La direttiva della “tolleranza zero” del 2003 appare sempre più un falso. Bertone infanga anche Ratzinger? La solidarietà di Berlusconi equivale a calpestare e vendere la dignità dei bambini italiani stuprati da sacerdoti. HANS KÜNG: Benedetto XVI ha fallito, 
i cattolici perdono la fiducia

Il 20 di questo aprile il vescovo di Miami, John C. Favalora, si è dimesso per avere coperto più di un caso di pedofilia nel clero della sua diocesi. Tra le varie polemiche nel clero vaticano leggo che Favalora “fu comunque uno dei primi vescovi ad adottare le nuove linee-guida invocate dalla Conferenza episcopale americana contro la pedofilia. A tal punto si spinse la sua azione che lo scorso ottobre fu criticato per avere autonomamente messo al bando, nella sua arcidiocesi, i Legionari di Cristo e il Movimento Regnum Christi, oggi sottoposti dal papa a visita apostolica dopo che è emersa la doppia vita del fondatore Marcial Maciel”.

Ora, se la logica non è solo una opinione, tutto ciò significa che NON è vero che nel 2003 Ratzinger ha fatto emanare la nuova “severa digniplina” contro i sacerdoti pedofili saltata fuori a sorpresa solo nei giorni scorsi. Senza contare che non il papa, ma solo un cardinale che si chiama Scicluna, avrebbe diramato l’asserito nuovo ordine. Ma c’è dell’altro. Sempre riguardo le polemiche su Favalora leggo su un autorevole quotidiano: Favalora “il 16  aprile [2007] aveva affrontato estesamente il problema della pedofilia in un articolo pubblicato sul sito della sua diocesi nel quale si legge: “Il processo di ammettere la propria peccaminosità è doloroso e i vascovi europei faranno quel che hanno fatto  i vescovi negli Usa,  introdurre cioè politiche di tollerenza zero per chi abusa””.

Bene. Ma se la tolleranza zero è stata introdotta dai vescovi degli Usa, come cavolo si fa a sostenere che è stata invece imposta da Ratzinger – che certo NON è un vescovo degli Usa! – già nel 2003? Si noti inoltre che Favalora nel 2007 – cioè ben quattro anni DOPO il 2003 – scrive che i vescovi europei “faranno”, al futuro, quello che i vascovi americani invece già fanno. Non si scappa: se nel 2007 “faranno” quel che negli Usa già fanno, allora significa ovviamente che fino al 2007 NON lo hanno ancora fatto! O vogliamo come al solito ridurre la logica a uno stuzzicadenti?

CONCLUSIONE: l’arma segreta tirata fuori dal Vaticano con ritardo sospetto è chiaramente un falso. Oppure anziché una bomba a “tolleranza zero” era una bombetta, un petardino, un peto, qualcosa che proveniva non dalle massime sfere ma da sfere con i cui “ordini severi” i vescovi quanto meno europei (ma anche africani, australiani, sudamericani, ecc.) possono fare quel che Bossi diceva che avrebbe fatto con la bandiera italiana.

Ultima considerazione: NON è una bella idea quella del segretario di Stato Vaticano Raffaele Bertone, detto anche don Dentone per il suo pauroso sorrisone,  di riparare alla gaffe sull’equazione omosessuali=pedofili, perché non fa altro che peggiorare le cose. In due modi. Il primo è una pedata in faccia a tutte le suore del mondo, della quale stranamente nessuno si è accorto: infatti, l’omosessualità ovviamente esiste anche tra monache, come tra non monache, però la pedofilia non pare proprio sia una loro tigna. Si tratta di una tigna diffusa solo tra i colleghi di sesso maschile, cioè tra preti, sacerdoti, vescovi, ecc. Il secondo modo col quale Bertone peggiora le cose è che Ratzinger gode fama di omosessualità ben da prima di essere eletto papa. Ho già scritto su questo blog una puntata in cui riferivo che in un liceo di Milano un sacerdote nel corso di un dibattito pubblico si è lamentato per “la mancanza di coraggio di questo papa di vivere la sua omosessualità”, praticata o no che sia (questi sono affari suoi privati). Bertone vuole forse far nascere il sospetto che il papa abbia tendenze pedofile? Insomma, questo Bertone dal Vaticano dovrebbero cacciarlo a spron battuto, anziché fargli fare il segretario di Stato gli facciano fare il cuoco in un convento. Non di monache…

Ah, dimenticavo. Che Berlusconi tramite il fido Letta o direttamente esprima pubblica solidarità del governo italiano verso il papa e il Vaticano in piena bufera pedofila è doppiamente orribile. La solidarietà di uno che stando a quanto pubblicamente rivelato da sua moglie “frequenta le minorenni” e che per giunta si mette sotto la suola delle scarpe perfino il sacramento della comunione, come ha fatto al funerale di Vianello pur essendo divorziato e non essendosi neppure confessato (prima che Berlusconi “confessi”…..!!!), è una solidarietà che puzza. Tanto da essere altro fango. Inoltre tale solidarietà va a danno (stavo per scrivere “va in culo”) dei non pochi cittadini italiani minorenni che – narrano anche le cronache, comprese quelle del pianeta Mediaset/Mondadori) – hanno subito e subiscono sturpi e vioenze sessuali di vari tipo dal clero. Capisco il bisogno di leccare la pantofola papalina per raccattare voti e la pantofola verde di Bossi per restare a galla, ma mettersi anche a calpestare o vendere la dignità di sicuramente non pochi bambini italiani mi pare una cosa davvero orribile. E dico orribile per non usare un’altro termine.

Tutto ciò premesso, ecco cosa scrive il teologo tedesco amico del papa, che a un certo punto lo ha tradito impedendogli l’insegnamento universitario.

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Benedetto XVI ha fallito, 
i cattolici perdono la fiducia
di HANS KÜNG

Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger  –  oggi Benedetto XVI  –  ed io eravamo i due più giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i più anziani, e i soli ancora in piena attività. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la più profonda che si ricordi dai tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto anniversario dell’elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una lettera aperta. È questo infatti l’unico mezzo di cui dispongo per mettermi in contatto con voi.

