Wojtyla “santo subito!”. Per nasconderne le colpe

Ma Wojtyla, il famoso papa polacco, predecessore dell’attuale papa Ratzinger, è davvero un beato? E può magari essere dichiarato in futuro anche santo? Si tratta francamente di domande oziose, inutili. La Chiesa può dichiarare santo e beato chi più le aggrada, esattamente come una tribù animista può dichiarare che in un baobab c’è uno spirito che fa miracoli o i buddisti e gli induisti possono dichiarare che il Tal dei Tali è – appunto – un santone e venerarlo come tale. Se c’è chi crede certe cose, affari suoi. L’importante è che non voglia costringere gli altri a credere anche loro in ciò che crede lui. Ecco perché è assurdo porsi certe domande su Wojtyla o sugli altri “santi” e “beati” dichiarati tali dalla Chiesa. Alcuni dei quali peraltro erano fior di mascalzoni, come per esempio S. Carlo Borromeo, il famoso vescovo e santo di Milano: grande cultore delle torture e dei roghi dell’Inquisizione, ha in comune con Wojtyla l’essere scampato a un attentato con una pistola dell’epoca e avere voluto interpretare l’essere rimasto illeso come un miracolo, un segno della benevolenza di Dio, quando si trattava invece solo di imperizia dello sparatore e inefficienza dell’arma usata.

Tutto ciò premesso, che Wojtyla non sia degno di essere considerato beato, e quindi tanto meno santo, perlomeno nel senso attribuito a tali termini dai laici, risulta chiaro da almeno due episodi. Il primo e senza dubbio il più grave è essere il responsabile dell’ordine imposto ai vescovi di tutto il mondo nel marzo 2003 di tacere alle autorità civili dei propri Paesi qualunque caso di pedofilia del clero. L’ordine, come ho scritto più volte, venne firmato dall’attuale papa, Ratzinger, e dall’attuale segretario di Stato vaticano, Raffaele Bertone, nella loro veste, all’epoca, rispettivamente di responsabile e suo vice della Congregazione per la dottrina della fede (ex tribunale dell’Inquisizione). Ma a volere quell’ordine, nell’ambito di un aggiornamento delle leggi vaticane relative a una serie di delitti, e a ratificarlo è stato Wojtyla. Le conseguenze sono tristemente note. Gli scandali per i casi di pedofilia del clero coperti dalle gerarchie locali sono esplosi un po’ ovunque, in Italia, negli Usa, in Australia, in Austria, in Irlanda, ecc. Negli Usa la Chiesa in vari processi ha dovuto pagare alle vittime dei preti pedofili danni per cifre totali astronomiche, e per quell’ordine del 2003 una corte del Texas nel 2005 ha accusato Ratzinger di ostruzione della giustizia. Per evitare un devastante rinvio a giudizio è dovuto intervenire l’allora presidente George Bush junior, che ha imposto l’immunità dovuta ai capi di Stato perché nel frattempo l’imputato era stato eletto papa, diventando così anche capo dello Stato del Vaticano.

Un’altra grave colpa di Wojtyla è avere voluto far credere che fosse un rapimento la scomparsa della giovanissima sua concittadina vaticana Emanuela Orlandi, svanita nel nulla nel tardo pomeriggio del 22 giugno 1983. Emanuela era una bella e vivace ragazzina di quasi 16 anni e non c’era assolutamente nessun motivo, nessun indizio che potesse legittimamente far credere che fosse stata rapita anziché essere scappata di casa per un po’, come fanno migliaia di minorenni ogni anno anche in Italia, o anziché essere rimasta vittima di qualcos’altro, come pure succede a centinaia di altri minorenni ogni anno, fino ai recenti casi di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. Eppure un paio di settimane dopo quel 22 giugno, per l’esattezza la prima domenica di luglio, Wojtyla alla fine della consueta preghiera dell’Angelus sorprese il mondo accreditando la pista del rapimento e lanciando un appello perché la ragazza fosse rilasciata. Il tutto senza neppure interpretare o almeno avvertire i genitori della ragazza, il padre della quale, Ercole Orlandi, era un fattorino di Wojtyla. Abitante in Vaticano con la famiglia, moglie, cinque figli e una sorella, Ercole portava di persona ai destinatari residenti a Roma le lettere, i messaggi, gli inviti, le convocazioni, i doni, gli incoraggiamenti e quant’altro del papa. L’appello di Wojtyla diede la stura alla bufala, durata un quarto di secolo, del rapimento “politico”: per anni e anni si è infatti favoleggiato – con enorme clamore, ma sempre senza mai lo straccio di una prova – che Emanuela era stata rapita per essere scambiata con Alì Agca, il terrorista turco condannato all’ergastolo per avere sparato in piazza S. Pietro a Wojtyla una domenica d’estate del 1981. Per anni e anni si è anche favoleggiato che ad armare Agca fossero stati i servizi segreti di Mosca, all’epoca capitate del colosso comunista URSS: la vulgata tenuta in scena per quasi 25 anni affermava che i “servizi” di Mosca erano desiderosi di togliere di mezzo il papa polacco perché alimentava le proteste anticomuniste della natia Polonia.

Sta di fatto che la ragazza non è tornata a casa neppure dopo che Agca è stato infine estradato in Turchia in occasione dell'”anno santo” del 2000. Un mancato ritorno che è la prova lampante del fatto che la pista del “sequestro politico” era solo una colossale montatura. Nei giorni scorsi è arrivato in libreria “Uccidete il papa”, libro nel quale il collega di Repubblica Marco Ansaldo dimostra, appunto, ciò che era chiaro fin dall’inizio: vale a dire, che la pista “comunista” dietro Agca era una balla. Nessuno però osa trarre le conclusioni: e cioè che Emanuela Orlandi non è stata dunque rapita. Meglio tenere in scena la nuova montatura, lanciata nel 2005, che vuole Emanuela comunque rapita: non più dagli amici di Agca, ma dalla banda della Magliana…
Come ho scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi, la verità. Dai Lupi Grigi alla banda della Magliana” e come ho ribadito nell’ultimo mio libro “Cronaca criminale. La Storia definitiva della banda della Magliana”, è ovvio che se davvero Emanuela fosse stata rapita ai sequestratori dopo l’appello lanciato in mondovisione dal papa in persona non sarebbero rimaste che due sole possibilità: liberare l’ostaggio o sopprimerlo. I rapitori si sarebbero ovviamente resi conto che dopo quel clamoroso appello sarebbero stati fatti segno a una caccia senza quartiere, non solo da parte della polizia e dei carabinieri e neppure da parte dei soli servizi segreti italiani. Insomma, gli eventuali rapitori non avrebbero avuto scampo: se non si fossero liberati in fretta della ragazza, viva o morta, sarebbero stati braccati e catturati. Per giunta di appelli Wojtyla ne fece ben otto: se per scrupolo o imperizia gli ipotetici rapitori non si fossero liberati di Emanuela dopo il primo appello, sicuramente lo avrebbero fatto senza aspettare l’ottavo. Teniamo presente che in Italia nel 1983, anno della scomparsa di Emanuela, di casi di rapimenti a scopo d’estorsione accumulati nel corso degli anni ’70 e dei primi anni ’80 se ne contavano a centinaia, non mancava quindi l’esperienza per sapere che se si voleva risolvere felicemente un caso, cioè arrivare al rilascio o alla liberazione armi alla mano dell’ostaggio vivo, era essenziale non fare troppo baccano.

Neppure un anticlericale incallito può pensare che un papa condanna a morte una ragazzina per quello che al massimo sarebbe stato solo un inutile gesto di buonismo. Chiaro come il sole quindi che Wojtyla – e la segreteria di Stato vaticana che lo consigliava – sapesse con certezza che Emanuela non era stata rapita, ma era morta per responsabilità, accidentale o meno, di qualcuno d’Oltretevere. Qualcuno che non si poteva abbandonare al suo destino, nelle mani cioè della giustizia. Che in Vaticano sapessero bene come stavano le cose, e cioè che per Emanuela non c’era più niente da fare, lo dimostra anche la testimonianza di monsignor Francesco Salerno ai magistrati italiani: “Poiché mi occupavo di finanza vaticana e avevo quindi molte conoscenze, nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa della Orlandi proposi a monsignor Giovanbattista Re, dirigente di un settore della Segreteria di Stato, di darmi da fare per cercare di sapere cosa le fosse successo. Ma il monsignore mi disse che era meglio lasciare le cose come stavano”.  Qualcuno potrebbe pensare che Salerno fosse un mitomane o un bugiardo. Ma si tratta di ipotesi da escludere: il monsignore infatti, successivamente alla sua testimonianza, è stato nominato rettore della basilica di S. Giovanni in Laterano. E ovviamente non si mette un mitomane o un bugiardo a capo di quella che dopo la basilica di S. Pietro è la più importante chiesa dell’intero modo cristiano. Semmai, lo si promuove a un così prestigioso incarico per comprarne il silenzio.
I magistrati hanno anche intercettato una telefonata di monsignor Bertani, “cappellano di Sua Santità”, che ordina al vicecapo della Vigilanza vaticana, Raul Bonarelli, di mentire agli inquirenti che lo avevano convocato per interrogarlo come testimone: “Non dire che la Segreteria di Stato ha indagato. Dì che siccome la ragazza è scomparsa in territorio italiano la competenza delle indagini è della magistratura italiana e non del Vaticano”.

