Il primo anno di vita del governo dei tecnici, cioè della famosa “società civile”.

E dunque venerdì prossimo, 16 novembre, il governo Monti compie un anno. L’entusiasmo con il quale venne accolto alla nascita si è spento. Al punto che nessuno vuole resti in carica dopo le prossime elezioni, che si terranno forse il 7 aprile dell’anno prossimo. A Mario Monti ogni tanto scappa detto “Se necessario sono disposto a restare”, ma nessuno raccoglie: un modo silenzioso per dire che necessario proprio no, non lo è più. Anche il presidente della Repubblica, quel Giorgio Napolitano che lo ha voluto insediare forzando un po’ la mano all’ortodossia istituzionale, non si spende più molto per lui. Ormai il premier docente di economia pare un meccanico che riparata l’auto in panne viene ringraziato dai padroni del veicolo in modo che sia ben chiaro che deve mollare il volante, e senza neppure dargli il tempo di rodare le riparazioni.

Monti ha detto – a Bruno Vespa – di “aver sottoposto il Paese a dosi di riforme mai viste in passato”. Sì, ma sono servite a risolvere i problemi per i quali era stato chiamato e di fatto imposto? Ha saputo riparare l’auto in modo che non vada rapidamente in panne di nuovo? Ai posteri – e agli elettori – l’ardua sentenza. Per ora, dopo un anno di vita, il governo dei tecnici somiglia molto a un insieme di volenterosi dilettanti più o meno allo sbaraglio. L’uscita dal guado, dalla crisi economica e finanziaria, dalla voragine del debito pubblico, dalla troppa disoccupazione non solo giovanile e dal pericolo di bancarotta nazionale, viene sempre data al condizionale: speranza certa, ma non ancora realizzata, traguardo possibile, quasi certo ma non certo, a portata di mano ma non ancora acchiappato con le mani. Verbi al condizionale o al futuro, con le stesse parole dei primi giorni di governo Monti. Intanto come al solito sono bastonati abbastanza cinicamente i meno fortunati e molto poco colpiti i privilegiati e gli arricchiti.Qual è la grande differenza con i governi non tecnici? A me per ora tutto ciò ricorda le promesse del governo D’Alema quando diede per scontata “l’emersione del lavoro nero” grazia alle sue riforme del lavoro che hanno ottenuto invece l’effetto contrario. E per certi versi mi ricorda anche la Fiat, che al momento della crisi rimanda a casa i “terroni” e scarica un sacco di altra gente. Spero, ovviamente, di sbagliare. Intanto però ci sono alcune altre considerazioni da fare.

Dal momento che il governo Monti è un  governo di tecnici, tutti estranei ai partiti e con nessuno politico di professione, si può legittimamente dire che è una forma di governo della famosa società civile. Non si capisce quindi il perdurare della convinzione che a salvare l’Italia sarà la sostituzione dei politici di professione con campioni della società civile, fissazione esplosa alla fine del 1985 con la nascita del movimento detto appunto Società Civile. Ormai siamo al punto che Beppe Grillo (stra)parla addirittura di abolizione dei partiti per passare alla “democrazia diretta”.  E anche lui – campione della società civile e certo non politico di professione- si contraddice non poco: prima annuncia di voler procedere a quello che di fatto è un golpe, poi accusa di golpismo il governo che ipotizza un premio di maggioranza al partito o alla coalizione che alle elezioni dovesse superare il 42,5% dei voti. Ma lasciamo stare Grillo.

Il problema è che si continua a far finta che il governo dei tecnici capeggiato da Mario Monti sia stato insediato per risolvere una serie di problemi piovuti dal cielo o colpa del famoso spread o della congiuntura internazionale, colpa magari della globalizzazione o delle bolle speculative made in Usa. Invece sono problemi nati in buona parte per responsabilità proprio della nostra tanto decantata società civile. Se  i giovani non trovano lavoro e se il lavoro quando si trova è quasi sempre precario o in nero, la responsabilità di chi è se non dei nostri imprenditori, che pur essendo membri emeriti della società civile hanno fatto e fanno tuttora un po’ troppo i furbi? Se non emettere scontrini e fatture fiscali è uno sport nazionale, di chi è la responsabilità se non di quella larga fetta di società civile composta da professionisti, artigiani, negozianti ed esercenti vari? Se evadere il fisco o non pagare gli comunque il dovuto è diventato una vera e propria piaga nazionale, di chi è le responsabilità se non della società civile recalcitrante da sempre verso i doveri fiscali? Se la sanità pubblica è diventata quello che  è diventata, cioè una bomba ad orologeria piazzata sotto il sedere del bilancio dello Stato, di chi è la responsabilità se non della massa di operatori della sanità, medici, primari, fornitori, ecc., che fanno la cresta o truffano su troppe cose?  Se la fuga dei capitali all’estero è ripresa in dosi massicce e preoccupanti, di chi è la responsabilità se non dei membri della società civile che hanno quattrini da “mettere in salvo” all’estero? Se Comunione e Liberazione è diventata quella macchina di potere che è diventata, alimentata in buona parte dalle spese della Sanità Lombarda, di chi è la responsabilità se non di parte della società civile di marca cattolica? Se l’industria italiana, a partire dalla Fiat, è meno competitiva di quella estera, di chi è la responsabilità se non degli industriali che troppo si sono adagiati sul protezionismo e sui contributi statali a fondo perduto? Se le banche sono quasi tutte sull’orlo del baratro, bisognose di fondi e ricapitalizzazioni, di chi è la responsabilità se non dei banchieri e annessi manager e dirigenti più ingordi che capaci? Se si scoprono spesso, ormai ciclicamente,  “cricche”, “logge”, “tangentopoli”, “quartierini”  e “furbetti” vari, di chi è la responsabilità se non dei membri e degli spezzoni di società civile che ne fanno parte e che sono ingordi amanti degli assalti alla diligenza? Di chi è la responsabilità dei 500 km quadrati l’anno di cementificazione abusiva dello Stivale, ormai cementificato fino a provocare alluvioni, frane e morti a ogni pioggia violenta, se non della parte di società civile dedita all’arte “del fare” a tutti i costi?

Il discorso purtroppo non cambia neppure per le burocrazie, compresa quella giudiziaria, e i sindacati. Eccetto alcune aree di eccellenza, le prime sono composte in massima parte da personale che prevalentemente tira a campare e non ama certo sudare se non in palestra, motivo per cui ci vogliono mesi o anche anni per una qualunque pratica, sia che si tratti di un processo o delle motivazioni di una sentenza sia che si tratti di una pratica per ottenere il riconoscimento della pensione all’Inps o una TAC presso una ASL. I secondi, cioè i sindacati, fanno troppa fatica a capire che i tempi sono cambiati, non esistono più né l’Unione Sovietica né il Partito Comunista Italiano e quindi bisogna sforzarsi di capire come contribuire ai cambiamenti nel mondo del lavoro. Certo, senza lasciarsi schiacciare, ma neppure restando fermi a mo’ di soldati giapponesi mentre la Storia, bene o male che sia, invece va avanti. E’ vero, abbiamo fatto la Resistenza e ci siamo liberati del fascismo, ma la tendenza al corporativismo pare scritta nel nostro DNA nazionale. Forse perché dal fascismo non ci siamo liberati da soli, ma con l’intervento  militare decisivo degli angloamericani?

Il discorso potrebbe continuare a lungo, passando per gli sprechi di troppe istituzioni, dalle forze armate alle carceri, dagli ospedali ai lavori pubblici di troppi tipi, passando per le varie mafie e criminalità organizzate, e passando per il padronato che col suo cinismo “risparmioso” ha regalato all’Italia il record europeo di vittime sui luoghi di lavoro. Sono infatti tutti bei pezzi di società civile che ormai permeano di sé molto di ciò che fino a ieri era o si credeva fosse sano ed efficiente anche al Nord. Stiamo infatti parlando di una società, quella italiana, che non solo è impagnata fin dal raggiungimento dell’unità d’Italia in una continua gara tra Tangentopoli e Mani Pulite, ma che in tempi recenti ha visto il malaffare e la corruzione dilagare in ogni campo: calcio scommesse, toto nero, Vallettopoli, estrazioni del lotto truccate, quiz televisivi truccati, vertici della Guardia di Finanza impegnati in contrabbando di petroli e altro ancora, scandali bancari da Sindona a Calvi fino, per ora, ai Furbetti del Quartierino, Tangentopoli, truffe da parte di troppi medici per falsi rimborsi, Parentopoli nelle Università, e via enumerando.

