In Norvegia come per le Twin Tower: i “servizi” restano stranamente muti. Intervista a don Gallo a conclusione della grande manifestazione di Genova


PREMESSA: Rodolfo, che è una delle molte prove che i sionisti pensano di essere superiori a tutti e di avere più diritti degli altri, deve ritirare l’incredibile accusa contro Vox, con la quale mi scuso intanto io. Se Rodolfo non ritira ciò che ha detto, tragga per cortesia le conseguenze. Qui le persone che lanciano di queste accuse demenziali non sono gradite. Ed è norma di civiltà e buona educazione non imporre la propria presenza se si fa di tutto perché sia impossibile che venga gradita. Essere di manica larga e dialoganti è un conto, lasciare campo libero ad accuse e offese farneticanti è ben altra cosa. Scambiare la mia disponibilità per debolezza è un grave errore. Se qualcuno avesse detto contro Rodolfo la bestialità da lui detta contro Vox sentiremmo già le sirene di Informazione Corretta, gli ululati del Corsera e magari anche della Knesset.
Spero non dovermi ripetere. Proseguiamo.

1) – Le dietrologie non mi hanno mai appassionato, sono la scorciatoia di chi NON vuole informarsi perché NON vuole lavorare. Piuttosto che scarpinare e sudare, meglio fantasticare e avvalorare le cazzate pù immonde, come continuano a fare un po’ tutti sulla povera Emanuela Orlandi. Però è certo molto strano – o no? – che né la Cia né il più capace Mossad, con il contiguo Shin Bet, si siano mai accorti del fiume di proclami, programmi e annunci della strage infine davvero perpetrata da Breivik, loro che monitorinano in tutto il mondo anche i peti grazie non solo al gigantesco sistema di spionaggio automatico informatico noto come Echelon, che gli Usa dividono con l’Inghilterra. E’ legittimo il sospetto che sia andata come per le Twin Tower: la Cia sapeva, almeno in linea generale, e ha lasciato fare non immaginando che sarebbe stata una cosa gigantesca come invece è stato.

A dire il vero, è strano non se siano accorti neppure i cinesi, gli iraniani, gli Stati arabi ricchi, ecc., ma questi badano molto di più alla sorveglianza interna e a possibili altri attacchi militari dall’esterno. E, soprattutto, NON hanno Echelon.

Viceversa, se Echelon e i vari “servizi” non riescon a evitare neppure le tragedie annunciate pubblicamente in anticipo a tutto il mondo, perché non abolirli? Si  risparmierebbero anche un sacco di quattrini, con i quali non morirebbero di fame

2) – “Questa non è una crisi politica, ma una crisi di sistema. Un sistema che nel mondo sta spolpando il pianeta, fino a minacciarne la sopravvivenza,  e che in Italia s’è mangiato il futuro dei giovani. Dall’unità d’Italia ad oggi questi giovani sono le prime generazioni che vivono e vivranno non meglio, come è successo a tutti noi, ma peggio dei loro genitori e nonni. Ma ha ragione il mio amico Giuliano Pisapia, il nuovo sindaco di Milano: il vento può cambiare. Anzi, sta cambiando davvero e comincia a soffiare forte. Si illude chi pensa che i giovani ormai si ribellano solo nei Paesi arabi o nella Grecia divorata dai debiti. “Voi la crisi. Noi la speranza” è lo slogan lanciato dai giovani e dai “nuovi resistenti” in questi giorni di manifestazioni e proteste a Genova per ricordare l’uccisione di Carlo Giuliani e le altre violenze nei giorni del G8 di dieci anni fa. Uno slogan quanto mai  indovinato, perché i giovani si stanno risvegliando dal torpore e dalla sfiducia e con loro buona parte della gente narcotizzata dal berlusconismo. Per dieci anni sono stati scoraggiati, ora si stanno muovendo”. A parlare è don Andrea Gallo, il combattivo “prete da marciapiede” – lui però si autodefinisce “un prete che si è scoperto uomo” – da sempre spina nel fianco della curia genovese. Don Gallo è soprattutto il creatore e l’animatore perenne e instancabile della Comunità di S. Benedetto al Porto, fondata nel 1975, con sede nella canonica della chiesa della SS Trinità e S. Benedetto, comunità che assiste da anni i bisognosi, i disagiati e gli emraginati di ogni tipo: dai drogati agli extracomunitari, dai disoccupati ai transessuali, insomma quegli “ultimi” ai quali Gesù nel suo splendido Discorso della Montagna ha promesso che “saranno i primi nel regno dei cieli”. Tra i vari libri scritti da don Gallo ce n’è uno che non a caso si intitola “E io continuo a camminare con gli ultimi”.
Il 18 luglio il “prete da marciapiede” ha compiuto 83 anni e in serata il suo compleanno è stato festeggiato al PalaCep di via Martiri della Benedicta da un migliaio di persone e da personaggi come Gino Paoli, Marco Travaglio, Moni Ovadia e altri ancora. “Purtroppo mancava il mio caro amico cantautore Fabrizio De André, che da tempo non è più di questa terra. Per me Fabrizio era il quinto vangelo e una volta l’ho anche detto al mio vescovo”, sospira don Gallo. Che aggiunge: “A proposito del mio vescovo, cioè del vescovo della mia città, Genova, mi dispiace che non si sia fatto vivo neppure questa volta. Per farmi gli auguri mi ha telefonato una marea di gente, perfino il premio Nobel Dario Fo, ma non il cardinale Angelo Bagnasco…”. Finita la festa di compleanno, don Gallo, reduce dalla mobilitazione a favore dei referendum e dell’elezione di Giuliano Pisapia a sindaco di Milano, era già in pista come una trottola per partecipare, combattivo come sempre, a tutte le manifestazioni, dibattiti, fiaccolate, concerti e cortei che da mercoledì 20 a sabato 23 hanno scandito il decennale della morte di Carlo Giuliani e il contorno di incredibili violenze che l’hanno accompagnata.

