Rachel Corrie: Netanyahu e Barak non hanno letto bene Shakespeare né Omero. La propaganda boomerang dei falsificatori alla rAdolfo. Intanto il governo di Israele punta a entrare nella Comunità Europea e nella Nato al posto della Turchia: è il sogno delle invasate che vogliono guidare l’Occidente allo “scontro di civiltà”

Non so se Netanyahu abbia mai letto Shakespeare o almeno Omero, ma questa faccenda della nave con gli aiuti umanitari internazionali chiamata Rachel Corrie che prosegue la sua rotta verso Gaza, viene sequestrata in alto mare e dirottata manu militari in un porto israeliano,  dovrebbe preoccuparlo. Anziché ergersi a esperto di cosa sia “il vero pacifismo”, farebbe meglio a riflettere. Raquel Corrie è infatti il nome di Rachel Corrie, la volontaria americana uccisa da un manovratore israeliano di bulldozer perché assieme a un altro gruppo di pacifisti si opponeva all’ennesima demolizione di case palestinesi, una delle tecniche israeliane per porta davanti la pulizia etnica. Una ragazza eccezionale, come dimostra anche questo suo discorso a soli 12 anni: http://www.youtube.com/watch?v=UK8Z3i3aTq4&feature=related .
Netanyahu, i suoi ministri e i loro generali ignorano che a volte i morti riemergono, specie dal mare, per ghermire e strascinare con sé i propri assassini. In qualunque modo vada, questa lotta anche contro Corrie dalle sembianze di nave ha qualcosa di emblematico e fatale, che trascende i dati di cronaca. Momenti come questi sono vortici della Storia, gorghi che possono diventare buchi neri dove precipitano fette del mondo o comunque ne viene cambiata la faccia. Vedremo.

Intanto gli ipocriti sottolineano che stavolta Netanyahu ha detto di abbordare la nave con “maniere gentili”, così da applaudirlo dimenticando in fretta la mattanza sull’altra nave. A parte le ironie e le gentilezze calibro 9, il problema però è che abbordare e sequestrare in acque internazionale o in acque altrui, quali sono per legge quelle del mare davanti Gaza, una nave costringendola a seguire dei mezzi militari è di per sé non un atto gentile, ma una violenza e un atto di pirateria.
Intanto alcune cose sono ormai chiare.
Come ho già scritto in uno degli ultimi commenti della puntata precedente, il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato in esclusiva i risultati dell’autopsia dei nove attivisti turchi uccisi 3 dalle forze armate israeliane nel corso del blitz contro la Freedom Flotilla. Le vittime sono state raggiunti da almeno una trentina di colpi d’arma da fuoco 4, pallottole da 9 millimetri, sparate in molti casi da distanza ravvicinata. Cinque delle vittime sono state colpite alla testa, scrive il medico legale turco, incaricato di effettuare le autopsie dal ministero della giustizia di Ankara.
In particolare, Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito da 4 proiettili alla tempia, al petto, ai fianchi e alla schiena. Un diciannovenne, Fulkan Dogan, con cittadinanza americana, è stato raggiunto da cinque colpi sparati da meno di 45 centimetri, alla faccia, alla nuca, due volte alle gambe e una alla schiena. Altri due uomini sono stati uccisi da almeno quatto colpi ciascuno e cinque delle vittime hanno ricevuto proiettili nella schiena, ha riportato Yalcin Buyuk, vicepresidente della commissione di medicina legale.

La faccenda dei bossoli di proiettili non in dotazione alle forze armate israeliane che sarebbero stati trovati a bordo della nave della mattanza è davvero miserabile, una delle trovate miserabili. Intanto non si capisce perché si dovrebbe credere alla versione ufficiale israeliana anziché ai molti che erano a bordo della nave. Poi è evidente che, come ha fatto la polizia italiana alla scuola Diaz di Genova, i bossoli possono essere stati messi sulla nave dagli israeliani. In ogni caso, è curioso come nessun proiettile di questi fantomatici bossoli abbia ferito neppure mezzo soldato israeliano….
Ah, le casse gettate in mare…. A parte che dai satelliti si vede, si fotografa e si registra tutto, ed è quindi strano che non saltino fuori i filmati di questa fantomatiche casse, è ancora più strano che non saltino fuori i filmati delle casse gettate in mare girati dalla marina israeliana che stava andando all’assalto. Ora magari si accorgeranno del “buco” e provvederanno a fabbricare i filmati… Come che sia, qualunque nave mercantile ha diritto ad avere a bordo almeno le pistole di segnalazione e almeno quanto serve al comandante per difendersi da eventuali ammutinamenti e magari quanto serve all’equipaggio per tenere a bada eventuali pirati, visto che ne esistono anona troppi. O no?
Patetica la posizione dei vari Panebianco, che come sempre cercano di deviare l’attenzione dai fatti per spostarla sul colore delle mutande. “Ogni volta che Israele sbaglia si indigna il mondo intero, quando sbagliano gli altri invece l’indignazione è minore o non c’è”. Ammesso e non concesso sia vero: e allora? Forse che il massacro sulla nave degli aiuti non c’è stato? Il probela è che a differenza di tutti gli altri Paesi del mondo Israele è da decenni che “sbaglia”, compiendo sempre gli stessi “errori”. le cui vittime si contano ormai a migliaia? E c’è forse un latro Paese al mondo che si è pulito il sedere con oltre 80 risoluzioni, richieste e ammonimenti dell’ONU? Questo orribile governo israeliani è arrivato ad accusare l’ONU di mancanza di credibilità. Embé, se la credibilità deve essere per forza quella delle versioni ufficiali israeliane…

Altro cavallo di battaglia rodolfino e delle canaglie travestite su vari blog: “Perché non vanno a portare da mangiare ai bambini africani che muoiono davvero di fame anziché ai palestinesi di Gaza?”. Commovente questa gara a chi muore più di fame. Il fatto è che ognuno è libero di portare aiuto a chi meglio crede, a chi sente più simile a se stesso, a chi è vittima non tanto della natura quanto della prepotenza militare altrui. Giro la domanda: perché Israele anziché spendere un sacco di quattrini in armamenti e in muri razzisti non regala almeno parte di quei quattrini ai bambini africani che muoiono di fame? Perché i vari pecoroni, rodolfini e annessi virus anziché spendere soldi, che so, in birre, viaggi e gelati, non li regalano ai bambini africani dietro le cui pance gonfie solo d’aria amano nascondersi?
Poi c’è il solito mantra: finti pacifisti ma in realtà antisemiti perché nelle intenzioni odiano Israele. Premesso che non è obbligatorio né amare Israele né essere filosemiti, così come non è obbligatorio amare l’Iran, la Francia, la Germania o l’Inghilterra ed essere filoariani, resta il fatto che i veri antisemiti sono questi ultra sionisti arabofobi che odiano i palestinesi e gli arabi, che sono semiti tanto quanto e anzi più degli ebrei perché mentre questi si sono occidentalizzati vivendo per secoli in Europa e poi anche nelle Americhe, gli arabi invece sono rimasti in Medio Oriente. Se fossero meno asini certi somari propagandisti di professione saprebbero che “l’impero akkadico di Sargon il Grande è stato il primo impero semita della Storia”. Ripeto: semita. E si parla di oltre 3.000 anni fa! Ma i somari propagandisti un tanto al raglio vogliono assolutamente il monopolio del semitismo né più e né meno come vogliono il monopolio degli stermini perpetrati  nei campi di sterminio tedeschi, condizione per poter puntare più facilmente, tappando la bocca ai critici, al monopolio delle terre nella “Terra Promessa” (!) e magari anche nella Grande Israele, peraltro meno grande e molto più dubbia di quanto si usi far credere.
Forse molti dei “pacifinti” detestano gli israeliani, forse ce ne sono anche che non amano gli ebrei, fenomeno purtroppo molto vasto nel mondo cristiano, specie in quello cattolico, ma per quanto ne so io assente o trascurabile nel mondo dei pacifisti. Comunque i vari rAdolfo e annessi e connessi farebbero meglio a non far finta di non sapere cosa dicono spesso e volentieri la loro bibbia e la torah dei “gentili”. E cosa ancora oggi certa parte del rabbinato e i partiti religiosi, non di rado membri delle coalizioni di governo, dicono dei palestinesi e degli arabi, definiti sempre infidi e spesso “serpenti”. Prima di tentare di dare lezioni agli altri ci si dovrebbe informare e smetterla di non essere onesti. O no?

L’ipocrisia untuosa e le disonestà di tutti coloro che si stanno dedicando ai distinguo e al pompieraggio a senso unico è subito evidente se solo si pensa a cosa direbbe tutta questa bella gente se a provocare i nove morti su una nave di pacifisti o anche solo di “pacifinti”, come per esempio i cubani fascisti fuorusciti che allignano in Florida, fosse stata la Cuba di Fidel Castro o la Corea del Nord o l’Iran. Gli stessi cani dobermann in quel caso abbaierebbero come cani rognosi nuragici per azzannare i “dittatori” e magari saremmo ancor più sull’orlo di una nuova tragedia mondiale. Già li sento Obama, Berlusconi, Frattini e compagnia can-tante, dai botoli ai dobermann, stracciarsi le vesti e i capelli, compresi quelli trapiantata del Chiavaliere, per “difendere il mondo libbero” (con due b, e magari anche di più) se solo fosse stato uno di quei tre Paesi a provocare anche solo una terzo della mattanza compiuta dagli israeliani. In acque internazionali e quindi puro atto di pirateria.

Nessuno di noi permetterebbe mai che Israele venga distrutta o anche solo invasa militarmente, ma non siamo certo a favore delle aggressioni israeliane contro gli altri e soprattutto siamo stufi delle dilazioni e prese in giro riguardo lo Stato palestinese, ormai un miraggio tramontato. La guerra, come tale illegale, contro Gaza viene condotta con la scusa del rapimento del caporale Shalit. Ma ai “rapiti” a migliaia nelle galere israeliane, minorenni compresi, sottratti per mesi e mesi ad avvocati e parenti e visite nelle cerceri, non pensa mai nessuno? Embé, mica sono detenuti a Cuba….

