La magistratura si è arresa alle pretese di un programma tv basate per ben sette anni su una telefonata anonima rivelatasi ovviamente falsa. E alle pretese di un cittadino vaticano, Pietro Orlandi, che ha collezionato ormai almeno 17 vistose contraddizioni

[AGGIUNTA DEL 29 MAGGIO

Per chi volesse capirne qualcosa ed essere informato sul caso di Emanuela Orlandi che tante polemiche, accuse e balle colossali sta seminando soprattutto negli ultimi tempi. E’ il video su Youtube di una mia intervista a Tele Roma 56 (ricordiamo  che Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto?” ha insabbiato la lunga intervista che mi fece fare nel 2005):

http://www.youtube.com/watch?v=rzv1fdvd6JE&feature=plcp ]

In nessun Paese civile sarebbe stato permesso che un programma televisivo, in questo caso “Chi l’ha visto?”, potesse montare una campagna scandalistica durata ben sette anni basandosi su una telefonata anonima, del settembre 2005,  supportata man mano da “supertestimoni”, prove e ricostruzioni fasulle. E in nessun Paese civile la magistratura si sarebbe arresa a una tale campagna fino a violare un intero cimitero antico posto, come costume non solo a Roma, nei sotterranei di una chiesa. “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare”, ha detto per telefono nel 2005 l’anonimo di “Chi l’ha visto?”. La magistratura è andata “a vedere  chi è sepolto nella cripta”, De Pedis ovviamente, ma “la soluzione del caso” non c’è. Quella telefonata oltre che anonima era anche bugiarda. Come del resto anche le ultime “clamorose rivelazioni”. In un Paese civile la conduttrice del programma televisivo “Chi l’ha visto?” sarebbe stata licenziata in tronco da un bel pezzo, in Italia ersta invece al suo posto anche dopo la clamorosa e inconfutabile dimostrazione di avere campato per 7 anni su una panzana. Anonima e panzana.

I colpi di scena e le piste si susseguono a ritmo crescente, ma il tentativo di addossare la scomparsa di Emanuela Orlandi alla cosiddetta banda della Magliana, e in particolare al suo asserito capo Enrico De Pedis è ormai crollato. Fragorosamente crollato, ove per fragore si intende non solo quello dei mass media improvvisamente scatenati come una muta di cani da caccia sulla preda, ma anche quello dei martelli pneumatici che hanno praticamente demolito i sotterranei della basilica romana di S. Apollinare alla assurda ricerca dei resti della Orlandi come fossero la famosa “pietra verde”. Martelli pneumatici il cui ossessivo baccano pareva l’esplosione della rabbia non dei magistrati, che sapevano bene non avrebbero trovato nulla, ma dei telespettatori da curva sud che confondono l’uomo De Pedis  con la figura del Dandy, il cinico protagonista di Romanzo criminale in versione libro, film e serie televisiva.

Il tentativo di cambiare improvvisamente canovaccio e far passare per stupratore e assassino don Piero Vergari, l’ex rettore della basilica di S. Apollinare nei cui sotterranei De Pedis dorme il sonno eterno, è un boccone per palati grossi e amanti del macabro. Ma soprattutto destinato a chi è facilmente infiammabile in un’epoca in cui la Chiesa è sommersa dagli scandali per i troppi pedofili nel suo clero. A parlare di sesso, droga e rock’n roll, per ambasciatori pasturati con fanciulle vaticane, ci si è messo pure “l’esorcista ufficiale del Vaticano”, don Amorth. No comment. E’ meglio….

Per continuare a tenere in piedi quello che è diventato l’Emanuela Orlandi Show, lucroso per molti, i soliti colleghi, a partire dalla Sciarelli e dal destinatario della lettera aperta che ho tenuto in bacheca per tre settimane di fila,  ovviamente senza ricevere nessuna risposta se non minacce di querela, hanno dovuto ricorrere a due farse:

- la farsa dei “due scheletri di donna trovati in S. Apollinare”, mentre sono stati trovati invece in un altro palazzo, a oltre un chilometro di distanza.

- La farsa della notizia, più falsa di Giuda, che “a S. Apollinare è stato trovato un teschio”, secondo altri una mandibola e comunque “ossa umane di 30-40 anni fa”. Quindi ovviamente della povera Emanuela….

Poi ci si meraviglia se si arriva a inventare che “l’Iraq produce bombe atomiche”, balla che è costata una invasione e qualche decina se non centinaia di migliaia di morti.

Ciò detto, nel clamore montante di questa vicenda non convince neppure il comportameto di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. Le sue contraddizioni nel comportamento e nelle dichiarazioni  cominciano a provocare disagio anche tra i suoi fan. Trascurarle o limitarsi ad attribuirle al lutto non elaborato nonostante siano passati ben 29 anni è ormai un po’ troppo semplicistico e riduttivo. Così come non ha senso continuare a rilanciare qualunque sua affermazione – a volte l’una l’opposto dell’altra – senza mai vagliarla criticamente.

Mettendo in fila tutti i dubbi e le contraddizioni di Pietro Orlandi, si ottiene una lista di ben 17 punti interrogativi: cose che Orlandi non ha mai detto, cose che non ha mai spiegato, cose che ha detto e fatto contraddicendosi a 360 gradi.

1) – Pietro Orlandi attribuisce improvvisamente molta importanza alla lettera anonima pubblicata domenica 20 maggio da alcuni giornali, come per esempio La Stampa. La missiva figura da un anno nel libro di Pietro Orlandi “Mia sorella”, edito nel maggio dell’anno scorso, ed è stata ricevuta da sua madre, Maria Pezzano, nel febbraio 2008 e da lei consegnata ai magistrati. La lettera dice che Emanuela è morta, la sera stessa della scomparsa la sera del 22 giugno ’83, mentre era in compagnia di don Piero Vergari nella solita basilica di S. Apollinare e che è stata sepolta la sera stessa nel cimitero di Prima Porta. Ma perché allora da mesi e anzi da anni lo stesso Pietro parla ovunque, in tv e sui giornali, di pista internazionale e lo ha fatto anche in tempi recenti?

2) – Perché insiste a dire “mia sorella è stata rapita in quanto cittadina vaticana”, visto anche che la cittadinanza con quanto scritto nella lettera anonima non c’entra nulla?

3) – Perché, nonostante una tale missiva, il legale rappresentante proprio di Maria Pezzano, avvocato Ferdinando Imposimato, insiste a dichiarare, e lo ha fatto anche molto di recente, che Emanuela invece è viva è sta in Turchia o in altro Paese orientale? A chi bisogna credere?

4) – Il 10 maggio dell’anno scorso Pietro Orlandi ha fatto a una serie di giornali, da Vanity Fair a Italia Sera e al Secolo XIX, una dichiarazione ben precisa: “Io so chi ha rapito mia sorella”. E allora, se lo sa, perché non ne fa mai il nome?

5) – Pietro Orlandi dà tanta importanza alla lettera anonima pubblicata il 20 maggio 2012 dai giornali e da lui pubblicata nel maggio dell’anno scorso, secondo la quale Emanuela sarebbe sepolta nel cimitero di Prima Porta. Ma allora perché mai ha insistito come un matto per ispezionare la tomba di De Pedis, che si trova in S. Apollinare e non a Prima Porta?

