La signora Ofelia ha addebitato al malcapitato Dominique Strauss Kahn le escoriazioni vaginali che s’era procurate allegramente con altri la sera prima. Ma per capire che mentiva bastava guardarla. E avere letto il processo a Frine

Non per vantarci, ma lo abbiamo sostenuto quando tutti erano convinti del contrario, c’erano cascati come allocchi e Dominique Strauss Kahn lo lapidavano in tutti i modi possibili, le femministe lo scorticavano vivo e in patria veniva colpito da denunce a scoppio ultra  ritardato, chiaramente più campate per aria di quella scagliatagli contro dalla magistratura di New York. Ora l’accusato è tornato libero, completamente libero, ed è saltato fuori che la signora Nafissatou Diallo, meglio nota come Ofelia, ha rifilato un bidone anche ai periti che al pronto soccorso l’avevano sottoposta a visita ginecologica. I danni in alcune zone della vagina c’erano, ma la gentile signora se li era procurati la sera prima dell’asserito tentativo di stupro, dandoci evidentemente dentro con almeno un altro uomo. La mattina dopo, una volta preso servizio al Sofitel, la gentile signora deve avere pensato bene di mettere a frutto i segni della baldoria sessuale della sera prima: una capatina nella stanza del ricco direttore del Fondo Monetario internazionale nonché probabile futuro presidente della Repubblica francese, forse un po’ di sesso veloce giusto per poterlo incastrare meglio, e poi giù con le accuse.
Uno dei danni peggiori di questa brutta storia a base di panzane e riprorevole creduloneria della polizia e del magistrato Cyrus Vance di New York è che sarà ancor più difficile per le donne stuprate per davvero poter essere credute quando dovessero ribellarsi e rivolgersi alla giustizia. L’accusa di stupro di solito è supportata solo dalle affermazioni della vittima, alla quale si tende a dare molto più credito che all’accusato anche quando non ci sono né prove né testimonianze. D’ora in poi sarà più difficile essere credute sulla parola, la vicenda del Sofitel ha infatti dimostrato clamorosamente che ci si può far passare per vittime anche quando non è vero. Chiediamoci cosa sarebbe successo se l’accusa fosse stata lanciata contro uno di noi, contro un uomo qualsiasi, privo cioè dei molti quattrini necessare per ingaggiare avvocati e detective in grado di dimostrare che le accuse sono solo frottole interessate .

A voler essere irriverenti e un po’ goliardici, cosa legittima dopo la cappa di ipocrisia “politicamente corretta” che ha condizionato questa vicenda, per capire al volo che l’ex direttore del Fondo Monetario Internazione (FMI) era innocente bastava guardare da vicino la sua accusatrice, la signora Ofelia cameriera del Sofitel Hotel di New York. Che si è proclamata vittima di un tentato stupro classico e di un doppio stupro “orale”, non prima di essersi sentita sussurrare un lusinghiero “Sei bellissima!”.  E’ qui che casca l’asino, che in questo caso è un’asina. A parte la contraddizione con le prime versioni, nelle quali affermava che DSK non aveva profferito verbo, ora che sono disponibili nel web le sue foto la realtà è evidente: solo un innamorato perso, un figlio o, come lo chiamano a Napoli, un “cecato” possono dire che Ofelia è bellissima. Sì, certo tutte le donne, in particolare “sono belle tutte le mamme del mondo” come dice una vecchia canzone, però qui c’è di mezzo un uomo distrutto, distrutto anche nella corsa all’Eliseo che avrebbe con ogni probabilità vinto, un uomo dalla carriera manageriale e politica stroncata a causa delle evidenti panzane rifilate da Ofelia, che in quanto musulmana non deve amare molto un ebreo come DSK.

Poiché c’è di mezzo la riduzione a polpettine di un uomo e della sua carriera, è bene essere molto chiari.  Ed essere molto chiari significa anche dire chiaro e tondo che, oltre a non essere né bellissima né bella, la signora Diallo non pare la più adatta a far cadere di colpo in tentazione selvaggia e incontenibile un arcimilionario, in dollari e in euro, come DSK, che certe cose può permettersi di farle e farsele fare da giovanissime e bellissime, quando, dove e come vuole. Magari certe cose per galanteria non si rifiutano neppure da una volenterosa, consenziente o proponente, anche se non è una Venere, ma stuprarla proprio no, per giunta con un doppio rapporto orale senza reazioni difensive, come per esempio mordere. A parte l’impossibilità di credere che un uomo non deficiente  faccia sesso senza preservativo con una sconosciuta di passaggio, rischiando così l’Aids in quella Grande Mela che di certe malattie infettive è una capitale.
C’è chi si permette il bunga bunga con una ventina di pulzelle. Un direttore dell’FMI per giunta ricco di suo, e ricco anche della moglie, di sicuro può permettersi qualcosa di un po’ di sesso arraffato alla prima che ti capita per caso in stanza.
Ciò che infastidisce delle affermazioni strappalacrime della signora è il suo tirare in ballo la figlia – “Piango ogni giorno davanti mia figlia” – perché il tirare in ballo i figli per commuovere la platea è un vecchio vizio di chi non ha argomenti più convincenti. Si vedano per esemio i  giuramenti di Silvio Berlusconi “sulla testa dei miei figli” e il discorso in parlamento del deputato Alfonso Papa per tentare di non andare in galera.

La vicenda di Ofelia e la sua conferenza stampa ricordano, in versione ribaltata, una famosa storia dell’antichità. Più o meno nel 335 avanti Cristo l’etera greca Frine, una sorta di escort di alto livello di quei tempi, amante dell’oratore Iperide, venne accusata ad Atene di empietà per:  1) avere fatto più volte baldoria “licenziosa e indecente”; 2) avere organizzato feste a base di orge; 3) avere introdotto un  ́dio nuovo, vale a dire un non meglio identificato  ́dio straniero al quale si diceva rendessero onore  ́le prostitute e le non virtuose dell’epoca. Durante il processo, il suo avvocato e amante Iperide a un certo punto si rese conto che la giuria, presieduta dal fegatoso Eutias, l’avrebbe condannata a morte, pena prevista per il reato di empietà. E così l’avvocato osò l’inosabile: denudò davanti a tutti il seno di Frine e invocò con alti lamenti pietà per tanta bellezza. Scelta efficace: Frine di colpo non appariva più come una imputata, ma come una sacerdotessa di Venere. Di conseguenza, i giudici restarono atterriti all’idea di condannare una sacerdotessa della dea dell’amore e della bellezza. Frine venne assolta, Eutias, scornato, per l’incazzatura non volle più partecipare a giudizi e Atene proibì che nei processi si facesse ricorso a lamentazioni per chiedere pietà e si mostrassero gli imputati a tutto il pubblico.
La storia di Frine, parola che dovrebbe significare bruna, ma era anche il nome di un tipo di rana, ha ispirato anche il film “Altri tempi”, girato nel 1952 con la regia di Alessandro Blasetti, nel quale Vittorio De Sica in veste di avvocato evita l’ergastolo alla sua cliente Maria Antonia sbattendo in faccia alla corte la prorompente bellezza della scollatura dell’imputata.

Le femministe – che chissà perché protestano per la fine dell’incubo di Strauss Kahn – e i politicamente corretti possono incazzarsi quanto vogliono, ma Ofelia non è apparsa neppure da lontano una sacerdotessa di Venere. Motivo per cui al cospetto del pubblico le sue frottole alla fine sono apparse per quel che sono: frottole. Chissà se avranno il buon gusto di chiedere scusa, o almeno di arrossire, le vestali del femminismo e le maestrine di pensiero non solo d’Oltralpe:  per loro DSK era sicuramente colpevole per il semplice e unico motivo che a dirlo era una donna. Non osiamo pensare a cosa succederebbe, giustamente, nel caso in cui si sostenesse che una donna è sicuramente colpevole solo perché a sostenerlo è un uomo.
Dato che in Italia stiamo vivendo un altro periodo di giustizialismo “politico”, forse è bene fermarci un attimo a meditare.