Avevo apprezzato molto a suo tempo l’invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l’inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all’università di Tübingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un’intesa ecumenica, nello spirito del Concilio Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho avuto modo di farlo sapere più di una volta a papa Benedetto nella corrispondenza che ho avuto con lui.

Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quotidiani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l’amore. Ma a fronte della maggiore sfida del nostro tempo il suo pontificato si dimostra ogni giorno di più come un’ulteriore occasione perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunità:

- È mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio del termine: da qui l’impossiblità di un riconoscimento delle sue autorità e della celebrazione comune dell’Eucaristia.
– È mancata la continuità del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l’uso preconciliare della preghiera per l’illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l’ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo, e non già come comunità di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del venerdì santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
– Con i musulmani si è mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso è il discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell’islam un’immagine caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani.
– È mancata la riconciliazione con i nativi dell’America Latina: in tutta serietà, il papa ha sostenuto che quei popoli colonizzati “anelassero” ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
– Non si è colta l’opportunità di venire in aiuto alle popolazioni dell’Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e l’AIDS, assecondando la contraccezione e l’uso del preservativo.
– Non si è colta l’opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell’evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio sulle cellule staminali.
– Si è mancato di adottare infine, all’interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest’ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un’importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l’autorità suprema della Chiesa cattolica:
– ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternità di S. Pio X, ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti essenziali;
– ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l’Eucaristia in latino, volgendo le spalle ai fedeli;
– non realizza l’intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all’obbligo del celibato.
– ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all’interno della Chiesa attraverso la nomina di alti responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.

Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre più dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale peraltro è già di per sé portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la propria parrocchia o con il vescovo locale.

So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell’episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l’immagine di una Chiesa forte, con un “vicario di Cristo” assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di Benedetto XVI è fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al sacerdozio.

Nella vostra qualità di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di sacerdoti, che dall’epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici consacrati: il decremento è sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il clero, e soprattutto tra i suoi esponenti più attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa della Chiesa. In molte delle vostre diocesi è verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l’accorpamento di molte parrocchie, spesso contro la loro volontà, per costituire gigantesche “unità pastorali” affidate a un piccolo numero di preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.

E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi (“Epistula de delictis gravioribus”), imponendo nel caso di abusi il “secretum pontificium”, la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni. E’ dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale “mea culpa” al prefetto di allora, oggi papa Benedetto XVI. Il quale però non ha colto per farlo l’occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto attestare “urbi et orbi”, la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.

Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sarà il futuro delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non è mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L’ho già fatto più d’una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiterò invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise – ne sono convinto – da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell’episcopato, si lamentano di Roma, senza però mai prendere un’iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l’opera pastorale risulta inefficace, se manca l’apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia. Molte cose straordinarie, nelle comunità e più in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall’iniziativa di singole persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualità di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili iniziative, così come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la collegialità dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l’episcopato, Paolo VI promulgò un’enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza voce. Perciò, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bensì in comune con altri vescovi, con i preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L’obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignità episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l’obbedienza assoluta è dovuta non già al papa, ma soltanto a Dio. Perciò non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da impedirvi di dire la verità sull’attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l’esempio dell’apostolo Paolo, che si oppose a Pietro “a viso aperto, perché evidentemente aveva torto” (Gal. 2,11). Può essere legittimo fare pressione sulle autorità romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi – come l’uso delle lingue nazionali nella liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l’adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani, all’intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e dei laici. Ragione di più per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema particolarmente delicato è costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione è ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in contrapposizione con Roma appare pressoché impossibile; ma non per questo si è condannati alla passività. Un prete che dopo seria riflessione abbia maturato l’intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunità. Una singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perciò
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libertà religiosa, all’ecumenismo e al dialogo interreligioso c’è stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di un concilio ogni cinque anni: decisione che fu però disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi farà indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non può che temere una limitazione dei propri poteri. È responsabilità di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un’assemblea episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, è l’appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla bilancia il peso della vostra autorità episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo, gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il solo modo per contribuire a ripristinarla è quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel più totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica “franchezza” (At 4,29.31). Date un segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa.
Vi saluto nella comunione della fede cristiana.

506 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Riposto per correttezza

    Cara Sylvi,

    accetto, ma non era il caso di scusarsi.
    Bastava dire quello che hai detto !
    Temo però che ci siano dlle incomprensioni che è bene chiarire una volta per tutte.
    Arrivo or ore da una Conferenza sui morti nella prima e nella seconda guerra mondiale del paesello.
    Il relatore ha fatto una relazione tecnica ,senza entrare nel merito,ricordando anche i civili caduti per i fatti d’arme connessi con la loro morte.

    Non aggiungo altro , poichè il relatore giustamente si è attenuto all’elenco e poco altro nel ricordo.
    Se esiste però una considerazione finale a cui attenersi e che se si fa storia con il “metodo del reducismo di parte,e con l’enfasi che lo caratterizza , non se ne verrà mai a capo di nulla.
    Su questo possono concordare tutti.
    I fatti restano fatti e nessuno li nega.
    Poi esiste l’interpretazione dei fatti, che è cosa diversa.
    Una strage , una pulizia etnica, non è giustificabile a priori e nessuno su questo blog che io sappia ha mai fatto questo.
    Dire che un “atto”ha sempre delle cause che lo preparano, non vuol dire che l’atto sia di per se è giusto.
    Semmai ,si entra nel “campo”neanche tanto del “giustificabile”, ma piuttosto del comprensibile e spiegabile alla luce delle cause che l’hanno preparato.
    Che è cosa molto ,ma molto diversa ,dal metodo del Reducismo e dal risentimento che ci colpisce.

