I patiti delle esecuzioni capitali. Non sono solo gli Usa a non dimenticare…

Le polemiche sulle foto di Bin Laden morto da mostrare o no stanno assumendo toni surreali. Strano che nessuno ricordi che nel ’79 quando l’allora direttore de L’Europeo Giovanni Valentini pubblicò le foto del cavadere di Aldo Moro sottopposto ad autopsia venne sanzionato dall’Ordine dei giornalisti. Le foto erano state ritenute infatti non solo raccapriccianti, ma anche una profonda mancanza di rispetto, se non vilipendio, sia del morto che della sua famiglia.  L’attuale polemica sulle foto del cadavere di Bin Laden è particolarmente surreale in Italia, Paese nel quale – nonostante le promesse e le minacce di qualche ministro di pubblicarle per far diminuire il nostro record europeo di morti sull’asfalto – il governo le foto dei cadaveri degli incidenti d’auto, specie di quelli con incendio delle vetture, NON le pubblica da nessuna parte, né su giornali né in televisione. L’Italia è anche il Paese nel quale il sindaco di Milano “capitale morale” (?) d’Italia, signora Letizia Moratti, riesce a far sparire i cartelloni pubblicitari con la foto shockante di una ragazza anoressica nuda, foto scattata la Oliviero Toscani per una campagna contro l’anoressia che pure miete vittime. Tant’è che di recente è morta, per anoressia spinta alle estreme conseguenze, proprio la modella di quella foto.
Pubblicare le foto per convincere il pubblico che Osama è davvero morto serve a poco: negli Usa c’è gente convinta che Elvis Presley non sia affatto morto. Gente che non c’è prova provata che la possa convincere. Fiato sprecato. Foto pure.
Trovo sbalorditivo, di pessimo gusto e segno di inciviltà, il dilagare di festeggiamenti e gadget negli Usa. Posso capire il tirare un sospiro di sollievo, magari anche una certa soddisfazione data l’ecatombe dell’11 settembre, ma questa specie di carnevale di Rio su quello che è pur sempre un omicidio, anzi più d’uno, per giunta compiuto in mezzo a un nugolo di familiari, mogli e figli piccoli, non fa onore a nessuno. Non si tratta di fare il facile moralista né di fare paragoni con chi festeggia l’abbattimento delle Twin Tower, però c’è uno zoccolo duro di cittadini Usa che quando c’è una esecuzione capitale gode e ci tiene a farlo in pubblico. Vittorio Zucconi ha scritto più di un reportage raccapricciante sui patiti della sedia elettrica che radunati davanti al carcere delle esecuzioni esibivano T-shirt con la scritta “Friggi maledetto!”ongi volta che nel carcere ammazzavano qualcuno con la sedia elettrica.

Mi colpisce anche che i nostri giornali tra un articolo e l’altro sull’uccisione di Bin Laden e annessi cadaveri malconci pubblichino inserzioni pubblicitarie su beni di consumo pregiati, preferibilmente con foto di modelle piuttosto svestite. Cadaveri e bonazze. Morte e fica consumista. Variazione postmoderna di eros e thanatos?

Del dibattito negli Usa sull’uccisione di Bin Laden colpiscono le dichiarazioni di quei politici e militari secondo i quali si è trattato di “una operazione legale e perciò legittima perché ha rispettato le leggi degli Stati Uniti”. Strana affermazione, visto che l'”operazione” non si è svolta sul suolo degli Stati Uniti, ma in una Paese sovrano distante migliaia di chilometri e dotato di proprie leggi, ben diverse da quelle degli Usa. Le affermazioni di quei politici e militari Usa pare non tengano in nessun conto dell’esistenza del Pakistan… E’ ammissibile?
Obama ci ha tenuto a dichiarare che “L’America non dimentica”. Se è per questo, nessuno dimentica i torti subiti: dagli africani schiavizzati ai “pellerossa” eliminati, fino ai palestinesi cacciati dalle loro case e dalle loro terre. I libici, per esempio, di sicuro non dimenticano le migliaia di loro patrioti che abbiamo deportato e lasciato crepare di fame e malattie alle isole Tremiti quando li abbiamo invasi. Non credo che gli indigeni delle Americhe, da quelli del Canadà a quelli di Ushuaia, dimentichino i torti e le angherie subite…

So di toccare un tasto pericoloso, ma è un fatto che gli unici Stati che vanno a “farsi giustizia” armi alla mano anche in Stati altrui sono gli Usa e Israele. Quando certe cose le fanno gli altri, per esempio la Bulgaria con il famoso “ombrello bulgaro” dalla punta avvelenata per uccidere un dissidente a Londra, o la Libia per sbarazzarsi a revolverate di qualcuno a Roma o il Cile di Pinochet che fa assassinare esponenti in esilio, allora le proteste si sprecano. Anche l’Italia ha avuto i suoi problemi con un’altro Stato, l’Austria, che proteggeva i terroristi altoatesini responsabili negli anni ’60 di non pochi morti, compresi militari della Finanza. Non per questo l’Italia s’è sognata di bombardare Vienna. E che dire di Cuba dopo il tentativo degli Usa di rovesciarne il governo facendo invadere l’isola ai fuorusciti fascisti armati e organizzati a Miami e portati a sbarcare sulla spiaggia cubana della Baia dei Porci? Fidel Castro doveva bombardare Miami o la Casa Bianca?
Forse ognuno di noi nei panni di Obama avrebbe fatto anche di più e di peggio. Però credo ci sia da riflettere su come vanno le cose e soprattutto sulle tifoserie che le accompagnano. Poiché infatti non siamo alla stadio e quella cui assistiamo non è una partita di calcio o di baseball, certe tifoserie spingono a esiti spesso molto tragici. Basta sfogliare qualche libro di Storia per accorgersene.

