La pericolosa follia religioso-nazionalista di Netanyahu

Desidero ricordare che più volte ho scritto che l’attuale capo del governo israeliano durante gli anni trascorsi negli Usa è stato tra i principali artefici della trasformazione dello scontro Est-Ovest nello scontro Nord-Sud del mondo, o meglio dello scontro Occidente-Oriente islamico. In questo modo le industrie militari e i fanatismi potevano continuare a prosperare nonostante la fine della guerra fredda una volta dissolta l’Unione Sovietica e il movimento comunista internazionale. Ho anche spiegato che “Bibi” odia a morte gli arabi e gli islamici perché suo fratello Yonatan  è rimasto ucciso nel raid a Entebbe, quando truppe scelte israeliane attaccarono nell’aeroporto di Entebbe i dirottatori di un aereo di linea israeliano. Proprio a suo fratello Yonatan è dedicata la fondazione, che ne porta il nome, utilizzata negli Usa per riciclare la guerra fredda nelle attuali guerre “preventive”, “umanitarie”, “asimmetriche” ed ” esportatrici di democrazia”.

Vediamo come stanno ora le cose e come si muove Netanyahu secondo uno degli intellettuali e scrittori israeliani ed ebrei di maggiore successo.

…………….

L’Iran, re Bibi e il “popolo eterno” di Israele

di David Grossman
ECCO un possibile scenario:
Israele attaccherà l’Iran contrariamente alla ferma presa di posizione del presidente Obama che quasi supplica di lasciare questa incombenza agli Stati Uniti d’America. E questo perché? Perché Benjamin Netanyahu ha una linea di pensiero e una visione storica secondo le quali — riassumendo a brevi linee — Israele è il “popolo eterno” mentre gli Stati Uniti, con tutto il rispetto, sono una specie di Assiria o di Babilonia, di Grecia o di Roma dei giorni nostri. Vale a dire: noi siamo per sempre, destinati a rimanere, mentre loro, nonostante tutto il potere che possiedono, sono momentanei, transitori, motivati da considerazioni politiche ed economiche limitate ed immediate, preoccupati delle ripercussioni che un eventuale attacco potrebbe avere sul prezzo del petrolio e sui risultati elettorali. Noi invece sussistiamo nella sfera dell’“Israele eterno” e portiamo in noi una memoria storica in cui balenano miracoli e imprese di salvezza che vanno oltre la logica e i limiti della realtà. Il loro presidente è “un’anima candida” che crede che i nemici ragionino in maniera razionale come lui mentre noi, già da quattromila anni, ci troviamo ad affrontare le forze più cruente e gli istinti umani più incontrollabili e oscuri della storia e sappiamo bene come comportarci per sopravvivere in queste zone d’ombra. C’è chi si sentirebbe in ansia dinanzi a una simile descrizione ma non è da escludere che il primo ministro la ritenga appropriata e persino elogiativa nei suoi confronti. Il capo del governo gode, come si sa, del supporto di un’ampia coalizione e non deve fare i conti con una forte opposizione. In un certo senso agisce come un leader unico – “re Bibi”, l’ha definito la rivista Time– e ciò significa che nel momento in cui Netanyahu dovrà prendere una decisione cruciale, il futuro e il destino della popolazione israeliana dipenderanno più che altro dalla sua visione del mondo estremista, inflessibile e radicata.
In altre parole molti cittadini israeliani appartenenti all’intero arco politico che non vogliono che Israele attacchi l’Iran – e anche una parte dei capi dei vari settori della sicurezza che si oppongono a una simile iniziativa – sono oggi prigionieri, in maniera inequivocabile, delle ermetiche convinzioni del primo ministro. Netanyahu ha fedeli partner di governo che condividono con lui opinioni e scelte. Il vantaggio di questi partner rispetto ai cittadini che si affidano alle loro decisioni sta nel fatto che, all’apparenza, costoro “conoscono tutti i fatti e le valutazioni”. È vero che così funziona un governo democratico ma i cittadini di Israele hanno ormai imparato sulla propria pelle che i loro leader non sono immuni da gravi errori e, come ciascuno di noi (e forse anche un po’ di più), sono inclini a fallimenti o a essere trascinati dall’euforia del potere.
Trattandosi quindi di una questione tanto vitale abbiamo il diritto e il dovere di fare ripetute domande, o almeno di esigere che chi prende le decisioni ponga a se stesso delle domande e risponda onestamente: quelli che dovrebbero sapere, sanno davvero? E sarebbero in grado (sempre che qualcuno lo sia) di conoscere e fornire “tutti i fatti e le valutazioni” coinvolti in una tale azione? Sono persuasi al di là di ogni dubbio di non esagerare nel considerare la capacità dell’esercito israeliano di risolvere definitivamente il problema nucleare iraniano? Non sottovalutano forse la forza degli iraniani?
Sono completamente sicuri che se Israele bombarderà l’Iran gli iraniani non abbiano a disposizione un’atomica? E se ce l’hanno, che non la useranno contro Israele?
In altre parole la “conoscenza” dei nostri leader si basa solo ed esclusivamente sui fatti oppure è distorta e influenzata da ansie, desideri ed echi di traumi del passato che nessuno è esperto nell’ingigantire quanto il capo del governo? E, la cosa più importante: i nostri leader capiscono che la decisione di attaccare una potenza come l’Iran (peraltro contrariamente all’opinione degli Stati Uniti) potrebbe rivelarsi il più grosso errore mai commesso da un governo israeliano?
Chi è a favore di un intervento contro l’Iran si muove lungo un asse i cui estremi sono “o la bomba atomica iraniana o il bombardamento dell’Iran” e dal quale pende un’insegna: “Per sempre divorerà la spada” (II Samuele, 2, 26). I
leader israeliani sono talmente prigionieri di questo ragionamento automatico che sembra che, dinanzi a qualunque dilemma o a qualunque decisione relativa alla sicurezza, un verdetto celeste o una legge di natura condanni quasi sempre Israele a muoversi solo ed esclusivamente tra “o la bomba o il bombardamento”. Ad aggredire o a essere aggredito. Certo, un Iran dotato di armi nucleari rappresenta un pericolo reale, non è una paranoia del governo israeliano. Ma nella situazione attuale esistono altre direzioni di movimento, altre possibilità di azione – o di inazione.
E naturalmente esiste l’inequivocabile promessa americana che l’Iran non avrà armi nucleari. Ma Israele sembra già essere al culmine di un processo in cui agiscono forze ben note e più potenti di lui, quasi primordiali, alimentate dalla percezione storica ricordata in precedenza che fa sì che di solito i timori si realizzino e che calamita verso situazioni di minaccia esistenziale.
Quindi, con maggiore enfasi, si pone la domanda: perché ministri e alti dirigenti di tutti i settori della sicurezza – quelli ancora in carica, non solo quelli del passato – non si alzano a dire la loro?
Quelli che in conversazioni private si oppongono all’iniziativa di un attacco, che ritengono che un’aggressione israeliana prorogherebbe soltanto di poco la nuclearizzazione dell’Iran e temono le conseguenze a lungo termine di un’aggressione simile per Israele, per la sua stessa esistenza. Perché non si alzano adesso, quando ancora è possibile, per dichiarare: noi non collaboreremo con questo delirio megalomane, con questa disastrosa concezione messianica?
La fedeltà al “sistema” è forse più importante della fedeltà a ciò a cui hanno dedicato la vita: la sicurezza e il futuro di Israele? Un’iniziativa di questo tipo sarebbe il gesto più significativo che potrebbero fare oggi per Israele, per la sua sicurezza e il suo futuro.
Anche noi cittadini, improvvisamente silenziosi dinanzi alle ombre che si addensano su di noi, raggelati, rassegnati a priori, con gli occhi chiusi dinanzi a ciò che appare di giorno in giorno più minaccioso e frastornante nella sua rapidità, come potremo poi affrontare noi stessi e i nostri figli quando ci domanderanno perché abbiamo taciuto? Perché non siamo usciti a frotte a manifestare nelle strade contro la possibilità di un’altra guerra scatenata da noi? Perché non abbiamo eretto nemmeno una tenda di protesta, simbolica, davanti alla residenza del primo ministro per mettere in guardia dalla catastrofe che ci sta franando addosso?
Dopo tutto, parafrasando un verso del poeta Haim Nachman Bialik scritto in un contesto completamente diverso, saremo noi “con la nostra linfa e il nostro sangue a pagare l’incendio”.
Traduzione per La Repubblica di Alessandra Shomroni
Pubblicato da Zdenek
210 commenti
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  1. peter
    peter says:

