Ballando sull’orlo della fine dell’Europa: “Venghino, siòri, venghino: dopo le panzane sulle atomiche di Saddam ora vi rifiliamo le panzane sulle atomiche di Gheddafi e di Ahmadinejad”. Così Israele, forse in interessata compagnia di Londra, può realizzare il vecchio sogno di bombardare l’Iran, uno dei due motivi per il quale è stato eletto Netanyahu (l’altro è impedire a tutti i costi che nasca lo Stato palestinese)

E’ difficile da credere, ma ormai viene dato per certo che con la classica scusa della “produzione di bombe atomiche”, sperimentata con successo dagli USA per invadere l’Iraq, Israele attaccherà quanto prima l’Iran, con l’appoggio degli inglesi, per mettere anche la Casa Bianca di fronte al fatto compiuto. Il presidente Obama infatti, per timore di perdere voti, è contrario a una tale azione militare prima della sua rielezione, ma alcuni collaboratori lo esortano invece ad autorizzarla e appoggiarla perché ricompatterebbe l’elettorato riportandolo di sicuro alla Casa Bianca e scongiurando la temuta candidatura di Hilary Clinton, sempre più popolare nell’elettorato non solo del Partito Democratico. E’ dal 2006 che l’attacco militare all’Iran da parte degli Usa e di Israele viene dato per imminente e certo, senza però che sia poi stato sferrato. Ecco per esempio cosa dichiarava nel 2006, poco dopo la terza invasione israeliana del Libano, Seymour Hersh, il famoso giornalista americano che ebbe il coraggio di denunciare il massacro di tutti gli abitanti di My Lai compiuta dai marine in Vietnam e che per primo ha denunciato le torture americane nel carcere iracheno di Abu Ghraib:

L’amministrazione Bush era molto direttamente impegnata nel pianificare la guerra libanese-israeliana. Il presidente Bush ed il vice presidente Cheney erano convinti che il successo della campagna militare israeliana in Libano avrebbe non soltanto raggiunto gli obiettivi desiderati da Tel Aviv, ma sarebbe anche servito come preludio ad un possibile attacco contro le strutture nucleari iraniane”.

La scusa è anche oggi quella del “pericolo atomico” iraniano. Nella vulgata corrente infatti l’Iran sarebbe così idiota e suicida da produrre atomiche per affrettarsi a lanciarne già la prima su Israele, nonostante Israele di atomiche ne possieda circa 400 e possa quindi cancellare non solo l’Iran dalla faccia della terra. Senza contare che la signora Clinton ha dichiarato senza arrossire di vergogna che “prima di finire di schierare per il lancio il suo primo missile nucleare l’Iran sarebbe riportato all’epoca delle caverne”, con un olocausto fulmineo di oltre  80 milioni di esseri umani, più o meno quanti ne ha  l’Italia intera. Embé c’è olocausto e olocausto. Quello sulla pelle di 70-80 milioni di iraniani evidentemente per la signora Hilary&C è buono, nonostante sia ben 12-14 volte quello che purtroppo c’è stato davvero per mano dei nazisti.

Tutti però si guardando bene dal ricordare che ai tempi dello scià di Persia Reza Pahlavi gli Usa avevano deciso di vendergli il formidabile laboratorio di fisica nucleare del Massachussets Institute of Technology (MIT), nonostante lo scià avesse dichiarato esplicitamente che intendeva utilizzarlo “per produrre quanto prima bombe atomiche”.  La vendita non andò in porto solo per le proteste degli studenti e dei professori del MIT, con in testa Noam Chomsky, certo non antisemita essendo notoriamente ebreo.

La storia del nucleare iraniano risale proprio allo scià Reza Pahlavi. Oltre ad essere amico dei vari esponenti Usa che lo avevano rinforzato sul trono con il colpo di Stato del 1953 contro il governo Mossadeq, in codice “Operazione Ajax”, Reza Pahlavi aveva l’appoggio del Segretario di Stato  Henry Kissinger, che, in chiave anti URSS, gli propose l’acquisto di 23 nuovi reattori e l’aiuto di tecnici dell’MIT. E così nel ‘76 il presidente Ford autorizzò anche la vendita all’Iran di tecniche innovative per l’estrazione e lavorazione del plutonio, necessario per costruire ordigni nucleari in alternativa all’uranio 235. Si arriva così all’accordo USA-IRAN del ’78 di collaborazione anche nella ricerca di giacimenti di uranio e le società americane General Electric e Westinghouse si mettono in lizza per costruire in Iran i reattori nucleari, la cui costruzione era stata danneggiata dalla guerra con l’Iraq del 1980-1988, voluta in pratica dagli Usa che foraggiavano lo stesso Saddam che in seguito decideranno di eliminare. L’Iran stipula accordi anche con la Francia e la Germania.

A fine guerra con l’Iraq il governo iraniano offre a Washington e all’Europa di costruire nuovi reattori, ma il dilagare del khomeinismo provoca il rifiuto Usa, motivo per cui Teheran si rivolse quindi ai russi, che accettarono di costruire una prima centrale.

Solo nel 2000 l’allora presidente Usa  Bill Clinton ammetterà la responsabilità degli Stati Uniti nel golpe del 1953 e ammetterà che si trattò di un tragico errore, causa di molti dei problemi odierni. Il colpo di Stato che rovesciò Mossadeq mostrò infatti all’intero  Medioriente che gli USA non avevano nessuna intenzione di “esportare la democrazia”, come si usa dire invece oggi, ma solo di tutelare i propri interessi. Inoltre il golpe del ’53 è stato il primo in cui per rovesciare un governo venne usata la CIA, esperienza che convinse gli USA di poter disporre di uno nuovo strumento per modellare la politica mondiale. Il golpe iraniano accelerò la penetrazione americana nel Golfo e in Medio Oriente a danno dell’influenza inglese. L’asserito appoggio del governo di Londra a quello che pare sia l’imminente attacco all’Iran, che seguirebbe l’appoggio inglese alla rivolta anti Gheddafi in Libia, potrebbe essere quindi un modo per restituire pan per focaccia e riguadagnare in questa parte del pianeta l’influenza soffiata agli inglesi da Washington.

Ora c’è da parte Usa un nuovo “al lupo, al lupo!”, sotto forma di “all’atomica, all’atomica!” questa volta iraniana. Come si possa ancora credere a questo tipo di “verità” ufficiali è difficile da capire, alla luce delle serie di falsi storici inventati a tavolino per fare accettare all’opinione pubblica una serie di guerre: “l’incidente di Cuba” per fare la guerra alla Spagna e portarle così via una fetta delle colonie; “l’incidente del Tonchino” per scatenare la guerra contro il Vietnam del Nord; le “atomiche irachene” per invadere l’Iraq. E’ di pochi giorni fa la strana bufala, subito fatta abortire ma mai smentita dai mass media che l’avevano prontamente avvalorata a livello planetario, delle “atomiche di Gheddafi”. Bufala sottovalutata, sulla quale tra qualche riga ci soffermeremo. E pochi giorni prima di questa nuova bufala c’è stata la minacciosa protesta Usa per “i piani di uccisione dell’ambasciatore saudita a Washington”, piani che è piuttosto difficile prendere per oro colato.

Come per l’incredibile menzogna delle “atomiche libiche”, si sperticano in molti ad assicurare che la conferma dell’esistenza di atomiche iraniane sarà ufficiale e fatta addirittura della stessa AIEA, cioè dall’agenzia dell’Onu che controlla – ma SOLO nei Paesi firmatari dell’accordo internazionale di non proliferazione delle atomiche – che non ci siano usi militari delle centrali nucleari. Filtrano “indiscrezioni” che l’AIEA è sommersa di rapporti dei servizi segreti occidentali che “inchiodano” Teheran. Come se non fosse ormai un vizio per certi servizi segreti, da parti di quello italiano a quello inglese, da quello israeliani a quello statunitense, raccontar panzane a danno di chi si vuole colpire. L’AIEA però sulle atomiche israeliane tace, ma solo perché Israele NON ha mai firmato il trattato di non proliferazione. Se non l’avesse firmato neppure l’Iran, oggi Teheran potrebbe dotarsi o essersi già dotato in tutta tranquillità di ordigni atomici senza le minacce che invece pendono sul suo capo come una spada di Damocle moltiplicato qualche milione.