Il giornalismo delinquenziale in stile Feltri e i suoi fans squittiscono di gioia perché “fanno bene a sparare agli amici dei terroristi”. Ammesso e non concesso sia giusto, questi idioti untori di professione non si rendono conto che così autorizzano gli “altri”  a sparare su di loro, Feltri compreso. Ovvio che (s)ragionando come loro gli “altri” li considerino se non terroristi almeno amici di quelli che per loro sono terroristi. O qualche imbecille pensa che la gestione della definizione di “terrorista” sia un appannaggio di noi privilegiati? A furia di definire terroristi tutti i palestinesi, tutti gli arabi, tutti i musulmani, tutti i pacifisti e tutti i loro amici, questi untori si ritroveranno soli, circondati e trattati come meritano. Speriamo non accada. Così come a furia di definire “antisemita”, ovviamente “nazzista”, con due b sull’impeto del loro sdegno petale, chiunque critichi anche solo un Landrù o un cretino sionista, un caccaviggì o un Beeeelbo, questi antisemiti incalliti finiranno col fare odiare in blocco anche chi non c’entra niente. Speriamo non accada.

La disonestà dei propagandisti e untori di professione è arrivata al punto che il nostro buon Rodolfo, lettore incontinente che arrivò a scrivere un commento per dire che mi avrebbe “sputato in viso” (sic!) se mi avesse incontrato, non si vergogna nel falsificare ciò che ho scritto dandone in altri blog una versione degna non so se della Gestapo o affini più recenti. Questo Rodolfo comincia a somigliare un po’ troppo a un rAdolfo. Quando si arriva a scrivere, per giunta in risposta a una persona civile come Cerutti Gino, parole come queste allora c’è qualcosa di profondamente malato, tossico e pericoloso: “Non i nipoti di hitler quali voi siete , ma nessuno puo´prescrivere Israele come difendere il proprio popolo e il proprio paese, i propri ideali e la propria storia. Il fondamento legislativo Europeo scaturisce dall´Ebraismo. Chi vuole distruggere Israele e l´Ebraismo distrugge se stesso e la moderna civilizzazione in Europa e in America. Questo e´quello che vuole l´Islam che come primo livello si e´prefisso la distruzione degli Ebrei. Siete stupidi e ciechi, con il vostro puerile buonismo”.
Farneticazioni come queste hanno però il pregio di rendere chiaro qual è la posta in gioco realmente, e che le posizioni all Fiamma Nierenstein non sono uno scherzo o frutti di paranoia folcloristica, ma parte di disegni che esistono lucidamente in settori non trascurabili del sionismo.
Tralasciando le miserie piccine degli onanisti e degli eunuchi un tanto al chilo e dei propagandisti che rendono chiara la molto ambiziosa strategia di fondo, e badando invece al sodo, cioè purtroppo alle miserie formato mega, la mattanza sulla pelle dei pacifisti è stata lodata dal capo del governo in persona, visto che Netanyahu ci ha tenuto ad andare a fare i suoi complimenti ai reduci del massacro a sangue freddo proclamando ad alta voce “Bravi! Avete fatto quello che vi era stato chiesto di fare”. Ci vuole la faccia come il culo per complimentarsi con chi ha accoppato almeno nove persone, per giunta nei modi accertati dalle autopsie, ferendone inoltre una quarantina.

Con quale legittimità Israele pretenda di strangolare Gaza con un blocco anche navale è cosa sbalorditiva. La feccia antisemita scatenata che fa da supporto ai governi di Israele “sempre e comunque” non si rende conto che con il loro modo di (s)ragionare la Torchia o l’Iran o il Libano o l’Egitto o magari l’Italia potrebbero parimenti decidere il blocco navale di Israele. Forse che gli Usa non lo hanno praticato contro Cuba e assieme all’Inghilterra anche contro l’Iran di Mossadeq? E a proposito di Iran il giochino è sempre lo stesso. Leggo su Repubblica di oggi l’eroico titolo “L’Iran minaccia la distruzione dello Stato israeliano”. Leggendo però l’articolo si legge che il capo del governo iraniano a solo detto che “SE” – ripeto: SE – Israele sarà attaccato l’Iran reagirà in modo pesante. E che dovrebbe fare invece l’Iran SE attaccato? Lanciare fiori e confetti agli invasori e magari dire grazie? Basterebbe che ci mettesse la metà della violenza che Israele mette nei suoi attacchi al Libano che a Tel Aviv se le vedrebbero brutta. Ovviamente speriamo non accada. E in ogni caso la distruzione dello “Stato israeliano” non è necessariamente né una catastrofe né l’uccisione di milioni di “ebrei”, che sarebbero poi israeliani e quindi non necessariamente ebrei. Abbiamo infatti distrutto, noi europei, lo “Stato jugoslavo”, che infatti non esiste più, ma non abbiamo mandato al creatore nessuno. Salvo intervenire tra gli scannamenti reciproci degli ex jugoslavi. L’unica carneficina di massa che s’è verificata è semmai quella dei 6-7.000 musulmani bosniaci – ripeto: musulmani – che le truppe Nato olandesi, cioè europee e cristiane, hanno lasciato massacrare dai serbi facendo finta di non vedere, girandosi letteralmente dall’altra parte. In un sol colpo, abbiamo massacrato un numero di musulmani pari a tuggli gli ebrei italiani massacrati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, almeno stando alla cifra indicata nella apposita lapide vicino alla sinagoga nelle ghetto di Roma. Ma se quei 7.000 ebrei trucidati vengono ricordati continuamente per tappare strumentalmente la bocca ai critici di Israele, dei 7.000 musulmani non frega niente a nessuno. (S)Ragionando come i succitati propagandisti un tanto al chilo verrebbe da dirgli: perché non andate, non dico invece, ma almeno anche, a piangere quei 7.000 musulmani fatti fuori pure loro da noi europei, voi compresi?
La stessa feccia antisemita applaude alla mattanza perché “quella è una zona di guerre permanente”. Se fosse vero, chi potrebbe negare all’Iran o al Libano o all’Egitto di difendersi contro Israele. L’altra scusa è che Israele “ha tutto il diritto di difendere la propria sovranità”. Giusto! Ma lo stesso diritto ce l’ha l’Autorità Nazionale Palestinese, ce l’ha il Libano, ce l’ha la Siria, insomma ce l’hanno tutti colori che tale diritto se lo vedono calpestare da anni dai governi israeliani, che al Libano e alla Siria hanno rubato anche non poco territorio così come lo hanno rubato e continuano a rubarlo ai palestinesi. Sono quindi autorizzati quei Paesi a sparare sulle navi di Israele? Sono quindi autorizzati a imporre il blocco navale di Israele non appena ne avranno la forza militare?

In Israele la protesta contro la politica suicida del governo è molto criticata, e aspramente fin dalla nuova invasione del Libano che è stata un’altra mattanza di civili. Gli interventi si sprecano, basta leggere cosa ha scritto Amos Oz su Repubblica nei giorni scorsi. Cose già dette da David Grossman durante la feroce inazione del Libano che ha preceduto la ancor più feroce invasione di Gaza, e parole già dette da una infinità di intellettuali ebrei e di israeliani degni di rispetto. Ma feccia ululante NON vuole sentire ragioni, NON vuole ascoltare neppure chi in Israele dissente. La feccia vuole solo il sangue. Lo “scontro di civiltà”. Cioè la guerra. E’ sempre così. Da sempre. La feccia infatti è sempre feccia. Loro non vogliono sapere e far sapere che contro la nuova mattanza protestano in migliaia anche a Tel Aviv: http://www.jpost.com/Israel/Article.aspx?id=177555

Tutto questo baccano perbenista serve a far dimenticare che Israele ha cacciato perfino prima un inviato ebreo dell’Onu per una inchiesta sulla condizione palestinese e poi anche il commissario dell’Onu, Goldstone, reo di avere stilato un documento con prove inoppugnabili delle porcehrie commesse a Gaza. Di recente altre migliaia di intellettuali ebrei europei hanno firmato un documento di accusa a Israele per la sua politica senza sbocchi, puntata solo sul bastone e le cannonate. E un gruppo di Paesi ha cominciato a dire che bisogna denuclearizzare l’intero Medio Oriente, comprese le bombe atomiche di Israele che è l’uno Paese che in realtà le possiede. Israele è sempre più in difficoltà, cosa che ci dispiace molto, ma a causa delle sue azioni e della sua politica, NON a causa di prevenzioni, sntisemitismo e simili leggende metrolitane gonfiando a pericolo e realtà universale quella che è una abominevole realtà di pochi. E’ evidente che i propagandisti un tanto al chilo vogliano far dimenticare le difficoltà crescenti di Israele perfino tra quelli che si vorrebbe fossero i suoi “naturali” supporter e fans inossidabili. Ma mica tutti hanno la memoria corta o si limitano a beeeeeelare.

Ma cosa vuole il governo israeliano? Il calcolo di quello attuale è a mio avviso chiaro: provocare un scontro politico contro la Turchia in modo da prenderne il posto nella Nato e nella Comunità Europea. Non è un piano peregrino. La Nato è stata creata per “difendere” l’Occidente dall’Oriente comunista, cioè per piegare quella Russia che né Napoleone né Hitler erano riusciti a piegare. Ora il “pericolo comunista” e l’Unione sovietica non esistono più, esistono invece i Paesi petroliferi del Medio Oriente e a sud dell’Europa il cui petrolio ci serve a tutti i costi. Ed esiste il Sud del mondo piuttosto malmesso e incazzato con noi, Stati Uniti compresi, per averli rapinati per secoli. Ecco che la Nato potrebbe essere riciclata ruotandola di 90 gradi in senso orario: da strumento contro l’Est a strumento contro il Sud. Ed è quello che sta succedendo con il rodaggio afgano. In quell’Afganistan dove, si badi bene, si manda a crepare la gente in divisa, alla quale si fa ammazzare la gente non in divisa, dopo avere urlato per cinque anni di fila che “con i talebani non si tratta!” e avere dato del terrorista o amici dei terroristi a chiunque osasse fare critiche, con il risultato non solo di elezioni almeno un po’ truccate, ma anche di trattative del governo locale con gli odiati talebani. Lo stesso copione usato contro i palestinesi, prima quelli di Arafat, poi quelli dell’Autorità Nazionale Palestinese e ora con quelli di Hamas: “Tutti terroristi!”. Terroristi gli abitanti di Gaza che li hanno votato e terroristi i bambini figli anche di chi non è andato a votare. Terrorista anche chi è amico dei palestinesi e si azzarda a volle portare aiuti a Gaza strangolata. Terrorista perfino D’Alema che ha indossato per qualche secondo il copricapo palestinese, la kefiah, in una visita in Libano come ministro degli Esteri nel corso della quale non poteva certo prendere a sberle gli anfitrioni. Ormai le lobby al soldo di Israele e della parte più fanatica del rabbinato, alla quale per fortuna si contrappone una larga parte sana, hanno perso la bussola. E finiranno col diventare dei boomerang. Il troppo stroppia. Anche quando si tratta di feccia.

