La magistratura si è arresa alle pretese di un programma tv basate per ben sette anni su una telefonata anonima rivelatasi ovviamente falsa. E alle pretese di un cittadino vaticano, Pietro Orlandi, che ha collezionato ormai almeno 17 vistose contraddizioni

[AGGIUNTA DEL 29 MAGGIO

Per chi volesse capirne qualcosa ed essere informato sul caso di Emanuela Orlandi che tante polemiche, accuse e balle colossali sta seminando soprattutto negli ultimi tempi. E’ il video su Youtube di una mia intervista a Tele Roma 56 (ricordiamo  che Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto?” ha insabbiato la lunga intervista che mi fece fare nel 2005):

http://www.youtube.com/watch?v=rzv1fdvd6JE&feature=plcp ]

In nessun Paese civile sarebbe stato permesso che un programma televisivo, in questo caso “Chi l’ha visto?”, potesse montare una campagna scandalistica durata ben sette anni basandosi su una telefonata anonima, del settembre 2005,  supportata man mano da “supertestimoni”, prove e ricostruzioni fasulle. E in nessun Paese civile la magistratura si sarebbe arresa a una tale campagna fino a violare un intero cimitero antico posto, come costume non solo a Roma, nei sotterranei di una chiesa. “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare”, ha detto per telefono nel 2005 l’anonimo di “Chi l’ha visto?”. La magistratura è andata “a vedere  chi è sepolto nella cripta”, De Pedis ovviamente, ma “la soluzione del caso” non c’è. Quella telefonata oltre che anonima era anche bugiarda. Come del resto anche le ultime “clamorose rivelazioni”. In un Paese civile la conduttrice del programma televisivo “Chi l’ha visto?” sarebbe stata licenziata in tronco da un bel pezzo, in Italia ersta invece al suo posto anche dopo la clamorosa e inconfutabile dimostrazione di avere campato per 7 anni su una panzana. Anonima e panzana.

I colpi di scena e le piste si susseguono a ritmo crescente, ma il tentativo di addossare la scomparsa di Emanuela Orlandi alla cosiddetta banda della Magliana, e in particolare al suo asserito capo Enrico De Pedis è ormai crollato. Fragorosamente crollato, ove per fragore si intende non solo quello dei mass media improvvisamente scatenati come una muta di cani da caccia sulla preda, ma anche quello dei martelli pneumatici che hanno praticamente demolito i sotterranei della basilica romana di S. Apollinare alla assurda ricerca dei resti della Orlandi come fossero la famosa “pietra verde”. Martelli pneumatici il cui ossessivo baccano pareva l’esplosione della rabbia non dei magistrati, che sapevano bene non avrebbero trovato nulla, ma dei telespettatori da curva sud che confondono l’uomo De Pedis  con la figura del Dandy, il cinico protagonista di Romanzo criminale in versione libro, film e serie televisiva.

Il tentativo di cambiare improvvisamente canovaccio e far passare per stupratore e assassino don Piero Vergari, l’ex rettore della basilica di S. Apollinare nei cui sotterranei De Pedis dorme il sonno eterno, è un boccone per palati grossi e amanti del macabro. Ma soprattutto destinato a chi è facilmente infiammabile in un’epoca in cui la Chiesa è sommersa dagli scandali per i troppi pedofili nel suo clero. A parlare di sesso, droga e rock’n roll, per ambasciatori pasturati con fanciulle vaticane, ci si è messo pure “l’esorcista ufficiale del Vaticano”, don Amorth. No comment. E’ meglio….

Per continuare a tenere in piedi quello che è diventato l’Emanuela Orlandi Show, lucroso per molti, i soliti colleghi, a partire dalla Sciarelli e dal destinatario della lettera aperta che ho tenuto in bacheca per tre settimane di fila,  ovviamente senza ricevere nessuna risposta se non minacce di querela, hanno dovuto ricorrere a due farse:

- la farsa dei “due scheletri di donna trovati in S. Apollinare”, mentre sono stati trovati invece in un altro palazzo, a oltre un chilometro di distanza.

- La farsa della notizia, più falsa di Giuda, che “a S. Apollinare è stato trovato un teschio”, secondo altri una mandibola e comunque “ossa umane di 30-40 anni fa”. Quindi ovviamente della povera Emanuela….

Poi ci si meraviglia se si arriva a inventare che “l’Iraq produce bombe atomiche”, balla che è costata una invasione e qualche decina se non centinaia di migliaia di morti.

Ciò detto, nel clamore montante di questa vicenda non convince neppure il comportameto di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. Le sue contraddizioni nel comportamento e nelle dichiarazioni  cominciano a provocare disagio anche tra i suoi fan. Trascurarle o limitarsi ad attribuirle al lutto non elaborato nonostante siano passati ben 29 anni è ormai un po’ troppo semplicistico e riduttivo. Così come non ha senso continuare a rilanciare qualunque sua affermazione – a volte l’una l’opposto dell’altra – senza mai vagliarla criticamente.

Mettendo in fila tutti i dubbi e le contraddizioni di Pietro Orlandi, si ottiene una lista di ben 17 punti interrogativi: cose che Orlandi non ha mai detto, cose che non ha mai spiegato, cose che ha detto e fatto contraddicendosi a 360 gradi.

1) – Pietro Orlandi attribuisce improvvisamente molta importanza alla lettera anonima pubblicata domenica 20 maggio da alcuni giornali, come per esempio La Stampa. La missiva figura da un anno nel libro di Pietro Orlandi “Mia sorella”, edito nel maggio dell’anno scorso, ed è stata ricevuta da sua madre, Maria Pezzano, nel febbraio 2008 e da lei consegnata ai magistrati. La lettera dice che Emanuela è morta, la sera stessa della scomparsa la sera del 22 giugno ’83, mentre era in compagnia di don Piero Vergari nella solita basilica di S. Apollinare e che è stata sepolta la sera stessa nel cimitero di Prima Porta. Ma perché allora da mesi e anzi da anni lo stesso Pietro parla ovunque, in tv e sui giornali, di pista internazionale e lo ha fatto anche in tempi recenti?

2) – Perché insiste a dire “mia sorella è stata rapita in quanto cittadina vaticana”, visto anche che la cittadinanza con quanto scritto nella lettera anonima non c’entra nulla?

3) – Perché, nonostante una tale missiva, il legale rappresentante proprio di Maria Pezzano, avvocato Ferdinando Imposimato, insiste a dichiarare, e lo ha fatto anche molto di recente, che Emanuela invece è viva è sta in Turchia o in altro Paese orientale? A chi bisogna credere?