    Rimane fuori il “giudizio storico” finale che ovviamente non può non contenere una interpretazione, che Non attiene solo ai fatti, ma a tutta una serie di altri fattori.
    E questo non ha nulla a che fare con il giusto che non è criterio storico , ma umano.(individuale)
    Oggi per esempio a essere sinceri ,non si conosce nulla della guerra dell’Afghanistan.
    Un domani ne sapremo di più , ciò però non annulla il fatto che L’Afghanistan sia area strategica fondamentale, ove ,non si gioca una battaglia per la “democrazia ” e basta.
    Questa è una bufala stratosferica, indipendentemente dai fatti che ivi avvengono e di cui conosciamo quasi nulla.
    Salvo che la conta dei morti e forse nemmeno tutti.

    cc

  2. Shalom: Negli Usa ri-denunciato anche Ratzinger, altro che le chiacchiere e le lacrimucce maltesi!
    Shalom: Negli Usa ri-denunciato anche Ratzinger, altro che le chiacchiere e le lacrimucce maltesi! says:

    Nicotri è stato bravo ad avere fiuto e a insistere. Infatti la valanga pedofila ha riportato Ratzinger tra i denunciati negli Usa, dove il papa, Bertone e Sodano sono stati .denunciati per frode e insabbiamento.

    Papa Benedetto XVI (l’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede) e i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Sodano sono tutti accusati di frode e insabbiamento. Dopo aver denunciato la Santa Sede in Oregon e in Kentucky, l’avvocato delle vittime del clero pedofilo, Jeff Anderson sferra giovedì 22 aprile un nuovo attacco a nome di una vittima di padre Lawrence Murphy, accusato di aver abusato di 200 ragazzini di una scuola per sordomuti. E in serata illustrerà l’iniziativa in una conferenza stampa.

    Anderson è in possesso di lettere raccomandate della vittima al Vaticano in cui nel 1995 si chiede aiuto per ridurre padre Murphy allo stato laicale. Anderson afferma che le lettere furono ricevute ma rimasero senza risposta. Murphy è morto nel 1998, ancora prete.

    Nell’azione legale, diretta ad un tribunale di Milwaukee, si chiede al Vaticano di consegnare le liste dei preti molestatori e i dossier segreti su tutti i casi di abuso da parte del clero. Anderson ha presentato analoghe richieste in due casi ancora pendenti in Oregon e Kentucky. Il Vaticano ha fatto ricorso alla Corte Suprema per l’Oregon invocando l’immunità che spetta agli stati sovrani.

    La Corte non ha ancora accettato di esaminare il caso e ha chiesto il parere del Solicitor General (l’avvocato federale) Elena Kagan e del Dipartimento di Stato che dovrebbero arrivare a giorni.

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro CC

    Forse seduti nel tuo baretto, davanti a un caffè si riuscirebbe a capirsi.
    Non so che cosa sia per te il reducismo.
    E’ reducismo anche quello delle vittime di omicidi o di stragi che si battono per avere la Verità e la Giustizia?

    Ho la tessera degli amici dell’ANA.
    Ce l’ho nel paese dove sono nata e ci vado due o tre volte l’anno perchè ho ancora parenti. E’ reducismo?
    A me pare che non si ricostruisce sui calcinacci, si deve prima pulire, spazzare.
    Quel che mi stupisce sempre è che con i vicini ex nemici si possa parlare del passato, dei torti e delle ragioni.
    In Italia no.
    Mi sarebbe veramente piaciuto ascoltare la tua conferenza.

    Buonanotte Sylvi

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Le rispondo qui a un suo commento nella puntata precedente. Il problema non è che Popeye lo chiami Mirko,per me lo può chiamare come gli pare, ma l’epiteto che vi aggiunge. Epiteto che non tollererei neppure se fosse usato da altri per Popeye così come non ho tollerato certi epiteti per hvg. Di recente ho rivolto una richiesta simile anche a Peter, che non ha certo reagito sbattendo la porta.
    ‘Notte.
    pino

  5. Anita
    Anita says:

    x C.G. -Pino Nicotri – Uroburo…….

    Riporto dal blog precedente.

    Come ho gia’ spiegato sul forum, la ragione per cui Il Signor P. si rivolge a Cerutti Gino usando il nome Mirko, e’ perche’ l’ho scritto io a Pino Nicotri sul forum, in occasione della mia intenzione di abbandonare il forum se il signor Cerutti Gino non la smetteva di “annoiarmi” ed ho anche richiesto che il C.G. mi offrisse le sue scuse.

    Il nome Mirko e’ saltato fuori da corrispondenza personale col Signor C.G.

    Il Signor Pino non ha detto niente, cosi’ e’ da assumere che il sia il suo vero nome.

    Il Signor P. ha trovato che il nome si addiceva alla persona e l’ha usato.

    Cosi’ come il Sig C.G. ha usato il mio cognome e Uroburo la mia eta’, con un aggiunta.

    Il nome proprio di C.G. e’ sempre meglio di Pantegana, Avanzo di Latrina, poppone, pompelmo, etc….senza contare i vari appellativi usati anche verso di me.

    Anita

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara sylvi,
    la conferenza non era mia.
    Era di un Prof che presumo non la pensi certo esattamente come.
    Purtuttavia, è proprio su quello che io chiamo “reducismo” che non attiene solo ai protagonisti, ma al complesso di protagonisti che a vario titolo possono aver conosciuto i fatti che si nasconde l’inghippo, che si è convenuto .

    Io non sono iscritto all’ANA,sono iscritto all’Anpi.
    Ma ti assicuro che ci sono aspetti che non mi sono mai piaciuti da tutte le parti.
    L’esaltazione oltremisura dei fatti d’arme, il cameratismo da osteria e altro ancora.
    Gli aspetti umani della solidarietà, sono invece quelli che più rendono,e la solidarietà non ha bandiere.