Contento del successo delle manifestazioni?
“Sì, certo. Contento perché, ripeto, il vento è cambiato. Il movimento delle proteste e dei diritti sta rinascendo proprio nella Genova dove dieci anni fa è stato stroncato dalla brutalità repressiva. “Voi la crisi. Noi la speranza” è un seme che sta fiorendo. Ne sono contento e dobbiamo averne cura. I movimenti, e non solo dal ’68, ma anche da ben prima, hanno alti e bassi, possono vincere o essere sconfitti. Il nostro contro la globalizzazione dei ricchi, contro il socialismo a beneficio dei grandi bancheri salvati dal crack con i soldi di chi paga le tasse, dieci anni fa è stato sconfitto. Oggi si è rimesso in piedi e cerca di intercettare altri movimenti e proteste, come quello che si è risvegliato contro la riduzione della donna a carne da pubblicità sempre meno vestita. La donna, che ci dà la vita, è stata ridotta a “testimonial” – si dice così? – di un consumismo ormai fine a se stesso, privo di significato, sganciato da quello che si usa chiamare processo. Testimonial cioè del nostro collasso morale, che sta diventando anche industriale: produciamo quasi solo mutande griffate… Hanno ragione le donne a protestare al grido di “Se non ora, quando?”. Il proferbio dice “aiutati che Dio ti aiuta”. Le donne stanno capendo di nuovo che nessuno regale niente, la parità e la dignità se la devono conquistare e difendendere anche con i denti. La conquieste sono sempre su un piano inclinato: se non si spingono verso l’alto e ci si ferma, ritolando in basso”.

A un dibattito ti ho sentito dire che come genovese sei anche amareggiato. Perché?”.

“Perché sento la mia città, Genova, ancora impaurita, divisa, ostile alla memoria o indifferente. E trovo deludente, molto deludente, che non ci sia stato per esempio al liceo Pertini, devastato dalla polizia dieci anni nei giorni del G8, una sorta di incontro testimonianza di verità e di riconciliazione con le personalità e i reponsabili di allora, cioè con il ministro dell’Interno Claudio Scajola, che è pure ligure, l’arcivescovo di Genova Dionigi Tettamanzi,  il capo della polizia Giovanni De Gennaro, il sindaco Giuseppe Pericu, gli esponenti del Genoa Social Forum, dei Cobas, dei partiti, ecc. Avremmo potuto fare una due giorni di verità e giustizia. E per la riconciliazione le autorità di polizia avrebbero potuto almeno chiedere scusa. Oltre a tutto il resto, comprese le violenze alla scuola di polizia Diaz, il 20 luglio di dieci anni fa è pur sempre morto un ragazzo, Carlo Giuliani, per un proiettile ufficialmente sparato da un carabiniere. Un gesto di ricerca della verità e giustizia, di riconciliazione, come il chiedere scusa, sarebbe stato quanto mai prezioso”.

Nei tuoi discorsi hai parlato di resistenza. Resistenza al neoliberismo.
“E’ in atto una reazione neoliberista che punta alla disgregazione sociale e alla riduzione dei lavoratori in forza lavoro, da pagare un tangto al chilo con contratti che non sono contratti, ma solo demolizione della dignità delle figura del lavoratore. Si disgrega anche il concetto di cittadinanza, riducendo vergognosamente i diritti, le certezze e i punti di riferimento. A questa reazione si deve rispondere con la decisione e forza necessaria. C’è chi la chiama “alternativa”. Ma per essere tale deve prima di tutto essere resistenza. L’alternativa democratica al fascimo l’Italia se l’è conquistata con la Resistenza, ne è stata una conseguenza, un frutto. Che ora vogliono far marcire e portarci via. Questa è gente pronta a privatizzare perfino l’acqua”.

Sì, ma sono stati sconfitti.
“Ma dico io, come gli è venuto in mente? L’acqua è la fonte della vita. Nasciamo con la rottura delle acque del ventre materno e viviamo mangiando ciò che l’irrigazione con l’acqua ci permette di avere. A questi signori io vorrei fare una domanda, una sola”.