Termino pubblicando la traduzione in italiano dell’articolo scritto sulla pagina FaceBook  della scuola militare Burn Hall, vicina di casa di Bin Laden ad Abbottabad, dal giornalista Hamid Mir che ha vissuto con Bin Laden per intervistarlo più volte e scrivere un libro sulla sua vita. L’articolo non sempre è credibile. Alla fine ne elenco i passi che non convincono.
—————————-

L’Osama bin Laden che ho conosciuto

Hamid Mir  
3 Maggio 2011

http://www.thenews.com.pk/TodaysPrintDetail.aspx?ID=5713&Cat=13&dt=5%2F3%2F2011

“Io sono il figlio di un padre ricco, potrei aver passato la mia vita nel lusso, in Europa e in America, come molti altri sauditi. Invece, ho imbracciato le armi e sono andato nelle montagne afghane. Era il guadagno personale a spingermi a trascorrere la mia vita all’ombra della morte? No!  Svolgevo un obbligo religioso, minacciando la Jihad contro i nemici dei musulmani. Non importa se morirò nell’assolvere questo compito, un giorno la mia morte e quella di altri come me, risveglierà milioni di musulmani dall’apatia”.
Queste parole me le disse Osama bin Laden una mattina di marzo, nel 1997, in una caverna di Tora Bora, tra le montagne dell’Afghanistan orientale. Ero il primo giornalista pakistano a intervistarlo. Nel maggio del 1998 lo incontrai una seconda volta in un rifugio vicino all’aereoporto Kandahar. Parlò più volte della possibilità di morire. Durante la nostra lunga conversazione, mi disse: “Si, lo so che il mio nemico è molto potente, ma lascia che ti assicuri: potranno anche uccidermi, ma non mi prenderanno vivo”. Ricevetti un suo messaggio poche ore dopo gli attacchi del 9/11, in cui lodò coloro che li avevano realizzati, ma non ne accettò mai la responsabilità. La cosa mi lasciò confuso. Provai a incontrarlo di nuovo. Mi arrischiai a entrare in Afghanistan nel novembre del 2001, quando gli aerie da Guerra americani già prendevano di mira Al Qaeda e i Talebani da Jalalabad a Kabul.

Fui abbastanza fortunato da incontrarlo per la terza volta la mattina dell’8 novembre 2001. Fui il primo e l’ultimo giornalista a intervistarlo dopo il 9/11. Bombardamenti intensi stavano colpendo dentro e fuori la città di  Kabul. Egli mi accolse con un sorriso e mi disse: “L’ultima volta [che ci siamo visti] ti ho detto che il nemico può uccidermi, ma non può catturarmi vivo. E sono ancora vivo”. Dopo l’intervista, disse: “Ricorda le mie parole, Hamid Mir, possono uccidermi in qualunque momento, ma non possono catturarmi vivo; possono cantare vittoria solo se mi prendono vivo, ma se dovessero catturare il mio cadavere, sarà per loro una sconfitta e la Guerra contro gli americani non finirà neanche dopo la mia morte. Combatterò fino all’ultima pallottola enl mio fucile, il martirio è il mio sogno più grande e creerà molti altri Osama bin Ladens”.
Osama ha mantenuto la promessa. Non si è mai arreso. Il presidente degli Usa Barack Obama ne ha finalmente annunciato la morte il 2 Maggio 2011. LE’ la notizia più clamorosa del 2011 per gli americani, ma i simpatizzanti sono soddisfatti che Osama bin Laden non sia stato preso vivo, o gli americani l’avrebbero umiliato come fecero con Saddam Hussain. Per me è stata una grande sorpresa venire a sapere che l’uomo più ricercato del mondo si nascondesse in una città del Pakistan, Abbotabad, quartier generale dell’Accademia Militare Pakistana (PMA), nella stessa zona in cui l’intelligence pakistana ISI aveva fatto delle ricerche e arrestato Aby Faraj al Libbi nel 2004, ma si era lasciata sfuggire il genero Osama (scappato a Mardan, dove l’ISI lo catturò dopo poche settimane).
Si è venuti a sapere che gli americani hanno condotto le operazioni senza informare la controparte pakistana. Due elicotteri americani Chinook hanno violato lo spazio aereo del Pakistan dall’Afghanistan orientale. Fonti governative riportano: “Eravamo all’oscuroperchè gli americani hanno bloccato i nostri sistemi radar”. D’altro canto, fonti altolocate del governo hanno confermato che il Pakistan ha condiviso con la CIA delle informazioni importanti su Osama bin Laden nel maggio del 2010. Le forze di sicurezza del Pakistan avrebbero intercettato una telefonata fatta da un arabo dalla zona tra Taxila e Abbotabad. La CIA fu informata nell’agosto del 2010 sulla possible presenza di un importante leader di Al Qaeda. E’ probabile che questa telefonata fosse stata fatta da Osama bin Laden e che questo fosse un abbaglio. Secondo le mie informazioni, egli era sfuggito alla morte almeno 4 volte dopo il 9/11. A volte, era riuscito a eludere i sistemi più sofisticati, i missili più pericolosi, grazie alla sua intelligenza. Altre volte, si era salvato per pura fortuna, per un pugno di minuti, dagli attacchi nemici.

Gli attacchi Usa contro i Talebani e Al Qaeda cominciarono il 7 ottobre del 2001 e Osama bin Laden fu notato, assieme al dr. Ayman al Zawahiri, l’8 novembre 2001 a Kabul. Erano venuti a Kabul da Jalalab per partecipare a una riunione di Al Qaeda e per rendere omaggio al loro compagno uzbeko, Jummah Khan Namangani, che aveva perso la vita nella città di Mazar-e-Sharif, a nord dell’Afghanistan il 6 novembre.
Fu lo stesso giorno in cui mi fu concessa un’intervista con l’uomo più ricercato di Kabul. Non mi fu concesso di usare la mia macchina fotografica per scattare delle foto a bin Laden. Uno dei suoi figli, Abdul Rehman, mi fotografò accanto a suo padre e al dr. Ayman al Zawahri, usando la sua macchina fotografica e poi mi diede il rullino. Malgrado tutte le misure di sicurezza, una donna-spia riuscì a notare movimenti sospetti di parecchi arabi a Kabul.
Ricordo un incidente occorso mentre prendevo il tè con bin Laden e il dr. Zawahiri dopo l’intervista. Bin Laden mi ricordò che quella era la terza intervista che avevo fatto con lui. Mi informò che avevo fatto degli errori nella traduzione dell’articolo pubblicato dopo la prima intervista nel 1997, ma che non lo avevo rappresentato in modo sbagliato. Sperava, mi disse, che non lo avrei descritto male neanche stavolta. Nella piccola stanza in cui oprendevamo il tè erano presenti più di 20 leader di al-Qaeda. La conversazione di quel giorno mostrò che la maggior parte di loro riteneva che l’Alleanza del Nord (sostenuta dagli Usa) si stava avvicinando a Kabul grazie al generale Pervaiz Musharraf, il quale metteva a disposizione degli americani le basi aeree in Pakistan. Improvvisamente, un combattente arabo di al-Qaeda entrò nella stanza e informò i leader che era appena stata arrestata una donna vestita di un burqa blu, che si aggirava a pochi metri dal luogo della riunione. Stava spiando, fingendosi una mendicante, chiedendo soldi perfino dalle guardie di sicurezza di al-Qaeda messe fuori a custodire l’ingresso. Ma dopo pochi minuti, una guardia aveva notato che la donna sembrava più intenta a guardarlo che a mendicare. Così, il combattente di al-Qaeda si era messo a studiarne i movimenti e presto la scoprì a parlare di uno “sceicco”a un telefono satellitare Thoraya.