4) – Il 10 maggio dell’anno scorso Pietro Orlandi ha fatto a una serie di giornali, da Vanity Fair a Italia Sera e al Secolo XIX, una dichiarazione ben precisa: “Io so chi ha rapito mia sorella”. E allora, se lo sa, perché non ne fa mai il nome?

5) – Pietro Orlandi dà tanta importanza alla lettera anonima pubblicata il 20 maggio 2012 dai giornali e da lui pubblicata nel maggio dell’anno scorso, secondo la quale Emanuela sarebbe sepolta nel cimitero di Prima Porta. Ma allora perché mai ha insistito come un matto per ispezionare la tomba di De Pedis, che si trova in S. Apollinare e non a Prima Porta?

6) – A pagina 206 e 207 del mio libro del 2002, “Mistero vaticano. La scomparsa di Emanuela Orlandi” , riporto una lettera anonima spedita nell’ottobre 1993 dal Vaticano da un mittente che la intitolava “TESTIMONIANZA RACCOLTA IN CONFESSIONE”. Nella lettera si legge che Emanuela la sera in cui scomparve andò a Civitavecchia in auto con un prelato amante della bella vita e che il mattino dopo, rientrata a Roma, decise di non tornare più a casa. L’allora appena nominato avvocato della signora Pezzano, Ferdinando Imposimato, cercò di farmi togliere quella lettera dalle bozze anche minacciandomi di querela. Poiché io invece la pubblicai assieme al resto venni duramente rimproverato dalla Pezzano perché “con quella lettera ha offeso la memoria di mia figlia”. Come è possibile allora che abbia consegnato lei stessa ai magistrati, nel 2008, la lettera anonima oggi alla ribalta? E come mai Pietro anziché nasconderla l’ha pubblicata? Si tratta infatti di una lettera che Emanuela la offende davvero. A fronte di questa contraddizione, qualcuno potrebbe dedurne che nella lettera da me pubblicata ci possa essere qualche particolare che non si voleva far trapelare. Da notare che io l’ho pubblicata come un esempio delle molte maldicenze che gli Orlandi hanno dovuto sopportare.

7) – Pietro Orlandi dice che lui sua sorella la cerca ovunque convinto che sia viva. Ma allora perché l’ha cercata in una tomba per giunta vecchia di 22 anni quale è quella di De Pedis? E se è convinto o anche solo spera che sia viva, perché ha pubblicato e oggi ritiene importantissima una lettera che la dà per morta fin dalla sera del 22 giugno 1983?

– Pietro Orlandi continua a spiegare che lui le tracce della sorella le cerca ovunque. Ma allora perché non le va a cercare anche in Salita Monte del Gallo visto che sa benissimo cosa ho scritto nel mio libro del 2008 intitolato “Emanuela Orlandi, la verità”? Nel libro ho scritto che una mia fonte vaticana mi ha spiegato di avere saputo da due agenti del Sisde che Emanuela è morta la sera stessa della scomparsa. Morta per la precisione in una casa di Salita Monte del Gallo, strada vicina al Vaticano sul lato che va verso il Gianicolo. Perché Pietro Orlandi non la cerca anche lì? Perché fa finta di non conoscere questa notizia su Salita Monte del Gallo, lui che è sempre pronto a rilanciare le notizie più improbabili?

Crede a  Alì Agca, a Sabrina Minardi, alle telefonate anonime a “Chi l’ha visto?”, a chi per strada gli dice “la persona che fece salire in macchina Emanuela la conosci bene” e alle lettere anonime a sfondo clerico sessuale, crede cioè a un insieme di “rivelazioni” peraltro assolutamente inconciliabili tra loro, però preferisce far finta che non esista quanto scritto da un giornalista di lungo corso come il sottoscritto, con 35 anni a L’Espresso e una dozzina di libri nella sua carriera, certamente credibile almeno quanto quei personaggi e quegli anonimi. Pietro Orlandi è libero ovviamente di credere a quel che gli pare, ma l’ostracismo posto nei miei confronti, del tipo “O io o lui”,  in varie sedi televisive e giornalistiche non pare certo un contributo all’accertamento dei fatti e della verità sulla fine di sua sorella. Semmai, appare un tentativo di evitare che certe notizie arrivino all’opinione pubblica.

In particolare, che l’anonimo della telefonata a “Chi l’ha visto?” mentisse è ormai provato in modo assoluto dai controlli nella tomba di De Pedis. Il telefonista infatti ha detto: “Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare”. La magistratura è andata “a vedere chi è sepolto nella cripta”, De Pedis ovviamente, ma la soluzione del caso non c’è.

9) – Nell’ottobre dell’anno scorso ho consegnato ai magistrati inquirenti le registrazioni delle mie conversazioni telefoniche del 2004 con l’avvocato Gennaro Egidio, fin dal 1983 legale rappresentante sia degli Orlandi che dei Gregori, famiglia della quale faceva parte la giovanissima Mirella, scomparsa tre settimane prima di Emanuela. Di tali registrazioni ho anche pubblicato le trascrizioni. Dalle telefonate si apprende che è lo stesso avvocato degli Orlandi a negare che Emanuela sia stata rapita: “Si stratta di una scomparsa, ma non di un rapimento”, e spiega brevemente il perché della sua affermazione.

Come mai Pietro Orlandi, che dà retta a qualunque “rivelazione” e segnalazione anonima, continua a far finta di non sapere cosa ha detto e spiegato il suo stesso avvocato di famiglia dopo ben 21 anni che si occupava del caso?

10) – Pietro Orlandi si guarda bene anche solo dal nominare Salita Monte del Gallo e preferisce ignorare quanto ammesso dallo stesso avvocato di famiglia, però corre a cercare Emanuela a Londra sulla base di una telefonata in diretta tv platealmente falsa ricevuta lo scorso 17 giugno (2011) mentre con il giornalista Fabrizio Peronaci presentava il loro libro “Mia sorella”.

Quella sera il falso “ex agente segreto del Sismi, nome in codice Lupo”, alias Luigi Gastrini, ha telefonato a Tele Roma Uno per annunciare in diretta a Pietro Orlandi che “Emanuela è viva e sta a Londra”. Con la stessa telefonata in diretta il sedicente 007 ha anche avvertito Pietro Orlandi che scavando avrebbe avuto la sgradita sorpresa di scoprire che suo padre aveva maneggi illeciti di danaro “con l’Istituto Antonveneto”. Peccato che la banca Antonveneta sia nata ben 19 anni dopo il 1983 al quale faceva riferimento “l’ex 007″.

