Milano Ittaglia: per metterla in ginocchio non serve il generale Inverno, basta il caporale Un Po’ Di Neve. Mentre passa per martire tipo S. Sebastiano il Berlusconi che vorrebbe strangolare qualche regista e fa il gesto “scherzoso” di sparare a una giornalista, il presidente Napolitano ha fatto passi da gigante: per definire aggressione quella di Tartaglia a Berlusconi non ha aspettato decenni come nel caso dell’Urss contro l’Ungheria e non s’è voltato dall’altra parte come per la mattanza di Gaza
http://www.youtube.com/watch?v=cbfeGUI6Ltc&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-3-HM
Il lato comico è che a Milano quando c’è un accenno di neve la gente veste come se dovesse attraversare il polo Nord o la Siberia. Ovunque, cappotti e giubbottoni o pellicce esagerate, cappucci stile Natasha, guanti iper, doposcì o stivali a tenuta stagna che neppure Napoleone alla Beresina. Con un grado sotto zero i milanesi si convincono di essere tutti in Lapponia, e più sono ricchi più sono ridicoli nel loro vestire demenzial siberiano e andare anche al bar sotto casa con il fuoristrada o comunque il mega cafone macchinose galattico. Poi però, a conferma che l’importante è fare scena e fregarsene della realtà reale, far finta di essere qualcuno e qualcosa senza in realtà essere niente e nessuno, insomma sotto il vestito e i capelli niente di niente, ecco che ogni volta che nevica sul serio Milano va in tilt, 10-20 centimetri di neve – per giunta previsti da una settimana – le fanno l’effetto di 10-20 vodke a un astemio. Napoleone e l’Italia di Mussolini furono sconfitti in Russia dal generale Inverno, Milano e l’intero Strapaese sono invece regolarmente messi in ginocchio dal caporale Un Po’ Di Neve. A Washington sono caduti 60 centimetri di neve, oltre il triplo che a Milano, eppure non c’è stata nessuna paralisi. A Milano invece con una spazzolatina di neve sparisce l’acqua in posti come Rozzano, senza che nessuno sappia o dica il perché, e non reggono i trasporti, il traffico e neppure il cervello degli amministratori cittadini, come fosse già debole di suo. Ho sentito con le mie orecchie il vicesindaco De Corato, persona seria e credo anche onesta, straparlare di soli otto mezzi “spargineve” in una intervista a Radio Popolare. Solo dopo molti minuti si è accorto che stava confondendo gli autocarri spargisale con gli inesistenti “spargineve”, per fortuna appunto inesistenti: ci manca solo che a Milano già al tracollo per la neve ci fossero pure camion che ne spargono ancora. Il brutto però è che, e mi duole dirlo, anche l’intervistatore di Radio Popolare è andato avanti un bel pezzo ripetendo degli “spargineve” che uscivano dalla bocca del vicesindaco.
Non ricordo se era il1985 o qualche anno dopo, ma a Milano ci furono una quindicina di centimetri di neve e andò tutto in malora, esattamente come questa volta. Feci una inchiesta per L’Espresso in tandem con il mio collega Roberto Di Caro. Chissà se gli sono cadute le braccia anche a lui in questi giorni…
Martedì 22 ho fatto dieci ore all’aeroporto di Linate per tentare di partire per Bari. Volo Meridiana IG 827 delle ore 9,55. Per prudenza sono arrivato alle 8. Volo già rinviato alle 14,20. Non m’è rimasto che aggirarmi tra centinaia di brandine della Protezione civile distribuite credo la sera prima a un esercito di disgraziati muniti di biglietto aereo. A un certo punto si sono formate code paurose davanti a due soli sportelli della Meridiana e dopo 50 minuti di fila è arrivato il mio turno. Sul monitor sopra il bancone il volo era previsto per le 17. Senza dirmi né bi e né ba mi hanno dato quello che avrebbe dovuto essere il biglietto di imbarco, il famoso check in, dove però oltre al numero del volo – IG 827 – non era specificato nient’altro: né ora di imbarco, né gate né posto a sedere. Altri 40 minuti di fila per il controllo bagaglio, dove mi hanno sequestrato la bomboletta del sapone da barba. Poi per ammazzare il tempo mi sono seduto da qualche parte e ho aperto il computer portatile per seguire il blog. Ogni volta che l’altoparlante diceva qualcosa rizzavo le orecchie: del mio volo mano l’ombra. Ogni tanto un alterco e forse anche una rissa, mi pare al gate 4, perché la gente oltre che sfatta era anche esasperata.
A un certo punto mi accorgo che dai monitor il volo IG 827 della Meridiana per Bari era sparito. Dissolto. C’era una bella sfilza di voli di varie linee aeree con scritto affianco “Cancellato”, compreso il volo della Meridiana immediatamente successivo al mio, cioè il volo IG 828, ma dell’827 neppure l’ombra dell’ombra.
Il dramma è che nessuno ne sapeva nulla. Il personale delle altre linee aeree, il personale dei controlli dei bagagli e i poliziotti rispondevano tutti piuttosto seccati che loro si occupavano di ben altro. Per poter chiedere al banco della Meridiana, che nella zona imbarchi non esiste, avrei dovuto uscire dall’aeroporto, entrare di nuovo nello stesso aeroporto, andare al banco Meridiana e poi rifare la fila del controllo bagagli…
Ho telefonato all’agenzia che mi aveva venduto il biglietto, ma dopo vari tentativi di contattare Meridiana o Linate si sono arresi. Una impiegata, gentile come sempre, mi ha spiegato che sui computer il volo figurava sempre per le 14,20, anche se ormai erano quasi le 17.
A Bari mio fratello e sua moglie hanno telefonato, o meglio tentato di telefonate alla Sea, la società che gestisce l’aeroporto di Linate e alla Meridiana, con risultato zero. Alla fine sono riusciti a sapere dall’aeroporto di Bari, che in realtà si trova a Palese Macchie, che il volo era stato annullato. E così l’ho saputo da mio fratello. Alle 17,30. Incazzato nero sono uscito dall’aeroporto e armato di gelida pazienza ho fatto la fila davanti all’ufficio informazioni della Sea, dove nessuno sapeva niente, e a quello della Meridiana, dove nessuno sapeva niente. Sono anche andato all’ufficio informazioni turistiche che si trova davanti al piano delle partenze e di fronte al piccolo bar-caffè subito prima che il corridoio giri a sinistra. Ci sono andato perché in passato mi hanno dato informazioni sui voli, per esempio una volta ho saputo da loro che il volo che aspettavo da Londra atterrava a Malpensa e non a Linate. Beh, non ci crederete: l’impiegata, che per 15 minuti era sparita, ha avuto il fegato di dirmi che loro non danno informazioni sui voli, ma solo su alberghi, taxi, ecc.
Alle 20 sono uscito dall’aeroporto. Il giorno dopo l’agenzia mi ha detto che mi sarebbe stato rimborsato dalla Meridiana il viaggio di andata, ma non quello di ritorno dell’Alitalia. Perché Perché l’Alitalia non è responsabile dalla cancellazione di un volo della Meridiana. Sì, ma io come avrei potuto partire da Bari con l’Alitalia se non mi è stato possibile arrivarci? Viva l’Ittaglia!
Ma andiamo avanti e non badiamo al mio caso personale.
Il ministro della Difesa La Russa ha suonato la tromba per annunciare che avrebbe “mandato l’Esercito a spalare la neve a Milano”. Vero. I militari si sono visti. Ma SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in centro. Dove, si noti bene, il traffico, i portinai e l’andirivieni della gente avevano già in parte risolto il problema. Più che spalare pareva fossero stati mandati a fare una sfilata: da far riprendere dalle telecamere e trasmettere in tv…. Viva l’Ittaglia! Quella del caporale Neve e del blablablà “politico”. Anche in questo nuovo Ventennio la mentalità è sempre quella del Ventennio del “bel tempo che fu”: invadere la Russia armati di sacra retorica del menga, benedizione papalina, mantellina da alpino, scarpe di cartone e fucili di latta, il tutto venduto alla Patria a caro prezzo dai soliti padani che avevano già lucrato con le guerre d’Africa.
