L’antisemitismo del quale non si parla e che si vuole tenere accuratamente nascosto

Di Amira Hass

Haaretz
Ecco una statistica che non vedrete nelle ricerche sull’anti-semitismo, per quanto lo studio possa essere meticoloso. nei primi sei mesi dell’anno, sono stati registrati 154 assalti di tipo anti-semita, 45 dei quali attorno a un solo villaggio. Alcuni temono che il record dell’anno scorso di 411 attacchi -un numero notevolmente maggiore dei 312 del 2010 e  dei 168 nel 2009 – potrebbe essere superato questo anno.
Cinquantotto incidenti sono stati registrati soltanto in giugno, compresi lanci di pietre mirati ad agricoltori e pastori, finestre fatte a pezzi, incendi dolosi, danni a condutture d’acqua e a cisterne, alberi da frutta sradicati, e un luogo di culto danneggiato. Talvolta gli assalitori sono mascherati, a volte no; a volte attaccano  di nascosto,  talvolta alla luce del giorno.
Ci sono stati due attacchi violenti al giorno, in sedi separate, il 13, 14 e 15 luglio. Le parole “morte” e “vendetta” sono state  scarabocchiate in varie zone; un messaggio più originale promette che “Noi faremo ancora massacri.”
Non è un caso che i diligenti ricercatori  di antisemitismo  abbiano omesso questi dati. La ragione è che non li considerano rilevanti, dal momento  che i Semiti che sono stati attaccati vivono nei villaggio che si chiamano Jalud, Mughayer e At-Tuwani, Yanun e Beitilu. La dose giornaliera di terrore (altrimenti nota come terrorismo) che viene inflitta a questi Semiti, non viene compilata in un  rapporto statistico ordinato, né viene notata dalla maggior parte della popolazione ebraica di Israele e del mondo – anche se gli incidenti rassomigliano alle storie raccontate dai nostri nonni.
Il giorno che i nostri nonni temevano era la  domenica, il Sabbath per i Cristiani; i semiti che non interessano i ricercatori che monitorano  l’anti-semitismo, temono il sabato, il Sabbath degli Ebrei. I nostri nonni sapevano che le autorità preposte all’imposizione dell’ordine, non sarebbero intervenite ad aiutare una famiglia ebraica che veniva attaccata; sappiamo che le forze di difesa israeliane, la polizia israeliana, l’Amministrazione civile, la polizia di frontiera, e i tribunali stanno in disparte chiudendo gli occhi, facendo indagini superficiali, ignorando le prove, minimizzando la gravità delle azioni, proteggendo chi compie gli attacchi, e incoraggiando quei persecutori.  Le mani che promuovono gli attacchi sono di Ebrei Israeliani che violano la legge  internazionale vivendo in Cisgiordania Gli obiettivi e gli scopi degli attacchi sono l’essenza della non-occupazione israeliana. Questa violenza sistematica fa parte dell’ordine esistente. Essa completa e facilita la violenza del regime e quello che i suoi rappresentanti – i comandanti di brigata, i comandanti di battaglione, i generali e i funzionari dell’Amministrazione civile – stanno facendo mentre “sopportano il peso” del servizio militare.
Stanno arraffando più terra possibile, usando pretesti e trucchi resi giusti  dall’Alta Corte di Giustizia; stanno confinando le persone del luogo in riserve densamente popolate. Ecco l’essenza del grandissimo successo noto come Area C: un intenzionale assottigliamento della popolazione palestinese nel 62% circa della Cisgiordania, in preparazione all’annessione ufficiale.
Giorno dopo giorno diecine migliaia di persone vivono all’ombra del terrore. Oggi ci sarà un attacco contro le case al margine del villaggio? Saremo in grado di arrivare al pozzo, all’orto, al campo di grano? I nostri bambini arriveranno bene a scuola, o riusciranno ad arrivare illesi a casa dei loro cugini? Quanti alberi di ulivo sono stati danneggiati durante la  notte?
In casi eccezionali, quando si ha fortuna, una video camera usata da volontari di B’Tselem, documenta un incidente e perfora l’armatura dell’ignoranza ostinata  indossata dai cittadini dell’unica democrazia del Medio Oriente. Ma questa abitudine di violenza che aumenta è molto reale, anche se non se ne dà abbastanza notizia.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani Al-Haq, l’escalation ricorda ciò che è accaduto nel 1993-1994, quando avevano avvertito che l’incremento di violenza, unito all’incapacità delle autorità di intervenire, avrebbe causato un numero enorme di vittime. E poi il dottor Baruch Goldstein dell insediamento di Kiryat Arba, è arrivato e ha freddato 29 fedeli musulmani presso la moschea Ibrahim. Il massacro ha  lo scenario  per una politica di Israele  di vuotare la Città Vecchia di Hebron dei suoi residenti palestinesi , con l’assistenza di persecutori Ebrei israeliani, C’è qualcuno tra coloro che prendono  decisioni nel paese e che le attuano che speri in un secondo round?
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Censura? Haaretz cancella l’articolo di Amira Hass sulla crescente violenza dei coloni
Di Ali Abuminah
Il quotidiano di Israele, Haaretz ha misteriosamente cancellato un forte articolo di Amira Hass intitolato :”L’antisemitismo di cui si tace,” riguardo a un incontrollato aumento di violenza contro i Palestinesi da parte dei coloni israeliani.
Questo è almeno il secondo notevole atto di apparente censura da parte di Haaretz nei mesi recenti. In dicembre, come abbiamo riferito, il giornale ha espunto dal suo sito web un articolo di David Sheen su un orripilante dimostrazione anti-africana a Tel Aviv.
L’articolo della Hass, originariamente pubblicato il 18 luglio, paragonava l’allarmante aumento di attacchi dei coloni al periodo che ha portato al massacro del 1994 di Palestinesi di Hebron da parte dei coloni:
Secondo l’organizzazione per i diritti umani Al-Haq, l’escalation ricorda ciò che è accaduto nel 1993-1994, quando avevano avvertito chel’incremento di violenza, unito all’incapacità delle autorità di intervenire, avrebbe causato un numero enorme di vittime. E poi il dottor Baruch Goldstein dell insediamento di Kiryat Arba, è arrivato e ha freddato 29 fedeli musulmani presso la moschea Ibrahim
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La Hass è un a delle più note giornaliste di Hareetz, famosa a livello internazionale per il modo in cui documenta le violazioni dei diritti umani da parte di Israele nei confronti dei Palestinesi.
………………
L’articolo sparisce
La versione in lingua ebraica dell’articolo della Hass, è ancora presente sul sito del quotidiano in ebraico. E’ la versione inglese che è sparita.
La  versione inglese si può ancora leggere tramite Google Cache (v. sopra).
Tuttavia, l’url originale dell’articolo ora rimanda a una pagina a cui non si può accedere
http://www.haaretz.com/opinion/the-anti-semitism-that-goes-unreported-1.394279.
Una ricerca nell’archivio di Haaretz degli articoli di Amira Hass, indica che fino a oggi, il suo articolo più recente era del 16 luglio. L’articolo del 18 luglio non riesce a trovare da nessuna parte.
Ironicamente, l’url che originariamente portava all’articolo della Hass, ora collega a uno scritto di un uomo che ha come sottotitolo:”Donne, non siate sceme.  La voce della protesta femminile non viene ascoltata.” La Hass è una delle poche donne importanti che scrive su  Haaretz e sembra che la sua voce non possa essere ascoltata.
Fonte: http://www.zcommunications.org/censorship-haartez-deletes-amra-hass-article-on-surging-
settler-violence-by-ali-abunimah
Originale: Electronic Intifada
Traduzione di Maria Chiara Starace
Da Znet
384 commenti
« Commenti più vecchi
  1. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,

    traduci un pò per tutti Noi..