Debbo purtroppo segnalare il titolo di un articolo di Repubblica di pochi giorni fa, dove si leggeva che l’Iran “sta testando la bomba atomica”. Testare una bomba atomica significa farla esplodere per controllare se la procedura per produrne in serie funziona o no. Oppure significa fare come il Giappone, che le atomiche non le ha ancora costruite, ma intanto ha simulato tutto con dei supercomputer in modo che in caso le può produrre nel giro di poche settimane. Leggendo il mirabolante articolo di Repubblica si scopre invece che il tutto si riduce alla presenza di una capsula di metallo che “potrebbe” – al condizionale!!! – essere l’innesco a base di esplosivo classico. E’ come annunciare nel titolo che i marziani stanno “testando” l’invasione del pianeta Terra e scrivere nell’articolo che in effetti hanno prodotto un pezzo di lamoera che “potrebbe” servire per costruire astronavi… No comment. Mi limito a ricordare che per spingere verso l’invasione dell’Iraq i principali giornali italiani arrivarono a mentire con articoli che fin dal titolo in prima pagina affermavano: “Prosegue in Iraq la produzione di bombe atomiche”! Il tutto senza che i pacifisti abbiano assaltato le redazioni della menzogna e senza che gli autori di quelle panzane e i loro direttori, corresponsabili di fatto della tragedia della guerra contro l’Iraq, siano stati né arrestati, né licenziati né disturbati con sanzioni disciplinari dall’Ordine dei giornalisti.

Insomma, tanto per cambiare, “venghino, siori, venghino….”.

Premesso che è assurdo pretendere che le atomiche le abbia solo Israele, ma non i Paesi vicini, condannati così a non potersi difendere adeguatamente in caso di attacco israeliano o comunque occidentale, una cosa è però chiara, anche se nessuno ha il coraggio di dirla: un attacco militare all’Iran comporterebbe automaticamente, a causa delle complicazioni in campo petrolifero nell’intero Golfo, una serie di scenari collaterali semplicemente devastanti per l’intero pianeta. Non a caso Francia e Usa hanno alzato pubblicamente la voce contro la pazzia di Netanyahu e del suo indecente ministro degli Esteri, il poco meno che fascista Avigdor Lieberman, emigrato dalla natia Russia. Ecco gli scenari inevitabili:

- l’aggravarsi della crisi finanziaria europea,   che diventerebbe anche energetica, economica e industriale;

- la conseguente fine dell’euro;

- l’altrettanto conseguente fine dell’Unione Europea;

- l’ascesa di Israele alla guida dello “scontro di civiltà”, che a quel punto riceverebbe un forte impulso;

- la conseguente fine dell’influenza dell’Italia anche in Medio Oriente;

- il ritorno dell’Inghilterra – se è vero che attaccherebbe l’Iran assieme a Israele – alla sua secolare politica, sempre volta a evitare che in Europa la potenza di un qualche Stato possa farle ombra e ancor più che l’Europa possa vedere l’unione di suoi Stati

Veniamo ora alle “bombe atomiche di Gheddafi”. La notizia è di quelle da lasciare sgomenti, se non terrorizzati: “Trovate le bombe atomiche di Gheddafi”. E’ strano quindi, anzi è stranissimo che i giornali dopo averla sparata come notizia d’apertura nelle edizioni online l’abbiano poco dopo fatta precipitare tra le notiziole in basso per poi trattarla senza molta convinzione nelle edizioni cartacee, relegandola tra le pagine interne. Il problema è che a dare notizia di tale asserito ritrovamento di ordigni atomici è stato lo stesso vertice del Consiglio Nazionale Transitorio che nei mesi scorsi ha già rifilato altre notizie clamorose rivelatesi fasulle, e che a lanciarla nel mondo sia stata la tv Al Arabija, che nei mesi scorsi a quelle stesse notizie fasulle s’è prestata a far da megafono planetario. Il primo ministro dimissionario del CNT, Mahmoud Jibril, ha addirittura assicurato che la “scoperta” delle bombe atomiche sarà confermata a breve dall’AIEA, la stessa che ora si giura che incastrerà l’Iran. E’ evidente che un’eventuale conferma dell’AIEA sarebbe un fatto clamoroso, anzi sconvolgente. L’AIEA infatti è sempre molto prudente, per esempio finora si è guardata bene dall’avvalorare gli allarmismi “nucleari” contro l’Iran così come a suo tempo  s’è guardata bene dall’avvalorare le accuse “atomiche” contro l’Iraq di Saddam Hussein, accuse come è noto rivelatesi, ma solo dopo l’invasione dell’Iraq, completamente e scientemente inventate a tavolino. Per fortuna Anders Fogh Rasmussen, segretario generale della Nato, cioè dell’alleanza militare che ha condotto la guerra contro Gheddafi, ha smentito quanto strombazzato nel mondo dal tandem Jibril-Al Arabija. Però vale la pena fare qualche considerazione aggiuntiva, perché questa storia delle “atomiche libiche” se anch’essa falsa può essere una operazione abilmente montata per allarmare talmente l’opinione pubblica da convincerla che bisogna colpire finalmente l’Iran onde evitare che si doti anche lui di bombe atomiche.

Che la Libia possa avere costruito bombe atomiche è semplicemente impossibile, così come è impossibile che le stia costruendo l’Iran. Le bombe atomiche infatti si possono costruire solo in due modi: utilizzando l’uranio 235 oppure utilizzando il plutonio. In natura l’uranio 235 non esiste, bisogna estrarlo con raffinazioni successive, dall’uranio 238 fino a ottenere che oltre il 90% del metallo sia costituito dall’isotopo 235: per farlo, bisogna trasformare l’uranio in gas esafluoruro d’uranio e farlo filtrare man mano da varie decine di migliaia di ultracentrifughe, non meno di 30-40 mila, che devono lavorare in linea, cioè simultaneamente. Ultracentrifughe che è impossibile vengano costruite in tali quantità da chi non possiede né la tecnologia né i materiali necessari e se li deve quindi procurare con acquisti all’estero che NON possono certo passare inosservati. Per quanto riguarda invece il plutonio, la trafila è più semplice: si tratta di esporre l’uranio 238 al bombardamento di neutroni ottenibile solo in una centrale nucleare, anche di uso civile, che la Libia NON possiede. Inoltre il bombardamento di neutroni deve durare vari giorni, durante i quali però la centrale non può funzionare e quindi se è ad uso civile, cioè per produrre corrente elettrica, le città alimentate resterebbero al buio. Evento anche questo impossibile da nascondere. Se è una centrale militare deve essere sufficientemente grande, tanto da rendere impossibile che non sia rilevata dai satelliti spia.

Nel caso fantascientifico che  fosse confermata la presenza in Libia di armi atomiche bisogna porsi alcune domande, l’ultima delle quale apre lo scenario dell’attacco all’Iran, che infatti guarda caso sta prendendo piede:

- a che serve avere bombe atomiche se NON si hanno gli aerei che le possono trasportare e sganciare? Vale a dire, se non si è in grado di utilizzarle. Al massimo possono essere un deterrente anti invasione terrestre, come le mine atomiche che gli Usa avevano e pare abbiano ancora nel Friuli in funzione anti invasione dall’Est.

- perché mai avrebbe dovuto averle Gheddafi, visto che si è ben guardato dall’usarle neppure per salvarsi il potere e salvare la pelle sua e dei suoi figli?

- chi gliele ha date o vendute, visto che è impossibile siano state prodotte in loco?

