, dalla voce Genocidio di Wikipedia:

    Genocidio dei nativi americani
    • Durante la colonizzazione europea delle Americhe i popoli nativi americani, che contavano all’origine circa 80 milioni di individui, vennero ridotti del 90%, anche se la maggioranza delle morti sono dovute alle malattie importate dagli europei nel caso soprattutto del Nord America ci furono numerosi casi di eliminazione sistematica. Le varie etnie, genericamente denominate indiani d’America, Pellerossa, Amerindi, Amerindiani, Prime Nazioni, Aborigeni americani, Indios, popolanti il sud e nord del continente, vennero soppiantate quasi ovunque dagli europei, e dai discendenti delle popolazioni forzatamente prelevate dall’Africa tra il 1500 e i primi anni del 1900[7].
    • Patagonia – negli anni settanta del 1800 il governo argentino, principalmente per mano del generale Julio Argentino Roca, intraprese la cosiddetta conquista del deserto per strappare la Patagonia al controllo delle popolazioni indigene. Che tale campagna possa essere considerata un genocidio, è recentemente materia di dibattito.

    Razzismo scientifico occidentale
    Con riferimento alla questione dell’intenzione genocida, il comportamento dei colonizzatori è stato influenzato da forme di razzismo diffuso, giustificato sia moralmente che scientificamente dalla dottrina del darwinismo sociale di Herbert Spencer, dal famoso libro La lotta delle razze di Ludwig Gumplowicz, dalle teorie eugenetiche di Francis Galton e dalla Gerarchia delle razze umane di Ernst Haeckel. Tali dottrine hanno alimentato l’idea di una missione colonizzatrice dell'”uomo bianco”, destinato dalle leggi naturali a sottomettere e sostituire le “razze inferiori” e, si esprimeranno in modo estremo nell’ideologia nazista (interi brani di La lotta delle razze sono presenti nel Mein Kampf di Adolf Hitler).

  19. Popeye
    Popeye says:

    Caro signor Nicotri,
    E’ assurdo quello che ha scritto lei: non c’è stato mai un presidente indiano quindi sono stati sterminati e la guerra civile e’ stata fatta per liberare i neri e metterli a lavorare nelle aziende del nord. L’industria andava abbastanza bene anche senza i neri specialmente durante la guerra civile.
    Posso leggeri tutti i libri che hai elencato e sono pronto a scommettere che non ci sono numeri oltre quello da me postato. E se ci sono solo solo congetture. Molti degl’indiani del nord est si erano assimilati con i bianchi. Molti sono andati nel Messico o Canada. Nessuno ha detto che non erano maltrattati e perseguitati.
    La cifra di 80 milioni raddoppia ogni dieci anni. L’ultima volta che l’ho letta erano tra i 4 e 40 milioni. Come la fanno a sapere senza un censo o riporti di vittime lo sa solo Dio.
    I mio dubbio e su i numeri esagerati. Non sul fatto che furano trucidati, perseguitati, è maltrattati. Gonfiare questi numeri non li rendono più credibili.
    Grazie per l’elenco.
    P.

  20. Peter
    Peter says:

    x Popeye

    Eh gia’, Sylvi si e’ ‘sprovata’.
    Moon, river e’ una delle mie preferite, ma nella versione originale di L. Armstrong.
    Sylvi e Vox potrebbero incontrarsi sotto il placido Don, ed intonare insieme Khatiuscia, una sorta di versione russa di Bella ciao, o ad Odessa persino, tanto Sylvi dice che si trova dietro l’ angolo di casa sua….

    Ciao, Peter

  21. Faust
    Faust says:

    @Peter e Pino
    … grazie x la approfondita risposta alla mia domanda, (xcchè gli ebrei sono da sempre odiati e maltrattati, da tutti e da sempre.)