    A funeral limerick

    Here we are for your final farewell
    For your journey to Heaven or Hell
    But we won’t keep you long
    Just a prayer and a song
    ‘Cos we think you’re beginning to smell.

    Tartto da Popinga

    si parla di funerale dell?intellighlienza italiota !

    cc

  2. peter
    peter says:

    eccoci qui per il tuo ultimo addio,
    per il tuo viaggio in cielo o all’inferno,
    ma non ti tratterremo per molto,
    solo una preghiera ed una canzone,
    dato che ci pare che cominci a puzzare…

    Very charming, my dear old bugger, very charming…
    But I suspect that you knew the meaning of it already…

    Peter

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Luca

    Premesso che non bevo vino a stomaco vuoto e che non uso discutete o dialogare bevendo, nel post di prima solo per educazione e non parere sarcastico non ho concluso aggiungendo la frase “Ovviamente so bene che lei resterà della sua idea e che tutto ciò che le ho spiegato le scorrerà addosso come acqua sul vetro o sulla plastica”.
    Dato che sono in vacanza al mare, posso avere confuso l’anno di uccisione di Pecorelli, che è il ’79 e non il ’78. Lei cita Abbatino anche per il caso Pecorelli, ma ad accusare il solito De Pedis furono l'”Accattone” Antonio Mancini e il ciarlatano Carnovale. Si legga le intercettazioni, che ho pubblicato in parte nel mio libro “Cronaca criminale”, che mostrano con grande chiarezza come e perché Mancini ha raccontato un mare di panzane, come riconosce perfino la sua donna Fabiola Moretti.
    Cosa hanno raccontato DOPO la sua morte i vari “pentiti” NON mi interessa neppure un po’, per due motivi. Il primo è che perfino l’Abbatino che lei porta in palmo di mano ha raccontato balle, come ha riconosciuto scusandosi. Gli altri hanno fatto su scala industriale ciò che lui aveva fatto su scala artigianale: accusare dei delitti più gravi i morti, coprendo il culo ai colpevoli ancora vivi, per evitarsi rappresaglie e vendette e per fare favori agli “amici”.
    Le “enormi cifre” sequestrate a De Pedis? Quali, di grazia? Su quali conti correnti,intestati a chi, in quali banche? E a parte le “enormi cifre” del menga quali altri beni sono stati “sequestrati”? Palazzi, appartamenti, oro, gioielli, titoli azionari? Quando? Dove? Intestati a chi? Anche lei confonde le leggende metropolitane con le prove e con la verità, confonde il fango (avevo scritto “la merda”, ma ho cambiato il termine) con le pepite d’oro. Ma sono due cose diverse.
    Le prove? La verità? Egregio Luca, secondo le leggi della Repubblica italiana la verità si forma solo ed esclusivamente in aula, nel corso del dibattimento, luogo nel quale si analizzano prove e testimoni per appurare se si tratta di prove o di minchiate e se si tratta di testimoni o “supertestimoni” un tanto al chilo, buoni per “Chi l’ha visto?” e spazzatura varia. La verità, eviscerata e appurata in aula, è espressa con la sentenza, non a caso detta “verdetto”: vale a dire, “verità detta”. Perché la sentenza è una forma di verità sociale. E poiché anche i giudici possono sbagliare, ecco che ci sono gli appelli e la Cassazione.
    Immagino lei abbia sentito parlare di garantismo. Bene. Il garantismo però non è una cosa che possiamo applicare solo ai nostri amici, ai politici “de sinistra” o al clero e altri uomini di Chiesa o ai personaggi sportivi, culturali o dello spettacolo che ci sono simpatici, mentre con tutti gli “altri”, a partire da un De Pedis, diamo sfogo alla nostra bestialità praticando invece il forcaiolismo anziché il garantismo. La verità e la giustizia non sono elastici delle mutande, estensibili e accorciabili a piacere. E le regole non sono optional neppure per noi e “nostri”.
    Strano e amaro destino quello di De Pedis, arrestato a 20 anni per una tentata rapina. in solitario e da quattro soldi, anzi meno, ucciso mi pare a 36 anni, o a 34 ora non ricordo, libero solo due o tre anni dall’81 od ’82 fino all’84 e poi un altro paio d’anni scarsi, dall’88 al febbraio ’90, quando è stato ucciso. Come abbia fatto in poco più di quattro anni di vita fuori dal carcere a diventare quello che una massa di cialtroni pretendono sia diventato è un bel mistero. Altro che Superman!
    De Pedis è stato ucciso perché NON voleva avere a che fare con la gente conosciuta in carcere ed era uscito anche dal giro delle slot machine e annesso gioco d’azzardo per farsi una vita a testa alta e poter finalmente fare un figlio, cosa che gli è stata impedita con la morte. De Pedis è stato ucciso perché alcuni cialtroni – compresi non ricordo se anche vari giornalisti – avevano messo in giro la voce che fosse pieno di soldi suscitando così l’ingordigia di chi pur di avere quei quattrini non ha esitato a ucciderlo. Ucciderlo oltretutto inutilmente, visto che di quelle “enormi cifre” nessuno ha trovato una bene amata fava. I parenti di De Pedis, a differenza dei vari Uòlter Veltroni e Pietri Orlandi, per poter campare si fanno ancora oggi, 22 anni dopo la sua morte, un culo come una capanna ogni giorno. Altro che miliardi di lire e cifre “enormi”.
    Vede, se si discute di fatti di cronaca o di fatti storici bisogna stare alle regole. E alle cose provate. Se invece si discute di fede, allora possiamo anche dire che padre Pio aveva le stimmate nonostante sia stato abbondantemente dimostrato come se le procurava. Nel Bel Paese si fa molta fede, ma poca intelligenza critica. E’ anche per questo che stiano andando un po’ in crisi non solo economica. Crisi oltretutto arrivata all’improvviso, senza preavvisi di sorte, grazie al solito giornalismo cialtrone, forte con i De Pedis e pecorone con i forti, dalla Fiat a Mediaset, dalle molte banche ladresche alla Borsa in mano ai soliti pochi noti che tosano indisturbati il parco buoi. I risultati ce li stiamo godendo ogni giorno….