    oh beh…ipse dixit. Il blog ha appena avuto l’ autorevole parere di un etnologo-sociologo-economista di risorse-ecologo-meteorologo-geologo…
    La foresta amazzonica, per esempio, e’ un vasto spazio ‘disabitato’ da popolare…crescete e moltiplicatevi…
    Non c’e’ bisogno di studi, qualifiche, cervelloni…basta leggere la bibbia e tutto e’ risolto…

    Peter

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    gli indoeuropei, popoli di pastori della steppa, praticavano eccezionalmente i sacrifici umani e solo in caso di catastrofi.
    I greci ed i romani vi ricorrevano solo nelle situazioni estreme, ad esempio dopo la quarta sconfitta consecutiva a Canne.
    Per sacrifici umani si intende una società nella quale i sacrifici umani erano la norma.
    La mitologia greca mostra che i popoli precedenti l’invasione degli Achei li praticavano, ed erano società matriarcali e contadine.
    Pare che ogni anno, all’inizio della primavera, venisse sacrificato il giovane sposo della regina, che durava un anno fino al nuovo sacrificio.
    In generale le civiltà contadine avevano divinità prevalentemente ctonie o telluriche, naturalmente mica solo quelle visto che vento e pioggia sono comunque indispensabili alla fecondazione della Madre Terra.

    La lotta di classe è sempre esistita ed esisterà sempre. Che le classi non esistano più è quello che vorrebbero farci credere le classi diggggerenti la cui lotta di classe non si chiama mai così ma sempre in altro modo (ad esempio: lotta per la democrazzzzzia).
    Un saluto U.

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x51
    Non c’ e’ bisogno di niente ….basta essere un po’ ragionevoli…
    ergo un po’ di “gneggnu” … quello che manca a te ….ma si sa’
    che appena esci dal limite delle nozioni apprese e che scrivi come un pappagallo…vai in crisi…insomma ognuno ha i suoi limiti.
    Rodolfo

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Pallavolo….Italia USA 3 a 0…finita proprio ora…una gran bella partita….l’ ho ascoltata da una stazione televisiva Americana….mi ha colpito molto l’ imparzialita’ del commentatore…
    dire al di la’ di tutto ….”viva lo sport”
    Rodolfo

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Che bisogno c’ e’ delle foreste dell’ Amazzonia….basta pensare alle vastita’ dei deserti… ad una invenzione che rendesse quei posti fertili… alle citta’ autosufficienti, che sono gia’ una realta’ (anche se parziale)….all’ immensita’ degli oceani…
    anche li si potrebbero costruire delle proprie e vere citta’….tutto e’ possibile….e’ solo questione della solita “scintilla”…questioni di visioni e di fantasia…Jules Verne ebbe una visione…poi divenuta realta’…da chi fortissivamente volle…un po’ diverso che lanciare nello spazio una cagnetta… insomma si va’ avanti…con fatica ma si va’ avanti, nonostante Marx e le varie Bibbie. Nessuno riuscira’ a fermare il progresso che e’ una cosa di per se’ naturale….per questo pensavo che questo nostro pianeta potrebbe benissimo sopportare anche il triplo della popolazione attuale.
    C’ e’ invece chi sta’ abbarbicato a delle nozioni imparate li a menadito…e li va’ propagando orgoglioso di se e del proprio sapere, come dire…”vedete come sono intelligente?” …ma e’ sterile e senza fantasia…questi non possono essere mai dei propulsori ma solo dei seguaci….seguono …quatti quatti…

    Rodolfo

  6. peter
    peter says:

    se mai valesse la pena di dialogare con una nullita’ conformista e bigotta, e senza cervello-il che non vale la pena- direi che i suoi posts si commentano da solo.
    Dice che il pianeta puo’ comodamente ospitare 22 miliardi di ‘suckers’ della sua specie dato che J. Verne (non lui, ovviamente) aveva una grande fantasia…mah…

    Peter

  7. sylvi
    sylvi says:

    Ogni volta che Rodolfo scrive…si alza la contraerea!!!