Tutte queste notizie le ho scritte e ribadite nei libri che ho citato, senza ricevere mai neppure una smentita. Si tratta infatti di cose certe, documentate, quindi NON smentibili. La conclusione è evidente, oltre che NON smentibile: Wojtyla ha scientemente avvalorato una falsa pista, prestandosi a coprire la responsabilità di qualcuno in un delitto o in una disgrazia che ha avuto come vittima Emanuela Orlandi. A essere precisi, e come pure dimostro nel mio libro sul caso Orlandi, Wojtyla si è prestato scientemente nel suo ottavo appello per il “rilascio” di Emanuela ad avvalorare come rapimento anche la scomparsa di Mirella Gregori, altra ragazza romana svanita nel nulla quasi un mese e mezzo prima di Emanuela. Senza annoiare il lettore, basti sapere – e l’ho dimostrato nel mio libro – che è fin troppo chiaro che Mirella Gregori non è mai stata rapita: nell’ultimo numero del luglio ’83 il settimanale Panorama ne fece il nome come semplice esempio delle molte scomparse di minorenni in Italia. Ma chissà perché Wojtyla volle “miracolosamente” far diventare anche quella scomparsa in rapimento, in modo da indurre l’opinione pubblica a convincersi che i “rapimenti” erano due, e che quindi la scomparsa di Emanuela era sicuramente un “sequestro”. Anche un cretino, purché onesto, capisce – e poteva capirlo subito fin dal luglio ’83 – che tanta fretta nel(lo stra)parlare di rapimenti è chiaramente dovuta al bisogno di depistare le indagini sulla Orlandi allontanando i sospetti dal Vaticano.

Per giunta il papa polacco “santo subito!” si è prestato a usare strumentalmente il tutto per dare addosso all’Unione Sovietica. Come beato o santo non c’è male….
Come si vede, anche tralasciando tutto il resto, compreso il non encomiabile viaggio in Cile dal golpista massacratore Pinochet, è piuttosto difficile credere che Wojtyla sia davvero degno degli onori degli altari. Semmai, è legittimo il sospetto che lo si voglia “santo subito!” per evitare che se ne indaghi troppo l’operato, compreso il losco comportamento attorno al caso Orlandi. Sì, losco: non c’è infatti un altro termine per definire un comportamento che ha tenuto banco con una balla per così tanti anni, per giunta ai danni – oltre che del giornalismo in generale – sia di privati che di interi Stati ingiustamente calunniati.
La Chiesa a suo tempo è stata indecisa se mandare Francesco d’Assisi al rogo o no, tanto dava fastidio con le sue prediche all’andazzo vizioso, corrotto e  carnascialesco dei papi e del Vaticano, poi decise di renderlo inoffensivo facendolo santo: il modo migliore per evitare che la gente si mettesse in testa di capire bene cosa predicasse e perché. All’opposto, Carlo Borromeo fu fatto santo per evitare si indagasse troppo sulla sua vita reale, ricca di lussi, sopraffazioni e condanne al rogo con la scuse più ignobili.

In ogni caso: che tristezza e che stitichezza questi santi e beati. Fanno un miracolino, giusto per essere dichiarati beati, poi se tutto va bene ne fanno un altro per essere dichiarati santi, ma sempre col contagocce. Evitando di farne troppi e ben chiari, di miracoli, quasi fossero stitici. Poi, ottenuta la nomina e la gloria degli altari, i beati e i santi spariscono, si limitano a presenziare nei calendari e i loro miracoli si vedono col binocolo o restano un ricordo. E poi, diciamo la verità, che strano: nonostante le migliaia e migliaia di beati e santi, il cui numero aumenta inoltre in continuazione, il mondo continua poco miracolosamente ad andare come va: piuttosto male.

171 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Peter
    Peter says:

    x Anita

    per la precisione, si calcola che le nozze reali siano state seguite da 2 miliardi di persone in TV, quasi un terzo della popolazione mondiale…
    Io non le ho viste, ma dopo mi sono divertito a guardare alcune immagini su internet. Curioso Phillip mentre cercava di salire sulla carrozza, che per poco non si e’ ribaltata…la Regina furbetta gli aveva regalmente dato la precedenza…
    Mi piace anche l’energia fraterna in gioco tra William ed Harry, sono decisamente due giovani inglesi moderni. Sembra che William sussurrasse ad Harry ‘non hai idea di come si presenta’ (nuda, immagino), parlando di Kate subito prima del matrimonio, ed Harry sogghignava contento. Cose del genere sarebbero state impensabili per quel manico di scopa del padre ed i suoi fratelli 30 anni fa.

    Peter

  2. Peter
    Peter says:

    a proposito, buon Primo Maggio a tutti, quello che resta del giorno…
    Io l’ho passato rilassatamente in compagnia di amici, i quali sono appena partiti dalla mia ‘magione’…
    Ieri ed oggi, menu’ rigorosamente italiano a casa mia, pasta, pizza, mozzarella, insalata , vini italiani (ma anche spagnoli, lo ammetto)

    Viva il Labour!

    Peter

  3. Vox
    Vox says:

    venne cosi’ messo su di un aereo e rimandato a Tripoli, dove venne impiccato poche ore dopo…

    @ Peter

    Interessante. E lei come ha fatto a saperlo, se mi consente la curiosita’?

  4. Vox
    Vox says:

    @ Oltre tutto, se il signore in questione fosse stato reo di qualche grave reato, dubito che glielo avrebbe confessato. Non l’avrebbe piu’ probabilmente buttata sulla persecuzione d’opinione? Insomma, qualche dubbio me lo consenta.
    O no?

  5. Vox
    Vox says:

    STORIA DEL VIAGRA AI SOLDATI LIBICI
    SMENTITA PERFINO DAI MILITARI USA

    http://www.antiwar.com/blog/2011/04/30/susan-rices-viagra-hoax-the-new-incubator-babies/

    Susan Rice’s Viagra Hoax

    On Thursday, US ambassador Susan Rice announced that Libyan government troops were being issued Viagra and told to rape as a terror weapon. She made the comment as part of a debate with another envoy to highlight that “the coalition is confronting an adversary doing reprehensible things.”

    However, today, MSNBC was told by US military and intelligence officials that there is no basis for Rice’s claims. While rape has been reported as a “weapon” in many conflicts, the US officials say they’ve seen no such reports out of Libya.

  6. Vox
    Vox says:

    PROGETTO “NUOVO MEDIORIENTE”:
    LA PROSSIMA IN LISTA E’ LA SIRIA…

    … dove sta avvenendo uan rivoluzione colorata attivata dalla solita Compagniadellazia, in piena regola, con contorno di menzogne su fantomatici cecchini che sparano alla popolazione… e (chissa’ perche’?) sui poliziotti e sui soldati del governo siriano.

    Nel novero delle piu’ o meno genuine rivolte egiziana, tunisina, in Bahrain, Aarabia Saudita e Yemen sono state inserite rivoluzioni colorate fasulle in Libia e Siria, programmate da molto prima dei fatti egiziani, per cambiare l’assetto geopolitico mediorientale.

    Ma assaltare la Sirian vorra’ dire tirare in guerra anche l’Iran (col quale la Siria ha un patto di mutua assistenza militare). E da li’ alla III GM il passo potrebbe essere molto breve. Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche per tutti.

    http://www.revoltoftheplebs.com/categories/features/us-intervention-in-syria/

    US Intervention in Syria

    Despite genuine popular Middle East/North Africa uprisings, Washington’s dirty hands orchestrated regime change plans in Egypt, Libya, Yemen, Jordan, and Syria as part of its “New Middle East” project.

  7. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Si legga quest’articolo da Repubblica.it, eppoi mi dica che sono tutti lobotomizzati:

    IL RACCONTO

    Tra i pellegrini globali del Papa Santo
    “Per lui saremmo venuti anche a piedi”
    A Roma l’invasione dei fedeli arrivati da tutto il mondo per la beatificazione. I polacchi sono i più numerosi. Molti erano bambini quando “Lolek” divenne pontefice.

    di VITTORIO ZUCCONI

    http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/01/news/zucconi_wojtyla-15604875/?rss

    E’ lei che non rispetta le scelte e la FEDE degl’altri.

    Lei scrive di essere atea/o, a me non interessa, non mi permetterei mai di dirle che e’ lobotomizzata per la sua preferenza.

    Anita

  8. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Per la STORIA DELLA FILOSOFIA…

    Dedicata al 1Maggio Maggio…

    Una poesia al pennello !

    Come dolce il pennello uh. uh !
    Come gratta il gratteggio uh, uh, uh !
    Gratta spennella gratta uh,uh un uh

    Com’è dolce spennelar e sgrartugiar il Primo Maggio!
    UH UH UH UH
    Io godo nel mio orto, a piantar Cipollotti nel mio orto..
    Ohhh, Yeahhhhhhhhhh

    Ah Sylvina , ma quando la smetti di pignucolare e quando mai qualcuno ti ha impedito di citar Cristo e Dante , su questo Blog !!
    Ci credo che è dolce lo spennalar a Grado !

    dolce notte del !! de 1 de Mayo

    UH;UH;UH oh Yahhhhhhhhhhhh !!!!!!!!!

    cc
    Trovo perfin bello Caparezza stassera !!E Camilleri mi par Dante,
    OHHHHHH Yaahhhhhhh !!

    Scusassero signori la “divagassion” retro futturista..ma se abbiam chiamato Vate il Water , tuto me permesso stassera, de santi e de beati ..