572 commenti
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  1. La Striscia rossa
    La Striscia rossa says:

    “In commissione giustizia il parere della maggioranza sulla manovra correttiva s’è limitato a un attacco alla liberalizzazione della professione forense, con buona pace delle tante dichiarazioni d’intenti in senso liberista, e a un deciso no alla riduzione dell’indennità parlamentare per chi esercita la libera professione, in omaggio al più sfacciato spirito corporativo in un momento in cui il Paese soffre una grave crisi. Per questo, il PD ha votato contro”.

    Lo dichiara la senatrice del PD Silvia Della Monica, capogruppo PD in commissione Giustizia di Palazzo Madama.

  2. Anita
    Anita says:

    x CC

    …..il cammello e’ troppo evidente, piuttosto accogli le donne “bodyguard” che accompagnano Gheddafi.

    Anita

  3. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    se CC ospita le walkirie di Gheddafi…ho la netta sensazione che sua moglie non starebbe con le mani in mano!!!!!!!!
    Meglio il cammello!

    Sylvi

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    Tito Boeri, che oggi su Repubblica critica con molto tatto sia il PD che i Sindacati, non mi pare uno fobico.
    E nemmeno Chiamparino che non approva lo Sciopero CGIL che è praticamente una baruffa in famiglia!
    Ritengo che i Sindacati italiani siano responsabili per una buona parte dello sfacelo che ci circonda; non sono stati capaci di scelte unitarie che “obbligassero” Confindustria a schierarsi e non ad adagiarsi a scelte governative praticamente inesistenti su lavoro ed economia.
    Non posso odiare il Sindacato perchè non si odia quello che praticamente non c’è!

    Mi pare , a proposito di grande storia e microstoria di aver più volte affermato che da quest’ultima SI PARTE…per capire l’altrove.
    Mi piacerebbe sapere da lei perchè al Nord è nata la Lega e tiene a livello politico, nonostante Bossi che dimostra una capacità di analisi ormai desaparecida e che comunica con dito medio e pernacchie.
    Perchè, più in generale, sono tornate prepotentemente lingue minoritarie, locali, in Europa, tanto da spingere l’Unione a legiferare per tutelarle?
    Parlo anche del sardo e del friulano (ma anche del gallese odiato da Peter) che ondate di “italiani” avevano boicottato e disprezzato come resti di cultura baluba, e chiedo scusa ai baluba.
    E la storia nazionale, secondo lei, di che cosa è fatta?
    Solo dalla Resistenza e dell’antifascismo che troppo spesso è diventato un drappo rosso da sventolare sotto il naso del toro?
    Non crede che la storia sia più complicata proprio perchè non c’è storia senza la conoscenza della microstoria?

    Io credo invece che si debba non fermarsi nè alla microstoria, nè abbarbicarsi alla grande storia. (Quale poi?)
    Questo movimento lo vedo come un flusso e riflusso, una andata e un ritorno perpetui.

    Sylvi

  5. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,
    Che ad Arzignano ci fosse un’evasione piuttosto robusta lo sapevano anche i bambini, esclusa ovviamente la Finanza…chissà perchè!!!
    Ma la Finanza pudicamente non mette naso ( ma non lo metteva nemmeno quando comandava la sx) nemmeno nella chimica che serve alla concia, nè in molti altri traffici…correlati!
    Chissà perchè???

    Ma la Finanza è pudica in molte branche del lavoro, al Centro-Nord.
    Al Sud…pare che nessuno lavori perciò non c’è evasione!!!
    Una tabella sui giornali evidenzia che il Centro evade il 17%, il Nord il 14% e ….il Sud …odi, odi…il 7%.
    Il Sud mantiene il resto d’Italia. OOhhhyyyyeeeaaaa!

    Sylvi

  6. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    hmmmm, le Varlkirie potrebbero avere assunto il corpo delle asinelle di CC…. ;-)

    Io sono ancora alle prese con gli ultimi preparativi, ho finito con l’esterno, almeno credo.
    Ho fatto un piccolo bucato, sto cucinando vegetali, piccole cose in caso che perdiamo la corrente.

    Questa mattina i miei vicini erano tutti mattutini, quasi tutti si fanno una camminata a orari vari, non oggi, tutti fuori prima del maltempo.

    Fino ad ora ci sono stati solo tre’ morti, indirettamente causati dall’uragano.

    Un surfista, un uomo ha sofferto un attacco al cuore mentre stava installando compensato davanti alle sue finestre, e un altro
    e’ stato colpito da un ramo d’albero mentre controllava la sua proprieta’.

    Un abbraccio,
    Anita

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    ognuno ha i suoi interessi. C’è chi studia l’accadico e chi si diletta di matematica.
    Non ho detto che la storia locale non ha la sua, limitata, importanza, ho detto che a me interessa fino ad un certo punto perché poi mi annoia.
    Per altro le storie nazionali hanno delle logiche che sono loro proprie e che non sono affatto la somma delle storie locali.

  8. peter
    peter says:

    appunto, le dinamiche delle storie nazionali, ed internazionali, sono del tutto diverse da quelle locali, le quali assomigliano a delle cronistorie. Stagni, rivoli, torrenti, fiumi, laghi, mari ed oceani, sono tutti fatti di acqua, ma le loro dinamiche sono diversissime…
    Questo Sylvi non puo’ capirlo, perche’ per lei l’Italia e’ la mera somma aritmetica di 20 regioni. Al massimo, arriva a raggrupparle in nord-centro-sud. L’Italia, e la sua storia, e’ molto di piu’ della somma delle parti. E cosi’ per il resto d’Europa

    Peter

  9. Fulvio Grimaldi: dalla Colombia alla Libia, utile per meditare
    Fulvio Grimaldi: dalla Colombia alla Libia, utile per meditare says:

    Born in the Usa

    In Colombia paramilitari ed esercito hanno ammazzato in 6 mesi 27 sindacalisti, In tutto il 2010 con il narcofascista Uribe ne erano stati uccisi 49. In Honduras una Resistenza appiattitasi sul truffaldino modello elettoralista e partitista dei postgolpisti, salvo valorose eccezioni, soprattutto dello schieramento organizzato indigeno e afrodiscendente e degli studenti, subisce giornalmente la decimazione di militanti, difensori dei diritti umani, giornalisti e soprattutto di contadini del Bajo Aguan che difendono le loro terre dall’assalto delle monoculture di latifondisti e multinazionali. In Messico continua la carneficina delle donne, dei sicari rivali, di civili innocenti, di giornalisti, ad opera della coalizione narcotrafficanti-forze di sicurezza del regime Calderon, installato con frode elettorale e dai narcopadroni di Washington. In Yemen i 37 patrioti sud yemeniti massacrati ieri dall’esercito del fantoccio Usa-saudita Saleh si aggiungono alle migliaia di yemeniti sterminati dai droni Usa e dalle soldataglie del regime: annegata nel sangue, ma in continua espansione, la gigantesca rivolta popolare nonviolenta, devastati i territori tribali degli insorti del Nord, bombardato lo Yemen del Sud dove la maggioranza della popolazione sostiene la lotta armata di liberazione. Per i genocidi e i loro media (manifesto compreso), la copertura sta nel chiamare i rivoluzionari “Al Qaida”. In Somalia si specula su una carestia di proporzioni apocalittiche, ovviamente provocata da devastazioni ambientali causate dall’Occidente, per penetrare, sotto la mimesi degli interventi umanitari, con forze speciali (squadroni della morte) e debellare l’annosa resistenza popolare dei patrioti Shabaab. Alla regione da essi controllata vengono negati gli aiuti con la scusa che gli Shabaab rifiutano l’ingresso alle spie e ai terroristi delle Ong internazionali. Intanto il mercenario regime etiopico fa la sua parte attaccando e sterminando le popolazioni somale dell’Ogaden colpite da carestia anch’esse ma indegne di carità internazionale. Da vent’anni la strategia imperialista punta, a forza di stragi e di fame, a impedire che questa nazione, collocata in posizione di interesse cruciale per i traffici occidentali, abbia pace e sovranità, ne fa una discarica di rifiuti tossici e nucleari, ne depreda i mari (da cui i sacrosanti pirati), gli scatena addosso i vassalli vicini.