    Io ho contestato duramente Rodolfo su certi argomenti…ma non su tutto ciò che scrive.
    Nemmeno lui può sbagliare sempre tutto su ciò che scrive!

    Per due volte ho girato il Marocco, a porzioni come sempre mi sono imposta nei miei viaggi…ma di quella porzione mi sfuggiva poco.
    Ho visitato Uadi di qua e di là dell’Atlante…affascinanti perchè ancora molto rustiche,… ma i palmeti erano lussureggianti…l’acqua c’era , almeno in alcuni periodi dell’anno .
    Con la tecnologia,- mi sono chiesta-, non si può rimediare?
    Poi ho pensato all’idrografia italiana …e sono stata zitta!
    Quindi, non è che non si può…si può, come dice Rodolfo, rendere fertili zone desertiche, senza violentarle, solo organizzando ed economizzando le “naturali” risorse.
    Come ? Al solito…cultura e rispetto della natura…accompagnarla, non violentarla!
    Mi pare che Rodolfo intendesse questo…e io non posso che essere d’accordo con lui.
    Ma forse , per far questo bisogna lavorare…”faticare” , come dicono al sud.
    E qui casca l’asino!

    caro Peter,
    quel “faticare” meridionale mi ha sempre dato un enorme fastidio!!! Eh già!
    Lavorare, da labor, mi è sempre parso che avesse una dignità maggiore del Faticare.
    Nel primo includo la passione e la creatività, nel secondo …la fatica di fare … fare contro voglia.
    Una vera …faticaccia!

    Sylvi

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    lei mi sembra un classico esempio di onnipotenza senza limiti.
    La foresta amazzonica serva a ricreare ossigeno senza il quale morremmo tutti soffocati.
    Gli oceani stanno diventando un’enorme contenitore di anidride carbonica, ma non si sa quanta ne potrà contenere nè cosa succederebbe se si passasse il limite.
    La tecnologia non potrà comunque superare certi limiti e le risorse, a cominciare da quella di aria e di ossigeno, stanno diminuendo rapidamente.
    Lei mi sembra un cieco che balla sull’orlo dell’abisso dicendo che tanto andrà tutto bene.
    Noi sfruttiamo questo pianeta senza neppur sapere quali sono i suoi limiti, che comunque ci sono perchè il sistema Terra è incommensurabile ma finito.
    La trovo letteralmente terrificante. U.

  9. peter
    peter says:

    x Sylvi

    faticare e’ italianissimo e significa lavorare duramente…semmai al Sud dicono -fatica’-, nel senso di lavoro in genere fisico.
    Qui pero’ si tratta di lavorare di fantasia…dando pure lezioni saccenti ad altri che forse sanno per esperienza che tra il dire ed il fare…
    Cara signora, questo mondo e” allo stremo. Risorse in esaurimento, mari e fiumi inquinati, buona parte della popolazione (che non si vede qui…) senza acqua ne’ medicine ne’ cibo stabile, cambiamenti climatici gia’ in atto…ed un buontempone qualunque spara che secondo lui c’e’ spazio per tre volte tanti…e lei aggiunge che basta lavorare, non faticare…
    Ma certo, cominciate a rendere fertile i desterti e magari cambiate pure i climi da desertici in temperati, tanto Giulio Verne…
    Magari fate pure qualcosa per ossigeno in diminuzione nell’aria e CO2 in aumento, e calotte polari che si sciolgono, e biodiversita’ che scompare, perdiamo non so quante centinaia di specie animali e vegetali ogni anno…
    Ma l’essenziale e’ fare posto per altri ‘umani’ che presto si scanneranno tra loro per una patata o un litro d’acqua in piu’, se non ci sono posti dove lo fanno gia’…

    un saluto triste e cupo

    Peter

  10. alessandro
    alessandro says:

    per nicotri e uroburo:
    Uroburo ha sostenuto che la lotta di classe e´ esistita da sempre e sempre esistera´.
    Io credo che le cose stiano un po´ diversamente.
    La personificazione e la reificazione delle quali parlava Marx oggi non solo le conseguenze negative di un sistema oppressivo ma l´esito inevitabile di un SISTEMA FORMALIZZATO.In che senso?
    Prima dell´avvento di una economia di mercato oggi globalizzata si poteva parlare di oppressione:fin dai tempi piu´ antichi , singoli individui o intere masse venivano sfruttate;e cio´ non era la conseguenza di un processo di razionalizzazione (come oggi), ma l´espressione dell´esercizio arbitrario di una volonta´.Oggi le cose sono drammaticamente cambiate:con l´economia di mercato globalizzata gli individui non fanno altro che riprodurre la razionalita´ del sistema economico.Prima della globalizzazione l´uomo veniva considerato oggetto-merce per la volonta´ di un´altra persona .Le rivoluzioni che si sono avute sono state possibili perche´ accadevano, hegelianamente, tra un servo e un padrone.E bastava quella che Marx ha chiamato “presa di coscienza”.
    Ma quando la mercificazione dell´uomo non e´ piu´ l´effetto di una precisa volonta´ ma l´effetto della razionalita´ del calcolo allora siamo di fronte non piu´ al dominio dell´uomo sull´ uomo, ma al DOMINIO DELLA RAZIONALITA´ DEL MERCATO SU TUTTI GLI UOMINI, servi o padroni che siano.
    Insomma,siamo di fronte a un dominio diverso da quello del passato,
    e ci siamo tutti dentro.Non c´e´ piu´ la volonta´ di un potere sfruttatore perfettamente identificabile verso cui combattere, ma la perfetta razionalizzazione del sistema, DI QUALUNQUE SISTEMA.
    Anche la sinistra politica a livello mondiale e´ dentro questo sistema
    che, per la verita´, non critica mai dalle fondamenta.Semplice flatus vocis( escludere,forse, qualche paese dell´America Latina).
    Da questo punto di vista , e non sono un pessimista, siamo di fronte a una realta´ mondiale tragica e coloro i quali non vedono tutto questo e anzi ci dicono che tutto va bene e sempre meglio, ebbene costoro sono ancora piu´ vittime perche´ cieche.
    Allora,e concludo, non credo che mettere in secondo piano il concetto di classi sia fare il gioco del potere e credo sia giusto evidenziare che ancora priama delle classi,oggi, esiste , ripeto, la razionalizzazione di ogni sistema che comporta,inevitabilemente, la schiavitu´ di tutti, padroni compresi.
    un caro saluto, alessandro