    OHH, YeahhhhhhhhhhUHUHUHUH

  9. x Anita
    x Anita says:

    Anziche’ gettare come al solito fango razzista sui palestinesi, prenda atto del fatto che quel video non e’ fasullo. Solo dei coglioni masochisti metterebbero in giro un video di quel tipo smentibile. E si rassegni: se c’e’ qualcuno che ha falsato e falsa la realta’, raccontando fior di balle per giustificare guerre, sono i suoi cari presidenti Usa e i loro compari in Israele.
    Shalom

  10. Peter
    Peter says:

    x Vox 105

    il caso era solo uno dei tanti, ed era riportato dall’Espresso anni fa…O sono reati d’opinione solo quelli ammessi da lei?!

    Peter

  11. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Pater,

    io mi riferivo solo agli spettatori della CBS negli US.
    Ha battuto tutte le altre stazioni televisive, forse perche’ ha riportato l’evento nella sua interita’.

    “per la precisione, si calcola che le nozze reali siano state seguite da 2 miliardi di persone in TV, quasi un terzo della popolazione mondiale…”

    Secondo VOX, 2 miliardi di lobotomizzati.

    Anch’io non ho seguito, ho solo visto spots qui e la’ nei notiziari.
    Mi sembra una bella coppia, e gli auguro felicita’ nel loro matrimonio…a tall order.
    —————————————-

    Non mi pronuncio sull’accaduto in Libia perche’ i notiziari continuano a cambiare.

    Hanno fatto vedere tre’ bare funebri, due adulti ed un bambino.
    Si dice che uno e’ il figlio minore di Gheddafi, un suo amico, ed un nipotino del Rais.
    Sembra che Gheddafi e sua moglie abbiano lasciata la casa poco prima.

    Tutta questa faccenda non mi piace affatto.

    Ci sono troppe cose che non vanno e che NON riusciamo a capire, gli US sono ricchi di petrolio, gas e carbone.

    Perche’ mai non rilasciano i permessi di trivellare e cancellano quelli gia’ esistenti?

    Ho gia’ scritto dei 4 miliardi fatti perdere alla Shell in Alaska e 5 anni di lavoro.

    7 compagnie hanno lasciato il golfo del Messico.

    Nel Texas e nel New Messico vogliono chiudere operazioni petrolifere per una specie di lucertoline quasi estinte.

    Ecco:

    Small lizard sparks big debate in Texas, New Mexico oil patch

    http://fuelfix.com/blog/2011/04/28/small-lizard-sparks-big-debate-in-texas-new-mexico-oil-patch/

    ————-
    Do you realize how many thousands and thousands of species of living things that have become extinct over the years this planet has existed?

    Most of the extinct species we’ve never known about and still the world and life goes on; if the lizard was to become extinct it would just be another specie that at one time existed.
    I just don’t understand the concern.

    The same can be said about many other animal and plant species that have been ‘protected’ to the detriment of people.

    Did they explore other areas? NO

    Ciao,
    Anita

    OH, stiamo occupando milioni di ettari con i pannelli per l’energia solare, terra coltivata e coltivabile, e c’e’ scarsezza di grano e di mais?
    Le pale eoliche stanno facendo strage di uccelli, inclusi quelli in pericolo di estinzione.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Scusi, signora Anita,
    se giacimenti di fossili come il petrolio mettessero, mettiamo il caso, al limite per ipotesi, in pericolo razze di cani come il suo Alex farebbe lo stesso la schizzinosa come per le “lucertoline”?

    E se gli piantassero una torre da traforo a 500 metri da casa sua, pure, anche?
    Ci dica, mi dica.
    C.G.

  13. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Ma vede quella e’ gia’ una zona dove ci sono raffinerie e attrezzi di trivellazione fitti come i grattacieli.

    Mi dica lei perche’ comprare il petrolio dagli stati Arabi e non utilizzare il nostro?

    Gli Arabi si preoccupano di lucertoline o di pesciolini di un cm ?
    Perche’ diamo bilioni al Brasile perche’ possano trivellare nelle loro acque?

    Lei dice che le guerre sono per il petrolio, bene io voglio fermare le guerre ed usare il nostro petrolio.
    Meglio le lucertoline che le vite umane.
    NO?

    Guardi che che non sono solo io a pensarla cosi’.

    Siamo stanchi di essere dipendenti quando abbiamo le nostre risorse, anche Bush jr. voleva seguire questa agenda.

    Percio’ lei pensa che sia preferibile trivellare a casa degli altri e non nella sua/nostra nazione?

    Certo, si sfruttano le risorse rinnovabili, ma ad un passo limitato, non abbiamo le infrastrutture per usarle, non per molti anni.

    Oggi il Presidente ha detto ad una famiglia di 10 persone: Compratevi un auto piu’ piccola…
    Not funny !!!

    Anita

  14. Vox
    Vox says:

    Ah, be’, se lo ha detto l’Espresso, dev’essere vero per forza.
    Come molte altre cose.

  15. x Anita
    x Anita says:

    Perche’ quando prima o poi il petrolio scarseggera’ e comincera’ a finire lo zio Tom avra’ il suo quasi intatto. Con gioia delle lucertoline….
    Shalom

  16. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    “E se gli piantassero una torre da traforo a 500 metri da casa sua, pure, anche?
    Ci dica, mi dica.
    C.G.”

    OK, mi rimborserebbero come fanno per gli aeroporti e cambierei casa.
    Di solito danno una scelta, muovere la casa su fondamenta gia’ costruite, essere sicuri che la casa e’ intatta, o dare un offerta per la casa esistente secondo i prezzi della zona.

    Magari ci fosse petrolio nella mia proprieta’, meglio della lotteria.

    No problem.

    Anita

  17. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    vai sul Tirreno a bagnarti d’estate! E’ un consiglio!
    Perchè se ti fai vedere nell’Alto Adriatico ti arpionerò col mezzomarinaio e ti terrò sotto fin che farai “bufole”.!!!
    Vedremo se ti resterà fiato per cantare Bella Ciao!!!!

    Sylvi

  18. Vox
    Vox says:

    Anni fa conobbi una signora polacca che mi racconto’ di aver fatto un’ “ascensione” in ginocchio. Alla mia evidente sorpresa, spiego’ che un gruppo di pellegrini (tra cui lei stessa) erano risaliti e poi ridiscesi da una collina, chi in ginocchio e chi a piedi nudi. Per il “loro” papa.
    Se qualcuno lo trova normale, vuol dire che l’anormale sono io.

    Da come va il mondo, direi che di “lobotomizzati” ce ne sono anche piu’ di un paio di miliardi in giro: ovvero, povera gente suggestionabile, che crede – o vuole disperatamente credere – a qualunque cosa, pur di dare un senso alla completa insensatezza delle cose della vita. Anche che uno scaltro politicante possa essere un santo.

    Del resto, se non ce ne fossero tanti, di suggestionabili, deboli e creduloni, non si spiegherebbe come sia possibile che una minoranza di squali e di parassiti possa tenere nel sacco quasi 6 miliardi di esseri umani.

  19. peter
    peter says:

    x Vox

    cara signora, il suo sarcasmo non porta da nessuna parte. Le sue ‘fonti’ sono di gran lunga meno attendibili e piu’ ridicole dell’Espresso -di una volta…-, per il quale tra l’altro lavorava anche Pino. Lei continui pure a rallegrarci col donchisciotte.com e gli altri…

    Peter

  20. Vox
    Vox says:

    Lei pensi all’Italia che per forza deve essere dipendente.
    @Anita

    Non potrebbe essere piu’ chiara?
    perche’ l’Italia dovrebbe “per forza” essere dipendente?

    Purtroppo, lo e’.
    Ma di certo NON dovrebbe esserlo.

  21. x Anita
    x Anita says:

    In Italia basterebbe infilare sonde nel terreno in varie zone per estrarre energia con il calore della lava. Si potrebbero fare molte piu’ centrali elettriche lungo i fiumi. Per non parlare dell’utilizzo delle maree. Se non lo si fa e’ solo perche’ l’Eni e’ un grande centro di potere e la nostra classe politica come e’ ben noto e documentato e’ in gran parte corrotta.
    Shalom

  22. Vox
    Vox says:

    Be’, se per lei l’Espresso e’ il Vangelo, se lo tenga stretto.
    Io di Vangeli non ne ho, anche se ho opinioni salde.
    Comedonchisciotte pubblica sia notizie di valore che ca@@ate, come la maggior parte dei siti. Si tratta di analizzare, dubitare, controllare. Molte delle notizie che riporto, prima di metterle qui le controllo in modo incrociato con altri siti, spesso non italiani. E comunque, non sono il Verbo nemmeno io. Come non lo e’ nessun altro.

    Tuttavia, come qualunque essere pensante, faccio i miei 2+2 e traggo le mie conclusioni e posto articoli che corrispondono, piu’ o meno, al mio punto di vista.

    Un blog e’ fatto (anche) per dare e avere spunti di riflessione e letture diverse da quelle comunemente diffuse su fatti quotidiani, storici o altro.

  23. Peter
    Peter says:

    x Vox

    e dagli…dicevo l’Espresso cartaceo ‘di una volta’. Quello attuale non lo leggo praticamente da anni…
    Mi fa piacere che ammetta che certi siti dicano anche caxate…
    Io di vangeli non ne ho, a differenza di altri che -forse- in gioventu’ hanno venerato libretti rossi e scritti marxiani vari, oltre magari al Vangelo vero e proprio…visto che le persone di fede sono in fondo sempre le stesse, a mio modo di vedere.