Dicevo che Israele mira a entrare nella Nato e in Europa al posto della Turchia. A leggere quanto scrivono personaggi come Fiamma Nierenstein non si tratta di un ingresso in chiave “auto difensiva”, ma in chiave di guida del mondo occidentale contro il mondo islamico. Morta una Fallaci, eccone altre a mano armata. Finita l’era delle crociate e del colonialismo, ecco l’era del colonialismo “santo”, cioè dei coloni israeliani peraltro fuori legge secondo le stesse leggi israeliane oltre che secondo le leggi internazionale, e delle nuove crociate sognate dalle nuove Fallaci. Per quanto riguarda Fiamma Nierenstein, nel corso delle ultime elezioni governative israeliane m’è capitato di sentire una sua intervista a Radio Radicale nel corso della quale elogiava Netanyahu (o forse Ehud Barak) dicendo che “nelle escursioni molto impegnative che facevano da ragazzi ai tempi della scuola aiutava mia cugina a portare lo zaino”, cosa che non vedo cosa possa interessare a qualcuno e che comunque non è detto sia garanzia di caratteristiche lodabili, e che “era un vero ragazzo da kibbutz, cresciuto con la zappa in una mano e il fucile nell’altra”. Domanda: se critichiamo il motto di Mussolini e dei fascisti “Libro e moschetto!” perché dobbiamo invece apprezzare e applaudire il motto non so se israeliano, ma certo sionista o quanto meno nierensteiniano “Zappa e moschetto!”? Mistero.
Riguardo la Nierenstein si legga come viene definita da un ebreo italiano in questa sua lettera alla rivista Karmenu della comunità ebraica torinese:
http://www.hakeillah.com/2_10_lettere.htm#Lettera_a_Karnenu_ . L’espressione usata è “propagatrice di odio verso qualsiasi opinione appena un po’ di sinistra”. E si legga il lettore cosa dicono ebrei torinesi nella loro rivista a proposito della cortigianeria nei confronti di Berlusconi da parte di chi di loro lo applaude solo perché piazza bene i personaggi al suo seguito, come ha piazzato la Nierestein al senato italiano: http://www.hakeillah.com/2_10_26.htm . Gli attuali laudatori ebrei di Berlusconi sono paragonati addirittura a quelli che a suo tempo hanno laudato incautamente Mussolini. “Antisemiti incalliti” anche questi ebrei italiani che tengono alti i valori dell’ebraismo anziché venderli al miglior offerente?

Tornando alle mire del governo israeliano sulla Nato, si tratta di mire ricambiate.  Mi si dice che l’aeronautica italiana usa fare in Sardegna manovre congiunte con l’aeronautica israeliana, e non solo per la gioia dei belgi. Per parte sua il cancelliere tedesco Angela Merkel, vale a dire il capo del governo del Paese decisivo per l’Europa di ieri, di oggi e di domani, in una sue intervista di pochi mesi or sono nell’elencare le priorità  del suo governo ne ha elencate solo tre, una delle quali era “la sicurezza di Israele”. La sicurezza di Israele sta a cuore a tutti noi, come del resto la sicurezza altri, palestinesi compresi. Ma se se ne preoccupano così tanto i tedeschi non mancheranno coloro che avranno legittimamente un dubbio: che possa disgraziatamente trattarsi di una nuova versione del Mein Kampf ? Italianamente si potrebbe dire “Cambiare tutto perché non cambi niente”.

POST SCRIPTUM – Una mia amica che ha scelto di andare a vivere vicino Haifa mi ha chiesto di pubblicare questo suo messaggio, cosa che per amicizia e cortesia faccio volentieri pur senza condividerne il contenuto se non per la parte dedicata al…. formaggio Belpaese:
” L’attacco non e’ fra soldati israeliani e paciFinti, ma e’ una guerra mediatica, dove le prove di Israele vengono occultate da facebook ed altri; non si aspetta l’inchiesta, si giudica e si condanna e va da se’ che e’ sempre Israele il nemico di tutti. Mi hanno rotto le palle. Chi ha pagato per riportare tutti nei luoghi da dove venivano? Tu? Io? l”italia che non ha uno per dire due? Pura provocazione! Pensavano di andare a fare una scampagnata e che Israele non volesse controllare gli Aiuti Umanitari. Guardati i video dei materiali umanitari che erano su una sola nava. Poi Israele ha giocato a Rambo…Stronzi, non ci si cala su un ponte di una nave “pacifinta” che ti aspetta con armi bianche e quelle vere. I poveracci sono i Palestinesi che di cemento non ne hanno proprio bisogno, Hamas ci costruirebbe solo bunker. Ma la gente se lo vuole mettere in testa che Israele ha diritto a difendersi, che e’ uno Stato sovrano e che e’ l’unico paese democratico nel Medio-Oriente. Vallo a fare all’Egitto sta cazzo di spedizione umanitaria… taglia la mano destra. A Gilad Shalit chi ci pensa? Israele esiste, Pino, e bisogna accettarlo, come esistono i Palestinesi che sotto Hamas stanno peggio, se pur esiste un peggio al pessimo. Elezioni libere, ma se ti dico che anche in Israele gli ultraortodossi “manipolano” . Io sono per la Giustizia e uno non mi viene in casa a provocarmi e non porgo l’altra guancia perche’ ci hanno fatto un viso gonfio come una zampogna. Abbasso chi occupa i territori in mano araba, abbasso tutti gli estremisti, sia ebrei che islamici. Mandiamoli su un isola come in quel film di cui non ricordo il titolo; facciamoli ammazzare fra loro. Non esistono cattivi e buoni…qui esiste la malafede e l’Italia che ,di problemini non ne ha pochi, invece di risolverli viene a “risollevare” le sorti dei Palestinesi. Chiedi, chiedi ad un ragazzo italiano con la kefia, perche’ manifesta e dove si trova Aman, o che tipo di governo c’e’ in Egitto e se mai ha visto un uomo bomba che si fa saltare in aria perche’ lo aspettano 70 vergini nell’al di la’…aivoglia a scopa’. E per le donne kamikaze…? Perche’ non promettono loro 70 bei maschioni? Come vedi la donna musulmana non conta manco da dopo morta. E svegliatevi altrimenti in parlamento vi troverete un branco di estremisti che’ tanto sono Italiani. Evviva chi viene da Voi in buona fede, allontanate chi dell’Italia vorrebbe farne una conquista. Sono incazzata perche’ sono italiana e il Bel Paese e’ rimasto solo un formaggio.

http://www.youtube.com/watch?v=FOGG_osOoVg&feature=player_embedded

Find more videos at http://www.aish.com/ “.

265 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Lucia  Vendramin
    Lucia Vendramin says:

    per Uroburo n. 148

    Il bastone di saggezza Uroburo ha ragione, e al riguardo pubblico tre lettere storiche in dialetto veneto. Naturalmente io scrivo per la parte che mi riguarda, il grande Veneto-

    Titolo: “Lettera ingenua ad un amico in cui viene descritto l’avvenimento della distruzione del Veneto Governo Aristocratico”

    Autor: Niccolò Guido Erizzo
    Stanpà inte’l: 1797 – Zurich [I.E. Venezia] [Giacomo Storti]
    Note: voluméto clandestìn co falso posto de stanpa (Xurigo ma in realtà xe Venesia) e sensa la indicasion de l’autor. Che’l sia sta scrito da Erizzo ne lo dixe Giovanni Andrea Spada inte le so “Memorie Apologetiche” (Brèsia 1801, p.28). La létara la conta quelo che xe sucedésto inte i ultimi d’ de la Serenisima, contando i parché de va fine de la Republica. Sto volume el xe on mucio raro. Inte le biblioteche tajane xe rejistrà solo che na copia.

    1866 – Plebisito trufa. L’ano de la vergogna italiana
    Titolo: 1866, anno della vergogna italiana. 19 ottobre 1866 – giorno di lutto per le genti venete

    Autor: Luigi (Gigio) Zanon
    Publicà inte’l: 2000
    Note: in sto interesante libro, Luigi Zanon el ne fa’ conósare cosa che xe capità inte l’infausto ano 1866, co’l Veneto el xe pasà soto la Italia.
    I libri de scola i ne gà tegnésto sconto sto toco de storia, o magari i lo gà mostrà cofà na festa e na “liberasion” pa la xente venete. Ma no xe sta cusì: on plebisito trufa ne ga portà soto la Italia.
    E inte la analixi de Zanon vien fora na provocasion e na riflesion che gà da farne pensar: “Non so se il plebiscito che hanno manipolato con la detta violenza ed astuzia ed inganno al giorno d’oggi, con tutte le debite garanzie dettate dalle leggi internazionali e sotto la super visione d’emissari O.N.U., potrebbero rivincerlo. Ma se ne sono tanto sicuri, perché non lo rifanno? È assurdo che gli attuali governanti predichino l’autodeterminazione dei Popoli, e poi la neghino al Popolo Veneto!”.

    La Vera Storia dei Veneti

    Autor: comitato culturale de la Rexistensa Veneta
    Publicà inte’l: 2006
    Note da la prefasión del libro: ghemo volésto scrìvar sto libréto curto pa iluminar la nostra jente contàndoghe la nostra storia vera. A scola ne xe sta insegnà na storia finta, artifiçiale fata aposta par crear el ‘talian medio: insulso, ‘gnorante, credulon, tifoxo, emotivo e che no’l sà de pensar co la so testa. Bon da èsar sfrutà e a èsar sotoméso.
    Speremo, co sta òpara picinina, fàsile e svèlta da lèxare, de darghe la posibilità a chi che la lexarà de farse na idea de quanto granda e glorioxa la sia la nostra storia e de quanto grande che’l sia el nostro popolo e del mare de buxìe che ne xe sta contà e che ne vien contà tuti i jorni uncó.

  2. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Guardi che von Tegetthoff era l’Ammiraglio della flotta imperiale.
    Ed aveva effettivamente vinto contro Persano.
    Parlava veneziano perchè aveva studiato al Collegio Marino di Venezia.
    Poi le cose finirono come sappiamo, ma lui le aveva date agli italiani!!!
    C’è un bel quadro di Anton Romako che ritrae l’Ammiraglio a gambe larghe e mani in tasca sul cassero dell’ammiraglia imperiale!

    Anche a Lissa “gli italiani vinsero” secondo i loro costumi!!!