La notizia fu data in arabo al consesso, ma riuscii a capirne il contenuto. Bin Laden ordinò immediatamente a uno dei suoi collaboratori più stretti di non fare alcun male all’ “ospite. Il collaboratore, che si chiamava Muhammad, mi disse che mi avrebbe riportato a Jalalabad. Dovetti salutare Osama bin Laden di fretta e partire con Muhammad in un’auto privata. Fummo arrestati da delle guardie Talebane fuori Kabul, perchè io non avevo la barba ed ero in possesso di una macchina fotografica, (non usata durante l’intervista). Muhammad non informò i Talebani di essere di al Qaeda. Disse loro, invece, che lavorava per il ministro degli Interni Mullah Abdul Raze Ached. I Talibani verificarono l’informazione presso il ministro degli interni e ci rilasciarono dopo tre ore.
Raggiungemmo Jalalabad la sera tardi. Muhammad mi lasciò vicino una grande casa e sparì. Tornò dopo un paio d’ore con delle notizie sorprendenti. Affermò che il luogo in cui, quel giorno, avevo incontrato il suo “sceicco” era stato bombardato 15 minuti dopo la nostra partenza, ma che per fortuna lo “sceicco” e gli altri avevano già lasciato il posto e nessuno era stato ferito. Muhammad mi disse: “Fratello, hai mancato assieme a noi il martirio”. Io non conoscevo l’esatta ubicazione del luogo dell’intervista. Muhammad mi disse che si trovava nel quartiere di Weir Akbar Khan di Kabul.

Trascorsi la notte a Jalalabad, sopravvivendo a un intenso bombardamento Usa. La mattina seguente, Muhammad si accommiatò e io ripartii per il Pakistan su Quattro ruote. Ci incontrammo di nuovo nel 2004 a Kunar, quando stavo riportando le notizie sulle elezioni presidenziali  in Afghanistan. Fu in quell’occasione che mi narrò tutta la storia di come lui e il suo “sceicco” erano sopravvissuti ai bombardamenti a tappeto delle forze aeree americane e di come erano fuggiti attraverso le montagne del Tora Bora nell’Afghanistan orientale. Solo dopo la terza settimana del dicembre bin Laden e I suoi combattenti riuscirono a rompere l’accerchiamento degli americani con l’aiuto di  Haji Zahir, Haji Zaman e Hazrat Ali.

La strategia di al Qaeda a volte somiglia a quella dei cacciati nei film western americani. Un gran numero di combattenti al Qaeda erano entrati nell’area tribale del Kurram in Pakistan, attraverso Tora Bora, ma  Osama bin Laden andò in un’altra direzione con un piccolo gurppo. Il testimone oculare Muhammad faceva parte anche lui di quel gruppo. Dei combattenti ceceni e sauditi gli assicurarono una copertura armata e camminarono tutta la notte verso la salvezza, a Paktia. 

Più tardi, un alto ufficiale della sicurezza afghana, Lutfullah Mashal, mi confermò che Osama bin Laden era fuggito a Paktia da Tora Bora ne dicembre 2001. Mashal lo aveva segretamente seguito e affermò che Osama bin Laden aveva raggiunto il North Wazirastan da Paktia. Trascorse là qualche tempo, nell’area di Shawal e poi si mosse verso le montagne nell’ Afghanistan orientale, nella provincia di Khost. Mashal oggi collabora col presidente Hamid Karzai ed è sicuro che gli americani abbiano mancato la cattura di bin Laden a Tora Bora perchè non erano ancora pronti a dislocare le proprie truppe di terra. Gli americani dipendevano di più dal comandante dell’Alleanza del Nord, Hazrat Ali, ma quest’uomo li tradì. Secondo fonti afghane molto affidabili,  Hazrat Ali assicurò ai membri di al-Qaeda un passaggio sicuro, dopo aver ricevuto molto denaro da loro.
Osama bin Laden rimase nascosto per l’intero 2002. Lui e I suoi collaboratori erano sempre in fuga e continuavano a cambiare nascondiglio. Erano determinati a salvarsi e per questo non combattevano.
Nell’ aprile del 2003 l’uomo più ricercato del mondo riaffiorò in Afghanistan, dopo che gli Usa avevano invaso l’Iraq. Organizzò una riunione nella Pech Valley della provincia del Kunar e fece un discorso altisonante, in cui annunciò i suoi piani di resistere agli americani in Iraq. Disse: “Bisogna colpire gli americani in Iraq, prima che colpiscano noi in Afghanistan”. Dichiarò che Saiful Adil sarebbe stato incaricato di opporre resistenza in Iraq e gli consigliò di contattare Abu Musab Al Zarqawi, che. All’epoca, si stava nascondendo in Iran. Bin Laden cominciò a parlare anche durante piccole riunioni di suoi compagni nel Kunar e a Paktia.