Quale?
“Vi salterebbe mai in mente di privatizzare le madri? L’acqua è la madre di tutti noi. Ma questa è gente che se a un certo punto non li mandi a casa è capace di privatizzarti pure l’aria. E poi parliamoci chiaro: le privatizzazioni di società floride come l’azienda statale dei telefoni non mi pare abbia prodotto miracoli, eccetto lo straordinario debito che ha oggi la Telecom. La privatizzazione per quattro soldi dell’immenso patrimonio dell’Eni ha arricchito un sacco di gente. Ora dobbiamo privatizzare anche l’Eni? Cosa ci resterà, alla fine? Solo gli occhi per piangere? Mica siamo fessi, così non si può andare avanti”.

Ma il governo promette riforme.
“Come no! Ne sento parlare dal ’68, quando hanno cominciato a reprimere anziché dare risposte riformiste. Lo Statuto dei Lavoratori è una riforma che abbiamo conquistato sul campo, con le lotte operaie, ma stanno cercando di svuotarla. La verità è, come dimostrano questo fuodo d’artificio di inchieste giudiziarie una più incredibile dell’altra, che oggi il potere, arrivato al delirio berlusocniano, non si accontenta neppure di essere regale, monarchico, ma pretende di fare tutti i comodacci suoi come il potere assoluto pre rivoluzione francese. Questi sono drogati del potere, bisogna assolutamente disintossicarli. La droga del potere e del suo abuso è una droga terribile, altro che cocaina o eroina, ed è l’unico caso in cui sono proibizionista. Questi politici che stanno al governo e al parlamento sono mercanti che insozzano il Tempio della politica. Bisogna cacciarli via, tutti, compreso Giorgio Napolitano favorevole alla guerra in Libia, così come Gesù ha cacciato i mercanti dal Tempio di Gerusalemme.
2) – Questa non è una crisi politica, ma una crisi di sistema. Un sistema che nel mondo sta spolpando il pianeta, fino a minacciarne la sopravvivenza,  e che in Italia s’è mangiato il futuro dei giovani. Dall’unità d’Italia ad oggi questi giovani sono le prime generazioni che vivono e vivranno non meglio, come è successo a tutti noi, ma peggio dei loro genitori e nonni.

Anche la sinistra promette riforme.
“Allora siamo a posto… Purtroppo è arduo parlare di destra e di sinistra. C’è il Primo Stato, quello dei potenti che ormai si credono come i nobili francesi del ‘700, lo Stato cioè dei bunga bunga di vari tipo e delle varie P2, P3, P4 e chissà cos’altro. C’è il tentativo di portare la Chiesa ad essere il Secondo Stato, per puntellare il primo garantendo i voti dei cattolici in cambio di altri inammissibili privilegi e magari, chissà, farla ridiventare il Primo Stato come sogna qualche nostalgico. E c’è il tentativo di ridurre le masse al Terzo Stato. Avanti così, rischiamo di arrivare addiruttura pre Habeas Corpus: a Genova dieci anni fa ne abbiamo avuto un assaggio per tutti, ma gli immigrati extracomunitari ne avevano già una certa esperienza. Ma oggi il Terzo Stato vuole ricominciare a contare qualcosa, ha rialzato la testa. Poche settimane fa la valanga di sì ai referendum e i nuovi sindaci di Milano e Napoli, emblemi di un Nord e Sud parimenti oppressi dal Primo Stato, oggi la kermesse di Genova”.

Però intanto è arrivata anche la mazzata della manovra economica, la legge finanziaria.
“Forse vuoi dire, più esattamente, la macelleria sociale approvata in fretta e furia anche dalla cosiddetta sinistra. A pagare sono sempre i poveracci, mi chiedo a cosa sono servite le manovre “lacrime e sangue” come quella del ’92 e dell’ingresso nell’euro se siamo sempre da capo. Se abbiamo una classe politica così incapace da pretendere lacrime e sangue ogni dieci anni, per giunta diminuendo i diritti, i servizi pubblici e la qualità della vita, allora si tratta davvero del Primo Stato. Che deve essere mandato a casa. Ma sarà dura…. Quesi sono peggio delle zecche e delle sanguisughe. Sono proprio dei drogati del potere, non ci stanno con la testa”.

Ho visto don Alex Zanotelli al tuo fianco lanciare l’allarme, qui a Genova in questi giorni, anche per quanto riguarda la situazione del pianeta e il pericolo di guerre.