- poiché (film e romanzi a parte) è impossibile che le bombe atomiche vengano vendute o regalate, chi le ha portate in Libia per poi farle trovare e giustificare così a posteriori l’assalto a Gheddafi?

Ecco, l’ultima domanda è la più insidiosa. Ragioniamo. Gli americani hanno invaso l’Iraq con la scusa delle bombe atomiche di Saddam, che però poi si è scoperto essere state una frottola decisa per giustificare l’invasione. Gli americani hanno fatto due bei film su quell’atroce inganno, “Green zone” e “Savoir faire”. Se alla Casa Bianca fossero stati più furbi, e ancor più cinici di quanto sono stati, avrebbero potuto portare clandestinamente un paio di bombette atomiche in Iraq e poi “scoprirle”. Beh, la “rivoluzione” libica è stata preparata con cura da Francia, Inghilterra e – stando a quanto si dice, ma finora non ci sono prove credibili- da Israele. Tre Paesi dotati tutti di armi nucleari. In teoria, è possibile che questa volta, imparata la lezione iracheno-americana, almeno uno di quei Paesi abbia deciso di introdurre di nascosto una o più bombette atomiche in Libia per poi “scoprirle” e prendere così due piccioni con una fava:

- giustificare a posteriori in modo ferreo e inconfutabile la neocoloniale guerra libica, tappando la bocca a pacifisti e affini;

- giustificare in anticipo un intervento militare contro l’Iran al grido di “se le atomiche le aveva perfino Gheddafi è ovvio che le ha anche l’Iran”.

In ogni caso, la presenza della tv Al Arabija anche in questa strepitosa storia delle “atomiche di Gheddafi” permette di capire alcune cose, gravi, che però a differenza degli ordigni nucleari non sono ipotesi, ma fatti certi. Teniamo presente che durante la guerra libica Al Arabija è  stata molto attiva assieme ad Al Jazeera nel propalare contro Gheddafi accuse tanto gravi quanto inventate di sana pianta. E teniamo presente che pochi giorni fa il Qatar  ha messo le mani avanti sul futuro della Libia rivendicando un ruolo più importante. Il perché di tali rivendicazioni lo ha reso pubblico il suo capo di stato maggiore delle forze armate, Hamad bin Ai al Atiya. Il capo militare ha rivelato con molto orgoglio non solo che il Qatar è stato il Paese che più di tutti ha appoggiato militarmente i ribelli libici, ma anche che  ha inviato “centinaia di uomini in ogni regione” libica. Non uomini qualsiasi, ma, ci ha tenuto a chiarire al Atiya, militari che dovevano “pianificare le azioni dei ribelli contro Gheddafi”.

Si dà il caso che il Qatar sia proprietà privata del per nulla democratico emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, che nel ’95 ha deposto suo padre con un colpo di Stato e che è immensamente ricco grazie al petrolio sul quale il suo possedimento galleggia. E si dà il caso che a volere Al Jazeera, la cui sede centrale è a Doha, è stato proprio Al Thani, che alla sua televisione ci tiene talmente da avere dichiarato tempo fa “ci tengo più che alla mia famiglia”.

La televisione Al Arabija ha invece sede a Dubai e appartiene a una società con capitali dell’Arabia Saudita, del Kuwait e del Bahrein. In quest’ultimo Stato, anch’esso straricco per il petrolio e anch’esso proprietà privata di uno sceicco, la locale “primavera araba” è stata soffocata nel sangue anche grazie all’arrivo di truppe saudite.  Se la sete di democrazia dovesse attecchire anche nei vari Stati del Golfo, che pompano di petrolio l’Occidente in cambio di tanti soldi e tanta distrazione sui locali regimi niente affatto democratici, gran parte delle nostre industrie, automobili e impianti di riscaldamento si troverebbero a zero. Ecco perché in questi Paesi le istanze di democrazia vengono stroncate nel sangue senza che in Occidente nessuno reclami.

Al Arabija e Al Jazeera, di solito concorrenti, hanno lavorato di fatto in tandem per lanciare fin dai primi giorni della rivolta balle colossali utili a spingere l’Occidente a giustificare l’intervento militare in Libia. Si è iniziato fin dai primi giorni con il grossolano falso dei “10.000 morti civili per i bombardamenti di Gheddafi” lanciato da Al Arabija e si è finito, per ora, con il falso altrettanto grossolano delle “fosse comuni” con i resti di 1.700 “martiri della rivoluzione vittime delle torture di Gheddafi” lanciato da Al Jazeera. Pian piano viene quindi a galla che la “rivoluzione” contro Gheddafi più che una versione libica della “primavera araba” è stata una rivolta preparata con cura da istruttori militari stranieri. Della presenza di istruttori francesi e inglesi già si sapeva. Ora si viene a sapere anche che sul terreno i rivoltosi erano guidati, in ogni regione della Libia, da personale militare arrivato da un Paese come il Qatar, tanto ricco quanto assolutamente distante dal concetto di democrazia.

Questo tipo di operazioni i militari le chiamano “guerra psicologica”. Guerra che consiste in soldoni nel demonizzare il nemico, diffamandolo e calunniandolo il più possibile anche inventando panzane colossali come le “bombe atomiche irachene di Saddam”. Di questo tipo di guerra il comando Nato di Verona ne ha una bella e importante sede. Se per i greci e i romani la guerra psicologica si riduceva a considerare e chiamare “barbari” i nemici e gli esterni in genere, ed era basata sull’ignoranza reciproca, oggi si tratta invece di alterare e nascondere la realtà creandone una ad hoc. Insomma, la faccenda è molto più complicata. Ma il succo e i fini non cambiano.

La saggezza popolare avverte che “Non tutte le ciambelle riescono col buco”. Più precisamente, Annibale, che se ne intendeva, ebbe ad avvertire Scipione che “Le guerre si sa come iniziano, ma non come finiscono”. Speriamo solo che il gioco della guerra psicologica non sia arrivato al punto di pazzia da servirsi anche di “scoperte” di bombe atomiche piazzate ad arte per farle trovare a bella posta. Se così fosse, è chiaro che saremmo pericolosamente affacciati sull’orlo dell’inferno.

Forse “la Storia è maestra di vita”, come si usa dire, ma l’umanità è una pessima scolara. Sì, c’è solo da sperare che anche questa volta si tratti di un falso allarme. O meglio: di guerra solo psicologica.

93 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Pino

    sono arrivata fino a questo:

    ““Prosegue in Iraq la produzione di bombe atomiche”

    Non l’ho mai sentito, che Saddam avesse intenzione di procurarsi il materiale per costruire centrifughe atomiche, SI’, ma non che fosse in produzione di bombe nucleari.
    Forse col tempo….

    Detto anche da Bill Clinton nel suo “Address to the Nation” nel dicembre 1998.

    Che ci sia una “shadow war” reciproca fra gli US e l’Iran e’ cosa nota.
    I Saudi e gli Emirati non vedeno di buon occhio un Iran atomica.

    Speriamo che questa escalazione di notizie abbiano solo qualche scopo politico.

    Saluti,

    Anita

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Si è mai chiesta quale Nazione adoperò questi micidiali ordigni su gente inerme e indifesa?
    Per ben due volte, una non è bastata per accorgersi degli effetti.

    Collaterali, ovviamente.

    C.G

  3. Mario Lettieri e Paolo Raimondi : Idee deboli e vecchie dal Summit Ue
    Mario Lettieri e Paolo Raimondi : Idee deboli e vecchie dal Summit Ue says:

    Idee deboli e vecchie dal Summit Ue

    di Mario Lettieri * e Paolo Raimondi **

    Di positivo c’è soltanto la decisione di non lasciare andare alla deriva l’Unione europea e di non far implodere in tempi brevi il sistema dell’euro. Per il resto il drammatico summit del Consiglio europeo dei capi di stato e di governo del 26 ottobre a Bruxelles ha prodotto una serie di proposte insoddisfacenti e lontane dall’affrontare di petto la speculazione e le sfide presentate dai crescenti debiti sovrani.