6) – A pagina 206 e 207 del mio libro del 2002, “Mistero vaticano. La scomparsa di Emanuela Orlandi” , riporto una lettera anonima spedita nell’ottobre 1993 dal Vaticano da un mittente che la intitolava “TESTIMONIANZA RACCOLTA IN CONFESSIONE”. Nella lettera si legge che Emanuela la sera in cui scomparve andò a Civitavecchia in auto con un prelato amante della bella vita e che il mattino dopo, rientrata a Roma, decise di non tornare più a casa. L’allora appena nominato avvocato della signora Pezzano, Ferdinando Imposimato, cercò di farmi togliere quella lettera dalle bozze anche minacciandomi di querela. Poiché io invece la pubblicai assieme al resto venni duramente rimproverato dalla Pezzano perché “con quella lettera ha offeso la memoria di mia figlia”. Come è possibile allora che abbia consegnato lei stessa ai magistrati, nel 2008, la lettera anonima oggi alla ribalta? E come mai Pietro anziché nasconderla l’ha pubblicata? Si tratta infatti di una lettera che Emanuela la offende davvero. A fronte di questa contraddizione, qualcuno potrebbe dedurne che nella lettera da me pubblicata ci possa essere qualche particolare che non si voleva far trapelare. Da notare che io l’ho pubblicata come un esempio delle molte maldicenze che gli Orlandi hanno dovuto sopportare.

7) – Pietro Orlandi dice che lui sua sorella la cerca ovunque convinto che sia viva. Ma allora perché l’ha cercata in una tomba per giunta vecchia di 22 anni quale è quella di De Pedis? E se è convinto o anche solo spera che sia viva, perché ha pubblicato e oggi ritiene importantissima una lettera che la dà per morta fin dalla sera del 22 giugno 1983?

– Pietro Orlandi continua a spiegare che lui le tracce della sorella le cerca ovunque. Ma allora perché non le va a cercare anche in Salita Monte del Gallo visto che sa benissimo cosa ho scritto nel mio libro del 2008 intitolato “Emanuela Orlandi, la verità”? Nel libro ho scritto che una mia fonte vaticana mi ha spiegato di avere saputo da due agenti del Sisde che Emanuela è morta la sera stessa della scomparsa. Morta per la precisione in una casa di Salita Monte del Gallo, strada vicina al Vaticano sul lato che va verso il Gianicolo. Perché Pietro Orlandi non la cerca anche lì? Perché fa finta di non conoscere questa notizia su Salita Monte del Gallo, lui che è sempre pronto a rilanciare le notizie più improbabili?

Crede a  Alì Agca, a Sabrina Minardi, alle telefonate anonime a “Chi l’ha visto?”, a chi per strada gli dice “la persona che fece salire in macchina Emanuela la conosci bene” e alle lettere anonime a sfondo clerico sessuale, crede cioè a un insieme di “rivelazioni” peraltro assolutamente inconciliabili tra loro, però preferisce far finta che non esista quanto scritto da un giornalista di lungo corso come il sottoscritto, con 35 anni a L’Espresso e una dozzina di libri nella sua carriera, certamente credibile almeno quanto quei personaggi e quegli anonimi. Pietro Orlandi è libero ovviamente di credere a quel che gli pare, ma l’ostracismo posto nei miei confronti, del tipo “O io o lui”,  in varie sedi televisive e giornalistiche non pare certo un contributo all’accertamento dei fatti e della verità sulla fine di sua sorella. Semmai, appare un tentativo di evitare che certe notizie arrivino all’opinione pubblica.

In particolare, che l’anonimo della telefonata a “Chi l’ha visto?” mentisse è ormai provato in modo assoluto dai controlli nella tomba di De Pedis. Il telefonista infatti ha detto: “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare”. La magistratura è andata “a vedere chi è sepolto nella cripta”, De Pedis ovviamente, ma la soluzione del caso non c’è.

9) – Nell’ottobre dell’anno scorso ho consegnato ai magistrati inquirenti le registrazioni delle mie conversazioni telefoniche del 2004 con l’avvocato Gennaro Egidio, fin dal 1983 legale rappresentante sia degli Orlandi che dei Gregori, famiglia della quale faceva parte la giovanissima Mirella, scomparsa tre settimane prima di Emanuela. Di tali registrazioni ho anche pubblicato le trascrizioni. Dalle telefonate si apprende che è lo stesso avvocato degli Orlandi a negare che Emanuela sia stata rapita: “Si stratta di una scomparsa, ma non di un rapimento”, e spiega brevemente il perché della sua affermazione.

Come mai Pietro Orlandi, che dà retta a qualunque “rivelazione” e segnalazione anonima, continua a far finta di non sapere cosa ha detto e spiegato il suo stesso avvocato di famiglia dopo ben 21 anni che si occupava del caso?

10) – Pietro Orlandi si guarda bene anche solo dal nominare Salita Monte del Gallo e preferisce ignorare quanto ammesso dallo stesso avvocato di famiglia, però corre a cercare Emanuela a Londra sulla base di una telefonata in diretta tv platealmente falsa ricevuta lo scorso 17 giugno (2011) mentre con il giornalista Fabrizio Peronaci presentava il loro libro “Mia sorella”.

Quella sera il falso “ex agente segreto del Sismi, nome in codice Lupo”, alias Luigi Gastrini, ha telefonato a Tele Roma Uno per annunciare in diretta a Pietro Orlandi che “Emanuela è viva e sta a Londra”. Con la stessa telefonata in diretta il sedicente 007 ha anche avvertito Pietro Orlandi che scavando avrebbe avuto la sgradita sorpresa di scoprire che suo padre aveva maneggi illeciti di danaro “con l’Istituto Antonveneto”. Peccato che la banca Antonveneta sia nata ben 19 anni dopo il 1983 al quale faceva riferimento “l’ex 007″.

Per scoprirlo, e scoprire quindi che il “Lupo” mentiva, bastava un banale controllo su Google. Per farlo, a me e ad altri colleghi sono bastati meno di 30 secondi. Eppure non se ne sono accorti e non hanno fatto controlli né un impiegato esperto di banca come Pietro Orlandi, impegnato nella banca vaticana IOR per oltre un quarto di secolo, né un giornalista del Corriere della Sera come Peronaci. Il primo infatti è partito con tanto di battage pubblicitario e troupe televisiva per Londra. Il secondo ha avvalorato sulla pagina 3 del Corriere della Sera di domenica 19 giugno 2011quanto aveva detto Gastrini.

Resta un piccolo mistero: come mai Gastrini, che vive in un paesino della provincia di Bergamo, quel 17 giugno sia stato al corrente di quel che avevano in programma una tv romana e abbia sentito l’esigenza di telefonare in diretta. Sta di fatto che dopo qualche mese Gastrini è stato incriminato per millantato credito. Non prima però che un avvocato milanese tentasse a suo nome con me  e anche  con altri colleghi, di farci sborsare oltre un milione di euro “per andare a Londra a ritirare Emanuela Orlandi e portarla in Italia”. Tentativo di truffa del quale il 5 agosto ho inutilmente avvertito lo stesso Peronaci inviandogli un mio articolo.