    Sylvi

  3. Pietro A.
    Pietro A. says:

    Leggo stamattina degli “errori” fatti dalla Reuters che ha alterato alcune foto, cancellando dei dettagli.
    Si tratta di foto, pubblicate correttamente in Turchia, in cui compaiono dei soldati israeliani stesi a terra e feriti. Si vedono coltelli e pozze di sangue.
    Certo, gli israeliani quando sono arrivati avevano le armi in pugno. Certo, lo dico, altrimenti riparte l’accusa di “cebenaltrismo”… Ma è la pura verità, in fondo!
    Già, la verità…
    Perché, allora alterare quelle foto? A chi dispiacevano o quali “interessi” danneggiavano?!?
    Non si capisce che così non si aiuta i palestinesi? Non si capisce che così facendo non si sa la verità? Non si capisce che così si aumenta la confusione a tutto vantaggio di chi questa confusione la vuol mantenere? Non si capisce che così facendo si inasprisce la guerra mediatica che sempre sta attorno ad Israele e Palestina?
    Chi si lamenta che le versioni israeliani di questo o quello siano “edulcorate”, dovrebbe protestare anche per questo!

  4. Pietro A.
    Pietro A. says:

    Scusate. Urge spiegazione. Le foto a cui mi riferisco sono quelle della Flotilla Free Gaza.

  5. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Nel 1866 il Veneto e il Friuli anelavano all’Italia?
    Non mi risulta!
    Anche i bambini sanno che il referendum fu la più grande truffa perpetrata dagli “italiani”!
    Nel 1915 il Friuli e la Venezia Giulia anelavano all’Italia e a essere “teatro” di una guerra sanguinosissima?
    Non mi risulta!
    Nel 1940 queste terre anelavano ad essere smembrate dal prode Mussolini e ridotte a cumuli di macerie?
    Non mi risulta!
    Ma si sa,…lo storico è lei!

    Sylvi

  6. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Le intercettazioni telefoniche potrebbero anche rovinare la reputazione di qualcuno ma è meglio un loro uso talvolta errato che una magistratura impotente e una stampa imbavagliata

    Financial Times,
    8 giugno

  7. UNIONE DELLE COMUNITA' EBRAICHE: HAMAS BATTE ISRAELE 3 a 0
    UNIONE DELLE COMUNITA' EBRAICHE: HAMAS BATTE ISRAELE 3 a 0 says:

    http://moked.it/blog/2010/06/07/il-nodo-di-gaza-hamas-batte-israele-3-a-0/

    Il nodo di Gaza – Hamas batte Israele 3 a 0

    Superata la fase della reazione emotiva, già segue quella della propaganda e molti cori intoneranno gli argomenti di sempre, per dire che è tutta (e sempre) colpa di Israele o per sostenere che è tutta (e sempre) colpa dei terroristi (leggi: Hamas/palestinesi).
    Ma se si vuole veramente capire, di buona norma, bisogna partire dal risultato della vicenda Freedom Flotilla, e, con disincanto e lucidità, prendere atto della vittoria totale e globale del nuovo fronte islamista.
    Tre le gravi conseguenze politiche (e militari) per Israele che converrà elencare in buon ordine.
    1 – Il blocco della Striscia di Gaza non c’è più: questo è il primo ed evidente successo di Hamas che apparirà davanti al proprio popolo come una forza vincente e credibile. La strategia della chiusura della Striscia voluta da Israele (con l’aiuto egiziano e con il tacito assenso occidentale) serviva a delegittimare Hamas e imporre una linea internazionale di isolamento del fronte estremista islamico: invece Hamas e Turchia escono vincenti su tutta la linea.
    2 – Il ruolo di Israele nella NATO ridimensionato: questo secondo aspetto, poco considerato dai mass media, è di una gravità incalcolabile per Israele. Mentre all’ONU si sono trovate mediazioni, in una riunione d’urgenza della NATO reclamata dalla Turchia, si è arrivati a una risoluzione che equivale tanto ad una condanna che a un ammonimento. I colleghi in divisa di Tzahal hanno chiesto (e imposto) il rilascio immediato di tutti gli attivisti e la restituzione delle imbarcazioni. È stata questa la più evidente dimostrazione della potenza della Turchia riconosciuta come elemento fondamentale dell’Alleanza e della nuova condizione di Israele quale “alleato problematico”. È assai probabile che la mediazione all’ONU sia stata possibile grazie alla dura presa di posizione della NATO, che ergendosi da arbitro fra due alleati, ha emesso di fatto un verdetto politico.
    3 – L’isolamento di Israele dalle cancellerie e dall’opinione pubblica europee: solo gli Stati Uniti hanno realmente lottato per aiutare Israele a contenere i danni, mentre le cancellerie europee, anche quelle tradizionalmente più filo-israeliane, hanno non solo condannato il blitz navale, ma hanno avanzato richieste di cambiamento di linea politica e di comportamenti “solo” a Israele. Nessuno ha avanzato critiche o fatto richieste a Hamas o alla Turchia, anzi, il ministro Frattini ha preso come esempio da imitare il comportamento di Abu Mazen.
    Queste le tre principali e più gravi conseguenze, ma ne vanno considerate altre che ci permettono di intravedere le nuove difficoltà che Israele dovrà affrontare.
    1 – Trattative in salita per Israele: Abu Mazen, invece di scegliere lo scontro ha optato per insistere sulla via diplomatica. Non si tratta di bontà d’animo, ma di un calcolo vincente, perché oltre a guadagnare il plauso occidentale sa che ora, al tavolo delle trattative, Israele è più debole.
    2 – Cambio di linea politica dei palestinesi: vincere senza sparare un colpo. Dentro Hamas si sta affermando la linea di chi, imitando Fatah degli anni ’90, sostiene una strategia di lotta alternativa a quella dello scontro militare diretto. Le sei navi di Freedom Flotilla sono riuscite ad ottenere ciò che Hamas non era riuscito a fare con il lancio di migliaia di missili, cioè rompere l’embargo israeliano. Cioè la politica per “provocare” ed isolare Israele.
    3 – Minor controllo su Gaza: le porte aperte sono quelle egiziane. Finché la Turchia terrà duro, sarà l’Egitto a controllare le merci dirette a Gaza mentre, in termini di sicurezza e di rapporti di forza, sarebbe stato meglio per Israele far usare i propri valichi.
    Ciò che più preoccupa (soprattutto Washington e, spero, Gerusalemme) è che la vittoria del nuovo fronte islamista non sia un fatto regionale, ma abbia una portata globale tale da cambiare le carte sul tavolo.
    Solitamente chi ha voluto assumere il ruolo di leader nella regione ha fatto propria la cosiddetta “causa palestinese”: solitamente si è trattato di dittatori arabi ma poi è venuto il tempo dei leader mussulmani non-arabi, prima Ahmadinejad ed ora Erdogan.
    Ma la differenza fra questi ultimi due è che il secondo non è un dittatore, ma il leader di un paese semi-europeo, di importanza vitale per la difesa degli interessi occidentali. È ormai chiaro che la Turchia è determinata ad assumere un ruolo di leadership su scala globale del variegato mondo musulmano, in virtù sia del suo retaggio storico che della sua condizione geopolitica, a cavallo di quattro aree di influenza (Europa, Mediterraneo, Asia continentale e Medio e Vicino Oriente).
    Ed è altrettanto evidente quindi che da oggi in poi Israele troverà dall’altra parte del tavolo, accanto ai palestinesi, la Turchia: cambierà tutto, dai rapporti di forza a tutto l’armamentario politico e di comunicazione. Abituati ad avere per anni nemici fanatici e antidemocratici, gli israeliani faticheranno non poco a misurarsi con una controparte così politicamente solida e strutturata.
    Forse l’unico ad avere capito in anticipo la costruzione del nuovo equilibrio è stato il presidente statunitense: sin dalla sua investitura, Obama ha iniziato ha costruire un nuovo rapporto con il mondo musulmano fondato sulla fiducia e il rispetto, condizione necessaria per recuperare una forza di mediazione reale fra Israele e il mondo arabo.
    È questo un fatto cristallino assolutamente frainteso dai politici israeliani e da buona parte della leadership della diaspora ebraica europea, annebbiata da preconcetti e sospetti.
    Rimane il fatto che l’unico sostegno di Israele rimangono gli USA, che hanno speso con discrezione notevoli energie negoziando una soluzione dell’attuale crisi con la Turchia, sia in sede NATO che in sede ONU.
    Obama rimane un sicuro alleato di Israele non solo perché sa che lo stato ebraico, per sua natura culturale e politica, è l’unico paese simile agli USA, ma anche per la sua personale formazione politica molto legata ai valori ebraici tanto da trarre dall’esperienza sionista il suo modello di politica sociale.
    Sarà bene che la leadership israeliana abbandoni i paradigmi politici e psicologici degli ultimi vent’anni: nell’era della globalizzazione l’idea dell’autosufficienza non calza più per nessun paese moderno e democratico. Il conflitto mediorientale, non solo simbolicamente, è da tempo un conflitto di scala globale e Israele, per garantire la sua sicurezza e per salvare la propria identità democratica ed ebraica, non può pensare di fare a meno dl resto del mondo e tanto meno di Obama.

    Victor Magiar, Europa, 5 giugno 2010

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    oh oh, la guerra la fecero gli italiani! la guerra l’avete persa come italiani, ma eravate neutrali (o vincitori!) come veneti-istriani-dalmati …. Mi sarei intascato 50 lire a uovo, e poi mi sarei mangiato le uova come membro della famiglia… Peter { 08.06.10 alle 23:24 }
    ——————————————
    Caro Peter,
    a questo suo messaggio, che giudico perfetto (detto senza ironia), vorrei solo aggiungere che questo è tutto un paese che funziona così.
    Si chiama senso di responsabbbbeledà! E vale dal Brennero a Capo Passero.
    Non ha idea di quanto abbia guadagnato a togliersi dalla palle da questo ambiente malsano.
    Un cordiale saluto Uroburo

  9. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    non tema, anche Uroburo, come lei, rimpiange Cecco Peppe, l’impero, la gloria, l’ottima amministrazione austriaca, i diritti, gli onori, etc etc.
    Tra parentesi, il terrone Luigi Rizzo siluro’ la Viribus Unitis dalle sue parti, un episodio che rese obsolete le corazzate e cambio’ il warfare nautico come lo si conosceva allora.
    Sono pero’ d’accordo con Uroburo sul ‘bastone di sapienza e saggezza’, che non significa un granche’. Sapienza e saggezza sono, almeno etimologicamente, la stessa cosa, forse sapienza e’ piu’ in senso accademico, tutto qui. Si direbbe semmai faro di saggezza, lume o fonte di sapienza, etc. Il bastone e’ solo un simbolo fallico

    saluti e mi saluti le tombe degli Asburgo (toccandomi sempre, non lei ma io)

    Peter

  10. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    prima di uscire puntualizzo!
    Luigi Rizzo silurò la corazzata Santo Stefano al largo dell’isola di Premuda in Dalmazia.
    In seguito Rossetti e Paolucci, mi pare , fecero saltare la Viribus Unitis nel golfo di Pola, ma ormai, come dice lei, tutto stava cambiando.
    Comunque le do atto del coraggio di Rizzo anche perchè conosco il sito dove la fece affondare.