    A Haiti, dopo aver occupato militarmente l’isola per farne una base anti-latinoamericana e anti-cubana, e dopo aver impedito per lunghi mesi i soccorsi alla popolazione agonizzante, gli Usa, certi conoscitori in anticipo del terremoto e forse suoi provocatori, divorano il paese pezzo per pezzo e favoriscono la diffusione del colera che ha infettato decine di migliaia di persone lasciate senza aiuti, casa, sanità. In Afghanistan, dove ai fini del mercato e delle banche Usa, il regime è stato affidato a una cosca di criminali vendipatria narcotrafficanti, la banda colonialista, in rotta per l’avanzata delle forze popolari di liberazione, uccide con droni e bombardieri quotidianamente decine di civili e altrettanto fa con le incursioni dei droni Cia nel paese alleato Pakistan, violandone la sovranità, come esemplificato in termini grotteschi dall’operazione-farsa Bin Laden. Chi viene risparmiato dai droni, se la deve vedere con gli attentati terroristici che, sulla falsariga dell’Iraq, agenti Cia e Mossad fanno compiere al loro mercenariato locale nelle moschee e nelle piazze affollate. Obiettivo: frantumazione del Pakistan e furto del suo potenziale nucleare in combutta con l’India, usurpatrice del Kashmir e contro la Cina. Il supporto mediatico viene da “giornalisti” del Manifesto come Marina Forti, Emanuele Giordana, Giuliana Sgrena e altri della Lobby, che, islamofobici viscerali, non vedono non sentono non dicono sugli eccidi Isaf-Nato, mentre attribuiscono la grande maggioranza delle vittime a chi lotta contro un’occupazione di marca SS.

    SEGUE SU http://fulviogrimaldi.blogspot.com/2011/08/born-in-usa-sofri-lo-schifo-oltre-lo.html

  10. sylvi
    sylvi says:

    x Peter e Uroburo,

    mi piacerebbe che mi spiegaste pragmaticamente quali sono le dinamiche nazionali in Italia, rispetto alla somma di Nord-Centro-Sud; senza voler fare finta che siamo una nazione, perchè se lo fossimo non ci sarebbe bisogno, a 150anni dall’Unità, di ripeterlo ogni giorno e a ogni piè sospinto!
    I dati di fatto non si ribadiscono ogni giorno, ci sono. Punto.
    Se Uroburo vuol studiare la Nazione Italia…mi dica, oltre il Tricolore e l’Inno che abbiamo riscoperto da poco, che cosa c’è di nazionale?
    La Costituzione, purtroppo in gran parte disattesa? E non per colpa dei friulani!!!
    La Resistenza? Non credo sia patrimonio del Centro-Sud.
    Si è fatto il tentativo di farne il motivo fondante nazionale, ma piaccia o no, è fallito!
    Uroburo sicuramente lo sa meglio di me perchè è fallito, se ammettesse il fatto!
    Perchè siamo individualisti, localisti, mafiosi, familisti immondi???

    Mi raccontava un amico senese, qualche giorno fa che alla sposa pisana e ai suoi parenti,gli amici dello sposo senese srotolarono uno striscione con su scritto: Welcome, pisani di m. Nel 2011!
    Forse potremmo dire che i localismi sono ancora molto vivaci!

    Uno scherzo, si dirà…ma è proprio soltanto uno scherzo?
    E che in Europa, TUTTA, facciano ancora distinzioni fra italiani del Nord e del Sud, come si spiega???
    E di conseguenza europei del nord e del sud!
    Peter che ha scelto di vivere in una Nazione Unita ( per modo di dire, dato che Scozia e Galles sono a un pelo della secessione),
    che come nessun’altra europea sta con un piede in Europa e l’altro oltremanica, ed è il massimo dell’antieuropeismo—mi viene aparlare di rivoli, stagni, fiumi e quant’altro—di che parla Peter?
    Sicuramente il senso nazionale è più sentito nelle grandi nazioni europee, in alcune almeno…ma io credo che si potrà costruire l’Europa dei Popoli, certamente non quella delle Nazioni!

    So che ho detto alcune cose sgradevoli, ma mi piacerebbe essere contestata sui fatti, non sulle emozioni!

    Buonanotte
    Sylvi

  11. Vox
    Vox says:

    I SIGNORI DELL’APOCALISSE
    DEL CIBO

    A partire dall’India, Monsanto, Advanta, DCM-Sriram, Kanchan Jyoti Agro Industries, PHI Seeds Pvt. Ltd, Krishidhan Seeds e J.K. Agri Genetics si apprestano a impossessarsi del patrimonio alimentare naturale per fare miliardi a palate e decidere chi e dove dovrà mangiare e chi morire di fame.

    IL GRANDE FURTO DEI SEMI

    da un art. di VANDANA SHIVA
    (Fisico, Attivista politica e ambientalista)

    […] Sotto la pressione dell’Ufficio del Primo Ministro [dell’India] (che a sua volta subisce le pressioni della Casa Bianca…) gli Stati stanno firmando accordi di intesa con le multinazionali delle sementi per privatizzare il loro ricco e differenziato patrimonio genetico.
    Il Governo del Rajasthan ha firmato sette accordi con Monsanto, Advanta, DCM-Sriram, Kanchan Jyoti Agro Industries, PHI Seeds Pvt. Ltd, Krishidhan Seeds e J.K. Agri Genetics…

    Affiderà nelle mani di Monsanto millenni di selezione realizzata dai contadini. Lo Stato sussidierà la produzione di Monsanto.

    … E mentre le risorse pubbliche verranno messe a disposizione di Monsanto sotto forma di sussidi, “la strumentazione di Monsanto, le tecniche, la tecnologia, il knowhow e i diritti di proprietà intellettuale per tutti i raccolti rimarranno di proprietà di Monsanto.

    La fornitura delle sementi che le università agrarie stanno affidando a Monsanto non sono di proprietà dello Stato, e neppure di Monsanto. Sono una proprietà comune delle comunità agricole…

    Il seme commercializzato è ecologicamente incompleto e lacerato su due livelli: intanto, non si riproduce da solo, mentre, per definizione, il seme è una risorsa che si rigenera. Le risorse genetiche sono, di conseguenza, attraverso la tecnologia, trasformate da una risorsa rinnovabile a una non rinnovabile. In secondo luogo, non fornisce prodotto da solo: ha bisogno dell’aiuto di altre sostanze acquistate. And, quando le aziende delle sementi e quelle chimiche si uniranno, la dipendenza di questi input aumenterà. Se una sostanza chimica viene aggiunta esternamente o internamente, rimane un inserimento esterno nel ciclo ecologico della riproduzione del seme.

    È questo passaggio da un processo di produzione ecologico attraverso la rigenerazione verso processi tecnologici di produzione non rigenerativa che è alla base dell’espropriazione dei contadini e della drastica riduzione di biodiversità in agricoltura.

    È alla radice della creazione della povertà e della non sostenibilità in agricoltura.