11) – Con un ritardo di 29 anni e una volta crollata la pista “tomba De Pedis”, Pietro Orlandi si è improvvisamente ricordato che suor Dolores, la direttrice del conservatorio frequentato da Emanuela nel palazzo di S. Apollinare, diffidava a tal punto dei costumi sessuali di don Vergari da ordinare alle studentesse di non frequentarne la chiesa. Si tratta di una affermazione che non trova nessun riscontro in quanto da me accertato nel 2001 e 2002 man mano che mi documentavo per il mio primo libro sulla scomparsa di Emanuela e neppure in seguito quando ho condotto altre ricerche per il secondo, edito nel 2008. Nel 1983 inoltre il conservatorio occupava solo un piano o una parte di un piano del palazzo di S. Apollinare, la basilica era ancora quasi sempre chiusa perché don Vergari stentava a rilanciarla e comunque non aveva ancora nulla a che vedere con il conservatorio. Stando così le cose, non c’era nessun motivo per cui chi frequentava questo frequentasse anche quella.

12) – Suor Dolores a suo tempo è stata intervistata e interrogata in lungo e in largo. Eppure mai ha espresso a nessun dubbi di sorta su don Piero Vergari;

13) – Non li ha espressi neppure agli stessi Orlandi quando la sera stessa della scomparsa le hanno telefonato per avere notizie.

14) – Non li ha espressi agli stessi Orlandi quando si sono recati in gruppo, stando alle loro stesse dichiarazioni, a ispezionare nottetempo il conservatorio.

15) – Come è possibile che nel corso del sopralluogo da loro stessi condotto gli Orlandi non si siano accorti che a pochi metri di distanza, nella canonica della basilica, fosse successo quello che ora Pietro Orlandi sostiene sia successo e ci fossero le manovre di un’auto – ovviamente di De Pedis – per portar via il cadavere di Emanuela?

16) – Pietro Orlandi ha dichiarato che “suor Dolores non voleva si sapesse che era amica di Oscar Luigi Scalfaro”. Falso. Ci sono foto di suor Dolores che ha voluto farsi ritrarre con Scalfaro, il parlamentare democristiano che aveva il suo studio privato nel piano sopra quello del conservatorio musicale diretto dalla suora e che divenne ministro dell’Interno poche settimane dopo la scomparsa della Orlandi e in seguito anche presidente della Repubblica.

17) – Pietro Orlandi per avvalorare la demenziale pista dello stupro omicida di don Vergari ai danni di Emanuela e l’utilizzo della basilica per orge è arrivato a dichiarare che “la basilica di S. Apollinare era frequentata da pezzi della banda della Magliana”. Affermazione ardita, visto che la basilica era frequentata almeno ogni domenica da Scalfaro, che vi andava a messa. Impossibile che nessuno abbia avvertito un politico di peso come lui di non frequentarla se fosse stata davvero un covo di “pezzi della banda della Magliana”

161 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    La paga dei soldati e’ minima.

    Tempo fa postai una lista dei salari dei militari secondo il ranco e gli anni di servizio.

    Non basta per mandare alla famiglia, la moglie deve lavorare per mandare avanti la baracca.

    Anche i $20’000 dopo aver servito i 4 anni, sono una bazzecola, non ci comprano neanche un auto decente.

    Con queste IED (Improvised explosive devices) ci perdono arti, occhi, visi sfregiati….etc….
    Ci sono migliaia di giovani privi di gambe e di braccia, ciechi, disfigurati, molti si rassegnano ed ce la fanno con prostetiche, corrono, scalano montagne, etc….

    Ma noi vediamo solo i progressi, non vediamo la loro routine giornaliera ed i loro supplizi di riabilitazione, anni di riabilitazione.

    C’e’ che si instupidisce con droghe, che si suicide, e chi ritorna ancora in Iraq ed Afghanistan con le prostesi….

    Mio nipote ha servito un solo turno, ancora non dorme, ha incubi, ha persa la gioia di vivere, glielo vedo in faccia.
    Non lo vedo di spesso ma si confida con me.
    Domenica scorsa camminavano, mano in mano e mi fece vedere la sua nuova moto, ma non c’era gioia nei suoi occhi….

    E non e’ per quello che ha fatto, ma per quello che visto, i suoi commilitoni ridotti a brandelli.

    Su questo forum c’era un giovane tenente della Nato, Italiano, e’ stato mandato in Afghanistan, lui e’ stato ferito ma non gravemente, ma aveva sempre davanti agli occhi bambini fatti a brandelli dalle IED.
    Ho ancora le sue lettere. Poi non ho sentito piu’…..

    Credo che alcuni di voi si ricordi di ***.

    Anita

  2. peter
    peter says:

    x Anita

    mi ricordo vagamente di un *** come di un personaggio molto destrorso. Non sapevo chi fosse e cosa facesse, non credo che lo abbia mai detto.
    In generale, i militari hanno idee molto conservatrici (in Italia direi spesso fasciste), acquisite da prima, o anche durante il loro servizio.
    Quelli vagamente progressisti saranno un’esigua minoranza e devono starsi zitti. La cosa ha una sua importanza, ricordo le foto di militari italiani in ‘missione di pace’ in Somalia con gagliardetti ed insegne fasciste sulle tende. Poi ci fu un’inchiesta dato che pare torturassero dei prigionieri con corrente elettrica…
    Hai ragione sulle paghe basse per i militari semplici, il motivo e’ anche che quel mestiere deve attrarre giovani senza qualifiche, senza arte ne’ parte, senza molte prospettive. Ci sono eccezioni, ma in generale le reclute devono essere molto grate per il poco che gli viene dato, e devono essere pronti ad essere spedite non importa dove o quando, senza fiatare, senza remore…
    Ho conosciuto dei militari o ex militari simpatici, possono essere molto camerateschi ed affabili, almeno qui in GB, soprattutto con gli stranieri, il che fa piacere

    Peter

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ricordare le vittime delle foibe va bene, ma se si è onesti e si cerca la pace anziché sempre e solo la revanche, allora bisogna PRIMA ricordare le vittime che abbiamo mietuto noi nell’ex Jugoslavia. E ricordare anche e soprattutto che le vittime italiane delle foibe sono una conseguenza della nostra barbarie nell’ex Jugoslavia e nei confini orientali italiani, barbarie che come tutte le azioni ne ha provocata una di segno eguale e contrario.
    Un saluto.
    pino

  4. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    ti rispondo senza avere letto altro.

    *** l’ha detto apertamente, era stazionato a Boston, mi doveva venire a trovare.

    Infatti ebbe delle battaglie con Zaimbri, perche’ era entusiasta di feste a cui era stato invitato come membro della NATO.
    Come ufficiale era trattato con i guanti bianchi e mi descriveva ricevimenti sontuosi al Marriott Hotel di Boston.
    A. Z. Cecina lo pizzicava non gentilmente e non solo lui.

    Si’, hai ragione era di destra, della nostra destra…non ho ancora un idea chiara della destra Italiana.

    Allora il forum era molto…hmmmm…movimentato, gli insulti volavano e mi chiedeva se era sempre cosi’, ricordo che gli risposi infatti che eravamo in un periodo di tregua…

    Vedi, gli ospiti del forum di destra erano presto i miei amici…anche il Signor Carlo con le sue sparate colorate…personalmente era molto differente…mi scriveva dall’ospedale di Milano quando poteva usare un computer…di carattere era un animella.
    Era straziato per la morte della figlia di Popeye…

    Peccato, anche lui ha fatta una fine prematura e solo per la sua trascuratezza.