Per scoprirlo, e scoprire quindi che il “Lupo” mentiva, bastava un banale controllo su Google. Per farlo, a me e ad altri colleghi sono bastati meno di 30 secondi. Eppure non se ne sono accorti e non hanno fatto controlli né un impiegato esperto di banca come Pietro Orlandi, impegnato nella banca vaticana IOR per oltre un quarto di secolo, né un giornalista del Corriere della Sera come Peronaci. Il primo infatti è partito con tanto di battage pubblicitario e troupe televisiva per Londra. Il secondo ha avvalorato sulla pagina 3 del Corriere della Sera di domenica 19 giugno 2011quanto aveva detto Gastrini.

Resta un piccolo mistero: come mai Gastrini, che vive in un paesino della provincia di Bergamo, quel 17 giugno sia stato al corrente di quel che avevano in programma una tv romana e abbia sentito l’esigenza di telefonare in diretta. Sta di fatto che dopo qualche mese Gastrini è stato incriminato per millantato credito. Non prima però che un avvocato milanese tentasse a suo nome con me  e anche  con altri colleghi, di farci sborsare oltre un milione di euro “per andare a Londra a ritirare Emanuela Orlandi e portarla in Italia”. Tentativo di truffa del quale il 5 agosto ho inutilmente avvertito lo stesso Peronaci inviandogli un mio articolo.

11) – Con un ritardo di 29 anni e una volta crollata la pista “tomba De Pedis”, Pietro Orlandi si è improvvisamente ricordato che suor Dolores, la direttrice del conservatorio frequentato da Emanuela nel palazzo di S. Apollinare, diffidava a tal punto dei costumi sessuali di don Vergari da ordinare alle studentesse di non frequentarne la chiesa. Si tratta di una affermazione che non trova nessun riscontro in quanto da me accertato nel 2001 e 2002 man mano che mi documentavo per il mio primo libro sulla scomparsa di Emanuela e neppure in seguito quando ho condotto altre ricerche per il secondo, edito nel 2008. Nel 1983 inoltre il conservatorio occupava solo un piano o una parte di un piano del palazzo di S. Apollinare, la basilica era ancora quasi sempre chiusa perché don Vergari stentava a rilanciarla e comunque non aveva ancora nulla a che vedere con il conservatorio. Stando così le cose, non c’era nessun motivo per cui chi frequentava questo frequentasse anche quella.

12) – Suor Dolores a suo tempo è stata intervistata e interrogata in lungo e in largo. Eppure mai ha espresso a nessun dubbi di sorta su don Piero Vergari;

13) – Non li ha espressi neppure agli stessi Orlandi quando la sera stessa della scomparsa le hanno telefonato per avere notizie.

14) – Non li ha espressi agli stessi Orlandi quando si sono recati in gruppo, stando alle loro stesse dichiarazioni, a ispezionare nottetempo il conservatorio.

15) – Come è possibile che nel corso del sopralluogo da loro stessi condotto gli Orlandi non si siano accorti che a pochi metri di distanza, nella canonica della basilica, fosse successo quello che ora Pietro Orlandi sostiene sia successo e ci fossero le manovre di un’auto – ovviamente di De Pedis – per portar via il cadavere di Emanuela?

16) – Pietro Orlandi ha dichiarato che “suor Dolores non voleva si sapesse che era amica di Oscar Luigi Scalfaro”. Falso. Ci sono foto di suor Dolores che ha voluto farsi ritrarre con Scalfaro, il parlamentare democristiano che aveva il suo studio privato nel piano sopra quello del conservatorio musicale diretto dalla suora e che divenne ministro dell’Interno poche settimane dopo la scomparsa della Orlandi e in seguito anche presidente della Repubblica.

17) – Pietro Orlandi per avvalorare la demenziale pista dello stupro omicida di don Vergari ai danni di Emanuela e l’utilizzo della basilica per orge è arrivato a dichiarare che “la basilica di S. Apollinare era frequentata da pezzi della banda della Magliana”. Affermazione ardita, visto che la basilica era frequentata almeno ogni domenica da Scalfaro, che vi andava a messa. Impossibile che nessuno abbia avvertito un politico di peso come lui di non frequentarla se fosse stata davvero un covo di “pezzi della banda della Magliana”

161 commenti
Commenti più recenti »
  1. Enrico De Pedis
    Enrico De Pedis says:

    Dio punirà i disonesti che hanno provocato la violazione della basilica e la profanazione delle mie spoglie mortali. E io verrò a tirare per i piedi tutti coloro che hanno fatto e continuano a far soffrire i miei cari per farsi pubblicità e lucrarci su alla faccia della verità e della giustizia, parole con le quali si riempiono in continuazione la bocca sempre più sporca. Li verrò a tirare per i piedi e li lascerò davanti alle porte dell’inferno, l’unico posto dove meritano di stare per l’eternità.
    Questi cialtroni, illusi di trionfare oggi con la pretenziosa Marcia per la Verità e la Giustizia in Questo Paese, strisciano ora in piccoli gruppi e in non più di 200 persone in totale lungo le vie di Roma per andare a rompere i coglioni ancora una volta a Sua Santità in piazza S. Pietro.
    Povera Roma e povera Italia, come vi hanno ridotto.
    Enrico De Pedis

  2. Luna
    Luna says:

    Apperò! Chi avrebbe mai immaginato che anche laggiù aveste un collegamento internet ! Complimenti per il nuovo Girone Informatico, wow.

    (Sorry, non ho potuto resistere alla tentazione di esternare la mia meraviglia!! Passo e chiudo).

    Luna

  3. sylvi
    sylvi says:

    Con tutto il rispetto per Enrico de Pedis…

    avrà ragione di scrivere : Povera Roma…sebbene lui dovrebbe sapere, se ha Internet avrà anche i giornali!!!,… che nella Città Eterna può capitare di tutto, di più…
    ma altrove… in Italia…ci sono siti dove i morti convivono pacificamente fra loro per millenni…e i vivi non sono sempre assillati da una marea di monsignori, vescovi e cardinali…giornalisti Rai che vogliono emergere, e…parenti di vittime che non sanno dove sbattere la testa per avere una giustizia…che forse verrà fra 500anni…perchè i tempi di Roma papalina…sono quelli!

    E ancora Enrico de Pedis dovrebbe sapere che, al riguardo…la Giustizia non è di questo mondo…ma al massimo del suo, là dove si trova! Forse!

    Ps x Luna, bentornata!
    Sto nell’estremo nordest, sul terrazzo al mare inondato dal sole e rinfrescato da un maestralin piacevolissimo, da Paradiso.
    Per me l’Inferno è Roma con tutti i suoi misteri, con gli intrighi di tutti i colori, le sue indegne sottane, le sue miserie politiche, la sua Suburra che soffoca ormai finanche i Colli più alti!