  11. alessandro
    alessandro says:

    sono d´accordo con Uroburo e Peter:
    la razionalizzazione totale del sistema vuol dire che al promo posto
    non c´e´ piu´ il rispetto della natura e dell´uomo, ma semplicemente
    il denaro e il calcolo, ovunque.Dato che non c´e´ piu´ una precisa volonta´ sfruttatrice verso cui lottare, cosa e´ necessario oggi?
    Anzitutto ,in formarsi e capire;ed e´ inevitabile,alla fine, il sacrificio
    di tutti per migliorare le cose.Ma ,al di la´ di tutti, sara´ necessaria anche la volonta´ dei pochi a capire che oggi ,per esempio, non procreare e´ un dovere umano, come anche non sperperare, stare attenti con l´acqua, rispettare la natura e gli animali,ecc.ecc.
    La razionalizzazione del sistema ha comportato l´idea che si possa dominare tutto, e senza limiti.Rendiamoci conto che questo e´ un crimine verso l´umanita´e verso la Natura tutta.L´ironia e´ una gran bella cosa, ma, come direbbe Controcorrente, cerchiamo di evitare le prese per il culo.
    alessandro.

  12. alessandro
    alessandro says:

    E´ovvio,quindi, che il gesto di cui parlava Controcorrente in un suo post addietro e´ perfettamente coerente con l´andazzo tragico delle cose, e che non e´ vero che quel gesto sia senso senso.

  13. alessandro
    alessandro says:

    per nicotri:
    ho letto il suo topic e l´articolo di Grossman:
    tutto vero ma l´articolo di Grossman mi e´ parso un po´ debole quanto a spiegazioni.Il punto piu´ debole e retorico e´ quando Grossman dice che non bisogna sottovalutare la forza iraniana e che l´Iran potrebbe anche avere l´atomica.Sono domande quelle che, secondo me, nel reale contesto delle cose , non portano a niente.Come dire che se Israele fosse sicura al 100% che l´Iran non ha l´atomica, allora..ecc.ecc.
    Mi sarebbe piaciuto di piu´ se il discorso di Grossman si fosse incentrato meglio e con piu´ rigore in un discorso di reazione al potere israeliano a prescindere dalle condizioni militari.
    un saluto ,alessandro

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Uroburo 60
    io non ho scritto che per fare posto all’ uomo sarebbe necessario distruggere la foresta Amazzonica…sarebbe un suicidio dato che quella e’ notoriamente il polmone del mondo…lo sa’ anche un ignorante come me…
    no , caro amico…io sono solo un eterno e incorreggibile ottimista….amo la vita ed ho un’inesauribile fiducia nell’ essere umano…che spero al contrario del pensiero di alcuni che continui a procreare senza sosta …perche’ sta’ proprio li la chance dell’ uomo.
    Innovazione …ricerca ,buonavolonta ‘ ,lavoro …ottimismo…
    fiducia …. fantasia e coraggio sono state da sempre i propulsori della civilta’…
    l’ uomo alla fine e’ riuscito sempre a superare tutte le difficolta’..
    ricordiamoci solo delle grandi pestilenze ….o anche se vuole del popolo Ebraico.
    Un saluto
    Rodolfo

  15. ISM-Italia
    ISM-Italia says:

    L’assessore alla cultura del Comune di Milano, Stefano Boeri, ha invitato la cantante israeliana Noa a Women for Expo.
    Noa è una razzista sostenitrice di tutte le guerre israeliane compresa l’operazione Piombo Fuso contro Gaza (27 dicembre 2008 – 18 gennaio 2009).
    Che cosa è capace di dire e di scrivere la “pacifista” lo potete trovare all’indirizzo:
    http://www.ism-italia.org/2011/10/il-caso-noa-come-la-fabbrica-del-falso-israeliana-trasforma-una-ignobile-razzista-in-una-infame-pacifista

    spedite una email a Stefano Boeri
    assessore.boeri@comune.milano.it
    Ad esempio:
    Il suo invito a Noa per Women for expo è una infamia.
    Noa è una razzista al servizio del governo israeliano.

    RADUNO SABATO 11 AGOSTO ALLE 20 a LARGO CAIROLI (METRO CAIROLI)
    Il concerto è a entrata libera alle ore 21.30 al castello sforsesco.
    ANDIAMO TUTTI AD APPLAUDIRE ENTUSIASTICAMENTE NOA!!!!