    Ciao,
    Anita

  5. peter
    peter says:

    x Anita

    beh cara, infatti gli ufficiali hanno molti ed immeritati vantaggi…al confronto con categorie assai piu’ qualificate di loro, le quali conducono vite molto piu’ ‘sacrificate’ al servizio della societa’, come infermieri, vigili del fuoco, ma anche insegnanti e piccoli professionisti di vari ordini e gradi…
    Non vedo perche’ certi tipi debbano andare a ricevimenti sontuosi, per giunta in un paese straniero, magari con albergo e viaggio gratuito (pagati dai taxpayers…), solo per indossare un’uniforme con qualche stelletta di latta…

    E di stellette quel tale se ne dava qui almeno una in piu’, i tenenti ne hanno solo una o due, o no??!!

    Peter

    ps
    un militare italiano di destra sara’ di destra alla maniera italiana

  6. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Non ti saprei dire il numero delle stellette….

    Prima di tutto *** studiava alla MIT (Massachusetts Institute of Technology) per la NATO.

    I party per ospiti esteri sono gratis, anzi la divisa e’ un plus per i parties.

    Lo so perche’ sono andata a serate di gala quando c’erano le World Cup Newport Regatta, ed hanno sempre “Put on the Ritz,”.
    Con piu’ divise meglio era.

    Poi le comunita’ Italiane davano parties nelle loro ville, e che ville, a Jamestown, Newport, Providence, eravamo invitati perche’ mio marito era un Commodore per il nostro Stato.

    Sono ancora invitata alle festivita’ Giapponesi, “The Black Ships”, a Newport. Durano per tre’ giorni.
    Questi sono eventi annuali.
    Io non ci vado, ma nei tempi passati siamo andati solo per la gran gala finale.

    Tu sei sempre scettico…

    Ciao,
    Anita

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Appunto, parlavo proprio di quelli che non hanno dubbi mai.
    E se per caso ne hanno (di dubbi) non lo danno a vedere, se li macinano dentro lo stomaco dato che confrontarsi con se stessi è un atteggiamento valido solo se si ha coraggio e un adatto retroterra culturale.
    Io posso dire, e lo dico serenamente, di averne avuti tanti, ma proprio tanti! Qualcuno me lo porto ancora appresso.
    Ciononostante non sono riusciti a farmi diventare una marionetta con lo schioppo tra le mani.
    P.S.: ho tre figli adulti e auto-si-vaccinati. Uno tenente maggiore sanitario, dato il titolo di studio. Un’altro, infingardo come suo padre, se l’è cavata per motivi di studio e il terzo ha finito da due anni.
    Dalle mie parti oggi si pùo scegliere di fare tutta una tirata di un anno senza dover fare 13 volte (credo), dopo la scuola reclute, corsi di aggiornamento per poi esserne esonerato.
    Anche qui, terra di pace da almeno 100 anni, si devono “aggiornare” come si ammazza un nostro simile.
    Così va il mondo.

    C.G.

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S. x Rodolfo.
    L’ho scritto diverse volte:
    certamente saprai che con quello che costa un carroarmato di tipo Leopard si potrebbe dare un’istruzione di base e sostentamento alimentare a circa 80’000 (ottantamila!) bambini del cosidetto mondo povero per un anno intero.

    Dati, anche se di qualche anno fa, di Medici senza frontiere/ Aerzte ohne Grenzen.
    Gente per bene questa, non quelle teste di cemento con 4 stellette di latta sul bavero di qualunque parte essi provengano.
    Quelli mica crepano quando attizzano i conflitti…

    C.G.

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    l’episodio a cui mi riferivo io non c’entra con le foibe, nè con nessuna revanche.
    credo che CC che, mi pare avesse scritto che è tesserato ANPI, potrebbe capire a che cosa mi riferivo.
    A Porzus partigiani italiani comunisti hanno massacrato partigiani italiani azionisti e cattolici perchè si opponevano alla consegna di quei territori italiani a Tito.

    ” le ragioni, quelle palesi e quelle occulte per le quali dei partigiani garibaldini, membri di una formazione legata al PCI, uccisero altri partigiani della formazione Osoppo, ci appaiono oggi incomprensibili, tanto sono lontane l’asprezza e la ferocia degli scontri di quegli anni, e la durezza di visioni ideologiche totalitarie”.
    sono le parole del Presidente, ieri a Faedis.

    L’ANPI non ha mai pronunciato parole simili, è rimasta abbarbicata a un giustificazionismo che, mi perdoni, mi ricorda un po’ il suo post.
    E che non c’entra con passati crimini, perchè i trucidati non avevano commesso crimini!

    Quello che io non capisco, dopo 70anni, è la incapacità di
    leggere onestamente la storia… e l’ANPI non può ergersi a educatrice di giovani generazioni, nè tanto meno andare nelle Scuole perchè fa un uso parziale e fazioso dei fatti, dei documenti e delle fonti!

    saluti
    Sylvi

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    In Spagna hanno fatto di peggio….
    Comunque, sì, la lotta omicida tra partigiani di diverso schieramento politico è un fatto impressionante. Ma fa parte della guerra civile, che di civile ha ancor meno delle guerre militari e che si chiama così solo perché è combattuta da civili contro altri civili anziché da regolari forze armate.
    Negli ultimi tempi la mia visione del genere umano e della Storia è un po’ cambiata. In peggio.
    Un saluto.
    pino

  11. peter
    peter says:

    desidero farvi partecipi di un fatto personale/familiare perche’ potrebbe riguardare molti.
    Un altro membro molto stretto della mia famiglia di origine in Italia e’ stato diagnosticato un mese fa di un tumore piuttosto raro, lo stesso che uccise mio fratello ormai parecchi anni fa. Cosi’ fanno due germani ed un cugino (mio cugino ne e’ morto pochi mesi fa). Troppi per una pura casualita’.
    Per fortuna la diagnosi e’ ancora precoce, il tumore e’ confinato ancora nell’organo di partenza, il chirurgo pensa di poter estirpare il tumore senza distruggere l’organo del tutto. Ho parlato con lui per telefono, una persona ammodo, di una importante citta’ lombarda dove il paziente risiede da tanti anni. Aggiungo che non sono molti i primari di ospedali universitari in Italia che mi risulti prendano telefonate da parenti all’estero o in Italia, il che va a suo merito.
    Nonostante tutto, il paziente e’ solo con se’ stesso ed i parenti. Non vi sono agenzie o anche linee telefoniche aperte per chi ha una diagnosi del genere ed e’ pieno di emozioni ed ansieta’. Gli hanno solo detto ‘tranquillo, tranquillo’. L’intervento si fara’ tra un altro mese, ho insistito perche’ venga accelerato, non mi possono promettere nulla.
    Nessun accenno ad un incontro multidisciplinare tra chirurgo (visto privatamente), oncologo, radiologo…se si fara’, il paziente ed i parenti non ne sanno nulla, il che depone comunque non bene perche’ la comunicazione e’ cruciale. Nessuno sa se si faranno trattamenti oncologici coadiuvanti o no.
    Come parenti vorremmo anche delle indagini citogenetiche sul tumore estirpato, per sapere se si tratta di una mutazione ereditaria o random (mi sono documentato…), ma non ci hanno detto nulla, ne’ il chirurgo ne’ il medico curante. Dovro’ forse sollecitarle io stesso, e forse accetteranno di farle privatamente a costi esorbitanti.
    Le conclusioni potete trarle voi

    Peter

    ps
    mio fratello (sano), un po’ ingenuo, mi raccomandava di farmi mandare il pezzo anatomico dopo l’intervento e di farlo analizzare qui…immagino che volesse vedermi in galera per traffico d’organi, squartamento di cadaveri, magari serial killing…una nota umoristica in una vicenda scabrosa

  12. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    non è per fare il “pidocchio insistente” anche se lo sono!