    … avrei potuto far a meno di questa mia domanda… basta pensare allo scrotolfo x avere la risposta… e se fossero tutti come lui, gli ebrei… beh! allora, potrebbero anche essermi simpatici i teteschi, ma sò, grazie a Nicotri, che gli ebrei NON sono tutti come il bbibbliofago e mi rassicuro e torno non violento.
    Mi sembra di capire che avevano (ed hanno) acche fare con riscossione debiti, usura e disprezzo per gli altri comunitari con conseguente persecuzione e cacciata dal borgo.
    … Qualsiasi comunità, stanca ed indebitata, si ribellerebbe per liberarsi dal giogo dissanguante della prepotenza di un’estraneo sull’indifeso indigeno.
    Saluti elettrici
    F.

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    I numeri credo anch’io siano imprecisi, ma a loro imprecisione non cambia la realtà dei fatti. Idem per il fatto che non tutti quei libri sono scientificamente attendibili.
    Un saluto.
    pino nicotri
    P. S. Lo stesso discorso vale, purtroppo, per gli aborigeni australiani. Da padroni del loro continente sono stati ridotti a poveri straccioni meritevoli solo delle foto ricordo dei turisti. La stessa cosa è stata tentata nel Sud Africa, ma non è riuscita. Il che non significa che io sostenga che i sudafricani neri siano migliori dei sudafricani bianchi, così come non sostengo neppure il contrario.

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x l’amergani.
    La storia ci ha insegnato che i veri ideatori e gli unici utilizzatori di armi di distruzione di massa sono proprio gli yuessei. Gli US hanno sempre coltivato il deliberato proposito di non fare la guerra solo agli eserciti, ma colpire la stessa popolazione civile: nel loro modo di fare la guerra è sempre presente e manifesta una costante tentazione verso il genocidio. I bombardamenti strategici delle città tedesche e giapponesi, l’ uso della bomba atomica, come se una non fosse bastata rendersi conto di quello che provocò in quanto a vittime civili, poi i 4 milioni di morti vietnamiti, il supporto logistico e in armamenti ai dittatori assassini in America latina, le decine di migliaia di vittime inermi in Iraq…e chi ne ha più ne metta.

    Ergo, statevene almeno zitti e pregate, contrisi, il vostro dio.
    Mettetevi magari sulla coscia come penitenza il cilicio, dato che vi ritenete cristiano-cattolici, ma tacete!

    C.G.

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    che il termine “gentile” – in ebraico goy, plurale goim – deriva dal latino “gens”, cioè “gente”: un modo per indicare “gli altri”, definiti sommariamente “gente”, senza identità propria, prova evidente di disprezzo.

  25. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il 382 e’ un mio errore….e’ una frase di Nicotri che io volevo copiare sulla mia Mail…per poterla commentare….
    spesso quando scrivo sul blog …chissa’ per quale motivo sparisce tutto…
    e mi passa la voglia poi di ricominciare…cosi preferisco scrivere sulla mia Mail….da li copio e incollo sul blog….
    R

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Per il Gino
    … la marcia al mare di Sherman, l’uso di massa della tortura in America Latina, il progetto Condor, la sterilizzazione di massa degli indios, “abbiamo riportato la Corea (del Nord) all’età della pietra”, ecc.
    ecc. ecc.
    Tranne gli ebrei (e gl’ittagliani nelle colonie) nessuno ha mai avuto così sistematici obiettivi genocidi come gli Useggetta. U.

  27. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Sarebbe cosi’ gentile di portare le fonti delle sue ricerche?

    In altri forum quando si fanno dichiarazioni tipo le sue e’ raccomandato di accompagnarle con il link o URL.

    Come lei avra’ notato sono velocissima spulciare notizie, a me sembra che lei peschi qui e la’ senza leggere gli articoli.

    Oh…mi dimenticavo, lei e’ quello che non naviga in internet e nemmeno vede la TV…

    Se lei si basa sulla memoria…non mi fiderei tanto, la memoria fa brutti scherzi, in particolare quando e’ piena di pregiudizi.