Una delle sue nuore morì di parto nelle montagne del Kunar. Ci fu molta gente al funerale. Gli afghani locali seppero della morte della nuora e vennero a visitare le case di alcuni combattenti di al-Qaeda che si erano sposati nel Kunar. La notiza raggiunse anche gli americani e questi lanciarono un’operazione nel Kunar, ma di nuovo Osama bin Laden fuggì verso sud, prima che cominciassero a bombardare la Pech Valley.
Fu nel tardo 2004 che bin Laden si ritrovò accerchiato dale truppe britanniche nella provincia afghana meridionale di Helmand. Bin Laden si nascondeva in una zona montuosa dietro tre linee di difesa. Alte fonti diplomatiche mi hanno rivelato di recente a Kabul che le forze britanniche erano sul punto di catturare Osama bin Laden, vivo o morto. Lo assediarono per oltre 24 ore, ma egli riuscì a eludere uno degli eserciti meglio armati del mondo. Secondo i dettagli raccolti da alcune fonti Talebane nell’ Helmand, le forze britanniche avevano spezzato due delle linee difensive di al-Qaeda lungo un tratto di 5 Km.
Stava per cominciare un combattimento corpo a corpo, ma il giorno volse al termine e l’oscurità portò sollievo ad al-Qaeda. Osama bin Laden voleva combattere sulla linea del fronte, ma i suoi collaboratori lo fermarono, ebbero un acceso diverbio. Bin Laden era arrabbiato, ma Abu Hamza Al Jazeeri lo convinse a darsi alla fuga. Sistemarono diversi razzi a orologeria, orientati in 2 direzioni diverse, per creare un diversivo. Decisero di rompere l’accerchiamento nemico dirigendosi in una terza direzione con un gruppo di combattenti. Quel gruppo assicurò a bin Laden una copertura. La maggior parte dei combattenti persero la vita, ma il piano funzionò.
Osama bin Laden scivolò via dalle mani dei britannici, assieme ad Abu Hamza Al Jazeeri e pochi altri combattenti. Queste fonti hanno negato che bin Laden abbia ordinato alle sue guardie di sparargli, nel caso in cui stesse per essere arrestato. Le fonti al-Qaeda affermano che egli non credeva nel suicidio e che preferiva sacrificarsi combattendo contro il nemico all’ultimo sangue.

Dopo quest’ultima fuga, divenne molto attento. Smise di spostarsi dentro Afghanistan e scelse le zone tribali del Pakistan. La sua grande famiglia era stata sparpagliata dopo il 9/11. Alcuni dei suoi figli vivevano in Iran, altri sembra che fossero a  Karachi per breve tempo, ma nessuno credeva che Osama sarebbe stato catturato ad Abbottabad.

Si nascondeva in Abbottabad con una delle sue mogli, un figlio e una figlia. Quando gli americani attaccarono il suo nascondiglio, cominciò immediatamente a combattere. Sua moglie fu ferita [dagli americani] al piede. Secondo la moglie, Osama era corso sul tetto e si era unito alle sue guardie per resistere all’attacco. La sua bambina di 10 anni, Safia, vide il commando americano entrare in casa e portarsi via il corpo di suo padre. Più tardi, disse: “Gli americani hanno trascinato il cadavere di mio padre per le scale”.
Osama bin Laden è morto, ma al-Qaeda e i suoi alleati non lo sono. Osama ha sempre approfittato degli errori delle politiche americane. La sua vera forza era l’odio per l’America, non l’Islam.. L’eliminazione fisica di Osama bin Laden è una grande notizia per gli americani, ma molti fuori dell’America auspicano l’eliminazione delle politiche che producono i bin Laden. Gli Usa sono venuti in Afghanistan a cercare Osama bin Laden. Non c’è dubbio che egli era responsabile della morte di molti innocenti, ma gli americani non possono giustificare l’uccisione di altri innocenti coi Droni, solo perchè Osama ha ucciso degli americani. Sia Osama bin Laden che gli Americani hanno violato la sovranità del Pakistan. Questo deve finire. Osama è morto. Se gli Usa non lasciano l’ Afghanistan dopo la morte di Osama bin Laden, questa Guerra non finirà presto e il mondo continuerà a essere un posto pericoloso. 

(Hamid Mir lavora per Geo TV. Ha intervistato Osama bin Laden 3 volte. E’ stato l’ultimo giornalista a intervistarlo dopo il after 9/11. Sta anche scrivendo una biografia di Osama).
——————————————–

Tutto l’articolo sa di ingenuità totale da parte del giornalista o di poco abile montatura per confermare tutte le tesi americane basandosi, soprattutto dopo il 2001, su voci e “testimonianze” di  fantomatici personaggi “altolocati” e “affidabili”. Il “piu’ stretto collaboratore” di Osama, vedi un po’, si chiama Mohammed: milioni di musulmani si chiamano così e questo qui non ha neanche uno straccio di cognome!
Osama manda i suoi combattenti a resistere in Iraq. Mah. Ha proprio resistito bene. Si vede dai risultati.

Strano combattente, poi. Ha una grave malattia renale e ha bisogno di dialisi ogni due giorni (in ospedale): come può nascondersi tra montagne brulle e impervie e scapparsene di qua e di là per anni e poi sistemarsi ad Abbottabad senza avere in casa una apparecchiatura per la dialisi? Andava nell’ospedale vicino casa ad Abottabad? E nessuno si è mai accorto di chi fosse l’illustre dialisizzato? L’apparecchio della dialisi, un affare grande e grosso che pesa un accidenti, come lo trasportavano durante le fughe? Con la jeep? E come lo alimentavano, lassù tra le montagne? A batterie? Magari solari? E le soluzioni e i medicinali indispensabili alla procedura e al malato? L’apparecchio per la dialisi non è certo una cosa tascabile: http://it.wikipedia.org/wiki/Emodialisi

135 commenti
Commenti più recenti »
  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Gli US liquidano Osama Bin Laden.
    Non avevano intenzione di rinnovargli il contratto.

    (da Spinoza.it)

    Micidiale!
    C.G.

  2. Vox
    Vox says:

    C’e’solo un paio di gruppi di terroristi dai quali il mondo dovrebbe veramente cominciare a difendersi. Portano i nomi di due Stati. Indovinate un po’ quali.

  3. Vox
    Vox says:

    RON PAUL POTENZIALE NUOVO PRESIDENTE USA?
    VICINISSIMO A OBAMA NEI SONDAGGI

    VIDEO
    http://revolutionarypolitics.tv/video/viewVideo.php?video_id=14851

    Con le dovute riserve, Ron Paul (medico di professione) almeno ha 2 cose buone: vuole smettere tutte le guerre americane e combattere la Federal Reserve (ovvero smettere di togliere ai poveri per dare ai ricchi). Se sopravvive e se non viene corrotto sul finish, magari potrebbe diventare la nuova speranza degli americani stufi di farsi prendere per il lato B.

    Certo, anche Obama prometteva di smettere le guerre e ha perfino avuto un Nobel per la pace preventivo. Ma di promesse non ne ha mantenuta neanche una (di quelle fatte agli elettori). In compenso, ha mantenuto tutte quelle fatte dietro le quinte a Wall Street e alla mafia della guerra.