    Detto ciò,ne vecremo delle belle, sul 150 anniversario dell?unità d’italia, sul piano storico .

    cc

  7. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    non è reducismo quelli che si battono per la verità e la giustizia.
    Solo che nel caso in questione ,noi conosciamo solo la parte nostra della verità e della giustizia.
    E non pensare da farmi così fesso da non sapere che i tuoi riferimenti erano indirizzati all’Italia in generale.
    Solo che sai bene ,che per quieto vivere non si poteva fare di più,
    Avevamo perso la guerra ed eravamo sconfitti.
    E questo è ,e resta un fatto ineludibile.

    cc

  8. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Oddio, nella premura ho chiuso senza in inviare….

    Caro Pino,
    non avevo ancora letto il suo post #5.
    Ho capito a cosa si riferisce.
    In questo caso il suo ammonimento e’ giustificato.
    Dovrebbe valere anche per altri, chi sono lo sanno.

    Spero che Il Signor P. ci ripensi e che ritorni fra’ di noi.
    Nello stesso tempo, invito tutti ad usare un po’ piu’ di civilta’.

    Buona notte,
    Anita

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    a questo punto, dopo tutto quello che lei ha scritto, penso che la chiesa Cattolica possa avere un solo modo per salvarsi e per ricominciare , spazzando via di un colpo orrori , risentimenti e ingiustizie che se no ,durebbero per anni e anni.
    Perche´accanto a tutti gli errori, penso ne convenga pure lei, la chiesa ha fatto anche molte cose egregie, e continua a farle.
    Certo ci vuole coraggio…..
    1)Papa Ratzinger si deve dimettere
    2) Abolire il celibato, permettendo a quei sacerdoti, ma anche suore che lo desiderano di sposarsi.
    Sono convinto che non e´essenziale il celibato per il sacerdozio.
    Chi invece tra i seminaristi decide di diventare sacerdote e vuole mantenere lo stato di celibato, che e´un duro e grande sacrificio per la natura umana, dovrebbe riflettere su quello che lo stesso Gesu´ descrive nel Vangelo , e cioe´ di alcuni che sono divenuti eunuchi a causa del regno dei cieli. Si faccino dunque castrare per liberarsi da tutte le tentazioni.
    Non so in quale altro modo questa chiesa possa salvarsi.
    Abolirla del tutto e´solo utopia, la chiesa esistera´sempre, la si deve solo migliorare. Marx ci ha provato, ma l´essere umano ha bisogno del trascendente. Tutte le religioni potrebbero anche sparire attraverso una religione universale, qualcosa di nuovo e rivoluzionario per tutta l´umanita´, ma l´extraterrestre si fa´desiderare.
    Un saluto Rodolfo

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xUroburo
    Lei sa´esattamente come la penso, ricominciare l´antica disputa sarebbe monotono , ripetitivo e non farebbe bene nemmeno al blog.
    Rimaniamo cosi da amici su opposti fronti, sperando in novita´confortevoli. Un saluto Rodolfo

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Dunque, caro Nicotri , quello che intendo e´, che il laicismo o l´ateismo , nonostante gli sforzi di grandi menti, non riuscira´mai a sostituire la religione e il trascendente che e´intrinseco nell´essere umano. Buona giornata. Rodolfo

  12. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Giuro da Presidente del Consiglio che vado a casa un minuto dopo ed esco dalla politica se dovesse venire fuori un documento di versamento, una dimostrazione di una donazione di 600 mila dollari a questo signor Mills.

    Silvio Berlusconi,
    12 marzo 2006

  13. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il quotidiano L’Unità su Facebook scala le classifiche mondiali
    Prima del Washington Post.
    L’Unità al 2° posto in Italia (dopo il Sole24Ore) e al (clamoroso) 6° posto nel mondo.

  14. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La Lega vieta «Bella Ciao»
    Poi si vergogna e ci ripensa
    Il sindaco di Mogliano Veneto voleva far suonare “Il Piave” ma le proteste dell’Anpi lo hanno obbligato a cambiare.

  15. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    G8, dal costruttore Anemone un maxi-assegno a Scajola
    I pm di Perugia scoprono passaggi di denaro partiti dal conto del progettista Zampolini.
    L’inchiesta coinvolge il ministro Scajola
    : 500 mila euro per l’acquisto di una casa alla figlia

  16. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    le avevo risposto nell’art. precedente, ma volevo chiarire una sua affermazione a proposito della Dalmazia che sarebbe stato esagerato mantenere italiana.
    La Dalmazia è lunga oltre mille km da Fiume a Dubrovnik.
    Queste due città sono sempre state autonome anche se con legami stretti con Venezia nel corso dei secoli.
    Diverso il caso di Zara o di Sebenico.
    Quest’ultima fu veneziana dal 1300 fino alla caduta di Venezia nel 1797.
    Una curiosità: andando lungo la costa , man mano si scende a sud si vedono i resti numerosissimi del Leone di S.Marco che sono stati abattuti dagli slavi nel dopoguerra.
    Nel nord invece sono rimasti ma molte volte mimetizzati.
    Ho ancora guide yugoslave che dei palazzi, che sembra essere sul Canal Grande, scrivevano che erano stile gotico slavo.
    Le menzogne della propaganza non temono il ridicolo!

    Buonagiornata
    Sylvi

  17. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Unità d’Italia, via anche Maraini e Zagrebelsky
    Dopo Ciampi, lasciano anche la scrittrice e il costituzionalista, con Ugo Gregoretti e Marta Boneschi lasciano il comitato voluto dal governo per i festeggiamenti dell’anniversario.
    “Non contavamo più niente.
    Vogliono imporre al Risorgimento un revisionismo di marca leghista”

  18. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La Bresso perde la presidenza delle Regioni europee per il veto del Carroccio
    Così l’Italia rinuncia ad un incarico importante a livello internazionale, “più la Lega Nord in Italia significa così meno Italia in Europa”

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Sono d’accordo con lei. E del resto ho sempre detto che il problema non è di imporre il laicismo o l’ateismo, ma, al contrario, permettere che ognuno abbia il suo credo religiso senza però che voglia imporlo agli altri. Eviterei anche i divieti che di fatto chiudono alcuni credo verso il mondo esterno e li ghettizzano comunque.
    Non è possibile, e francamente non ha neanche sneso, vietare i sogni o gli innamoramenti, e i credo non sono che forme di sogno e innamoramento, miti che fungono da interfaccia tra noi e l’ignoto, interfaccia che non credo che la scienza possa sostituire del tutto anche perché portare 10 miliardi di persone al livello di cultura e sicurezza anche alimentare adatte è una impresa che non cerdo sarà realizzabile.