    Anni fa l’Espresso metteva in risalto il servilismo del governo italiano verso la ‘comoda’ dittatura di Gheddafi. Al punto da rispedirgli quei pochi dissidenti che trovavano rifugio in Italia in passato. Che facevano la fine che sappiamo. In quel contesto notiziario, le notizie riportate erano attendibilissime, ma parlo di parecchi anni fa

    Peter

  24. Anita
    Anita says:

    x Tutti

    Come ho gia’ scritto quando sono stufa di politica guardo i vecchi sitcom degli anni 70 – 80 e 90.
    I discorsi di allora sono i discorsi di oggi, esattamente.

    Benzina, caro vita, energia rinnovabile, affitti, welfare, consumismo, emigranti, elezioni, guerre, chiesa, aborto, etc….

    Niente e’ cambiato, solo il nuovo lingo, politicamente corretto.

    Anita

    Sitcom = An informal term for situation comedy.

  25. Anita
    Anita says:

    x Shalom

    L’energia rinnovabile e’ da sfruttare, certamente, ma il costo e’ altissimo per le infrastrutture, bisogna anche ristrutturare le case, i business, i mezzi di trasporto….
    Non e’ tanto semplice.

    Negli US, se e’ vero, le auto elettrice hanno fatto un niente.
    Ne hanno vendute 93, in una nazione di 310’000’000 plus.
    Non ci sono le stazioni per caricarle, e quelle poche sono a distanze di molte miglia.

    La mia bolletta elettrica elenca tutte le fonti di energia, le rinnovabili sono una minima %.
    Il carbone e’ il numero uno.
    —————
    La vita e’ cambiata, quando io ero in Italia, tutti prendevano l’autobus o il tram.
    Papa’ aveva la balilla, conservata come l’oracolo di Barnabe’.
    L’unica cosa elettrica in casa era il ferro da stiro, la radio, il telefono e il campanello. (a Milano)

    In Sicilia le gente cucinava col carbone in casa, non c’era acqua calda, non c’era nemmeno l’acqua.
    La davano per un ora alle 8:00 AM.
    Il trasporto era lo ‘gnuri’ col cavallo e la carrozza. (a Siracusa)
    Il lusso erano i motorini.

    L’Italia aveva la meta’ degli abitanti, gli USA idem!

    Anita

  26. peter
    peter says:

    x Anita

    la meta’ degli abitanti…gia’ il guaio e’ proprio quello, migliorano le condizioni di vita puramente biologica, e la popolazione aumenta. L’Italia e’ a crescita zero da oltre 30 anni…ma l’immigrazione compensa, ed e’ sempre in aumento.
    Il perche’ succeda e’ per me difficile da capire, l’aumento della popolazione e’ irrazionale. O almeno, se ci si riproduce senza controllo come le altre specie, poi bisogna accettare la sorte di tutte le specie animali che giocano con la strategia dei grandi numeri: gli ‘esuberi’ periscono per cause ambientali e di competizione all’interno della specie e tra specie diverse, carenza di risorse, ‘catastrofi’ naturali etc etc.
    La stragrande maggioranza vive male o malissimo, ma tutti si preoccupano di vivere ‘a lungo’.
    Siamo quasi 7 miliardi, non so perche’ Vox dica meno di sei…magari!
    O forse per Vox cinesi ed iraniani non sono ‘controllati’ da pochi furbi come lo sono gli altri …

    ‘notte

    Peter

  27. Anita
    Anita says:

    x Tutti

    Il Presidente Obama ha appena annunciato che Osama bin Laden e’ stato ucciso.

    Anita

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ci voleva Obama per prendere quel fottuto.
    Con l’altrettanto criminale Cheney e quel pagliaccio del G. Wisky Bush sarebbe campato cent’anni.

    C.G.

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x tutti

    Non vorrei che, come per i papi, morto un Bin Laden se ne facesse un altro. Tutte le realtà che lo hanno creato sono ancora intatte, anzi peggiorate. Il problema non credo sia uccidere i Bin Laden, ma eliminare le cause che li creano.
    Buona giornata.
    pino nicotri

  30. Finanza speculativa: il medico analizza, ma è il malato che comanda. Di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
    Finanza speculativa: il medico analizza, ma è il malato che comanda. Di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi** says:

    Finanza speculativa: il medico analizza, ma è il malato che comanda

    Di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    I danni della ripresa dei giochi speculativi della finanza tossica dei derivati e affini potrebbero essere ben più gravi di quelli causati dai tornado che si stanno abbattendo sugli Usa.

    Leggere il recentissimo rapporto “Wall Street and the financial crisis: anatomy of a financial collapse” della Commissione d’indagine bipartisan del Senato americano presieduta dal democratico Carl Levin e dal repubblicano Tom Coburn e nel contempo assistere ai preparativi di una nuova e devastante crisi bancaria e finanziaria è davvero sconcertante..

    Dati incontrovertibili hanno indotto infatti a gettare un nuovo allarme.

    Nel 2010 le 5 maggiori banche americane vantavano un valore nozionale in derivati per 223 mila miliardi di dollari, pari al 96% del totale. Queste operazioni hanno fatto incassare al sistema bancario profitti per 22,5 miliardi.

    Gli hedge fund hanno aumentato le loro operazioni e superato tutti i record. Sfruttando la debolezza del sistema bancario, per la prima volta essi hanno raggiunto il massimo dei capitali gestiti di ben 2.000 miliardi di dollari.

    Con i mercati e le banche pieni di liquidità ampiamente elargita dalla Federal Reserve , le banche di investimento e le altre finanziarie sono tornate a “confezionare” alla grande vecchi e nuovi titoli cosiddetti strutturati, cioè titoli emessi su altri titoli, come gli Asset-backed Securities, i Cdo, i Cds.

    In queste cartolarizzazioni esasperate regnano il rischio, l’opacità e l’illusione della finanza “creativa” sganciata dai processi economici reali. Sono titoli potenzialmente tossici ed hanno per sottostante un debito spesso di incerta e bassa qualità.

    Tra i sottostanti, oltre ai mutui, annoverano infatti i debiti delle carte di credito, quelli per l’acquisto di auto e di qualsiasi altro bene comprato a rate o addirittura altri derivati. Non hanno altra garanzia che il costante flusso di cassa prodotto dai regolari pagamenti. Se una qualsiasi causa, tornado naturale, sociale o politico, dovesse manifestarsi e interrompere il flusso, avremmo un’altra crisi come nel 2007-8.

    Il Financial Stability Board, presieduto da Mario Draghi, di recente ha opportunamente avvertito di possibili “sviluppi inquietanti” di certi derivati e dei loro effetti sui mercati, soprattutto quello delle commodity.

    Il complesso di questi operazioni di fatto costituisce il cosiddetto “sistema bancario ombra” che muove ben 16.000 miliardi di dollari, di gran lunga più grande di quello ufficiale con cui comunque interagisce.

    Il rilancio in atto della finanza tossica si scontra duramente con il Rapporto Levin che ancora una volta sottolinea come “la crisi non è stato un disastro naturale, bensì il risultato di alti rischi, prodotti finanziari complessi, conflitti di interesse coperti, il fallimento degli organi di controllo, il ruolo delle agenzie di rating e dello stesso mercato che hanno permesso e guidato gli eccessi di Wall Street”.

    Detto rapporto di oltre 600 pagine rivisita con dovizia di dettagli la follia finanziaria sistemica che ha portato alla crisi. Nel capitolo “Abusi delle banche di investimento: i casi della Goldman Sachs e della Deutsche Bank” si spiega come nel periodo tra il 2004 e il 2008 gli istituti finanziari americani abbiano emesso circa 2,5 trilioni di dollari in derivati Rmbs (basati su ipoteche di abitazioni) e altri 1,4 trilioni di Cdo legati ai mutui casa.

    Oltre a ribadire le responsabilità della Goldman Sachs, è significativo, anche per la situazione europea, che si diano le prove a carico della DB tedesca, che è diventata centrale nella “macchina Cdo” e nello “schema Ponzi”. Negli Usa una delle prime grandi piramidi finanziarie degli anni venti orchestrata dall’italo americano Charles Ponzi fu così chiamata. Nel 2007 la DB gestiva sul mercato americano 128 miliardi di dollari di Cdo che causarono al suo bilancio una perdita secca di 4,5 miliardi.

    Questo fatto la dice lunga sulla partecipazione delle banche europee nella grande speculazione. Svela inoltre una malcelata debolezza del sistema bancario tedesco che ha ancora centinaia di miliardi di euro in titoli tossici da smaltire. Speriamo che ciò spinga Berlino ad un atteggiamento più costruttivo e unitario nell’affrontare i problemi finanziari e del debito pubblico dell’Ue.

    Il rapporto della Commissione d’indagine del Senato americano è in definitiva un monito molto forte sui rischi di una ricaduta sistemica nei vecchi schemi della finanza e conferma quanto da noi evidenziato nel libro “I gattopardi di Wall Street” recentemente pubblicato.