    Chissa’ se ricorreranno di nuovo ai trucchetti delle votazioni elettroniche fatti per Bush in passato? Chissa’ se la Clinton mente quando dice che non vuole presentare la sua candidatura? E chissa’ se la Palin trovera’ il tempo, tra una cotonatura di capelli e un’assassinio di alci, di candidarsi pure lei…
    Insomma, le prossime elezioni Usa potrebbero essere uno spettacolino piuttosto interessante da seguire. Comoda poltrona, pop-corn…

  4. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Vox,
    guarda che la mia “non voleva ” essere una critica a te.
    Era piuttosto un appunto sul sarcasmo di peter, che non trovavo giustificato, nel senso che di estetica possiamo parlare all’infinito, non cosi quando di entra nei “meriti”.(es lunghezza dei post)
    Sovente sbaglio, ma cerco di leggere tra le righe , quale potrebbe essere la “critica ” di fondo oltre allo scritto e su quella “io” scrivo.
    E’ un vezzo lo so..ma che ci vuoi fare, ognuno ha i suoi difetti..!1
    Porta pazienza

    cc

  5. Controccorrente
    Controccorrente says:

    ec”Lunghezza dei post”
    è ovviamente riferita all’estetica e non a questioni di sostanza,,messa come prima si poteva capire il contarrio..
    notte..

  6. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Retiring the shuttles will deprive the US and the world of the only true space ship so far.

    Capsules are great for going into orbit but THEY CAN’T BRING ANYTHING BACK !!!

    The Russians had a lot of valuable equipment on the MIR they couldn’t get back.

    They tried to build a shuttle but failed.

    That’s why they offered to let the US astronauts flying the shuttle on the MIR, so they could bring that stuff back before MIR crashed.

    Without the shuttle, the Space Station is doomed to a limited life, just like the MIR.

    The problem is the opposite of logic is politic.

  7. Anita
    Anita says:

    Un amico mi ha suggerito un vecchio fil Italiano, diretto da Vittorio De Sica

    8:00 PM
    THE BICYCLE THIEF (1948)

    A working man’s livelihood is threatened when someone steals his bicycle.
    Cast: Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola, Lianella Carell. Dir: Vittorio De Sica.
    BW-89 mins, TV-G, CC, Letterbox Format

    Do not let the fact that it’s not in color deter you from watching it; it is however captioned.
    It’s been said that it’s one of the best movies ever made and that it had garnered many accolades, etc.

    Sono le otto.

    Bye, Anita

  8. Anita
    Anita says:

    x Tutti

    Ecco chi e’ Ron Paul:

    Italiani per Ron Paul – Elezioni USA 2008: Chi e` Ron Paul?

    http://italians4ronpaul.blogspot.com/2007/10/perche-il-fenomeno-ron-paul-e-in.html

    Conosciuto come Dr. NO.
    Ron Paul non sara’ mai Presidente.
    E’ contrario a tutto.

    All’aborto, agli immigranti clandestini, alla cittadinanza dei loro figli, ai matrimoni gay, etc….
    I voti vengono dalle minoranze.

    E’ anche troppo anziano, ha 75 anni, ne avrebbe 77 nel gennaio 2013.

    Obama avra’ a sua disposizione un miliardo di $$$$ per la sua campagna elettorale.

    Una somma indecente.

    Anita

  9. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Secondo lei chi sarebbe il candidato piu’ decente
    per le vostre prossime elezioni presidenziali?

  10. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Il Ladro di Biciclette di Vittorio De Sica e’ un grande classico del cinema italiano e oserei dire uno dei film piu’ belli del mondo. Lo conosciamo tutti.
    Per me, il fatto che sia in bianco e nero lo rende ancora piu’ bello.
    Il fascino del nostro cinema, quand’era davvero grande arte.

  11. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Uroburo,
    ti ringrazio per l’opera di” inquadramento” storico che hai fatto in merito alla comparsa dei Sofisti nell’antica Atene.
    Opera sempre necessaria in termini di metodo, per poter afferrare compiutamente il “quadro generale” storico dei “perché !
    Appunto “metodo”, che poi in fondo è quanto sostanzialmente da me sostenuto nei miei “post “ indirizzati ad Alessandro.
    Infatti sostanzialmente, mi sono proprio servito dei Sofisti”,che di per sé in “assoluto”,non rappresentano “nulla di particolare”,ma bensì come tu giustamente affermi un’esigenza all’interno di un sviluppo storico della democrazia ateniese.
    Parimenti però ,rappresentano che “Lo” volessero o meno gli stessi protagonisti,un salto di qualità,nell’esigenza di rappresentazione della realtà e parimenti nel porre l’esigenza della diffusione della “cultura”, come mezzo essenziale per la comprensione della medesima.
    Questo era poi in fondo il messaggio che “io” volevo trasmettere.

    Interessanti invece sono le riflessioni che tu poni sulle “qualità” del momento storico della Democrazia greca, che vede invece se ho ben capito,la necessità di un estensione di momenti partecipativi e di necessità di “consenso” in un momento economico delicato di Atene, ovvero la necessità di questo “allargamento””democratico”, come “involucro migliore “per lo sviluppo del sistema economico commerciale e militare greco sostanzialmente imperialista.
    Curiosamente è un concetto che viene poi ripreso da altri pensatori (sic1) nell’800, per descrivere agli albori del moderno imperialismo, proprio le democrazie o all’epoca le monarchie costituzionali , come miglior involucro (a volte necessità) in cui l’imperialismo industrial-commerciale si potesse meglio sviluppare.
    Sono interessanti in questo senso alcune dichiarazione dei Rothschild in materia di prestiti,ovvero la loro preferenza dichiarata a prestar soldi a Monarchie Costituzionali o a repubbliche costituzionali,piuttosto che a regimi assolutistici , nel caso per esempio della richiesta di un Forte prestito prussiano….,non certo per motivi morali(sic), piuttosto come “miglior garanzia per l’investimento finanziario.
    Il che comporta sempre una serena riflessione sul “senso reale “ della democrazia .
    Solo un momento di riflessione, niente di più..

    cc

  12. Vox
    Vox says:

    B. annoia attaccando i giudici
    La gente lascia il Palasharp

    Quando il premier riprende il suo ormai consueto ritornello contro i pm, tra i fan serpeggia la stanchezza. Al PalaSharp in quattromila hanno seguito il discorso a tutto del Cavaliere, che è stato interrotto due volte da contestazioni

    Silvio Berlusconi non ha ancora finito di parlare che il Palasharp di Milano si è cominciato a svuotare. Nessun pienone sin dall’inizio. Quattromila persone arrivate al comizio diminuite nel corso dell’intervento del premier. Dopo quasi un’ora di parole molti hanno lasciato il palazzetto.