    Sapienza e saggezza non sono sinonimi per me.
    Faro, fonte, lume uniti a sapienza li trovo banalmente pistolotti.
    Il bastone, “sostiene” “convince” “indica”…vuol mettere???

    Io e lei non finiremo, a tempo debito…, fra cotanti catafalchi!!!
    Chi crede di essere???

    Sylvi

  11. Peter
    Peter says:

    x Paleonico

    caro Faust, purtroppo il mio laptop e’ kaputt, deceduto, andato. Si accende ma non posso far partire Windows! ho un dischetto coi dati salvati, ma non lo accetta, perche’ occorre Windows per leggere qualunque cosa…Non saprei come farlo ripartire da me. Windows e’ gia’ installato nel nuovo desktop (dalla nascita…) e non ho piu’ il dischetto con Windows. Pensi che inserire un disco con Windows basterebbe? io direi di no. Fammi sapere

    ciao, Peter

  12. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il delirio del premier «La mia voce è sensuale»
    Lo spot per promuovere il turismo e’ quasi pronto e ”avra’ la mia voce”: lo annuncia Silvio Berlusconi all’Assemblea di Federalberghi.
    Il premier ha deciso di fare il ”testimonial” e nella prima versione aveva scelto di utilizzare sia la voce che il volto.
    Ma ”ieri sera – racconta – lo abbiamo visto con il ministro Brambilla e le ho ordinato di togliere il volto e lasciare la voce che e’ inconfondibile e anche abbastanza sensuale”.

  13. Damocle
    Damocle says:

    La condotta compiacente del Parlamento Europeo di fronte ad Israele

    Sembrerebbe che il Parlamento dell’Unione Europea (UE) si trovasse in vacanza a giudicare dal comportamento passivo che ha mantenuto di fronte alle criminali azioni portate a termine da Israele contro le due barche della “Flottiglia Libertà” che trasportavano aiuti umanitari per il bloccato e assediato popolo palestinese.

    Dopo oltre una settimana dall’attacco di Israele nel porto di Gaza contro la nave turca Mavi Marmara, della stessa flottiglia, e che costò la vita ad una decina di persone innocenti e che ne ha ferite 30, l’organo legislativo dell’UE continua a dimostrarsi compiacente davanti a fatti di questo tipo che violano i più elementari diritti umani.

    Dopo l’aggressione militare, il 31 maggio l’esercito sionista ha assaltato impunemente la barca irlandese Rechel Corrie, che pure trasportava aiuti umanitari ai palestinesi, impedendole di arrivare a Gaza, in un ulteriore atto di disprezzo nei confronti delle più elementari norme del diritto internazionale.

    La posizione che ha tenuto il Parlamento Europeo fino ad ora mette in braghe di tela la sua auto-proclamata difesa dei diritti umani, e fa sospettare che questa passività obbedisca alla sua complicità con gli Stati Uniti, le cui successive amministrazioni, come si sa bene, hanno sempre avuto la funzione di padrini politici e finanziari di Israele.

    Tale posizione mette in evidenzia la sua ipocrisia, la sua doppia morale, e la sua mancanza di indipendenza da Washington nella presa di importanti decisioni.

    Bisognerebbe chiedersi perché l’UE non ha già assunto una “posizione comune” di fronte alle continue e flagranti violazioni dei diritti umani dei palestinesi da parte di Israele, che con i più recenti attacchi perpetrati nel porto di Gaza ha aggredito anche paesi terzi e cittadini pacifici del cosiddetto Vecchio Continente.

    E sarebbe anche il caso di chiedersi perché la stampa europea, lungi dall’intraprendere una campagna mediatica per fare pressione affinché l’UE assuma una posizione ferma contro Israele, si è mantenuta vacillante, e ha anche cercato di sviare l’attenzione dei nuovi fatti violenti contro il popolo palestinese portati a termine dall’esercito sionista.

  14. Damocle
    Damocle says:

    La Casa Bianca era stata avvisata prima dell’assalto di Israele alla Flottiglia e la CIA ha monitorato l’operazione

    Secondo informazioni divulgate dalla stampa della Giordania, il presidente degli Stati Uniti sarebbe stato informato in anticipo dell’incursione israeliana in acque internazionali contro la Flottiglia della Libertà.

    León Panetta, capo dell’Agenzia Centrale di Intelligenza (CIA), è stato notificato dalla Mossad prima dell’abbordaggio delle forze israeliane alla barca turca Mavi Marmar.

    Le operazioni sono state monitorate in ogni momento da aerei senza truppa a bordo israeliani che divulgavano le immagini “on line” al comando della US Navy, che le ritrasmetteva a Panetta, mantenendo in ogni momento informato il presidente Barack Obama dell’operazione israeliana in acque internazionali.

    Concluse le azioni e varie ore dopo i fatti, il presidente statunitense ha detto che Israele ha delle preoccupazioni “legittime” per il rischio che rappresenta per la sua sicurezza il controllo della milizia palestinese Hamas sulla Striscia di Gaza.

    Ha anche spiegato che il blocco che soffre questo territorio sta impedendo alla popolazione locale di approfittare delle proprie opportunità economiche. È ha pure precisato che l’attacco “non migliora la sicurezza di Israele a lungo termine”.

    Il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha appoggiato, mercoledì, il diritto di Israele di impedire l’arrivo di barche alla Striscia di Gaza per prevenire il traffico di armi, anche se ha aggiunto che il governo di Washington continua ad essere preoccupato per la situazione dei cittadini palestinesi. Durante un’intervista con il servizio di radio-diffusione pubblica PBS, Biden ha assicurato che “Israele ha il diritto assoluto di proteggere i suoi interessi di sicurezza”.

    Gli Stati Uniti hanno rifiutato di condannare Israele per aver utilizzato la forza per detenere il convoglio umanitario, che è stato assaltato dai corpi armati i quali hanno abbordato l’imbarcazione calandosi dagli elicotteri.

    Squadre israeliane hanno attaccato lunedì una flottiglia solidarie costituita da sei nave che cercava di rompere il blocco marittimo che mantiene Israele sulla Striscia di Gaza da oltre tre anni per ripartire decine di migliaia di tonnellate di aiuti umanitari. Nell’operazione militare sono rimasti uccisi dieci civili, e feriti decine di civili.

  15. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi,precedenti
    La storia non è uno storione o una trota per cui comprendo la identificazione con Cecco Beppe,gli Asburgo e il noantrinoncentriamo .
    Adesso avete gli Zaia,i Gentilini ,dulcis in fundo i Luca Colletto che scelti da voantri con orgoglio localista stanno dando nuovo “lustro “alla venetofriula ,”innocente ” ,come sempre ed in tutte le situazioni ,parte d’ittaglia.
    Con voantri ,con questi esempi di fari d’inciviltà ,voglio appartenere a tempo pieno a noantrinoncentriamo ,con voantri non voglio avere a che fare o essere scambiato ,nemmeno per errore.
    L.

  16. Vox
    Vox says:

    PERCHE’ HANNO UCCISO KENNEDY
    E CHI ERANO I VERI MANDANTI ?

    di Bix Weir

    Il 4 giugno 1963, il presidente John Kennedy firmò il decreto esecutivo N° 11110 che rendeva al governo americano il potere di emettere moneta senza passare per la Federal Reserve.

    Il decreto di Kennedy dava al Tesoro il potere di «emettere certificati sull’argento contro qualsiasi tipo di argento in lingotti, argento o anche dollari d’argento del Tesoro.» Ciò significava che per ogni oncia d’argento nelle casseforti del Tesoro americano, il governo avrebbe potuto mettere in circolazione una nuova moneta.

    Questo solo decreto avrebbe potuto distruggere la morsa che le banche avevano sul sistema monetario e rimetterci sulla strada della prosperità con una moneta sana.

    Kennedy è stato assassinato il 22 novembre 1963 e nel luglio 1965 Lindon B. Johnson ribaltò la politica monetaria di Kennedy ritirando dalla circolazione tutti i dollari in monete d’argento. Quando successivamente Nixon pose fine alla copertura in oro del dollaro nel 1971, la strada alla svalutazione completa del dollaro era aperta.

    Titolo originale: “Kennedy, l’argent et la FED”

    http://www.24hgold.com/francais/actualite-or-argent-kennedy-l-argent-et-la-fed.aspx?article=2479589146G10020&redirect=false&c_ontributor=Conspiration+du+jour

  17. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara sylvi,

    Cioè il meglio…il boccone del prete!!!………

    probabilmente, come già” EBBI modo di dire”, per Voi veneti -friulo-dalmati -istrici ectt,ecct il boccone del prete è Il “cuore del pollo”.
    Nella più vera tradizione povera contadina delle nostre parti, il “boccone del prete è sempre stato “il porta coda”.
    Anche se a onor del vero i contadini piemontesi, sempre sono stati abbastanza clericali,questo perchè SMC, era l’unica a difenderli dalle soverchierie dei “rampanti piccolo borghesi”.
    Detto ciò , nella storia , qualcuno deve sempre pagare qualche prezzo.
    Chi con l’ostia della domenica, chi indossando una camicetta nera,o verde (oggi)…cosa non si fa per Patria famiglia…poareti, altro che serenissimi , quando conviene!

    cc

  18. Gaza Graffiti, messaggi di amore e politica
    Gaza Graffiti, messaggi di amore e politica says:

    Graffiti. Non solo propaganda. Non solo calligrafia.