    ISM-Italia
    http://www.ism-italia.org
    info@ism-italia.org

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    ha ragione, sono io ad aver capito male io la sua frase d’inizio.
    Tuttavia ritengo che lei sia decisamente troppo ottimista: civiltà ed imperi sono caduti e non si capisce proprio perchè non potrebbe “cadere” anche questo pianeta così mal popolato.
    Ribadisco: noi, ormai a livello diffusissimo, facciamo cose senza avere la più pallida idea delle conseguenza di quel che facciamo.
    E neppure ci interessa di pensarci su. U.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Alessandro,
    non sono tanto d’accordo con lei nel descrivere questo sistema come acefalo e frutto della razionalizzazione produttiva.
    Per incominciare nel mondo di oggi la produzione ha molto meno potere della finanza. Ora è vero che nella finanza ci sono dei ricchi senza nome (ad esempio i fondi pensione useggetta, un sistema medievale fatto pagare al mondo intero, come al solito) ma la stragrande maggioranza hanno un nome ed un cognome: ad esempio tutti i miliardari (in dollari) che pagano una miseria di tasse in tal modo impe4dendo che i servizi siano adeguatamente finanziati.
    Chissà mai perchè le amministrazioni repubblicane hanno tagliato su tutto ma non su esercito e polizia. Loro sanno benissimo qual’è il loro guadagno, tant’è che votano e finanziano una nullità come Romney (non che l’altro sia molto meglio).
    La razionalizzazione anonima del sistema è esattamente quello che il padronato, che non è mai stato anonimo ai suoi giorni, vuole far credere per dire che la lotta di classe non esiste più.
    Una semplice finta.
    Un saluto U.

  18. peter
    peter says:

    x Sylvi

    la conta…Gb e’ a 51 medaglie, Corea 25….Italia 18…
    josefa Idem a 48 anni vince il canottaggio per l’Italia, ma e’ nata tedesca…Alex Schwazer, tirolese italiano, squalificato per il test del doping…

    Peter

  19. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Nel nuoto un bronzo per l’Italia nella dieci km di fondo…nient’altro!
    Nella ginnastica il Nulla!
    Nelle Olimpiadi le medaglie non si contano, si pesano …e l’Italia … non ha poco da pesare quest’anno!
    Mi spiego: ho già detto che ha vinto chi era ben lontano dalle luci del varietà!
    Le star hanno ricevuto un solenne ceffone.
    Sicuramente gioverà.
    Per me la Idem è medaglia d’oro di vita.
    Idem è l’Europa, Idem è la tedesca che ama gli italiani e l’italiana che ama la Germania.
    Lei questo amore che va e viene NON lo può capire. IO SI’.

    La GB potrebbe essere anche a quota cento del medagliere…
    poco conta…
    le do atto che l’organizzazione pare ottima!

    Pino dice che lui sta dalla parte dei perdenti…
    lo capiasco benissimo…
    ma io sto soprattutto dalla parte degli ultimi che …nonostante tutto…tagliano il traguardo!
    Non è la stessa cosa!

    Sylvi

  20. peter
    peter says:

    x Sylvi

    mi viene in mente la favola della volpe e dell’uva…una di quelle di Fedro che a leri piacciono tanto…
    Le ripeto che GB ha spesso reso benissimo alle Olimpiadi, non solo questa volta. Onore al merito.
    USA ha 90 medaglie, anche gli americani si impegnano moltissimo, ed investono moltissimo nei vari sport. Cina 79 al momento, mi pare, ma e’ un ‘paese’ di un miliardo e mezzo di abitanti…
    Il Giappone ben 33 finora, la Corea 25, ci superano abbondantemente…La piccola Olanda ci tallona con 16 per ora…ottimi risultati col windsurf ed hockey sul ghiaccio, per esempio…
    Non per buttarla sempre in politica, ma i miserabili effetti del governo Berlusconi si notano anche negli scarsi rendimenti sportivi…la competizione internazionale non perdona neanche li’

    Peter

  21. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cara Sylvi,
    io vedo lo sport sotto il profilo della resistenza e della forza umana e basta.
    Le medaglie di una o dell’ altra nazione….chi piu’ chi meno …chi niente, hanno poco valore….e solo un giuoco…come una partita di biliardo…una volta vinci tu ….una volta io.
    Se si potessero ripetere le Olimpiadi dopo solo un mese …i risultati sarebbero molto probabilmente molto diversi di come lo sono stati finora.
    Sono i record che fanno le olimpiadi interessanti…
    per esempio il record del Keniano Rusdisha negli 800 che batte il grande Bolt con il tempo favoloso di 1’40″91 .
    E’ forse il Keniano ad aver battuto quel record? No…
    e’ stato solo un essere umano.
    Un saluto
    Rodolfo

  22. peter
    peter says:

    toh…un certo staterello mediorientale non ha preso nessuna medaglia olimpica…militarizzato quanto si vuole, ma atleti nisba…

    Peter

  23. Shalom
    Shalom says:

    x Peter

    Strano, essendo gli eletti e i preferiti del Dio del prepuzio asportato.
    La colpa comunque e’ dell’Iran! Un motivo in piu’ per bombardarlo.
    Shalom

  24. Shalom: inculatio clerical cattolica in arrivo. Stimolata dal capo della mandria vesovile vestito da circo
    Shalom: inculatio clerical cattolica in arrivo. Stimolata dal capo della mandria vesovile vestito da circo says:

    Bagnasco e i cattolici in politica
    “Siano sempre più presenti e formati”
    Il presidente della Cei durante l’omelia per le celebrazioni di San Lorenzo: “Sui principi di fondo non si può mercanteggiare”. E la Chiesa “dà voce ai giovani e ai lavoratori con umiltà, senza populismi”
    Lo leggo dopo
    GENOVA – Qualcosa in più di un semplice auspicio. Un dovere: “I cattolici siano sempre più presenti nella vita pubblica”. Così il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Angelo Bagnasco, a Genova per le celebrazioni di San Lorenzo. Un invito che diventa indicazione. Perchè anche se la presenza dei cattolici nella vita pubblica “non è codificata in formule specifiche” deve essere comune la “consapevolezza che sui principi di fondo non si può mercanteggiare”. Non solo: “i valori non sono tutti uguali ma esiste una interna gerarchia e connessione”. E che “l’etica della vita e della famiglia non sono la conseguenza ma il fondamento della giustizia e della solidarietà sociale”.