    Quando il premier ha iniziato il solito attacco alla magistratura e ai giudici di Milano, si sono svuotati rapidamente gli spalti e la parte centrale, ancora gremita invece la zona di fronte al palco. Quella occupata dai membri del governo, sottosegretari, coordinatori del partito e candidati.

    La capienza del palazzetto era ridotta rispetto al solito, visto che alcuni tendoni hanno escluso quattro ordini di poltrone, mentre il palco è stato spostato più avanti.

    Contestazioni

    Politica & Palazzo | di Redazione Il Fatto Quotidiano

    7 maggio 2011

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    Più informazioni su: comizio, Giuliano Pisapia, Letizia Moratti, milano, palasharp, pdl, silvio berlusconi

    B. annoia attaccando i giudici
    La gente lascia il Palasharp

    Quando il premier riprende il suo ormai consueto ritornello contro i pm, tra i fan serpeggia la stanchezza. Al PalaSharp in quattromila hanno seguito il discorso a tutto del Cavaliere, che è stato interrotto due volte da contestazioni
    Silvio Berlusconi non ha ancora finito di parlare che il Palasharp di Milano si è cominciato a svuotare. Nessun pienone sin dall’inizio. Quattromila persone arrivate al comizio diminuite nel corso dell’intervento del premier. Dopo quasi un’ora di parole molti hanno lasciato il palazzetto. Quando il premier ha iniziato il solito attacco alla magistratura e ai giudici di Milano, si sono svuotati rapidamente gli spalti e la parte centrale, ancora gremita invece la zona di fronte al palco. Quella occupata dai membri del governo, sottosegretari, coordinatori del partito e candidati. La capienza del palazzetto era ridotta rispetto al solito, visto che alcuni tendoni hanno escluso quattro ordini di poltrone, mentre il palco è stato spostato più avanti.

    Contestazioni

    Un discorso a tutto campo quello di Berlusconi, che prende la parola subito dopo Letizia Moratti e attaccare sinistra e magistratura, definendo i pm di Milano un “cancro da levare”.

    Il suo comizio a sostegno del sindaco uscente viene interrotto per ben due volte da contestazioni. A un ragazzo che gli ha urlato contro, il premier ha risposto dal palco: ”A noi liberali non passerebbe per la testa di disturbare una comunicazione di un leader della sinistra. E’ la dimostrazione di quanto siete illiberali”.

    Un signore di circa sessant’anni poi ha gridato “ladri” durante l’intervento del premier. Sono subito intervenuti gli uomini della sicurezza che l’hanno preso di peso, sollevato e trascinato fuori dal Palasharp. Una volta dietro le tende nere gli agenti hanno spinto a terra l’uomo e lo hanno circondato. Ci sono state grida e attimi di tensione fino all’intervento di alcuni carabinieri che hanno fatto sedere l’uomo…

    http://ilfattoquotidiano.it/2011/05/07/a-milano-berlusconi-interviene-a-sostegno-della-moratti/109682/

    Mi chiedo, ma le gravissime parole di B. sui giudici di Milano non sono forse punibili per legge? Dette da un PM, non solo sono un attacco contro un’istituzione dello stato, ma anche un atto eversivo.

    A parte questo, il fatto stesso della scarsa presenza di veri fan (per Grillo, pochi giorni prima, c’erano state 9mila persone) e che molti se ne siano andati nel bel mezzo della performance dimostra che anche nelle file del PDL la stanchezza aumenta.
    B. ha rotto le palle anche ai suoi e credo che se ne stia rendendo conto, perche’ non e’ uno stupido.

    Chissa’ se ha studiato un modo per falsificare le elezioni.

  13. Vox
    Vox says:

    PS – Chiedo scusa per la ripetizione deloo stesso pezzo, qui sopra.
    Incidente di copia-incolla.

  14. Vox
    Vox says:

    Penso che anche Obama potrebbe veinire punito allo stesso modo
    alle elezioni Usa. La maggior parte dei candidati Repubblicani, ma anche Democratici (si fa per dire) mi sembrano impresentabili, tutti in combutta
    con Wall Street e le lobby israeliane alle quali del popolo americano non
    importa assolutamente nulla.

    Anche da loro, come da noi, sono arrivati al punto che devono votare per
    il meno-peggio. Il che vuol dire che la fauna politica internazionale e’
    alla frutta.

  15. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ieri sera ho visto il film come suggerito dal amico W.
    Il testo scritto nel mio post sono le sue parole.
    Non capisce una parola di Italiano, (e’ american-french-canadian) ma da quel che ha scritto mi sembra che l’abbia gia’ visto prima.

    Le devo dire che non avevo mai visto un tipo di vita simile, mi fatto impressione quando la moglie ha vendute le lenzuola, non avevo la minima idea di tanta poverta’ nel 1948.

    Per me la piu’ bella parte l’ha fatta il bambino Bruno.

    Anita

  16. Anita
    Anita says:

    x VOX -#10-

    Non ho ancora una posizione su un candidato per il 2012.

    Ho visto il primo dibattito del GOP.

    Secondo me Herman Cain ha vinto il dibattito.

    http://o.aolcdn.com/mars/2972/cain.jpg

    Conoscevo Herman Cain solo da spots in TV come ospite.

    I partecipanti al dibattito dicono che avrebbero voluto anche i candidati di serie A, io penso che sarebbero stati troppi sul palco dato il tempo limitato.

    Dei canditati piu’ conosciuti…mi piacerebbe Mitt Romney, ma ha sulle spalle la “Socialized Health” che ha istituita nel Massachusetts quando era governatore, programma che e’ fallito e costoso.
    Anche la sua religione e’ un handicap, e’ Mormone.
    E’ anche troppo patrizio per le masse, he is a little too stiff.

    E’ ancora presto, la lista e’ troppo lunga…….

    I neri sono gia’ contro Herman Cain perche’ e’ nero, e temono che presenterebbe un pericolo per Obama.

    Anita

  17. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    ho acceso stamattina alle otto un televisorino, su Rete Veneta, (non sapevo esistesse) dove due o tre ragazze si danno il cambio nella diretta ininterrotta dell’Adunata degli Alpini di Torino.
    Ho fatto le normali faccende domestiche, ho visto il FriuliVG che sfilava, sono andata a pranzo coi miei figli, siamo tornati…e loro ancora lì, imperterrite!
    Con grazia e professionalità stanno ancora reggendo la “maratona”…aspettando il Piemonte e il gonfalone di Bolzano che chiudano…altro che bunga bunga!!!
    Chissà, forse sono pure precarie!