“Quello che dice padre Zanotelli purtroppo è vero, ed è importante. Lui sa bene come la sua Africa sia devastata dai conflitti alimentati con armi prodotte in gran parte anche in Italia: bisogna assolutamente combattere contro le industrie degli armamenti, perché hanno tutto l’interesse a continuare a produrre armi sempre più sofisticate e mostruose. Per tenere in piedi queste industrie, che con i loro profitti sono in grado di corrompere chiunque,  continuiamo a inventarci e a fare le guerre, spesso con le motivazioni più ipocritamente sfacciate. “Guerra umanitaria” è la motivazione più ipocrita e sfacciata di tutte. E se non si riesce a scatenare, almeno fino ad ora, una bella guerra con armi nucleari, ecco che si ripiega sulla “guerra al terrorismo” e sullo “scontro di civiltà” come scusa buona per continuare ad ingrassare le industrie degli armamenti per costringere i Paesi o i continenti “nemici” a dissanguarsi nella folle corsa a dotarsi anche loro di armi sempre più micidiali e costose per tentare di essere alla pari con noi. Questo è un modo diabolico, davvero satanico, per continuare a dominare il pianeta. E’ una guerra mondiale non dichiarata, ma che produce una marea di vittime perché troppi soldi vengono investiti negli strumenti di morte anziché in quelli per la vita. Non a caso muore di fame un bambino in sempre meno secondi. Una decina di anni fa moriva di fame un bambino ogni otto secondi, poi ogni sette, quindi ogni sei, oggi ne muore uno ogni quattro secondi! Senza contare quelli che crepano perché non hanno i soldi per le medicine. Questa non è una guerra mondiale permanente? Ogni quattro secondi muore di fame un bambino mentre spendiamo 120.000 dollari in armamenti! Ogni minuto il mondo spende 3 milioni di dollari in armamenti, e nello stesso minuto muoiono di fame 45 bambini. Il mondo è un paradiso per pochi che lo rendono un inferno per troppi”.

Che coincidenza, don Gallo: sei nato il 18 luglio, lo stesso giorno di Nelson Mandela. Che effetto fa?
“Lui ha 93 anni, dieci esatti più di me. Perciò l’effetto che mi fa è che, Dio volendo, dovrò darmi da fare ancora almeno per altri dieci anni”.

E che effetto fa avere 83 primavere?
“Finché posso essere d’aiuto e non un peso, un bell’effetto”.

Il ricordo più brutto?
“Più d’uno, la perdita delle persone care e degli amici, l’ingiustizia che imperversa ovunque. Ma ho in me sempre questa volontà e speranza di resurrezione che mi spinge a non restare fermo al dolore”.

Il ricordo più bello?
“Tanti. Compreso l’oggi”

234 commenti
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  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alessandro

    Le offese da codice penale o da causa civile non sono faccende da psicologia. Io delle offese di solito me ne frego, manco mi toccano, e se mi stufo vado dal magistrato, ma il rispetto delle regole è un’altra faccenda, non posso certo permettere che si offendano gli ospiti del blog. Ho bacchettato più volte Faust anche in malo modo per i suoi epiteti verso Rodolfo, quindi posso anche fare il viceversa.
    Un saluto.
    pino

  2. Peter
    Peter says:

    x Alessandro

    ma no, superata quando, e da chi?

    al contrario, le nevrosi scaturiscono da traumi infantili praticamente sempre, tranne le nevrosi di guerra.
    Solo che ora si chiama ‘child abuse’.
    Non e’ che sia realmente in aumento, era che prima era considerato ‘normale’…
    Si calcola che circa il 40% della popolazione abbia un’infanzia piu’ o meno traumatica, il che lascia il segno…
    Chi le dice che io sottovaluti i dati?
    Certo, disoccupazione, terrorismo e crisi economiche aumentano il disagio generale

    Peter

    ps
    ma vuole mettere con una bella epidemia di peste, o colera, o tifo, che ti spazzava via il 50% della popolazione come niente ?!

  3. alessandro
    alessandro says:

    Esempio:
    il 194 di Striscia rossa ,a chi ha una certa sensibilita´, non puo´ non creare una ferita al cervello:cioe´ come e´ possibile che il male vivi
    anche dentro la “casa di dio”?
    ora, chi ama la vita e la realta´, quell´informazione non solo opera una lacerazione psichica ma resta nel cervello indelebile, creando proprio una dimensione nevrotica , di domande, di ansie, ….
    Il normale ,in fondo, e´ colui che riesce a lasciar fuori da se´ e dal proprio cervello l´incongruo.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x la Striscia rossa

    Sono cose che ho già scritto mi pare un annetto fa. Non è che papi sapessero: il problema è che hanno ordinato – personalmente Ratzinger quando era capo della Congregazione per la dottrina della fede, su ordine di Wojtyla – il silenzio sulla pedofilia in generale e gli adescamenti omo ed etero di adulti in confessionale. Neppure La Rocca ha il coraggio di scrivere, se non ho letto male e m’è sfuggito qualcosa, che Ratzinger per il suo ordine scritto, diramato nel 2001 in tandem con quell’altro figlio di buona donna di Raffaele Bertone, oggi segretario di Stato del Vaticano, è stato incriminato nel Texas per cospirazione contro la giustizia o sua ostruzione. S’è salvato dal processo e dalla condanna solo perché è stato eletto papa e così George Bush ne ha approfittato, da bravo figlio di buona donna anche lui, per ordinare ai giudici l’immunità a favore del papa tetesco protettore dei pedofili per ordine del suo predecessore polacco.
    Di Magee ho scritto un annetto fa, su questo blog. Dell’ordine diratamto da Ratzinger ho scritto già nel blog che avevo a L’Espresso, direi a partire dal 2006 o 2007.
    Un saluto.
    pino

  5. alessandro
    alessandro says:

    per Peter:
    be´ ,gia´ Jung considerava certe nevrosi legate all´ambiente e alla Storia;
    la nevrosi come non malattia fu messa in risalto dagli psicoanalisti fenomenologici(a partire da Binswanger e,in Italia, soprattutto da Cargnello,Callieri,Jervis e Galimberti);
    infine la nevrosi come qualcosa slegato dai traumi infantili soprattutto dalla Psicologia del Se´(Rogers, Kohut, ecc.ecc.).