    Un saluto

    Sylvi

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Maperpiacere!!!
    Ad Udine e Trieste ci sono le stesse porcherie del resto d”Ittaglia. Basti vedere com”é ridotta la ex-capitale morale del paesotto …. U.

  5. Anita
    Anita says:

    Ma non era morto?

    Enrico De Pedis (May 15, 1954 − February 2, 1990) was an Italian criminal and one of the bosses of the Banda della Magliana, an Italian criminal organization based in the city of Rome, particularly active throughout the late 1970s until the early 1990s.
    His nickname was “‘Renatino”. Unlike other members of his gang, De Pedis possessed a strong entrepreneurial spirit.
    While other members squandered their earnings, he invested his illicit proceeds (in construction companies, restaurants, boutiques….

    OK, era anche un capitalista/ entrepreneur….

    Anita

  6. peter
    peter says:

    sono sicuro che Rodolfo apprezza i salami a tavola in qualunque regione d’Italia, cosi’ non si sente mai solo…
    E Sylvi si magnerebbe pure la pasta con le sarde, o i maccheroni col pecorino sopra, o i rognoni arrostiti, l’essenziale e’ che le permettano di pontificare tra una forchettata ed una bevuta, la solita roba sul Friuli, le Venezie, le tasse, i sindacati, quanto sono gli altri fortunati ad avere il FVG tra le scatole e pure a tavola, etc etc etc….

    Detto tutto cio’ come dovuto, i due pari non hanno capito un tubo del mio post. Infatti loro stessi ammettono che le ricette ed i piatti regionali possono essere assai diversi tra loro, e cio’ che per me e’ peggio e’ poi il fatto che piatti uguali sono spesso chiamati con nomi diversi da regione a regione…se vi e’ una certa animosita’ reciproca di fondo, cio’ puo’ portare a delle vere risse a tavola, a mio modesto parere, specie tra persone che si conoscono appena o punto…insomma, la tavola puo’ essere un punto di arrivo, non un punto di partenza. Per esempio, a me le sarde non piacciono, e se dei siciliani mi invitassero a pranzo dovrebbero almeno informarsi prima di fare la frittata…e non mi piace neanche la polenta in qualsiasi forma o misura…so per esperienza che tendiamo ad attribuire i nostri gusti agli sconosciuti che ci inspirano, salvo poi avere delle amare sorprese.
    In particolare pero’ le persone molto esigenti a tavola (come mi pare sia il caro Uroburo) mi esauriscono…ho gia’ detto che ho avuto degli esempi in famiglia, il risultato e’ che non pranzo piu’ da anni col mio stesso fratello…

    Peter

  7. peter
    peter says:

    Non e’ vero che in Italia non vi siano dei piatti nazionali, infatti la dieta mediterranea ha preso il sopravvento nello spirito se non nelle forme particolari, e non solo in Italia. Infatti dicono che tutto il mondo occidentale, potendo, dovrebbe assumere tale dieta come la piu’ salutare.
    La pasta e la pizza sono tipici piatti italiani ed il modo in cui vengono fatte e’ poco rilevante. Anche le verdure bollite e condite con olio d’oliva, le insalate consumate a parte a fine pasto e condite con olio e aceto, il coniglio alla cacciatora (diversa da chasseur francese, ho un amico cuoco che docet), il modo di cuocere agnello o capretto, lo spezzatino di carne, etc etc…e poi le linguine coi frutti di mare, il ragu’ alla bolognese, le melanzane alla parmigiana…
    Sylvi e non solo e’ ossessionata dal ‘narcisismo delle piccole differenze’ (un mio amico psichiatra docet…), per cui questo post non e’ per lei. Infatti dira’ che il ragu’ bolognese e’ bolognese, la parmigiana e’ parmigiana, e cosi’ via.

    Il senso di quei commenti umoristici delle guide in inglese era secondo me appunto quello: gli italiani hanno una larga base comune, ma non lo ammetteranno mai, e si litigheranno tra loro per sempre, appunto perche’ tutti campanilisti ed intrisi di narcisismo delle piccole differenze. Amen

    Peter

  8. peter
    peter says:

    ooops, mi ero scordato le lasagne al forno…sara’ perche’ ogni volta che le nomino mi viene fame…
    L’altro guaio e’ che gli stranieri non ammettono piu’ che tali cibi siano realmente tipici italiani, perche’ si trovano ormai ovunque, anche se cotti male o malissimo, in ristoranti anche non italiani neanche di nome…e spesso cotti male anche in posti italiani all’estero.
    La mia amica mi diceva ieri che per mangiare bene in posti italiani a Londra bisogna andare in ristoranti italiani di lusso…
    Le ho dimostrato che non e’ vero, siamo stati in un posticino nella citta’ in cui vivo, e siamo rimasti entrambi molto soddisfatti senza spendere poi tanto…
    Invece a Londra mi ha portato sabato in un ristorantino vietnamita, in cui ho spazzolato tutto cio’ che mi hanno portato. Cosi’ ho imparato un po’ della vera cucina vietnamita, completamente diversa da quella dei cinesi che la imitano…

    Peter

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    a Roma c’è il Vaticano e il Parlamento, e tutte le Sedi cosidette istituzionali che governano il Paese accentrando tutto a Roma appunto!!!
    Lei sa benissimo che la Francia, Stato unitario e accentrato, ha decentramenti importantissimi nel territorio nazionale.
    La burocrazia è snella e perciò non ci sono a Parigi centri di potere burocratico potentissimi come a Roma.
    Milano, centro economico ma anche socialmente e civilmente evoluto, è decaduta quando, con il craxismo ha visto imporsi un modello individualista e corrotto di vita civile.
    Ma queste cose le sanno anche i gatti.

    Udine e Trieste sono piccole, decentrate e perciò più controllabili… ma come lo sono molti altri centri del Nord…
    al Sud no, perchè le mafie hanno permeato quasi tutto il tessuto sociale…le piaccia o no!