    A nostro avviso le decisioni coraggiose e convincenti avrebbero dovuto includere gli eurobond, la creazione di un ministero europeo di “difesa economica” e nuove snelle architetture di credito per il rilancio dell’economia reale e dell’occupazione attraverso investimenti di medio e lungo periodo nelle infrastrutture e nella modernizzazione di tutti i Mezzogiorno d’Europa..

    La dichiarazione finale del Summit, invece, è farcita di vecchie idee non idonee a “combattere gli effetti delle crisi finanziaria globale”. Il consolidamento fiscale, gli aggiustamenti di bilancio e alcune eventuali riforme strutturali nei paesi più indebitati non bastano e possono causare deflazione e recessione.

    Un atto politico unitario e serio sarebbe potuto essere la trasformazione di una parte dei debiti pubblici nazionali, intorno al 60%, in debito europeo, cioè in eurobond.

    Questi non sono la panacea di tutti i problemi del debito e delle loro cause, ma avrebbero trasmesso un messaggio di stabilità e di fermezza politica dell’Unione ai cosiddetti mercati.

    Sarebbe stato il primo baluardo contro la speculazione! Avremmo così guadagnato tempo per le necessarie manovre di correzione dei bilanci europei. Basate però più sulla ripresa e sulla crescita che sulla dominante isteria dei tagli.

    L’Eurosummit ha, invece, deciso di affrontare il pericolo di contagio attraverso delle operazioni di leverage fatte sulla base delle risorse dell’Efsf, il fondo salva stati. Si è fatto esplicitamente riferimento ad una leva fino a 4 o a 5 volte i 440 miliardi di euro del fondo. Parliamo dei circa 2.000 miliardi di euro di cui si era già accennato nelle settimane passate.

    Tra le possibilità, l’Efsf potrà creare dei “Special Purpose Vehicle”, nuovi prodotti finanziari per un valore multiplo del capitale di base del fondo. Di fatto sarebbero dei titoli parzialmente garantiti dal fondo stesso e di incerta appetibilità da parte degli investitori istituzionali e privati.

    Se funzionasse, tale somma dovrebbe essere utilizzata per la capitalizzazione delle banche private in difficoltà e per acquistare bond statali in caduta libera sui mercati. Le capitalizzazioni delle 90 banche europee di rilevanza sistemica dovrebbe essere, per il momento, intorno ai 106 miliardi di euro. Alla fine graveranno quasi per intero sul citato fondo.

    Sono operazioni finanziarie che dovranno sempre essere messe al vaglio dei mercati dove operano gli operatori e gli speculatori che sono stati la causa della crisi e che purtroppo continuano a muoversi al di fuori delle regole.

    Riteniamo ciò molto grave e preoccupante. Ancora una volta si dimostra l’incapacità di adottare decisioni politiche indipendenti da parte dell’Ue e la sua evidente sudditanza ai mercati e agli interessi della grande finanza.

    Eppure prima del summit alcuni avevano parlato della necessità di dimostrare l’effettiva unità politica ed economica dell’Europa creando un ministero centrale dell’economia. Le lungaggini e le evidenti difficoltà della sua realizzazione imporrebbero una più realistica e immediata “Autorità centrale europea per la difesa economica”. Le misure di difesa da adottare contro la speculazione dovrebbero essere: il divieto di tutte le operazioni allo scoperto e dei Cds speculativi, una tassa sulle operazioni finanziarie, l’obbligo di depositi in contanti a garanzia delle stesse, ecc.

    In passato in verità la Merkel aveva già proposto simili provvedimenti.

    Il meeting del Consiglio europeo invece ha inventato il ruolo del Presidente dell’Euro Summit che si riunirà almeno due volte l’anno. Scelta interessante ma sempre interlocutoria, di informazione e non di decisione esecutiva. Inoltre sembra aggiungersi alle burocrazie del presidente della Commissione Europea e a quella del presidente del Consiglio Europeo.

    Ma è sul fronte del rilancio produttivo, la vera opzione di stabilità economica e sociale e di riduzione del debito pubblico, che il Summit è mancato. Avrebbe potuto indicare e sostenere nuove emissioni europee di “project bond” per attrarre capitali privati ed internazionali interessati ad investimenti in infrastrutture e nelle nuove tecnologie.

    Il documento finale ha invece sottolineato che la Commissione europea applicherà condizioni ferree e una stretta sorveglianza sui comportamenti dei paesi membri. I sostegni dell’Ue saranno mantenuti “a condizione che tutti i programmi concordati (cambiamenti strutturali, consolidamenti fiscali, tagli di bilancio, liberalizzazioni e privatizzazioni, nda) siano rispettati”.

    Se non sono le solite litanie, sono però vecchie ricette.

    *Sottosegretario dell’Economia nel governo Prodi **Economista

  4. controcorrente
    controcorrente says:

    La vera domanda da porsi, è : ” Perchè di fronte a questi ragionevoli commenti ed osservazioni , non si fa nulla per “cambiare percorso “??
    In altre parole le opzioni posso essere diverse :
    A)Non si fa diversamente , poichè non è possibile per una questione di sistema
    B) Esiste forse una “oscura regia”che mira ad altro? !
    ect,ecte

    cc

  5. controcorrente
    controcorrente says:

    Caso Saidou

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/11/08/news/ecco_come_hanno_lasciato_morire_saidou_in_video_l_agonia_in_caserma_del_senegalese-24625620/?ref=HREC1-7

    Dialogo tra BENPENSANTE E Uomo normale al bar del mattino…

    Uomo normale :
    hai visto la fine di quell’immigrato ..Atroce

    BENPENSANTE :
    Mio caro con tutti i problemi che abbiamo, se mi dovessi commuovere per un caso come questo, non uscirei più al mattino…e poi in sostanza era un carcerato..perchè aveva violato la Legge…

    Uomo normale :
    Sì , hai ragione….mettiamola così..smetterò di commuovervi anch’io quando un “evasore fiscale” che ha violato la Legge,farà la stessa fine..!!

    Buongiorno, ….buongiorno…!!!

    cc

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x cc
    Bello!
    Quando ero quasi ventenne le compagne di scuola mi chiamavano ” Gino” ballabene”.
    Se si organizzavano festicciole in case private (sempre con una zia rompicojoni seduta a braccia conserte come una mummia a controllare che non si pomiciasse) non mancavo mai.
    Ero un buon tacco, tempi di twist, Elvis & rokkerrol..
    Bei tempi.

    C.G.

  7. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    brava lei, ma lui eccezionale!!!
    Modestamente, non ho mai capito se mi cercavano perchè ero una ragazza carina, oppure perchè sapevo ballare benissimo il tango…e non solo!
    E ho sposato un manico di scopa…ma ho ballato lostesso…con altri!!!

    Gulp! Sic! gulp sic sic!!!
    Sylvi

  8. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    io ho ballato pochissimo, tra la guerra ed il collegio ho persi molti anni della mia prima gioventu’.

    Nelle feste da ballo ho vinto premi, ma non credo per le mie doti di ballerina….

    Negli US sono andata a molti parties – cene che finivano con un paio d’ore di ballo, ma siccome mio marito non ballava, io rimanevo al mio tavolo…fumando come una turca.

    Mio marito faceva il giro dei tavoli…come un politico.

    Da bravo siculo era gelosissimo e non avrebbe apprezzato che io ballassi con altri.

    L’estate dopo la morte di mio marito andai con un amica ad una festa al Country Club che confina con la mia proprieta’, mi hanno spinta ad andarci.

    Dopo un po’ mi sono stufata e procedevo per uscire, un amico mi tiro’ per il braccio per invitarmi a ballare, io non volevo e mi tiravo indietro….il giorno dopo apparse una foto sul giornale:
    La signora Anita xxxxx godendosi una serata di festa al W….. Country Club.

    Dalla foto sembrava che stavo ballando vigorosamente, invece io mi stavo estricando da un provetto ballerino.