    I brevetti sono centrali nella colonizzazione della rigenerazione delle piante e, come nel caso dei terreni, si basano sui concetti di possesso e di proprietà.

    … Monsanto ora controlla il 95% del mercato dei semi del cotone. Controlla sessanta aziende sementiere indiane con accordi per le licenze. Ha spinto il prezzo dei semi da 7 rupie al chilo fino a 3600 rupie al chilo, metà delle quali sono per il pagamento dei diritti… Duecentomila agricoltori si sono suicidati in India da quando la presa di potere delle multinazionali è diventato il risultato primario della globalizzazione.

    …La sovranità dei semi è la base della sovranità alimentare. La libertà dei semi è la base per la libertà alimentare.

    http://www.zcommunications.org/the-great-seed-robbery-by-vandana-shiva

  12. Vox
    Vox says:

    LIBIA

    REQUIESCAT IN PACEM…
    NELLE MANI DEI ROTHSCHILD

    davidicke.com

    … Gli aerei della NATO disseminano di bombe Tripoli a sostegno dei “ribelli” presenti sul terreno. Migliaia di civili in carne e ossa che la Risoluzione delle Nazioni Unite dicevano che dovessero essere protetti sono stati uccisi nel corso di queste operazioni. Ma non abbiamo sentito niente di tutto questo nel media mainstream e quasi nulla degli omicidi e delle esecuzioni dei sostenitori di Gheddafi da parte dei “ribelli” nel corso del conflitto e dopo che erano entrati a Tripoli…

    ===

    Addio Libia, Libia dove i proventi del petrolio venivano condivisi con la popolazione e usati per sostenere istruzione e assistenza sanitaria gratuite, alloggi statali, posti di lavoro, Libia che stava per mollare il dollaro e creare il dinaro d’oro, Libia che eri la Svizzera del continente africano: riposa in pace.

    Gli Stati Uniti e gli alleati coscritti della NATO non se ne andranno per lasciare la Libia ai libici. Occuperanno il territorio su ordine delle banche e delle multinazionali per razziare le risorse petrolifere e impoverire il popolo. Un film già visto altrove e più volte.

    E con la Libia, R.I.P. anche i concetti di sovranità nazionale, diritto internazionale, legalità. Benvenuti nel Nuovo Ordine Mondiale in cui i soliti noti possono e fanno tutto quello che vogliono. Senza freni.

  13. peter
    peter says:

    x Sylvi

    E’ molto difficile contestarla sui fatti, visto che nel suo post non ce ne sono quasi per niente, ci sono appunto solo emozioni…
    Lei e’ in effetti una persona molto emotiva, e fa confusione.
    Le distinzioni tra italiani le fanno in Europa perche’ le fanno gli italiani in primo luogo, quelli come lei in particolare. L’Europa e’ divisa in molti modi, non solo nord-sud, se e’ per quello. Est-Ovest, ad esempio, slavi, latini, germanici, anglosassoni, e poi le divisioni interne a ciascuna nazione…
    Vi sono quelli che speculano sulle differenze, per il proprio tornaconto, e quelli che capitalizzano sulle cose in comune, come sempre

    Peter

  14. peter
    peter says:

    x Vox

    la Libia era ben lontana dal paradiso in terra, o Svizzera del Nordafrica, che dipinge lei. E Gheddafi e’ poco meno di un pazzo su di un trono, come tanti altri rais del medio oriente ee dintorni.
    Il resto pero’ e’ vero: petrolio, risorse, saccheggi…

    Peter

  15. Anita
    Anita says:

    Libia

    Eni è presente in Libia dalla fine degli anni Cinquanta, con attività in tutti i bacini petroliferi del Paese. Eni è il primo produttore di idrocarburi in Libia: le attività operative upstream si svolgono sia on-shore nel deserto che nell’off-shore della Tripolitania. Mentre Eni, tramite la branch della controllata Eni Nord Africa BV gestisce in proprio le attività esplorative, quelle di produzione e sviluppo sono gestite dalla società no-profit Mellitah Oil & Gas che ha sede a Tripoli ed è partecipata in misura paritetica da Eni e dalla National Oil Corporation (NOC). Oltre all’upstream Eni è presente nel paese nel downstream con una partecipazione del 50% nella societa’ Greenstream che opera il gasdotto che collega la Libia all’Italia.

    La Cina aveva investito 18 mililiardi di euro prima del conflitto: in Libia operavano 75 compagnie cinesi su 50 progetti differenti per 36mila dipendenti (che sono stati evacuati e che evidentemente sono pronti a ritornare). TambaPress.

    I russi (Gazprom Neft, Tatneft) avevano interessi libici per miliardi di dollari, così come i brasiliani (Petrobras e Oderbrecht). Stessa storia per la Germania, per la Francia, per gli Stati Uniti che supportano un’indipendenza del paese fin dal 1951, hanno peggiorato le loro relazioni internazionali con la Libia dopo il golpe di Gheddafi e poi hanno siglato una serie di accordi dal 2004 in avanti.

    La Francia di Sarkozy – che attaccò per primo e in tutta fretta – aveva stipulato accordi con Gheddafi per forniture militari per svariati miliardi di euro, per esempio. E dell’amicizia e dei trattati fra Itaia e Libia non c’è altro da aggiungere.

    Gli investimenti dei libici

    Forse qualcuno sarà stupito: anche la Libia ha investito nel resto del mondo. Per 53 miliardi di dollari certi (in generale, si registra un’assoluta mancanza di trasparenza sui fondi libici internazionali).
    Il primo report in assoluto per fare chiarezza è stato stilato da Global Witness (un’organizzazione non governativa britannica che combatte la corruzione) a marzo 2011. La LIA (Libyan Investment Authority) ha investito in prodotti finanziari delle banche di tutto il mondo e persino in titoli di stato (in particolare degli U.S.A.) per 1 miliardo di dollari. La British HSBC ha avuto 300 milioni di dollari, la Goldman Sachs 43. Inoltre, il governo libico ha circa 20 miliardi di dollari sparsi in banche di tutto il mondo. Dopo le rivelazioni del report, nessiuno, dalle banche, ha commentato. L’obiettivo della Global Witness sarebbe quello di costringere le banche a rivelare le origini dei loro fondi.
    3,5 miliardi di dollari sono stati investiti in prodotti finanziari speculativi (1 miliardo solo nella banca francese Societe Generel).
    La Libia ha quote in Nokia, Nestlé e Danone, EDF-GDF, Lagardere, Sanofi-Aventi Lab.
    In Italia, la Libia possiede, per esempio, il 14% dell’UniCredit.

    E tutto ciò rappresenta solo una piccola frazione del patrimonio di Geddafi. Occorre aggiungere almeno altro 20 miliardi di dollari, quasi tutti nel Regno Unito. E chissà quanti altri fondi di cui non si trova traccia. Secondo la stima più recente della Reuters stiamo parlando di 150 miliardi di dollari. Cui vanno aggiunte 144 tonnellate d’oro conservate nella banca centrale libica.

    Il sostegno della NATO, dell’UE, dell’ONU

    Non sarà difficile, dunque, alla luce di questo straordinario patrimonio e delle possibilità che offre la ricostruzione in termini economici, capire l’interesse mondiale per il dopo-Gheddafi.
    La NATO si è affrettata a offrire, tramite le parole di Anders Fogh Rasmussen un ruolo nella transizione, con un supporto militare per traghettare la Libia verso un governo democratico sostenibile, per assistere i ribelli nelle riforme, sfruttando la grande esperienza delle proprie forze armate nel cosiddetto democratic control. Che belle parole.

    L’Unione Europea ha fatto sapere – tramite Barroso e Herman Van Rompuy – che è pronta a svolgere il suo ruolo nella fase post-bellica (la ricompensa per aver attaccato).