    Non le chiedo di capire quest’Italia a cui mi rifiuto di dare colori…non parlo nemmeno di questo serpentone di Alpini che, chissà perchè, si sottopongono a tale fatica, …che abbiano la “forza ” del vino e della grappa?????????
    Facce di avvinazzati…sicuramente!!!!
    Oppure TUTTI leghisti!!!

    Ma , forse, se qualcuno della sx si prendesse la briga di capire il “fenomeno”…se si soffermasse a pensare perchè , nei vostri tempi eroici…, sfilavano nonostante VOI …o ignorati, o oppressi, o derisi, oppure insultati, …forse non affermerebbe, con amarezza, come lei ha fatto più volte:- ammetto che Voi avete vinto, buon pro vi faccia.-

    VOI chi??? Questo mi è oscuro!
    Che cosa avete proposto di meglio e di più valido e solidale…VOI???

    Ma la saluto…vado a vedere il Piemonte che sfila!!!

    Sylvi

  18. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Si, e’ quel tipo di poverta’ che sta ritornando alla grande in Occidente.
    Nei paesi del 3 mondo ce l’hanno da sempre, anche grazie a noi (o piuttosto grazie al nostro sistema capital-ladresco).

  19. Vox
    Vox says:

    A Roma, per esempio, una famiglia di nuovi-poveri piuttosto creativa si e’ fatta una capanna di bottiglie verdi. Sembra che tenga caldo e consenta una certa estetica. L’occhio continua a volere la sua parte anche in miseria.

    In Usa molti nuovi-poveri vivono nelle tendopoli, dopo che le banche si sono riprese le loro case (spesso in modo fraudolento, come si e’ scoperto di recente).

    E’ cosi’ che ci vogliono. Poveri, ignoranti e disperati, disposti a tutto per un piccolo lavoro precario e malpagato. I nuovi schiavi del XXI secolo.

  20. Vox
    Vox says:

    Herman Cain, per quanto nero, e’ un altro figlioccio di Wall Street come Obama, essendo stato nella dirigenza della Federal Reserve Bank di Kansas City.

    Il suo coinvolgimento coi Tea Parties, le politiche ferree contro l’aborto (perfino in caso di incesto o violenza) e altre posizioni politiche a carattere conservatore non mi sembra lo designino come un candidato attraente.

    Toro Seduto for president!!!

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La nostra reazione?
    “terroristi”!!!

    E già, in quanto a mattanze il duo Cheney/Rumsfeld (Wisketto Bush non contava un kaxxo) non è che sono stati da meno.
    C.G.

  22. Vox
    Vox says:

    MONDOCANE
    di Fulvio Grimaldi

    Nel coro degli ignavi, complici, imbecilli e boccaloni, tutti a celebrare l’esecuzione extragiudiziale dello pseudo-Osama, in violazione di ogni principio di diritto e della sovranità di uno Stato, tutti ad accreditare l’operazione brillante contro chissà chi, non certo contro un agente saudito-Cia morto 10 anni fa, come confermato da cento testimoni, tutti a sussurrare solo qualche dubbio su foto taroccate e istantanea sparizione in mare, in questa coalizione dei volenterosi della frode universale, eccelle nel “manifesto” Ida Dominijanni.

    Ieri, nel solito corsivo da ginocrate spocchiosa e incompetente, ha glorificato il suo appassionato amore, Obama, già celebrato come il deus ex machina della rinascita umana, attribuendo a lui, al suo discorso di fuffa truffaldina ai musulmani al Cairo, sia il movimento di rivolta arabo (tutto compreso, pure le operazioni belluine imperialiste contro Libia e Siria), sia la decisione del serial killer Usa di ammazzare un falso scopo.

    Neanche mezzo fiato per accennare al crimine di guerra e contro l’umanità che il suo idolo ha compiuto in Pakistan, a ulteriore esaltazione delle carneficine che va compiendo in giro per l’Asia e l’Africa.

    Fa il paio con la veneranda maestra Rossanda che, dimentica di ogni sussulto di classe e antimperialista, ancora insiste a vedere Spartaco e le brigate internazionali di Spagna, nei briganti di Bengasi apripista della mattanza Nato. Roba da immondezzaio della storia, direbbe quel tale.
    http://fulviogrimaldi.blogspot.com/

  23. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Turbo-furbon Sylvia,

    con quel NOI e VOI,del tuo ultimo POSTON , non riuscirai a mettere il tuo cappello sul cappello degli Alpini tutti !
    Capisco che per te è dura , ma se guardi le foto d’epoca , quanti cappeli Alpini tra i partigiani..quanti !, e senza cartolina..precetto,come quei poveraccci dei ragazzi romani che gli ficcarono in testa un cappello di Alpino della Monterosa neonata dal 8 settembre 43.
    (qui ridevano tutti ,anche se c’era poco da ridere all’epoca)
    Mi sembra che il cap magg “artigliere” della Cadore Sergio Chiamparino era uno di quelli che sul palco e in sfilata erano dei più a posto per rappresentare gli alpini tutti.
    Su Cota ..beh , non saprei che Cappello mettergli sulla testa,quello di Giauduja, sarebbe già troppo onore,no non va bene nemmeno per il carnevale!
    Come vedi non si può proprio dissentire su tutto..!!

    cc

  24. Peter
    Peter says:

    x Vox

    veramente che i LibDem si stessero suicidando lo dissi, modestamente, io stesso un anno fa non appena fecero la coalizione.
    Lei invece disse che i LibDem ‘non si volevano sporcare’ ad allearsi coi laburisti: una questione di ‘noblesse oblige per loro, insomma…
    Lo dico tanto per dare a Cesare cio’ che e’ di Cesare…
    Miliband ha invitato i parlamentari LibDem a staccarsi dalla coalizione, una mossa molto intelligente

    Peter

  25. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    signora mia, ma vuole ddavvero che mi beva che Odino, dio scandinavo e germanico ddel Walhalla etc etc, trova le sue origini in quel di Udine??!! anime sante del Purgatorio!

    Peter

  26. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Casey Shehan, il figlio di Cindy Shean fu ucciso in Iraq durante il suo secondo turno. (non il primo)
    Percio’ si e’ ri-arruolato.