    Sembravo la vedova allegra……

    Sto cucinando riso e zucca col riso Arborio, ho dovuto cercare la ricetta, ormai non cucino piu’.

    Ciao,
    Anita

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    Mmmmhhhhhh…….
    Ma siamo proprio sicuri che il Banana se ne vada?
    Comincio ad avere dei dubbi, mentre l’opposizione, come al solito, tace. U.

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro U.
    penso che i suoi avvocati stanno lavorando per mettere dentro alla Legge di Stabilità che precederà la sua dipartita, qualche postilla che gli salvi il kuletto flaccido per poi farla passare ad insaputa dei Bersani e Co.
    Oramai i topi e pantegane, nani e ballerine, si stanno smarcando da Messer Patonza e credo che il capolinea sia ormai prossimo.
    Manca poco all’alba, massimo una decina di giorni.
    Quello che temo è l’ultimo colpo di coda del caimano, è capace di tutto.
    C.G.

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    E’ ovvio che NON intende schiodarsi. Gli amici, e soprattutto gli amici degli amici, NON vogliono. Del resto lui sa bene che lo aspetta una fine più ingloriosa di quella di Craxi, non per malvagità dei magistrati ma perché gli compete.
    Queste vicende troppo a lungo trascinate, abusando prima della creduloneria della masse e poi della loro capacità di sopportazione, di solito finiscono male. MOLTO male.
    Un abbraccio.
    pino

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    A TUTTI
    “Lo spread non è balzato alle stelle per colpa di Berlusconi, ma per l’ostinazione dell’opposizione nel sostenere che sia il premier la causa principale di tutto quanto sta accadendo”.
    Antonio Leone, vicepresidente della Camera del Pdl
    Come dice sempre la pregevole Silvy: E’ sempre tutta colpa dei kommmmunisti. Oouuuhhhyeaaaaaahhhhhhh!…
    Un saluto coi diti incrociati sulle paxxe. U.

  13. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita ,

    da qualche giorno vado a casa di mio figlio col nipote.
    Sono un po’ seccata perchè da lui non sono capace nemmeno di accendere la TV, se non il pc, tanto è tecnologico.
    Oggi volevo fare gli gnocchi con la zucca ma …sono arrivata adesso!
    Mia nuora sta facendo un corso di aggiornamento… e io sono di corvee, fino a fine settimana.

    Ho già detto; o lo porto a casa mia, o ve lo tenete!

    ciao Sylvi

  14. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    io spero soltanto che Napolitano non si faccia prendere per i fondelli. E’ la nostra unica speranza!
    I mercati lo cacceranno comunque ma noi saremo KO

    L’uomo ha molto da perdere e …più la pende più la rende!!!
    Forse lo spread è schizzato perchè …lui ha SOLO promesso le dimissioni…e ormai , all’estero, lo conoscono, non frega più nessuno!
    La sx? I sindacati? sono veramente nelle pesti.
    Per la prima volta, forse, sono costretti a fare sacrifici oggi…per guardare al domani.
    Dovranno finalmente decidersi a un pochino più di realtà e meno demagogia…altrimenti …periremo tutti insieme appassionatamente.
    La sx? Ho già scritto: cominci Vendola, il governatore più pagato che blatera ai privilegi…e via via tutti gli altri… Bersani? faccia liste di persone per bene, faccia un bel repulisti …rischi, si fidi degli italiani…più che perdere non può.
    E soprattutto convinca i suoi a smetterla di sognare!

    Certo che non basta che Berlusconi se ne vada…e i berlusconiani?
    e la corte dei miracoli di cui si è circondato?
    Loro certamente non molleranno l’osso!
    E Casini? che cosa darà in cambio alla Carlucci???
    Un gran casino, insomma.

    la pregevole ( dentro l’aggettivo c’è tutta la sua simpatia per me!!!)
    Sylvi

  15. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    non ho mai fatto la babysitter a casa dei miei figli, i nipotini stavano con me a casa mia.
    A volte per settimane, weekends…avevo tutto il necessario, incluso il vestiario…

    Anche se avessi voluto, mio marito era incapace di farsi un panino imbottito, o scaldarsi piatti preparati, tanto meno dare da mangiare ai cani ed al gatto…

    Per questo non ti invidio, non mi sentivo a mio agio a casa dei miei figli, non per dei giorni.

    Quando mio figlio minore era ammalato…allora si’, ma era amore e necessita’.

    Anita

  16. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Ingroia: a ‘buttare giù’ il premier
    di certo non sono stati i giudici «Tutto si potrà dire tranne che siano stati i giudici o una sentenza a buttarlo giù».
    A dirlo è Antonio Ingroia, procuratore aggiunto antimafia a Palermo.

  17. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Scusate l’ingessatura ma mi è venuto addosso uno che ha fatto un passo indietro.

    Roberto Benigni, Bruxelles,
    9 novembre 2011

  18. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Ecco un aromento neutro, già che , speriamo, avremo un governo neutro!

    Mi accingo a “spignattare” per una cena domani sera.
    Preparo infatti quasi tutti piatti che debbono essere cucinati il giorno prima e riposare.

    Soltanto le vongole impepate e le cape sante gratinate saranno preparate all’ultimo minuto.

    Insalata di polpo e seppie con poche patate.
    Boreto di rombo alla graesana con polenta bianca.
    verdure in pinzimonio
    pinot grigio e ribolla gialla
    un rosso giovane per chi beve scuro

    macedonia di frutti di bosco con gelato
    ll dolce lo portano gli ospiti.

    Ps: parlavo stamattina con un venditore BMW, dove avevo portato la Mini.
    Diceva che sono oberati dal lavoro, costretti anche al sabato e domenica in concessionaria!!!

    Ma allora aveva ragione ( ei fu!) Berlusconi.
    Gli italiani stanno bene e non hanno crisi!!!
    MAHHH!!!

    Cordialità
    Sylvi

  19. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Insalata di polpo e seppie con poche patate.
    Boreto di rombo alla graesana con polenta bianca.
    verdure in pinzimonio
    pinot grigio e ribolla gialla
    un rosso giovane per chi beve scuro”
    ——————————————————————————-

    Sylvi,
    dove abiti? Il numero civico?
    A che ora?
    Vabbè..dopo lavo i piatti.

    C.G.

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La ri-posto:
    “Insalata di polpo e seppie con poche patate.
    Boreto di rombo alla graesana con polenta bianca.
    verdure in pinzimonio
    pinot grigio e ribolla gialla
    un rosso giovane per chi beve scuro”
    ———————————————————————————

    Sylvi,
    dove abiti? Il numero civico?
    A che ora?
    Vabbè…dopo laverò i piatti.

    C.G.

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    complimenti per la cena. Come avrà già visto io ho invece gusti piuttosto continentali fatti principalmente di antipasti con salumi e secondi con carni.
    Ovviamente da noi la polenta è SOLO gialla ed è polenta SOLO bramata: macinata grossa e piuttosto asciutta (circa 3.5-4 litri d’acqua per un chilo di farina gialla).
    Quella che “Gli italiani stanno bene e non hanno crisi!!!” dovrebbe essere meglio specificata. Come stanno le centinaia di migliaia di operati (ed anche impiegati e tecnici, ormai) le cui fabbriche hanno chiuso e si sono trasferite in Ucraina? Continueranno , come hanno sempre fatto prima, a comperare BMW e ad andare nei ristoranti di super lusso dove poter godere la vertigine di cenare fianco a fianco al Grufolante?
    Per chi è la crisi ittagliana? Perle migliaia di consulenti (amici del Grufolante) pagati centinaia di migliaia di euri all’anno a non fare un caxxo? Per le Mignotti, che continueranno a guadagnare 15.000 euri al mese alla Regione Lombardia?
    Ci illusti ….. U.
    PS. Un saluto e tanti auguri. Naturalmente non posso che apprezzare la scelta de’ vini.