Insomma, non si tratta di essere disfattisti, specie in una situazione già disfatta, ma l’ex capitale morale d’Italia diventata con Tangentopoli la capitale della corruzione, con Berlusconi la capitale delle tv private e commerciali nonché la capitale della pubblicità, con Bossi la capitale del blablablà e dell’ignoranza legaiola, con Formigoni la capitale degli affari di Comunione e Liberazione e con i vari Versace, Krizia, Dolce e Gabbana, ecc., la capitale della moda e della mutanda griffata, l’ex capitale morale ha dimostrato di essere quello che è: una ex grande città in crisi tronca, un baraccone dove tutti badano ad arraffare dal pubblico denaro e a trarre profitto dalla spese dei soldi pubblici, specie da quelli per la Sanità e per la Pubblica istruzione, e dove nessuno ha più idee e programmi che non siano altre chiacchiere e un canagliesco assalto alla diligenza dell’enorme spesa pubblica e alla diligenza dell’Expò del 2015. Un ex grande città rimasta in mutande, griffate sì, ma tipo perizoma, e perciò si vede bene che la città è a culo scoperto…
E che sia a culo volgarmente scoperto lo dimostra l’arresto – ovviamente per mazzette e affini – dell’assessore regionale ai Giovani, allo Sport e al Turismo, il leghista straparlatore in dialetto meneghino Prosperini. Con un assessore così, poveri giovani… oltre che addio allo sport e al turismo. Poiché credo sia sconveniente parlare di un simile individuo, preferisco che di lui parlino le due immagini che ha messo nel suo sito. Le potete ammirare qui vicino.
A parte la fissazione maniacal-razzista sul “camèl” riguardo gli extracomunitari, la grande baracconata legaiol-sanfedista di questo strano ginecologo assessore ai Giovani&C è il manifesto a favore del crocefisso. Con crociati come questi, e altri imbecilli convinti di essere i difensori della fede, dell’Europa e dell’Occidente, il cattolicesimo è spacciato. Deve essere per questo che il povero Ratzinger tenta impossibili capriole cercando di salvare capra e cavoli, e cioè di beatificare sia Wojtyla che Pio XII. Su Pio XII ha già detto la sua la comunità ebraica, e non c’è molto da aggiungere nonostante le squisite spiegazioni arzigogologiche del portavoce del Vaticano che – as usual – esercita l’arte pretesca dello spiegare con sottili (?) e dotti (?) distinguo, roba che neppure Azzeccagarbugli e donna Prassede, come il colore bianco sia in realtà anche nero e viceversa… Su Wojtyla, che tutti osannano solo perché ha tolto per tutti le castagne dal fuoco dell’anticomunismo più viscerale, ci sarebbe da dire che deve essere uno strano beato colui che ha sulla coscienza o almeno sul suo curriculum se non altro due grosse pecche, anzi tre: avere sempre avvalorato le menzogne più varie sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi; avere avvalorato la sepoltura dell’inchiesta sulla strage delle guardie svizzere, trattando a pesci in faccia la madre di quel Cedric Tornay al quale è stata data la colpa di tutto; e avere ordinato a Ratzinger e Bertone, all’epoca rispettivamente il capo e il vice capo dell’ex Sant’Uffizio, di emanare – come avvenuto nel giugno 2001 – ai vescovi di tutto il mondo l’ordine tassativo di nascondere alle autorità civili tutti i casi di pedofilia del clero.
A proposito di pedofilia di troppi sacerdoti, vizio che ha deturpato il clero, e violato troppi giovanissimi, negli Usa, in Polonia, in Austria, in Australia, in Irlanda, ma anche in Italia pur se qui vige la sordina più servile: da tempo si usa strombazzare che Ratzinger sul clero pedofilo ha ordinato “tolleranza zero” e si esalta il suo avere accettato le dimissioni del prelato che per troppo tempo ha protetto i preti stupratori della cara Irlanda di S. Patrizio. Sì, vabbè: ma il vergognoso ordine del giugno 2001 è stato ritirato sì o no? Parrebbe di no, visto anche che non c’è stato da parte né di Ratzinger né di Bertone il pur necessario mea culpa pubblico.
Certo la Chiesa è libera di dichiarare beato o santo chi le pare e piace, visto anche che tra i santi e i santissimi ci sono fior di criminali e sadici, come ha documentato per esempio Walter Peruzzi, ma non può pretendere di prenderci per il sedere facendo il gioco delle tre carte. Per esempio: Ratzinger fa un audace discorso di apertura alle altre fedi e perfino agli atei, in più aggiunge – finalmente! – che la Chiesa non deve fare politica, ma ecco che il cardinale Camillo Ruini, colui che ha risanato i bilanci vaticani a spese della Repubblica italiana, dice nel contempo l’esatto contrario. Al punto che si permette di dire come devono essere e come non devono essere i partiti politici!
E veniamo a quella che era una cosa seria e grave ed è diventata un’altra pochade, un’altra farsa nazionalpopolare, secondo il ben noto motto e canone italiota “La situazione è tragica, ma non seria”. Che Berlusconi si sia preso un lancio in faccia di un oggetto contundente che gli ha rotto due o tre denti, il setto nasale, un labbro e procurato un taglio sotto l’occhio sinistro, è cosa grave, molto grave. Sulla quale non c’è né da scherzare né da arzigogolare né fare sottili distinguo. Ma ormai siamo al delirio: Berlusconi si equipara e viene equiparato a S. Sebastiano trafitto a morte da mille frecce, sembra un Kennedy della Brianza assassinato con un missile russo-alquedista in piazza Duomo a Milano anziché in auto a Dallas, tra poco verrà confuso con Cristo in croce risorto dopo tre giorni al S. Raffaele. Il tutto mentre continuiamo a fottercene dei lavoratori spiaccicati cadendo dalle impalcature sui luoghi di lavoro o ammazzati o storpiati in mille altri modi sui luoghi di lavoro e dal lavoro, dove ci rimettono non il setto nasale e qualche pezzetto di denti, ma l’intera vita. Anche questa storia del generoso perdono è in realtà un bidone da usare come spottone autopubblicitario e autoincensatorio, con effetto aumentato dalla bella lettera al papa, usato come lustrascarpe per togliersi la merda dalla suola e dalla tomaia. La lettera per dire che “il mio governo promuove i valori cristiani” è un atto di ipocrisia sterminata e un atto di grave abdicazione politica sanfedista. Facciamo allora un bel governo tutto in mano a Comunione e Liberazione e abbiamo risolto il problema.
Ormai si rivolgono tutti al papa, dal povero Marrazzo, che dovrebbe invece chiedere scusa ai suoi elettori e cittadini laziali tutti, al capo del governo. Comunque, la frase “io lo perdono, ma la magistratura non dia segni di arrendevolezza” da una parte equivale a dire “io lo perdono, ma che venga bastonato comunque” e dall’altra è una vera e propria truffa. A meno di forzatura ordinate dall’alto o dal malanimo, Tartaglia ben difficilmente potrà essere condannato. Certo non perché sia lecito rompere i denti a qualcuno, che sia il capo del governo o un operaio di Bagnoli o un “marocchino di merda”, come Borghezio chiama gli immigrati, ma per il semplice motivo che con un buon avvocato Tartaglia può far valere il fatto che essendo uno squilibrato non è punibile, se non altro perché molto probabilmente incapace di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso la sua grave cazzata. Negli Usa se la caverebbe senza neppure l’ombra della condanna. Ed è strano che lo stesso Berlusconi che da sempre accusa i magistrati di essere persecutori non raccomandi loro di non esserlo anche con Tartaglia. Embé, due pesi e due misure fanno sempre bene. O no?
Tutto questo baccano sovradimensionato serve come al solito a nascondere qualcosa. Cosa? Si tenta di nascondere che la responsabilità di quanto purtroppo successo a Berlusconi è solo ed esclusivamente del servizio d’ordine, fin troppo menefreghista e cieco, oltre che di Tartaglia. Si tratta di evidenze ormai più che assodate, pur tralasciando il fatto che le registrazioni video mostrano chiaramente che l’oggetto lanciato da Tartaglia ha colpito il capo del governo all’altezza del mento se non del collo o del petto, e quindi resta inspiegabile almeno il vistoso taglio sotto l’occhio sinistro. Non voglio fare miei i sospetti di chi mormora che i troppi minuti di Berlusconi nella sua auto ferma, dalla quale poi ridiscendere per mostrare al pubblico il volto insanguinato, anziché partita a gran velocità possono essere serviti per una messa in scena. Preferisco stare ai fatti certi. E i fatti certi sono che essendo Massimo Tartaglia uno squilibrato il suo pessimo gesto non ha significato né retroterra politici. Solo dei disonesti in malafede possono sostenere il contrario. Ebbene, assistiamo con un certo raccapriccio alla gara nazionale a chi è più disonesto e in malafede. Non potendo dare la colpa né ai “comunisti” né ai soliti “anarchici” capri espiatori di tutto sempre, ecco che va in scena lo psicodramma, varato dal Chiavaliere in persona, il cui canovaccio prevede che il gesto di Tartaglia “è frutto di chi semina odio”.