    La mostra fotografica di Mia Groendhal, “Gaza Graffiti, messaggi di amore e politica”, catalogo pubblicato dall’American University della Cairo Press, ha fatto il giro della West Bank e di Israele per approdare a Gaza. Sette anni di fotografie…

    Anche avvalendosi di una fervida immaginazione, sembra difficile pensare a Gaza come ad una galleria nelle mani dei “writers”, uno spazio a cielo aperto per la scrittura murale. Parlando con molti di quelli che sono stati a Gaza, il primo colore che viene in mente è il grigio. Soprattutto dopo la terribile devastazione lasciata da Operazione Piombo Fuso e l’assedio israeliano che imprigiona un milione e mezzo di palestinesi da quattro anni. Eppure i graffiti sono creature danzanti che animano il deprimente grigio dei muri dell’area più affollata del pianeta. Cosi li descrivono le fotografie di Mia Groendhal, oltre trenta anni di reportage e fotografie in giro per il Medio Oriente. Quella per i graffiti della Striscia è stata per la fotogiornalista svedese una passione tardiva. Solo nel pieno della seconda Intifada comincia a prestare attenzione alla calligrafia elaborata e colorata che invade le strade e i viali di Gaza. Mia arriva per la prima volta a Gaza negli anni novanta, “ma allora le priorità erano altre” racconta. Le sembrava superfluo analizzare un fenomeno marginale rispetto ai più urgenti problemi della Striscia e dei palestinesi. Comincia a fotografarli solo 10 anni dopo, all’inizio solo occasionalmente poi con una tenacia e una scrupolosità quasi scientifica, i graffiti diventano una lente per interpretare alcune delle dinamiche che caratterizzano Gaza. “Quando arrivi la prima cosa che vedi sono i graffiti” dice Mia, “ Non puoi resistere, sembra che i muri stiano lì a dirti “Guardaci, Leggici”.
    Mia è partita dall’arte: ha documentato le evoluzioni calligrafiche, i ghirigori iridescenti che affollano le vie, anche dei campi profughi. Poi si è soffermata sui messaggi, ne ha decifrato i contenuti. Ha catalogato i graffiti in slogan politici, in calligrafia pura. E ancora in messaggi sociali, annunci di eventi comunitari e familiari, un matrimonio, la morte, l’Haij, il pellegrinaggio. Poi le effigi dei rais, i ritratti degli shaheed, i martiri, cosi vengono chiamati quelli che sono stati uccisi o che hanno dato la loro vita per la resistenza palestinese. La scrittura murale racconta gli umori di Gaza, ne testimonia la tristezza, i dolori, le tragedie, ma anche la tenacia e la resistenza di un popolo che sopravvive.
    “Un mezzo espressivo che copre tutto il mondo emozionale, dalla vita alla morte” dice Mia. Il graffito diventa partecipazione istintiva all’elaborazione di un messaggio corale. “Quando scrivi non scrivi solo per te stesso, scrivi per il partito o la fazione di cui fai parte, per un amico che si sta per sposare, per ricordare un compagno che è stato ucciso”.

    I graffiti a Gaza non sono il frutto della cultura underground. Già negli anni Ottanta i palestinesi usavano i muri per lasciare messaggi, non c’era Internet, non c’era facebook. Era un mezzo per comunicare con la gente, tra la gente: annunciare scioperi della fame, appuntamenti, diffondere messaggi politici. Il graffito era anche propaganda e come il colore della kefiah anche il colore dello spray identificava l’appartenenza politica, il verde per Hamas, il rosso per i partiti di sinistra, il nero per Fatah.
    Un fenomeno che non è mai scomparso, né a Gaza né in West Bank. Durante la prima Intifada i graffitari dovevano fare in fretta, rischiando di essere arrestati, i messaggi sui muri erano parte della resistenza contro l’occupazione Israeliana e di conseguenza puniti: i soldati israeliani ordinavano all’intero quartiere di ripulire i muri, se trovavano un murale. I graffiti sono riemersi con nuove tecniche e nuove forme, nel 2000 con lo scoppio della Seconda Intifada.
    Nel luglio del 2003 ci ha provato anche l’Autorità Palestinese a cancellare parte di questo universo colorato. In seguito ad un accordo tra Israele e Abu Mazen, sono stati cancellati alcuni dei murales colorati e degli esercizi calligrafici dai muri di Omar bin al-Mukthar street, una delle principali arterie di Gaza City. Ma la rimozione è durata poco. E le strade di Gaza hanno ripreso a essere le pagine su cui è scritta la storia quotidiana di questo fazzoletto di terra. Oggi come ieri messaggi di ogni genere ricoprono i muri, i pali della luce, ancora oggi il graffito è un mezzo per mobilitare la popolazione palestinese, per riaffermare la propria identità politica, per dare un messaggio alla comunità.
    Anzi, se ovunque nel mondo le autorità si accaniscono con sanzioni pecuniarie contro i graffitari, considerati alla stregua di vandali, a Gaza il governo de facto di Hamas, non solo li tollera, ma li incoraggia, “organizzando veri e propri corsi di calligrafia” racconta Mia. Quale è la differenza tra i graffiti di Gaza e quelli di Londra o Berlino? chiedo a Mia. “Un graffito nel mondo occidentale è spesso l’opera di un singolo individuo, per affermare ‘ehi ci sono, io esisto, questo è il mio messaggio, o la mia arte’. A Gaza, raramente il messaggio è di un singolo, piuttosto di una fazione politica, di un clan, di una intera famiglia o comunità.” Mia fa l’esempio dei ritratti degli shaheed. “Non è solo un atto per commemorare chi è morto, è un messaggio che l’intera famiglia vuole dare al quartiere, alla comunità, come a dire abbiamo perso un figlio, abbiamo perso qualcosa di prezioso, abbiamo fatto un sacrificio, non chiedeteci altro.”

    Un filmato della mostra è disponibile su:
    http://www.youtube.com/watch?v=vZ7QX_tfzDs

  19. Vox
    Vox says:

    JOHN F. KENNEDY CONTRO LA FEDERAL RESERVE

    di John P. Curran

    Il 4 Giugno del 1963 fu firmato un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto, l’Ordine Esecutivo 11110, che impediva alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo Federale degli Stati Uniti.

    Con un colpo di penna, il presidente Kennedy dichiarò che la Federal Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita.

    La Christian Law Fellowship ha ricercato questo evento nel Registro Federale e nella biblioteca del Congresso. Possiamo tranquillamente concludere che quest’Ordine Esecutivo non è mai stato abrogato, corretto o superato da nessun Ordine Esecutivo successivo. In parole semplici, è ancora valido.

    […] Sembra ovvio che il presidente Kennedy sapesse che l’uso delle banconote della Federal Reserve come presunta valuta legale fosse contrario alla Costituzione degli Stati Uniti d’America.

    Le “Banconote degli Stati Uniti” furono emesse come valuta SENZA INTERESSI e SENZA DEBITI avallate dalle riserve d’argento nella Tesoreria degli Stati Uniti.

    …Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione.

    L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe evitato al debito nazionale di raggiungere il livello attuale (virtualmente quasi tutti i 9000 miliardi del debito federale si sono prodotti dal 1963 in poi) se LBJ o ogni Presidente successivo lo avessero applicato. Il Governo degli Stati Uniti avrebbe avuto il potere di cancellare il debito senza passare per la mediazione delle Federal Reserve Banks e senza l’aggravio di interessi per creare nuovi soldi.

    Forse, l’omicidio di JFK era un messaggio per tutti i futuri presidenti di non interferire nel controllo della Federal Reserve sulla creazione del denaro. Risulta evidente che il Presidente Kennedy sfidasse i poteri esistenti dietro gli Stati Uniti e la finanza mondiale.

    [Nel seguito dell’articolo, una copia del decreto originale di Kennedy]

    http://www.thetruthseeker.co.uk/article.asp?ID=7867

    Movente chiaro, mandanti ovvi.
    E stanno ancora tutti lì, soddisfatti.
    I veri nemici del mondo.

  20. Vox
    Vox says:

    Israele se la prende con Reuters per un paio di foto
    (Vedi Repubblica e Corriere)

    Ulteriori tentativi di tirare la coperta dalla propria parte e di accusare di violenza i pacifisti.

    Possiamo stare a disquisire fino al secondo avvento di Cristo se gli attivisti avessero o meno diritto di difendersi dall’assalto piratesco, illegale e criminale del quale sono stati fatti oggetto in acque internazionali.

    Resta il fatto incontrovertibile, tuttavia, che:

    1. Nessun soldato israeliano è morto
    2. Sono sicuramente state crivellate di proiettili e uccise come minimo 9 persone
    3. Decine sono i feriti, molti dei quali gravissimi
    4. Secondo molteplici testimonianze, diversi volontari sono stati ammanettati e gettati in mare dai militari israeliani
    5. E infatti molti volontari non si ritrovano nè tra i morti, nè tra i feriti, nè tra gli arrestati, nè tra i rilasciati. DOVE SONO ?

    Queste sono le questioni gravi di cui Israele dovrebbe rispondere, anzicchè tentare di svicolare ribaltando l’attenzione sul fatto che gli attivisti avessero o non avessero avuto a bordo un paio di coltelli.

  21. Vox
    Vox says:

    Sembrerebbe che il Parlamento dell’Unione Europea (UE) si trovasse in vacanza a giudicare dal comportamento passivo che ha mantenuto di fronte alle criminali azioni portate a termine da Israele
    @Damocle

    La verità è che le più alte istituzioni europee, come anche molti governi, sono gestite da personaggi sionisti e filo-israeliani, quando non da corrotti o timorosi dei medesimi.

    In ogni paese europeo, specialmente in Gran Bretagna, ma anche altrove, esistono organizzazioni come l’israelo-americana AIPAC, ovviamente piene di soldi (le banche e le corporations sono sempre nelle stesse mani), ovviamente potenti abbastanza da fare le politiche che più convengono loro.

    Direi senza tema di esagerare che, ormai da parecchi anni, sia Usa che Europa sono delle filiali che servono principalmente non gli interessi dei loro cittadini, ma quelli delle super-caste di banchieri, finanzieri, ecc. et obviosuly di Israele.

    Solo seguendo questa logica (e osservando i fatti) si può spiegare il fenomeno di un’EU blanda perfino davanti a questi ultimi crimini che hanno indignato la gente comune (appunto) di tutti i paesi del mondo.

  22. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Credo che Paleonico abbia ragione.
    Di solito bisogna inserire il dischetto originale, per questo bisogna conservarli.

    Ricordo benissimo che anni fa il mio vecchio PC ebbe un crash fatale, chiamai un amico tecnico e siccome non avevo il dischetto originale, uso’ il suo.

    Il PC non era originariamente mio, ecco perche’ non avevo il dischetto.