    Notizie dai ribelli

    I ribelli fanno sapere che non hanno problemi con le nazioni occidentali (Italia, Francia e Regno Unito), ma che potrebbero aver qualche scontro politico con Russia, Cina e Brasile (le nazioni che hanno votato contro le risoluzioni ONU quando è scoppiata la rivolta).

    L’analisi

    Illuminante e, dopo questo lungo excursus, decisamente conclusiva, l’analisi di Marwan Bishara, esperto politologo di Al Jazeera

    Dopo decenni di complicità con i dittatori arabi, i poteri occidentali si sono inseriti nella rivoluzione libica dopo i genocidi di Geddafi, ma la loro interferenza non era necessariamente motivata da scopi umanitari, quanto piuttosto dalle stesse ragioni geopolitiche che avevano portato quegli stessi governi a essere amici di Gheddafi, Ben Ali e Mubarak in un primo momento.
    Questo non significa che i libici non debbano apprezzare un aiuto. Ma l’eventuale cooperazione deve essere svolta sulla base del rispetto e degli interessi reciproci.

    Il che appare quantomeno complesso. Comunque. Finito Gheddafi, la Libia è uno splendido terreno di conquista per il capitalismo locale e mondiale – e, come visto, ha anche qualche credito esigibile nei confronti dell’occidente. Quindi diventa un posto perfetto per essere dimenticato dall’agenda setting dei media.

    Era doveroso dar conto del quadro complessivo della situazione.

    http://www.polisblog.it/post/11122/libia-il-grande-affare-della-ricostruzione-e-150-miliardi-di-dollari-libici-in-banche-azioni-e-titoli-di-stato

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 27.08.11 alle 21:26 } quali sono le dinamiche nazionali in Italia, rispetto alla somma di Nord-Centro-Sud; senza voler fare finta che siamo una nazione,
    Se Uroburo vuol studiare la Nazione Italia…mi dica, oltre il Tricolore e l’Inno che abbiamo riscoperto da poco, che cosa c’è di nazionale?
    La Resistenza? Si è fatto il tentativo di farne il motivo fondante nazionale, ma piaccia o no, è fallito!
    …ma io credo che si potrà costruire l’Europa dei Popoli, certamente non quella delle Nazioni!
    So che ho detto alcune cose sgradevoli, ma mi piacerebbe essere contestata sui fatti, non sulle emozioni!
    —————————————–
    Cara Silvy,
    quanto al tema generale, Peter le ha già risposto ed io non trovo nulla da aggiungere.
    Quanto alle sue affermazioni specifiche scrivo alcune precisazioni per punti:
    1) Le dinamiche nazionali sono quelle che vanno oltre alla somma degli interessi locali. La politica nazionale non è mai la somma delle politiche dei territori che compongono quella nazione. Perdinci mi sembra di dover spiegare l’ABC!
    Ciò che unifica questo nostro infelice paese non sono certo le cose da lei citate ma la classe politica, la burocrazia, la finanza, la Chiesa (sì, la Chiesa, ed intendo la Chiesa come organizzazione di potere, non certo come fatto religioso o culturale, e non si tratta di un complimento): in una parola le classi diggggerenti. Che hanno, mi sembra ovvio anche se lei non lo vede, interessi ed obiettivi che travalicano quelli del suo dannato Friuli e di ogni altra regione. Una volta c’era anche l’esercito che adesso conta poco, finalmente.
    2) Alle classi diggerenti ittagliane conveniva svuotare la Resistenza di significato: per la prima volta nella sua storia il popolo di questo paese aveva preso il suo destino nelle sue mani, questo il vero significato politico della Resistenza. Bisognava cancellarne la memoria! Che ci abbiano messo sessant’anni è la riprova dell’enorme importanza di quel fatto storico e politico.
    Naturalmente lei sta dall’altra parte
    3) L’Europa dei poppppoli mi pare goda di pessima salute. Ma preferisco comunque l’Europa degli stati allo spezzettamento di prima. Anche se il vergognoso silenzio europeo sull’evoluzione politica ungherese mi sembra uno scandalo.
    4) Non si illuda cara, raramente lei dice cose sgradevoli; per lo più dice cose senza molto senso.
    Un saluto U.

  17. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Ecco un tentativo di leggere la grande “Storia” , fuori dall’uscio del “focolare”..

    http://www.repubblica.it/politica/2011/08/28/news/la_missione_impossibile_di_costruire_l_europa-20953522/?ref=HRER1-1

    Personalmente, non sono proprio in accordo su tutto e dirò poi il perchè…ma almeno su queste basi si può discutere..,diversamente come dice Uro si finisce per discutere di cose con poco senso..anche se è sempre “bello a volte” discutere sui gatti , sui tulipani, sulle orchiedee e sulle varianti Friule dei sopracitati che presentano a volte caratteristiche locali…peccato che alla fine poi si convenga che un tulipano è sempre un tulipano e un gatto ,anche se carsico, un gatto,
    che fa MIAO, MIAO..

    un saluto a tutti ..!!

  18. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    La vita vera ha bisogno della politica.
    La politica è decisiva ma la globalizzazione l’ha tagliata fuori.
    È urgente riconsegnarle un ruolo centrale.

    Zygmunt Bauman

  19. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    A Palazzo Chigi Berlusconi c’è rimasto a lungo, più di Giolitti. Quelli di Berlusconi sono stati anni di profonda regressione politica e di smarrimento civile.
    Relazioni internazionali all’insegna dell’improvvisazione.
    Di politiche economiche ed industriali neanche l’ombra.
    Di politiche per la famiglia nulla di nulla, però ha sempre avuto
    il sostegno delle alte sfere del Vaticano, Bertone in testa.
    Oggi Berlusconi è alla fine e il Vaticano come sempre
    quando il potente sta per soccombere si allontana,

  20. peter
    peter says:

    e che improvvisazione…specie agli incontri di stato.
    Caro cancelliere tedesco, parliamo di donne, a te piacciono?
    Caro Busho, la bandiera americana e’ un’ icona di democrazia nel mondo…(fatelo stare zitto…tutti intorno a lui). Mr Obama, Mr Obama, una foto ricordo! e la regina stava per farlo sbattere fuori dai maggiordomi…

    Peter

  21. Anita
    Anita says:

    x gli amici del forum

    Stiamo ballando da qualche ora, gia’ moltissimi power outages, alberi caduti, due grandi nel mio giardino (non sono i miei)

    E’ questione di minuti e anch’io saro’ senza corrente, il peggio verra’ fra qualche ora.
    Il Governatore sta parlando…a sbalzi…

    Saluti,
    Anita

  22. Vox
    Vox says:

    la Libia era ben lontana dal paradiso in terra, o Svizzera del Nordafrica, che dipinge lei. E Gheddafi e’ poco meno di un pazzo su di un trono, come tanti altri rais del medio oriente ee dintorni
    @ Peter

    Ancora una volta ha perso l’occasione per tacere su fatti di cui sa meno di nulla (un nulla basato sulle cosi dette “notizie” della BBC, infatti, è meno di nulla: è disinformazione allo stato puro).

  23. sylvi
    sylvi says:

    Oggi è stata la mia festa con parenti e amici, e l’unico pensiero che l’ha offuscata è stato per Anita che speronon abbia molto da penare.

    Sicuramente non mi hanno eccessivamente turbata le menate del TRIO AURORA sulle mie supposte mancanze di logica e di ragionamento e sull’esposizione di fatti che …se non si vogliono vedere proprio non si vedono!!!

    Rispondo solo all’articolo di Scalfari, letto stamattina presto e riproposta da CC:
    L’età c’è anche per lui…ma nell’ultimo capoverso dice che bisogna ancora abbattere il muro che esiste fra il Nord e il Sud…dEuropa ovviamente, quello d’Italia può restare…e poi…non c’è…e chi lo vede …sragiona ovviamente.