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Spot perfino sulla carta igienica per poter sentire la commemorazione di Giuseppe D’Avanzo fatta dal suo direttore!

    Il giornalista Giuseppe “Peppe” D’Avanzo è morto d’infarto mentre pedalava beato in bicicletta e la notizia ha sconvolto non solo tutti i colleghi, me compreso. Giustamente il direttore del giornale dove lavorava D’Avanzo, Ezio Mauro di Repubblica, ha sùbito registrato un video, che in pratica è solo un audio corredato da una unica immagine di D’Avanzo, e lo ha messo nel sito del giornale, con un link in bella evidenza. Ho aperto il link e sono rimasto di sale: prima di poter sentire la commemorazione del mio collega ci si deve sorbire una manciata di secondi di video spot di una marca di carta igienica che per farsi pubblicità sta scomodando perfino Dante, Beatrice e la Divina Commedia. Convinto d’avere sognato, ho ricliccato di nuovo il link, ma non avevo sognato: lo sport della carta da sedere era ancora lì! E c’è rimasto almeno fino a ieri sera. Non so se lo hanno finalmente tolto perché ho fatto notare via mail al direttore del giornale l’irriverenza e l’inopportunità dello spot. Che ieri sera si alternava a uno spot di uno spumante, con delle grandi gnocche piuttosto lugubri che si guardano tra loro con fare complice e con fare maliardo guardano un maschione, e a uno spot su un famosa tv privata che è l’unica “che fa miracoli”.

    A pensarci bene, non saprei quale dei tre spot sia il meno opportuno e il più insultante per commemorare un morto, che per giunta si piange come un principe del giornalismo. Giornalismo, cioè carta stampata, non carta igienica. Per fortuna, almeno stando a quanto pare, li hanno tolti tutti. Però sono stati un brutto scivolone e non solo del buon gusto. Non si può piangere una persona cara e avvolgerne il ricordo in un rotolo di carta igienica, anche se, come avverte lo spot, sono rotoli maxi….
    L’ho scritto stamattina nel mio blogghino su Blitzquotidiano.

  7. Peter
    Peter says:

    x Alessandro

    l’unica dimensione accettabile, l’unica prospettiva realmente valida, per capire e possibilmente superare la nevrosi, e’ quella clinica, cioe’ individuale, ovvero anche patologica.
    Considerare la nevrosi una ‘non malattia’ e’ un ossimoro.
    I mali del mondo, e degli altri, possono rattristare, inquietare, allarmare, sgomentare: tutti sentimenti accettabilissimi.
    Anche la paura della morte e’ accettabile.

    Pero’ che dire di chi deve lavarsi le mani 100 volte al giorno senno’ si sente di impazzire?
    oppure di chi e’ convinto di essere inferiore perche’ e’ basso?
    o di chi si astiene da anni da incontri sessuali perche’ pensa di averlo troppo piccolo?
    O di chi non esce di casa quasi mai perche’ e’ agorafobico?
    O di chi non prova piu’ gusto nel fare praticamente nulla, nemmeno i passatempi? e non riesce neanche a dormire…
    E pensa di continuo che e’ meglio andarsene…

    Come sempre, ho la sensazione che lei parli molto, molto, molto in astratto…

    un saluto

    Peter

  8. alessandro
    alessandro says:

    per Peter:
    cosa vuol dire ,perche´non capisco,che parlo in modo molto
    molto molto astratto?

  9. alessandro
    alessandro says:

    per Peter;
    ad ogni modo ho problemi di comunicazione con persone che inquadrano il mondo secondo due direzioni:
    da una parte c´e´ questo
    dall´altra c´e´ quest´altro.
    Sinceramente questa visione molto selettiva a me personalmente mi blocca perche´ non sai come sbloccare questa “mancata” dialogicita´;
    come cavolo fai a fargli sapere
    che da una parte c´e´ anche quest´altro
    e che dall´altra c´e´ pure questo:come fai?
    e come fai a fargli capire che l´ossimoro e´ la figura che fonda la psiche?

  10. Peter
    Peter says:

    x Alessandro

    se preferisce, le dico che a volte lei parla senza avere la cognizione esatta di cosa dice. Il che, sul blog, non e’ una novita’, a cominciare da me (mea culpa…).
    Pero’ sulle nevrosi ho idee molto piu’ chiare delle sue.
    Credo che la sua confusione nasca dal fatto che le fanno difetto le cose…cioe’ l’oggetto di cui si parla.

    I conflitti psichici, per esempio, non sono ossimorici, quindi lei fa confusione. Il problema e’ che sono inconsci.

    un saluto

    Peter

  11. alessandro
    alessandro says:

    pero´ e´ anche vero che lei mi storpia un po´:
    ho detto che l´ossimoro fonda la psiche e non tutta la psiche e´ inconscia;inoltre non tutti i conflitti sono inconsci.
    arrivederci

  12. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    ho letto con attenzione il coccodrillo di Scalfari, in prima pagina.
    Non mi quadrava che un Principe del giornalismo avesse trovato tre parole, tre,e con poco patos, per commemorare un giornalista ” il più bravo di tutti noi…Mauro ecc. ecc.