    Buonagiornata
    Sylvi

  10. peter
    peter says:

    Sylvi continua a scrivere cose manipolatorie ed inesatte.
    Se c’e’ uno stato ultracentralizzato in Europa e’ proprio quello francese, le lingue o parlate regionali sono appena ammesse sulla carta, per strada li ho solo sentiti parlare in francese tra loro anche al Midi o in Bretagna, l’unica vera eccezione e’ al nord-est con la forte minoranza germanofona, e la struttura dello stato fa capo a Parigi in tutto.
    Il modello italiano dello stato e’ quello sabaudo, che a sua volta si inspirava a quello francese…Oggi sono entrambi stati regionali, ma la struttura di fondo e’ quella.
    I francesi hanno anche loro il governatore della banca centrale, la corte di cassazione, il parlamento nazionale (e solo quello! grazie a Dio), le prefetture, le procure, il coreco (comitato regionale di controllo, persino la stessa dizione italiana…). Il regionalismo e’ molto piu’ forte e definito pero’ in Italia.
    Loro poi hanno un presidente con poteri assai piu’ vasti sia del presidente della repubblica che del primo ministro in Italia

    Peter

  11. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    e sarei io a pontificare??? Ma si guardi allo specchio!
    Per quel che riguarda la cucina potrei ribattere parecchio alle sue “pontificazioni”…mi limiterò a citare l’uso del burro e dell’olio e dello strutto…che sta tornando in auge presso grandi cuochi.
    L’uso del riso e della pasta o delle zuppe ( in Toscana sono favolose…
    e potrei continuare.
    Lei non sa niente della storia della pasta che…arrivata dalla Cina come idea , è stata prodotta in Liguria, in Francia e nella zona dell’Alsazia prima che sbarcasse a Napoli.
    Legga, legga!
    Quanto al rognone e in genere le frattaglie, si trovano preparazioni in tutta la penisola, pensi ai crostini toscani…
    ma nessuno come i francesi è capace di renderli sublimi.
    La cucina italiana è e resta una cucina regionale per motivi oro-geografici e di storia. Lei dimentica che fino al 1861 c’erano gli Stati sovrani e che si pagavano le dogane sui prodotti.
    Lei dimentica che la sua storia ha influssi greci e arabi, la mia germanici, poi ci sono gli influssi spagnoli, quelli francesi …e così via…ma lei dimentica tante cose e spara …cavolate!

    Buon pro
    Sylvi

  12. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    …Lei sa benissimo che la Francia, Stato unitario e accentrato, ha decentramenti importantissimi nel territorio nazionale.
    La burocrazia è snella e perciò non ci sono a Parigi centri di potere burocratico potentissimi come a Roma. Sylvi

    Io ho scritto questo e solo questo…
    Non esiste , in Francia, che uno sia costretto ad andare a Parigi per qualche pratica o esame particolare…come noi che dobbiamo andare a fare il giro delle sette chiese fra i Palazzi romani. In Francia …NON ESISTE!!!
    La sfido a dimostrarmi il contrario!
    In Francia ci sono i citoyennes, in Italia i sudditi…
    se lei non capisce…uffffff.

    Sylvi

  13. peter
    peter says:

    x Sylvi

    non ho dubbi che la burocrazia francese (guardi pero’ che la parola l’hanno inventata loro…) sia piu’ efficiente della italiana, ed anche molto meno corrotta…ma tutto viene coordinato e regolato al centro, e meglio che in Italia. Semmai, quello francese e’ un esempio di centralismo efficiente e funzionante, NON di federalismo o regionalismo alternativi. Quindi e’ lei che non capisce o non si sa esprimere. Chieda magari aiuto alla Luna Crescente…

    Il baricentro culinario italiano e’ nella vastissima parte mediterranea, non alpina, che le piaccia o no. La cucina tedesca basta ed avanza, non hanno certo bisogno delle riedizioni delle sue parti…che sono pure esse mediterranee, sempre che le piaccia o no…
    Lei certo ignora che la cucina francese cambio’ radicalmente per via di Caterina Dei Medici, che si porto’ appresso i suoi cuochi da Firenze (che non e’ in una regione alpina o ‘germanica’, a proposito…). Da lei impararono pure cosa fossero le posate…mi spiego?

    Gli unici influssi arabi sul Sud culinario furono i pasticcini, ‘inventati’ appunto dai siciliani. E non mi pare che in Puglia abbiamo dei cibi greci, la cucina dei quali e’ da secoli molto alla turca, infatti i nomi dei cibi greci sono in realta’ turchi. La nostra parmigiana e’ infinitamente meglio della loro mussaka…
    La Liguria mi pare sia in Italia…
    Si’, certo, i cinesi inventarono la forma della pasta, poi il beneamato Marco Polo etc etc, ma guardi che i cinesi non usarono mai farina di grano…neppure oggi

    vada, vada

    Peter

  14. peter
    peter says:

    Vorrei aggiungere che il gelato venne inventato nella roma antica…nerone ne era ghiotto

    peter

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Guardi che il Gran Re dei persiani aveva un apposito ministro per il gelato. I romani sono arrivati dopo. Molto dopo. Anche in fatto di gelati.
    Un saluto.
    pino

  16. peter
    peter says:

    x Pino

    lo sapevo che lei lo avrebbe detto! come e’ prevedibile, caro Pino…
    Speravo di farla franca.
    Pero’ la Sylvi ne dice di corbellerie, e lei non dice mai nulla…
    (he he he…)

    Peter

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Il gelato, come il caffè e il vino, è una cosa seria… Il mio sogno è fare il gelataio, in un piccolo paese in riva al mare. E invece….
    Un saluto. Alla vaniglia.
    pino

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Un po’ di galanteria con le signore, opperbacco. E poi mica posso passare le giornate a bacchettare! Per il gelato ne può valere la pena….
    A Padova c’era un gelataio che faceva anche gelati al salmone e al polipo. Non male quello di rose.
    Un saluto alla menta e nocciola.
    pino

  19. sylvi
    sylvi says:

    Caro Pino,

    Nel Baden Wurtemberg ho scoperto gelaterie favolose; tutti gelatai del bellunese e di Longarone…facevano soldi a palate e c’era la coda davanti alle gelaterie a qualsiasi ora.
    A me piace il gelato affogato nel caffè…o la vaniglia con fichi caramellati o con frutti di bosco! Slurp!
    ordialità
    Sylvi

  20. rodolfo
    rodolfo says:

    xPietro La Trippa
    Lo so che… **”sogni sempre la trippa in umido”

    Vedi …caro Pietro La Trippa….il tuo discorso non vale un fico secco….
    non riesce in alcun modo a scalfire il mio Post Nr.116 dell´argomento precedente.
    Le tue sono solo parole buttate li ed evadono in modo totale dal discorso che facevo io.
    Un saluto
    Rodolfo

    **si dice nel gergo dei giovani….di chi e´….o si comporta da deficente.

  21. rodolfo
    rodolfo says:

    Mi ricordo che l´ultimo desiderio di mia madre fu un gelato….
    a lei piaceva molto quello di fragola.