Ma alla fin fine basta una considerazione: cosa è stato e cosa è rimasto l’intero berlusconismo? E’ stato ed è rimasto un tipico movimento della società civile, che in spregio “alla politica politicante” e in laude “del fare” ha seguito in massa un suonatore non di piffero, ma di televisioni. Ingrossando vieppiù – fino in parlamento e addirittura nel governo – la sua corte di nani e ballerine, oltre che di nipotine e olgettine.

Conclusioni? Queste:

+ la società civile italiana è in larga parte non all’altezza delle sue pretese e delle sue illusioni. La società civile è cioè in realtà meno civile del dovuto. Per rimediare, bisogna puntare moooolto di più sulla scuola, perché ciò significa puntare sulla formazione dei  cittadini del futuro;

+ di questa società civile il ceto politico ne è stato di fatto lo specchio fedele, anzi fedelissimo;

+ bisogna tornare a fare politica, intesa come interesse generale e come somma di interessi particolari capaci comunque di trainare e favorire anche l’interesse generale;

+ per far ciò bisogna però capire e spiegare come è fatto il sistema produttivo italiano. Quali sono le sue classi e componenti sociali. Quali tra queste infine si possono alleare per esprimere una politica nel senso appena detto. Quali partiti politici ne sono l’espressione organizzata e come devono cambiare,  organizzarsi e strutturarsi per poterne essere appunto l’espressione.

+ Smetterla di scopiazzare o tentare di  imitare man mano Kennedy, Blair, Obama, il “modello catalano”, i vari “yes, we can” e le “primarie” solo perché sono made in Usa.

+ Imitare semmai il “modello renano”, capitalismo di stampo tedesco nel quale lo Stato aiuta sì le imprese, ma piazzando nei loro consigli d’amministrazione  uomini magari dei sindacati che controllano come vengono spesi i quattrini dati in aiuto. In aiuto, non in regalo. Idea semplice e ovvia, che però non è venuta in mente neppure a Monti e a nessuno dei suoi decantati ministri tecnici. Oltre che, as usual, ai nostri leader “de sinistra” e neppure ai “cristiano sociali”. La sinistra è partita come Partito Comunista, poi è diventata Cosa, Quercia, Ulivo, PDS e ora si accontenta di essere PD, che sembra la targa automobilistica di Padova, ma è invece l’ennesima scopiazzatura “ammericana”: è infatti lo stesso nome del Partito Democratico Usa, quello dei tanto applauditi Kennedy, dimenticando veltronianamente che si tratta dell’uomo responsabile della grande tragedia del Vietnam, e degli Obama. Insomma, neppure Partito Democratico di Sinistra, ma solo Partito Democratico. Come se invece gli altri partiti non fossero democratici…

+ Tutto il resto è solo chiacchiera e ulteriore perdita a di tempo. Sempre più nociva e alla lunga anche pericolosa. Pericolosa per l’interesse generale, certo non per una serie di interessi “particulari” sempre più numerosi e avidi.

164 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bravo Rodolfo!
    Bella voce, bravo davvero!
    Guardavo la foto, bella anche quella e mi è venuto su il magone.
    E vabbè..

    C.G.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Da L’espressonline n. 45 del 8.11.2012
    ———————————————–
    “Durante un celebre viaggio in Messico, Xi Jinping non aveva resistito. “Ma insomma, non esportiamo nè fame nè rivoluzioni, che altro volete?” aveva risposto alle controparti messicane che chiedevano maggiori diritti umani in Cina. E poi aveva aggiunto … “Ci sono alcuni stranieri con la pancia piena che non hanno altro di meglio da fare che puntare il dito contro il nostro paese”.

    Questa non vuole essere una giustificazione del sistema cinese, che è rimasto fermo al capitalismo settecentesco, tanto amato dall’industria useggetta e dai finanzieri di Wall Street (dei quali la nostra Anita non capisce una beata fava).
    Il confronto è con la politica estera useggetta, che non esporta rivoluzioni (se mai colpi di stato) ma sicuramente ha SEMPRE esportato fame. Altra cosa che i cigni cantori dell’Useggetta, antichi e recenti, non capiscono e non conoscono.
    Un saluto U.

  3. Shalom: torture in Israele e schedature per Israele
    Shalom: torture in Israele e schedature per Israele says:

    http://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/israeli-who-revealed-medieval-style-torture-palestinians-faces-virulent-backlash

    Quello che sta succedendo in Cisgiordania è a dir poco allarmante …ho aggiornato qui https://www.facebook.com/pages/Informazione-democratica-Israele-Medio-Oriente-Palestina/472188566148772?ref=hl .La destra Knaista di FB ha silenziato una voce moderata come Diego Nobile facendolo bennare. Staate molto attenti nei commenti…questi fotografano tutti e i loro nemici ora è la sinistra anche moderata israeliana ed ebraica

  4. Marta x Rodolfo
    Marta x Rodolfo says:

    dai Rodolfo si sciolga un pochino, C.G. è stato veramente gentile e sincero. Non si senta in imbarazzo o altro, Gino sa riconoscere le cose belle, sono sicura che sotto sotto sta gustando i nostri complimenti….
    saluti M.

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Gentile Marta
    Si tratta solo di comprenderci….non ho messo in dubbio le parole di gc.. non mi e’ passato nemmeno per il cervello…so’ che sono sincere..
    tanto che il mio disagio glielo voluto comunicare in tedesco…senza pensare che qualcun’ altro potesse capire… cosi la devo davvero deludere … i complimenti mi mettono davvero in imbarazzo..potessi tornerei indietro…ma a volte sono troppo impetuoso direi imprudente…mi faccio entusiasmare da una idea e vado avanti senza riflettere …senza pensare alle consequenze.. mi entusiasmo come un bambino…e come un bambino spesso cado e sbatto il muso a terra…ma non imparo mai.
    Un saluto
    Rodolfo

  6. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Caro Rodolfo,
    hai una bella voce perche’ nasconderla?
    E’ un dono di natura, specialmente l’essere intonato….
    Se non fosse per le ‘maledette’ sigarette saresti potuto arrivare alle stelle.
    Una delle tue canzoni piu’ bella e commovente, piena di passione, e’ quella in siciliano….tu sai qual’e’.

    Ciao,
    Anita

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 13.11.12 alle 22:22 } La catapulta della recessione sono state le banche governative e para governative. Quali Fannie Mae e Freddie Mac…. Ma questa e’ una storia che non vi entrera’ mai in testa….
    ————————————————–
    Mia cara Anita,
    ammettiamo pure che la recessione sia stata provocata da Fannie Mae e Freddie Mac…. Molti dicono di no ma prendo per buona la sua tesi.
    Fin qu8i si tratterebbe di un problema interno useggetta, di cui a me non potrebbe fregar di meno. Non è questo che ha provocato una crisi economica mondiale ma il fatto che i vostri maiali di Wall Street (tutti e solo vostri) hanno venduto in maniera truffaldina quella carta straccia al mondo intero spacciandola per titoli di valore e facendoselo pagare profumatamente: avete venduto merda come se fosse oro. Avete scaricato, come fate dal 1980, i vostri problemi economici sull’intero pianeta vivendo a sbafo sulle spalle di tutti gli altri, da quegli autentici pezzidiemme che siete sempre stati. Avete perfino fatto due guerre per poter continuare a vivere a sbafo, ma per fortuna vi è andata male (secondo la più propria politica Tea Party, ovviusli).
    Il problema è che la vostra tanto lodata finanza (repubblicana) è una finanza di truffatori che hanno venduto per anni il Colosseo al turista di turno.
    Fannie Mae e Freddie Mac saranno anche stati degli incompetenti ottimisti (comunque sempre useggetta sono e quindi comunque il vostro sistema economico fa schifo) ma Wall Street è un covo di premeditati banditi, ladri, imbroglioni, truffatori.
    Il problema vero è questo e le sue sono solo chiacchiere inutili. Lo sapeva bene anche il signor Popeye che non ha mai negati i fatti ma solo li ha ribaltati: i colpevoli, secondo lui, erano i truffati con la loro avidità. Un inqualificabile ragionamento alla MarcoTempesta.
    Un saluto U.

  8. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Fannie Mae e Freddie Mac
    Si allarga la crisi dei mutui Due nuove falle si sono aperte all’improvviso nel sistema creditizio americano, trascinando al ribasso le Borse mondiali e il dollaro. Se cede la diga, si preannuncia una crisi ancora più grave di quella esplosa l’estate scorsa, e ancora una volta il contagio è destinato a estendersi all’Asia e all’Europa. Le due nuove falle si chiamano Fannie Mae e Freddie Mac.