    Saluti,
    Anita

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il problema, mia gentile signora e scusi se mi intrometto, è che la MEMORIA per voi autoconclamati “sceriffi del mondo” quando non fa più comodo si riduce a un mero optional secondario, anzi, la MEMORIA è fattore di disturbo e la mettete sotto il tappeto come fanno tanti con la polvere di casa.

    “Occhio non vede e cuore non duole”
    recita un detto sempre attuale.

    C.G.

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    Tutto risaputo.
    Penso che chi è stato manipolato per decenni dalla propaganda US, farsi qualche domanda al riguardo provocherebbe uno schock insopportabile.

    C.G.

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    OGGI VI RACCONTERO’ UN PO’ DI ME mano a mano ..
    e dell’ Ebraismo per quanto mi concerne…sempre contro l’ ingiustizia..e i pregiudizi creati dagli antisemiti camuffati da antisioniti… Nino direbbe :..”e m’ accompagno da me”….se’ no qui’.. da chi altro !?
    Non voglio perdere tanto del mio tempo con Peter…diro’ solo che quello che lui aveva scritto e’ sbagliato….se si ha in petto di scrivere qualcosa si scrive la verita’ e no mezze verita’…e una persona a modo ne prende anche atto….gli imbecilli invece no..e continuano a martellare ciechi come sono di astio e di risentimenti…dunque gli Ebrei non furono cacciati nel vero senso della parola dalla Spagna..e basta leggersi “la storia degli Ebrei di Spagna” per sapere che non fu’ esattamente cosi…io ricordo i racconti di mia madre ed i racconti degli altri modificati e trasformati secondo i loro gusti e secondo il loro grado di antisemitismo… non mi interessano.
    Rodolfo
    =

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Vedo che ancora non si e’ riusciti a dare una vera risposta alle mie due domande di ieri e ne prendo atto…si continua pero’ a propagare invece i soliti pregiudizi.
    Nicotri scrive nel suo 362…
    Che gli ebrei abbiano sempre fatto parte lealmente delle società o meglio degli Stati nei quali vivevano è ben vero.(E MENO MALE CHE L’HA CAPITO)(PECCATO CHE POCO DPO LA SONATA CAMBIA) PEO” CONTNUA è altrettanto vero che le comunità ebraiche hanno sempre avuto privilegi che il resto della popolazione non ha mai avuto, come per esempio il riposo assoluto del sabato, l’amministrarsi il culto e la legge, il vivere in territori o quartieri riservati a loro.
    =
    E con cio’? Forse che le altre comunita’ non avevano il loro giorno festivo? Ricordati del Sabato per santificarlo…sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro… ma il settimo giorno e’ il Sabato in onore del Signore tuo Dio… tu non farai alcun lavoro.. ne’ tu.. ne’ tuo figlio.. ne’ tua figlia.. ne’ il tuo SCHIAVO.. ne’ la tua SCHIAVA… ne’ il tuo BESTIAME… ne’ il FORESTIERO che dimora presso di te.
    E dunque un giorno di riposo dedicato alla riflessione e alla preghiera…
    Sempre nel 362…”Tali privilegi e il voler vivere separati dal resto della società, per esempio aborrendo i matrimoni con non ebrei – orrore che esiste ancora oggi e che da sempre è indice di razzismo –
    =
    I matrimoni misti ci sono sempre stati e sempre ci saranno…non e’ vero che l’ Ebreo vive separato dal resto della societa’…cio’ non sarebbe nemmeno possibile…Anita per esempio ne sa’ qualcosa…veniva invitata sempre nelle loro feste…si trattasse di Bar o Bat Mizwa’…o di Rosh Hashana’…ed ancora oggi ha una bellissima amicizia con una donna Ebrea..
    io da piccolo mi ricordo che a Tripoli spesso ricevevamo visite da Arabi…oppure andavamo noi a visitarli…non dimentichero’ mai il sapore di quel te’ con le noccioline che si prendeva seduti all’ Araba.. e rimanevo affascinato dal modo con cui veniva preparato quel te’…quel continuo travasare da un recipiente all’ altro…per cui avevo la sensazione di assistere ad una cerimonia….e poi gli odori che invitavano all’ armonia…
    io stesso sono figlio di un ‘ Italiana di religione Ebraica…e di un Italiano di religione Cattolica…mio padre era bello come il sole…Siciliano…aveva una forza incredibile…..un muratore come ho avuto occasione di scrivere.. e prendeva con una sola mano un mattone da 50…mattoni che oggi non esistono piu’ …i nonni da parte di madre non c’ erano piu’ ma i fratelli di mia madre Shlomo e Moshe venivano spesso a trovarci e giocavano con me….fino al 47 quando partirono con una nave diretti a Marsiglia che poi li avrebbe portati in Israele..
    Rodolfo