    Occuparmi ancora del caso Orlandi? Ma per carità! E’ poi è tutto chiaro, anzi chiarissimo, o no? E’ stato De Pedis! Ovviamente. Dopo avere incendiato il Partenone e il Reichstag, dopo vare fatto la strage di Portella delle Ginestre e accoppato anche compare Turiddu e il barbiere di Siviglia ha rapito, stuprato e ucciso Emanuela. Per tenersela dentro la bara……
    Povera Italia. E beato Vaticano. Che grazie al “pecoronage” politico e giornalistico va sempre sul velluto.
    Mi stia bene. E si diverta.
    pino nicotri
    P. S. Dimenticavo: le Twin Towers mica è stato Bin Laden a mandarci contro di due aerei di linea e a farle crollare. In un orecchio le dico che è stato De Pedis. Telefoni alla Sciarelli. E a Pietro Orlandi, ovviamente. Vedrà che bello show nuovo di zecca ci mettono su: “Venghino, siori, venghino… Avanti c’è posto”.

  4. Luca
    Luca says:

    X Pino

    Caro Pino,
    ho letto il suo libro “Cronaca Criminale”, molto interessante, ed in tutta sincerita’ e’ il libro che piu’ si avvicina alla mia interpretazione della Banda.

    Le assicuro che le cose che lei mi ha scritto non mi sono scivolate addosso, che le trovo molto interessanti e che ne terro’ conto nelle mie valutazioni e nei miei studi.

    Ora sono in aereoporto e ho a disposizione una tastiera assurda, quindi le rispondero’ domani.

    Mi dispiace un po’, sinceramente, del tono aggressivo che usa, comunque mi interessa talmente interagire con lei su questi temi che cerchero’ di risponderle con toni piu’ pacati dei suoi.

    Dimenticavo, se vorra’ e avra’ qualche minuto da dedicare ad un suo lettore potremo dialogare (dopo la presentazione di un suo libro) anche senza bere.

    A domani.

    Luca

    PS: De Pedis e’ nato nel 1954 ed e’ morto nel 1990, quindi aveva 36 anni.

    PS: Abbatino ha parlato nel processo Pecorelli di Abbruciati e De Pedis, se non se lo ricorda vada a sentirsi le registrazioni (mi pare delle udienze del 3 o del 4 marzo 1997), non ne hanno parlato solo Carnovale e Mancini.

    PS: la data del 1978 (sbagliata) dell’omicidio Pecorelli non l’ha scritta ora (sotto il sole) ma nella lettera a Veltroni (a meno che anche quella lettera lei non l’abbia scritta sotto il sole). Fonte: la sua lettera a Veltroni sul sito http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/nicotri-veltroni-sbagliato-parlare-di-de-586927

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Luca

    Dimenticavo: come dimostra la famosa sentenza sul “lodo Mondadori”, ci sono giudici corrompibili e avvocati e imprenditori corruttori. Significa forse che siamo di fronte alla prova che tutti i magistrati, avvocati e imprenditori sono corrotti o corruttori? Certamente ci sono periti corrompibili. E’ la prova che sono tutti corrotti? Il mondo è pieno di giornalisti mascalzoni. E’ la prova che tutti i giornalisti sono mascalzoni?
    Come vede, i suoi paragoni e interrogativi non hanno senso.
    Se ho sbagliato la data del delitto Pecorelli nella lettera a Veltroni potrei dire che è stato per il disgusto che questo campione della retorica del menga o “buonista” mi suscita. Invece è perchè spesso sbaglio a digitare le date, cosa che a volte fa disperare il direttore di blitzquotidiano.it e gli editor di libri. Qualche mese fa in un articolo ho scritto una data sbagliata diqualche secolo! Per fortuna se ne sono accorti in tempo.
    Mancini, il cocco di Sciarelli, ha sostenuto in aula con Carnovale che a sparare a Pecorelli era stato l’immancabile De Pedis, che per sua fortuna era chiuso a chiave in galera quindi non poteva essere andato ad accoppare nessuno. Poi uno dei due o un altro ancora ha sostenuto che l’arma del delitto ancora fumante era stata affidata a De Pedis perché la conservasse…. C’è bisogno di commenti? Non credo.
    A me di De Pedis non frega assolutamente nulla. Non è un buon motivo perché io assista in silenzio allo scannamento del suo cadavere, cosa indegna di un Paese civile, né che applauda i ciarlatani che raccontano eroicamente per ormaiquasi 30 anni frottole sgangherate e indegne perfino di una cloaca. Mi interessa il giornalismo, dato che è il mio mestiere. Ed è grave che il giornalismo italiano si sia comportato come si è comportato con il caso Orlandi e con il caso De Pedis. Il fascismo infatti non c’è più, quindi non è obbligatorio mentire e scrivere che vanno bene le guerre in Africa, l’invasione della Grecia, dell’Albania e dell’Unione Sovietica… e che “vinceremo!”. Non è obbligatorio, ma troppi si sentono obbligati a farlo.
    Buon viaggio.
    nicotri

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Luca

    Tanto per rendermi più antipatico, è curioso che lei faccia le pulci al mio avere scritto ’78 anziché ’79 e invece faccia finta di nulla riguardo le puttanate di molti “pentiti”, ” supertestimoni” e giornalisti, in realtà in massima parte giornaliste, e che taccia sulle evidentissime e provate cavolate di Pietro Orlandi e del suo eroico e peronacico writer.
    La ringrazio del consiglio, ma non ho nessun bisogno di sorbirmi di nuovo i vaneggiamenti, le verità e le mezze verità di Abbatino o altri. Forse è lei che dovrebbe sorbirsi le intercettazioni di Mancini e Moretti e le testimonianze loro e di altri bei campioni. Oltre a qualche decina di puntate di “Chi l’ha visto?”. E leggersi un po’ di atti e sentenze, specie quella della Cassazione che ha demolito il magistrato con la farfallina e l’eloquio barocco, anzi a volte rococò, il simpatico Lupacchini. Ma non le consiglio nulla.
    nicotri

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Da Repubblicaonline, Prima pagina
    Wu Minxia, 26enne atleta cinese, avrebbe tutte le ragioni del mondo per festeggiare. Martedì 1 agosto, insieme alla connazionale He Zi, Minxia ha vinto la medaglia d’oro nei tuffi – specialità trampolino 3 metri sincronizzato – diventando così la prima donna nella storia dei Giochi a vincere tre ori consecutivi in tre diverse Olimpiadi. Per salire così spesso sul gradino più alto del podio, tuttavia, la ragazza ha pagato un prezzo carissimo. Suo padre ha infatti dichiarato in questi giorni allo Shanghai Morning Post di aver nascosto alla figlia due terribili drammi familiari: il cancro della madre, che combatte con la malattia da ormai otto anni, e la morte dei nonni avvenuta negli ultimi mesi. Il tutto per permetterle di allenarsi “serenamente”. …. Wu, rappresentando nel mondo dello sport i colori della Cina, ha una missione così alta e importante da non potersi preoccupare dei problemi della sua famiglia
    …. famiglia di Wu, che è volata a Londra ma non ha incontrato la figlia sino al termine della finale.
    ———————————————
    Certo la Cina è un paese un po’ speciale nel quale si concentrano la sostanziale noncuranza per l’individuo proprie del leninismo ed il desiderio di vittoria proprio del capitalismo. E se vogliamo aggiungiamoci pure il desiderio di rivalsa di un paese ex-coloniale.
    Però questa è l’evoluzione dappertutto: il doping è ormai merce quotidiana perfino nello sport giovanile.
    Un saluto U.