    Sono due nomi sconosciuti nel resto del mondo, ma familiari agli americani per la loro funzione vitale: da loro dipende l’erogazione dei mutui normali, quelli “sani”, considerati sicuri fino a ieri. I loro prestiti valgono 5.200 miliardi di dollari. Per avere un’ordine di grandezza, quel volume di prestiti è pari al 58% dell’intero debito pubblico americano.

    Continua…

    http://www.repubblica.it/2008/06/rubriche/piazza-asiatica/mae-and-mac/mae-and-mac.html

    —————————————————————-

    Caro Uroburo,
    mi limito a postare un articolo del maggio 2008, non ho tempo di leggere e tanto meno di tradurre.
    Le posso solo dire che nel 1982 avvisai mio figlio maggiore di non prendere il mutuo da Fannie Mae perche’ sin da allora non aveva una buona reputazione.

    Con mio marito rifiutammo di essere i cosigner o cofirmatari con Fannie Mae.

    Cordiali saluti,
    Anita

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    Ecco mia cara. dovevate tenervi la vostra crisi e trovare la maniera di riassorbirla, invece di inondare tutta l’economia mondiale con i vostri prodotti tossici. Lo sapevate e quindi si è trattato di una truffa premeditata, in perfetto stile useggetta. Siete dei banditi. U.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Ancora per Anita
    Guardi però che il tema non era quel che lei (e/o suo marito) ha fatto con le sue proprietà immobiliari ma i cambiamenti di mentalità instauratisi in tutto il mondo nella seconda metà del secolo scorso. Certo non dovute a qualche migliaio di professori di sinistra.
    E, in second’ordine, la crisi economica del 2008 e le cause del deficit statale useggetta. Secondo i suoi stessi dati il deficit federale è stato provocato dalla riduzione delle imposte voluta da Reagan; dalle guerre messe in atto da Chene;, dal sostegno alle banche truffaldine messo in atto da Obama (su ordine di Wall Street): quest’ultimo dovreste ringraziarlo per avervi salvato da un crollo generale. U.

  11. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    La situazione economica del Paese è seria e non sto esagerando. Tutta la mia strategia, tutta la mia politica, è una mobilitazione contro la disoccupazione.

    Francois Hollande

  12. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Io direi che i cittadini ne sono le vittime, anziche essere i banditi.

    La Federal National Mortgage Association ), nota come Fannie Mae, e’ una government-sponsored enterprise. statunitense, un’ impresa privata con lo status di public company fin dal 1968, ma con supporto governativo.

    L’azienda e’ specializzata nell’emissione di mutui ed e’ la prima entita’ per la loro rivendita nel mercato secondario degli stessi. Fu fondata nel 1938 durante la Grande Depressione, come parte della cosiddetta New Deal.

    Fino al 2007 Barney Frank e Maxine Waters sbraitavano che niente era ‘rotto’ per usare le loro parole testuali.

    Barney Frank era chairman of the House Financial Services Committee (2007–2011) ed e’ considerato il piu’ prominente gay politico negli United States.
    In politica dal 1972.
    =
    =
    I Videos sono stati rimossi, ma ci sono state ben 12 udienze sulle due banche e l’opinione era:

    testo:

    ” Maxine Waters:
    Attraverso una decina di udienze, siamo stati francamente cercando di risolvere qualcosa che non era rotto. Signor Presidente, non abbiamo una crisi di Freddie Mac, e in particolare a Fannie Mae, sotto la guida eccezionale di Franklin Raines. [Raines a malapena evita il processo per frode.]

    Meeks Gregorio:
    … sto solo incazzato con OFHEO [le autorità di regolamentazione che cercano di mettere in guardia il Congresso di insolvenza presso il GSE], perché se non fosse stato per te, non credo che saremmo qui, in primo luogo. … C’è stato nulla che ha indicato che non va in Fannie Mae, Freddie Mac ha messo a punto per conto suo … La domanda che viene poi in alto è la competenza che la vostra agenzia ha con riferimento a decidere e regolare tali GSE.

    Argilla Lacy:
    L’udienza è di circa il linciaggio politico di Franklin Raines.

    Barney Frank:
    Non vedo nulla in questo rapporto che solleva problemi di sicurezza e solidità.”

    Buonanotte,
    Anita

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    i cittadini useggetta sono vittime sì ma solo fino ad un certo punto.
    Il vostro paese da almeno trent’anni vive con un tenore di vita medio superiore a quello reale. Potete farlo solo perchè vi siete impadroniti di risorse non vostre con il neocolonialismo e con lo sfruttamento selvaggio di interi continenti, a cominciare dall’America Latina. Poi avete incominciato a fare guerre, come la guerra irakena, allo scopo di rubare senza mezzi termini le risorse degli altri.
    Senza quel che prendete a basso prezzo agli altri paesi, impoverendoli (vedi mio messaggio n. 53), voi vivreste molto peggio di come vivete, calcolando che il livello di vita medio del vostro cittadino medio è inferiore a quello europeo. Checchè voi ne pensiate si vive meglio in Europa che in Useggetta.
    Quanto poi al tema delle due public company da lei continuamente citate, resta il fatto che i banchieri di Wall Street hanno nascosto questi debiti inesigibili , e quindi a valore zero, nascondendoli in mezzo ad altri titoli e vendendo il tutto sul mercato internazionale come se fossero tutti titoli di valore. Per di più il meccanismo era congegnato in modo tale che non era possibile andare a vedere cosa realmente i titoli venduti rappresentassero. Questa è una truffa, e per di più premeditata perché le banche sapevano benisimo di vendere titoli a valore zero. Le banche hanno guadagnato sulla pelle del mondo intero migliaia di miliardi di dollari.
    Ne deduco che il vostro sistema è, nel suo insieme, un sistema truffaldino. Gli interventi prima di Bush e poi di Obama hanno impedito il crollo totale del vostro sistema economico, con la differenza che Bush ne è stato una concausa mentre Obama ne è stato solo la vittima. Dovreste ringraziarlo, tutti a cominciare dai TeaParty, perchè senza questa enorme immissione di liquidità il vostro sitema sarebbe fallito come fallì nel 29.
    Un saluto U.
    PS. Per favore eviti di ripetermi ancora una volta le sue banali tiritere fuori tema. Se non sa/vuole/può rispondere taccia.

  14. Shalom: come i capi israeliani uccidono per i voti del loro popolo
    Shalom: come i capi israeliani uccidono per i voti del loro popolo says:

    http://www.tlaxcala.es/pp.asp?reference=6705&lg=it

    Eine Kleine Nacht Murder: come i capi israeliani uccidono per i voti del loro popolo

    AUTORE: Gilad ATZMON
    Tradotto da Manuela Vittorelli

    Per capire l’ultima devastante omicida operazione di Israele a Gaza bisogna comprendere profondamente l’identità israeliana e il suo intrinseco odio verso chiunque non sia ebreo e in particolare verso gli arabi. Questo odio permea il curriculum israeliano, viene predicato dai leader politici ed è implicito nelle loro azioni, è espresso dalle figure culturali di riferimento, perfino nello schieramento della cosiddetta “sinistra israeliana”.

    Sono cresciuto in Israele negli anni Settanta. Quelli della mia generazione adesso occupano posizioni di rilievo nell’esercito, nella politica, nell’economia, nel mondo accademico e nelle arti di Israele. Ci hanno addestrati a credere che “un buon arabo è un arabo morto”. Poche settimane prima che entrassi nell’Esercito di Difesa israeliano (IDF), all’inizio degli anni Ottanta, il Capo di Stato Maggiore Generale Rafael Eitan annunciò che “gli arabi erano scarafaggi drogati dentro una bottiglia”. La passò liscia, e la passò liscia anche dopo il massacro di molte migliaia di civili libanesi nella Prima Guerra del Libano. In breve, gli israeliani riescono sempre a farla franca.

    Per fortuna, e per ragioni che ancora superano la mia comprensione, a un certo punto mi svegliai da quel letale sogno ebraico. A un certo punto lasciai lo Stato ebraico, mi sottrassi all’incitazione all’odio, divenni oppositore dello Stato ebraico e di qualsiasi altra forma di politica ebraica. Sono però profondamente convinto che sia mio dovere primario spiegare a chiunque sia disposto ad ascoltami con chi abbiamo a che fare.