  31. Peter
    Peter says:

    x Pino

    cio’ che dice di Bin Laden e’ vero. I conflitti che lo hanno creato persistono, per cui viene da chiedersi se il mondo e’ ora davvero piu’ sicuro, o se gli USA hanno semplicemente eliminato un altro nemico in guerra.
    Su papa Wojtila, vorrei dire una cosa. Come sa, della beatificazione non m’interessa, fenomeni mediatici del genere lasciano il tempo che trovano. E’ tuttavia fuori dubbio che sia stato il papa piu’ amato dopo Giovanni XXIII, anzi di piu’, dato che la popolazione mondiale e’ cresciuta di parecchio, e Wojtila viaggiava davvero tanto…
    E’ sempre stato un papa molto conservatore, a differenza del ‘papa buono’, questo lo sappiamo. Vale pero’ la pena di chiedersi pperche’ fosse stimato ed apprezzato in tutto il mondo, anche dai protestanti e dai musulmani

    Peter

  32. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    Non volevo rispondere alle sue affermazioni categoriche a proposito dei lobotomizzati; ci aveva già pensato Anita, impeccabilmente!
    Ma mi vedo costretta a ribadire che anche lei ha un “vangelo” che non desta alcun dubbio nella sua intelligenza!!!
    Quel che mi stupisce è che “appare “persona notevole…ma pare che le sue capacità di analisi si arenino davanti ai comandamenti social-comunisti!!!! Se non è vangelo questo???

    Sicuramente, e nessuno gliene fa una colpa, dimostra di essere del tutto digiuna degli ultimi studi sul cervello, sull’emozionalità, sui traumi psico-fisici, sulla naturale regressione nel tempo….ecc. e loro conseguenze!!
    Io ne so quanto lei…ma so che c’è il problema e quindi evito giudizi senza appello!

    Sicuramente io non combatterei il Cristianesimo, il Cattolicesimo e i Papi…come si fa su questo blog…
    raccontare i Fatti nudi e crudi non basta per educare e rieducare…altrimenti i genitori non avrebbero più problemi!!!
    Forse basta come sfogo frustrato!

    Non è la frustrazione,nè una fede imbecille, nè la lobotizzazione ad avermi spinto ad andare in TV o sul Web a caccia dei cappellini del Royal wedding…ma altre motivazioni…fra le quali
    l’ammirazione ( e qui a Peter casca la dentiera!!!) che ho per i cappellini inglesi…cominciando da miss Marple.
    Sono il monumento alla sicurezza di sè , allo sprezzo del ridicolo che hanno fatto grande la GB e le sue donne.
    Con donne così conciate orgogliosamente…gli inglesi non potevano che vincere!!!!

    Mi dispiace soltanto che la mia inesperienza di internet non mi abbia fatto trovare il cappellino di donna Bona Frescobaldi…
    un bel confronto che mi è mancato!!!

    Un cordiale, un po’ lobotomizzato, saluto

    Sylvi

  33. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    intanto, mia cara, la ringrazio per l’ammirazione che ha per noi britannici (he he he…). Detto cio’, la dentiera ce l’avra’ lei, io ho solo qualche protesi fissa, dei capolavori di ingegneria ortopedica dentaria italica che hanno lasciato i dentisti inglesi (e non solo) di stucco…infatti la caricatura dell’inno nazionale britannico su youtube recita ‘dentistry epic fail’ (odontoiatria fallimento epico…). Il dentista di Berlusconi sara’ quindi di queste parti: i miei vecchi dentisti pugliesi avrebbero fatto di mooolto meglio di cosi’.

    I cappellini delle signore??!!
    Non saranno ridicoli, ma guardi che nessuna delle signore che conosco io (alcune molto rispettabili, e di Londra) li usano…E’ un’abitudine aristocratica, quindi ristrettissima ad una cerchia, che non fa testo sul carattere nazionale in toto, se mi permette.
    Le guerre gli inglesi le hanno vinte per la loro dedizione alla causa ed all’integrita’ nazionale, a cominciare dalle working classes. Ed anche perche’ ne hanno avuto i mezzi

    ‘giorno

    Peter

  34. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    a proposito, il simbolo popolare britannico non e’ il cappellino per signora (ne’ la bombetta per signori…), ma la testa del mastino, il bulldog…a volte si trova scherzosamente sulla bandiera…
    Non e’ tanto simbolo di ferocia, quanto di vigilanza, dedizione, diciamo pure ostinazione

    Peter

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Che Wojtyla avesse una personalità molto superiore alla media è un fatto. Se è per questo, anche Giulio Cesare: ma non apprezzo il fatto che per “coprirsi di gloria” sia andato a invedare territori altrui facendo una marea di morti. E di invalidi, visto che faceva tagliare la mano destra a chi si ribellava a Roma, cioè a lui, per un totale di non meno di 100 mila galli.
    Alla grandezza preferisco la giustizia e l’umanità. Anche degli umili. Un grande uomo è stato il carabiniere Salvo D’Acquisto, o il sacerdote don Pappagallo della chiesa di via Balbo a Roma, fucilato dai nazisti perché dava rifugio a ricercati, ebrei, comunisti, ecc.
    Wojtyla è stato un grande reazionario, quelli che ora sembrano suoi successi credo si riveleranno in futuro fallimenti.
    Mi ha stupito che Scalfari domenica su Repubblica abbia molto insistito sul fatto che Wojtyla predicava sempre contro l’ingiustizia e le diseguaglianze, addebitando a questo l’ammirazione anche da parte di musulmani ed ebrei. Wojtyla ha fatto carne di porco della teologia della liberazione sudamericana, inveendo contro il sacerdote ministro sandinista che era andato ad accoglierlo all’aeroporto, il che è inconciliabile con la asserita sete di giustizia ed eguaglianza. Wojtyla ha ribadito l’inferiorità di fatto della donna, anche ribadendo ossessivamente il suo culto per la Madonna sempre vergine anche dopo il parto, una delle mostruosità antiumane della fede cattolico papalina. Credo che musulmani ed ebrei lo apprezzino per questa sua opera di consolidamento dello status quo, apoteosi del maschilismo anche teologico sul quale si basano pure quei monoteismi. Lo strano – e impoissibile – “volemose bene” di cristiani, musulmani ed ebrei è una stentata alleanza tra zoppi. Una strana – e impossibile – alleanza tra la murena, l’aragosta e il polipo chiusi nella stessa nassa…
    Il discorso di Wojtyla in America Latina sugli indios che non vedevano l’ora di essere evangelizzati, cioè soprattutto eliminati a milioni, è una vergogna che unisce ipocrisia suprema a cinismo supremo. Da sempre caratteristiche fondanti e dondamentali del papato.
    Stendiamo un velo pietoso sul suo volenteroso supportare i falsi del “rapimento” di Emanuela Orlandi e di quello di Mirella Gregori.
    Ciò detto, Wojtyla è stato certo un grande uomo, tenendo presente che gli esseri umani non sono perfetti. Diciamo che Wojtyla è una grossa pepita d’oro. Che, come tutte le pepite, ha una parte di oro e una gran parte di ganga. Ovviamente lei sa bene che per estrarre e per possedere l’oro si compiono infinite guerre, rapine e delitti da tempo immemorabile…. Se ci si accontentasse del pane e degli affetti sarebbe meglio per tutti. Senza bisogno di “grandi uomini”.
    Un abbraccio.
    pino

  36. Ratzy a Mary: anche Berluska è un grand'uomo. Da sempre. O no? La merda comunque è sempre merda
    Ratzy a Mary: anche Berluska è un grand'uomo. Da sempre. O no? La merda comunque è sempre merda says:

    Luca Telese per “il Fatto quotidiano”

    “Senta Evaristo, ci verrebbe questo fine settimana, ad Arcore, a fotografarmi?”. Evaristo Fusar oggi ha 77 anni. Ne aveva 34 nel 1977, quando arriva quella telefonata, cortese ma insistente, da un giovane imprenditore in ascesa, che gli domanda un servizio su di sé. Tutto poteva immaginare tranne che quelle foto le avrebbe fatte, malgrado all’inizio fosse perplesso. E che sarebbero rimaste negli annali come i primi ritratti posati di Silvio Berlusconi (oggi valgono più di uno scoop di paparazzi su Belén Rodriguez).

    E poi che lui, con “il Dottore” (così si faceva chiamare) avrebbe stretto un rapporto decennale. Alla fine, l’incredibile collaborazione che sta per raccontarmi si concluderà con una proposta di assunzione prendere o lasciare: “Lasci tutto e venga alla Mondadori”. Proposta rifiutata anche se economicamente allettante, per innato spirito di indipendenza del destinatario.

    Alberto Roveri, invece, entra negli uffici della Edilnord nel 1977. È ormai giunto alla fine del suo servizio quando, mentre sta riponendo con cura gli obiettivi nella sua borsa di pelle, guarda ancora per una volta il numero uno della società immobiliare. Non sa bene perché, ma – a un tratto – gli sembra di poter immortalare un’inquadratura diversa dalle altre, una luce particolare che prima non aveva. Allora riprende la macchina, la impugna, segue un impulso istintivo e gli dice: “Dottore, mi lascia fare un altro paio di scatti?”. Il diaframma corre veloce, click, click, click. “Ci credi? Della presenza della pistola – racconta oggi divertito – mi sono accorto solo 30 anni dopo”. Un altro scatto che vale oro.

    Mauro Vallinotto “il dottore” lo aveva già conosciuto, e mi racconterà anche lui come. Ma resta folgorato dalla sua apparizione a Viareggio, al concorso di Miss Italia del 1979: “Era sbarcato in riviera con un camper attrezzato con tanto di letto matrimoniale e due operatori al seguito, per filmare la finale di Miss Italia. Rimasi stupito del fatto che un imprenditore come lui facesse il cronista.