    L’elezione di Ratzinger è stata un errore, un grave errore. Non si può eleggere papa un ex volontario della Gioventù Nazista. E le giustificazioni addotte dal papa tramite il suo demenziale fratello sono state un errore ancora peggiore, perché sputavano sui molti martiri che la Chiesa – barando – afferma di avere e indicavano invece la via maestra dell’opportunismo anziché della testimonianza.
    L’errore comunque è il papato in sé, nonché il permettere che i vescovi siano sceti da uno Stato estero per giunta niente affatto democratico, qual è il Vaticano, anziché dai fedeli e dalle Chiese locali.
    L’eventuale crollo o forte inebolimento e svuotamento della Chiesa non sarà certo un dato positivo, perlomeno non nel breve e medio periodo, come del resto ho scritto più volte, perché si creerebbe un vuoto pericoloso. Meglio sarebbe un processo di ridiemensionamento, autocritiche e riforme più graduale, ma la Storia si sa procede come procede. E la Chiesa dopo papa Roncalli ha commesso solo errori, a partire da quelli assurdi del papa “santo subito” Wojtyla. Papa Luciani che ha avuto il coraggio di esordire dicendo che “Dio è un po’ anche femmina” è uscito troppo volocemente di scena. Poi è arrivato questo orribile tedesco con le scarpette rosse e il suo suor Pascalina che si chiama don George, stellina dei salotti romani.

    Si discute molto di pedofilia, che ovviamente non si annida solo nella Chiesa. Neh, io però penso che le religioni, almeno i monoteismi, siano un atto di violenza contro i bambini, “stuprati” fin da neonati con l’essere subito avviati, NON per loro scelta, a questa o quella religione. I cristiani considerano i neonati sporchi col demenziale “peccato originale”, gli ebrei e i musulmani addirittura ne manomettono il sesso maschile con la circoncisione. No comment. Ma sarebbe meglio che gli esseri umani, pur allevati in famiglie con il loro credo religioso, potessero scegliere da maggiorenni cosa fare. Del resto all’inizio sia il battesimo che la circoncisione erano scelte da adulti. Poi i cleri hanno trovato il modo di fondare il proprio potere garantendosi un vasto gregge fin dalla nascita delle singole pecorelle…..

    La verità è che il monoteismo maschile, fondato cioè sul Dio Padre, è una forzatura che comunque resta evidentemente una forzatura. Lo dimostra il fatto che abbiamo comunque bisogno di chiese, sinagoghe, moschee. Cioè di luoghi chiusi che non sono altro che la metafora fisica del ventre della Dea Madre. Gesù viene fatto nascere in una grotta, come molte altre divinità dell’antichità, proprio perché questa non è altro che il grembo della Madre Terra.
    Speriamo non accadano tragedie e che la Chiesa la pianti di essere un avanzo di Medioevo e di cesarismo dei tempi nostri.
    Un saluto.
    pino

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Signora Cerri, mi spiega su che cosa dovrei chiederle delle scuse?
    Quando lei quaglieggia -spesso e volentieri, diciamolo pure – glielo faccio notare.
    E allora?
    Se si sente offesa per questo (ripeto: dal sottoscritto postate sempre bonariamente, se si escludono le sue scorribande sulle vittime delle vostre dannate guerre, scorribande a patetica difesa dell’indifendibile e che mi mandano in bestia davanti a cotanta ipocrisia) dovrebbe evitare di frequentare un blog dove se ne dice di tutto e di più.
    In questo ci sono diverse opinioni come è giusto che sia. C’è posto per tutti, anche per chi, come lei, fa propaganda sballata.
    E allora?
    A quanto mi risulta, cosa che peraltro lei stessa signora Cerri ha ammesso, lei frequenta assiduamente un blog neofascista, con tanto di interscambi epistolari attraverso mails con quei soldatini di piombo in camicetta nera.
    Evidentemente non è abituata, senza prenderla come offesa, al contraddittorio con partecipanti che hanno una propria e diversa opinione su certe amministrazioni del suo Paese adottivo.
    Quindi, e concludendo anche per non tediare chi frequenta questo blog con simpatia, intelligenza e anche con passione, eviti, per cortesia di fare la vittima(!) del Cerutti o almeno di passare come tale.
    C.G.

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro poppy,
    chiamami pure come più ti aggrada. Contento tu..
    Però lascia da parte le madri, questo non te lo permetto.
    C.G.

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Gino Strada ha querelato il Giornale e Libero per diffamazione.
    Atto dovuto, a mio avviso.

    Gino: ” dovrebbero fare un titolo “innocenti”, ma questa spazzatura non lo farà mai, continueranno a fare il loro sporco mestiere”.

    Penso che si riferisce al giornalismo servo.
    Condivido pienamente.
    C.G.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    In un’intervista al quotidiano del suo partito, la Padania, Bossi sostiene che “Fini, invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie, ha rinnegato il patto iniziale e non ha fatto altro che cercare di erodere in continuazione ciò che avevamo costruito”.

    “Ha lavorato per la sinistra, comportandosi come un vecchio gattopardo democristiano”, sottolinea il leader del Carroccio, aggiungendo che grazie a Fini sarà “proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni”.
    (Reuters)

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Implodono, Tempesta, implodono. Questione di giorni se non addirittura di ore.
    Il problema è e resta, prendendo per verosimile che questo bubbone autochiamatosi il “Partito dell’amore” esploderà come un pallone, se si va a nuove elezioni chi le vincerà? Bersani?
    Quello che dice il legaiolo bisogna prenderlo sempre con beneficio di inventario. Come del resto chi lo finanzia.
    C.G.