    Ciao, Anita

  23. Vox
    Vox says:

    FLOTTILLA – TESTIMONIANZE

    http://www.freegaza.org/boat-trips/survivor-testimonies

    Tutti i volontari, tra i quali numerosi parlamentari (e una parlamentare della stessa Knesset) asseriscono che:

    – I militari israeliani hanno cominciato a sparare PRIMA di scendere a bordo delle navi dagli elicotteri, e hanno sparato anche dalle barche che circondavano le navi della Flottilla

    – Hanno usato pallottole vere, pallottole di gomma, gas lacrimogeni, bombe sonore e pistole elettriche

    – i volontari non erano armati, forse uno o due avevano dei bastoni, un coltello per tagliare corde e qualche attrzzo meccanico (ricordiamo che erano a bordo di navi) e non avrebbero potuto resistere nemmeno se lo avessero voluto. L’unica resistenza opposta è stata quella pacifica, seduti a terra.

    – le prime cose che i militari hanno sequestrato sono state le macchine fotografiche, le videocamere, i cellulari e i computer, affinchè i volontari non potessero produrre nemmeno un fotogramma di quanto stava avvenendo. Nulla di tutto questo è mai stato restituito.

    – ai volontari è stato impedito di soccorrere i feriti e perfino di parlare, tenendoli sotto la mira dei mitra; di conseguenza, alcuni dei feriti sono morti dissanguati, quando potevano essere salvati

    – ai volontari è stato sottratto tutto, anche i soldi, e nulla di ciò è mai stato restituito dai gloriosi e onesti soldati israerliani (che evidentemente non disdegnano neanche il furto e hanno raccolto un bottino di parecchie migliaia di euro e di dollari tra le centinaia di volontari arrestati e spogliati di ogni cosa)

    – Ai volontari a bordo delle navi veniva rifiutato il permesso di andare al bagno, così molti sono stati costretti a farsi i propri bisogni addosso (con lo scopo era di umiliarli ulteriormente)

    – La maggior parte dei volontari sono stati picchiati, sia a bordo delle navi, sia quando erano in custodia e perfino quando erano già di partenza, in aereoporto

    – Una volontaria araba-americana è stata picchiata sulla macchina nella quale veniva trasportata (incappucciata) e poi gettata fuori, sulla strada, dove più tardi, priva di sensi, è stata raccolta da un’ambulanza.

    – Mentre veniva picchiato al punto da rompergli le dita, un irlandese, cittadino Usa, ha chiesto di vedere un rabbino e i soldati gli hanno risposto che il rabbino lo avrebbe visto solo quando lo avessero ucciso

    – Il capitano della Mavi Marmara è stato duramente picchiato e sbattuto ripetutamente con la testa contro il pannello di comando. In seguito, egli ha perso l’udito a un orecchio a causa di una perforazione del timpano

    – Perfino i volontari di origine israeliana, come l’artista israelo-svedese Dror Feiler, sono stati picchiati. Alcuni con le punte dei fucili.

    ===

    Ora, quando si vengono a sapere tutte queste cose, la volontà di discutere e ragionare con chi cerca di difendere l’operato di israele, di “moderare” le opinioni, o di trovare dei “ma anche”, viene naturalmente meno. E le buone maniere e la pazienza pure.

  24. sylvi
    sylvi says:

    x Linosse e CC

    Un po’ di fiele nel fegato del pollo!!! Nella trota non so.
    Ve la prendete entrambi con la Lega.
    Già, è l’unico partito della vergogna che c’è in Italia. Nevvero?
    Eliminati loro torneremo ad essere una nazione seria, responsabile,
    ben amministrata dall’Alpe a Lampedusa!!!!
    E vestiremo tutti con la camicia rossa.

    E diventeremo tutti onesti operai, altro che rampanti piccolo borghesi!Nevvero?

    Io mi sono permessa soltanto di dire che abbiamo subito con la forza le vicende degli ultimi cento e cinquantanni.
    E’ una realtà.
    Anch’io e lo confesso urbi et orbi, ne ho piene le scatole di Roma e di TUTTO ciò che contiene (patrimonio culturale escluso ma quello non è merito dei novelli romani), ma leghisti in trasferta compresi!

    Che cosa trovate voi di positivo e costruttivo in questa nazione?
    Fatemi un esempio solo di ciò che funziona, volontariato escluso!
    E alla fine, se un matrimonio proprio non funziona, se un partner è stufo di subire le angherie dell’altro, se vuole il divorzio oppure una separazione consensuale che male c’è???

    Io non ho mai affermato che tutti i meridionali e tutti i piemontesi sono incivili, ignoranti e quant’altro!

    Sylvi

  25. Linosse
    Linosse says:

    x Anita
    Dopo giorni di testimonianze sulle atrocità compiute in acque internazionali dai sionisti,sulla morte,morte non foto, di dichiarate 9 persone perchè i corpi delle altre (quante?)non si trovano,presentare prove “schiaccianti ” di foto e video “offuscati” come scusanti non solo non convince ma è la conferma di appartenere al coro di quelli che vogliono sostenere ed imporre la solita versione dei fatti uffi CIA le &C.ma fuori da ogni realtà come sempre è accaduto .
    Quelli che abboccano sono sempre meno ,le persone che ormai conoscono le manovre ed i manovrieri delle situazioni sanno già dove informarsi non uffi CIA lmente &C.per informarsi sui fatti.
    L.

  26. Damocle
    Damocle says:

    per Anita 173.

    Perchè è uno dei giornali che non sono asserviti ai voleri delle amministrazioni statunitensi.
    Una buona parte dei giornali e lo stesso dei giornalisti sono SERVI del potere USA.

  27. Anita
    Anita says:

    x Linosse

    Un utente cercava una foto della Reuters ed io l’ho trovata.
    Le dispiace?

    Anita

  28. Damocle
    Damocle says:

    USA: fallito il test della nuova arma X-15
    Che sostituirà i missili balistici intercontinentali

    È fallito il test della nuova arma degli Stati Uniti,il missile da crociera ipersonico che si è disintegrato dopo aver raggiunto una velocità 6 volte superiore a quella del suono.

    Secondo quanto dichiarato dalla Us Air Force, l’X-15A Waverider, il missile che dovrebbe sostituire i missili balistici intercontinentali e sarebbe la nuova spaventosa arma americana, ha effettuato il 26 maggio un volo di soli 200 secondi prima d’esplodere.

    Secondo Charlie Brink, direttore del programma di ricerca, la grande innovazione del missile è l’uso del motore scramjet e la scoperta del motore sarebbe grande quanto il passaggio, negli anni del dopoguerra dai motori ad elica a quelli jet.

    Se messo a punto, il missile darà agli Stati Uniti la possibilità di colpire in meno di un’ora qualsiasi punto del globo.

  29. controcorrente
    controcorrente says:

    cara “serenissima”,
    la via “crucis”è una via costellata di imprevisti e sudore sangue e fatica.
    Quello che mi da un fastidio “terribile” ed è anche la ragione per la quale più che con Berlusconi e banda( di cui orami esiste una treccani di storia) , me la prendo con la Sega e che, con questi signori che anni fa, manco un un caffè volevano prendersi con il Mafioso di Arcore, oggi ne sono a tutti gli effetti il Puntello decisivo,senza pagare pedaggio,alla faccia dei gonzi che li votano sempre più.
    La verginità ormai non è più una qualità per nessuno,ma tutto sommato in fondo mi viene da ridere quando ci sono quelli che vorrebbero delle ricostruzioni vaginali “localistiche”,quanto mai inutili, se contro producenti.

    cc

  30. Linosse
    Linosse says:

    X Anita
    Che abbia trovato e linkato la foto non mi dispiace,quello che non mi piace è tutto il resto come sa benissimo ,senza “quaglieggiare”
    L.

  31. Alba Chiara
    Alba Chiara says:

    A proposito di Roma ladrona, avete presente quel che dicono i ministri leghisti?
    Ma in questo Paese abbiamo il senso delle proporzioni?
    Tantissimi di indignano per una ragazzata di Marchisio (ammesso che sia vero poi), e diventa un caso politico..(come se nn avessimo altri problemi)..
    Ora io vorrei ricordare alcune delle frasi di Bossi e dei suoi boys leghisti (prima parlamentari, poi ministri):
    1) stiamo armando i kalashnikov;
    2) col tricolore ci puliamo…
    3) l’Italia nn sarà mai schiava di Roma (ma poi si è scoperto che nell’inno nazionale schiava di Roma era la ‘Vittoria’ ,ma tant’è siamo ignorantelli)
    4) se eliminano la provincia di Bergamo scoppia la rivoluzione..
    Nel frattempo diversi parlamentari leghisti (Cota, Bonanno,ecc) si tendono doppi e tripli incarichi per cuccare doppio e triplo stipendio..Roma ladrona? Mah

  32. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi 178
    No non fiele,un fegato così ed una nausea ancora più grande!
    Andiamo per punti :
    Non ho mai affermato che tutti i venetofulran siano incivili ,ho detto nel 165 e lo riconfermo
    ” Adesso avete gli Zaia,i Gentilini ,dulcis in fundo i Luca Colletto che scelti da voantri con orgoglio localista stanno dando nuovo “lustro “alla venetofriula ”
    Non è vero forse?
    Si sente forse offesa perchè si sente parte di quelli che hanno scelto i “lustratori”,parte offesa?
    Io mi sento più offeso di quello che riesce ad immaginare se,anche remotamente, mi si confonde con quelli che per Dio,patria (feudo),famiglia vendono le loro coscienze in cambio di specchietti per allodole e gonzi!
    Nascondersi dietro il dito,manifestazione piterpanesca,buttando la polvere negli occhi di così fan tutti non serve.
    Vediamo quali sono i partiti in cui i rappresentanti sono :
    -spergiuri dichiarati
    -giustizieri della “Roma ladrona”ma non adesso che ci abbiamo la poltrona
    -legionari di un razzismo becero e incivile che è sotto gli occhi di tutto il mondo civile e che ci sta sputtanando ogni giorno di più
    -voltagabbana contaballe di pretesi fede ralismi promessi da chi (buono quello!)riesce solo a mantenere solo una parte ovvero fede,l’emilio .
    Questo come antipasto,con calma riuscirò a scrivere le migliaia di pagine su questi infamoni che ti stanno tanto a cuore!
    Ci tornerò sopra.
    Un incazzatissimo
    L.

  33. Linosse
    Linosse says:

    X CG 189
    Il “quaglieggio” è un neologismo azzeccatissimo che hai introdotto tu e di cui riconosco il copyright che naturalmente resta il tuo.Io lo ripropogo di tanto in tanto in situazioni appropriate e nulla più.
    Saluti
    L.