    Subito dopo nel Ps rivendica alla CGIL , Sindacato di una piccola parte di lavoratori rispetto al totale ( fuori le tessere…quelle dei vivi please!) il diritto alla sciopero come se fosse Generale.
    UN corno! E’ sciopero della CGIL anche contro gli altri Sindacati e questa sarebbe l’Unità d’Italia!!!
    Una COERENZA…come quella del TRIO.

    Ma non voglio rovinarmi la digestione del favoloso pesce mangiato oggi.
    Anzi finisco il Prosecco stasera alla salute della Coerenza.

    Anita, ti sono vicina.
    Ciao
    Sylvi

  24. Peter
    Peter says:

    x Vox

    ammesso che…
    Il non sapere una baffo di cio’ che dice, mia carissima, non e’ mai stato il benche’ minimo ostacolo al suo riportare, pontificare, sciorinare, lenzuolare…e non si capisce mai da quale aureo pulpito.
    Perche’ mai dovrebbe esserlo per succinte affermazioni degli altri??
    Un po’ di ‘parconDuce’, mannaggianapule…

    Peter

  25. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    ma chi ha mai negato il muro nord-sud? ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilita’, e cercare di risolvere l’annosa questione in modo piu’ dignitoso ed equo per tutti.
    In particolare, io vedrei molto bene delle misure sempre piu’ energiche contro mafia e corruzione, che divorano il sud, ma cosa ci si puo’ aspettare da un governo corrotto e mafioso da sempre, o quasi? e cosa si puo’ davvero fare se i giovani intellettuali, che dovrebbero essere le future classi dirigenti del Sud, possono solo emigrare?!
    Noti pero’ una cosetta. Non so a chi lei si riferisca con l’Europa che distingue tra italiani. Gli italiani in Italia, quelli di fuori, o entrambi? un discorso ‘vagamente’ razzista, non crede? i polentoni, anche all’estero, sono ben noti per i loro vigliacchi tentativi di infangare la reputazione dei meridionali emigrati come loro, quindi in cerca delle stesse cose…i meridionali che non studiano, che si comprano i titoli di studio, o che rubano, etc etc. Prendete noi, invece, che siamo i puri, duri, e ‘dritti’…puah!

    Peter

  26. Peter
    Peter says:

    il fatto e’ che ormai tutti sanno di dove e’ Mr Don Banana…
    E quelli che non lo sanno, ci penso io ad informarli, se capita…
    Nato e cresciuto a Milano, di famiglia ‘solidamente’ lombarda…
    Sara’ basso, calvo, dongiovanni da strapazzo, aduso ad usare misure ‘spicce’, e con l’aria da ‘goodfellow’, ma nossignori, cosa nostra non e’…
    Invece pochissimi sanno in giro che Moro era delle mie parti…ma vedi un poco

    Peter

  27. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro peter,

    inutile che ti sgloli, tanto dell’articolo di Scalfari , “Nostra Signora della Vela”, ha inteso solo il “post scriptum” ,che in fondo è l’unica cosa che veramente gli interessa .
    Ha ragione Uro, noi siamo “le nostre classi dirigenti”.

    cc

  28. Controccorrente
    Controccorrente says:

    sgoli..!!EC

    E ne approfitto , perchè ormai è chiarissimo il “disegno” nascosto nella manovra economica..esattamente come avevo previsto alcuni “post” fa…
    A ) Aumento dell’IVA, la più iniqua delle Tasse
    B) Nessun taglio agli sprechi nè politici nè amministrativi
    C) Una ridicola supertassa su possessori di Aerei e Yacht
    D) la minaccia su Pensioni di invalidità, reversibilità e accompagnanamento, che stante il livello degli accertamenti fiscali si tradurrà in un colossale taglio trasversale…tanto gli invalidi ,non vanno i piazza

    Le disposizioni sulle dinamiche delle contrattazioni, porteranno un “proliferare” di sindacati fino al sindacato individuale…! Che è esattamento quello che a Lor Signori interessa.
    La fine della Contrattazione Nazionale… è questa sarà la lungimirante risposta dei padroncini alla crisi.
    Il sistema “fascista”!Anzi no, peggio…!!
    Bisogna essere in grado di far concorrenza al Bangladesch tanto ormai la Cina c’è la siamo già persa per la strada!
    Abbassare la testa alla Veneta (storica ) tuttti a Messa alla Domenica, evviva il Sig paron e vince chi lecca di più il Culo.
    Nostra signora della Vela e del Boma sarà contenta….

    Solo che bisogna vedere..anzi è proprio tutto da vedere !!

    cc

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 27.08.11 alle 17:19 } Tito Boeri … E Chiamparino che non approva lo Sciopero CGIL che è praticamente una baruffa in famiglia!
    Ritengo che i Sindacati italiani siano responsabili per una buona parte dello sfacelo che ci circonda; non sono stati capaci di scelte unitarie che “obbligassero” Confindustria a schierarsi e non ad adagiarsi a scelte governative praticamente inesistenti su lavoro ed economia.
    Non posso odiare il Sindacato perchè non si odia quello che praticamente non c’è!
    ————————————————–
    Mia cara Silvy,
    se non capisco male nel suo personalissimo linguaggio non essere fobici vuol dire criticare la sinistra ed i sindacati. Tralascio ogni osservazione sul linguaggio – ciascuno parla come gli pare ed al massimo gli altri non lo capiscono – mi limito alla sostanza di questa affermazione (posto che io abbia capito giusto….).
    Se c’è qualcuno in questo blog che ha avuto parole di critica per la sinistra ed i sindacati quello sono proprio io, tant’è che addirittura non voto da tre o quattro anni. Ma lei ovviamente non legge e se legge non capisce, tutta presa com’è dai suoi schemi mentali che stanno alla realtà più o meno come la tavola pitagorica sta ad un piatto di spaghetti al pomodoro. Epperfortuna che sarei io quello schematico!…
    Ma il resto mi sembra perfin meglio, a cominciare dalla sua burbanzosa
    conclusione Forse il sindacato non c’è, e magari forse tornerà, certi calcoli bisogna farli a lungo termine.
    Boeri e Chiamparino sono liberi di essere d’accordo oppure no, ma anche gli altri sono liberi di essere d’accordo con loro, non le pare? E’ la democrazia …..
    Dunque i sindacati sono responsabili “per una buona parte dello sfacelo che ci circonda”, curiosa affermazione al riguardo di chi ha sempre contato poco ed ha soprattutto avuto un potere di interdizione, proprio come la sinistra ed il vecchio PCI: il potere cioè di rendere difficile e costosa l’impresa di eliminarli.
    Lei conoscerà ferpettametne il numero dei peli del naso dei suoi bifolchi carnici ma non sa nulla della storia d’Ittaglia. Altrimenti saprebbe che tutta la classe digggerente ittagliana ha fatto di tutto (nel senso letterale: dalla corruzione all’omicidio) per rompere l’unità sindacale e per creare al posto di quella dei sindacati (più o meno gialli come le attuali CISL ed UIL) da manovrare a proprio piacere. Il fatto che solo la CGIL scioperi a fronte di una manovra a dir poco scandalosa (ma evidentemente da lei apprezzatissima) ne è la prova evidente.
    Mia cara, lei dice stupidaggini che con la storia di cotesto infelice paese non c’entrano proprio una beata fava.
    Un saluto U.
    PS. Una precisazione sul suo messaggio n.125 sylvi { 28.08.11 alle 15:52 }: “Sicuramente non mi hanno eccessivamente turbata le menate del TRIO AURORA”.
    Lo trovo di una inutile (ma per lei normale) volgarità. Io non faccio trio con nessuno. mi limito ad esporre (abbastanza di rado visto che partecipo pochissimo) il mio parere; proprio come fa lei. Ancora una volta si dimostra che per lei la democrazia (ed anche la buona educazione) sono un opscional.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    PS sempre per la pregevole signora Silvy.
    Ho appena finito di leggere l’articolo di Scalfari, e soprattutto il suo PS finale.
    Lo trovo definitivo. Saranno anche baruffe in famiglia ma sono baruffe fondamentali per il diritto dei lavoratori. Quei diritti che a voi fascisti non son mai piaciuti: a voi piacciono degli automi disposti a crepare per le vostre fabbriche di emme in cambio di salari di fame, da sempre i salari dell’industria italiana, senza diritti ma solo con il dovere di obbedire agli ordini, come nell’esercito, che è sempre stato il modello del padronato ittagliano.
    Lei odia Scalfari, ed anche Bocca; dice di loro esattamente quel che han sempre detto i fascisti: buon sangue non mente! Non li sopporta perché erano dei fascisti che, a fronte della dura realtà della vita, hanno aperto gli occhi e cambiato parere diventando antifascisti. Un varo lapsus freudiano, questo suo.
    Non li sopporta anche perché sono (dice lei) dei radical chich, altra definizione dell’estrema destra (stavolta crassiana, credo). Che sarebbe poi il modo con il quale i fascio-grassiti definivano coloro che avrebbero dovuto esser di destra ma non lo erano.
    Ehhhh sì, mia cara: per lei la democrazia è proprio un opsciolnal.
    Un saluto U.