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    In effetti, la politica italiana, come ho scritto a Gennaio in un editoriale per il mio giornale, dipende strettamente dagli umori dei capi. Uno di loro si sveglia la mattina, prende le sue decisioni sulla base di sentimenti o affari personali e tutta la politica viene rimessa in discussione. Il popolo? Monnezza.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Una donna che a Nantes guidava col niqab, velo integrale, è stata multata perchè, a giudizio della polizia, il niqab limita il campo visivo. Sarkozy è determinato a sostenere la legge che vieti in Francia il velo integrale.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La Lega si sente forte e vuole dettare legge. Il cavaliere li accontenterà perchè sa che se li perde, va a casa anche lui nonostante tutto. Sono convinto che Fini abbia recalcitrato perchè il Bossi vuole prendere il posto a cui mirava lui, ovvero la successione del cav alla guida del partito. Per il momento questa sembra l’ipotesi più plausibile. Naturalmente possono anche esistere ipotesi peggiori, non lo escludo a quei livelli.
    Che di questo possa giovarsene Bersani, non lo darei per scontato.

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non tanto d’accordo.
    Il legaiolo di Gemonio/VA a capo del Partito dell’amore?
    Dovrebbe governare invece di latrare “padania libera” e “secessiun”!
    Ipotesi più che mai inverosimile.
    Per assurdo, sarebbe pure capace di mettere suo figlio detto “er trota” come ministro dell’Istruzione.
    Ti racconto un piccolo anedotto: anni fa , sempre il legaiolo (padre) tenne un comizietto a Lugano davanti a una cinquantina di sodali in camicetta verde, di fronte alla casa dove nacque il federalista svizzero Carlo Cattaneo.
    Esordì (ancora non bofonchiava per gli effetti delle salite in groppa della “bonazza” che non era, ovviamente, pane e pelo per la sua dentiera) dicendo che Cattaneo in vita combattè da vero federalista la massoneria. Qualcuno dei suoi accompagnatori gli suggerì che il Cattaneo ERA massone dichiarato e lui, accendendosi un toscano e pulendosi gli occhiali, cambiò completamente discorso.

    Questo per dirti in che mani è stato affidato il nostro Paese.
    C.G.

  29. Così parlò Bossi-trusta. Merita davvero una lunga e sonora pernacchiona
    Così parlò Bossi-trusta. Merita davvero una lunga e sonora pernacchiona says:

    È un vero e proprio affondo contro il presidente della Camera (oltre che un avvertimento al capo del governo) quello che Umberto Bossi affida alle pagine della Padania all’indomani dell’infuocata direzione del Pdl, teatro dello scontro diretto in pubblico tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.

    «Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente di un’alleanza, quella di Pdl e Lega» tuona il Senatùr, apostrofando il leader di Montecitorio come «invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie». «Io sono per la mediazione, certo, ma la gente del Nord, i leghisti, sono arrabbiatissimi, è un vero bombardamento di persone che non ne possono più di rinvii e tentennamenti» precisa poi il numero uno del Carroccio all’Ansa.

    «Noi vogliamo fare le riforme, i miei vogliono le riforme» aggiunge il Senatùr «e io devo interpretare le richieste della base, della gente che è stufa». «Non vogliamo – spiega – gettare benzina sul fuoco ma la gente del Nord è stufa marcia, basta ascoltare quel che dice la gente per strada o alla radio. Riforme subito!».

    «Diciamo che il meccanismo del federalismo resta in piedi. Ma deve essere fatto subito» aggiunge il ministro leghista interpellato a proposito delle sue affermazione sulla possibile fine dell’alleanza Lega-Pdl.

    INCONTRO CON BERLUSCONI – È probabile che si siano affrontati questi nodi nel breve incontro che Bossi e i ministri della Lega hanno avuto con Berlusconi al termine del Consiglio dei ministri. Dopo, il premier si è riunito con i ministri Pdl, fra cui La Russa e Ronchi.

    «FINI VECCHIO GATTOPARDO DC» – Nell’intervista alla Padania, Bossi non ha certo usato mezzi termini nel parlare di Fini, accusandolo di aver «rinnegato il patto iniziale» e di non aver fatto altro «che cercare di erodere in continuazione ciò che avevamo costruito». Per il capo della Lega, il presidente della Camera è «un vecchio gattopardo democristiano» che «finge di costruire, per demolire e non muovere nulla».

    «In questo modo ha aiutato la sinistra – incalza il numero uno del Carroccio – , è pazzesco. Anzi, penso che sarà proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni, grazie a lui». Per Bossi «Fini è palesemente contro il popolo del Nord, a favore di quello meridionale», è «contro il nord e il federalismo. Per il centralismo dello Stato e il meridionalismo». E ancora «Berlusconi avrebbe dovuto sbatterlo fuori subito senza tentennamenti invece di portarlo in tv dandogli voce e rilievo».

    LA ROTTA PER IL FUTURO – Bossi quindi traccia la rotta per il futuro: «Finita la stagione del federalismo, un concetto abbandonato, dobbiamo iniziare una nuova stagione, un nuovo cammino del popolo padano. Purtroppo oggi non ha più senso parlare di federalismo alla nostra gente che potrebbe sentirsi tradita da ciò che non siamo riusciti a fare. Una nuova strada ci aspetta e sarà una strada stretta, faticosa, difficile ma che potrebbe regalarci enormi soddisfazioni».

    «Saremo soli – conclude il leader leghista – senza Berlusconi. La nostra gente non digerirà facilmente la mancata conquista del federalismo e noi Lega, dovremo comportarci di conseguenza. Berlusconi quindi diventerà il vero e unico baluardo anticomunista del Paese e prevedo che raccoglierà molti consensi».