    Se il Sionismo doveva servire a trasformare gli ebrei e, “dando loro uno Stato”, renderli uguali a tutti gli altri popoli, ha fallito miseramente. La barbarie israeliana che abbiamo visto questa settimana e troppe volte in passato va ben oltre la bestialità. È uccidere per il gusto di uccidere. Ed è indiscriminata.

    A Occidente non molte persone sono consapevoli del fatto devastante che uccidere arabi e in particolare palestinesi sia una ricetta politica israeliana molto efficace. Gli israeliani sono un popolo confuso. Mentre insistono a considerarsi una nazione alla ricerca di “Shalom” [1], adorano però essere guidati da politici con sorprendenti trascorsi criminali. Che si tratti di Sharon, Rabin, Begin, Shamir o Ben Gurion, gli israeliani apprezzano che i loro “capi democraticamente eletti” siano falchi bellicosi con le mani grondanti di sangue e con solide credenziali in fatto di crimini contro l’umanità.

    Mancano poche settimane alle elezioni in Israele, e a quanto pare sia il candidato di Kadima, il Ministro degli Esteri Tzipi Livni, che il candidato laburista, il Ministro della Difesa Ehud Barak, arrancano dietro il candidato del Likud, il famigerato falco Benjamin (Bibi) Netanyahu. Livni e Barak hanno dunque bisogno della loro piccola guerra. Devono dimostrare agli israeliani di sapersela cavare con i massacri.

    Livni e Barak devono dare agli elettori la dimostrazione concreta di essere in grado di compiere carneficine devastanti, così che gli israeliani possano fidarsi dei loro capi. È la loro unica possibilità di farcela contro Netanyahu. A quanto pare Livni e Barak stanno sganciando tonnellate di bombe sui civili palestinesi e sulle loro scuole e ospedali perché questo è esattamente ciò che gli israeliani vogliono vedere.

    Sfortunatamente gli israeliani non sono noti per la loro clemenza e misericordia. Anzi, la vendetta e le ritorsioni li appagano, la loro ferocia illimitata li rallegra. Quando all’ex Comandante dell’aviazione israeliana Dan Halutz fu chiesto come fosse sganciare una bomba su un popoloso quartiere di Gaza, la sua risposta fu secca e precisa: “È come un leggero colpo sull’ala destra”. La mortale freddezza di Dan Halutz gli guadagnò di lì a poco la promozione a Capo di Stato Maggiore dell’Esercito di Difesa israeliano. È stato il Generale Halutz a guidare l’esercito israeliano nella Seconda Guerra del Libano, è stato quest’uomo a mettere in atto la distruzione delle infrastrutture libanesi e di ampie zone di Beirut.

    A quanto pare, nella politica israeliana il sangue arabo si traduce in voti. Sarebbe ovviamente ragionevolissimo accusare Livni, Barak e l’attuale Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Ashkenazi di omicidio di primo grado, crimini contro l’umanità e palese violazione della Convenzione di Ginevra. Ma sarebbe ancora più sensato ricordare che Israele è una “democrazia”. Livni, Barak e Ashkenazi stanno dando al popolo israeliano ciò che vuole: si chiama sangue arabo, e deve scorrere abbondante. Questa costante pratica omicida condotta dalle autorità israeliane riflette tutto il popolo israeliano ancor più che i singoli generali e capi politici. Abbiamo a che fare con una società barbara che agisce sotto la spinta della sete di sangue e di inclinazioni letali. Non dovrebbe esserci alcun dubbio, non c’è spazio per questa gente tra gli altri paesi.

    La grande domanda è perché gli israeliani siano così alieni da qualsiasi principio di umanità. I più generosi e ingenui tra noi potranno ipotizzare che la Shoah abbia lasciato una profonda cicatrice nell’animo israeliano. Questo può spiegare perché gli israeliani stiano ossessivamente coltivando quel ricordo con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle della Diaspora. Gli israeliani dicono “mai più”, intendendo che Auschwitz non dovrebbe accadere mai più, e questo in qualche modo li autorizza a punire i palestinesi per i crimini commessi dai nazisti. I realisti tra noi non credono più a questa spiegazione. Cominciano ora ad ammettere che sia più che possibile che gli israeliani siano così incredibilmente feroci solo perché sono fatti così. Va ben oltre la razionalità o le ipotesi pseudo-analitiche. Dicono: “così sono fatti gli israeliani, e non possiamo più farci molto”. I realisti tra noi giungono ad ammettere che uccidere è il modo in cui gli israeliani interpretano il loro essere ebrei. Purtroppo molti di noi hanno finito per riconoscere che non esiste un sistema laico e alternativo di valori umani che sostituisca quello criminale e omicida. Lo stato ebraico dimostra che l’autonomia nazionale ebraica è un concetto disumano.

    Sono cresciuto nell’Israele post-1967. Sono stato allevato all’indomani della mitica vittoria israeliana, ci hanno insegnato il culto dell’israeliano che “spara senza prendere la mira” e reagisce d’istinto, del commando che scarica i suoi mitragliatori Uzi sugli arabi e riesce a vincere contro quattro eserciti in soli sei giorni.

    Ci ho messo vent’anni a capire che l’israeliano che “spara senza prendere la mira” era in realtà un maestro degli omicidi indiscriminati. Barak era uno degli eroi del 1967, ed era un maestro delle uccisioni indiscriminate. A quanto pare il gabinetto israeliano ha appena approvato il suo piano per la più grande offensiva su Gaza dal 1967. Livni è più o meno mia coetanea, e a quanto pare ha assimilato il messaggio. Sta ora accumulando le necessarie credenziali di omicida indiscriminata. Barak e Livni stanno trascinando Israele e la Palestina in una campagna elettorale fatta di massacri. Il sangue arabo e palestinese è il carburante della politica israeliana.

    Posso solo suggerire a Livni e Barak che tutto questo potrebbe non aiutarli nelle prossime elezioni. Netanyahu è un vero autentico falco. Non deve fingere di essere un assassino, e per quanto io possa disprezzarlo non ha ancora trascinato Israele in una guerra. Probabilmente capisce meglio di loro il potere della deterrenza.

    [1] Quando si parla di pace, non confondete “shalom” con “pace” o “salam”. Se pace e salam si riferiscono alla riconciliazione e al compromesso, shalom significa sicurezza per il popolo ebraico a scapito dell’ambiente circostante.

  15. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Caro Uroburo,

    si’ credo che sia meglio che io taccia, perdo meno tempo….

    Buona giornata.

    Cordiali saluti,
    Anita

  16. Marta x Uroburo
    Marta x Uroburo says:

    Carissimo Uro, ieri giornata nera per buona parte d’Europa e forse è bene concentrarci piu’ sui nostri problemi che quelli d’oltreoceano. Sono perfettamente daccordo su quanto hai scritto, ma prendersela con Anita è quasi impossibile, e lo dico senza cattiveria, perchè ognuno è libero di pensare come meglio crede. Anita è una Repubblicana DOC, difenderà tout court i politici e la politica di costoro, quella che in definitiva ha trascinato anche l’Europa nel burrone.
    Ma tornando a noi sempre piu’ cittadini manifestano, ieri in modo piu’ violento del solito, finalmente cominciano a rendersi conto che tutto si fonda sull’economia e i mercati, vale a dire banchieri e speculatori criminali, l’Europa dei Popoli viene chiamata e invece è di chi i Popoli li sopprime, stiamo assistendo a un barbaro spettacolo e non se ne vede la fine.
    Governi che continuano a fare bilanci pur sapendo che non c’è liquidità, non c’è un sistema di pubblica amministrazione proporzionata a concrete esigenze. Siamo in forte recessione e la situazione a parere mio diventerà ancora piu’ esplosiva.
    Si dice che i paesi piu’ a sud siano anche i piu’ a rischio, come Spagna, Portogallo, Italia… la Grecia poi…..Ma mi chiedo quelli a nord definiti fortemente virtuosi come faranno poi a esportare i loro prodotti quando non saranno piuì concorrenziali? Anche la Germania non è esente da questo pericolo. C’è molto da riflettere e da essere preoccupati. Nessuno puo’ ritenersi al sicuro.
    un caro saluto M.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Marta,
    Anita è ovviamente libera di avere le su idee ma se dobbiamo parlare della crisi del 2008 e poi della decadenza morale dell’Occidente e poi delle public company e poi del deficit di bilancio e si continua a cambiare argomento ad ogni scambio di messaggi, allora io trovo che diventa difficile discutere.
    Se poi a considerazioni generali sull’economia useggetta Anita risponde che lei e suo marito non si fidavano (giustamente) della banca x,y, z, allora io faccio fatica a trovare argomenti ed interlocutori.
    Se l’Europa intera, nord e sud, non trova un accordo per salvare la moneta unica e per permettere di continuare a vivere ai paesi in difficoltà l’area euro si spaccherà.
    Quanto alla Germania, le sue banche sono piene fino al tetto di schifezze useggetta: nessuno ha comperato titoli tossici americani come loro. Rischiano di fallire anche loro ed uno dei modi per uscirne sarebbe quello di papparsi il risparmio italiano che è uno dei più ricchi d’Europa (ad esempio pappandosi le Poste). Io sono convinto che il ministro Passera non obietterà!….
    Un saluto U.