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    As usual: noi siamo sempre e solo “bbrava ggente”, i cinesi invece fanno parte degli “altri”, che sono sempre brutti, sporchi e cattivi. Da noi ci sono le mamme che piangono di gioia, i fidanzati e le fidanzate che consolano anche dentro il villaggio olimpico, il gossip da strapazzo che tanto “ci piace”. In Cina invece c’è la cattiveria pura e semplice, non a caso sono gialli e hanno pure gli occhi storti!
    C’è la notizia che i Paesi che più usano le condanne a morte sono Cina, Iran ed Arabia Saudita. Ma l’Arabia Saudita, monarchia wahabita tra le più retrive e medioevali del mondo, dove le donne sono oggetti che non possono andare in bicicltetta e guidare l’auto, è alleata degli Usa, cui fornisce anche basi militari. Perciò la sua ingordigia di condanne a morte viene dimenticata, meglio parlare di quelle dei cattivi Cina e Iran. Anche perché le esecuzioni capitali esibite in pubblico in Arabia Saudita sono quanto di più feroce esiste dopo il rogo dei vivi: non so se usino ancora la lapidazione, ovvamente più di donne che di uomini, a meno che sano “froci”, ma, come vi ho già raccontato tempo fa, so come il boia spicca via la testa al condannato a morte fatto inginocchiare a terra: gli arriva alle spalle, gli dà una pugnalatina nel collo per provocarne l’istintivo alzare il più possibile la testa in modo che con un bel colpo di scimitarra gliela può tagliare senza problemi. Con grande sollazzo del molto pio pubblico. E con l’Europa e gli Usa che se ne sbattono i coglioni, accontentandosi di più impiccagioni e meno decapitazioni.
    Il vero problema che ci fa molto soffrire sono però le atlete cinesi…. Mi pare chiaro che oltre all’Iran dovremmo invadere, di nuovo…., anche la Cina. Per insegnargli, di nuovo…., come si sta al mondo e si è bbrava ggente.
    Mah.
    Un saluto non più marino.
    pino

  9. peter
    peter says:

    x Pino ed Uroburo

    le orientali sono sempre state culture collettiviste, il leninismo non c’entra. Un altro aspetto pero’ e’ che di solito evitano il confronto diretto, specie con noi dell’ovest. La puoi pensare diversamente, ma non si fanno discussioni. Un blog come questo sarebbe impensabile.
    I coreani sono effettivamente diversi, almeno quelli che vivono in Europa, ho notato che le discussioni non gli dispiacciono affatto…
    e non si fidano dei cinesi, anche gli usi e tradizioni cinesi sono diffusissimi in tutto l’estremo oriente. Ogni volta che compro dai cinesi, la ragazza mi dice ‘ti hanno fregato’…sono anche molto piu’ individualisti.
    Oggi vado al villaggio olimpico con lei, almeno spero. uSA 43 medaglie, Cina 42. Sono spalla a spalla dal principio…
    GB 22 medaglie, incredibile

    un saluto

    Peter

  10. Luca
    Luca says:

    X Pino

    Caro Pino,
    rispondo prima al suo post 356 e dopo risponderò, con maggiori dettagli, al suo post 355.

    “Tanto per rendermi più antipatico”

    Più antipatico di cosi mi sembra veramente difficile, però a me piacciono i tipi antipatici (se competenti) e poi d’altronde io non ho ancora tirato fuori la mia stronzaggine e la mia antipatia, forse, quando le tirerò fuori faremo un bello scozzo tra sublimi antipatie.

    ” è curioso che lei faccia le pulci al mio avere scritto ’78 anziché ’79 e invece faccia finta di nulla riguardo le puttanate di molti “pentiti”, ” supertestimoni” e giornalisti, in realtà in massima parte giornaliste, e che taccia sulle evidentissime e provate cavolate di Pietro Orlandi e del suo eroico e peronacico writer.”

    Io “faccio le pulci” ai suoi scritti perchè la stimo e la considero una persona competente, ho letto TUTTI i suoi libri (più volte) e mi sono finalmente deciso (da anni) a cominciare ad interagire con voi giornalisti su temi che conosco molto bene (anche se lei non lo crede).
    Per farle un esempio, sono andato a trastevere (anni fa) alla presentazione del libro Mai ci fu pietà della Camuso e, a parte essere salutato (nei dintorni di Bibli) da un paio di ex appartenenti alla banda che conosco personalmente per dei miei trascorsi in carcere, ho ascoltato la sua presentazione e non ho risposto niente a tutte le puttanate che ha detto, perchè è tempo perso e non è il mio mestiere convincere una platea di persone che la banda come descritta attualmente è una assoluta esagerazione rispetto alla realtà.

    Di Pietro Orlandi, sinceramente, non me ne frega assolutamente niente a parte la giusta compassione per una persona che ha perso la sorella, ma è un caso che ho archiviato in due o tre giorni di studio (anni fa) e sono arrivato alle sue stesse conclusioni, la Orlandi è sparita come sono sparite altre centinaia di persone negli anni e come continuano a sparire ancora oggi. De Pedis e la banda, secondo me (anche da indagini fatte da me), non c’entrano niente.

    Per quanto riguarda Raffaelle Notariale e il suo Segreto criminale, che le devo dire….con tutto il rispetto per la giornalista che ha fatto un grande lavoro di inchiesta, sono pienamente d’accordo con lei, Sabrina Minardi, per quanto riguarda il mio modesto parere, confonde un pò tutto e la storia di De Pedis che rapisce la Orlandi (confermata poi da Mancini), detto con un fine francesismo, mi pare una grandissima stronzata….non solo con gli elementi che ha portato lei nei suoi 2 libri, ma anche con il supporto di chiaccherate che ho fatto io (non registrandole) con persone della banda diversi anni fa.