    E´vero…qui in Germania il 90% dei gelatai sono Veneti…
    ma devo dire che in Sicilia fanno un gelato piu´che buono….
    i miei preferiti sono caffe´…..limone…e pistacchio….
    R

  22. Linosse
    Linosse says:

    Corvi che volano in basso e battono la capa,pali della banda di turno ,sguerci, a “chi l’ha visto”,giorn anolisti all’angolo a vendere giornali e se stessi ,Emanuela che appare qua e la per scomparire subito,insomma di tutto e ancora di più nella struggente crisi mistica del Vaticano S.p.a.
    Va a finire che Pietro si mette la pietra solle spalle e la porta altrove.
    L.

  23. peter
    peter says:

    x Pino

    mi spiace, ma per me non c’e’ molto posto per la galanteria su di un blog…per cui non le prometto nulla.
    I gelati sarebbero al contrario un argomento su cui la Sylvi puo’ per me ‘pascolare’ a piacimento, anche se ci infila il suo campanilismo del piffero pure in un gelato…
    Posso essere galante a tavola (cedo volentieri il mio piatto preferito ad una signora, anche se il cameriere dice ultima porzione…), su bus o treni cedo il posto (si stupira’, ma in UK e’ un gesto raro), cedo a volte il mio posto in fila anche se e’ una grande scocciatura, e via dicendo. Insomma, solo se c’e’ una questione di prestanza, resistenza fisica, o golosita’…
    Per il resto, molte signore hanno una lingua assai piu’ tagliente degli uomini, anche se la logica e’ raramente la stessa…
    Fortuna che ci sono poi i rodolfi…

    un saluto

    Peter

  24. peter
    peter says:

    X pino

    si’ beh dicevo…i rodolfi aiutano certe signore a non sentirsi isolate…

    Peter

  25. rodolfo
    rodolfo says:

    Affamati… assetati… bramosi.. avidi… famelici…di denaro…
    non bastano a questa gente i loro ingaggi milionari….ma si vendono anche le partite per qualche decina o centinaia di migliaia di euro…come se si li potessero portare oltre tomba.
    Una vergogna per lo sport e per il calcio Italiano nel mondo….hanno ucciso lo sport del calcio….mi domando …come potra´ un tifoso di calcio andarsi a vedere una partita….senza restare alla fine…qualsiasi il risultato ,con l´amaro in bocca. Per me….che ha vissuto il calcio una intera gioventu´ e per averlo seguito un´intera vita e´un vero colpo.
    Ora persino giocatori che erano stati convocati per la Nazionale…
    immaginiamoci se non fosse stato scoperto….un giocatore del genere giocare per l´Italia. E´la fine
    Oggi ho visto nel viso di mio figlio Rafael…che commenta e fa le cronache delle partite di calcio in un giornale online…il dolore.
    Lui se la prende a maggior ragione….
    Rodolfo

  26. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    se e´cosi….se lei ritiene questa mia permanenza…da quel che deduco dal post Nr.25…una sfortuna….allora riprendo con tristezza il mio volo per altri cieli e per altri lidi.
    La saluto cordialmente,
    Rodolfo

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    Guidare un carretto e gridare “gelatiiiiiiiii”?
    Davvero?
    È stato anche un mio sogno da ragazzino.
    C’ era chi voleva fare il pompiere, (l’astronauta, a quei tempi, manco a parlarne), il poliziotto oppure l’autista di autobus.

    Bei tempi.

    C.G.

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Lei ha un senso dell’ironia piuttosto bassino. E una permalosità piuttosto alta. Strano, per chi si diverte a fare scherzi come i suoi. Mi ricorda qualcuno a lei non molto simpatico, ma lasciamo stare.
    Visto che è resuscitato da morto, siamo tutti certi che non morirà ora per così poco.
    Un saluto.
    pino nicotri

  29. rodolfo
    rodolfo says:

    xNicotri
    Ah be´…se voleva essere solo ironia allora come sempre….
    “scurdammoce o passato simm’e napoli paisà”…
    solo che a volte sono un po´duro di comprendonio….sara l´eta´.
    Mi stia bene…
    Rodolfo

  30. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Sarebbe una tragica ironia se la Germania unita, con i mezzi pacifici e le migliori intenzioni, causasse la distruzione dell’ordine europeo una terza volta.

    Joschka Fischer Ex ministro degli esteri tedesco

  31. sylvi
    sylvi says:

    …si’ beh dicevo…i rodolfi aiutano certe signore a non sentirsi isolate…Peter

    X Peter

    dunque…signore che scrivono regolarmente sul blog ce ne sono due.
    Ad Anita lei (pETER) dedica certi salamelecchi sbrodolanti…ad una donna pratica e concreta come Anita…
    resta” l’altra” che è contentissima che lei (Peter) scriva nel blog perchè un neuro- tipo come lei è molto interessante!!!

    Sylvi

  32. peter
    peter says:

    x Sylvi

    prego, non cerchi di rigirare la frittata…quella col narcisismo delle piccole differenze e’ lei, si ricorda? il che non sarebbe neanche patologico, solo scocciante, solo che poi ci aggiunge molto altro di suo.
    Non vedo cosa c’entri qui Anita, io parlavo di signore in generale.
    Con Anita sono solo cortese (salvo qualche eccezione reciprocata), non faccio mai salamelecchi sia perche’ sono duro ed asciutto, sia perche’ la cosa non aiuterebbe ne’ Anita ne’ me in nessun modo, le pare?!
    Comunque prendo esempio da pino e le faccio le mie scuse per i miei toni troppo ruvidi con lei, lo ammetto.
    Mi permetta pero': Anita e’ molto piu’ americana che italiana, e non ha interesse a fare del razzismo spicciolo tra italiani, anche perche’ la comunita’ italo-americana e’ prevalentemente di origini meridionali, come del resto lo era suo marito.
    Cio’ fa un’enorme differenza.

    Peter

  33. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Un break:
    Giuliano Ferrara,(28 maggio 2012):

    “Io Silvio Berlusconi lo vedrei benissimo come Re d’Italia, eletto per diritto divino”.

    Diceva così anche verso Bettino Craxi, noto latitante.
    Capite perchè viene spesso virgolettato come “Franza o Spagna basta che se magna” ?
    Io, si.

    C.G.