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G.

    puoi tranquillamente farti dare l’indirizzo da Pino o da CC…
    a casa mia c’è sempre un posto in tavola, per un amico in più…
    e ho la lavastoviglie!!!

    Sylvi

  23. sylvi
    sylvi says:

    la mia risposta a C.G è in attesa di moderazione!!!
    Che sia colpa della scelta dei vini che non garbano al moderatore?

    Sylvi

  24. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    Noi proletari del”terzo millennio” la Supa la facciamo così : Prendere un buon cavolo verza , sfogliarlo lavare le foglie e mettere da parte.
    Prendere pane secco o quasi, tagliare a fette e mettere da parte.
    Prendere salciccia (due metri) e mettere da parte.
    Prendere Bollito con osso (Medio) e fare un abbondante brodo e tenere al caldo .
    Prendere una passata di pomodore ,non importa se fatta in caca (meglio) o in bottiglia e mettere daparte.
    Grattugiare abbondante Parmigiano e mettere da parte.

    Prendere pentola (le dimensioni più o meno della mia) cospargere il fondo con sottile velo di olio di Oliva extravergine,e a quekl punto alternare Strati di cavolo verza pansecco ,salciccia sbriciolata un poco di pomodoro spruzzata di parmigiatae via via riempire la pentola bagnando con il brodo tiepido comprimendo leggermente…uno strato dopo l’altro..aggiungere pepe a e peperoncino e colamre il tutto con il brodo rimanente..
    Mettere sul fuoco con fiamma bassisima , e controllare che non attacchi alle pareti…ognii tanto ..se necessario aggiungere brodo caldo..finchè non si raggiunge un giusto rapporto tra cotto e umido..(Al fondo attacca sempre un pò, ma non bisogna farci caso..) dopo due o tre ore ..lasciar riposare la notte..passare il tutto al forno prima di servire..come fatto a casa Tua!

    In fondo disse Gramsci, Voi Facsisti avete portato L’Italia alla rovina, toccherà a Noi Comunisti di salvarla…
    La storia è vecchia e vorrei tanto questa volta salvarla “con il cavolo” verza”..
    E’ un destino triste e crudele…salvare l’Italia e goderci il cetriolo ….
    Monti in questi giorni presumo che stia preparando alla Cucina Bocconi,un pasto completo per “Poveri “…mentre i ristoranti, al pesce saranno sempre pieni di velisti volonterosi di ricordarci qual è il meglio ..per noi !!

    cc
    Ma tranquillo verrà il giorno che una volta tirata fuori la Supa dal forno, potremmo rovesciarla in testa ai Cuochi di alto e basso bordo,tuuta calda.. 200 gc …sono sicuro di vedere ancora la scena…la cucina storica continua a prepare sempre vecchie ricette …ma gusti diversi stanno maturando..

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    adesso che ho un momento di tempo, perchè mi mette in castigo dietro la lavagna?
    Devo anche inginocchiarmi sui fagioli???!!!

    Sylvi

  26. controcorrente
    controcorrente says:

    Dalle viscere della Terra…

    Dal cuore pulsante del pianeta
    una lingua di fuoco si è staccata..

    Piccoli massi rotolano impercettibili..
    nelle oscure profondità..

    Solo orecchi “sensibili ” percepiscono
    lievi vibrazioni in superficie…

    Sono “onde “di rabbia ,sorda, covata per millenni…

    In superficie Ristoranti pieni, vele spiegate
    e pesce a GO-Go…

    Ma rotolano le piccole pietre, rotolano incessanti..
    e funeree, per quando i mari “ribolliranno” di pesce cotto..
    senza padella..
    Suvvia siate ottimisti !

    cc

    A Pasqui che dicci !

  27. controcorrente
    controcorrente says:

    AHHH per Uro..
    il Bollito è un “optional”…ai tempi,si staccava la testa al vecchio gallo..ed il brodo andava bene lo stesso !

    cc

  28. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    L’insalata di polipo e’ la mia condanna per il cenone della vigilia a casa di mia nuora.
    La mia condanna perche’ ne devo fare molta.

    I polipi qui non sono molto conosciuti e se ne approfittano con i prezzi, vengono dal Portogallo.
    Li devo comprare un mese prima di Natale.

    Il bello e’ che tutti i piu’ giovani invitati arricciano il naso.

    Ciao,
    Anita

  29. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    se lei leggesse la storia della Illustrissima Siora Polenta, libro introvabile che io scovai a Padova oltre trentanni fa in uno di quei buchi di librerie che avevano un paio di piani sotto le viscere della Terra, saprebbe che la farina nobile, intesa anche come mangiata dai soli nobili, era quella bianca.
    La gialla era seconda scelta, e ” il cinquantin” che maturava in cinquanta giorni dove capitava, era la polenta dei poveri.
    Il boreto alla graesana, ma tutto il pesce, voleva polenta bianca perchè era la sola che veniva barattata con il pesce più nobile che i pescatori dei casoni di tutta la laguna veneta custodivano nelle loro “valli” in attesa del “mercante” che portava olio, pepe, aceto e tutto ciò che era indispensabile e introvabile per i “casoneri”.

    Quindi: polenta bianca col pesce e polenta gialla con le carni.
    Bramata da voi in Lombardia, ma anche curiosamente in Carnia e nel Cadore.
    Sulla costa la polenta è macinata sottile e cucinata “tenerina”…quasi un purè.
    Uno dei piatti della mia infanzia era la polenta gialla, tenera, bollente dove veniva versato il latte freddo spruzzato di zucchero.
    Il Zuf!!!
    Si poteva fare anche con la zucca!
    Che bontà!

    Sylvi

    Ps: più tardi risponderò…anche al proletario , che speriamo abbia finito di raccattare le verze!

    Sylvi

  30. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Mia nonna mi faceva la polentina gialla, calda col un po’ di latte freddo e zucchero, spesso con framboise.

    Che bei ricordi…ti ringrazio.

    Anita

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Sono d’accordo: polenta calda e latte freddo.
    Naturalmente non so nulla della pregevole storia della Illustrissima Siora Polenta. Sono solo un bidello semplice ……
    Un saluto U.

  32. controcorrente
    controcorrente says:

    A Sylvi,
    mo guarda che la Supa l’ho già fatta e in quanto ai cavoli, ai MERCATI dell’orto frutta, vanno come lo Spread.
    Tengono bene carote e zucchine da serra,qualche problema per la lattuga…in Gran Spolvero i Cetrioli Giganti,di cui si prevede una incetta mostruosa a breve.
    Il cetriolo piccolo è sparito da tempo per l’uso culinario ,inghiottito dal Buco Nero della Speculazione galattica,si trova in abbondanza nei mercatini rioanali ,ma va al macero….non vale l’equazione due piccoli contro UNO Grande…. è una questione di Sapore..!!

    cc

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    Solo un poeta..poteva sintetizzare con due parole un’intera prese per il CULO..di alcuni decenni ..

    Casto Lusso

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    “…sono solo un bidello semplice”.
    Daje, non ti ridurre, è un dignitosissimo mestiere!
    Pensa quanti bambini hai visto crescere, diventati sotto i tuoi occhi giovanottelli di primo pelo. Quanti buoni consigli hai elargitoa quelli che prendevano a sassate i vetri della scuola oppure se le davano di santa ragione durante la pausa delle nove? Tu, sempre all’erta, paziente e bonario, arbitro neutrale.
    Per fare questo nobile mestiere credo prima bisogna essere filosofi.
    Ti sembra poco?

    C.G.

  35. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Da una polentona lombarda all’altro…

    A me piaceva la polenta a fettine, fritta e con un po’ di miele o zucchero.

    Le frittelle di farina di castagne con l’uvetta.

    La castagnaccia, cosi’, cosi’, bisogna saperla fare bene…..

    Una mia amica mi dice che le caldarroste dei venditori ambulanti costano un patrimonio, io mi ricordo la fiera degli O Bei, O Bei, quelle nel cartoccio di giornale.