    Vado a memoria, posso essere imprecisa:
    la Brigata Garibaldi e la Brigata Osoppo, entrambe partigiane, erano già, ai tempi, inserite in un Comando Generale che comprendeva tutto il Nord Italia, da Est a Ovest.
    Non si trattava più di guerra fra civili.
    Francesco De Gregori, comandante della Osoppo, era regolarmente inserito nei Comandi Partigiani, tanto che inviava regolarmente i suoi rapporti al Comando di …Vicenza o Verona?…dovrei controllare!
    I suoi rapporti sulle intenzioni dei “garibaldini” erano chiari…

    “… le radici di quell’eccidio precipitarono in un torbido groviglio; feroci ideologismi di una parte, con calcoli e pretese di dominio di una potenza straniera a danno dell’Italia, in una zona martoriata come quella del confine orientale”…
    sempre parole di Napolitano, che fu comunista!

    De Gregori pagò quello, la sua lealtà all’Italia!!!

    Io ho stima di questo Presidente perchè ha inseguito i suoi ideali; ha avuto il coraggio di sbagliare e di ammettere gli ‘errori ed infine di diventare saggio tanto da indicare una strada da percorrere, credibile, ai giovani.
    Lui può andare nelle Scuole, con la sua Storia…altri NO!

    Non è la Storia che cambia in peggio, sono i suoi Protagonisti che hanno decisamente esaurito ogni risorsa.
    Lei sa che temo rivolgimenti, rivoluzioni, guerre…forte del fatto che “io ho già dato!”…
    però…se la crisi ci farà brutalmente “restringere” la cintura…niente di male…se ne gioverà la salute!!!

    buonanotte
    Sylvi

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    sai, ieri quando ti riferivi a quella commemorazione hai citato Francesco De Gregori che era partecipe insieme a suo fratello.
    Leggendoti mi chiedevo: ma che ci sta a fare lì?
    Convinto che ti riferissi all’autore di Viva l’Italia, La donna Cannone, Rimmel e altri diamanti che ha scritto e cantato.

    Sarà che comincio a perdere colpi.. màh.
    C.G.

  14. sylvi
    sylvi says:

    …Aggiungo che non sono molti i primari di ospedali universitari in Italia che mi risulti prendano telefonate da parenti all’estero o in Italia, il che va a suo merito.Peter

    x Peter

    La legge sulla privacy è fiscale. E’ molto che le abbia risposto senza un’autorizzazione scritta del paziente.
    A Trieste e a Udine non avrebbero risposto.
    La disponibilità è totale con le autorizzazioni dovute.
    Ma questi Ospedali citati hanno scarse strutture di accoglienza e permanenza (leggi case, appartamenti) per i parenti dei pazienti che vengono ” da fuori”.
    Aviano, centro oncologico di assoluta eccellenza, è dotato anche di strutture dove possono essere ospitati, per il tempo necessario, i parenti dei pazienti, e ovviamente hanno diritto a tutte le informazioni che riguardano diagnosi e prognosi.

    Ovviamente TUTTE le indagini cliniche sono effettuate e sono GRATUITE.

    Mi spiace, ma in presenza di “famigliarità” sarebbe bene far fare le dovute indagini in Italia, ci sono gli “strumenti” senza fare ” commercio di organi” al di là della Manica.

    Auguri di cuore al suo parente…ma spicciatevi ad aiutarlo concretamente!
    notte
    Sylvi

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G.

    sì era proprio lui, il cantante poeta!
    Il Francesco De Gregori partigiano era suo zio.
    Lo chiamarono Francesco in suo ricordo.

    Quello che mi ha stupito…è che era in giacca e cravatta.
    Non l’avevo mai visto con la cravatta.
    Ha assistito alla cerimonia, defilato, poi se n’è andato senza voler parlare con i giornalisti!

    Non perdi colpi!
    Sylvi

  16. sylvi
    sylvi says:

    OHHH, che bello!
    Il mio post a C.G. è

    -il attesa di moderazione-.
    E io vado a dormire!

    Sylvi

  17. peter
    peter says:

    x Sylvi

    speravo sinceramente che per una volta si facesse i casi suoi e si tenesse il suo nauseante narcisismo regionale per se’…pazienza!
    Brevemente: se il paziente dice chi sta per chiamare, ed a che ora, e’ pura scortesia non rispondere in casi del genere. Non c’e’ bisogno di autorizzazione scritta. Per altro, il professionista in questione faceva finta di non ricordarsi il caso (!), ed ho dovuto fargli un riassunto per filo e per segno, a costo di una certa irritazione, dato che non sono una persona paziente.
    Lo standards dei servizi dovrebbe essere lo stesso in tutte le regioni di un paese. Tra l’altro, dato che non sono un imbecille, parlavo della regione piu’ avanzata d’Italia (la Lombardia), non della Sicilia, Calabria, Campania…etc. Se permette, i centri oncologici lombardi sono conosciuti in tutta Europa, quelli friulani no…
    Dicevo, i pazienti sono lasciati a se’ stessi dalla diagnosi all’intervento (se si fa…), e dopo. E non parlavo certo di centri di accoglienza per i parenti…che nessuno si aspetta di avere gratis.
    Parlavo di sostegno morale e counselling dato da professionisti in quel ramo (non necessariamente medici…) ai malati di cancro. Sorpresa, sorpresa!
    Si rilegga il mio post, nessuno ha parlato di indagini genetiche (non cliniche) da farsi in casi eredo-familiari di cancro…evidentemente non si usano o si fanno solo a pagamento su richiesta degli interessati…
    Infine, se e’ tutto gratuito, cosa intende per ‘aiuto concreto’?

    ‘notte

    Peter

  18. Anita
    Anita says:

    x Peter -112-

    ” Non vi sono agenzie o anche linee telefoniche aperte per chi ha una diagnosi del genere ed e’ pieno di emozioni ed ansieta’”.

    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Negli ospedali dove sono stati ricoverati i miei, c’erano teams di “pain & suffering”, per conforto psicologico ed anche per prescrizioni mediche per alleviare l’ansieta’ dei parenti stretti.

    Poi ci sono sempre persone del clero che visitano e chiedono se possono essere d’aiuto.

    Normalmente il chirurgo, l’oncologo, il radiologo e l’anestesista si consultano, ed hanno una conferenza col paziente e con i famigliari, se non lo fanno si puo’ richiedere.

    Io mi dovetti arrabbiare, ma chiamai una conferenza prima del loro orario, e non mancarono ad essere presenti incluso il primario.

    In quanto a indagini cito-genetiche sul tumore, penso che sarebbe nell’interesse della scienza medica investigare se si tratta di una mutazione ereditaria o random.