    In conclusione, che le devo dire, io faccio le pulci a lei perchè lei è il giornalista/scrittore che, per quanto riguarda la banda e con Giovanni Bianconi (che ha avuto il pregio con “Ragazzi di Malavita” di scriverne quando non era di “moda”), ha scritto e interpretato la banda descrivendola, secondo me, avvicinandosi maggiormente alla verità. Non faccio le pulci a Chi l’ha visto, alla Camuso o alla Notariale perchè scrivono e dicono cose che secondo me sono lontane dalla verità.

    “La ringrazio del consiglio, ma non ho nessun bisogno di sorbirmi di nuovo i vaneggiamenti, le verità e le mezze verità di Abbatino o altri”.

    Non volevo imporle niente, volevo semplicemente dirle che siccome è il solo giornalista/scrittore che porta avanti una versione (aderente alla realtà) in contrasto con tutti gli altri, la incoraggiavo ad andare avanti, se non se vuole più occupare fatti suoi, sicuramente non soffrirò d’insonnia per questo.

    “Forse è lei che dovrebbe sorbirsi le intercettazioni di Mancini e Moretti e le testimonianze loro e di altri bei campioni”.

    Io le intercettazioni e le testimonianze di TUTTI me le sono sentite e buona parte trascritte, Abbatino (che io porterei in palmo di mano secondo lei….uno che ha compiuto almeno 12 omicidi…) ha una memoria incredibile anche visiva e di cazzate ne ha dette pochissime e quando le ha dette si è corretto scusandosi o giustificandosi (spesso per la mancanza di protezione adeguata…..questa cosa mi fa un pò ridere…..gente che ha ammazzato 12 persone ha bisogno di protezione…). Gli altri (soprattutto Mancini e Moretti sono molto teneri nella loro ingenuità e nella loro necessità di fare “spettacolo”) hanno detto sia cazzate che cose vere, comunque la storia della banda va letta seguendo le dichiarazioni di Lucioli, di Sicilia e di Abbatino e seguendo le vicende finanziarie di Nicoletti, De Tomasi, Carboni, Diotallevi e altri.

    “Oltre a qualche decina di puntate di “Chi l’ha visto?”.

    Le ho viste tutte (quelle che parlano della Orlandi e della Banda) e a parte una marea di cazzate qualche spunto interessante comunque c’era.

    “E leggersi un po’ di atti e sentenze, specie quella della Cassazione che ha demolito il magistrato con la farfallina e l’eloquio barocco, anzi a volte rococò, il simpatico Lupacchini”.

    Le sentenze e gli atti me li sono letti tutti (o quasi) e un’altra volta lei è impreciso, la cassazione non ha demolito un bel niente, o meglio, ha demolito l’associazione, non i tantissimi reati compiuti dai componenti della banda. Ma anche su questo, mi auguro, che avemo modo di approfondire nei prossimi post.

    “Ma non le consiglio nulla”.

    Può fare di meglio per aumentare la sua antipatia….

    Buon sole e buone vacanze!!!

    Luca

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    Mah, a me queste Olimpiadi pare siano dominate non dallo sport, ma da competizioni d’altro tipo, che vanno dallo sciovinismo al piagnonismo. L’Italia sperava nel campionato europeo di calcio per sentirsi superiore a tutti dimenticando allegramente il mare di problemi strutturali che rischiano di farci fare una brutta fine, ma è andata male. Per fortuna, aggiungo, perché non abbiamo alibi e diversivi, costretti a fare i conti con la realtà. Ora l’Italia spera nelle Olimpiadi per poter comunque parlarsi addosso felice e dimenticare i problemi. Trovo ridicole le atlete e gli atleti tutti in posa con la medagliona in bocca e trovo tragico questo boom di tifoseria per sport elitari quali il nuoto e la scherma, come è noto praticati in massa da figli e figlie di operai e impiegati, specie se esodati….
    Insomma, la vedo dura e anche male. Queste Olimpiadi non sono una festa, una kermesse sportiva. Per colossi tipo Cina e Usa sono un sostituto, per ora, della guerra. E per Paesi come l’Italia mi pare siano un salvagente al quale aggrapparsi, una affannosa ricerca di alibi e diversivi.
    Sto diventando più acido del solito…..
    Un abbraccione.
    pino

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Luca

    Ho riletto con più attenzione i suoi primi commenti. Credo di essere partito in quarta troppo prevenuto. Le infinite provocazioni e offese su Facebook e le molte cialtronate orlandian televisive, sfociate spesso nella mascalzonaggine, mi hanno reso fin troppo reattivo.
    Non si umilii fino al punto di parlare di certe eroiche colleghe, braccia sottratte all’agricoltura, anche se vedo che ne ha dimenticata una, specialiste in libri neppure utili come carta igienica, tutti scritti abboffandosi solo delle affermazioni accusatorie, senza un minimo di vaglio e verifica, ma con tanta voglia di lanciare pietre lapidando vivi e morti pur di vendere copie.
    E’ vero, le sentenze non sempre sono espressione della verità, la quale è cosa più ampia delle sue dimensioni processuali. Una delle sacerdotesse del giornalismo blablà da lei nominata si arroga addirittura la capacità di avere espresso la “verità storica”. Oibbó! Con due b. Bbeata lei, sempre con due b, che è arrivata a tanto, traguardo invidiabile. Il problema è che anche la verità storica, o più semplicemente giornalistica, deve basarsi su prove e testimonianze accertate, non sul simpatico blablablà né sui gossip che ormai devastano la zucca di troppa gente sostituendo le notizie con i peti, modo ottimo per fottere la gente impedendole di esercitare l’intelligenza critica perché le si serve in tavola cibo già masticato e diggerito, con due g, molto simile quindi a ciò che poi si espelle per via anale. Da sempre i poteri dominanti hanno molta cura di indebolire il più possibile la capacità di ragionare delle masse, che non devono pensare troppo, cosa tendenzialmente pericolosa, ma badare solo a “lavurà ” e dire pure grazie al “signor Padrone”.
    Tutto ciò premesso, non mi pare il caso di trasformare il forum del blog in un ping pong depedisiano o maglianese. Io vivo a Milano e vado spesso a Roma, motivo per cui anche a prescindere da eventuali presentazioni di libri forse ci si può incontrare.
    Ricapitolando e riassumendo: di De Pedis e della cosiddetta banda della Magliana, peraltro mai esistita, non mi frega nulla. Mi frega solo evitare che si scarichi addosso a chi non c’entra nulla un delitto consumato da membri d’alto bordo della gerarchia vaticana e che la vittima, Emanula, venga fatta passare per “sporcacciona” in modo da chiudere la faccenda in modo riduttivo, tipo prete pedofilo. Poiché sono stato educato a non essere feroce e cialtrone e a preferire l’humana pietas e la solidarietà, mi frega anche che i familiari e parenti di De Pedis non vengano messi iniquamente alla gogna per anni e anni e anni. E poiché sono un giornalista, per giunta di lungo corso, mi frega che questa indebita gogna non avvenga più per iniziativa di “testimoni” mitomani e venduti e per mano di giornalisti/e indegni.
    Le faccio infine cortesemente notare che nei Paesi civili, Italia compresa, esiste il diritto all’oblio, che oltretutto è obbligatorio venga rispettato anche dai giornalisti, che purtroppo con la solita eroica cialtroneria ci si puliscono il sedere anziché attenercisi. Inoltre, quando una condanna è stata scontata il debito con la società è estinto, non esiste cioè più. Motivi per i quali l’insistere sui reati veri o presunti, ma comunque stravecchi, di De Pedis e affini, oltretutto per sostenere l’insostenibile, tutto e il contrario di tutto, è un comportamento illegale. Oltre che odioso e canagliesco.
    Tutto qui.
    Grazie per l’augurio di buone vacanze, ma purtroppo sono finite. Tenterò di fare il bis nella seconda metà di agosto. Ma la vedo difficile.
    Un cordiale saluto.
    pino nicotri