  18. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Uroburo,
    se qualcuno bussa alla mia porta…in buona fede o no e mi propone un affare e’ convincente …promette guadagno …un profitto o un reddito che potrebbe risolvere i miei problemi..ed io compro senza riflettere…senza informarmi meglio ne’ aspettare…guidato dalla bramosia…dall’ avidita’ e dalla cupidigia….nel momento in cui tutto si rivela un flop…un fiasco e vengo deluso dal mancato successo di quel prodotto….con chi me la devo prendere?
    Con chi mi ha venduto il prodotto….magari in buona fede…
    o con me stesso e alla mia ingenuita’?
    Io sono un realista…non tutte le ciambelle escono dal forno con il buco….io personalmente darei la colpa a me stesso.
    Troppo facile direi….quando qualcosa non quadra dare la colpa agli altri.
    Un saluto
    Rodolfo

    mancato successo di un prodotto rispetto alle aspettative del produttore/venditore.

  19. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Caro Uroburo,

    lei parla senza conoscere le due banche in capitolo, non banche comuni, banche governative e para governative.
    Fanie Mae e’ specializzata nell’emissione di mutui ed e’ la prima entita’ per la loro rivendita nel mercato secondario degli stessi.

    (Il motivo per ne siamo stati alla larga nel 1982 fu’ per le “strings attached to it” o i legami, appunto per l’difficolta’ di contrattare, liquidare o cercare alternative dato che il mutuo veniva venduto in blocchi o pacchetti ad altre banche…..e valle poi a pescare.)

    “Siccome spesso sono a corto di parole Italiane, mi devo spiegare citando una nostra esperienza. SORRY! “

    L’unico motivo per cui mio figlio aveva in mente Fannie Mae era perche’ lui avendo servito nella Guardia Nazionale per 4 anni sarebbe stato facilitato.

    Traduzione Google:
    A partire dal 2006 e nel 2007, proprio come la bolla immobiliare stava raggiungendo il suo picco-Fannie e Freddie hanno aumentato la loro leva finanziaria e ha cominciato ad investire in certi titoli subprime che le agenzie di credito in modo errato considerato a basso rischio.
    Fannie e Freddie anche abbassato i requisiti per la sottoscrizione nella loro attività di cartolarizzazione, l’acquisto e la cartolarizzazione cosiddette Alt-A.
    Mentre Alt-A in generale va a mutuatari con un buon credito e reddito relativamente elevato, Fannie e Freddie hanno richiesto la documentazione del reddito minimo o nullo, aprendo la porta alla frode ………..
    =
    =
    Considerando che in totale le due instituzioni erano responsabili per il 90% delle transazzioni mutuarie e molte altre attivita’ finanziarie’ e’ ragionevole considerarle la catapulta della crisi finanziaria, creando un ‘domino effect’…..

    Che Wall Street abbia fatta la sua parte non lo metto in dubbio, il loro business e’ MONEY.

    Anita

  20. rodolfo
    rodolfo says:

    Io pensavo che potessero raggiungere massimo Sderot…ora tra le centinaia di razzi che hanno martoriato il sud d’ Israele e che ha costretto l’ esercito Israeliano ad intervenire…uno e’ riuscito a raggiungere anche Tel Aviv… molti si rallegreranno…io no.
    Mi domando solo da dove e’ arrivato il materiale esplosivo….perche’ si sa’ i razzi li costruiscono loro….ma quello che ha raggiunto Tel Aviv no….e’ di marca Iraniana….credo che l’ Egitto stia giocando con il fuoco.
    Rodolfo

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 15.11.12 alle 19:07 } Che Wall Street abbia fatta la sua parte non lo metto in dubbio, il loro business e’ MONEY.
    ———————————————————
    Cara Anita,
    direi che questo suo ultimo messaggio è veramente stupefacente.
    Anche lo spaccio di droga “è MONEY”; anche il racket è MONEY. Quindi va tutto bene: è MONEY!
    Comunque, lei sostiene che le cattive politiche finanziarie di due banche para-pubbliche hanno provocato un enorme buco nell’econ0mia useggetta. Benissimo: le banche falliscono e si procede come di norma in questi casi, essendo però ben chiaro che si tratta di un problema interno dell’economia useggetta. Un po’ come se la Ford fosse sull’orlo del fallimento perchè non ha più un mercato per le proprie auto. Affari loro!
    E invece no: Wall Street, per cui tutto è MONEY, divide in pezzettini i debiti inesigibili dei pezzenti useggetta (epperò con casa) nascondendoli in pacchetti di investimenti sostanzialmente inesplorabili, poi li vende sul mercato internazionale. Cioè le banche useggetta, sapendo premeditatamente quel che facevano, vendono carta straccia facendosela pagare con denaro sonante in tutto il mondo. In tal modo esportando in tutto il mondo una crisi economica interna.
    In altre parole avete truffato il mondo intero. Quindi il vostro sitema economico, e non ovviamente mister Smith, è un sistema economico di truffatori e di banditi.
    E’ chiaro ora? Un saluto U.

  22. In Israele si moriva di paura.... Ma a Gaza si muore davvero!
    In Israele si moriva di paura.... Ma a Gaza si muore davvero! says:

    In Israele si moriva di paura …
    In Israele si moriva di paura, mentre a Gaza si muore per davvero. Non è una differenza da poco, ma per la maggior parte dei mass media la differenza non si vede. O si vede al contrario, attraverso una lente deformata e giustificazionista del “diritto alla sicurezza”. Un neonato di 11 mesi carbonizzato da un missile israeliano, una bimba di 4 anni e una di 7 uccise da una bomba, una dozzina di bambini in fin di vita, hanno diritto a minor comprensione di un bambino israeliano spaventato.

    Mentre decine di droni armati di missili e numerosi F16 armati di bombe sganciano i loro oggetti di morte e colpiscono oltre 100 persone uccidendone 10 in un solo giorno, il Presidente degli Usa, Nobel Obama, invoca il diritto di Israele a difendersi . Forse ha preso un lapsus? Forse voleva dire che in base al diritto internazionale sono i palestinesi sotto assedio che hanno diritto a difendersi.

    Purtroppo non è un lapsus, ma è la solita spudorata menzogna che si basa su una narrazione strutturata su due pilastri che servono da premessa sbagliata: spostare i tempi, invertire i ruoli. Funziona da sempre, e chi non sta al gioco perde il posto. Punto.

    In questo momento arriva la notizia di tre israeliani uccisi da un razzo palestinese. Sincero cordoglio, noi non vogliamo la morte. Ma vogliamo che i mass media impegnati professionalmente e onestamente ricordino con il loro lavoro che la sicurezza non si ottiene assediando e bombardando ma solo imponendo il rispetto alla giustizia e alla legalità internazionale.

    Secondo la IV Convenzione di Ginevra un popolo sotto occupazione ha il DIRITTO a difendersi e a ribellarsi all’occupante. Secondo il Diritto internazionale, in particolare l’art. 51 della Carta ONU, in situazione di conflitto dichiarato, esattamente come lo stato di guerra dichiarato da Israele verso Gaza, quel popolo ha diritto a difendersi e a resistere.

    Se questa, come noi crediamo, confortati dal Diritto, è la premessa corretta da cui partire, la conseguenza per la sicurezza di Israele non può che essere l’abbandono dell’illegalità dell’assedio e dell’occupazione. Ignorarlo equivale a macchiarsi di concorso morale in crimini contro l’umanità, quello che il Presidente Abu Mazen potrà denunciare un momento dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato, benché non membro, da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU. Esattamente ciò che Israele, col favore del Nobel Obama, cerca di evitare.