    -Che ne pensi- ho chiesto a mio marito???
    -E che ne so , roba da giornalisti!- risposta.

    Ma noi, si sa, siamo quassù abbarbicati ai confini e alle vacche pezzate-rosse; niente sappiamo dei fatti di Roma!!!!

    Un sincero : requiescat in pace….

    Non a lei ovviamente, a cui auguro di avere …un anno di vita più di me…com’è giusto!!!!

    cordialmente e con le debite corna….
    Sylvi

  13. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Mio nipote dopo aver servito in Iraq soffre Post-traumatic stress disorder o PTSD.

    Mentre in Iraq era assegnato all raccolta di body parts, di sovente brandelli umani sparsi per grandi estensioni, anche dei suoi commilitoni.

    E’ un servizio assegnato alle nuove reclute per un periodo di qualche mese.

    Dopo il suo ritorno sembrava normale, si e’ dato un po’ alla pazza gioia, cosa lecita per un 23enne.

    Non ha detto niente o mostrato sintomi per mesi e forse anche oltre un paio d’anni.

    L’ha tenuto segreto fino a che una giovane aspirante giornalista ha scritto un articolo di di lui, articolo che e’ apparso sui giornali locali con la sua foto.

    Ha tutti i sintomi descritti su questo articolo della Mayo Clinic:

    http://www.mayoclinic.com/health/post-traumatic-stress-disorder/DS00246/DSECTION=symptoms

    E’ ed era sotto cura dell’ Ospedale per i Veterani e la famiglia ne era all’oscuro.

    Anche adesso non ne vuole parlare, mi dice solo che non puo’ dormire e spesso e’ coperto di sudore…io non faccio domande, so che non ne vuole parlare.

    Anita

  14. alessandro
    alessandro says:

    Infine….senta una cosa:se uno del mestiere la sentisse dire che i conflitti psichici non sono ossimorici ma inconsci le direbbe subito che sarebbe meglio iniziare una lezione sui fondamenti della psicoanalisi
    e le farebbe capire che l´inconscio ha la sua logica e che uno dei suoi pilastri e´ proprio l´ossimoro.
    E mi meraviglio tanto che lei queste cose non le sappia!

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Mettiamola così: difficile che Eugenio si scaldi per qualcuno che non abbia fatto parte o non faccia parte della sua storia e del suo giro stretto. Inoltre, e cerchi di capire per cortesia anche ciò che non è bene dire esplicitamente, certe notizie – nelle quali D’Avanzo era imbattibile – e che hanno tutta l’aria di provenire dai “servizi” o affini, non te le regala la Befana, e neppure babbo Natale. Mi pare ci sia un proverbio latino che dice una cosa che è bene sempre non dimenticare: do ut des.
    Beato chi sa pattinare sul ghiaccio sottile… A me il pattinare non è mai piaciuto, neppure sul ghiaccio spesso: se caschi sono cavoli, e io le cadute le temo. Come tutti sanno, preferisco correre a piedi. E meglio da solo…

    Come diceva quel Tale, “post coitum omnia animalia tristia sunt” (esiste anche la versione al singolare, “Post coitum omne animal triste, che mi dicono sia una traduzione da Aristotele, ma non ne sono sicuro). Analogamente credo si possa dire “Post mortem omnes homines boni sunt”. Insomma: parce sepulto.
    Tutto ciò non toglie che D’Avanzo sia stato davvero un grande giornalista. E con le mani pulite. Chapeau!
    Un saluto.
    pino

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Aggiungo: meritava di meglio che una commemorazione sul sito di Repubblica preceduta dallo spot sulla carta igienica (poi anche da uno spot su uno spumante e da un’altro su una tv privata) e avrebbe fatto volentieri a meno delle giaculatorie del solito Roberto Saviano. Che ormai dobbiamo sorbirci come il prezzemolo in ogni minestra, maître à penser a la carte. Et a cachet.
    pinò

  17. peter
    peter says:

    x Alessandro

    ossimorico significa intrinsecamente contradditorio. Che e’ cio’ che spesso dice lei…
    La psiche non si basa su basi intrinsecamente contraddittorie, anche se ego, es e super-ego sono spesso in conflitto tra loro.
    Se secondo lei i traumi infantili sono ‘superati’, e’ bene che i fondamenti della psicanalisi se li riveda lei. Che ovviamente ‘del mestiere’ non e’, quindi non parli in via del tutto ipotetica, non ha senso…
    I veri conflitti, quelli che portano a turbe nevrotiche, sono interamente inconsci. La loro risoluzione si ha appunto attraverso la presa di coscienza di essi, un altro importante fondamento psicanalitico che lei ignora.
    Dichiarare che la nevrosi e’ inevitabile per chi ha coscienza dei conflitti e brutture del mondo, e’ essenzialmente una posizione molto narcisistica, visto che lei, immagino, parla in particolare di se’ stesso

    un saluto

    Peter

  18. Faust
    Faust says:

    ma se Faust(che io sento vicino) prova dolore e manifesta questa emozione e´ anche giusto che l´altro dica quello che pensa perche´ non dire puo´ anche provocare dolore.