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino scrive:
    (…) Queste Olimpiadi non sono una festa, una kermesse sportiva. Per colossi tipo Cina e Usa sono un sostituto, per ora, della guerra. E per Paesi come l’Italia mi pare siano un salvagente al quale aggrapparsi, una affannosa ricerca di alibi e diversivi.
    Sto diventando più acido del solito…..”

    Acido un korno, se tu fossi un tiratore d’arco avresti fatto centro, lì dove c’è il 10.

    C.G.

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Luca

    Il giudice di Cassazione Carnevale non c’entra comunque nulla.
    pino nicotri

  15. sylvi
    sylvi says:

    Sì, caro Pino,

    il suo 361 è un po’ acido!
    Io invece vedo queste olimpiadi italiane come speculari alla società.
    Le medaglie le hanno portate a casa quelli che di loro si sa qualcosa ogni quattro anni.
    Sport poveri, sconosciuti e non necessariamente d’elite, infatti nella scherma sono rappresentate tutte le Armi militari,e che non portano senz’altro ai favolosi compensi in pubblicità, quelli che si guadagna la signorina Pellegrini e i suoi fidanzati!!!

    Io so del tiro con l’arco…per anni ho seguito mio marito nelle sue gare….sapesse che goduria!…mi meriterei la medaglia d’oro
    per essere ancora sposata a uno che praticava uno sport del genere!!!
    Era frequentato da molti psichiatri…che lo trovavano più utile dell’analisi! Ma mescolati agli operai e a varia umanità.
    Si andava da un capo all’altro del Triveneto, in campi da tiro che il più delle volte erano anche campi di calcio.
    Ad assistere quattro gatti e
    le mogli in disparte con i figli da tenere quieti!
    Silenzio…controllo di arco e frecce, silenzio…concentrazione…tiro!
    Parchi commenti sul tiro…e via un altro!
    Premiazione, coppa da portare a casa, una coca cola, un bicchiere di vino e una tartina ; qualche chiacchera e commenti sui rispettivi archi e sulle loro prestazioni…
    Saluti e baci, alla prossima!
    Assenza totale di sciovinismo o di piagnonismo.

    E Sono sicurissima che costa meno degli abbonamenti di calcio!

    Gli americani e i cinesi? Loro vogliono sempre vincere, per loro è sempre una guerra…e mentre i ragazzoni americani sono ipervitaminizzati, iperpsicanalizzati…
    quella ragazzina cinese, quei ragazzini coreani mi lasciano molto perplessa…paiono una copia dei prodotti altrui, come il parmesan, i finti ferrero rocher il finto s. daniele fasullo e tutto il resto che copiano.
    Non credo sia una cosa pulita!
    Comunque sempre meglio delle porcate calcistiche casalinghe nostrane, dove se vinciamo diventiamo mondi e candidi…siccome neve!

    Ps: vedesse mio nipote con una cannetta di bambu in mano, le gambette divaricate che fa le finte…
    Magari per rallegrarsi…le manca un nipotino!
    Un caro saluto
    Sylvi

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Gli sport di tiro, arco, pistola, fucile, perfino le semplici freccette, comportano una grande capacità di concentraione e controllo del corpo. Purtroppo hanno l’origine che hanno, ma tralasciamo.
    Potessi, praticherei e farei praticare il nuoto, l’equitazione, la scherma, la vela e la corsa a piedi: sono anche un bel riassunto della storia umana. Sport che renderei obbligatori nelle scuole, assieme alla musica e alla danza. I campioni e i geni musicali fiorirebbero in massa, e saremmo tutti più civili.
    Ma a parte i miei deliri, pare anche a me che la Cina e dintorni ci copino, ma è un’impressione sbagliata. Non ci copiano. Vogliono superarci. Anche nei nostri campi specifici. Comprensibile, dopo tutto quello che gli abbiamo fatto. Hanno “copiato” la Bomba e quando copieranno il nostro alfabeto per noi, cioè per l’Occidente, saranno guai oltre alla fine della supremazia e non solo.
    Una delle nostre violenze al mondo è avere imposto i nostri usi e costumi, con un modello che oltretutto è insostenibile. Le leggi fisiche non perdonano e dicono che ogni azione provoca una reazione eguale e contraria… Non so se mi spiego.
    Uno o dieci nipotini non mi farebbero dimenticare che il mondo è fatto come è fatto e che noi siamo come siamo. Certo però allieterebbero la mia vita, mi costringerebbero a occuparmi di cose più concrete. Più utili e gratificanti. Ma il mondo è pieno di bambini, cosa che mi allieta già. Purtroppo non tutti sono amati, nutriti, curati e cresciuti come si dovrebbe. E in ogni guerra, anche futura, i bambini nonostante la nostra retorica di merda di esportatori di civiltà e democrazia sono la maggior parte delle vittime.
    Un saluto e un sorriso.
    pino

  17. Luca
    Luca says:

    X Pino

    Risponderò successivamente al suo post 355 e al suo post 362, poi se vuole, possiamo interrompere il “ping-pong” e io posso riprendere la mia “latitanza”.

    Per quanto riguarda il suo post 364: nel giugno 1988 arriva il verdetto della cassazione, prima sezione penale, presidente il giudice Carnevale relativo al processo “Lucioli” (primo vero processo alla banda della magliana).

    Lucioli (il sorcio) si è pentito nel 1983 (ripeto, senza nessun vantaggio o sconto di pena) e le sue dichiarazioni hanno fatto si che quasi tutti capi della magliana fossero arrestati (a parte Mancini e Colafigli già in carcere per l’arresto in flagranza per l’attentato ai Proietti – 16 marzo 1981).

    Al termine del processo ci sono state numerose condanne e assoluzioni per mancanza di prove……Carnevale ha annullato tutte le condanne e trasformato le assoluzioni in assoluzioni con formula piena.