    Tutto questo il presidente Obama lo sa, noi lo sappiamo, Israele lo sa, anche gli operatori dell’informazione, almeno quelli professionalmente preparati lo sanno, ma all’opinione pubblica viene passato un messaggio diverso: quello che i “terroristi” sparano razzi da cui Israele deve difendersi e non piuttosto che Israele ha dichiarato guerra e assedia da sei anni la Striscia e occupa da decenni la Cisgiordania. Israele commette atti di terrorismo continuo, che la complicità di un lessico giornalistico accomodante definisce “omicidi mirati” quando non addirittura “operazioni di pace”.

    Noi siamo un’associazione umanitaria, supportiamo la Mezzaluna Rossa Palestinese, nostro interesse è la sicurezza, la pace e la giustizia per il popolo palestinese. Da questo deriva la sicurezza e la pace anche per il popolo israeliano. Ma se la complicità internazionale, supportata troppo spesso anche dagli “opinion maker” non segue il canale della giustizia, i palestinesi seguiteranno a morire per mano diretta degli israeliani, ma nella loro legittima Resistenza non sceglieranno solo la lotta non-violenta, ma sceglieranno anche forme di lotta che al governo israeliano fanno gioco, ma che al popolo israeliano fanno, giustamente, paura.

    Ci rivolgiamo a tutti gli operatori dell’informazione per chiedere loro di non farsi strumento di sostegno alle politiche di morte. La verità non è soltanto rivoluzionaria, non è soltanto correttezza professionale, è un DOVERE MORALE imposto sia a quelli di voi che pensano alla sicurezza di Israele, sia a chi ha consapevolezza della continua violazione dei diritti dei palestinesi.

    “A volte il silenzio è tradimento”, lo diceva M. L. King, oggi omaggiato da tutti, ma allora lasciato uccidere da quel silenzio. Voi, operatori dell’informazione, sapete che oltre al silenzio la verità e la giustizia si tradiscono anche con la giusta miscela del detto, non detto e detto male. Vi chiediamo di non farlo più.

    Non vi chiediamo di schierarvi per l’una o l’altra parte, vi chiediamo di schierarvi per la giustizia. Lo sapete benissimo da quale parte sta. Il vostro dovere, morale e professionale, è soltanto quello. Aiutateci a dire “restiamo umani”.

    Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, onlus
    amicidellapalestina@gmail.com

  23. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Ma caro Uroburo, non si stupisca gli “usaegetta” la pensano come lei in riguardo dell’Europa, e di tutti i paesi a cui gli Usaegetta mandano milioni sia in dollari che in assistenza.

    Le borse mondiali sono in business per fare soldi, sono legate agli avvenimenti giornalieri mondiali.
    La prima ad aprire e l’Asia, se l’Asia e’ giu’ Wall Street segue, etc…
    Obama e’ stato eletto e la borsa e’ calata, Petraeus si e’ dimesso e la borsa cala…600 punti in meno di due settimane.

    Beh, devo ancora cenare ed ho il brutto vizio di non ricordarmi di mangiare e mezzo giorno….cosi’ termino il mio quaglieggio.

    Buonanotte,

    Anita

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “…uccisi 3 bambini israeliani, uccisi 3 bambini palestinesi…”
    quando leggo questo lacrimare da coccodrilli mi inkazzo come un bue.

    Un bambino palestinese non e’ diverso da un bambino israeliano, quindi che senso ha associare aggettivi , come “israeliano” oppure “palestinese”?

    Le vittime di questa follia sono bambini e basta!!
    Sempre, comunque e in ogni dove.
    C.G.

  25. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro cg….ma certamente tutti sono bambini e i dolori non sono diversi.
    Ma e’ il giornalismo….non si puo’ essere vaghi e se si scrive che da quelle parti e’ morto un bambino non si puo’ non specificare chi …dove…come …quando..e perche’….
    mi sembra che siano le regole del giornalista….
    ed e’ il lettore che lo vuole e lo esige.
    Ho letto l’ articolo su Repubblica
    Razzismo e antisemitismo
    “Arresti e perquisizioni in tutta Italia
    Nel mirino gruppi attivi su internet
    Anpi, in piazza contro il neofascismo”

    Cosi mi sono imbattuto nel sito “stormfront” che non conoscevo …
    da li in qualcosa di peggio. Non credevo …non me lo avrei mai immaginato ma l’ antisemitismo ..l’ odio verso l’ Ebreo e’ piu’ forte di come pensavo. Sono rimasto allibito.
    Ed ho pensato cosi….che Israele…proprio per questo e’ un gran bene che esista. Certo ci sono forze contrarie a quello sconcio…ma oramai il pericolo per gli Ebrei in Europa e’ diventato incombente…pericoloso.
    Un saluto
    Rodolfo

  26. peter
    peter says:

    Israele si sente molto piu’ isolato ora che l’Egitto e’ in mano ai Fratelli Musulmani…ed in piu’, ci sono le elezioni molto presto. Quindi gli attacchi contro Gaza si moltiplicano…lo dice persino BBC

    Peter

  27. Anita
    Anita says:

    Se non ci fosse la cupola di ferro le vittime in Israele sarebbero molte di piu’.
    I nostri reporters sono li’ e si vede da vicino….giorno e notte.

    C’e’ un articolo di Daniel Pipes che spiega il come Morsi e’ in pieno potere, non lo posso spedire adesso perche’ la mia posta e’ inceppata da ieri sera/notte.
    Il mio server sta facendo lavori sulla e-mail, ho chiamato alle 3:00 AM, mi avevano promesso per le 7:00 AM, ma non c’e’ ancora.

    Anita

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    ..mentre invece a Gaza, che non ha la “cupola di ferro” (sob!) le vittime sono sempre tante.
    Ma in fondo, chissenefrega…
    Vero?

    C.G.

  29. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg
    Bah…non direi che Anita abbia sostenuto quello che dici tu…
    ha solo voluto solo chiarire un dato di fatto e nulla piu’.
    Rodolfo

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Povera piccola Israele che si deve difendere dall’orco cattivo!
    Peccato che i rapporti di forza militare tra Israele ed i suoi vicini siano addirittura migliori di quelli che aveva il povero Adolf. Anche lui si difendeva, poverino!
    Quanto a quelli economici … lasciamo perdere …
    E’ un po’ come la Cina per i repubblicani useggetta: si devono difendere e devono metterla in riga. Peccato che ci sia un rapporto di 12 portaerei atomiche (ciascuna delle quali conta come un corpo d’armata) contro zero.
    Ehhh sì: “E’ difficile far capire una cosa ad un uomo quando il suo salario (salario, guadagno, interessi, vita, visione del mondo, convinzioni ecc., anche al di là degli interessi reali) dipende dal non capirla”.

  31. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg
    Chi potrebbe mai dire …delle morti dell’ una o dell’ altra parte “chissenefrega”?… Pensi che per gli Israeliani stessi la morte di un bambino Palestinese sia cosa da niente?
    Ed invece no…qui si tratta di umanita’ ….la morte di un innocente…di un civile e’ sempre da biasimare…..da tutti.
    La morte di un terrorista invece… che causa morti…che intorpidisce un processo di pace….no.
    Quelli che sparano razzi all’ indirizzo di Israele…hanno pero’ l’ intento di uccidere civili…al contrario se guerra e’…l’ obiettivo dovrebbe essere solo militare.
    E’ quello che alla fine desiderebbe fare Israele…uccidere ed eliminare solo i terroristi….e lo ha fatto mirando con precisione …quando hanno l’ occasione e l’ informazione giusta…ma come si fa’ con le basi e i terroristi che si nascondono tra la popolazione?
    Quello e’ il problema…sono morti collaterali impossibili da evitare.
    Rodolfo

  32. rodolfo
    rodolfo says:

    Uroburo….Uroburo….Israele contro i terroristi di Hamas non sta usando ne’ portaerei ne bombe atomiche…ma armi convenzionali…
    cerca di fare sopratutto il meno morti possibile…ma in qualche modo quella situazione deve finire….dopo mesi e mesi…
    ogni limite ha una pazienza….diceva Toto’.
    R

  33. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Uroburo
    Quale spiegazione ci potrebbe essere….da un bombardamento cosi intenso….in un territorio cosi densamente popolato che provoca sino ad oggi solo 23 morti?
    Il problema e’ che non riescono a parlare di pace….
    Hamas…appoggiati dai fratelli Musulmanii rifiutano di riconoscere lo Stato di Israele. Sognano l’ impero Islamico per loro e’ impensabile tollerare in quella striscia di terra uno Stato che non sia Islamico….
    e’ il Corano che impone la creazione di un impero islamico (sure 2,193, 8,39, )… nel quale i Cristiani e gli Ebrei dovrebbero svolgere solo un ruolo minore come “dhimmi” e pagare le tasse per essere tollerato (Sura 9,29 f) quindi uno stato Ebraico ovunque…. e ‘ incompatibile con il modello del mondo Islamico.
    Rodolfo

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Strano, a parte lo Zio Sam con il quale non si capisce bene chi sia attualmente l’utile idiota, se a volte gli US a vantaggio di Israele oppure Israele a vantaggio degli US, hanno praticamento tutto il mondo contro.