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cari linosse, gino cerutti, antonio,
    possiamo dire che in fatto di neologismi, tuttto sommato , si è una bella banda di creativi, direbbe marco tempesta!
    Virus , ricordo a tutti è MIO!/se non ricordo male)

    cc

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    i leghisti da te citati sono tutti veneti, e poichè voto in Friuli io non ho scelto un bel niente!
    Zaia , mi dicono, è intelligente e anche colto.
    Il suo competitor, Bortolussi, persona che so per certo molto capace e intelligente non è stato sconfitto da Zaia ma dalle baruffe nel PD sia del Veneto che di Roma!
    Il perchè l’avresti capito leggendo il suo programma!!!
    E allora?

    Non capisco perchè al Sud se la prendono tanto con i leghisti senza guardare quello che hanno in casa.
    Che siano spergiuri, razzisti, voltagabbane ecc. ecc., dovrebbe essere un problema di chi li vota, così come dovrebbe esserlo quello dei politici mafiosi e delinquenti che prolificano altrove!
    Vogliamo ricordare la Costituzione???

    Il federalismo, come in Germania, come in Austria io lo trovo l’unica soluzione per non arrivare a peggio!
    Possiamo strillare fin che si vuole, ma la politica non la fa più l’ideologia, la fa l’economia mondiale.
    Non credo che l’unico motivo di sputtanamento per l’Italia sia la Lega. Magari!
    Tu dovresti aver capito che, pur mantenendo noi italiani le nostre rispettive strutture mentali, che sarebbero una grande ricchezza se accompagnate da un minimo di senso civico, potremmo forse continuare a camminare insieme, ma così …

    Post fa ho parlato dei Wiener Philarmonicher, oltre cento strumenti diversi in perfetta armonia…
    io sarei più che contenta di una banda di paese, come diceva AZ, ma così come siam messi siamo alla cacofonia…
    Lega o non Lega!
    Che, tra parentesi, a me non sta a cuore un piffero!

    Sylvi

  36. Dal blog di Goldkorn un saluto il vostro amico rodolfo vi manda i saluti
    Dal blog di Goldkorn un saluto il vostro amico rodolfo vi manda i saluti says:

    Rodolfo scrive:
    9 giugno 2010 alle 17:25

    Io non ho purtroppo tempo da poter discutere con degli antisemiti per antonomasia.Queste discussioni le ho gia´fatte in un´altro blog e le loro ipocrisie si sono dissolte come la neve al sole. Basta solo dire che per loro e´sempre utile rinvagare il passato, e le frasi fatte. Lo fanno sempre quando sono in difficolta e non sanno piu´che pesci prendere, invece di analizzare i FATTI E LE SITUAZIONI ODIERNE. Si veda nel blog di N++o++i ,oramai il continuo vomito velenoso e le calunnie di una mente oramai irrimediabilmente malata di un certo “Fox” , il cane ringhioso con la bava sul muso , certi tipi veramente e´molto difficile poterseli immaginare . Costoro sono tipi molto pericolosi e fanatici e andrebbero rinchiusi. E´il comportamento dei viglliacchi, del mordi e fuggi.
    Cosa si puo´fare….il mondo ormai e´cosi……….
    Ma chiaro e´… come il sole che questi, portatori del male , dell´odio e dell´ingiustizia sono destinati ad estinguersi.
    Il mondo nel suo insieme e´migliore di quel che si crede. Rodolfo

  37. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi 191
    Certo ,applicando il concetto primordiale del paradigma
    fede raglista(quello nostrano ,degli altri non so),ognuno della sua casa si assuma le proprie responsabilità ,gli ex della Serenissma resteranno così piu sereni e tranquilli di pria.
    Da quando il furlan si mescola col padovan o el venissan?
    Vogliamo scherzare!
    Hai ragione.rispettiamo la musica .
    Una orchestra di oltre cento strumenti diversi in piena armonia è cosa buona,giusta e gradevole da sentire ma una banda di pifferai che suonano tutti il piffero (e male!) con la pretesa di essere una Philarmonicher non solo per meridionali ,con familismo amorale da esportazione(quasi tutto il mondo ha comprato ed apprezzato il prodotto che ormai è presente e fa bella mostra ognidonde),ma anche per l’ultimo abitante del cul del mondo è una cosa terrorribile!
    Da quando abbiamo nati siamo sempre saputi che il
    fede raglismo ,anche per gli gnoranti ,è lontano anni luce dal federalismo o no!
    P.S.
    Stai tranquila e sicura,, conosco moltissimi meridionali che come me sanno scegliere le persone e non voterebbero mai politici in odore di mafia che si sono infiltrati sono votati e vivono comodamente anche nel nord-est
    L.

  38. Anita
    Anita says:

    x Linosse

    Le foto sono anche sul “Corriere della Sera”.

    L’agenzia: «Un errore, quando ce ne siamo accorti abbiamo rispedito le immagini corrette»
    Israele alla Reuters: «Ritoccate due foto dall’assalto alla nave turca»
    Fatti sparire i coltelli con i quali sono stati feriti i soldati di Gerusalemme. Haaretz: «Come in Libano nel 2006»

    http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_08/israele-foto-reuters_288155d6-732b-11df-80b7-00144f02aabe.shtml

    Perche’ mai taroccare le foto se non ce ne fosse un motivo?

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Nel 1866 il Veneto e il Friuli anelavano all’Italia? Non mi risulta! … il referendum fu la più grande truffa perpetrata dagli “italiani”! Ma si sa,…lo storico è lei! Sylvi { 09.06.10 alle 9:59 }
    ———————————————————–
    Mia pregevole signora,
    com’è noto chi male intende peggio risponde e se questo capita spesso si è autorizzati a pensare che la persona in q uestione faccia sempre tutto da solo ….
    Il mio messaggio Uroburo { 09.06.10 alle 2:17 } recita: “Tra l’altro definire ittagliani i veneti, i siciliani, i sardi, i basilischi è un’atroce ironia. Almeno per chi conosce la storia”.
    Che vuol dire esattamente questo: i veneti, i siciliani ecc. ecc. l’unità del paese l’hanno subita senza volerla e ne hanno pagato prezzi variamente durissimi.
    OVVIAMENTE lei ha capito esattamente il contrario. Vorrei dire come al solito.
    Vede cara, qui non è questione di conoscenze storiche è questione di logica. Come sempre è primariamente la logica che ci divide.
    Vorrei anche dire che tutte queste sue menate sul suo Friuli sono quanto di più noioso si legga nel blog. Abbiamo capito che siete il meglio. Beati voi. Però chepppalle! Ma non ha mai altro da dire?

    Ha preso nota con allegria della sua visita alla Cripta de’ Cappuccini. Francamente io potrei rimpiangere gli Asburgo, precisato però che i loro capi erano dei perfetti imbecilli dai tempi di Giuseppe II, ma non certo gli Asburgo-Este, una dinastia veramente pessima.

    Concludo dicendo che lascio volentieri a lei il compito di usare il bastone, per fini pedagogici o meno. Io mi limito ad esprimere il mio parere.

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse

    -Da quando il furlan si mescola col padovan o el venissan?
    Vogliamo scherzare!- Linosse

    Eccomi qua! E mi dicono che non sono uno scherzo di natura!!!
    La mafia è arrivata anche a Duisburg, ma trova qualche difficoltà
    a fare proseliti nel luogo!
    Ce la prendiamo con coloro che comandano…possiamo dire di tutto e di più…e ne avanzerebbe..
    ma non credi che qualora andassero al governo quelli che piacciono a te , o a me, o a CC i problemi sarebbero tutti là…anche qualora riuscissero a governare una legislatura senza mangiarsi vivi?
    Un federalismo appena decente non darebbe più giustificazioni a nessuno, nè a Sud nè a Nord!
    E poi…mio caro…e qui vedo che la cosa è sempre tenuta sotto tono… le casse sono vuote,se non cresciamo, torniamo indietro!
    Ce ne sono di esempi in Europa!

    A scuola ricordo che prendevo tre bambini e gli dicevo: tu stai fermo, tu fai un mezzo passo, tu fanne uno intero. Avanti!
    Si rendevano conto benissimo di quel che succedeva a chi non studiava, a chi studiava poco e a chi si impegnava.
    Ma forse si vuole , non morire tutti di miseria appassionatamente, no…cominci il mio vicino intanto!!!

    Tanto i nostri figli…i più fortunati andranno all’estero, gli altri…a rubare agli extracomunitari o a mendicare ai semafori!

    Intanto che suoniamo il piffero, pensiamoci!!!

    Sylvi

  41. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Il suo messaggio 148 non era indirizzato a nessuno.
    L’ho approvato senza sentire la necessità di rispondere!
    Non ho detto che la Cripta dei Cappuccini è in Friuli…non ho detto che il bastone va usato come insinua lei…ho messo tre verbi virgolettati…non sa più leggere?

    E lei crede di essere originale con i suoi Usaegetta??? E molto altro???
    Però io non metto lingua!
    Potrebbe gentilmente suggerirmi argomenti a lei graditi?
    Potrei sempre svilupparli con la mia logica sperimentale!!!
    Tanto comunque le darei sui nervi anche parlando della fotosintesi clorofilliana, che in Friuli……….

    Sylvi

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia cara e pregevole signora Silvy,
    nel mio messaggio n. 195 faccio preciso riferimento al suo messaggio n. 155 nel quale lei mi farebbe dire (se esistesse ancora la logica) che io non so che i veneti ecc, hanno subito l’unificazione del paese. Ma io lo so benissimo e quindi il suo messaggio n. 155 mi fa dire esattamente il contrario di quel che ho scritto. Come al solito.
    Capisce?
    Un saluto U.

  43. Pietro A.
    Pietro A. says:

    Eh, eh, eh… Si vede come Vox cambia le carte in tavola, quando fa comodo…

    Le polemiche non nascono per la pubblicazione di un paio di foto da parte della Reuters… Nascono dalla pubblicazione di un paio di foto “TAROCCATE” dalla parte della Reuters!
    E perché le hanno taroccate? Mistero… E nessuno sa dare una risposta.

    Non ci si rende conto che la disinformazione generale non aiuta la verità e la comprensione dei fatti. In nessun caso. Ma qui è diverso, vero? C’è ben altro, parodiando le osservazioni di Antonio…
    A qualcuno si chiede di essere corretto, ma la scorrettezza quando è da un’altra parte, passa in cavalleria…

    Paradossalmente, il tentativo di nascondere qualcosa danneggia proprio chi, in teoria, si vuol proteggere. Sono questi realisti più realisti del re et similia che danneggiano la causa palestinese!!!
    Ma si sa, c’è chi ha la verità in tasca e non ha bisogno di porsi domande o dubbi. Mai e comunque se si tratta di un ragionamento critico differente dal “solito”.
    Massì, filosofeggiamo…

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