Ovviamente a seminare odio sono i magistrati che fanno il proprio dovere anziché vendersi anche loro a Berlusconi come si è venduto a suo tempo uno dei magistrati che ha scippato la Mondadori a Carlo Caracciolo e a De Benedetti per regalarla a Sua Emittenza, i politici che fanno il proprio dovere anziché vendersi a Berlusconi come hanno fatto in blocco quelli della Lega che una volta lo definivano in continuazione mafioso e Berluskaz e ora gli parano il culo, e i giornalisti che fanno il proprio dovere anziché vendersi a Berlusconi o farsi da lui arruolare come Feltri o addomesticare come Minzo-Spazzolini.
Nessuno rimprovera a Berlusconi&C il contenuto di questo video che li ichioda al LORO seminare odio e MINACCE FISICHE: http://www.youtube.com/watch?v=cbfeGUI6Ltc&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-3-HM . Nessuno fa notare che mimare il gesto di sparare contro giornalisti che fanno domande scomode al suo amico Putin non è propriamente un gesto d’amore, e forse stimola l’odio verso chi non tace. Dichiarare al mondo “strangolerei con le mie mani” qualcuno, come ha fatto Berlusconi riferendosi ai produttori di filmoni sulla mafia (peraltro trasmessi dalle sue tv se non realizzati con i loro soldi), non è propriamente una dichiarazione pacifista e di amore. Se qualcuno avesse poi davvero sparato alla giornalista della domanda imbarazzante a Putin o avesse strangolato un produttore di film sulla mafia, o almeno lanciato loro in faccia un simulacro del duomo di Milano, gli stessi che ora per Tartaglia accusano di responsabilità politico-morale la sinistra avrebbero a spada tratta negato qualunque rapporto di causa-effetto tra le gravi parole accompagnate da grave gesto di Berlusconi e quanto eventualmente capitato di male a coloro che lui ha minacciosamente indicati. Ma si sa, Berlusconi è buono per definizione e scherza anche quando fa cose orribili, come tentare di fare del suo avvocato corruttore di magistrati il ministro della Giustizia. Il Chiavaliere scherza anche quando emette editti bulgari per cacciare dalla Rai il Tale o il Talaltro. Per non dire del programma televisivo affidato anni or sono a Vittorio Sgarbi che accusava in continuazione i magistrati, arrivando ad accusarli perfino di essere assassini. Sgarbi – per conto del Signor Padrone non ancora “sceso in campo” – seminava forse amore? O non piuttosto odio e a piene mani? E già da prima del ’94! E senza contare che il primo a minacciare sberle e botte da orbi anche in diretta televisiva è stato il loro campione ed ex ministro (!) Giuliano Ferrara, a suo tempo al soldo della Cia, ed ex direttore di Panorama, proprietà anche quela di di Berlusconi. Il grande, di panza, Ferrara ha infatti minacciato Giampaolo Pansa di prenderlo a sberle durante una trasmissione televisiva nella quale si parlava di mezzette e Tangentopoli, per poi in una occasione successiva minacciare non ricordo chi con un romanesco e volgarissimo “ti scorchio!”, che è come dire “ti storpio!”.
Che dire dei leghisti che si scagliano contro un presepe che osa avere il bambin Gesù di pelle nera? Questi ignoranti matricolati neppure sanno che se c’è qualcuno che abusa e fa il furbo è che il Bambinello lo rappresenta con un tipico neonato europeo, di pura razza ariana che poco ci manca sia pure biondo. Gesù, cari legaioli beoti, NON era europeo, bensì palestinese. Un semita. Un ebreo. Capisco che sia dura per chi detesta gli ebrei da quasi duemila anni e ora detesta i palestinesi ammettere che il bambin Gesù, come del resto il Cristo adulto, era un ebreo palestinese, però è così. Bara meno chi nel presepe ci mette un Bambinello di pelle nera che chi ce ne mette uno di pelle lattea e occhi celesti! E in ogni caso, da quando in quà Dio ha una nazionalità e un colore della pelle? Non ce l’ha lui, ergo non ce l’ha neppure lui sotto forma di figlio di se stesso. Ogni popolo si faccia il suo Bambinello a propria immagine e somiglianza, e la si faccia finita con questa adorazione del bambin Gesù di razza bianca che altro non è se non un evidente caso di disolatria imposta dagli europei ad indios, africani, orientali, ecc., cioè a tutti quei popoli che oggi sono cattolici ma NON sono di pelle bianca, NON sono europei, NON sono di razza ariana né pura né impura.
Questi sono i maestri di pensiero – e di amore! – della gentaglia berluscona, ipocrita e violenta. I maestri di pensiero dell’Italia che ha in mente mister B, il cui progetto di nuova italianizzazione salta fuori chiaramente con l’invito a regalare tessere del suo partito. Regalate magari a chi acquista abbonamenti per le partite del suo Milan, a chi va a cinema in sale o per film della sua Medusa o è assiduo telespettatore di Mediaset o magari fa la spesa alla Standa o va alla Scala. E chissà, tramite accordi con altri “produttori” la tessera del suo partito si potrebbe regalare a chi compra un abito o anche solo una mutanda griffata purché made in Italy o comunque “firmata” da uno dei nostri tanto modaioli, un panettone per il santo Natale, un pieno di benzina raffinata dai Moratti, o anche solo un chilo di polenta taragna cara a Bossi e al coro dei lumbàrd. Idea! E’ Natale e arriva l’anno nuovo? Perché allora non far trovare la tessera del partito come dono di Babbo Natale sotto l’albero e nel presepe del povero Cristo bambin Gesù?
Il partito deve essere infatti l’equivalente politico di Mediaset, dei cinema targati Medusa e della tifoseria del Milan. Gli italiani è meglio che si limitino a fare da spettatori felici di ciò che trasmette e proietta il Signor Padrone, questa sorta di Reuccio d’Ittaglia e Padania, scopatore indefesso, puttaniere incallito e stramiliardario perpetuo, ma sempre camuffato da Masaniello e S. Sebastiano oltre che da sciùra della porta accanto. Gli italiani è bene diventino spettatori e consumatori delle merci pubblicizzate dai mass media del Reuccio, da andare a rivotare felici ogni 4 o 5 anni, e chi non è d’accordo è uno che semina odio, in attesa di essere definito e punito come terrorista, ovviamente al soldo dell’Islam. Ma poi, perché votare? Non sarebbe meglio il voto espresso con il telecomando come quando si vota per S. Remo e miss Italia? Magari si potrebbe far votare anche i 16enni, e per essere moderni li si potrebbe far votare tramite sms o postando il voto come commento in un qualche home page o blog del partito….
Come direbbe il fallimentare e ormai macchiettistico Uòlterloo, “Se po’ fa’!”. Con un Parlamento ridotto a tifoseria, del Milan o dell’Inter anziché Guelfi e Ghibellini o anziché Rossi e Bianchi o Neri e Rossi, e ridotto ad Isola dei Famosi – e degli Ignoti – dove tutti sgomitano solo per il proprio interesse privato e nessuno conta più niente eccetto B. Un Parlamento dove la follia berluscona e l’ignoranza presuntuoso legaiola hanno portato e acclamato perfino come ministri e presidenti dei camere nullità politiche quali Irene Pivetti, Urbani, Pera, Scognamiglio, ecc., per non dire di Cesare Previsti. Tante belle meteore o peti della politica, con qualche loffa fetida già corruttrice di magistrati e scippatrice di imperi editoriali.