    Quasi un vademecum, in una fase della vita politica del Paese dove le spinte per ricreare una “Cosa Bianca” sono sempre più forti. Da Casini ai ministri cattolici del governo Monti, i centristi sono da tempo alla ricerca di una “casa comune”. E il cardinale sembra quasi indicare le priorità per chi vuole impegnarsi nel nome della dottrina sociale della Chiesa: oggi va ascoltata “l’ansia dei lavoratori che sono in apprensione per l’occupazione, di tanti giovani che non riescono ad entrare nella società che produce, e dà loro voce senza populismi, con umiltà”. E la Chiesa “è loro vicina senza interessi propri, e invoca soluzioni sagge non solo per Genova ma per il Paese che ha eccellenze lavorative e industriali invidiabili e appetibili. Tale operosità suscita spesso fiducia”.

    Poi, il presidente della Cei sottolinea come “i grandi statisti cattolici che l’Italia ricorda hanno portato la propria indiscutibile statura umana e cristiana che il Paese, l’Europa e gli scenari internazionali esigevano, allora come oggi”. Inoltre, “hanno messo a servizio, non di se stessi ma del bene comune, un’alta caratura intellettuale, spirituale e dottrinale, formata alla luce del magistero sociale della Chiesa, senza reticenze o complessi, avendo ben chiara la fisionomia e la distinzione tra i diversi problemi e i diversi livelli”.

  25. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    la negazione della Lotta di Classe e dell’esistenza delle Classi,è Lo Sport preferito sotto tutte le bandiere degli Intellettuali Borghesi ,economisti,sociologi ecte,ect…se Alessandro leggesse bene soltanto le prime 60 pagine dell?Ideologia Tedesca ,capirebbe..

    In quanto a medaglie Olimpiche la Sylvi Intelletuale maestrina,non so di che sottoclasse, su questo Blog , nè ha vinte più di tutte…
    L?ultimo ORO..:

    ..”Lei questo amore che va e viene NON lo può capire. IO SI’.

    Esilarante oltre ogni limite…umano ,da primato !

    Meno esilarante invece dopo Questo Amore Infinito la parte razionale..:

    ma io sto soprattutto dalla parte degli ultimi che …nonostante tutto…tagliano il traguardo!
    Non è la stessa cosa!

    Infatti non è la stessa cosa !

    Ma solo un “Amore Grande” come quello di Sylvi, che travalica i Monti , i fiumi e gli Oceani…spiega L’intima natura dell’autocoscienza infinita della Sylvi!

    cc

    ps -Sylvi medaglia d’ORO Olimpica dell’AMORE,etciùù,etciùùù

  26. Shalom: la schizofrenia dei Rodolfo sulla Germania
    Shalom: la schizofrenia dei Rodolfo sulla Germania says:

    Tempo fa Nicotri fece giustamente notare che date le responsabilità tedesche per la Shoa’ sarebbe stato piu’ giusto dare semmai agli ebrei un pezzo di Germania invece che la Palestina e i Rodolfi insorsero dicendo che mai sarebbe stata possibile la pacifica convivenza tra tedeschi ed ebrei. Ora il garrulo Rodolfo crucchizzato dice che gli ebrei con un bell’atto d’amore hanno perdonato i tedeschi perfino per l’imperdonabile Shoa’ (come al solito, basta pagare…..). Insomma, con la coerenza e l’onesta’ ci si pulisce il culo e come la giri e rigiri devono essere inculati i palestinesi, che non c’entrano nulla. Dio lo vuole!
    Che schifo.
    Shalom

  27. Shalom
    Shalom says:

    Ariel Toaff
    Ugo Volli e’ entusiasta di questo articolo di Giulio Meotti (vedi Sheldon Adelson) che paragona “lo stato di Tel Aviv” con i suoi intellettuali, tra cui Amos Oz e Grossman, alla repubblica di Weimar. La fonte e’ Aruz 7 l’emittente dei coloni, che cosi’ bene rappresentano a detta di Volli le aspirazioni sionistiche dell’ebraismo italiano attuale. L’odioso pseudosionismo di Meotti e compagni farebbe rizzare i capelli a Ben Gurion e Rabin, ma e’quello che oggi passa il convento, almeno in Italia.

    The State of Tel Aviv – Israel’s Weimar? – Op-Eds – Israel National News
    http://www.israelnationalnews.com
    The similarities between the Weimar Republic and Tel Aviv are being flaunted by Israeli writers. They turn a blind eye to its decadence and ill-fated end. Giulio Meotti

  28. sylvi
    sylvi says:

    Senza chiamare in causa Fedro, o Marx ( …pari sono? Nooo!) e non c’entrano in ciò che andrò dicendo.

    voglio provare a parlare d’Amore; non di quel sentimento intenso e profondo (…amor che a nullo amato amar perdona -D.
    —cercar non so ch’Amore non venga sempre
    ragionando con meco, et io co llui.Petrarca)
    e continuando…sia prima che dopo, nei secoli, non c’è che l’imbarazzo della scelta .
    Cose spesso da innamorati accecati!

    No, voglio parlare di quel sentimento , di quel trasporto, di quel sentimento più o meno intenso, ma duraturo, duraturo nel tempo…quel sentimento che si nutre di verità, tolleranza , adattabilità, comprensione…quel sentimento che sa superare le burrasche, e che oserei dire che sa diventare “madre” che tutto capisce e tutto perdona.
    Quel sentimento che non è un fiume che fluisce in una sola direzione, ma è un’onda di mare che viene e che va e tutto mescola e confonde.
    Questo Amore non riguarda solo gli individui, anzi…quando è vero si innalza sopra i Popoli…E SCONFIGGE IL RAZZISMO!

    Si caro cc, questo Amore travalica tutto quello che dici tu!!!