    Una mia cara amica mori’ cancro al seno dopo una serie di interventi chirurgici, metastasi al cervello, etc….
    In una famiglia di 6 sorelle ed un fratello, tutti furono soggetti di cancro al seno, in different stages of life…they are all gone.

    I often wonder why a study was not done on that family, they all had daughters, sons and grandchildren…even if the family did not ask for a possible mutation, I think that should have been a case study for the medical community.

    I wish you well,
    Anita

    Oops, sorry ho continuato in inglese….

    PS:
    Pensa che fui io ad essere sospetta, era prima di una partita di tenni, Grace mi fece toccare come due granelli di riso piccolo al lato sinistro sotto il reggiseno, non si muovevano e questo mi rese sospetta, la spronai ad andare dal medico curante, per farla breve fini’ per avere una radical mastectomy, with 21 lymph node involvement.
    She lasted about 10 years, very few good ones.

  19. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    La sua maleducazione rasenta la volgarità, quando non la supera!

    Sylvi

  20. peter
    peter says:

    x Anita

    ‘se non lo fanno si puo’ richiedere’

    mia cara, almeno tu hai capito cosa voglio dire…tuttavia e’ assurdo che una cosa cosi’ importante debba essere richiesta da pazienti o parenti, i quali di solito non ne sanno nulla, e si affidano ciecamente alle mani di uno solo, ‘quello bravo’…invece e’ essenziale sapere se radiologo e chirurgo si sono consultati, se l’oncologo si e’ fatto sentire, etc…e quali sono le conclusioni.
    Hai anche compreso subito l’importanza di indagini citogenetiche che oggi dovrebbero essere fatte di routine almeno su certi tumori ad andamento familiare…ma nessuno finora ne ha parlato.
    E nessuno chiede ai pazienti come si sentano, quale sia la loro reazione alla malattia, se dormano la notte…la classica collusione di anonimato del vecchio Balint.
    Pensa che il malato in questione continua a fare le stesse domande e non sembra capire cosa succeda, denial e tutto il resto…

    ciao, Peter

  21. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    certo che e’ una situazione innervante.

    Qui anche se il paziente non e’ ancora ospedalizzato c’e’ la consulta tra i medici coinvolti nel caso e la consulta con la famiglia, col paziente presente.

    Li’ si possono fare domande, prognosi ed anche suggerimenti dalla famiglia stessa, di sovente il paziente e’ timido in quanto non vuole sentire una cattiva prognosi.
    Almeno era cosi’, e non molto tempo fa’.

    In Italia ho trovata un definita riluttanza di comunicazione tra i dottori ed i famigliari, ma parlo di anni fa ed in Sicilia.

    Un alterigia incredibile, spero che non sia cosi’ da per tutto.

    Tu nei sei coinvolto personalmente, ed e’ piu’ che giusto che ti diano soddisfazione.
    Se non erro il fratello che hai perso era il tuo gemello.

    Ti considero.
    Un affettuoso ciao,
    Anita

    non ho tempo di correggere o rileggere…..

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Peter n.112
    Caro Peter,
    mi dispiace molto per le sue sventure familiari.
    In Italia l’assistenza psicologica ai pazienti cancerosi ed ai loro parenti semplicemente non esiste. Neppure nei cenri d’eccellenza.
    Quando c’è qualcosa è messo in atto da asssociazioni di volontariato….
    L’assistenza sanitaria italiana non considera tutto cio’ che è psicologico.
    Un caro saluto e tanti auguri U.

  23. peter
    peter says:

    x Uroburo

    grazie del pensiero. Sapevo anch’io della negligenza ‘psicologica’ della sanita’ italiana, il fatto e’ che ad ammalarsi non e’ una sezione del corpo o un organo, ma le persone in quanto tali…
    La distinzione tra psiche, organi, anima, terra, cielo, etc, e’ il frutto di un processo schizoide (in senso psicologico, non patologico), che rende la vita molto piu’ pratica, ed anche piu’ lucrosa, per la cosiddetta classe medica italiana…dato che il tempo e’ denaro.
    Infatti ero molto irritato a sentirmi quasi contestare per telefono gli ‘aspetti psicologici’ della situazione dal distinto specialista lombardo che dicevo…
    Ed aggiungo che non sono neanche uno psicologo…

    un saluto

    Peter

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 31.05.12 alle 21:23 } “… le radici di quell’eccidio precipitarono in un torbido groviglio; feroci ideologismi di una parte, con calcoli e pretese di dominio di una potenza straniera a danno dell’Italia, in una zona martoriata come quella del confine orientale”… parole di Napolitano
    De Gregori pagò …la sua lealtà all’I alia!!!
    Io ho stima di questo Presidente perchè ha inseguito i suoi ideali; ha avuto il coraggio di sbagliare e di ammettere gli ‘errori ed infine di diventare saggio tanto da indicare una strada da percorrere, credibile, ai giovani.
    ——————————————
    Cara Silvy,
    rimango del parere che tutte queste faccende relative ai confini orientali abbiano un’importanza del tutto trascurabile nella storia generale del paese.
    L”ANPI ed il PCI hanno in generale ammesso le proprie colpe ed i prori errori, che in una guerra civile sono scontati. Le associazioni locali spesso rimangono strettamente adese ai fatti ed alle visioni dei tempi andati.
    Visto che l’oggetto del contendere non è un giudizio sulla singola azione più o meno ingiusta ma un giudizio generale sulla Resistenza (di sinistra), direi che fanno bene.
    La fedeltà all’Italia potrebbe anche essereuna pia illusione: magari era la fedeltà alla Chiesa cattolica e ad un centro di potere.
    Sono d’accordo su quel che leidice del PCI tramite Napolitani, che era ilcapo dei miglioristi, l’ala grassiana del PCI.
    Fino a pochissimo tempo fa il PCI era l’unico partito italiano ad ammettere i propri limiti ed errori, senza mai nessun riconoscimento da parte dei canaglioni del potere. Ora il PD è un partito come tutti gi altri e voi farabutti vi lamentate ancora! Siete proprio dei personaggi indecenti.
    Tutta la storia di quel periodo, soprattutto in certe zone, puo’ essere compresa solo nella situazione dell’epoca, cosa che la gente come lei ha sempre rifiutato di fare.
    Francamente se io fossi iscritto all’ANPI festeggerei il XXV aprile solo con l’ANPI; gli altri lo festeggino per conto loro.
    Un saluto U.

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,
    d’accordo, me la sono cercata!

    Vediamo se ho capito giusto:
    dobbiamo parlare e parlare e parlare dei crimini fascisti, dei crimini degli italiani in Africa e in Yugoslava, dei crimini dei soldati alpini in Russia…e via elencando.
    Questione di GIUSTIZIA e VERITA’, poffarbacco…direbbe lei!!!!

    Dobbiamo mettere a garrire al vento le bandiere rosse della gloriosa Resistenza comunista…altrimenti siamo …fascisti, gente che , anzichè “fedeltà all’Italia professava fedeltà alla Chiesa Cattolica e a un centro di potere”.

    Lei non crede nella Nazione, nell’Italia in particolare…ma sbraita contro la Lega che vorrebbe andarsene…lei dà dei “canaglioni” e dei ” personaggi indecenti” a dx e a manca, me compresa…quando non peggio.