  34. rodolfo
    rodolfo says:

    x Pietro La Trippa
    Mi sembra che Sylvi abbia criticato abbondantamente anche la Lega e Bossi. Che il Friuli sia una Regione dove le cose funzionano un po´meglio che nelle altre Regioni…mi sembra un fatto appurato…chi lo potrebbe negare. Se Sylvi critica Roma…..dov´e´il problema….che si critichi il Sud e le Regioni che non sono riuscite a liberarsi dalle varie mafie…anche li dove il problema….e´la verita´….basta solo una un tratto di autostrada che la Germania costruirebbero in un anno e che da noi al sud non si e´riuscita a finire dopo 40 anni…o la ricostruzione dopo la durata di pochi anni del terremoto del Friuli…o la ricostruzione del Belice non ancora concluso dopo 40 anni.
    Non e´questione di narcisismo quello di Sylvi….ma e´una questione di diversa mentalita´ e di diverse reazioni tra regione e regione.
    Vedi Peter, io ti ho criticato in quel post ….solo perche´avevi scritto emeriti stupidaggini…ed avevo scritto che mi avevi procurato un dolore, come un padre prova per il figlio….che significa questo…significa che ti voglio bene…che desidererei che tu fossi migliore di quel che sei…e ti ho dato anche un consiglio…..
    quello di riflettere. Se Syilvi critica e´solo perche´anche lei vuole bene….sicuramente ama anche la Sicilia e sarebbe certamente felice se per esempio le cose nella mia regione funzionassero cosi come nella sua regione.
    Un saluto
    Rodolfo

  35. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    ed a parte la trippa …che tra le altre cose e´una pietanza che a me piace moltissimo…


    cosi come …seguendo il discorso del mio 36 …. io son sicuro che sia Shalom che Nicotri ….sbagliando o no..quando criticano Israele….non e´perche´son razzisti o antisemiti…
    ma semplicemente perche amano Israele.
    Dunque criticare tante volte significa anche amare.
    Un saluto
    Rodolfo

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 28.05.12 alle 7:53 } le mafie hanno permeato quasi tutto il tessuto sociale…le piaccia o no!
    ——————————————
    Mia carissima, se c’è qualcuno qui dentro che ha sempre parlato della gravità del fenomeno mafioso e della necessità di una lotta senza quartiere quello sono io. Le piaccia o no….
    L’Ittaglia ha la sua storia e la sua classe digggerente ha sempre fatto le sue scelte, le piaccia o no.
    Compreso quella di due guerre assurde. Le piaccia o no.
    Gl’ittagliani, come sempre, seguono. Quindi si mangeranno i frutti dei loro errori, molti dei quali veramente stupidi e tranquillamente evitabili. Le piaccia o no.
    Un saluto U.

  37. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    ricordo, a Stoccarda, che ascoltavo, in mensa, ( aiutata nella traduzione come al solito stavolta dal figlio) i dirigenti
    ( giovanissimi scarsamente quarantenni, per i nostri standart) , che parlavano, nemmeno troppo sottovoce, dei sacrifici, delle tasse spaventose che dovevano pagare per la loro riunificazione Est-Ovest.
    Erano piuttosto incavolati.
    Peggio di un leghista.
    Però…aggiungevano che erano sacrifici che non sarebbero durati in eterno…vedevano la fine di tanto pagare ed avrebbero avuto una Nazione Unita.
    Ecco…la speranza!
    Non era amore, era speranza nel futuro amore!
    E non è che ancora oggi siano entusiasti, ma pagano ancora perchè intravedono una Nazione coesa, pur nelle differenze sostanziali.
    Tu sai benissimo che i campanilismi fra i vari Stati tedeschi non sono bazzeccole, dal nord al sud, dall’est all’ovest.
    Sentire un sassone che parla di un bavarese…e viceversa…da morir dal ridere …peccato non capire tutte le sfumature della lingua …ma basta a volte guardare le facce.

    Potresti dirmi che là c’è anche la questione religiosa: cattolica- protestante. Vero!
    Ma anche in Italia c’è San Marco, la Sacra Sindone, Santa Rosalia e San Gennaro… senza parlare di San Pietro!!!
    siamo quasi là!
    Ecco, come dici tu…differenze di storia, cultura, mentalità…
    aggiungerei lo scirocco e la bora!
    I siciliani sono un popolo intelligente, fiero, colto e orgoglioso; ma che spreca la sua intelligenza perchè anzichè metterla al servizio della Polis, ad un disegno ampio e lungimirante, si è troppo spesso rinchiuso in una visione del futuro che io direi
    autolesionista e depressiva, soprattutto tragica e fatalista.

    Per capirci : è la terra di Riina e Provenzano…di Falcone e Borsellino. Le vie di mezzo vi sono sconosciute!

    Concludo: io non vorrei MAI gli italiani come i tedeschi …vive la difference…
    nè i friulani come i siciliani o come i pugliesi…o Dio scampi…i piemontesi, o i lombardi di vecchio lignaggio che brontolano incessantemente !
    ma in mezzo a tanto casino…quattro regole rispettate da tutti insieme…
    Sì, questo mi piacerebbe! E Molto!!!

    buonanotte
    Sylvi

  38. peter
    peter says:

    x Rodolfo

    questo e’ un blog di discussione, confronti ed amicizia, ma i paternalismi lasciamoli stare (come pure i filialismi…).
    (Per inciso, anche i figli vogliono spesso i genitori diversi o migliori da quelli che sono, ma devono adattarsi a quelli che hanno).
    Sylvi non vede solo le differenze tra nord a sud in Italia, ma e’ pure ossessionata da quelle tra il beneamato FVG ed il resto del nord…come dicevo, il narcisismo delle piccole differenze. L’amore (oodio, che parola!) non c’entra un fico secco, semmai il volemose bene di democristiana memoria, quando fa comodo

    ‘notte

    Peter

  39. peter
    peter says:

    oddio, abbiamo postato con un minuto di differenza!
    Adesso la Sylvi dice pure che in Italia ci sono quattro religioni cattoliche diverse…
    E meno male che catholicos significa quello che significa…
    un po’ di greco non farebbe male a ‘sti polentoni….

    Peter

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    domani arriva il Presidente Napolitano.
    Non andrà alle Malghe Porzus; l’avevo previsto…facendo la strada che porta su.
    L’uomo non è più un ragazzo! Si fermerà alla sede comunale.
    Ma andrà, per la prima volta ufficiale di un Presidente uscito dalla Costituzione, al Tempio di Cargnacco a rendere omaggio a cio che resta…c’è scritto CI RESTA IL NOME , tanti volumoni pieni di nomi disposti ordinatamente sui leggii, di migliaia di ragazzi spediti in un Inferno e poi dimenticati come fossero zavorra!.
    Meglio TARDI che MAI!!!

    notte
    Sylvi

  41. Anita
    Anita says:

    x Peter -8- e x Tutti

    “La mia amica mi diceva ieri che per mangiare bene in posti italiani a Londra bisogna andare in ristoranti italiani di lusso…”
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Anche qui…
    Ci sono molti ristoranti Italiani, ma per trovare un ristorante dove si mangia bene devi andare in ristoranti di lusso.