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E dunque non e’ che non ci si voleva mischiare con gli altri…lo si faceva ogni giorno …ma certo conveniva stare vicini e non lontani dalla Sinagoga…ci si sentiva un po’ piu’ sicuri dai “sciacalli”…che per quanto ci riguarda sono sempre esistiti e sempre esisteranno..ci si amministrava meglio…e ci si poteva aiutare a vicenda piu’ facilmente…
    ..nel piccolo del mio paese sul cocuzzolo della montagna …fino ad ancora qualche anno fa’ si faceva parte della parrocchia di San Sebastiano…o a valle della parrocchia di San Paolo…e quante rivalita’…i San Paulisi non salivano su da noi quando si festeggiava San Sebastiano….e i San Bastianisi non scendevano giu’ a valle..se no volavano le pietre…e nell’ insieme non ci conoscevamo neppure…ognuno per conto proprio….oggi non volano piu’ le pietre ..ma le rivalita’ e i dispetti esistono sempre….senza parlare delle rivalita’ tra citta’ …ognuno sempre migliore dell’ altro ancora oggi nei muri di Milano si legge:”terun vai a casa”
    …dunque di che cosa si parla…di aria fritta?
    Rodolfo

  33. Rodolfo
    Rodolfo says:

    La mia infanzia l’ ho passata nell’ Azione Cattolica…la mia giovinezza nei Boy Scouts…il teatro…i campeggi..le feste..le canzoni..sono stato sempre tra i preti…a volte ho avuto dei problemi(non con i preti…con i compagni) ma non capivo esattamente…ero Cattolico…ma per loro ero sempre Ebreo..
    le cose si calmavano sempre quando facevo volare i pugni…per fortuna ero forte…poi per lunghi periodi non sentivo piu’ la parola “Ebreo”…e quanto succedeva di nuovo… il malcapitato lo stendevo con un pugno…oggi sono i miei migliori amici…e ci sentiamo su Facebook….
    Un giorno di tanti anni fa’ entrai in una libreria…ero in ferie e volevo leggere qualcosa….i miei occhi caddero non so’ perche’ subito su un libro…Shoshanna di Isaac Bashevis Singer…lo lessi tutto di un fiato..
    fu una grande emozione leggere quel libro..non nascondo che piansi molto…all’ improvviso riuscii a capire mia madre…i suoi silenzi ed a volte le sue ire…no..non potevo essere Cattolico…non potevo essere che un Ebreo che sarebbe stato accompagnato al prossimo trasporto..proprio da loro…i miei amici…cosi come lo sara’ se ancora dovesse succedere per i miei figli e per i figli dei miei figli…anche se loro non avrebbero piu’ niente a che fare con l’ Ebraismo.
    Rodolfo