    In una delle pause – racconta Vallinotto – incuriosito per la scena, seguendo un impulso, scattai una foto che oggi pare innocente: Berlusconi era seduto, accanto alle aspiranti miss, e scherzava con le ragazze. Quando sentii l’otturatore che scattava non potevo certo immaginare che, proprio per via di quella foto, mi avrebbe urlato addosso, in pubblico, furibondo: ‘Vergogna! Mi hai rovinato la vita, mascalzone!'”.

    Né il colloquio di Fusar, né la pistola immortalata da Roveri, e nemmeno “il camper abborda-miss” sono elementi casuali. L’ingresso nella villa di Arcore per Silvio Berlusconi è di più di un trasloco, l’anno zero della sua biografia, il punto di ripartenza di una palingenesi pubblica e privata. È – per essere più precisi – il momento in cui riesce ad avviare un lungo e meticoloso processo di edificazione della propria immagine.

    Dagli scatti di gioventù, ridenti e fuggitivi, talvolta rubati o d’occasione, il fondatore di Mediaset sta passando al ritratto posato, alla costruzione scientifica del proprio immaginario. Passa in quell’anno dal tempo dell’azione a quello della prosa plasmando, ex novo, un personaggio e un immaginario fondati su un ingrediente fondamentale: se stesso.

    È dunque quasi normale che il futuro imprenditore catodico si metta in cerca di talenti che possano documentare il suo prodigioso salto di censo, raccontando il suo nuovo romanzo di formazione. Da questo momento in poi, l’iconografia ufficiale del berlusconismo non consentirà più gli sguardi birichini del chansonnier giramondo, non ritrarrà mai il giovane arrampicatore sociale con mustacchi e capelloni lunghi, o il giovanotto con la pipa pretenziosa e il sorriso ironico, ma solo l’imprenditore (aspirante) statista, il clone semiludico del duro da cinema americano, il sovrano regnante che intorno alla dimora nobiliare strappata ai Casati ha edificato il proprio regno.

    Sull’iconografia berlusconiana ha scritto un bellissimo libro Marco Belpoliti (Il Corpo del capo). Un libro che ha avuto una storia travagliata, dal momento che l’editore abituale del saggista, l’Einaudi (di proprietà Mondadori) aveva rifiutato di pubblicare il testo (poi uscito per Guanda).

  37. Controccorrente
    Controccorrente says:

    La Loba

    Da tempo immemore, si aggira nelle acque dell’Alto Adriatico una strana figura di pescatrice.
    Leggenda narra ch’Ella si l’ultima diretta discendente dei tritoni.

    Tratto dalle fiabe della dalmazia…(verita e leggende storiche dei pirati dalmati da Cesare in poi…Edizioni del paradiso perduto..

    Oggi che tecniche fotografiche d’avanguradia ci permettono gli scoop più atroci, pare che sia stata immortalata Una strana figura che a mo di Achab sulla prua di un veliero, mentre con sguardo fiero impugna una “fioccina” indossa un strano cappellino color giallo..intenta a fioccinare a destra e manca, i sinistri figuri che osano parargli incontro…
    I pescatori la chiamano la loba e non si sa il perchè…., ma come si vede anche le leggende hanno un fondo di verità , che però non resiste alla realtà dei fatti..

    Tratto da Analisi socio culturali e leggende metropolitane odierne.. Edizioni vattelapesca ..distribuzione ignota..!

    cc

    ps- il leggendartio Achab , pare che si staccata la gamba di legno e bussi violentemente nella cassa, al Grido di datemi un Veliero,una barcozza o anche solo una Tinozza, la mia fioccina , la mia fioccina!!!.ancora non si sa il perchè..!

  38. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Proclamata una giornata di” lutto elettorale” per i Repubblikani e molti Indipendent

    Amen

  39. Vox
    Vox says:

    OSAMA BIN LADEN UCCISO IL 1 MAGGIO IN PAKISTAN
    E (CONVENIENTEMENTE) SEPOLTO IN MARE…

    Come no? E il sole e’ blu e i coccodrilli volano.

    Da troppo tempo, ormai, circolavano notizie e voci sul fatto che Bin Laden fosse morto da un pezzo (secondo alcune indiscrezioni, addirittura il 2001 in ospedale a New York, di malattia renale). Era tempo dunque di “eliminarlo”, giustificando l’allargamento della guerra al Pakistan, i droni, le migliaia di migliaia di morti ammazzati e, soprattutto, per riportare l’opinione pubblica dalla parte dei guerrafondai Usa e del “premio Nobel per la pace” Obama (bin Maden). Grandi feste, adesso, gioa e tripudio. E soprattutto distrazione.

    Ormai, a quello che dicono i media (dopo le varie armi di DDM mai esistite, la “lapidazione” di Sakineh per “adulterio”, o il viagra ai soldati libici e altre “notizie” del genere) non si dovrebbe credere nemmeno se ci dicessero che giorno e’.

    Come diceva Orwell, menzogna e’ verita’, guerra e’ pace, schiavitu’ e’ liberta’.
    Le nozze dei parassiti reali e’ tutto quello che ci meritiamo.

  40. Controccorrente
    Controccorrente says:

    caro Vox,
    una trinità perfetta : Woitila beato, Oggi Sposi , Bin Laden morto !
    Il Pianeta è a una svolta !

    amen

  41. Vox
    Vox says:

    comandamenti social-comunisti!!!! Se non è vangelo questo???
    @ Sylvi

    A dire la verita’, un vangelo ce l’ho. Ed e’ quello della fondamentale uguaglianza degli esseri umani, del loro diritto alla vita (che sia VITA e non sopravvivenza) e alla felicita’, non a scapito di altri. Con le parole di Gesu’, che non bisogna fare agli altri quel che non si vorrebbe fosse fatto a noi e che si faccia per gli altri quel che vorremmo fosse fatto per noi.

    Quanto al resto della sua risposta, non mi aspettavo altro.

    Spero si sia goduta la vista della regina e del suo cappellino.
    Ho visto una foto su un giornale, sembrava un limone gigante.
    Mah. De gustibus…

  42. alex
    alex says:

    “La Chiesa non è una democrazia” (K. Wojtyla)
    Caro Pino, un paio di contributi sull’argomento.
    Un saluto a tutti.
    – – – – – – – –
    “Wojtyla segreto: la prima controinchiesta su Giovanni Paolo II°” di G. Galeazzi e F. Pinotti

    E’ stato un papa più simile ai Borgia che a San Francesco d’Assisi; un pontefice che ha fatto sua la massima di Machiavelli «Il fine giustifica i mezzi», pur di perseguire il disegno di una Chiesa che doveva distruggere il comunismo.

    Questo il ritratto di Giovanni Paolo II che emerge da «Wojtyla Segreto» (edito da Chiarelettere) la prima “contro-inchiesta” mai pubblicata in materia e scritta dal vaticanista della Stampa Giacomo Galeazzi e dallo scrittore di inchiesta Ferruccio Pinotti.

    Un lavoro che non fa sconti sulla figura del pontefice e che scava nelle contraddizioni di un uomo che è stato principalmente un «asset» politico. Attraverso documenti e interviste esclusive (il consigliere della Casa bianca Brzezinski, il leader di Solidarnosc Lech Walesa, l’ex primo ministro polacco Mazowiecki, il pm del processo Calvi-Ambrosiano Luca Tescaroli e molti altri), il libro restituisce la figura di un papa che la cronaca non ha raccontato e che il processo di beatificazione ha volutamente evitato di prendere in considerazione, mettendo a tacere ogni voce e testimonianza critica anche interna alla Curia vaticana.

    WOJTYLA E L’UOMO DELLA CASA BIANCA
    Di grande interesse l’intervista a Zbigniew Brzezinski, il potentissimo consigliere strategico della Casa Bianca di origine polacca che teorizzò l’uso della religione come strumento per distruggere l’impero sovietico, sostenendo a Est la resistenza polacca e la Chiesa del Silenzio; e a Sud i mujaeedin che in Afghanistan contrastavano i sovietici dando però in seguito vita ad Al Qaeda.

    Brzezinski ammette che già nel ’76, due anni prima della salita al soglio pontificio, lui e l’arcivescovo Wojtyla ebbero un incontro riservato ad Harvard e che da lì nasce un’amicizia «calda e affettuosa» mai interrottasi.

    Sarebbe stato Brezinski stesso, attraverso il cardinale Krol di origine polacca, a mobilitare la conferenza episcopale americana per sostenere l’elezione di Wojtyla due anni dopo.

    SOLIDARNOSC E I SOLDI DI ROBERTO CALVI
    A confermare l’appoggio di Giovanni Paolo II al movimento polacco Solidarnosc è nel libro lo stesso Lech Walesa. Nel biennio 1980-1981 il Banco Ambrosiano, tramite il suo presidente Roberto Calvi inizia a versare capitali enormi al sindacato di Wałesa. Tutto è avviato nella più assoluta segretezza. La cittadella di Solidarnosc ha bisogno di aiuto; la battaglia di resistenza in Polonia è solo una tappa nel più impegnativo confronto con l’impero sovietico.

    Insieme a Roberto Calvi, deus ex machina dell’intera operazione è Marcinkus, l’anima nera dello Ior, la banca del Vaticano. Marcinkus sarà la figura chiave della politica di papa Wojtyla contro il comunismo. Una battaglia da vincere con ogni mezzo. Anche soldi sporchi, passando per i paradisi fiscali.