    Il mio non è un pistolotto.. ma prendilo come vuoi…
    dai dieci ai ventanni tu che facevi?
    Io imparavo a non odiare il ragazzo slavo di confine che mi puntava il mitra. E’ stato mica facile!
    Io imparavo a non odiare il tedesco che mi tirava il burro o i wurtel sul bancone del negozio, dove andavo a fare la spesa, come se avesse voluto sputarmi in faccia!
    Dai venti ai venticinque ho imparato a “guardare” un mio coetaneo meridionale senza pensare “terrone”…ma a pensare “amico”….infatti il primo…. ora lo penso solo di Peter eh,eh,eh!!!

    Mentre tu avevi problemi al massimo coi torinesi o i cuneesi o i vercellesi io ero costretta ad allenare la mia tolleranza e la mia resistenza con chi non capivo nemmeno quello che diceva, sia abitasse oltre le Alpi che oltre il Po!
    Ecco , questa è la differenza fra i nostri (mio e tuo) sentimenti di Amore.
    Ti è chiaro ora???

    Sylvi

    -

  29. Shalom
    Shalom says:

    Ariel Toaff

    http://www.news1.co.il/uploadimages/NFC-397686183452607.jpg

    Sheldon Adelson e Netanyahu. Grandi amici. Ma non e’ una notizia. La notizia e’ che il re di Las Vegas e Macao, finanziatore della destra israeliana, denunzia per calunnia e diffamazione altri ebrei americani, sostenitori del partito democratico. Ma non siamo tutti fratelli, capaci di risolvere tra noi le nostre diatribe, ricorrendo magari alla giustizia rabbinica e in ogni caso non a quella “dei popoli”?

  30. peter
    peter says:

    X Sylvi

    signora qui di terrona ovvero di persontrra
    terra terra c’e’ lei e qualche altro suo affine…
    Ma io non sono nel novero

    Peter

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Sono d’accordo con il messaggio n. 74 di Rodolfo: l’uso ideologico e propagandistico dello sport per difendere od elogiare un paese e/o un sistema politico è vecchissimo, risale almeno al 1936, ma del tutto illogico.
    Le vittorie sportive dell’Ittaglia cambiano il fatto che noi siamo un paese di mafiosi?
    Le eterne vittorie useggetta rendono meno barbarico il loro sistema scolastico, sanitario, pensionistico?
    La grandi vittorie della Cina modificano il fatto che si tratti di un paese con un favoloso livello di corruzione e con un sistema sociale e produttivo settecentesco?
    Le vittorie sportive servono a rendere omaggio all’impegno dei singoli atleti; possono dare un’idea della diffusione dello sport in un paese (ma non necessariamente dello sport inteso come fattore educativo: la Cina lo dimostra ad abundantiam). Niente più.
    Esser lieti per la vittoria del proprio paese è solo una forma tra le più preclare di alienazione e la cosa è avvalorata da tutto il sistema mediatico. Lo si sa almeno dai tempio dei romani: panem et circenses…
    Un saluto U.

  32. peter
    peter says:

    ref 86

    auggghhh! Toro Seduto ha parlato, le Olimpiadi scomunicate, veni vidi etc etc….
    ‘siamo un paese di mafiosi’, ma no suvvia, lo sono solo al Sud, non sia cosi’ americanamente PC, non e’ da lei…
    ‘Le singole vittorie sportive…singoli atleti’….
    Beh, assolutamente falso, con eccezioni. Per esempio, la Idem tedesca che ha gareggiato e vinto per l’Italia.
    E’ ovvio che il rendimento sportivo olimpico di questo o quel paese rifletta la politica sportiva, e non solo, di quel paese e la sua volonta’ di un onesto confronto a livello mondiale. Lo sport ha un grande valore educativo-lo dico io che detesto gli insegnanti-e tale era lo spirito ed il messaggio di De Coubertain, il quale non e’ ricordato ormai da nessuno, infatti gli inglesi medi pensano che le Olimpiadi moderne le abbiano inventate loro…Fortuna che la prima lingua uffiaciale resta il gallico idioma…e si chiedono perche’…
    Trovo encomiabile l’impegno e lo sforzo degli atleti USA, cui va il giusto onore in termine di vincite. Ma il loro paese ha fatto il resto in termini di fondi, impianti, valore dato agli sports nei colleges ed universita’…in un paese come l’Italia tutto inesistente, gli studenti si sognano piscine e campi sportivi, o voti determinanti negli sports…
    A me non importa di un oro o un bronzo in piu’ di un altro paese, ma il confronto tra l’Italia del 2012 a Londra e quella del 2008 a Pechino, per esempio, fa pensare, almeno me…lo stesso vale per Israele ed altri paesi. Di alienante trovo solo l’impegno vano dei pochi atleti rimasti…

    Giova ricordare per i cosiddetti classicisti che le Olimpiadi antiche si praticarono ogni 4 anni per forse oltre mille anni, dall’ VIII secolo avanti Cristo fino al IV secolo AD e forse anche oltre…

    Peter

  33. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Hi Peter,
    all is fine, I have a guest from Europe….so my time is limited.
    I read the forum now and then…
    Thank you for thinking of me.