  31. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Diciamo che il Linguaggio cambia (diventa più volgare) man mano che “aumentano le difficoltà..ovvero siamo vicini al Dito sventolato da Calderoli ..tralasciando gli storici pezzi di Bossi..
    Parbleu signora la marchesa..dove vanno a finire ..le buone maniere”..tra un pò ci manderà in quel posto..come l’istinto comanda e le Ipocrite buone maniere andranno a farsi friggere..
    Che “grinta carnica ” Signora la Maestra !!

    cc

  32. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Anzi finisco il Prosecco stasera alla salute della Coerenza.

    Per carità Signora , spero solo che la Coerenza non sia sua,..per farla stare in saLute non basteranno tutti i Vitigni del Prosecco !
    Si tenga allegra !!

    cc

  33. sylvi
    sylvi says:

    Ho trascorso un buon compleanno!
    Grazie dei fior, fra tutti gli altri li ho riconosciuti…
    mi han fatto male, eppure li ho graditi,
    son rose rosse e parlano d’amore…

    Scusate, era Nilla Pizzi, non il Trio Aurora!!!
    Ma ho l’hard disk che fa capricci…dice mio figlio…
    sta rendendo l’anima, come si suol dire.

    Ariviodisi biei ( plurale di biel!)

    Sylvi

  34. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Per Uroburo n° 132

    Mio caro Uroburo; i pseudo sindacati ” CISL & UIL ” non son gialli ma neri, e poi, sono sempre stati adagiati su posizioni vessatorie per la classe operaia, insomma, da sempre sono a fianco del “Padron dalle belle braghe bianche” quei vecchi padroni fascisti che usavano l’olio di ricino come cura persuasiva del lav0ratore che chiedeva giustizia sociale.
    Vedrà caro Uroburo che Bonanni & Angeletti quando smetteranno di essere sindacalisti passeranno armi e bagagli con i ladroni della destra, come fece a suo tempo la Polverini.

    Saluti

  35. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Prodi: «Basta parlamento di nominati»Duro affondo dell’ex presidente del consiglio, che sul suo sito scrive: «È tempo di restituire ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti.
    Tutti hanno toccato con mano quanti guasti abbia prodotto un Parlamento di “nominati”, determinando una forte perdita di credibilità nelle istituzioni, e il loro allontanamento dai cittadini».

  36. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    E passiamo allo “sciopero” dei calciatori. Uno che di scioperi se ne intende, Sergio Cofferati, spiega come questo non lo sia. E che, sebbene si tratta di ricchi viziati, i calciatori non chiedono soldi, ma si battono per diritti sacrosanti (contro l’esclusione dei fuorirosa dagli allenamenti). Capisco benissimo la rabbia di chi guadagna un millesimo di Ibrahimovic e sente parlare di sciopero dei calciatori. Ma concordo con Cofferati quando dice che su questa questione c’è molta demagogia e ipocrisia a far passare i calciatori come una casta.
    Ci sono più elementi di paragone invece fra la Fiat e la Legacalcio. Maurizio Beretta, il presidente dimissionario e dimezzato, viene proprio dal Lingotto. Ci arrivò dopo il Tg1 e non lasciò un buon ricordo. Fiat e Legacalcio hanno lo stesso obiettivo: la cancellazione del contratto (accordo) collettivo: vogliano avere mani libere. Certo, la forza contrattuale di Totti & co. è molto superiore, però la logica dei “padroni” è la stessa.
    Ecco, se una lezione si può prendere da questo caldissimo agosto è quella di leggersi da soli le fonti primarie (alcuni giornali lo hanno fatto e spiegato molto chiaramente, altri no). La lettura del decreto legge manovra del governo, dell’accordo collettivo della Lega nazionale professionisti, fatta in solitario avrebbe evitato tanti sproloqui e sbugiardato chi (ministri compresi) dichiara il falso contando sulla pigrizia estiva di chi lo ascolta.

  37. alex1
    alex1 says:

    Per Peter: A proposito di cosa era e probabilmente non sara’ piu’ per decenni la Libia, ecco la testimonianza di un Ingegnere dell’ENI, Guido Nardo. Poi riparliamo di “pazzi” che non si capisce come da “pazzi” abbiano governato per tanti anni facendo accordi con tutto il mondo.
    “Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho dovuto abbandonarla con l’ultimo volo di linea Alitalia.

    Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El Brega a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi, ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti. Non era raro per strada sentirsi chiedere di poter fare assieme una fotografia da chi si accorgeva di stare incrociando degli italiani, peraltro numerosissimi anche per le tantissime imprese che vi operavano, dalle più grandi (ENI, Finmeccanica, Impregilo ecc.) alle più piccole (infissi, sanitari, rubinetterie, arredamenti ecc.), in un ambiente favorevolissimo, direi familiare…

    Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l’equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada cira 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l’acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con un’opera ciclopica, in via di completamento, chiamata “grande fiume”; era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell’accordo con l’Italia; tutti erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail.

    Dalla fine dell’embargo la situazione, anche “democratica”, era migliorata tantissimo e il trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all’estero e rientrare a proprio piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti.Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui dimostranti ecc.Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!

    Guido Nardo
    Ingegnere Gruppo ENI”

    Pensiamoci prima di ripeter luoghi comuni, documentiamoci almeno. Oltre due milioni di immigrati vivevano in Libia, come se in Italia ce ne fossero oltre 12 milioni! Il reddito medio pro-capite era 6 volte quello dell’Egitto e la situazione dell’infanzia era, dati Unicef, la migliore in tutto il continente africano. Questa, come ammettono quasi tutti, compresa l’Annunziata, e’ una guerra portata tutta dall’esterno (cioe’ di rapina) che rischia di far tornare indietro quel paese ad uno stato coloniale, cioe’ ad oltre 40 anni fa. C’e’ chi si preoccupa solo di quale fetta potrebbe toccare all’Italia, ma quasi nessuno alle sofferenze di qui poveri disgraziati dopo sei mesi di embargo, e di bombardamenti, con l’invasione di questi “ribelli” (ma avete visto le facce?) venuti per lo piu’ dal Qatar, dalla Tunisia ma che in minima parte sono libici.