Una sinistra di ormai senza palle, senza qualità e soprattutto senza linea politica, sciaguratamente al rimorchio di giornalisti, editori, magistrati e Spatuzza vari proprio perché priva di idee e di nerbo, non solo è incapace di ricordare che a Togliatti sparò un Pallante e non un Tartaglia e che Bill Clinton, presidente di una grande nazione con una delle sue tante guerre in pieno corso, si sottomise a interrogatori e visite mediche nudo come un verme senza fare tante manfrine, ma arriva col solito D’Alema a gettare un salvagente al Cavaliere sul viale di un tramonto più traumatico del previsto. Oddio: l’idea di D’Alema non è poi così malvagia, visto che alla fin fine da Adamo ed Eva in poi è sempre “il Paese reale”, cioè la società umana con tutti i suoi difetti e le sue colpe spesso orrende, a scrivere le leggi DOPO avere conquistato potere e ricchezza con mezzi animaleschi, dalle guerre alle confische e sfruttamenti schiavistico coloniali. Non la farò tanto lunga, ma per capirci basta considerare qualunque proprietà terriera: risalendo man mano verso i primi proprietari e venditori, alla fine si arriva SEMPRE, inevitabilmente, a un qualche sopruso od occupazione prima avvenuta e poi legalizzata. Forse che le ricchezze e quindi il potere della Chiesa hanno origini più pulite di quelle di Berlusconi? Forse che la Compagnia delle Indie, la pirateria al servizio di Sua Maestà e la flotta inglese, che ha forgiato il mondo come lo conosciamo oggi arruolando per secoli uomini rapiti dove capitava, hanno dato all’Inghilterra ricchezze e potere in modo più pulito di quello di Berlusconi? Forse che la Fiat ha usato mezzi più decenti di quelli di Berlusconi&C? Forse che la stessa unità d’Italia è avvenuta in modo virtuoso, con mezzi migliori di quelli berlusconiani? Ragazzi, ma l’unità d’Italia è stata fatta con una invasione e con battaglie e guerre di “conquista”, cioè di rapina della terra di altri regni, da quello dei Borboni a quello della Chiesa….
Il lato debole della proposta di D’Alema è che lui vende – e solo pro domo sua – tutto per il piatto di lenticchie chiamato Berlusconi Silvio, quando invece la lista degli epurandi dovrebbe essere molto più lunga, dovrebbe infatti comprendere chi gli ha tenuto bordone e si è venduto a lui platealmente. Dovrebbe anche comprendere i Berlusconi in blocco, onde evitare che con i Berlusconi Piersilvio, Marina, ecc., si faccia ciò che non si è fatto con gli Agnelli, cioè una dinastia politica che regna usando i suoi molti quattrini, accumulati spesso a spese dello Stato o con modi non sempre encomiabili. Se il Chiavaliere va a Caprera, o meglio a villa Certosa nel golfo di Marinella, ma restano i Dell’Utri e i boss di Mediaset, siamo al solito gattopardismo nazionale del cambiare tutto per non cambiare nulla.
Su tutto questo campeggia la figura del nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Del quale più volte abbiamo già detto. Ma sul quale c’è ora da aggiungere e riconoscere che ha fatto passi da gigante. Per bollare come aggressione a Berlusconi il gesto di un matto come Tartaglia – per giunta eddebitandolo pure lui chissà perché al “clima politico” – è stato fulmineo: non ha aspettato qualche decennio come nel caso dell’aggressione dell’Urss all’Ungheria, che anziché lesionare addirittura due o tre denti e un setto nasale fece solo qualche decina di migliaia di morti, e non s’è neppure voltato dall’altra parte come nel caso della mattanza israeliana a Gaza.
Viva l’Ittaglia! E buon Natale a tutti.
x Faust
Caro Faust,
come vedi tutti ti danno buoni consigli…
Calmati un pochino e usa un po’ di tolleranza ed un po’ di democrazia.
Vedi, il tuo modo di scrivere sul forum puo’ essere anche irritante, ti nascondi sotto una forma che forse tu consideri “artistica”, ma spesso non viene percepita come “arte”.
Ciao, rimani con noi.
Anita
X Rodolfo
Sul post 488 non voglio stare a polemizzare punto per punto ma su due affermazioni, nonostante certe premesse, devo intervenire.
Affermi:
Dove quel “qualcuno scrive” lascerebbe intendere che viene scritto abitualmente e questo non è vero assolutamente, ansi, spesso si sono sottolineate posizioni contrarie.
Se invece si parla degli ebrei ortodossi, dei coloni e del governo allora parlare di razzismo non è un’affermazione ma una costatazione che solo in malafede si può scambiare per un’accusa a tutti gli abitanti di Israele.
La frase con cui chiudi il post:
Sinceramente quell’UNICO ostacolo lo trovo inaccettabile, una vera offesa alla verità, si può sottilizzare sulla percentuale di colpe dell’una e dell’altra parte, al limite con molta magnanimità dividerle al 50%, ma dare tutta la colpa a chi è stato bombardato, espropriato delle terre, cacciato dalle proprie case, privato dell’acqua, delle medicine, e perfino della dignità è un’affermazione che non solo è falsa ma denota una totale incapacità di soppesare minimamente quello che si va affermando.
Antonio … antonio.zaimbri@tiscali.it
X Rodolfo
Sul post 488 non voglio stare a polemizzare punto per punto ma in merito a due affermazioni, nonostante certe premesse, devo intervenire.
Affermi:
Dove quel “qualcuno scrive” lascerebbe intendere che viene scritto abitualmente e questo non è vero assolutamente, ansi, spesso si sono sottolineate posizioni contrarie.
Se invece si parla degli ebrei ortodossi, dei coloni e del governo allora parlare di razzismo non è un’affermazione ma una costatazione che solo in malafede si può scambiare per un’accusa a tutti gli abitanti di Israele.
La frase con cui chiudi il post:
Sinceramente quell’UNICO ostacolo lo trovo inaccettabile, una vera offesa alla verità, si può sottilizzare sulla percentuale di colpe dell’una e dell’altra parte, al limite con molta magnanimità dividerle al 50%, ma dare tutta la colpa a chi è stato bombardato, espropriato delle terre, cacciato dalle proprie case, privato dell’acqua, delle medicine, e perfino della dignità è un’affermazione che non solo è falsa ma denota una totale incapacità di soppesare minimamente quello che si va affermando.
Antonio … antonio.zaimbri@tiscali.it
x Antonio.
Un mio amico israeliano ha sempre affermato che i veri nemici di Israele sono i fondamentalisti del suo paese.
Ottusi e arroganti.
Sono totalmente d’accordo.
C.G.
…
… è lultimo che mi cancelli….
Faust
… non ti preoccupare… il post che mi hai cancellato NON lho salvato… Non dovevi cancellarlo… subito…. se era impubblicabile, potevi cancellarlo dopo… nelle 24 ore… ma darmi il tempo di rispondere a te ad Uroburo ed a Anita… SullEspresso avrebbero fatto cosi No problem!!
Faust
… e tutti i miei post… sono subito segnati “in moderazione” i miei…. e questo lo ritengo un altro atto Ostile nei miei riguardi… cchissa xcche in moderazione x me esce fisso… e molte volta sparisce… penso di averne ppiu di un motivo x andare affarmi i cazzi miei … in altro…
Faust
Il principe Carlo contro la guerra in Iraq
Il News of the World rivela: l’erede al trono espresse preoccupazione
ad alti esponenti politici e arrivò a prendere in giro il premier per il suo attivismo.
LONDRA – Il principe Carlo non voleva la guerra in Iraq e ruppe il tradizionale silenzio della Corona sulla politica interna per fare campagna attiva contro il coinvolgimento della Gran Bretagna. Secondo il “News of the world”, il principe di Galles espresse le sue preoccupazioni a esponenti di spicco della politica e arrivò a prendere il giro il premier chiamandolo “il nostro glorioso leader”.
In quella che il giornale definisce una “attiva campagna contro l’invasione”, il principe di Galles avvertì che le operazioni avrebbero solo inasprito le tensioni nella regione, incolpò Bush di aver avviato un’azione che lui riteneva fosse stata originata da informazioni inteligence errate. Infine, dice il giornale che assicura di basarsi su “fonti interne impeccabili”, se la prese anche con gli altri leader occidentali responsabili di non voler affrontare quella che nella sua opinione è la vera causa dell’instabilità del Medio Oriente: il conflitto israelo-palestinese.
Il News of the World rivela che Blair e Carlo arrivarono a conclusioni diametralmente opposte sulla valutazione dell’opportunità dell’intervento dopo aver valutato le stesse prove documentali. “Una fonte autorevole ci ha detto: ‘Il principe pensava che il premier stesse commettendo un grande errore e espose con chiarezza la sua posizione presso personaggi influenti e politici – scrive il giornale – Pensava che inviare le nostre truppe lì sarebbe stato un disastro e si è poi visto che aveva ragione'”. Naturalmente, aggiunge la fonte, “Sua maestà sostiene con convinzione i nostri ragazzi al fronte, ha due figli nell’esercito e la famiglia reale è intrinsecamente legata alle forze armate”. Il dissenso arrivò al punto che Carlo usò il sarcasmo contro il premier, definendo Blair “il nostro glorioso leader”.