    Ho letto su Blitzquotidiano il suo articolo che comprende la lettera della vedova De Pedis e, pur avendo cercato, non trovo riscontri a quanto sostiene (nel senso che, secondo le mie conoscenze, De Pedis era tra gli imputati del processo Lucioli ed era tra le persone condannate le cui condanne sono state annullate della sentenza Carnevale) mi può aiutare lei?

    L’articolo è http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/banda-magliana-enrico-de-pedis-cremato-1273007

    La saluto.

    Luca

    PS: c’è un altro aspetto interessante della vita della banda di cui nessun giornalista e in nessun libro ha mai parlato, nemmeno lei. Magari ne possiamo parlare insieme.

  18. peter
    peter says:

    ho idea che tra breve anche la banda Bassotti di Topolinia si mettera’ a sindacare le inchieste passate di Pino…

    Ma la piu’ toccante rimane Sylvi. Il tiro con l’arco e’ senz’altro uno sport proletario, sono del tutto d’accordo con lei. Basta pensare a Robin Hood…
    La scherma un altro sport assolutamente proletario. Come dice sylvi lo praticano gli ufficiali delle varie armi, tutti proletari come i francescani. Basta pensare appunto ai fioretti di S. Francesco, che fecero scuola e diedero origine alla scherma moderna in Italia, antesignana in questo sport di pezzenti.
    Il tiro al bersaglio? pure proletarissimo. Pensiamo ai miserabili cacciatori in Italia, che per mangiare devono persino tirare ai passeri con fucili semiautomatici…

    Trovo difficolta’ invece ad avallare l’opinione di Pino che il nuoto sia uno sport elitario…Qualche piscina comunale ci sara’ pure nelle valli e montagne della gagliarda penisola. E poi il mare per tutti, dove appunto imparai anch’io illo tempore…

    Peter

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Luca

    Non chiedo affatto la sua “latitanza”, ma non vorrei annoiare i forumisti non interessati a questi argomenti. Che oltretutto non ricordo certo a memoria alla perfezione.
    Mi mandi un elenco dei punti secondo lei oscuri o sbagliati, vedrò di chiarirli anche con i legali di De Pedis. Tenga però sempre presente che i testimoni, specie quelli di un certo tipo, non sempre sono affidabili: la loro mentalità, diversa dalla sua e dalla mia “I suppose”, la conservano anche da “pentiti”. Anche perché non di pentiti si tratta, ma di gente che cura pur sempre i propri interessi. Non lottano certo per la verità, ma per avere il minimo danno e pagare il meno possibile per le proprie malefatte.
    Tenga inoltre presente un elementare principio di civiltà, non solo giuridica: meglio un colpevole libero che un innocente in galera.
    Forse certe cose è meglio scrivercele via mail privata, anche per evitare che le eroiche colleghe del menga prendano nota a propio uso e consumo, cioè per diminuire il numero di cazzate scritte nei loro esimi tomi.
    Buona domenica.
    pino nicotri

  20. peter
    peter says:

    I coreani (del Sud), senza saper ne’ leggere ne’ scrivere senza copiare, hanno abbondantemente superato l’Italia, con 17 medaglie…la povera Italia e’ rimasta al palo con 13…
    GB ha fatto un balzo iincredibile, 29 medaglie di cui 14 d’oro…
    USA e Cina in testa con 54 a testa…
    Comunque l’Italia e’ seguita dal Kazakhistan, al momento

    Peter

  21. peter
    peter says:

    molte polemiche su nuoto e doping, a proposito.
    Un allenatore americano ha subito accusato la cinese Ye Shiwen di doping, invidioso per la sua bella vittoria dei 400 metri. Ye ha superato tutti i tests di doping…ed ha giustamente chiamato gli americani razzisti, ‘non avrebbero mai puntato il dito ad uno di loro’…
    Ieri l’americana Bedecky ha vinto gli 800 m, e la sua performance in acqua e’ sembrata a tutti molto piu’ ‘disturbante’ della cinesina l’altro giorno…Cosi’ si e’ beccata montagne di accuse di doping, che lei nega…

    Peter

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Il nuoto sportivo e non solo vacanziero è elitario, eccome! A Milano, checè Milano e non Castelvetrano o Pegolotte di Cona, le piscine olimpioniche, cioè lunghe 50 metri, si contanonsulle dita della mano di un monco. A Padova facevo 50 vasche da 50 metri due o tre volte la settimana, a Milano dalla disperazione ho dovuto sostituire il nuoto prima con la palestra, poi con la cyclette e infine con la corsa a piedi. Vicino casa c’è una piscina comunale, coperta e scoperta, da 25 metri. Una grande rottura di coglioni interrompere la nuotata per fare avanti e indré. Senza contare la folla: trovi davanti a te uno che nuota come un cane o si diverte a galleggiareve sei fregato, NON lo puoi superare, devi stare alla sua velocità, o meglio lentezza e porci comodi.
    Fuori Milano? Stendiamo un pietoso velo. Certo, non è come il tennis o il nuoto per i neri americani, che a causa della segregazione – e NON a causa della asserita superiorità dei bianchi – non possono frequentare piscine e campi da tennis solo da poco tempo. Ma per molti sport facciamo poco o nulla: il pallone per i poveracci, che così divertono le masse e fanno girare l’industria del campionato, il resto per chi ha quattrini e tempo libero. O una volontà di ferro.
    Un saluto olimpico, ma non olimpionico.
    pino

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Peter.
    Tutto sommato, nonostante il business, sempre meglio che questi ragazzi più o meno giovani invece di spararsi tra di loro si trafelano per una medaglia.
    Mi è capitato di assistere a un meeting internazionale di atletica per portatori di handicap: nel vedere i loro sorrisi sia da vincitore che da “sconfitto” mi sono scese giù un paio di lacrime di commozione.

    Chettedevodì, sono un tenero.

    C.G.

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    le Olimpiadi sono da quasi sempre un aspetto della propaganda nazionalista, e di conseguenza propaganda di sistema (politico). Almeno da quelle di Berlino nel 1936 per non parlare del periodo della guerra fredda. Come, in generale, le manifestazioni sportive internazionali.
    E noto infatti che alla Russia è stato rubato almeno un campionato del mondo di calcio, giustappunto per impedire che si dimostrasse la loro superiorità: Che, tra parentesi, non è di sistema perchè i metodi di allenamento sono più o meno uguali dappertutto. Poi c’erano le situazioni di gravissimo doping (e non solo) come quello delle atlete della Germania Orientale che facevano eccezione.
    Per quel che ne so io tutti gli sport usano sostanze dopanti, a tutti i livelli e spesso addirittura perfino nello sport amatoriale, dove molti usano degli anabolizzanti per rinforzare la muscolatura.
    Non è solo il sistema ma anche la brama di vittoria, perfino quando si vince una medaglia di cartone. Dovresti vedere i genitori dei ragazzini che gareggiano che razza di gentaglia sono!
    Lo sport formativo (del carattere) non esiste praticamente più.
    Un saluto U.