  38. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Alex,
    se la situazione è quella descritta anche solo al 50% dall’ing Di Nardo, si apre per la Libia una stagione di “instabilità” che potrebbe durare parecchio.
    Ben presto all’entusiasmo dei vincitori o alla rasegnazione dei vinti,subentrerà la rabbia delle popolazioni..ed allora dovremmo affrontare un “nuovo fronte” alle porte di casa nostra…
    Facile pensare ad azioni di terrorismo ect,ect…
    Ovviamente tutto in nome della democrazia e della libertàdel Popolo Libico.
    Attendiamo con ansia le prime risoluzioni del Nuovo Governo Libico e le elezioni che ci diranno qualche cosa in più , quando si faranno.
    Per adesso sembra che proprio finita non sia..ma sul terreno giacciono morti e rovine…rovine e rovine di impianti e case modernissime..da quello che si vede..!!
    Una strana “rivoluzione”..come già dicevo in passato..

    cc

    Molti ipocriti Media occidentali , cominciano già a preoccuparsi !!

  39. sylvi
    sylvi says:

    a voi piacciono degli automi disposti a crepare per le vostre fabbriche di emme in cambio di salari di fame,… senza diritti ma solo con il dovere di obbedire agli ordini, ….Uroburo

    caro Uroburo
    è per quello che la produttività italiana è la peggiore d’Europa???
    E’ per quello che lo Statuto dei lavoratori è il più anacronistico d’Europa?
    E ovviamente CISL e UIL sono sindacati fascisti…e in politica i sindacati di sx non si mettono…
    ne vuole un elenco lungo come un’autostrada???
    Io ho un sindacato da proporvi, quello tedesco, ma anche quello francese…fascisti anche quelli???

    Perchè dovrei odiare Scalfari, in fondo lo arricchisco con tre quotidiani e un settimanale…o Bocca?
    Due opportunisti…ma l’Italia ne è piena…non c’è niente di strano!!!
    Naturalmente sono sicura che Scalfari non ha precari, nè sfrutta nessuno nelle sue aziende…

    Ps: mi pare che lei e qualche suo compare siate molto più volgari e molto più offensivi quando vi rivolgete alla sottoscritta!
    Io cerco di essere ironica!

    cordialità
    Sylvi

  40. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 29.08.11 alle 10:10 } Io ho un sindacato da proporvi, quello tedesco, ma anche quello francese…
    ———————————————-
    Cara Silvy,
    visto che per lei la politica è l’album dei pii desideri ne propongo uno anch’io: sono d’accordo per avere un sindacato tedesco quando anche il nostro padronato sarà alla tedesca.
    Non mi sembra giusto che, come al solito, lei voglia operai alla tedesca a padroni all’ittagliana (c’ha presente Cragnotti? e Tanzi? e Fiorani? e tanti altri …..).
    Un colpo al cerchio ed uno alla botte, non le pare? Mica sempre e solo alla botte. E che colpi! U.

  41. peter
    peter says:

    x Alex

    data una piccola popolazione su di un vasto territorio ricco di risorse, non dubito che i libici stessero bene sul piano economico, a tutti i livelli. Io non ho mai approvato l’invasione, per quello che vale, ed il parere contrario e’ comune a molti qui in UK…
    Ma Gheddafi ed il suo regime sono, o erano, un’altra cosa.
    Del resto, nessuno pensa ad invadere la Siria, dato che li’ non ci sono risorse apppetibili

    Peter

  42. peter
    peter says:

    x Alex

    una precisazione scherzosa, l’ing. Nardo diceva ‘dai tempi dell’embargo’…
    Un mio caro amico egiziano mi raccontava che l’embargo era una barzelletta. Per il semplice motivo che l’Italia non lo rispettava, e commerciava allegramente con la Libia in tutto. Arrivavano navi cariche di tutto…L’embargo non fece molti danni alla Libia, ma fece molto bene all’Italia.
    A me preoccupa appunto il fatto che gli ingombranti amici europei ed americani toglieranno del tutto all’Italia il ruolo di partner privilegiato della Libia

    Peter

  43. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Uroburo,
    all’elenco delle richieste aggiungerei anche un “fisco” alla tedesca.
    Poi possiamo anche abolire la “cosiddetta componente ideologica”.
    Io sono dell’idea che al padronato ittagliano convenga ancora avere un sistema all’Ittagliana,perchè sennò,come farebbero a far concorrenza al Bangladesch ?
    Mi pare che le nostre siano richieste prettamente ed esclusivamente “riformiste” all’europea e per nulla rivoluzionarie; visto che Oggi poi, le rivoluzioni le fanno Le multinazionali !(vd Libia),noi possiamo permetterci di fare i liberal-conservatori, almeno in Ittaglia ,siamo ancora i “veri rivoluzionari “!
    Eeeperbacco !!

    cc

  44. sylvi
    sylvi says:

    Ad Arzignano, ma non solo, sono gli operai che vogliono gli straordinari in nero, mettendosi anche contro i Sindacati!
    Sempre quei poveri operai salariati…e sfruttati!!!

    Ad Uroburo do ragione che in Italia una politica seria è l’album dei desideri, e comprende tutti dall’alto in basso, da nord a sud.
    Un fisco alla tedesca?
    Sarebbero gli operai i primi a non volerlo e i loro rappresentanti.
    Leggetevi Bersani su Repubblica e la risposta di Boeri!
    E Bersani con i suoi Dieci comandamenti sulla manovra dovrebbe essere il più serio…a sx.
    Ma per favore! La smettessero almeno di pontificare a Vuoto spinto….Vacuum! Amen.

    Sylvi

  45. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro peter,
    apprendo con piacere,dai tuoi 145,146, che un “sano realismo” ti pervade ancora !
    Vedi, “Il TRIO Aurora” che ci accomuna,anche se sovente cantiamo dissonati,non se accorge solo la “piccola irredentista integralista carnica” ,ci permette però almeno di addivenire almeno ad alcune conclusioni comuni per esempio sulla vicenda libica.

    A)La perdita di potere Usa nel mondo ,dovuta alla crisi,ha permesso al neocolonialismo di ritorno pasticcione e crudele degli Anglo-francesi di avere una “revance” sulla Libia, visto che a suo tempo sono stati cacciati a calci in culo dalle sponde del mediterraneo africano (vd Egitto ed Algeria)
    B) Prima bastava una telefonata da Oltreatlantico, perchè i baldi incursori della legione straniera, riavvolgessero i paracadute dai quali erano “gloriosamente discesi”
    C)L?ittaglia nonostante tutto non aveva perso la sua storica politica estera nei confronti del Nord Africa (quella eni-mattei) nonostante Berlusconi…(in fondo era quello che gli Ammerikani ci concedevano (grado di libertà limitata),ai tempi della Guerra Fredda per le basi…in fondo ancor oggi Bagnoli è stato la “base operativa principale delle operazioni.
    E) Lo scarso prestigio ,anzi il Ridicolo” di berlusconi in PE e la sua ricattabilità hanno permesso agli Anglo Francesi un ritorno post-coloniale che presumo ai tempi di Moro non gli sarebbe stato possibile,nè ai tempi di Anderotti e tantomeno nemmeno ai tempi di Prodi !

    cc

    un bel divertimento non c’è che dire !!

  46. Controccorrente
    Controccorrente says:

    La balda carnica ancora non ha capito che nessuno ama gli operai di Arzignano per partito preso…o per ideologia..infatti lei non comprende il Vacuum e pensa ancora che il vacumm sia come il suo contenitore di idee, ..il nulla.., mentre la Scienza ha già dimostrato che il Vacuum è invece molto attivo e produce incessantemente.
    Capita a chi ha la testa ferma alla fine dell’800, bisogna farsene una ragione!

    cc

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