    Chissà perchè?
    Massì, tutti antisemiti compresi gli esquimesi e gli aborrigeni australiani.
    Anche gli abitanti dell’Isola di Pasqua.
    Se andiamo a guardare, pure quelli!

    C.G.

  35. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    vai sulla tua e-mail.
    Il problema ancora esiste, la mia mail box e’ bloccata…

    Anita

  36. rodolfo
    rodolfo says:

    Questa e’ solo una parte del post Nr. 76
    inesatta naturalmente…perche’ inesatta? Leggiamo un po':
    “Se questa, come noi crediamo, confortati dal Diritto, è la premessa corretta da cui partire, la conseguenza per la sicurezza di Israele non può che essere l’abbandono dell’illegalità dell’assedio e dell’occupazione. Ignorarlo equivale a macchiarsi di concorso morale in crimini contro l’umanità, quello che il Presidente Abu Mazen potrà denunciare un momento dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato, benché non membro, da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU. Esattamente ciò che Israele, col favore del Nobel Obama, cerca di evitare”.


    Ed ecco perche’ inesatta
    Da piu’ di un anno … dall’estate del 2011…. Mahmoud Abbas e la sua cricca Palestinese ha tenuto il mondo con il fiato sospeso… nel Settembre del 2012 volevano fare richiesta alle Nazioni Unite di riconoscimento della Palestina come Stato indipendente e membro a pieno titolo delle Nazioni Unite …… per mesi i media di tutto il mondo hanno speculato circa le prospettive di una tale mossa…che avrebbe di fatto eliminato gli accordi di Oslo….
    poi…. poco prima della data di scadenza, alla fine di Agosto hanno fatto marcia indietro dichiarando di essere soddisfatti con la situazione attuale….poi a Settembre Ramallah metteva al corrente di voler rimanere nell’ ONU solo con lo status di “non membro”.
    Lei…caro Uroburo ha una spiegazione plausibile ….chiara …su un simile comportamento?
    Rodolfo

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Se l’Autorità palestinese la chiami “cricca” come si dovrebbe chiamare la cricca che da 63 anni governa alla Knesset?

    Neonazisti?

    C.G.

  38. rodolfo
    rodolfo says:

    No…quello e’ un governo eletto dal popolo democraticamente.
    Poi tu la devi buttare sempre a caciara…..quella e’ una “cricca” perche’ atta ad arricchirsi essa stessa alle spalle del popolo Palestinese.Punto
    Rodolfo

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    lei mette decisamente troppi punti: sono indice di debolezza intellettuale e culturale.
    I palestinesi stanno cercando disperatamente una qualche forma di riconoscimento che possa metter fine alle prevaricazioni israeliane, rendendo impossibile il raggiungimento del vero obiettivo di Israele che è la totale pulizia etnica della zona (arabenfrei).
    Giova dire che Israele fa di tutto per impedire il nascere di una classe dirigente minimamente capace tra i palestinesi. Anche in questo la vostra è una politica genocida.
    Un saluto U.

  40. controcorrente
    controcorrente says:

    caro Uro,

    non sono ancora deceduto,sono solo molto impegnato, appena posso leggo bene e rispondo …il tema è complesso !

    ciao

    cc

  41. fratel Marco: Dio usato per interessi di parte da Israele
    fratel Marco: Dio usato per interessi di parte da Israele says:

    http://www.jesuscaritas.it/wordpress/blog/2012/11/16/gaza-tutti-siamo-in-guerra/#more-3491

    Gaza: tutti siamo in guerra
    16 NOVEMBRE 2012

    Dal sito DirettaNews.it
    Mi è capitato di raccontare che all’esplosione della scorsa guerra di Gaza, denominata dagli israeliani “operazione piombo fuso” mi trovavo a Gerico, con i miei genitori ed ho già raccontato più volte come mi colpirono gli sguardi silenziosi e sofferenti della gente incollata alla televisione a guardare i disastrosi effetti dei bombardamenti.

    Gli sguardi non sono cambiati e continua la disperazione della povera gente che non vede finire il calvario della guerra. Dico “continua” perchè in effetti la situazione di tensione e di violenza non si è mai realmente conclusa. Innumerevoli volte ho letto in questi mesi di attacchi mirati, bombardamenti notturni, rappresaglie, nei confronti della Striscia di Gaza, e d’altro canto in tutta risposta i missili lanciati da quella terra verso Israele.

    Ora è iniziata una nuova offensiva con il nome, dal sapore biblico (come è bene sottolineato nel post di Giorgio Berardinelli in Mondo e Missione online ) di “colonna di Nube”. La colonna di nube era quella che guidava il popolo di Israele nel suo peregrinare nel deserto, il segno della bontà di Dio che conduceva il suo popolo (cfr. Es 13,21). E ancora una volta Dio viene usato per sporchi interessi, da una parte e dall’altra e a rimetterci è ancora una volta la povera gente, gli innocenti. Certamente non possiamo dire, in tutta verità, che il confronto è alla pari. Già a pochi giorni dall’inizio della nuova offensiva e della controffensiva i morti palestinesi sono sull’ordine delle decine (con molti civili e già alcuni bambini), mentre quegli israeliani sono fermi a poche unità. Con questo non si giustifica nulla, perchè un morto è già troppo. Però non possiamo dimenticare il rapporto uno a cento tra le vittime palestinesi e israeliane della scorsa guerra di Gaza (1400 circa contro 14 circa). Anche i numeri, purtroppo, in questo caso hanno il loro peso.

    Una domanda che nasce qui, vicini al campo di battaglia è: chi ha iniziato? Una domanda che non ha più senso e che dovrebbe essere superata perchè, finchè ci si porrà questa questione non si finirà mai di fare la guerra. L’unica cosa che ha senso è la ricerca incondizionata della pace.

    Segnalo qui la testimonianza di una congregazione religiosa che vive nella striscia di Gaza e che ha pubblicato una lettera aperta sul sito del Patriarcato latino di Gerusalemme. Un punto di vista di coloro che sono senz’altro vittime innocenti di interessi politici più grossi.

    Ogni giorno sul nostro sito troverete nello spazio a lato (dal Web) articoli per aggiornarsi sulla situazione, perchè una cosa è chiara: in Occidente quello che si sa è poco e ha il sapore di essere di parte. Così è necessario leggere molto e punti di vista diversi per farsi un’opinione.

    fratel Marco

  42. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Niente caciara, ma se si vuol capire la questione israelo-palestinese AL DI FUORI della narrativa occidentale piena di menzogne e accondiscendenti silenzi , bisognerebbe informarsi, documentarsi.
    Tu, purtroppo NON sei informato né documentato.

    Il solito manko degli illusi e supponenti che non vogliono ammettere che tutto cominciò e fu tutto pianificato, attraverso la cupola di Ben Gurion e la sua cricca di terroristi.
    Eppure sarebbe facile farlo, voler documentarsi, per l’appunto.

    A seguire il “chiagni e fotti” (un classico dei governi israeliani) in occidente sono rimasti in pochi.
    Fattene una ragione, leggi dunque meno patacche mediatiche sioniste e più informazione libera.
    Quella di cui avete una paura della madonna!

    C.G.