    Riprendo da sopra:
    d’accordo, me la sono cercata!
    Ne farò tesoro!

    Ps: soltanto in mala fede, si può affermare che i fatti del confine orientale, territori e tante persone , non sono stati determinanti nell’insieme della Storia. Bravo!
    Non vale la pena spiegare altro.
    Infatti me ne asterrò!
    saluti
    Sylvi

  26. sylvi
    sylvi says:

    2 Ps xUroburo

    I partigiani festeggiano già divisi, nei confini!
    E non il XXV aprile!
    S:

  27. Anita
    Anita says:

    x TUTTI

    Vi presento il mio pronipote Xavier nel giorno del suo primo compleanno.

    Preuit e’ il cognome del papa’…il quale non e’ nemmeno di questo Stato.

    http://www.warwickonline.com/stories/Frosted-Face,71662

    Non so chi ha scattata la foto, e’ sulla prima pagina del giornale della mia citta’.

    La crema blu e’ panna montata, alla fine la indossava tutta….

    Anita

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Complimenti e tanti auguroni e un bacione per Xavier!
    Un abbraccio (senza panna…).
    pino

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bèh, Anita, queste creature quando sono così piccoli me li abbraccerei anche con la panna, anche se fossero pieni di bitume..
    E un bacione robusto… facendogli correre il rischio che me li inghiotto.

    La cosa straordinaria è che in genere, quando li incontro con gli occhi, sia alla cassa del supermercato in braccio alla mamma o al papà, sia per strada in carrozzella, mi sorridono sempre.
    Loro hanno un sesto senso, sanno benissimo che quelli come il Cerutti vuole bene ai bambini sopra ogni cosa.
    Un gran bel figliolo, che dio lo protegga.

    C.G.

  30. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    che bella espressione stupita e perplessa da tanta meraviglia!
    E’ un bel bambino sano, ha le braccine belle cicciotelle!
    A Richi metto le fragole o i mirtilli in fondo ad un bicchiere alto e stretto, riempio lo spazio di panna e poi…mi godo lo coirocspettacolo!!!

    Spero vengano a Grado domani, se lo scirocco lo permetterà.

    buona giornata
    Sylvi

  31. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    la tua copia del giornale e’ nella tua mailbox da qualche giorno…

    A quel ricevimento io ci ho fatta una magra figura, non ho riconosciuto il mio pronipote….in meno di un mese ha fatto un cambiamento incredibile.

    Era in braccio ad un amica di mia nipote, (sono tutte Amazzoni) lei mi accolse con: Hi granma Nita e io le chiesi il nome del bambino…credevo che fosse il suo.

    Beh….almeno Xavier mi ha riconosciuta e mi tese le braccia…

    Ciao cara,
    Anita

    (Nita e’ il corto di Anita)

  32. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Anch’io attraggo i bambini nei super-mercati, piccoli ed anche grandicelli….se piangono smettono di piangere…

    Attraggo anche i cani, la mattina e’ una macchietta quando esco con Alexander.

    La mia vicina e’ distratta e di sovente i suoi cani sono liberi, cosi’ mi seguono dopo le dovute feste, (adesso ne ha solo 5…)

    Cosi’ oltre al mio ho altri 5 cani, ma mi piglio improperi dalle auto passanti e dai pochi ciclisti….credono che siano i miei e qui la legge impone il guinzaglio…

    Anita

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Eccomi qui: Parigi è sempre carina.

    Cara Silvy,
    personalmente hi già detto diverse volte quel che penso dell’episodio di Porzus, quindi le sua è una domanda un po’ retorica.
    L’Italia è il paese di almeno tre delinquenze organizzate di livello mondiale; il paese nel quale centinaia e centinaia di sindacalisti sono stati uccisi; è il paese delle stragi (non quelle durante una guerra, quelle successive) tutte regolarmente impunite; è il paese nel quale si uccide un capo di stato e nessuno fa una piega; nel quale giungono al potere personaggi come il Banana ed il Basso ….. Ma tutto questo è nulla di fronte all’episodio di Portus, ouuuhhhyeaahhhh! Prendiamone atto.
    Io credo che ci sia ben poco da investigare rispetto a questo ed altri analoghi fatti: la verità storica mi sembra acquisita.
    La verità storica non solo non è MAI stata acquisita ma è sempre stata accuratamente cancellata per quanto riguarda invece le atrocità commesse dall’esercito italiano in numerose guerre per la durata di circa mezzo secolo, dalle crudelissime guerre d’Affrica alla II GM. Non mi sembra una differenza da poco. Quindi direi che lei non ha capito molto bene.
    Come le ho detto tempo fa, documenti inglesi testimoniano che i partigiani bianchi del Friuli avevano cercato un accordo con la X MAS, quindi insieme alla lotta per l’Ittaglia c’era anche una lotta ideologica e di potere, certo non meno importante.
    Napolitano ha fatto le sue considerazioni, che nel caso particolare condivido pienamente.
    Quel che trovo del tutto inaccettabile è la prassi usuale della destra, di usare questi episodi per togliere ogni valore al movimento resistenziale. Su queste basi e con questi obiettivi preferisco di gran lunga che ciascuno si festeggi le feste sue.
    Mi sembra una posizione chiara e per nulla faziosa.
    Un saluto U.

  34. peter
    peter says:

    non che io ci perda su il sonno, ma il senso nazionale della Sylvi e di tanti altri come lei e’ scarso o assente…vede tutto secondo un’ottica provinciale o regionale, comunque localistica. La nazione e’ Roma ladrona, il Sud succhiasoldi, i meridionali rubaposti, i sindacati che affliggono i poveri imprenditori (che hanno tutti i diritti di evadere tasse, leggi di tutela sul lavoro, e regolamenti vari…), e cosi’ via dicendo…e chi lo dice e’ o comunista o radical chic…

    Qui si festeggia il giubileo della Regina, SM sta sul trono da 60 anni. Alcuni pensano che abbia abbastanza soldi da parte per andare in pensione…ma i piu’ dubitano che abdichera’ in favore di suo figlio Charles

    Peter

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    documenti inglesi…di quegli inglesi che combattevano a stretto contatto con i titini???!!!
    Di quegli inglesi che maltrattavano anche i bambini italiani, perchè “figli di fascisti”?

    C’è sicuramente una sentenza definitiva del Tribunale di Lucca, che li contesta; c’è il commissario politico della divisione Garibaldi che ha chiesto perdono…

    Non è stato un episodio importante…dice lei…
    Chissà perchè a Yalta i Grandi hanno lasciato in sospeso la questione?
    L’unica in Europa?
    Chissà perchè il Presidente americano ha imposto a Churchill
    di mandare a tappe forzate i neozelandesi a liberare Trieste???
    Intanto, in attesa, combattevano i partigiani. Di che colore?

    Proviamo a ragionare, col senno di poi, naturalmente:
    se Trieste e il Friuli fino al Tagliamento fossero stati dati a Tito, la cortina di ferro sarebbe sorta a ridosso della provincia di Venezia e le problematiche,eserciti e caserme comprese, sarebbero state spostate praticamente fino al PO.
    Venezia non avrebbe avuto un porto importante sull’Adriatico e così si sarebbe dovuti scendere fino ad Ancona, a metà Italia…con i cannoni di Tito ben a tiro puntati di qua del mar…
    li ho visti con i miei occhi!