    Con Roberto Calvi, Marcinkus imbastisce una rete di società fantasma nei paradisi fiscali di mezzo mondo, dove arrivano fiumi di soldi. Forte della benedizione vaticana, Calvi allaccia relazioni pericolose con Michele Sindona e il giro della Loggia P2, di cui è affiliato.

    Giacomo Botta, dirigente del settore esteso del Banco Ambrosiano racconterà ai magistrati: «Già nel 1977-1978, quando divenni consigliere [del Banco ambrosiano di Managua], Calvi mi disse che il gruppo che controllava il pacchetto di controllo dell’Ambrosiano era lo Ior, che deteneva all’estero una consistente partecipazione del Banco. Seppi anche che le società che a quell’epoca l’Ambrosiano di Managua finanziava erano del Vaticano. Calvi probabilmente intendeva mettermi al corrente di questi segreti che lui tutelava gelosamente e intendeva altresì giustificare i finanziamenti, dicendo che erano imposti dal Vaticano, che era in sostanza il padrone del Banco ambrosiano».

    Panama, Bahamas, Lima, Managua. Arriva da lì il tesoro per sostenere Solidarnosc. Roberto Calvi fugge all’estero, braccato dai creditori. Finirà la sua corsa il 17 giugno 1982 sotto un ponte di Londra, appeso a una corda con dei mattoni nelle tasche. Solo pochi giorni prima scriverà una lettera drammatica, indirizzata a sua santità Giovanni Paolo II. Una lettera che fotografa un pezzo importante di storia italiana e ci dice anche che Wojtyla non poteva non sapere.

    LA LETTERA DI ROBERTO CALVI AL PAPA
    “Santità, Ho pensato molto, molto, in questi giorni. E ho capito che c’è una sola speranza per cercare di salvare la spaventosa situazione che mi vede coinvolto con lo Ior in una serie di tragiche vicende che vanno sempre più deteriorandosi e che finirebbero per travolgerci irreversibilmente.

    Ho pensato molto, Santità, e ho concluso che Lei è l’ultima speranza, l’ultima. Da molti mesi, ormai, mi vado dibattendo a destra e a manca, alla disperata ricerca di trovare chi responsabilmente possa rendersi conto della gravità di quanto è accaduto e di quanto più gravemente accadrà se non intervengono efficaci e tempestivi provvedimenti, essenziali per respingere gli attacchi concentrici che hanno come principale bersaglio la Chiesa e, conseguentemente, la mia persona e il gruppo a me facente capo.

    La politica dello struzzo, l’assurda negligenza, l’ostinata intransigenza e non pochi altri incredibili atteggiamenti di alcuni responsabili del Vaticano, mi danno la certezza che Sua Santità sia poco e male informata di tutto quanto ha per lunghi anni caratterizzato i rapporti intercorsi tra me, il mio gruppo e il Vaticano.

    Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti dello Ior, comprese le malefatte di Sindona, di cui ancora subisco le conseguenze; sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti paesi e associazioni politico-religiose dell’Est e dell’Ovest; sono stato io che, di concerto con autorità vaticane, ho coordinato in tutto il Centro-Sudamerica la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l’espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato proprio da queste stesse autorità a cui ho rivolto sempre il massimo rispetto e obbedienza.

    Santità, la domanda che mi pongo è questa: «Ma a chi giova un tale atteggiamento? Certo non a me o al mio gruppo, ma anche più certamente non giova agli interessi morali ed economici della Chiesa. E allora, Santità, mi convinco sempre di più che chi vuole male alla Chiesa (e non sono in pochi) trova, all’interno di essa, numerosi e autorevoli alleati.
    Ora si tratta di stabilire quanti di questi alleati sono in buona fede e quanti non lo sono.

    Dunque, le ipotesi sono due: per quelli che sono coscienti del male che hanno fatto e che potrebbero ancora fare, non c’è alcun dubbio: Lei, Santità, è l’obiettivo! Per quelli che invece sono in buona fede (ed è l’ipotesi meno credibile), Santità, non indugi un secondo, li allontani urgentemente dal loro incarico prima che sia troppo tardi!

    Certo, occorre molta buona volontà, per non dire che bisogna essere ciechi, per non vedere che si sta preparando una grande congiura contro la Chiesa e la Persona di Sua Santità. E ciò è facile dedurlo dalle assurde risposte che si continua a dare alle mie disperate grida di pericolo e ai miei reiterati inviti di chiarimento.

    Forse, senza forse, la grande popolarità e simpatia di cui Lei, Santità, gode in molte parti del mondo e l’espandersi di essa, preoccupano, e non poco, i Suoi avversari interni ed esterni, sino al punto da far pensare a quelli interni, si capisce, il tanto peggio, tanto meglio!

    Gli avversari esterni lo sappiamo chi sono e Lei, Santità, lo sa meglio di tutti e li combatte meglio di tutti; ma quelli interni, interni alla Chiesa voglio dire, e quelli affini, come alcuni democristiani, Lei, Santità, li conosce? Io credo proprio di no! Non sono un pettegolo e neanche uno che accusa per dispetto o per vendetta.

    E non mi interessa, perciò, soffermarmi sulle tante chiacchiere che si fanno su alcuni prelati e in particolare sulla vita privata del segretario di Stato cardinale Casaroli (si sa, questo genere di chiacchiere non giova mai alla dignità e al buon nome della Chiesa), ma mi interessa moltissimo segnalarLe il buon rapporto che lega quest’ultimo ad ambienti e a personaggi notoriamente anticlericali, comunisti e filocomunisti, come quello con il ministro democristiano Nino Andreatta col quale, sembra, abbia trovato l’accordo per la distruzione e spartizione del Gruppo ambrosiano.

    Ma a quale disegno vuole o deve obbedire il segretario di Stato del Vaticano? A quale ricatto? Santità, un eventuale crollo del Banco Ambrosiano provocherebbe una catastrofe di inimmaginabili proporzioni in cui la Chiesa ne subirebbe i danni più gravi! Bisogna evitarla a ogni costo!

    Molti sono coloro che mi fanno allettanti promesse di aiuto a condizione che io parli delle attività da me svolte nell’interesse della Chiesa; sono proprio molti coloro che vorrebbero sapere da me se ho fornito armi o altri mezzi ad alcuni regimi di paesi del Sudamerica per aiutarli a combattere i nostri comuni nemici, e se ho fornito mezzi economici a Solidarnosc o anche armi e finanziamenti ad altre organizzazioni di paesi dell’Est; ma io non mi faccio e non voglio ricattare; io ho sempre scelto la strada della coerenza e della lealtà anche a costo di gravi rischi!

    Santità, a Lei mi rivolgo perché solo attraverso il Suo alto intervento è ancora possibile raggiungere un accordo tra le parti interessate e respingere il terribile spettro di una immane sciagura. Ora, altro non mi rimane che sperare in una Sua sollecita chiamata che mi consenta di mettere a Sua disposizione importanti documenti in mio possesso e di spiegarLe a viva voce tutto quanto è accaduto e sta accadendo, certamente a Sua insaputa. Grato e nel bacio del Sacro Anello, mi confermo della Santità Vostra.
    Roberto Calvi

    LA P2 E I SOLDI DELLA MAFIA
    Anche la Loggia P2 approvava i finanziamenti «anticomunisti» al sindacato polacco. Ricorda Licio Gelli: «Nel settembre 1980 Calvi mi confidò di essere preoccupato perché doveva pagare una somma di 80 milioni di dollari al movimento sindacale polacco Solidarnosc, e aveva solo una settimana di tempo per versare il denaro».

    Perfino la mafia sarebbe coinvolta nel progetto del papa di fare a pezzi il blocco comunista. Dagli atti giudiziari del processo Calvi emerge infatti che nella lotta al comunismo sarebbero stati investiti anche soldi frutto delle speculazioni edilizie della mafia in Sardegna.

    Il pm Luca Tescaroli – intervistato da Pinotti e Galeazzi – ha maturato nel corso degli anni una conoscenza unica del complesso mondo delle finanze vaticane e dei rapporti malati che in quegli anni il papato non disdegnò di intrattenere. Tescaroli è stato il primo magistrato che, con il suo lavoro, è riuscito a evidenziare come la banca di riferimento del Vaticano, strettamente legata allo Ior, fosse divenuta negli anni Settanta e Ottanta strumento del riciclaggio di denaro mafioso. Soldi utilizzati dal papato per contrastare il comunismo nell’Est europeo e in America Latina.

    Nel libro il pm ha raccontato aspetti inediti in merito: «Roberto Calvi, nel subentrare a Michele Sindona, risultò svolgere una funzione di volano tra i vecchi e i nuovi equilibri strategici avvicendatisi in seno a Cosa nostra, a seguito della cosiddetta ultima guerra di mafia. Se Calvi avesse messo in atto il manifestato proposito di riferire quanto a sua conoscenza, avrebbe svelato il canale di alimentazione del Banco Ambrosiano, rappresentato dalle risorse finanziarie provenienti da Cosa nostra, e la destinazione dei flussi di quel denaro, ivi compresa quella del finanziamento del sindacato Solidarnosc (di cui ha parlato Salvatore Lanzalaco), e ai regimi totalitari sudamericani (ai quali fece espresso riferimento Calvi in alcune lettere dallo stesso sottoscritte).