Ma il vero obiettivo delle critiche dell’erede al trono era in realtà il presidente degli Stati Uniti: “Francamente Bush lo terrorizzava”. La sua conoscenza del mondo arabo lo portava a insistere affinché la politica si concentrasse sul conflitto israelo-palestinese: “Quello è il veleno che sta corrompendo il punto di vista di tutti a proposito dell’Islam e del mondo islamico”.
Erano arrivati al Cairo in 1500, sono entrati solo in 84, in gran parte americani
Nei giorni scorsi i nostri connazionali coinvolti nelle cariche della polizia egiziana
di ANNA MARIA SELINI
GAZA – Erano arrivati al Cairo in 1500, da quarantadue nazioni diverse, per entrare nella Striscia di Gaza e manifestare pacificamente contro la chiusura e l’embargo imposti da Israele quando il movimento fondamentalista islamico Hamas ha preso il potere, nel 2007. Dopo difficili contrattazioni col governo egiziano – manifestazioni represse anche con la violenza e divisioni all’interno dello stesso gruppo – sono riusciti a entrare in 84. Tra questi, nessuno dei 140 italiani che ha aderito alla Gaza Freedom March.
A un anno dall’operazione israeliana Piombo Fuso, che ha provocato la morte di oltre 1400 palestinesi e 13 israeliani, Gaza continua a restare isolata. Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Unwra, l’agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, nella seconda settimana di dicembre sono entrati a Gaza 615 camion carichi di cibo, prodotti agricoli e per l’igiene. Cifra che rappresenta solo il 26% dei 2.352 camion che entravano ogni settimana in media prima del 2007.
segue in http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/esteri/medio-oriente-54/marcia-pace-gaza/marcia-pace-gaza.html
Anch’io ho letto il messaggio n. 488 di Rodolfo (Rodolfo 02.01.10 alle 20:55). Non avevo molta voglia di rispondere ma visto che ormai l’argomento è stato ripreso tanto vale che dica la mia. Farò una disamina generale del messaggio ma vorrei premettere che i giudizi non si riferiranno all’autore del messaggio stesso, che non conosco personalmente e di cui non posso dire nulla sul piano personale, ma che giudicherò solo come autore di un testo, ancorché inserito, come del resto ha fatto lui steso, in un contesto più amplio.
Mi colpisce in primo luogo il tono querulo del messaggio. Curioso, no? Stiamo parlando della seconda o terza potenza militare del globo, un paese che potrebbe tenere tranquillamente testa a qualunque altra grande potenza tranne l’Usaegetta e si lamentano pure, i poverini! A me viene in mente il “Chiagne e futte” dei (mafiosi) siciliani. Lamentiamoci, lamentiamoci (cioè: mentiamo, mentiamo) che qualche traccia rimarrà sempre.
Sia chiaro che non accuso Rodolfo di mentire: egli è, palesemente, in buona fede; solo che ripete le menzogne del suo governo per come le presenta abitualmente il MEMRI. E’ il sistema degli israeliani – se vi ricordate il Virus faceva allo stesso modo – che, come, seconda linea di difesa, usano abitualmente l’accusa di antisemitismo. Che adesso, a fronte dell’indignazione che si sta sempre più sollevando in tutto il mondo per l’abituale, voluta, crudeltà delle operazioni belliche israeliane, si è perfezionata con la tesi che l’antisionismo è una manifestazione di antisemitismo.
L’immagine di un piccolo paese che lotta per la vita e per la morte contro dei giganti, l’eterna lotta di Davide contro Golia, colpisce l’immaginazione di tutti e ci fa pendere sempre per il supposto più debole. Dimenticando però un paio di piccoli particolari: Israele sul piano militare è più forte della Francia; sul piano storico Golia difendeva la sua terra da un’invasione israelita, proprio come ora.
La seconda cosa che mi colpisce è l’abituale tendenza a spostare il tema in discussione (ad esempio: cosa fa/ha fatto il signor X) ad un altro tema (cosa fa/ha fatto il signor Y) per arrivare alla conclusione che X ed Y hanno fatto le stese cose, quindi sono uguali e quindi tutti colpevoli, nessun colpevole, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto. Dopo di che i procedimenti giudiziari si fermano e ciascuno continua come prima. Se ricordate sono gli argomento dei, in ordine temporale, Banana’s boys, dei crassisti, sempre più vivi e vegeti, e de’ mafiosi.
Qui non si sta discutendo di quel che sono le società arabe, tutte società che non conoscono la democrazia, almeno per come si è affermata in Occidente (e si tratta di una particolarissima forma di democrazia che non funziona in nessun’altra parte del mondo). Stiamo discutendo dello stato d’Israele che si proclama “l’unica democrazia del Medioriente”. Se lo stato d’Israele si definisce uno stato democratico fornisca le prove ed accetti le critiche. Altrimenti la smetta di porsi per quel che non è.
Ci sarebbe poi da dire che non si è mai visto al mondo uno stato democratico che non abbia mai avuto una carta costituzionale (che per altro non può avere, per ragioni che sarebbe interessantissimo valutare perchè estremamente significative …..); come non si è mai visto uno stato democratico che non abbia mai definito ufficialmente i propri confini, quanto meno quelli che ritiene giusti. Ed anche qui si tratta di una dichiarazione che non si può fare, non almeno pubblicamente. Nessuno accetterebbe il Grande Israele, neanche gli usaegetta.
Entriamo ora nelle affermazioni testuali del messaggio.
1) “ …in questo blog qualcuno scrive che tutti gli Ebrei in Israele sono razzisti.”
Nessuno qui ha mai fatto un’affermazione del genere. Si è sempre parlato di governo israeliano e di politica israeliana.. Nessuno ha mai giudicato i milioni di persone che abitano quello stato, anche perché sappiamo benissimo che ci sono in Israele scrittori, giornalisti, pensatori e comuni cittadini che condannano senza riserve la politica del governo e che vorrebbero sistemare definitivamente le pendenze con i Palestinesi.
2) “…di per se l´Ebreo in Israele non puo´essere un razzista.”
Siamo in un contesto assolutamente e totalmente auto-referenziale.
Come per il Banana: il Banana è innocente perchè lo dice lui. Ne prendiamo atto, constatando che siamo fuori dalla logica, fuori dal diritto (nazionale ed internazionale), fuori dalla politica … in realtà siamo fuori dal mondo. Siamo fuori del tutto.
3) “ … c´e´una sporadica percentuale…”
Perbaccolina, se ne deduce che la stragrande maggioranza dei soldati israeliani sono dei Chassidim (che non so neppur bene chi siano) visto come si comportano verso i civili dei Territori Occupati. Oppure se ne deduce che la differenza tra esercito e Chassidim è minima. E l’esercito è sempre l’espressione di un intero popolo.
4) “ … come mai la societa´Israelitica che cosi volentieri viene demonizzata”.
Curioso che si faccia riferimento agli israeliti e non agli israeliani, ma potrebbe essere un problema di traduzione dall’ebraico.
Le ragioni sono esattamente quelle che ho espresso nei due primi capoversi: non ci si aspetta e non si accetta che un paese sedicente democratico attui una politica nei Territori Occupati che in nulla si differenzia da quella nazista.
5) “…nella societa´Araba …. perche´e´cosi?”.
Perché si difendono contro un esorbitante strapotere e non hanno alcun altro mezzo per farlo. L’integralismo arabo è il frutto diretto delle politiche occidentali, è stato il nostro premeditato obiettivo da dopo la Guerra dei sei Giorni.
L’abbiamo creato noi per poter metter in piedi la fola del conflitto di civiltà. Che sarebbe poi quel che dicono le povere (sul piano puramente intellettuale) Anita e Silvy, quando propongono l’Occidente come una società invasa. Invasa da chi? Da quattro straccioni che rimanderemo a casa loro a pedate non appena ci sarà utile farlo!
6) “ … l´innaturale paradigma del condizionamento, dell´influenza dell´Ebraismo nel mondo…”
Io non ho mai avuto questo pensiero. Ma da qualche tempo constato che:
a. con qualche rarissima eccezione, in generale gli ebrei sostengono sempre, dovunque e comunque la politica dello stato d’Israele condividendone i temi (Rodolfo stesso lo dimostra);
b. gli ebrei in tutto il mondo costituiscono delle lobby, sempre molto potenti, che hanno lo scopo di difendere sempre, dovunque e comunque la politica israeliana;
c. una grandissima parte della finanza mondiale e finanza ebraica;
d. gli ebrei usano questo loro potere economico per difendere i loro interessi collettivi, altrimenti non si capisce perchè mai gli inglesi abbiano accettato le richieste dei Rothschild riguardo alla “homeland ebraica” in Palestina. Non c’era nessuna ragione per farlo ma questo obiettivo è stato perseguito senza alcuna modificazione fino alla fine;
7) “la stragande maggioranza del popolo Ebraico spera, che al piu´ presto possibile si avveri il sogno dei Palestinesi ad un proprio stato”.