  43. rodolfo
    rodolfo says:

    uroburo:-“lei mette decisamente troppi punti: sono indice di debolezza intellettuale e culturale”

    Ma insomma caro Uroburo…. mi sembra di averlo sempre detto…non c’ e’ bisogno di lei per ricordarmelo….e’ vero sono un ignorante.
    La domanda che le facevo …per poterne sapere di piu’…per conoscere una verita’ a me sconosciuta era:- Per quale motivo i Palestinesi che come lei stesso dice”stanno cercando disperatamente una qualche forma di riconoscimento che possa metter fine alle prevaricazioni israeliane”….abbiano di punto in bianco fatto retromarcia in quella che doveva essere la ricerca di un loro riconoscimento quale Stato presso l’ ONU. Perche’? Nessuna risposta.
    Secondo me uno dei tanti motivi non meno importanti degli altri risiede proprio nel mio post Nr. 88..
    avesse l’ ONU davvero riconosciuto lo Stato Palestinese…loro sarebbero stati costretti a riconoscere Israele…se no le cose non sarrebbero quadrate.
    1)Loro continuano dunque a dare la colpa ad Israele che non vuole uno Stato Palestinese….
    2)nello stesso modo in cui i loro corrotti regimi danno la colpa all’ occidente per la loro situazione.
    Sia il primo che il secondo punto sono spudorate menzogne.
    Vediamo un po’….se non si puo’ avere uno Stato Palestinese
    ci deve essere almeno un “popolo Palestinese” o essere una “nazione Palestinese” insomma una societa’ o club…setta o corporazione …un ente pubblico non riconosciuto…. che dir si voglia…che dia
    l’ impressione di essere soppressa dagli altri….suscitare pieta’ negli altri…..ricevere sovvenzioni e aiuti.
    Il termine popolo Palestinese e’ stato inventato negli anni Sessanta da parte dell ‘ OLP e introdotto nel linguaggio internazionale … prima un “popolo Palestinese ” non esisteva…in realta’ i Palestinesi sono arabi …per lo piu’ Musulmani… qualche Cristiano… lavoratori turchi… per lo piu’ sono beduini nomadi…. divisi in clan e fazioni spesso nemici e spesso sanguinosamente divisi… ma ora non e’ più chiamato cosi…. in quanto tutto questo miscuglio e’ stato destinato a rappresentare un popolo distinto da contrapporre agli Ebrei e allo Stato Ebraico….perche’ come abbiamo detto….per loro e’ impensabile tollerare in quella striscia di terra uno Stato che non sia Islamico….
    Annamo avanti…si puo’ dunque dire che la creazione…l’ invenzione di questo popolo ha una denominazione puramente tattica…
    perche’ come c’ e’ scritto nella loro Charta…il popolo Palestinese e’ parte integrante della nazione araba (umma) articolo 1….mentre nell’ articolo 12 i Palestinesi credono in una unita’ Araba….per arrivare a questo traguardo l’ articolo 9 prevede la “lotta armata”…..
    questa lotta armata e’ rivolta verso Israele e gli Ebrei che non sono tollerati .
    All’ interno questa illusione di essere parte integrante della nazione Araba….non si e’ avverata…basta vedere come sono trattati da animali i profughi Palestinesi in Libano….i “Palestinesi” e la “nazione Araba” sono divisi e questa “identita’ Palestinese” serve solo agli Musulmani integralisti e fanatici… poi basta guardare alle fazioni Fatah e Hamas che se potessero si eliminerebbero senza tanti preamboli a vicenda.
    Ma fuori la manovra ha avuto un enorme successo con il nuovo nome, in particolare nel mondo fantasioso dei media occidentali….
    …i Palestinesi si sono riusciti in senso generale ad installare come vittime permanenti dell’ occidente … in particolare dell’ ingiustizia israeliana…. della loro oppressione leggiamo e sentiamo tutti i giorni. anche in questo blog e della sua costante lotta per uno Stato indipendente…
    ….son fantasie.
    Che cos’ e’ che hanno scoperto con l’ andare del tempo i Palestinesi moderati? Hanno scoperto i piaceri dello status quo… la relativa sicurezza a causa della presenza delle truppe Israeliane… la ripresa economica attraverso la stretta integrazione con l’economia Israeliana in forte espansione che …. rispetto a tutti i vicini arabi ha un alto tenore di vita.
    Come puo’ cosi la leadership Palestinese essere veramente interessata ad avere uno Stato perdendo poi il loro status di rifugiati e vittime..e perdendo di consequenza tutti gli aiuti internazionali
    di cui oramai sono abituati? I Palestinesi della Cisgiordania ricevono sovvenzioni annuali dalle Nazioni Unite…. dall ‘ Unione europea,… dagli Stati Uniti e dai ricchi Stati Sunniti come l’Arabia Saudita… Qatar e Abu Dhabi…senza contare i vari enti di beneficenza…. innumerevoli gente di buon cuore ….ONG…ONLUS …che credono di aiutare i Palestinesi….da una statistica delle Nazioni Unite i Palestinesi sono in pro capite le persone piu’ sovvenzionate al mondo.
    La fine dell’ occupazione Israeliana sarebbe anche la fine della pacchia per la cricca Palestinese…quelli non chiederanno mai un proprio Stato….non conviene… perche’ la voce del bilancio piu’ grande…. l’autorita’ Palestinese la raccoglie annualmente dallo Stato di Israele sotto forma di pagamenti di tasse delle centinaia di migliaia di lavoratori Palestinesi che lavorano nelle fabbriche Israeliane secondo i concordati di Oslo …in questo senso l’ autorità Palestinese affitta i loro cittadini ad Israele e per questi riceve milioni di dollari regolarmente….. che fine fanno questi soldi? Se li magnano tutti insieme…chi piu’ chi meno….con gli spiccioli pagano le centinaia di migliaia di impiegati che oziano nel vero senso della parola…perche’ in piu’ di 60 anni non sono riusciti a costruire quelle strutture senza le quali uno Stato non puo’ esistere ….illuminazione stradale o un servizio postale. I coloni ebrei diffamati e odiati in Occidente danno alla popolazione della Cisgiordania un reddito ed un lavoro… sono cosi i piu’ grandi datori di lavoro dei Palestinesi…… uno stop alle costruzione degli insediamenti Ebrei causerebbe il collasso economico dell’autorita’ Palestinese…… circa 70-80.000 Palestinesi pendolano quotidianamente nel cuore d’ Israele avanti e indietro (senza contare i lavoratori clandestini) che guadagnano abbastanza per sfamare le loro numerose famiglie … una percentuale sulle loro retribuzioni finisce anche nelle casse dell ‘autorita’ Abbas.
    Nei media del mondo di queste cose non se ne parla…vengono considerate banalita’ … alla fine del 2010…. “la nazione araba” era in fiamme… ovunque c’erano rivolte per il cibo e ribellioni contro il regime Islamico….. i Palestinesi della Cisgiordania no.. nel frattempo ci tengono al loro status che …. contro tutte le teorie e’ ancora abbastanza sopportabile.
    Rodolfo

    .

  44. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    analizzare l’intera vicenda del ex Pci, alla luce dei fatti odierni è alquanto fuorviante,nel senso che si corre il rischio di mescolare avvenimenti di un passato che traevano la loro origine da una situazione storica precisa ed avvenimenti odierni che hanno in realtà radici del tutto diverse.
    Com’è abbastanza inutile nell’attuale “momento storico”analizzare gli avvenimenti italiani trascurando che l’Italia è inserita in un contesto preciso che ha ripercussioni precise sulla situazione locale..in altri termini Monti è un ottimo soldatino dell’europa e non serve !pianger” sulla cattiva coscienza od incapacità politica tedesca.
    Il modello renano di sviluppo è trainante..piaccia o meno..semmai la storica incapacità dei nostri “gruppi dirigenti” sia politici che industriale ha finito con eliminare del tutto quel poco di buono che la prima repubblica era comunque riuscita a fare in campo economico .mi riferisco in questo caso alla distruzione delle industrie di stato che comunque in campo industrial -tecnologico ed in prospettiva di sviluppo, sole erano in grado di sostenere ricerca avanzate ed essere traino per le PMI.
    In parole povere , se ci siamo accostate alla serie A negli anni 60, ora irrimediabilmente siamo in C, e alla fine (si fa per dire..) di questa crisi saremo in D.
    Il Pci era un partito socialdemocratico pieno ed anche !avanzato”alla fine degli anni 60…era comunque l’unico partito di sinistra ad avere quadri e militanti in grado di fare “analisi”.
    Quel patrimonio è irrimediabilmente perso..
    In tutti i casi, siamo in buona compagnia…,questa crisi ha messo in ginocchio tutta la residua stategia delle socialdemocrazie europee che annaspano..,per forza, se il punto finale di approdo era il Welfare e la sola democrazia politica parlamentare..sarà vero che chi detiene il potere ancora non sa come uscire.., ma la differenza sostanziale sta nel fatto che comunque vada a loro resta il potere..agli altri nemmeno più le idee!

    notte
    cc

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