    Finanziamento attuato nell’interesse di una più ampia strategia del Vaticano, volta a penetrare nei paesi comunisti dell’Est europeo e a congelare l’avanzata comunista nell’America Latina. Cosa nostra e, certamente, Calò non potevano accettare che emergesse e venisse rivelata agli inquirenti quella tipologia di attività illecita, volta a far convogliare flussi di denaro mafiosi in quelle direzioni, e l’attività di riciclaggio che attraverso il Banco Ambrosiano veniva espletata.»

    ALTRO CHE FONDAZIONE DI BENEFICENZA
    Pinotti e Galeazzi ricostruiscono anche, sempre sulla base di documento che hanno scelto di pubblicare in appendice al libro, il rapporto segreto che legava papa Wojtyla al vescovo 007 monsignor Pavel Hnilica. Una figura leggendaria, al punto che nel 1951 dovette fuggire a Roma, dove negli anni ’60 fondò la misteriosa Fondazione Pro Fratribus, dedita all’assistenza dei profughi dell’Est ma in realtà strumento per convogliare aiuti alla resistenza anticomunista in tutta l’Europa orientale.
    Giovanni Paolo II e Casaroli

    Pinotti e Galeazzi pubblicano scannerizzati tutti gli assegni della Pro Fratribus, che documentano il vorticoso giro di denaro messo in piedi dal vescovo 007 amico di Wojtyla sin dal dopoguerra.
    maciel

    Gli autori pubblicano poi l’assegno da 1,5 miliardi con il quale Hnilica – certamente con il consenso di Wojtyla – cerca di comprare da Flavio Carboni la valigetta di Calvi contenente i documenti con cui intendeva ricattare il Papa. Un assegno non onorato dallo Ior solo per l’intervento del cardinale Casaroli.

    Ma l’appoggio del Papa al discusso padre Hnilica, condannato per ricettazione insieme a Carboni e al falsario Giulio Lena (se la caveranno solo nei successivi gradi di giudizio) è acclarato, come testimonia la missione affidata da Wojtyla a Hnilica di una messa segreta a Mosca nel 1984 che consacrasse la Russia al cuore immacolato di Maria.

    UNA DECISIONE POLITICA
    Nell’inchiesta di Pinotti e Galeazzi sono raccontati con dovizia di particolari molti altri capitoli oscuri, come la copertura offerta al movimento dei Legionari di Cristo, guidato Marcial Maciel, così come l’appoggio indiscriminato a lobby di potere come Opus Dei, Cl, Focolarini, Neocatecumenali. Movimenti integralisti che sono ormai vere e proprie «chiese nella chiesa».

    Per tutte queste ragioni Pinotti e Galeazzi ritengono inopportuna la beatificazione lampo di Wojtyla ed ancor più rischiosa la probabile canonizzazione, come sostenuto da un altro documento pubblicato in appendice: la testimonianza prodotta dal teologo Giovanni Franzoni al processo di beatificazione.

    Un documento nel quale il coraggioso sacerdote esplicita le ragioni per le quali Wojtyla non può e non deve diventare santo. Così Franzoni: “E’ mio dovere elencare i gravi dubbi che non si possono tacere. Mi rendo conto che alcune mie affermazioni sembreranno inaudite. L’ansia con cui molti ambienti lavorano alla beatificazione ha poco di evangelico. Chiedo che Wojtyla sia lasciato al giudizio della Storia”.
    Maggiori info qui:
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/giovanni-paolo-ii-le-ragioni-contro-la-beatificazione-un-estratto-da-wojtyla-segreto-di-giacomo-galeazzi-e-ferruccio-pinotti/

  43. alex
    alex says:

    “Santo? Dubito. Una lettura critica del pontificato di Giovanni Paolo II” a cura di Adista (agenzia di informazione religiosa internazionale gestita da laici, nata nel 1967) e terrelibere.org.

    Anno per anno, nome per nome, tutti i dati e gli eventi, i fatti e i misfatti, le contraddizioni e le ombre di un pontificato controverso. Dalla repressione della Teologia della liberazione ai controversi rapporti con dittatori, Legionari di Cristo e Opus Dei, fino allo scandalo degli abusi sui minori. Tutto quello che non avete mai letto sui media cattolici (e nemmeno su quelli laici), ma che avreste voluto sapere su Wojtyla.

    Fu vera santità?, ci si potrebbe chiedere parafrasando il Manzoni alla morte di Napoleone. Il poeta lasciava «ai posteri l`ardua sentenza», dunque alla Storia. Nel caso di Wojtyla, morto il 2 aprile 2005 e beatificato in San Pietro il 1 maggio 2011, i posteri si sono espressi in meno di 6 anni: il processo per la causa di beatificazione è iniziato praticamente subito dopo la morte di Giovanni Paolo II – sull`onda di quel «santo subito!» ritmato dalla folla ai suoi funerali – e per dispensa pontificia, dato che la normativa vigente prevede che non si dia avvio ad esso prima di cinque anni dal decesso.

    Lo scorso 19 dicembre, papa Benedetto già autorizzava la promulgazione del Decreto sull`eroicità delle virtù. L`11 gennaio di quest`anno la Congregazione per la Causa dei Santi emetteva unanime sentenza affermativa, ritenendo miracolosa la guarigione dal Parkinson di suor Marie Pierre Simon, che aveva fortemente invocato il defunto papa.

    Indiscutibile?
    Il processo canonico, ha detto il 25 febbraio scorso mons. Slawomir Oder, postulatore della causa di beatificazione, è stato una «conferma della totale trasparenza della sua vita come uomo e come sacerdote», una «conferma certa della fonte della sua coerenza, energia, entusiasmo, profondità e naturalezza».

    Ma non è convinzione unanime che la vita di Wojtyla costituisca un esempio da seguire per un cristiano che voglia “vivere il Vangelo`. Basti pensare a quell`Appello alla chiarezza firmato nel dicembre 2005 da teologi di diverse nazionalità che elencava alcuni «punti» da valutare «criticamente» nel processo di beatificazione di Giovanni Paolo II (accanto agli aspetti positivi del suo pontificato, quali «l`impegno per la pace o il tentativo di ammettere le colpe storiche dei figli e figlie della Chiesa nel passato»).

    Tra questi, «la repressione e l`emarginazione esercitate su teologi, teologhe, religiose e religiosi»; «la tenace opposizione a riconsiderare – alla luce del Vangelo, delle scienze e della storia – alcune norme di etica sessuale»; «la dura riconferma del celibato ecclesiastico obbligatorio», «ignorando il concubinato fra il clero di molte regioni e celando, fino a che non è esplosa pubblicamente, la devastante piaga dell`abuso di minori da parte di ecclesiastici».

    Le strutture di peccato
    E ancora «il mancato controllo su manovre torbide in campo finanziario» dell`Istituto Opere di Religione (IOR, la banca vaticana); «la riaffermata indisponibilità» ad aprire un «serio e reale dibattito sulla condizione della donna nella Chiesa»; «il rinvio continuo dell`attuazione dei principi di collegialità nel governo della Chiesa romana», malgrado le delibere del Concilio Vaticano II».

    Infine, «l`isolamento ecclesiale e fattuale in cui la diplomazia pontificia e la Santa Sede hanno tenuto mons. Oscar Arnulfo Romero» e «l`improvvida politica di debolezza verso governi – dal Salvador all`Argentina, dal Guatemala al Cile – che in America Latina hanno perseguitato, emarginato e fatto morire laici, uomini e donne, religiosi e religione, sacerdoti e vescovi che coraggiosamente denunciavano le “strutture di peccato` dei regimi politici dominanti».

    Ognuno di questi punti è stato documentato da Adista – «anno per anno, nome per nome…», scrivevamo – nel numero 76 del 2003, pubblicato in occasione dei 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II. Perché la voce della storia non vada perduta nel frastuono delle celebrazioni incensanti del 1° maggio, abbiamo scelto di replicare quella raccolta di eventi che iniziano nel 1978, aggiornandola al 2 aprile 2005, momento della scomparsa, e accompagnandola con alcuni approfondimenti. Uno strumento di riflessione e memoria, oltre che una voce critica.

  44. Anita
    Anita says:

    x Sylvi e Peter

    I cappelli da donna eleganti o strambi si usano anche qui per i polo matches e per i gran derby.
    Ne ho uno ancora conservato, mi dispiaceva spendere i soldi per un cappello usato una sola volta.
    (non e’ ridicolo)

    Anita

  45. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Per tutti quelli che..Siamo troppi..!!

    tipo ..”L’Italia aveva la meta’ degli abitanti, gli USA idem

    Non prendetevela con NOI, è il sistema che dice che il Motore dello sviluppo è il consumo è bisogna essere in tanti per consumare di più..
    Quindi ergo, fateci una cortesia ..se proprio non voltete accettare questa contraddizzione con tutti i suoi nessi e connessi e starnezze..
    potete cominciare da Voi, a togliere il Disturbo per primi..
    Noi poi vi ricorderemo e vi faremo Beati e Martiri,anche con le ceneri , quello che conta è il pensiero,,tanto per non occupare troppo territorio,,ai vivi..

    cc

    per i contraccetivi prendetevela con altri sempre in contraddizione tra Fede Mistica e Sghei siete Voi..mica Noi !!
    Intanto potreste togliervii Lobi” degli scrupoli che ancora vi perseguitano !!

  46. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Anita,
    ma perchè oggi tu non festeggi, come molti tuoi connazionali ?
    Dovresti essere un vulcano di felicità, una bomba H di tripudio ?

    Su dai cara non farci mancare qualche traccia del tuo tripudio !
    Lo aspettimao con gioia sublime !

    cc

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