    Era volontario.
    Il 4 aprile 2004, Casey Sheehan e’ stato ucciso in azione dopo aver volontariato a far parte della Forza Di Reazione Rapida per salvare le truppe americane.

    Cindy Shehan fu ricevuta dal Presidente Bush alla Casa Bianca con altre madri di caduti.
    Orgogliosa di essere fotografata col Presidente.

    Nel video piu’ sopra mente, e’ affiliata col partito Socialista, era una fervida sostenitrice del candidato e Presidente Obama.

    Dal 2005 si e’ fatta una carriera sulle spalle del figlio Casey caduto in Iraq.
    Da un’oscura mamma di quattro figli, fervente religiosa si e’ improvvisata attivista, il marito l’ha divorziata lo stesso anno.

    Appartiene a tutte le associazioni possibili ed immaginabili, si e’ fatta un nome e viaggia incessantemente, da Londra al Venezuela…e’ una specie di Michael Moore wannabe.

    Si candido’ per congressman e perse miseramente, aspirava a prendere il posto-carica di Nancy Pelosi.

    Anita

  27. Vox
    Vox says:

    Si, lo so, Cindy Sheenan e’ una persona che stimo molto.
    Come molti, qui in Europa.

  28. Vox
    Vox says:

    @ Peter
    Purtroppo, i politici britannici – con alcune rare e ammirevoli eccezioni – non sembrano brillare ne’ per dirittura morale ne’ per coerenza, proprio come i nostri.
    La politica ormai sta diventando marcia quasi dappertutto, in Occidente.

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    X Peter

    In sospeso non ce n’è neppure uno. Lo hanno catturato i Navy Seals…? Non si direbbe: niente elicotteri, niente spari, neppure un ferito….
    Buona serata.
    pino

  30. Anita
    Anita says:

    x VOX

    E quando mai.
    Qui la vedono come la peste.
    I candidati politici da lei (Cindy Sheehan) ammirati scappano di corsa.

    Cindy Sheehan Resigns – Photo Essays – TIME

    http://www.time.com/time/photogallery/0,29307,1626066_1372663,00.html

    17 foto….

    Well, apparentemente non si e’ ritirata, ha solo preso time off per un face lifting…………………………

    Sono sicura che suo figlio, il quale volontariamente si e’ arruolato due volte ed ha data la sua vita per la sua Patria, non approverebbe della condotta di sua mamma.

    Usare il nome di un militare caduto per ottenere fama?
    No e’ kosher… (detto Americano)

    Anita

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    c’è stato un momento della mia vita nel quale ho creduto anch”io alla leggenda degli alpini, “i figli migliori della nostra bella terra”. Poi mi sono accorto che era solo rettorica patriottarda, nazionalista e destrorsa.
    La naja ci ha rubato svariati mesi di vita in cambio di nulla (neppure imparare a combattere bene!); mitizzare quel periodo di perdita di tempo mi sembra una prova di elevata imbecillità.
    A me non importa nulla degli alpini, dei bersaglieri, della Regia Marina, delle Frecce Tricolori e di ogni altra manovra di rincoglionimento nei confronti di un popppolo che di rincoglionimento ne ha giù subito abbastanza.
    Ci manca solo che la sinistra debba sprecare il suo tempo per capire coteste caxxate! U.

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    che bello!!!
    Torino l’ha fatta decisamente fuori dal vaso!!! Bravi!

    Ho sentito un “fischio” in finale…eri tu??? o avevi ospitato Uroburo???
    Comunque….

    -La naja ci ha rubato svariati mesi di vita in cambio di nulla…-Uroburo.
    CI… particella pronominale!!!
    Sono sicura che tu non sei del tutto d’accordo….solo un po’!
    Certamente, senza la naia, tutta quella “gente”, invece di andare a Torino sarebbe andata a …fare aeromodellismo di alianti…che non hanno motore…meglio, di aquiloni!
    Oppure allo stadio che fa così …proletario!

    Lo dico a Uroburo: il suo CI mi suggerisce il solito “intellettuale” …quello con le mutande di seta…quello che svolazza fra tomi di date di battaglie, tecnica militare , immaginarie strategie…molto intelligenti…quanto di più snob mascherato da socialismo populista ugualitario!!!
    Porti pazienza…sarà perchè l’Esercito mi ha dato lavoro…per pagarmi le tasse agli studi!!!

    saluti ad entrambi

    Sylvi

  33. sylvi
    sylvi says:

    Ps: Dimenticavo…
    ma tutta quella fiumana di gente, tutte quelle belle facce…tutti imbecilli come la sottoscritta???

    Sylvi

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    non esistono “anime sante” in Purgatorio!
    E’ una contraddizione in termini!
    Odino invece, studi studi, fa molta parte della storia del Friuli…prima che arrivasse il cristianesimo!

    Ah…benedetta ignoranza!

    Sylvi

  35. sylvi
    sylvi says:

    …Ci manca solo che la sinistra debba sprecare il suo tempo per capire coteste caxxate! U.

    caro Uroburo,

    non volevo infierire…in una così bella giornata…e proprio per questo le do ragione…
    La sx non deve sprecare il suo tempo in caxxate…deve continuare ad usarlo beeenneee…come sta facendo!!!!!

    Sylvi

  36. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    le assicuro che le anime del Purgatorio sono venerate assai di piu’ di quelle del Paradiso…

    La benedetta ignoranza e’ solo sua, se crede che Odino derivi il nome da UDINE.

    Ma credo che lei sia semplicemente ‘delusional’.
    Se lo faccia spiegare da sua figlia

    Peter

  37. Peter
    Peter says:

    x Pino

    e’ la seconda volta…

    il messaggio per CC proprio NON passa. E si perde pure, svanisce nell’etere…

    Peter

  38. Peter
    Peter says:

    non passa per il titolo di uun romanzo di U. Eco, sembra. Un romanzo edito nel 2002

    Peter

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Me lo invii che lo metto in rete io.
    Strana faccenda: forse il post contiene più di un link?
    Oppure, trattandosi di Eco, all'”Isola che non c’è” si somma “Il post che non c’è”. Beh, come titolo non è poi malaccio.
    Tra 10 minuti vado a nanna. Se il post non mi arriva prima, lo metto in rete domani.
    ‘Notte.
    pino

  40. Peter
    Peter says:

    x Pino

    no, mi riferivo alla ‘misteriosa fiamma della regina…’
    Ma la fiamma si e’ spenta.

    ‘notte

    Peter

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