    Una delle mie prime compre negli US e’ stata la padella di ferro con i buchi….
    Ma va bene solo per la griglia all’aperto.

    Qui le castagne arrivano dall’Italia e solo sotto le feste, costano troppo e sono bacate e ammuffite, se ne perde la meta’.

    Io le faccio al forno…meglio di niente.

    Anita

  36. Anita
    Anita says:

    Il tuo commento è in attesa di moderazione. ???

    Mah…O ce l’hanno con la polenta o con le castagne. A.

  37. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Cosa fa o faceva Uroburo non ha importanza, io ho sempre creduto che era una bufala da parte di Popeye.
    ———————————-

    Negli US un bidello o custode e’ un professionista che prende cura degli edifici, quali ospedali e scuole.

    Sono responsabili in primo luogo per la pulizia, e spesso ma non sempre, qualche manutenzione e sicurezza.

    Funzioni simili ma piu’ manageriali e non la pulizia, vengono eseguite da un sovrintendente, spesso chiamato edificio sovrintendente.

    Generalmente nelle scuole, ospedali, carceri etc…fanno parte dei sindacati, e come tali non fanno solo cio’ che e’ dettato dalle stesse. Non altro.

    Hanno turni, di solito dopo gli orari di scuola, di uffici, di visite ospedaliere….

    Anita

  38. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Calunniò il centrosinistra: condannato Igor Marini

    Condannato a 10 anni di reclusione Igor Marini: fu il motore della “macchina del fango” contro Prodi e il centro sinistra nel 2003: il consulente finanziario, nella vicenda Telekom-Serbia, accusò decine di persone, tra cui diversi esponenti politici del centrosinistra, di aver preso tangenti.
    Fu costruita una imponente macchinazione mediatica. Era tutto falso. Lo ha stabilito il Tribunale di Roma. Inevitabile ora chiedersi perché o per conto di chi il consulente lanciò le sue accuse.

    LE FALSE ACCUSE DI TANGENTI
    Marini, nel 2003, accusò Prodi, Fassino e Dini di essere destinatari di tangenti, dichiarazioni che i pm romani Francesca Loy e Giuseppe De Falco definirono «di una gravità inaudita e prive di qualsiasi concreto fondamento». I giudici della quinta sezione penale hanno deciso che il consulente finanziario deve risarcire per diffamazione con un milione di euro. E dovrà versare 150 mila a a Romano Prodi, all’epoca dei fatti presidente del Consiglio, 100 mila euro a Walter Veltroni, Piero Fassino, Clemente Mastella, Francesco Rutelli, Donatella Dini, Lamberto Dini. Il tribunale ha condannato a 4 anni e 6 mesi il manager Maurizio De Simone, dichiarando il proscioglimento, per prescrizione dei reati contestati, di altri nove imputati (tra cui l’avvocato Fabrizio Paoletti, Giovanni Romanazzi e Antonio Volpe).

    Marini, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di documentazione falsa e contraffatta e diversi episodi di calunnia, dal settembre dello scorso anno sconta una condanna a 5 anni di reclusione per aver calunniato un magistrato romano che lo aveva interrogato nel 2003.
    Igor Marini, nel 2003 asserì che nell’acquisto da parte di Telecom Italia di una quota dell’azienda telefonica Telekom Serbia, avvenuto nel 1997, sarebbero state pagate delle mazzette ad esponenti del centrosinistra. Accusò Prodi, Fassino e Dini di avere preso tangenti sotto gli pseudonimi di ‘Mortadellà, ‘Cicognà e ‘Ranocchiò. Tra queste una supposta tangente di 125mila dollari versata a Romano Prodi e Lamberto Dini. Queste accuse si rivelarono totalmente infondate e le prove chiave prodotte a loro supporto si rivelarono dei falsi. I pm Maria Francesca Loy e Francesco De Falco avevano chiesto una condanna a 12 anni.

  39. Mario Lettieri e Paolo Raimoni
    Mario Lettieri e Paolo Raimoni says:

    Al G20 di Cannes vince il “sistema del dollaro”
     
    di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
     
    Non sorprende che il G20 di Cannes non abbia prodotto gran che. E’ dal 2008 che i G20 ci hanno abituato a tante promesse e a tante “raccomandazioni”. Non hanno mai presentato iniziative efficaci capaci di cambiare a fondo il sistema che ha generato la crisi finanziaria ed economica globale.
     
    Il recente summit rivela però un profondo cambiamento geopolitico. Infatti, dopo tre anni di una crisi che è stata originata primariamente dal e nel sistema bancario e finanziario americano, a Cannes la barra del timone sembra essere ritornata pericolosamente in mano al “sistema del dollaro”.
     
    Ciò in barba al fatto che l’economia americana sia la più debole del settore avanzato e che le sue banche abbiano una “leva” assolutamente sproporzionata rispetto al proprio capitale. Sono quindi le più esposte ai rischi ed ai titoli tossici.
     
    La dichiarazione finale del summit purtroppo rivela il grande lavoro fatto dalle lobby per spostare la responsabilità della crisi dalla finanza e dalle banche a quella dei debiti sovrani. In particolare a quelli dell’eurozona.
     
    “Dopo il nostro ultimo meeting, si legge nel documento, la ripresa economica globale si è indebolita e le tensioni sui mercati finanziari sono aumentati soprattutto a causa dei rischi sovrani in Europa”.
     
    Il grave e “vecchio” problema della finanza è stato quindi messo in second’ordine. E’ scomparso qualsiasi riferimento agli Stati Uniti e alle sue difficoltà, dimenticando il quasi default federale esploso soltanto lo scorso mese di luglio. Anche i piani di ripresa della produzione, dell’occupazione e della crescita sono finiti nel portabagagli della macchina del G20!
     
    Viene invece riconosciuto un ruolo centrale al Fondo Monetario Internazionale nella gestione dei paesi con un debito pubblico più pesante. Al Fondo dovrebbero essere assegnati più risorse e più poteri di intervento. La parola chiave è “sorveglianza”, cioè la possibilità di interferenza nelle decisioni economiche nazionali ed europee. Da subito ciò vale per la Grecia e per l’Italia. In un futuro non lontano potrebbe valere per la Francia e per l’intera Ue, responsabile di non sapere gestire i suoi membri più riottosi. Si ritorna di fatto ai condizionamenti e alle sanzioni che il Fmi ha incompetentemente e con grandi danni attuato in passato nei confronti di tutti i paesi in via di sviluppo. Si ricordino gli interventi nell’America Latina. Il Fmi è stato ed è la lunga mano del “sistema del dollaro”.
     
    Il voluto ritorno dell’”egemonia del dollaro” è dimostrato dal fatto che l’idea di una grande riforma del sistema monetario internazionale basato su un paniere di monete sia stata accantonata.
     
    Il summit ha infatti sottolineato che  “la composizione del paniere dei Diritti speciali di prelievo (Dsp) deve continuare a rappresentare il ruolo che le monete hanno nel sistema finanziario e commerciale globale e che essa può essere nel tempo modificata qualora le caratteristiche e il ruolo delle monete cambiassero”. La valutazione della sua composizione quindi dovrebbe essere basata sui “criteri attuali”. Il Fmi è chiamato semplicemente a renderli più chiari. In ogni modo, dice il documento, si riparlerà della composizione del paniere dei Dsp soltanto nel 2015!
     
    Infine il G20, su pressioni americane, è tornato a premere sulla Cina e sugli altri paesi con un surplus economico affinché sottopongano le loro monete al giudizio dei mercati e quindi ad una rivalutazione.
     
    Anche la tanto osannata decisione del nuovo presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, di abbassare dello 0,25% il tasso di sconto, che è forse l’unica “decisione” pratica di Cannes, di fatto fa seguito alla recente esplicita richiesta del ministro del Tesoro americano Tim Geithner. Egli chiese, si ricorderà, che la Bce seguisse le orme della Federal Reserve nel creare maggiori livelli di liquidità.
     