Ohhhhh sì, sì. Uno stato senza acqua, senza risorse, senza nulla, Una riserva indiana in cui poter cacciare a pedate anche gli arabi di Israele, nevvero? ….. In attesa che, morti molti di fame ed emigrati gli altri, possiate prendervi tutto quanto ed ancora di più
8) “… l´unico ostacolo sono i Palestinesi stessi.”
Verissimo, questo è sempre stato il vero obiettivo della politica israeliana, fin dai tempi di Herzl. Siete bravi, niente da dire. Vedremo se riuscirete ad essere i più forti per sempre.
L’espressione da lei usata (“l’unico ostacolo”) è già stata criticata da altri, io condivido le critiche
Mi fermo qui, mi pare che basti. Un saluto Uroburo
Caro Faust,
pare che tu non abbia ancora capito che la piattaforma di questo blog (che personalmente cambierei) funziona come vuole lei e che il povero Pino non c’entra per nulla. Beh, vedi un po’ di capirlo.
Sei naturalmente libero di far quel che ti pare, io, insieme ad altri, ti ho espresso il mio parere. Ciò detto condivido quel che ti ha scritto Pino, con lo stesso tono.
Faccio sempre fatica a capire come tu possa ignorare in tal modo quel che ti dicono persone che conosci personalmente e che hanno con te rapporti di amicizia personale.
Un saluto affettuoso Uroburo
x Uroburo
Trovera’ interessante questo link.
Israelita = letteralmente “discendente di Israel”, nome dato a Giacobbe dall’angelo del Signore contro il quale aveva lottato. Quindi israelita è colui che discende da Israel, membro del popolo che aveva tenuto testa a Dio.
Si tratta quindi di un sinonimo di ebreo e di giudeo, che nulla ha a che vedere con l’essere cittadino del moderno Stato di Israele.
Israeliano = cittadino del moderno Stato di Israele, quindi non necessariamente ebreo, in quanto anche persone di altra fede religiosa sono cittadini israeliani a tutti gli effetti.
http://www.binario21.org/ilsignificato.htm
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Come lei se ne sara’ accorto, ricerco sempre quello che non so o di cui non ne sono sicura….anche se poi me lo dimentico.
Anita
Credo che in Inglese sia: Israeli e Israelite
Cara Anita,
ho letto i suoi messaggi n. 489 e 495 in risposta al n. 487 del Cerutti Gino con un senso di ammirato stupore. In milanes se diseriss: Una gran facia de tola (una rilevante faccia di bronzo)!….
Il Gino dice che Obama ha dichiarato che l’Iraq non c’entra nulla con l’attentato delle torri.
La cosa è piuttosto interessante perché una supposta partecipazione iraqena all’attentato era stata dichiarata, dal suo governo di assassini tagliagole oltre che abituali e professionali mentitori, essere una della cause della II Guerra del Golfo (insieme alle famose armi che nessuno ha mai trovato). Bene … mentivate, come al solito.
Lei, con la sua solita consumatissima arte di cambiare argomento (vedasi mio messaggio n. 511 capoverso 3) parla di Clinton, che con la II Guerra del Golfo non c’entra una beata fava ma ha la caratteristica di essere un democratico. Quindi, lei ci dice (e lo dice esplicitamente a dimostrazione di una notevole lucidità, che, devo essere sincero, mal si concilia con la sua età dichiarata) che la guerra è stata decisa dai democratici e non dai suoi assassini, che tutto il senato era d’accordo e che quindi le dichiarazioni di Obama sono del tutto inutili.
Fantastico, tanto di cappello!
In realtà tutte le ragioni che hanno portato alle due famose guerre sono del tutto inesistenti: l’Iraq con le torri non c’entra nulla; le famose armi non c’erano; per di più l’esercito irakeno si stava già ritirando dal Kuwait.
Per altro voi assassini avete la coscienza sporca e la memoria corta: la guerra contro l’Iran è stata voluta ed appoggiata proprio dai governi del suo cimiteriale paese e le armi chimiche sono state fornite proprio da voi, almeno all’inizio. E voi sapevate benissimo, come lo sapeva il mondo intero, che quelle armi chimiche venivano usate anche contro i curdi e gli sciiti.
Complimenti cara, per essere una simpatica vecchietta di ottant’anni lei ha una straordinaria conoscenza di tutti i metodi della disinformazione.
Un saluto U.
In Inglese:
An “Israelite” is a descendant of Jacob (also called Israel).
An “Israeli” is a citizen of the state of Israel.
Anita
Israelita = letteralmente “discendente di Israel” Si tratta quindi di un sinonimo di ebreo e di giudeo, che nulla ha a che vedere con l’essere cittadino del moderno Stato di Israele.
Israeliano = cittadino del moderno Stato di Israele, quindi non necessariamente ebreo, in quanto anche persone di altra fede religiosa sono cittadini israeliani a tutti gli effetti. Anita 03.01.10, 15:39
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Cittadino israeliano a tutti gli effetti una beata fava! I palestinesi cittadini di Israele non hanno gli stessi diritti degli altri, nemmeno dei negri dello Yemen.
Comunque per israelita si intende o una persona di religione ebraica (religione israelita) oppure un abitante dell’antico regno di Israele (quello di Davide e Salomone).
Inoltre Rodolfo non parla inglese ma tedesco …..
Un saluto U.
x Uroburo -#514
La beata fava e’ che C.G. iniziava la storia con la presidenza di G.W.Bush, democratici e repubblicani a parte.
Anita
xAnita
perbaccolina, che lista di nomi! effettivamente non credevo che gli attori ebrei di Hollywood fossero tanti. Trovo pero’ curioso che parecchi vengano classificati come ‘ebrei’ anche se i genitori erano di fedi diverse tra loro (tipicamente uno ebreo, l’altro cattolico), come nel caso del compianto River Phoenyx ed i suoi ‘germani’, James Franco, e parecchi altri.
Cio’ che dicevo nel mio post non si applica alla grande maggioranza di quella lista, comunque, tanto piu’ che sono quasi tutti attori sconosciuti al vasto pubblico (me compreso, ovviamente).
Notavo che spesso alcuni attori mettono in risalto la loro appartenenza religiosa nei loro films, in un modo che mi e’ parso spesso non necessario, se non addirittura sospetto, tutto qui.
un saluto
Peter
xUroburo
Effettivamente Anita ha sempre attribuito a Clinton la volonta’, o il piano di invadere l’Iraq (non l’Iran come ha scritto lei inavvertitamente), perche’ Clinton e’ democratico. Per converso, ha spesso attribuito a Bush delle tendenze sociali ‘riformiste’, anche in campo sanitario, che il distinto signore texano forse reprimeva come fastidiosi incubi quando era in balia del ‘quarto sonno’ come si direbbe dalle mie parti.
In sostanza, ho spesso notato anch’io che la nostra amica fa del suo meglio per presentare i democratici come fautori dello sporco gioco sotto mentite spoglie progressiste, i repubblicani come dei convinti idealisti riformatori cui vengono falsamente attribuiti tutti gli sporchi giochi degli USA nel mondo, ed in casa propria…
Tuttavia non aiuta che lei , Uroburo, ed altri abbiate spesso detto che tra i due non vi e’ alcuna differenza, e che anzi l’espansionismo USA nel mondo sia tradizionalmente dei Democratici. Un altro blogger arrivava a dire che R. Paul (!) avesse idee semplici e chiare, a differenza di Obama…
Non apprezzo pero’ le sue insinuazioni sulla ‘lucidita” di Anita eccessiva per la sua eta’. Mi paiono dello stesso ordine di quelle di chi, in passato, diceva platealmente che io fossi assoldato per contraddire qualcuno sul blog (!!).