    … provo dolore solo sui sentimenti… tutto il resto ho gia dato e con abbondante mancia… l’ho pagato su di me… chi offende le emozioni altrui e’ un vuoto con un buco nero nel cervello… xcapirci meglio… uno che caga sulle rose, non pensando allo sfregio alla bellezza della natura che da la vita… riempirsi il culo di spine e’ il suo piacere… che poi .esso caghi o no… non s’accorge neppure…

    Scusami caro Ale, posso parlare di me che non so di psicologia, ma di traumi infantili, provocati da me o da altri su di me, ne ho ricordi in carne viva… Apparentemente non cciho mai dato importanza, in quanto incoscente… non si soffre “dopo… ma durante, dopo e’ gia tutto condizionato dal prima…e chi come me che dalla vita ho avuto e continuo ad avere piu del necessario, invece di allucinarmi di nevrosi… non mi sono sofferto mai… Froid ha ancora ragione arriferire /o a rapportare che tutto viene dall’infanzia… gioie e dolori… la vita e’ un’allucinazione piu o meno controllata… le emozioni, i sentimenti e il dolore sono il carburante della ns. Essenza di essere umani… tutto il resto e’ materia che muore con il corpo…
    Un abbraccio
    Faust

    … anche se stupefacenti i geni del pensiero come filosofi e studiosi in generale… ascolta sempre e solo te stesso… io vivo tutt’ora felice di sapere che la felicita’ non esiste. Se non sai discernere il materiale dalle emozioni e x dare una ragione a tutto… confondi gli uni con gli altri mixandoli appiacere x l’occorrente momento x convincerti e convincere gli altri… di vivere e conoscere la verita’, come fanno quelli che si rifugiano in credenze religiose o intellettuali x mancanza di risposte proprie davanti all’impotenza del comprendere i sentimenti, da dove nascono e xche’ vivono dentro di noi e si trasmettono su altri… e creano emozioni/o/viceversa…
    … energia cosmica, pura Essenza della vita.

  19. joly
    joly says:

    x Sylvi.Gentile signora ,accettero’ il suo regalo”virtuale”solo se mi dice da ki e da cosa dovrei difendermi.Affettuosamente la saluto.Joly.

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Però su Repubblica di domenica il pezzo di Scalfari di cui lei ha parlato non lo trovo.
    Buona giornata.
    pino

  21. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    un trafiletto a pag 10, di quelli così “molto corretti” e molto …asettici…così asettici che…mi ricorda mia madre che diceva sempre:
    – vorrei chiedere al buon Dio, quando sono in Chiesa dentro la cassa, mentre l’organo suona e tutti più o meno piangono, di permettermi di uscire per poco e puntare il dito:
    Tu sì…grazie! Tu no, sparisci.
    Sapeva molto bene fare la cernita!!!!

    Cari saluti

    Sylvi

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 31.07.11 alle 19:12 } PS: fino a quando non mi blocca Pino, io inondo il blog come mi pare!!!
    ——————————————-
    E infatti mia cara, nessuno ha nulla da dire. Si parlava d’altro …..
    Un saluto U.

  23. sylvi
    sylvi says:

    cara Joly,

    Se lei ha una delle seguenti caratteristiche:
    -é femmina,
    -è cattolica, o anche cristiana (è lo stesso per loro!!!)
    -parla di grazia e agape (pericolosissimo!)

    è già sotto gli strali di certi nostri graziosi bloggers!
    La mia cotta le servirà ben presto, e forse anche una di Anita che è molto più pratica di questo simpatico blog!!

    Un cordialissimo saluto

    Sylvi

  24. sylvi
    sylvi says:

    x Pino

    ho scritto eroneamente “prima pagina” perchè era nella prima delle pagine che parlavano di D’Avanzo.

    cordialità
    Sylvi

  25. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    sono stata un po’ assente….mi sembrava che il primo breve post di Joly fosse firmato Rodolfo.
    Forse sogno….?
    Non ho tempo di rileggere i post indietro…..

    Ciao per ora,
    Anita

  26. Joly
    Joly says:

    Cara Sylvi,grazie x avermi risposto.Ho tutte e tre le caratteristiche ke lei menziona,ma mi creda nn ho paura,questa nn è una parola ke sta nel mio vocabolario.Se sara’ necessario sapro’difendermi.Nn credo ci sia niente di male se qualcuno parla d’amore soprattutto oggi dove tutti i valori piu’ belli stanno scomparendo.Come ho rispetto x le idee altrui spero ke questi graziosi bloggers “come li chima lei”ne abbiano x le mie.Calorosamente la saluto,Joly

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    I NUOVI OMICIDI MIRATI ISRAELIANI, QUESTA VOLTA CONTRO GLI SCIENZIATI NUCLEARI IRANIANI, E L’USUALE SILENZIO SERVILE DEI NOSTRI MASS MEDIA