  30. Marta
    Marta says:

    Marco in Italia da 15 anni c’è solo un capo, almeno in politica, non parlare al plurale e per una volta lascia perdere la sinistra, tiene a bada servi servetti ed anche gente importante, tipo gli industriali, loro zitti naturalmente e sanno perchè…finchè va!! Non ti ricordi come ha zittito Della Valle a una riunione della Confindustria, sembrava posseduto dal diavolo, del resto lo è stati ieri con Fini, lo è stato con Floris, rabbioso e maleducato, come sempre. Penso proprio che non si aspettava un Fini tanto audace. Solo il tuo idolo berlusca si alza al mattino e dice una cosa per smentirla poco dopo.
    Quache settimana fa anche Napolitano ha detto che ,o è un gran bugiardo o uno schizzofrenico…ma poverino lui fa divertire i suoi elettori…e te.
    ciao M.
    ciao M,

  31. sylvi
    sylvi says:

    Cronaca tv dalla Friula

    Ieri sera ad Anno Zero , dove anche Santoro e Ruotolo, e pure Travaglio, cominciano ad essere troppo prevedibili; il triumvirato della gioventù di sx, compresa la mia Serracchiani della quale dimenticherò il nome sulla scheda, hanno recitato la lezioncina imparata e imposta dai vecchi marpioni.

    -La dx fa questo, la Lega quest’altro….e voi???-
    -Ehhh, noi stiamo imparando!!!-
    Roba da soffocarsi con una scodella di fragole alla panna!!!

    Occhioni Carfagna rischiava di essere più comprensibile.
    Della Vedova lo terrò d’occhio!

    Il Sindaco di Andro, leghista , e i suoi cittadini maltrattati da Ruotolo e dalla italo-marocchina, proprietaria di due appartamenti, che strillava come un’aquila perchè “ha diritto alla mensa gratis, al conguaglio affitto” perchè lei mantiene gli italiani!
    Già, perchè i problemi di disoccupazione o cassa integrazione non li hanno gli italiani.
    Per carità di patria non scrivo di Santoro che afferma che ” gli extracomunitari sono soli, non hanno zii e cugini come gli italiani”…

    Come un gigante si è alzata la signora con il figlio autistico.
    Sola e abbandonata da questa nazione di pasticcioni.
    E quello che ha detto SO che è vero.

    I tre della sx? Rimandiamoli a scuola, per piacere!!!
    Amen

  32. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Frequento saltuariamente diversi blogs, sempre seguendo articoli su interessi Americani, il resto non mi interessa tanto.

    Il Legno Storto non e’ un giornale online neo-fascista, e’ di pendenza di destra.
    Lo leggo da quando era un semplice website, non era un website velenoso come tanti, e non e’ ciecamente antiamericano.
    Ci sono diversi utenti americani, direi molto ben scritti e molto ben informati…veramente ben informati.

    Mi dica lei allora come giudica questo forum….

    A volte scrivo su giornali del UK, non so se sono di destra o di sinistra, sono gli articoli che sono importanti, e ci trovo molti Americani che partecipano.

    A volte scrivo su Il Giornale, sempre su articoli che hanno a che fare con gli USA, anche li’ ci sono Americani molto ben informati e che si esprimono meravigliosamente.
    Mai un offesa o parole fuori posto, io ho scritto forse una mezza dozzina di volte in 3 anni.

    Vede, generalmente altri giornali si attengono a notizie giornaliere o almeno contemporanee, e trovo interessante leggere i commenti in italiano su avvenimenti degli USA.

    Have a nice day.
    Anita

  33. Controcorrente
    Controcorrente says:

    I tre della sx? Rimandiamoli a scuola, per piacere!!!..

    certamente, un pò di Squola fa sempre bene.
    Adesso bisogna decidere dove mandare la Carfagna, perchè migliori le sue prestazioni (perchè ,come dicono negli stages “aziendali :” non c’è limite al meglio)
    Senza contare che sarebbe giusto che alcuni fosseri inviati, laddove le leggi li averebebro da tempo inviati..!!

    Tu vedi troppa TV di Sx , mia cara…

    cc

  34. Anita
    Anita says:

    X Cerutti Gino

    PS:

    A quanto mi risulta, cosa che peraltro lei stessa signora Cerri ha ammesso, lei frequenta assiduamente un blog neofascista, con tanto di interscambi epistolari attraverso mails con quei soldatini di piombo in camicetta nera.
    ===================================

    Le mente, io ho scritto che scrivo saltuariamente.
    Si’, ho cari amici che appartenevano o appartengono al LS, le nostre corrispondenze epistolari sono amichevoli, cosi’ pure le telefonate.

    Nessun soldatino di piombo in camicia nera.

    Amici che condividono il loro eventi, si preoccupano per me, mi mandano foto delle loro famiglie, ricevo auguri per tutte le occasioni.

    Mi mandano foto in giornata dei loro outings, della Maratona di Milano, delle loro case in via di rinnovo, dei loro pranzi in famiglia, mentre spadellano in cucina, insomma, veri amici.

    Un piacevole legame con l’Italia che avevo abbandonata.

    Nessuno si permetterebbe di scrivere quello che scrive lei ed anche altri. MAI e poi MAI!!!!!!!!!!!!

    Anita

  35. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X Sylvi

    ma in Friuli non si vedono gli Editoriali di Minchiolini?
    Avete questa enorme fortuna, perbacco!
    Infatti mi chiedo, cosa “scriveresti tu” nelle cronache della Friula felix se non ci fossero i programmi di sx?(?)
    E’ una curiosità, legittima mi pare ..?

    cc
    Ps-Infatti hai ragione quando “citi” la mamma del bambino autistico.
    parlava di 700 euro di cure,al mese in strutture private.
    Una buona pensione media insomma , di questi tempi!
    E qui esplode la “contraddizione” palese e ingombrante.
    La scienza mette a disposizione tecniche finora impensate per le cure e c’è gente che continua a morire di fame.
    Anche se Minchiolini non se ne accorge!
    Brutta gatta da pelare, anche per i “saggi ” del friuli!