La mia impressione e’ che Anita sia una simpatica persona della classe medio-alta statunitense, anzi del Rhode Island, repubblicana ovvero conservatrice convinta, e capace di sostenere la sua causa in modo sottile ed intelligente, come tantissimi americani della classe media con una buona istruzione. La rispetto molto per due, anzi tre motivi: 1)si e’ sempre dichiarata di destra, per come realmente e’ 2)non ha mai nascosto, credo, le sue origini italiane ed il marito siciliano, il che non dev’essere stato sempre facile e piacevole per lei 3)e’ scevra da pregiudizi religiosi in politica, a parte la crociata anti-islamica che pero’ non c’entra molto con la religione 4) non si fa mai scudo del fatto di essere donna, ovvero una signora.
un saluto
Peter
dimenticavo: idee semplici, chiare, e soprattutto ‘umane’ (le virgolette sono mie)
x U.
ho solo scritto che oggi, ai giorni d’oggi e in un paese cosidetto civile, non è possibile, lo trovo schizofrenico e paranoico, che si debba mandare a morire ragazzi per le menzogne di una triade di criminali. E che se a premere il grilletto siano stati l’alcolizzato o di chi lo manipolava come un burattino come Cheney &Rumsfeld, oppure Clinton “Celodurocomeunsigaro”, oppure qualche gallo cedrone a quattro stellette sul bavero, per quelli oggi sottoterra non cambia, per l’appunto,una beata fava.
La komare, come al solito, fa orecchie da mercante e non afferra il concetto con i suoi ma quà, ma là, mavalà, vùvùvùpuntocom e tiramisù, ‘nteregghecchiù.
Quaglieggia, in gergo.
C.G.
Caro Peter,
sono d’accordo con lei su quasi tutto.
Ci aggiungo però che l’Anita è una vera maestra, quasi una professionista, nell’arte di cambiar discorso, di rispondere a quel che la fa comodo, di parlare del nulla, di rispondere una cosa per l’altra ma sempre dando l’impressione di rispondere a tono. Insomma di quaglieggiare, come dice il Gino.
Una vera professionista, come, ad ottant’anni suonati, se ne incontrano poche.
Poi la trovo simpatica anch’io, neh ….. a volte ne sono veramente ammirato.
Un saluto U.
xShalom
l’attuale principe di Galles e’ sempre stato intelligente ed avveduto in politica (un po’ meno nella vita privata, ma sono affari suoi). Ha anche una squisita coscienza ecologica ed ambie-ntal-ista. La medicina naturale ed omeopatica sopravvive in GB essenzialmente grazie a lui.
Un lapsus (suo o del giornale che lei riporta?!): Charles non e’ ‘Sua Maesta”, titolo che spetta solo a sua madre la regina. Fino ad una decina d’anni fa era ‘sua altezza reale’, ora persino i giornalisti che lo intervistano lo chiamano semplicemente
‘Sir’
Peter
x Peter -#518
Caro Peter,
se la mamma e’ ebrea, i figli sono ebrei.
Ecco perche’ vengono classificati come ‘ebrei’ anche se i genitori sono o erano di fedi diverse tra loro.
Grazie per il tuo ultimo post, ricordo benissimo quando Uroburo si e’ fatto le sue lunghe risate per alcune cose che ho scritto, cose vere e ancora discusse oggigiorno…..
Io so ben poco del Signor Uroburo, quel poco che so non lo rendo pubblico, questo perche’ sono educata e rispetto la privacy degli altri.
E’ ora di portare fuori il cane, non ne sono entusiasta, fa molto freddo e non la smette di nevicare, un nevischio leggero ma costante ed accompagnato dal forti venti dall’ovest.
Ciao, Anita
Scusandomi per il ritardo vorrei fare un piccolo commento sul messaggio n. 2 marco tempesta { 24.12.09 alle 15:00 }.
Il nostro geniale Marco, sedicente democratico di sinistra, ci scrive colà, con la solita abituale e profondissima saggezza dei proverbi, che la Democrazia è un’illusione.
E’ un tema classico della destra più conservatrice, addirittura era il classico tema dei sostenitori della schiavitù: gli schiavi sono arretrati, meglio che qualcuno, purchè con spirito illuminato ed autenticamente filantropico, pensi a loro.
Giusto perdio! Purchè poi non mi si chieda di lavorare, di andare in guerra, di pagare le tasse, tutte cose indicative di una personale responsabilità.
Invece al poppppolo si chiede tutto questo epperò sostentendo che “la democrazia è un’illusione”.
Ora, io potrei anche essere d’accordo che la democrazia, soprattutto se scritta maiuscola, il che fa intendere una democrazia integrale, una democrazia ideale, sia un’illusione. Tutto ciò che è ideale è un’illusione perchè è e rimane solo un’astrazione intellettuale.
Tuttavia il sistema democratico, quello cioè della spartizione dei poteri e delle responsabilità e quindi contrario all’accentramento delle stesse in un sistema il più verticale possibile, è, almeno alla lunga, quello che funziona meglio per numerose e valide ragioni.
In primo luogo perché un mondo sempre più complesso non può più essere capito e diretto da una persona sola [il che dimostra come il buon Marco viva in una dimensione atemporale o sovra-reale: “il capo giusto (a cui) dar … la delega del potere” esiste solo nelle sue fantasie adolescenziali].
Il buon Marco si rende conto della vacuità di qualche ha detto e tenta di porci una pezza dicendo che il miglior sistema è quello oligarchico. Il piccolo problema è di come si sceglie l’oligarchia: se si sceglie da sé è una dittatura di classe, se viene scelta è una democrazia.
In secondo luogo perché più nessuno è disposto a pagare senza vedersi riconosciuta una parte di potere, diretto o indiretto che sia.
In terzo luogo perché il passaggio di poteri in una democrazia è meno traumatico di come lo è negli altri sistemi.
Il nostro buon Marco è rimasto fermo ad una lettura superficiale di Hobbes. Dovrebbe rileggersi un tantino il vecchio Aristotile che era un po’ più profondo. Poi i sistemi ideali non esistono e bisogna cercare il meno peggio con spirito pragmatico, che sarebbe poi esattamente il contrario del modo di funzionare del Marco.
Un saluto U.
x Rodolfo e x Uroburo (ma buono x TUTTI)
Uroburo con il suo comento n. 515 è riuscito a dire sinteticamente tutta una serie di cose che io con il mio commentone più o meno divagatorio rispetto i temi proposti non ero riuscito a dire. Dissento però dal definire nazista la politica di Israele nei Territori Occupati. I nazisti infatti deportavano e imprigionavano nei campi di sterminio, cose che Israele almeno finora non ha fatto (però figurano pericolosamente tra le imprese “gloriose” degli avi biblici. O meglio: degli asseriti avi biblici, per foruna solo imaginari) e che non credo farà mai. Mi ha però colpito che siano degli ebrei, inviati sul campo dall’Onu, a usare il termine nazista per definire la politica israeliana contro i palestinesi.
– Prima dell’invasione di Gaza, per l’esattezza il 10 dicembre 2008, il Consiglio ONU per i Diritti umani ha chiesto a Israele di togliere il blocco che paralizza da troppo tempo Gaza e liberare molti dei palestinesi detenuti, e ha anche inviato sul posto il professore statunitense di Diritto internazionale Richard Falck, ebreo, perché si documentasse e presentasse poi all’Onu una relazione sulla situazione. Falk pur essendo ebreo non ha esitato a definire la politica israeliana verso i palestinesi molto simile a un “crimine contro l’umanità” e a Ginevra davanti al Consiglio per i Diritti Umani ha detto chiaro e tondo che “sarebbe obbligatorio per una Corte criminale internazionale investigare sulla situazione e determinare se i leader politici israeliani e i comandanti militari responsabili dell’assedio di Gaza non andrebbero accusati e processati per violazioni contro le leggi criminali internazionali”.
Falk ha chiesto che l’Onu faccia uno sforzo per proteggere la popolazione di Gaza e il suo Consiglio per i Diritti umani, composto da ben 47 membri di varie nazionalità, ha discusso la faccenda per due giorni. La conclusione è stata la consegna al rappresentante israeliano di 99 raccomandazioni “per migliorare il rispetto dei diritti umani verso i palestinesi”. Perché le cose non restino come al solito nella spazzatura del governo israeliano il Consiglio ha dato tempo fino a marzo dell’anno prossimo a Israele perché risponda spiegando per iscritto come intende attuare le raccomandazioni. La risposta, come è noto, è stata l’invasione di Gaza. Alla luce della quale suona per quello che è, cioè per cinica menzogna e presa per il sedere, la rassicurante versione dell’ambasciatore israeliano all’ONU: “Israele è impegnato a rafforzare le aree in cui stiamo avendo successo e a migliorare i punti che necessitano miglioramenti”, aggiungendo che il dialogo nella Commissione era stato “positivo e produttivo”. S’è visto! Gaza è stata prima invasa e selvaggiamente bombardata e poi sottoposta a blocco ancora più duro, che dura tuttoggi.