    Per fermare l’atomica iraniana Israele avrebbe iniziato ad eliminare uno dopo l’altro gli scienziati maggiormente coinvolti nel programma nucleare di Teheran. Lo scrive lo Spiegel, al quale un informatore dei servizi segreti israeliani ha riferito che l’uccisione il 23 luglio a Teheran di Dariusch Rezaie, un giovane fisico di 35 anni, e’ stata “la prima grande mossa di Tamir Pardo, il nuovo capo del Mossad”. Lo scienziato era stato freddato da due sconosciuti in motocicletta, dopo che con la moglie era andato a prendere la figlia in un asilo nido.
    Il settimanale scrive che l’Aiea, l’Agenzia dell’Onu a Vienna per il controllo degli armamenti nucleari, ha confermato che lo scienziato iraniano stava lavorando allo sviluppo di un interruttore per i detonatori da impiegare nelle bombe atomiche. Rezaie e’ il terzo fisico nucleare iraniano ucciso in circostanze misteriose dall’inizio del 2010. Dopo le accuse di Teheran agli Usa ed Israele per l’uccisione di Rezaie, un portavoce del Dipartimento di Stato americano aveva affermato che gli Stati Uniti “non sono coinvolti” nella sua morte, mentre nessuna smentita e’ finora arrivata da Israele.
    Lo ‘Spiegel’ scrive che, secondo fonti dei servizi segreti israeliani, le uccisioni di scienziati iraniani farebbero parte di un piano per sabotare o almeno per rallentare il programma atomico iraniano. Tra le misure adottate per impedire a Teheran di dotarmi dell’arma nucleare figurerebbe anche l’impiego del virus informatico “Stuxnet”, che nell’estate del 2010 ha paralizzato gli impianti del programma nucleare iraniano. Secondo l’informatore del settimanale, negli ambienti dell’aeronautica israeliana sarebbero invece forti le pressioni per bombardare i siti nucleari di Teheran.
    (AGI)

  28. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ho capito, ho trovato il post #174 di Joly.

    La sua risposta a Rodolfo #177 e’ quella che dava apparenza di portare la firma di R.

    “““““““““““`
    La mia giornata sta andando a rotoli, avevo tante cose da fare che non ho potuto finire ieri, faceva troppo caldo ed entrare e uscire dall’auto di continuo mi stanca e la mia schiena protesta.

    Alexander (il cane) sta male….forse un virus digestivo, cosi’ devo cambiare itinerario e la mia giornata….la veterinaria e’ a circa 30-35 minuti da me, secondo il traffico stradale anche di piu’.

    L’atro ieri ho passato un paio d’ore con il piccolo Xavier, e’ sempre irrequieto…………..

    Un abbraccio,
    Anita

  29. Peter
    Peter says:

    x Anita

    tu faresti la gioia dei miei amici veterinari…ma possibile che porti il cane dal vet ad ogni pie’ sospinto?!
    Vai da un vet omeopatico, fatti dare una lista di rimedi per ogni sintomo…costa molto di meno

    ciao, Peter

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Alle dieci e venticinque è l’ora,
    dentro un tempo di attentati in serie:
    muore il bimbo, l’adulto e la signora,
    fischia il treno, è il tempo delle ferie.

    Due agosto, Bologna trema ancora
    al ricordo crudele di macerie;
    gente semplice oggi non lavora,
    scaccia del terrorismo la temperie.

    L’innocenza strappata con chi spezza
    vite, idee, destini, è per difetto
    una pagina folle di tristezza.

    La Stazione ha saggiato il male infetto:
    via Crucis di tragica bassezza,
    la Stazione ha reagito con rigetto.

    (Fabio Sìcari)

  31. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,

    in Italia, Sicilia, avevo un cane lupo, gli davo i rimedi come per noi umani. (non c’erano veterinari se non per il bestiame)
    La farmacia era sotto casa e non c’era bisogno di ricette.

    Il piu’ volte uso il mio giudizio, ma a volte ci sono eccezioni, come oggi.
    Poi oggigiorno i cani ed i gatti ricevono le stesse cure ed esami come noi, cosa che non facevano anni fa.

    Nel mio vicinato tutti hanno cani e tutti sono come me o peggio, la mia vicina ha fatto fare laser surgery agli occhi ad un piccolo cagnolino abbandonato che doveva essere eutanasiato il giorno dopo al dog pound.
    Quando lo porto’ a casa era un piccolo scheletro spaurito, oggi pur essendo bruttino fa parte della famiglia e fa il padrone degli altri cani e fa di guardia allo zoo della mia vicina.

    Non spendo soldi per me, ma per i miei cani…e gatti si’.
    Non vado pazza per i gatti, ma quando li avevo erano di casa e ricevano le cure mediche come i miei figli.

    Alexander potrebbe avere un attacco al pancreas, ragioni ignote.
    Analisi del sangue, delle urine e feci…e’ stato idrato ed ha ricevuto medicinali per stabilizzare il suo sistema digestivo per via endovenosa.
    Niente cibo o acqua fino a domani….

    Ciao,
    Anita

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