    Io non vado fuori spesso, ma dove vado ordino sempre lo stesso piatto, costolette di agnellino in un ristorante Spagnolo. salmone alla griglia o capesante in un ristorante noto per sea food, e linguine alle vongole in bianco in un ristorante Italiano.

    Niente sarde….la polenta dei ristoranti non mi piace.
    Veramente la polenta vale per quello che ci metti sopra…per se stessa lascia a desiderare.

    Non so chi ha nominata la trippa, c’e’ troppo da leggere, a me piace la trippa….solo se la faccio io.

    Piaceva a tutta la mia famiglia ed ad amici americani, tanto che ne dovevo fare un pentolone per dare ad amici ed ai miei figli dopo sposati.

    Non mi azzarderei mai a mangiarla in un ristorante, benche’ la vendano pulita e bella bianca e mezza cotta.

    Quello che non mi vada della trippa e’ l’odore di quando si bolle, chiudo tutte le porte ed il exhaust fan a tutto vapore.

    Mi piacciono le lenticchie ma senza il maiale o le cotenne, mio nipote Alan ne era pazzo, cosi’ ne facevo una bella pignata.

    Risotto in vari modi, ma stranamente mi da acido cosa di cui raramente soffro.

    Non compro piu’ scampi perche’ temo sempre la provenienza, e di solito li vendono congelati o per cocktail gia’ pronti, ma non sono come quelli di una volta a meno che non vai in un ristorante di extra lusso dove ti pelano per benino.

    Cosi’ finisce la mia rubrica culinaria……..

    Ciao,
    Anita

    PS:
    Oh, niente sushi per me…le mie amiche ne vanno matte, e’ di moda ormai da anni…

    Mi piace quel: Let’s meet for sushi… Not me!

    Anch a casa di Giapponesi ho dovuto rifiutare pesce crudo, so che e’ un insulto…ma e’ piu’ forte di me.
    Poi fanno involtini di riso a forma d’uovo con la sorpresa dentro…hmmmm molto sospetta.

  42. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Gentile signora Anita,
    giorni fa, voi cittadini US avete commemorato le vostre vittime di guerra.
    Memorial Day, mi sembra.
    Un gesto dignitoso, la guerra, tutte le guerre, fanno male
    a chi le provoca e sopratutto a chi le subisce.
    Di regola gli indifesi e poveri militari mandati a macellarsi uno contro l’altro. Penso che lei sia d’accordo su questo.
    Eppure, mi sale su spontanea una domanda: da voi è stato fatto anche un pensiero magari di pochi secondi in memoria delle vittime coinvolte come “effetto collaterale” dalle guerre e guerrette che le amministrazioni US di destra, di sinistra, di sotto e di sopra, negli ultimi decenni e con cadenza quasi certosina, avete avviato?

    Una domanda senza malizia, mi creda. Per quel senso innato di giustizia che mi coinvolge sin da quando ero ragazzo, alla quale lei saprà certamente dare una risposta.

    Grazie e buona giornata.

    C.G.

  43. sylvi
    sylvi says:

    …..Si sta come
    d’autunno
    sugli alberi
    le foglie Ungaretti

    E un’altra “foglia” si è staccata!
    Il fratello “piccolo” di mia madre, che lei amava teneramente, il coetaneo del Presidente che sta girando il Friuli.

    Mia madre mi raccontava sempre che , piccolo di tre anni, guardando incantato, fuori dalla finestra, un gregge di pecore che transumava, si tirò addosso una pentola d’acqua bollente.
    Restò sei mesi in Ospedale, e la mamma ogni giorno, lo poteva vedere solo attraverso un vetro. La sorella gli faceva le boccacce per rallegrarlo!
    Ne restò segnato…ma di una umanità sempre disponibile.
    Anche lui andò in guerra, in Yugoslavia, ma non riesco a pensare quale paura potesse fare al “nemico”.

    Gli volevo bene.
    Sylvi

  44. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Mia madre, invece, quando ero un ragazzo spesso e volentieri scavezzacollo, mi diceva sempre che la vita è un soffio, anche se allora ce l’avevo tutta davanti.

    Condoglianze, comunque.

    C.G.

  45. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Per chi volesse capirne qualcosa ed essere informato sul caso di Emanuela Orlandi che tante polemiche, accuse e balle colossali sta seminando soprattutto negli ultimi tempi. E’ il video su Youtube di una mia intervista a Tele Roma 56 (ricordiamo che Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto?” ha insabbiato la lunga intervista che mi fece fare nel 2005):

    http://www.youtube.com/watch?v=rzv1fdvd6JE&feature=plcp

    Buona visione.
    pino nicotri

  46. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro cg
    l´America avra´fatto errori …a volte credo anche madornali….errori e massacri e guerre ne ha fatto la Russia….la Francia e nominami tu un popolo che non si sia macchiato di colpe verso un´altro popolo.
    Tu magari dirai….gli Esquimesi….gia´ gli Esquimesi.
    Noi oggi viviamo in una Italia e in una Germania dove molti ….ed anche in questo blog se ne e´parlato…..che sono dell´idea di eliminare il giorno della Memoria…. ma quel giorno della Memoria e´per ricordare i propri cittadini di religione Israelitica….non so´ …per me che lo eliminino pure…non m´importa niente….Israele ha un giorno particolare che commemora questo evento….e cosi e´ nelle altre Nazioni del mondo…la Francia non commemora i morti Marocchini….ma i suoi morti in Marocco….l´Italia i suoi morti in Abissinia e non gli Eritrei massacrati e cosi via. Caro cg….ognuno commemora i propri morti..cosi anche gli USA. Questo e´il mio parere.
    Un saluto
    Rodolfo

    Ps. non e´davvero per intervenire al posto di Anita…no….
    solo che avevo qualcosa da dire e l´ho scritto….Anita magari
    avra´ un´altra spiegazione.

  47. rodolfo
    rodolfo says:

    …..Si sta come
    d’autunno
    sugli alberi
    le foglie
    molto bello e vero …cara Sylvi…
    il mio rammarico e´stato sempre quello…specialmente da giovane di non aver avuto un vecchio o una vecchia vicino a cui affezionarmi….ne ho sentito una terribile mancanza….rimanevo ore a guardare le loro fotografie in special modo il papa´del mio papa´….intendo dunque un nonno o una nonna….con la loro sapienza e il loro amore…poterli vivere. Rimane il conforto che ha vissuto la sua vita e di aver goduto anche del tuo bene….insieme a quello degli altri.
    Ricevi le mie piu´sentite condoglianze…
    ed un abbraccio
    Rodolfo

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