  34. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Fu anche una crisi spirituale…decisi di andare a Roma…ci fu un colloquio con un Rabbino al Tempio Maggiore che mi chiese cosa sapevo di Ebraismo..
    gli raccontai di mia madre e di quello che mi aveva riferito della sua vita e della vita dei suoi fratelli…e rimase a bocca aperta quando gli recitai lo Shma Jisrael…la principale preghiera Ebraica che sentivo ogni mattina da mia madre per una vita intera…mia madre per me era un mistero…per lei il mattino cominciava sempre con un caffe’…poi rivolgeva gli occhi al cielo e pregava.. ed io l’ ascoltavo .. avevo cosi imparato quella preghiera a memoria….
    Mi rimando’ a casa con un mucchio di libri e mi congedo’ con la parola “studia”….
    dopo un paio di mesi ero di nuovo li…mi dissero di presentarmi nella Sinagoga di Via Padova…nei pressi di Piazza Bologna…gia’ entrando provai una sensazione come di essere a casa…e sentire la liturgia fu esattamente come sentire mia madre quando mi cantava la ninna nanna per addormentarmi…sensazioni indescrivibili…era la Sinagoga degli Ebrei Tripolini…li son vissuto per qualche mese…imparando da un rabbino che io ho molto amato e che e’ stato per me come un padre a leggere e scrivere l’ Ebraico ed a capire la liturgia. Fu grande festa in Sinagoga quando feci la Mila’ e parecchia gente venne anche da Israele…vedevo mia madre piangere come una bambina…avevo esattamente 40 anni.
    Rodolfo

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    ancora dal 362:
    “che il termine “gentile” – in ebraico goy, plurale goim – deriva dal latino “gens”, cioè “gente”: un modo per indicare “gli altri”, definiti sommariamente “gente”, senza identità propria, prova evidente di disprezzo.
    =
    Queste possono essere solo le sue conclusioni …conclusioni antisemite….e qui non ci piove…”””’senza identita’ propria e prova evidente di disprezzo”””” sono conclusioni arbitrarie sue….. non certamente le mie o della gente per bene o di quelli che usano un pizzico di ragione…mi sembra di aver spiegato abbastanza nei miei post precedenti che non puo’ essere cosi.
    Se sono insieme ad un Ebreo ed indico a lui un non Ebreo diro’ e’ un gentile o goy. quale altra possibilita’ avrei di dire che non e’ un Ebreo…..ed un gentile quale altra possibilta’ ha di indicare ad un suo conoscente che la persona di cui si parla e’ un Ebreo …dira’ semplicemente e’ un Ebreo…oppure e’ un Italiano di religione Ebraica….per distinguere non si hanno altre possibilita’…
    poi…sia da una parte o dall’ altra si puo’ aggiungere lo specifico…
    dunque parlando con un Ebreo di in pinco pallino qualunque…se e’ un antisemita diro’ e’ un gentile antisemita….se pero’ e’ un gentile che si e’ guadagnato un albero nei “Giardini dei Giusti ” in Israele perche’ si e’ opposto con responsabilita’ individuale ai crimini contro l’umanita’..diro’ che e’ un gentile giusto.
    Spero di esserci capiti.
    Rodolfo

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Continuando con il 362 “La Chiesa riteneva i soldi “sterco del diavolo”, perciò lasciava se ne occupassero gli ebrei disprezzati perché “deicidi”. E’ così, per esempio, che in Polonia e in Russia erano gli ebrei a riscuotere le tasse dalla popolazione, spesso vessandola, per conto dei nobili e potenti locali. Riscossione che ovviamente procurava agi e ricchezze ai gabellieri, enrei, esattamente come in Sicilia sono diventati straricchi e potenti per esempio i famosi cugini Salvo, legati anche alla mafia, che nell’isola riscuotevano le tasse per conto dello Stato italiano. E la popolazione in Russia e Polonia quando si ribellava dava la caccia a chi li vessava con la riscossione delle tasse.
    “””””””’.I pogrom cioè ci sarebbero stati egualmente contro qualunque “popolo” si fosse occupato della riscossione delle tasse, ebrei o non ebrei.”””””””