    My very best,
    Anita

  34. Anita
    Anita says:

    x75
    si….ma non ce n’ e’ di bisogno….e’ gia’ un popolo sano e atletico di per se…di 420 come in Uk non se ne vedono in Is…..e poi bastano i record sui campi della scienza…nessuno escluso….dunque sempre un bene per l’ umanita’.
    Qualcuno poso’ il piede sulla luna….ma disse :
    ” Un piccolo passo per l’ uomo….ma uno grande per l’ umanita’ ”
    …..mica disse per ” l’ America”…. capisc?
    Per cui tutte queste coglionate di cui tu sempre ti impellicci son cose da bambini …cose di poco conto.
    Vedi…tu puoi scrivere di nozioni che hai imparato a memoria o che fanno parte della tua professione…ma appena cerchi di trasbordare in altri campi….metti in evidenza le tue ignoranze….e purtroppo anche qualche cos’ altro.
    Ti avevo gia’ detto correggendoti un paio di volte…o ti informi come devi …o e’ meglio che lasci gli argomenti sullo sport…
    che ci scommetterei la camicia non hai mai praticato….
    sai caro amico…andare in giro con una bagnarola io non l’ ho reputo uno sport….tuttal piu’ un passatempo o un giuoco.
    A proposito sei riuscito a venderla?
    Rodolfo

  35. Anita
    Anita says:

    cara Sylvi,
    non ti capiranno mai…
    Rodolfo

    xShalon
    ti consiglierei di leggere il post di Sylvi …dubito che capirai …ma provaci..
    non si puo’ sempre odiare…non e’ umano…
    io ho scritto che l’ Ebreo ha perdonato…..
    certamente non dimenticato….
    ne’ dimentichera’ mai.
    R

  36. Anita
    Anita says:

    x83
    da li dunque puoi capire che siamo perfettamente
    come tutti gli altri….ne’ piu’ ne’ meno.
    R

  37. peter
    peter says:

    toh, al ‘saggio’ ignorante ed analfabeta gli brucia eccome, che novita’…(nessuna novita’, e’ meglio precisare per i minus habentes…).
    Ora si firma pure Anita, il subcosciente trapela e tracima…eh eh eh…

    fiuuuu’….per un secondo avevo temuto che ad Anita fosse arrivato ‘un bene in carrozza’ come diceva mia nonna…

    Peter

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    a me dei suoi innumerevoli nervetti scoperti importa assai poco.
    Per di più quando lei è molto arrabbiato neppure capisce quel che il suo interlocutore scrive.
    Dubito molto che lo sport possa avere un valore educativo in paesi come l’ex-DDR oppure come la Cina di oggi.
    Le vittorie dei negri useggetta nell’atletica NON cancellano il fondo razzista di quel paese, quello che da anni continua a far vincere dei repubblicani di estrema destra (o che dà una vittoria inutilizzabile ai Clinton o agli Obama).
    La Cina è un paese corrottissimo e medievale, anche se arrivasse per primo alle Olimpiadi.
    Quanto all’Ittaglia mi sembra inutile insistere ancora.
    Invece lei parla proprio e soltanto per far polemica. U.

  39. peter
    peter says:

    x Uroburo

    deve vedere quanto importa a me…
    per lei hanno i nervetti scoperti quelli che polemizzano con vossia…lo pensi pure se la fa dormire meglio.

    Un mondo senza sport ed olimpiadi sarebbe davvero piu’ triste.
    E’ ovvio che la competizione sportiva non risolva i problemi di fondo di questo o quel paese, ma il suo negativismo senza se e senza ma fa davvero pena…
    Polemico e’ solo il mio modo di discutere, non il mio modo di pensare. Per esempio, denunciare l’antimeridionalismo strisciante suo e di Sylvi e’ per me un dovere

    bye bye

    Peter

  40. Anita
    Anita says:

    x Peter & Sylvi

    I post 89 – 90 – 91 sono di Rodolfo, gradito ospite a casa mia.
    Per errore non ha cancellato il mio nome.
    Pino ne e’ al corrente.

    Anita

  41. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    infatti non mi spiegavo le due firme.
    Mi fa molto piacere che Rodolfo abbia attraversato l’oceano e sicuramente vi farete buona compagnia.
    Piacevole permanenza ad entrambi.

    ciao
    Sylvi

  42. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    lei attira l’antimeridionalismo come il favo attira l’orso!
    E addirittura mi costringe a prendere le parti di Uroburo che per quel che riguarda i problemi del meridione e dei meridionali è sempre stato molto equilibrato.
    Lei invece ha fette spesse di prosciutto sugli occhi…proprio non vuol vedere.
    Senza prendere in considerazione il governo della Sicilia, caso che nemmeno la fantasia più sfrenata riesce a partorire, senza considerare che TUTTA Italia ha 5000 VVFF e la Calabria 15000
    forestali et similia; senza considerare la Puglia che ha una spesa sanitaria maggiore della sua GB…senza considerare la Campania e le varie mafie che sentono il bisogno di espandersi ovunque…e le Università covi di raccomandati…e gli Uffici statali covi di fannulloni-assenteisti …eciù, ecciù, ecciù…direbbe cc.

    Guardi che questa mia tirata non è incoerente con quanto detto nel mio 82…anzi!
    Mio caro, lei vive all’estero, la campana che sente è solo quella delle sue parti; i giornali dicono proprio quello che non possono tacere…e intanto non si capisce perchè in tutte le statistiche, ma proprio TUTTE, il Meridione è , per quanti miliardoni si gettino, è proprio sempre l’ultima ruota del carro!!!
    Niente che funzioni da quelle parti…è il destino cinico e baro!
    E non osi parlare di evasione al nord…se diventassimo mafiosi come al sud, improvvisamente non ci sarebbe più evasione neppure quassù.
    Provi ad indovinare perchè!

    Gli onesti? ci sono, ci sono), al sud sono tagliati fuori da quella melma di cui parlo qui sopra.
    Non so se non hanno la forza e il coraggio di essere rivoluzionari a casa propria o se proprio rischiano la vita!
    So che almeno la verità dovrebbero vederla se ancora reclamano l’aiuto della Nazione…altrimenti in un modo o nell’altro non ci sarà più Nazione…e io e Uroburo avremo smesso di interessarci alle vicende del Sud!
    Amen

    Mi dicono che la Francia è disponibile, così scrivono i giornali, a regalare la Corsica all’Italia!!! EEEcccome no!
    Come sono generosi!!!

    Sylvi

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    non continui a far finta di non aver sentito.
    Visto che Rodolfo ha varcato l’Oceano, non potrebbe pensare di farlo anche lei dandoci l’occasione per un raduno generale del blog?
    Un saluto ad ambedue U.

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