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per carità di patria non scrivo di Santoro che afferma che ” gli extracomunitari sono soli, non hanno zii e cugini come gli italiani”…
    —–
    A Milano conosco romeni, moldavi, singalesi, indiani del Bangladesh, tutti con un nutrito nucleo di parenti al seguito.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Marco in Italia da 15 anni c’è solo un capo, almeno in politica, non parlare al plurale e per una volta lascia perdere la sinistra (Marta)
    —-
    Non ho bisogno di lasciar perdere la sinistra: ci hanno già pensato gli elettori italiani.
    Se poi si vuol considerare di sinistra il PD…

  38. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Per Puntualizzare e mandare anche Lei a scuola; la Signora marocchina non è la proprietaria dei due appartamenti e Lei, se fosse stata più attenta avrebbe capito di chi sono. Ma il suo amore per la Lega e il sindaco razzista di Adro le hanno impedito di essere attenta, bello com’era assistere e vedere quella stolta ciurma di razziste padane veementi ad odiare gente che è quì da oltre vent’anni per lavorare e di conseguenza contribuire ad incrementare il PIL del nostro Paese.
    I tre giornalisti che Lei colloca a sinistra non lo sono, sembrano di sinistra perchè dicono cose giuste e sacrosante come le afferma dalla notte dei tempi la sinistra.
    Dunque per concludere Signora Sylvi la smetta di irridere e sia più giusta.
    Senza rancore la saluto.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI MARCO TEMPESTA
    ———————————–
    In che mani è affidato il nostro paese, si lamenta C G.
    Lo sentivo dire da quando ero bambino, riguardo a certi democristiani di lungo corso.
    Il nostro paese è sempre stato in mani poco affidabili.
    Finchè sarà anche in mano ai preti e finchè la sinistra sarà rappresentata da gente fuori della realtà, non abbiamo scampo.
    Dico a Marta che Berlusconi è il mio idolo solo per la capacità diabolica di marketing con la quale riesce ad abbindolare una tale quantità di gente da potersi considerare il Re d’Italia. Come dice Di Pietro, è il Vanna Marchi della politica. E’ una figura profondamente negativa, ma non meno di tanti suoi accoliti, Fini compreso. Se dovessimo fare un elenco di bella gente, credo che il cav non sarebbe esattamente al primo posto in classifica tra i peggiori.
    Resta il fatto che il simile cerca il simile, ed io non ho votato il cavaliere ma buona parte degli italiani lo ha fatto.

  40. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dall’articolo di <pietro paciello di cui ha postato il link:
    …Aveva ragione Roberto Castelli quando dichiarò: “Renzo Bossi è espressione del territorio…
    —-
    Ecco, appunto.

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non si alteri, signora Cerri.
    E sopratutto non zompi.
    Un post (34) pacato, in cui esprime le sue opinioni, sempre e comunque opinabili, però accettabili, l’altro (37) pieno di livore.
    A mio giudizio LS è un sito neofascista. Ci capitai per sbaglio e per un errore di battuta, trovandoci i suoi post.
    Ne ho letto un pò e mi resi SUBITO conto che era frequentato da nostalgice camicette nere e soldatini di piombo.
    Se le piace frequentarlo, faccia pure. Contenta lei.. figuriamoci.
    E se, poi, ci scrivono anche dei cittadini US questo è ancora più grave, considerando che vi autoproclamate il paese modello di libertà e democrazia.
    A volte si capisce il perchè dell’affanno dei vostri , o meglio dei suoi eroi, di esportarla.
    C.G.

  42. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Per M. Tempesta n. 41.

    Senta disfattista; il suo oracolo Antonio Di Pietro s’è recato giusto stamattina da Bersani per meglio coordinare dopo la recente collisione della destra l’opposizione, dunque la smetta di cianciare ed emettere aria calda, capito mi hai!

  43. ber
    ber says:

    Caro Marco,
    il migliore è Bossi Umberto,…il senatur,…
    con i soldi che raccoglie dalle municipalizzate controllerà le banche del nord,…e poi compererà tutti…compreso il suo maestro,vedi che lui,il firbo,non è entrato in pdl?
    Ciao,Ber

    Ps:…sto facendo l’orto,…torno in città solo quando piove,…
    comunque l’intervento di Fini mi è piaciuto,…si è accorto
    anche lui,…finalmente di essere stato usato dal cavaliere senza macchgia…,per i suoi traffici.

  44. sylvi
    sylvi says:

    caro CC e Marco,

    mio marito, quando è molto stressato, si chiude nella stanza del caos, dove io , anche crescesse l’erba cipollina, non metto mai piede.
    Si è rimesso a costruire modelli di aerei, assieme al figlio, che riposavano lì da un ventennio.
    Dice che lo preserva dall’ipertensione.
    Di tanto in tanto viene su, guarda me che mi “sollazzo” con Ballarò o con Santoro…scuote la testa e mi fa…coraggio, poverina!
    Se dovessi seguire anche il Minzolino si chiuderebbe sotto e nessuno lo vedrebbe più.

    Poi mi racconta che ordina vecchissimi pezzi di aerei in US, oppure in Giappone.
    Seguendo il tracciato postale, arrivano in Italia in due gg, poi riposano nelle PT italiane per due settimane…e si stressa,… altro che vedere il Minzolino…

    Insomma anche nella Friula felix non c’è pace!

    Sylvi

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x striscia rossa

    Che Di Pietro si metta d’accordo con Bersani non significa che il PD sia di sinistra.
    La sinistra in Italia non esiste più, se ne faccia una ragione.

  46. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, credo che andrei molto più d’accordo con tuo marito che con te. E’ un Ariete, per caso?

  47. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Sono registrata sotto il mio nome proprio: ANITA.
    Si attenga ad usare solo quello, non Komare e non il mio cognome.

    Anita

    PS:
    Mi porti i post fascisti che ho scritto su LS.

    Non ho mai discussa la politica Italiana cosi’ come non la discuto qui.
    Non parlo e non scrivo di quello che non so.
    A.

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