  25. peter
    peter says:

    quella della superiorita’ dei russi nel calcio spero sia uno scherzo…
    ieri comunque un pesista (sollevatore) russo ha perso l’oro con un polacco, che ha vinto il primo posto per aver pesato 130 g in piu’, nel senso del suo peso corporeo…infatti tra i due atleti non vi era differenza di performance, allora devono essere pesati, ed il piu’ leggero vince perche’ ha fatto piu’ sforzo, in teoria…
    Il russo aveva bevuto una tazza di te’ in piu’ del polacco a colazione, il che gli e’ stata fatale…
    A proposito di nazionalismi, sotto i sovietici tutti i paesi satelliti dovevano rigare dritti, cioe’ fare vincere ai russi tutti i loro campionati dell’Est, forse pure quelli internazionali ad Ovest…come gli ungheresi con la pallanuoto, per esempio.
    Qui a Londra oggi un ginnasta ungherese ha vinto l’oro, umiliando i due atleti britannici, le cui performances non erano molto meno eccezionali.
    Mi spiace molto per Federer oggi, chissa’ perche’ era in pessima forma, sinceramente ho sempre tifato per lui contro quella faccia di topo di Murray, anche per far piacere alla coreana, alla quale Federer piace molto, per via del mondo della moda e tutto il resto. A Wimbledon ha vinto lui un mese fa, con nostra soddisfazione, alla faccia dello scozzese piagnone e la s ua audience del caxo…

    A proposito, i russi facevano molto di peggio del doping….vi fu un periodo in cui le ‘atlete’ russe erano dei maschi non molto virili, ma con tanto di pisello ed ammennicoli, quando cominciarono a fare controlli alle olimpiadi….tanto per mettere le cose in chiaro

    Peter

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    Le tuffatrici cinesi, per esempio, vengono quasi sottratte alle rispettive famiglie fin dalla tenera età di 8-9 anni. Un pò cresciute e idonee a gareggiare, durante i lunghissimi stage di allenamento intensivo di preparazione per Campionati del mondo o Olimpiadi non possono assolutamente ricevere visite dai familiari.
    Se ci si fa caso, in pedana o quant’altro non tradiscono MAI emozioni, sembrano automi anche se molto brave.

    Sport? Ma bèh..

    C.G.

  27. peter
    peter says:

    volevo dire, il pesista polacco pesava 130n grammi in meno del collega russo…ma e’ stata senz’altro la nemesi storica. Viva la Polonia…

    Peter

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    dire che un paese è più forte di un altro nel calcio o lo si dice del Ruanda contro il Brasile oppure lo si dice specificando un determinato periodo: ad esempio la Spagna è più forte dell’Italia nel periodo 2010-12; in altri periodi è stata più forte l’Italia.
    Alla Russia (per la verità URSS) di Yashin è stato rubato un campionato del mondo (o d’Europa, non ricordo bene) con dei calci di rigore inesistenti.
    E’ stato un periodo breve ma erano realmente fortissimi. U.

  29. alessandro
    alessandro says:

    per Uroburo:
    qualche giorno fa in un suo post lei ha scritto che crede nell´ idea di Marx per cui e´ la struttura economica a formare le coscienze.
    Ora, io credo che Marx,ancora oggi, sia molto attuale(nonostante certe cose siano cambiate,e´ ovvio) e ,penso, per es., ai concetti di merce,alienazione, feticcio;in campo stretamente economico, il concetto di plusvalore.Pero´ quell´idea di Marx che lei cita io proprio non la condivido.Quel suo post mi ha fatto scattare nella mente come certe discipline hanno trattato la coscienza.
    Lei sapra´ meglio di me che certe “rivoluzioni” hanno cambiato totalmente la visione che l´uomo aveva del mondo e di se stesso:dalla rivoluzione di Copernico a quella di Darwin.Restava ancora,pero´, l´uomo e la sua coscienza.
    E,invece no, abbiamo avuto quella che si potrebbe chiamare “rivoluzione della coscienza”.Attraverso quali tappe?
    Direi tre:
    -Marx
    -Freud
    -lo strutturalismo
    La coscienza dell´uomo viene “vista” in modo completamente nuovo;
    non c´e´, per sintetizzare al massimo, una coscienza autonoma ma essa sarebbe dipendente da qualcos´altro( di interno all´uomo, nel caso dell´inconscio di freud, di esterno all´uomo nela caso della struttura economica in Marx).
    Con lo strutturalismo( non solo la coscienza ma l´uomo in generale e´ totalmante condizionato dalle strutture, siano esse economiche, politiche , sociali, ecc.ecc.) si sarebbe addirittura arrivati a una specie di futura estinzione(morte) dell´uomo (con foucault, influenzato dalla psicoanalisi di Lacan e dall´antropologia di Levi-Strauss).
    Ora, nonostante io apprezzi molto questi pensatori, non condivido affatto la loro idea ne´ dell´uomo, ne´ della sua coscienza.
    Certo, come si fa a negare che le strutture o l´inconscio abbiano un ruolo per la coscienza?Ma non credo che quel ruolo sia determinante.Certo i tempi che corrono non sono i piu´ proprizi per credere ancora nell´uomo(dominatore mostruoso della natura ), eppure credo ancora molto alla capacita´ dell´uomo di autodeterminarsi, alla sua capacita´ di poter ancora avere responsabilita´ morale e civile,ecc.ecc.
    Nonostante la forza delle strutture, delle ideologie, delle culture, alla fine ,credo, e´ il singolo uomo che sceglie.
    Nonostante la biologia(ereditarieta´), nonostante le influenze sociali,
    l´uomo dovra´ sempre rispondere alla sua coscienza e alla sua identita´personale e collettiva.

    un caro saluto,alessandro.

  30. alessandro
    alessandro says:

    P.S.
    vi faccio rientrare nella prospettiva sopra delineata un altro fatto:l´impossibilita´,secondo me, di salvarsi da un´eventuale estinzione
    umana attraverso la razionalita´.La razionalita´ serve per capire, molto di rado per cambiare.Ma poi´ che tipo di razionalita´ e´ quella di oggi?
    E´ una razionalita´ tecnologica!
    Come e´ possibile credere a essa?
    E allora quali strade sono ancora realmente percorribili?
    Una ipotesi generalissima:
    o si fonda una nuova forma di razionalita´
    o si stravolge la razionalita´ tecnologica non cio´ che si possiede gia´(l´arte , per esempio) e che permette di poter intuire e sentire
    che la vita di oggi non e´ l´unica possibile.

  31. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    I popoli europei devono imparare che potranno difendere il loro modello sociale e le loro culture solo agendo insieme.
    La rinuncia all’unificazione europea sarebbe un addio alla Storia del mondo.

    Jurgen Habermas

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