    =
    Ma puo’ un intero popolo essere adibito alla riscossione delle tasse?
    Come funzionebbe di grazia?
    Forse tra gli Ebrei non esistevano (e non esistono) i poveri….forse che non esistevano gli artigiani o i studiosi? Un’ intero popolo che riscuoteva tasse?
    Io per esempio per via di Equitalia distruggerei Equitalia..ed insieme.. i suoi impiegati…certamente non mi sognerei di eliminare l’ intero popolo Italiano….che non c’ entra niente e che le tasse le paga…come certamente le hanno pagate gli Ebrei di allora come quelli di oggi. I Siciliani cui i cugini Salvo riscuotevano tasse per conto dello Stato Italiano avrebbero dovuto fare karakiri in massa?

    “”””””””E la popolazione in Russia e Polonia quando si ribellava dava la caccia a chi li vessava con la riscossione delle tasse….”””””””””””””””‘

    …e cosi si trucidava un’ intera popolazione…quella Ebraica…senza che i potenti alzassero un dito…e magari quello che riscuoteve i soldi intanto diventava uccel di bosco.

    Mmah…io non ho mai letto cose del genere… come si puo’ arrivare a sostenere certe bestialita’…
    Vero e’….che il pericolo ad esempio che certi fanatici dal cervello malato leggendo certe calunnie …ipocrisie …che non si avvicinano minimamente alla verita’…si armino di qualche mitragliatrice e vadano a fare una strage al Tempio Maggiore…la dove ci sono i procacciatori di tasse.
    Rodolfo

  37. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Per questo ..qui o altrove …con voi e con altri…io non daro’ tregua….
    pero’ alla fine ….quando vedi le reazioni …sai anche che non c’ e’ niente da fare…che e’ difficile a volte impossibile estirpare l’ stio verso l’ Ebreo e verso Israele…impossibile combattere contro un mare di pregiudizi e di irragionevolezze non resta altro finche’ si puo’ che rimanere all’ erta…sempre.
    Rodolfo

  38. Peter
    Peter says:

    x Rodolfo

    E la sua innata stupidita’, scusi tanto, da chi l’ha presa?!
    O e’ stata una mutazione spontanea?
    Se lei nega persino che gli ebrei furono cacciati dalla Spagna, dato che ‘sua madre’ , a quanto lei si ricorda, sosteneva diversamente, e se secondo lei chi dice altrimenti (comprese tutte le fonti ebraiche degne di tale nome) sono ‘imbecilli, idioti, ed antisemiti’ , lei ‘vuole chiuso’ come direbbero i vecchi delle mie parti.
    E con cio’, il mio caritatevole dialogo con lei finisce.

    Vada pure al diavolo

    Peter

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Agli Ebrei Spagnoli veniva data una possibilita’….quella di battezzarsi e convertirsi al Cattolicesimo.
    Alcuni lo fecero…cosi come ho gia’ scritto …i cosidetti Marrani…e fu consentito loro di rimanere…anche se dopo ebbero anche dei problemi….perche’ come si suol dire…una volta Ebreo ..per gli antisemiti in genere …vale sempre Ebreo….gli altri preferirono andarsene e furono accolti in altri paesi…persino benevolmente…
    ma il tempo ha lavorato sempre contro di loro.
    Non ti voglio nemmeno offendere…e’ inutile…ed in questo mondo sono molte le cose.. ad essere inutili.
    Rodolfo

  40. Popeye
    Popeye says:

    Cara Anita,
    Tempo sprecato con quei due. Uno peggio dell’altro. Sognano schifezze e vengono a postarli il giorno dopo.
    P.

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Popeye
    se e’ cosi…speriamo che si avveri l’ ultima ipotesi…io ci conto…e per altro ne sono sicuro…
    in fondo ancora due anni e sara’ finita…tranne che il nostro non riesca a cambiare la Costituzione…in quel caso la vedo nera…ma proprio nera.
    Un saluto
    Rodolfo

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