    Secondo noi ciò non è un automatico stimolo alla crescita. Senza meccanismi specifici di credito per i settori produttivi, tale decisione, oggi come in passato, può andare solo a vantaggio del sistema bancario internazionale e creare pericolose “bolle liquide” che potrebbero dar luogo anche ad attività speculative.
     
    Per il resto il vecchio sistema finanziario ha messo in stallo gran parte delle riforme. Nonostante ciò bisogna riconoscere che alcune istituzioni, a cominciare dal Financial Stability Board fino allo IOSCO, l’organizzazione internazionale delle autorità di controllo dei mercati finanziari, hanno preparato degli studi importanti e dettagliati di riforma dei derivati, degli Otc, dei Cds, delle banche ombra, di quelle di importanza sistemica, ecc. Essi però rischiano di rimanere dei lavori accademici, se i decisori del G20 non li mettono in pratica.
     
    A Cannes Sarkozy ha giocato con Obama la sua carta elettorale di grande capo europeo e di guida del mondo, ma una Francia sopravalutata e artificialmente stabilizzata potrebbe a breve crollargli addosso come un castello di carta.
     
    Se guardiamo oltre l’uscio di casa, Cannes è stato un passo indietro. Non solo sul fronte della nuova architettura finanziaria, monetaria ed economica mondiale, ma anche sullo scacchiere dei giochi geopolitici globali. La riteniamo una sconfitta strategica per l’intera Europa.
     
    *Sottosegretario dell’Economia nel governo Prodi **Economista  
     
     

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro CC, anche Uroburo

    ho stampato la tua Supa. Interessante, da provare!
    Innanzi tutto vorrei farti notare che la mia cena è a casa mia, non al ristorante…anche perchè tutto quel pesce sarebbe un conto ben salato,non ce la caveremmo con meno di 60/70 euro a cranio.
    Io ho speso 101 euro per nove persone. Tutto!
    Il vino è in casa!
    Naturalmente ” l’olio di gomito” è a parte!!!
    Certo che non si può affermare che i ristoranti siano vuoti.
    Per prenotare nelle valli del Natisone abbiamo trovato posto nel sesto Ristorante contattato.
    Sarà stato un caso? No perchè ci hanno detto che bisogna sempre prenotare una settimana prima.
    Nei Supermercati invece sono sparite molte marche, la scelta in generale è decisamente diminuita.
    Penso che il problema dei problemi sia il precariato e la disoccupazione, ma da troppo tempo non cresciamo, non produciamo.
    I garantiti italiani sono più garantiti dei tedeschi, i precari in Germania sono in numero ininfluente.
    Là c’è non un governo, ma una STRUTTURA di governo che funziona comunque.
    E’ inutile dare la colpa a Berlusconi…se avessimo una struttura burocratica funzionante, una mentalità civile e sociale corretta non saremmo precipitati nel baratro, nonostante Berlusconi.
    Poi, per curiosità…se un operaio è bravo e affidabile, sindacalista o no, mi spiegate perchè un imprenditore dovrebbe licenziarlo? Parlo di imprenditori, non di ladri ruba e scappa col malloppo!!!
    Però troppo spesso il sindacalista in azienda bada a far carriera nel sindacato , non sul posto di lavoro.
    Ma ci sarebbero cose da dire….infine il fondo è una dx senza cultura e una sx che ancora non ha deciso chiaramente che cos’è il riformismo. Sono mali tipicamente italiani…e se non ci fossero stati imprenditori corraggiosi e corretti e operai, ci sono ci sono, onesti e laboriosi saremmo da mo’ finiti in Grecia a mangiare feta!
    In fondo sono più coerenti quelli che predicano il ritorno allo statalismo puro, alla Vox per intenderci; fuori dalla storia e dalla realtà…ma appunto… a loro non interessa la storia e la realtà!!!

    Ps: Mi raccontava mio figlio dell’Azienda tedesca ( 12mila dipendenti solo in Germania); Nella bufera della crisi, sono stati messi in cassa integrazione parecchi.
    I proprietari, azienda familiare con sede a Stoccarda, si sono recati di persona a casa di Tutti gli operai sospesi.
    Hanno spiegato e promesso che appena possibile sarebbero rientrati, anche a tempo parziale.
    Stanno facendo straordinari a più non posso.
    Io la chiamo cultura di Azienda.
    Perchè noi NO???

    Sylvi

  41. Anita
    Anita says:

    10 novembre 2011, 02:23
    Paul Krugman NYTs

    Peccato originale e la crisi dell’euro
    Una breve nota in questo momento, forse più tardi.

    Una domanda che continua ad emergere è, come posso conciliare il mio disprezzo per gli avvisi di vigilantes legame con ciò che sta accadendo in Italia? Questo sembra particolarmente indicato perché ho in passato usato la capacità d’Italia per portare il debito superiore al proprio PIL come esempio che riguarda il debito sono state esagerate.

    La risposta sta nel concetto di peccato originale. Non del Papa gentile, ma il tipo economico – l’antica idea che i paesi in sviluppo sono particolarmente vulnerabili alle crisi finanziarie perché sono in prestito in valuta estera. (Sì, la carta legata in realtà solleva alcune distinzioni tra i disallineamenti di valuta e il peccato originale, non importa per ora).

    Il punto chiave è che l’adesione all’euro, l’Italia ha preso un morso della mela – ha convertito la sua avanzata lo status di paese, come una nazione emissione di debito in una propria moneta, nel peccato originale, con i debiti a qualcun altro di valuta (in Europa in linea di principio , della Germania, in pratica). Che è la radice della sua nuova vulnerabilità.

    Anita

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 11.11.11 alle 13:29 } Certo che non si può affermare che i ristoranti siano vuoti.
    Nei Supermercati la scelta in generale è decisamente diminuita. I garantiti italiani sono più garantiti dei tedeschi,
    …se un operaio è bravo e affidabile, sindacalista o no, mi spiegate perchè un imprenditore dovrebbe licenziarlo? Parlo di imprenditori, non di ladri ruba e scappa col malloppo!!!
    Però troppo spesso il sindacalista in azienda bada a far carriera nel sindacato
    una sx che ancora non ha deciso chiaramente che cos’è il riformismo.
    Perchè noi NO???
    —————————————————–
    Cara Silvy,
    trovo la sua ultima domanda veramente improponibile. Davvero lei non sa perché? Eppure l’ha scritto.
    Moltissimi imprenditori ittagliani sono gente che vuole solo guadagnare e poi scappare con il malloppo. La cultura imprenditoriale del paese è mediocrissima; le capacità organizzative, progettuali relazionali ancora più scarse. Un imprenditore come quello da lei citato in Germania da noi sarebbe una mosca bianca.
    I licenziamenti politici (e le Liste nere) in Italia ci sono sempre stati e ci sono anche ora. Una persona che conosco è stata oggetto di mobbing pesantissimi solo e semplicemente perché si era iscritta al sindacato (per far controllare il suo salario). Mobbing di rilevanza penale; in una ditta nota in tutto il paese ed il cui proprietario è ben conosciuto.
    I ristoranti sono pieni, non discuto; e la concessionaria di BMW (che pessimo gusto! Dei veri cafoni) fa affari d’oro. Ma lei non ha (ovviamente!) risposto alle mie domande: quanti operai licenziati per chiusura della ditta frequentano i ristoranti o le concessionarie BMW? Naturalmente moltissimi …..
    Sono gli imprenditori che frequentano i supermercati nei quali la scelta è diminuita, dico bene?
    La carriera in un sindacato comporta una paga uguale a quella di un operaio di fabbrica ma con orari di lavoro più lunghi. E dire chela sinistra italiana non è riformista è una barzelletta da ignoranti: il PCI è riformista dagli anni Trenta ed il PSI (fino al Grassi) lo è sempre stato.
    Mia cara io trovo che lei vive sulle nuvole e che, come sempre, non risponde mai alle domande o alle obiezioni. La trovo un interlocutore poco attendibile.
    Un saluto U.

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