    Insiste ancora a dire che i fatti del Friuli orientale non hanno avuto importanza?
    Lei sa di strategia bellica, perciò non devo insegnarle niente!
    Attento a non farsi offuscare dalla ideologia!

    Io? avrei avuto i parenti materni in Yugoslavia e ovviamente avrei dovuto trovarmi un altro marito!
    Per lei no, ma per me la cosa è stata fondamentale.

    saluti
    Sylvi

  36. sylvi
    sylvi says:

    ps. x Uroburo

    Lei, al solito, fa un bel minestrone di vicende passate e presenti.
    A me hanno insegnato a dividere in sequenze…per una corretta analisi.
    Sylvi

  37. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    oggi ho visto in TV un ottimo documentario sulla Regina.
    Non solo quella delle funzioni, ma anche quella della sua vita privata.
    Di quello che ha fatto, che fa e che fara’….non mi ha data l’impressione che intenda ad abdicare.

    E’ descritta come una persona gioviale, scherza con i dipendenti,
    tratta tutti con molta cortesia, canterellicchia per le sale dei palazzi, non disdegna sporcasi le mani in escursioni ed in giardinaggio.

    In un anno attende ad oltre 400 funzioni.

    La sola cosa che non mi piace della Regina sono i cappelli…a pentola capovolta, ne ha indossati piu’ di 5’000, il suo stile preferito lo indossa 30 -40 volte ognuno.

    Sta molto meglio senza cappello, e’ una donnina energetica e quei cappelli la invecchiano, la appesantiscono.

    My opinion of course.

    William Shakespeare once wrote:
    “Uneasy lies the head that wears a crown”.
    ” Maybe that’s why Britain’s queen wears so many hats”.

    Ed oggi mi unisco al UK con un bel:

    God save your gracious Queen
    Long live your noble Queen
    God save the Queen
    Long to reign over you
    God save the Queen

    Ciao,
    Anita

    Ho cambiato OUR con YOUR

  38. peter
    peter says:

    Uroburo nella sua analisi ha fondamentalmente ragione…dato che il paese Italia, la sua classe dirigente e la sua evoluzione o sviluppo storico sono sempre stati essenzialmente gli stessi da 150 anni a questa parte come minimo. Vi e’ poi una non scritta, ma reale, anche se ‘frammentata’ unita’, con le debite differenze, dalla fine dell’impero romano…
    La satira aiuta a volte a capire ridendo. Guzzanti, da fascista su Marte, dice dell’Italia post-fascista ‘le cose sono andate come sono andate, le sinistre presero il potere, Andreotti, Forlani, Craxi…’
    Vorrei pero’ notare che Moro non era un capo di stato, anche se lo sarebbe probabilmente diventato se fosse vissuto.
    Che mi risulti, il solo capo di stato assassinato in Italia fu Umberto I, ma il suo governo aveva assassinato centinaia di persone impunemente…

    Peter

  39. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    durante la WWII non c’erano tutti i servizi radar che ci sono oggi.

    A Milano suonava l’allarme solo dopo che gli aerei Inglesi avevano sorpassate le Alpi, quindi erano gia’ sopra Milano.

    Li conoscevamo dal suono dei motori, erano piu’ temuti degli aerei americani.

    Volavano bassi……non devo dire di piu’.

    Ciao,
    Anita

  40. peter
    peter says:

    x Anita

    ammetto che UK non sara’ piu’ la stessa una volta che Queen Elizabeth non ci sara’ piu’…se mai succedera’!
    Ancora uno o due anni, e la Regina superera’ la sua bisnonna Victoria in durata del regno…

    Peter

  41. peter
    peter says:

    x Anita

    no cara, i vecchi di quei tempi dicevano che gli inglesi avevano molto piu’ fair play degli americani nei bombardamenti sull’Italia…in Germania la musica era molto diversa…ma le bombe erano sempre bombe.
    In Italia, almeno Roma, Firenze e Venezia furono risparmiate. In Sicilia, Napoli, Genova, Milano, Torino, i bombardamenti erano massicci.
    C’e’ anche da dire che le difese antiaeree in Italia erano quasi inesistenti

    Peter

  42. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter, un’altro post mi sfuggito ore fa’ .
    Ha suonato il telefono ed ho cliccato chiudi senza pensarci.

    Non mi dilungo e’ tardi.

    Ti dimentichi che io sono di quei tempi, in Lombardia eravamo sotto attacco giorno e notte. Testimone oculare.

    Il 1944, l’anno peggiore.

    Non parlavo di bombardamenti ma di aerei a basso volo, ho parlato questa sera con amica a sud di Milano e mi ha detta la stessa cosa.

    Se vuoi ne parleremo domani.

    Ciao e buon risveglio,
    Anita

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    tutto nel fascismo era inesitente, non solo la difesa antiaerea: il fascismo era la frode eretta a sistema di governo.
    Proprio come con il Bassi ed il Banana.
    Tipico degl’ittaghliani è fidarsi di guitti senza nè arte npè parte …
    Eppoi si lamentano!
    Un saluto U.

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    faccio proprio fatica a seguirla.
    1) Gli inglesi avevano dei loro osservatori in tutti i reparti partigiani, compreso i garibaldini e quindi sapevano bene come stavano le cose. Di trattative tra gli osovani e la X parlavano un po’ tutti ed i garibaldini ne erano anch’essi a conoscenza.
    Il suo livore antinglese (cominciano a diventare tante le cose che lei detesta!) è fuori tema.
    2) Ma mia cara e buona, se il commissario politico della Garibaldi ha chiesto perdono che caxxo mai volete di più? Come dicevo io, le vostre richieste sono SEMPRE senza fine. Ed il vostro obiettivo finale è ormai chiaro.
    3) Dubito che a Yalta abbiano parlato di Porzus, a dimostrazione del fatto che lei mescola sempre tutto in un guazzabuglio incomprensibile (ma naturalmente lei rivolge a me l’accusa …).
    4) Tito avrebbe potuto arrivare all’Isonzo (abbastanza giustamente sul piano della lingua degli abitanti e del fatto che avevamo perduto una guerra iniziata da noi senza alcuna ragione accettabile). Non avrebbe avuto un metro di più e se fosse avanzato gli inglesi l’avrebbero rispedito indietro a pedate. Trieste compresa che infatti venne rapidamente sgombrata, e senza resistenza, dagli iugoslavi dopo una settimana.
    Quindi le sue sono solo fantasie senza fondamento, come quasi tutto quel che lei scrive.
    Ahhh… per ogni cannone di Tito ce n’erano, giustamente, almeno due nostri, ma quelli lei non li ha visti.
    5) Quel che ho detto, e che ripeto, è che gli accadimenti al confine orientale, dal 1943 al 1954, sono complessivamente trascurabili per l’evoluzione generale del paese. Naturalmente sono stati il cavallo di battaglia della destra fascista che si è inventata difensore di quel che la sua stessa politica estera aveva perduto. Straordinaria dimostrazione di senso di responsabilità e di onesta intellettuale e politica.
    Ma vedo che lei, more solito, segue …
    Un saluto U.
    PS. Ovviamente le sue traversie matrimoniali, passate, presenti e future, riguardano solo lei e non certo questo blog. Non le pare?

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