Il quotidiano Haaretz – che a differenza dei giornali italiani non si accontenta delle veline ufficiali e delle versioni del MEMRI – ha reso noto che, senza aspettare marzo, la risposta di Israele alle raccomandazioni dell’ONU è stata l’espulsione dallo Stato ebraico di Falk il 15 dicembre. Il governo ha motivato il suo provvedimento con l’accusa a Falk di avere dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli israeliani ai palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli ebrei. Come se non bastasse, il governo israeliano ha accusato l’inviato dell’ONU anche di “limitare le sue denunce alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi e di non includervi le violazioni dei palestinesi verso Israele”. Accusa piuttosto bizzarra perché mettere sullo stesso piano occupanti militari – da ben 60 anni! – e civili occupati è cinismo allo stato puro. Cinismo anche ipocrita: è infatti Israele che espropria in continuazione case e terre palestinesi per farne colonie di coloni fanatici, non sono i palestinesi a espropriare gli israeliani delle loro case e terre. O no?
– Il canovaccio si è ripetuto con le conclusioni di un altro incaricato dell’Onu, Richard Goldstone, ebreo pure lui, che di recente ha consegnato un rapporto all’Onu, che lo ha approvato, secono il quale a Gaza l’esercito israeliano ha commesso anche crimini contro l’umanità e ha comunque contravvenuto le stesse leggi internazionali che regolano le guerre onde evitare eccessi di barbarie. Anche in questo caso la reazione di Israele è stata furiosa. E sta facendo di tutto perché il rapporto Goldstone resti lettera morta. Ci sono blog di settimanali italiani dove si possono leggere commenti secondo i quali il rapporto Goldstone “fa torto in primo luogo ai palestinesi”! Per pudore, evito di fare il nome di chi scrive di queste cazzate e di soffermarmi sulla sua appartenenza per così dire etnica. E’ invece più importante notare che mentre tutti i mass media italiani si sono ben guardati dall’interpellare Goldstone, questi ha concesso senza nessuna remora un intervista alla tv araba Al Jahzeera, che vi consiglio di ascoltare e vedere: http://www.youtube.com/watch?v=Hbi6FnvWwvc&feature=player_embedded#
– Ultima considerazione, anzi penultima: il fatto che sempre più spesso siano personalità ebraiche a bollare la politica di Israele, aggiungendosi al mare di critiche ed accuse di ebrei famosi come Chomsky, rende clamorosamente chiaro che l’accusa di “antisemitismo” sbattuta in faccia a chiunque osi criticare Israele è solo una trovata ricattatrice sul piano morale. A ragionare in questo modo balordamente accusatorio “per deduzione” erano gli stalinisti dell’Urss e prima ancora i giudici dell’Inquisizione, con i noti esiti in entrambi i casi.
– Ultima considerazione. L’incursione militare israeliana a Gaza ha provocato almeno 1.400 morti – e tralascimo i feriti, i mutilati, gli storpi e i deceduti successivamente per danni riportati all’epoca – su una popolazione di 1.400.000 persone. I militari israeliani hanno cioè ucciso, nel giro di tre settimane, l’1 per mille dell’intera popolazione. Come a dire che in Italia, Paese con 70 milioni di abitanti, avessero ammazzato 70.000 persone o negli Usa 5 volte atnto, vale a dire 350.000 persone. Per giunta, ripeto, in sole tre settimane. D’accordo, evitiamo la parola nazista. Ma allora qual è la parola adatta a definire il comportamento militare di chi in tre settimane ammazza l’equivalente di 70.000 italiani e 350.000 statunitensi? Potremmo usare il termine “angloamericano”, riferito ai terribili e terroristici bombardamenti incendiari alleati sulle città della Germania, come ha fatto furbescamente Netanyahu in risposta a una domanda di un giornalista in una recente conferenza stampa. Ma anche in questo caso i conti non tornano: quei bombardamenti hanno infatti provocato tra i 420.000 e i 570.000 morti, arrotondiamo pure a 500.000 di media per comodità di calcolo, su una popolazione – non vorrei sbagliare – di 70 milioni di abitanti. Joerg Friedrich calcola che sia stato comunque ucciso in media l’1,5% della popolazione cittadina, appena lo 0,5% in più della media massacrata in totale a Gaza. Al ritmo israeliano di Gaza dell’1 per mille della popolazione ucciso in 3 settimane, gli aerei alleati avrebbero dovuto uccidere 70.000 persone ogni 3 settimane e per arrivare a quota 500.000 sarebbero bastate 21 settimane, cioè appena 5 mesi. Il problema però è che la campagna di bombardamenti incendiari sulle città tedesche durò molto di più, esattamente dal 28 marzo 1942 (con l’”operazione Gomorra”, come venne chiamato alla Saviano il bombardamento di Lubecca) fino al 14 febbraio 1945 con l’ormai assolutamente inutile e solo vendicativa apocalisse scatenata su Dresda. Durò quindi esattamente 3 anni, pari a 36 mesi, ovvero più o meno 150 settimane: 50 volte di più di “Piombo Fuso”. E’ stata quindi molto meno distruttiva dei bombardamenti israeliani a Gaza. Per l’esattezza, è stata 50 volte meno distruttiva. I numeri parlano chiaro. La matematica, purtroppo e per fortuna, non è una opinone, non fa sconti a nessuno e inchioda tutti alle proprie responsabilità, popoli preferiti da Dio pronunciato in un modo e popoli abbandonati dallo stesso Dio pronunciato in un altro modo.
Come si vede, Netanyahu – pur a prescindere dall’aver incautamente legittimato ex post la violenza palestinese senza rendersene conto – si è assunto una ben grave responsabilità nel difendere una invasione militare che ha provocato un ritmo di morti – e tralasciamo, ripeto, tutto il resto – ben 50 volte superiore a quello dei bombardamenti incendiari angloamericani sulla Germania. Da notare inoltre che gli angloamericani hanno usato migliaia e migliaia di aerei, con ben 125.000 uomini del solo Bomber Command in servizio per i bombardieri, mentre gli israeliani invece hanno usato infinitamente meno. Ma il molto meno sul piano numerico è stato soppiantato dal molto di più sul piano della “produzione”. Produzione di morti, per essere precisi e chiamare le cose con il loro nome.
Purtroppo (ma per loro fortuna) i miei colleghi – compreso quello che con la sua domanda ha permesso a Netanyahu di esibirsi senza rendersi conto della estrema gravità delle proprie parole – sono troppo ignoranti e i politici troppo in malafede, compresi quelli palestinesi, per poter fare ragionamenti e confronti anziché solo propaganda e megafoni delle altrui propagande.
Un saluto domenicale.
pino
x il buon Uroburo
My dear friend, the only drawback of old age is that it stands not far from death.
This is certainty.
Anita
x Anita
Toccando ferro!
pino
x Uro,
si cerca di sminuire la parola “democrazia” per affermare e far accettare al popolo italiano la figura del capo “carismatico”,
e del “partito del fare”,…insomma rivedere e correggere una costituzione che ci è costata una guerra e milioni di morti.
Con la forza dei media,stampa e tv,si tenta alla formazione di un
“partito oligarchico=piduista travestito”.
Comunque, per una parte della popolazione, il giochino è già riuscito,… i manifesti con la faccia tumefatta, faranno il resto.
Il lavaggio dei cervelli è già in atto.
Ciao e buon anno,Ber
per Anita
Certo cara. E’ la pura verità. Per altro vale per tutti.
Ma non spiega certe sue straordinarie capacità. Tuttavia è vero che lei ha sempre frequentato uomini politici e quindi le è rimasta la capacità di parlare come si deve, quando si deve.
Quanto alla riservatezza, io di lei non so nulla più di quello che viene scritto su questo blog. E non c’è nulla che potrei dire ma che non dico per riservatezza. Io di lei non so nulla più di quello che lei stessa ha scritto. Il resto non solo non lo conosco ma non lo voglio neppure conoscere. A me non interessano i pettegolezzi o le notizie riservate ma solo quel che uno scrive.
Un saluto U.
x Uroburo
Non ho mai scritta la mia eta’, non in numeri.
In questo blog non ho mai scritto la mia eta’ precisa.
Capacita’ straordinarie io?
Allora non conosce molti anziani.
Ho amici che scrivono libri, che danno letture, che sono aggiornati, che sono ricercati come principal speakers….ed hanno una decina di anni piu’ di me.
Comunque lei e’ stato scortese.
Anita
La verità scomoda sul riscaldamento globale
di Luigi Mariani*
* Docente di Agrometereologia all’Università di Milano, già presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia ed attuale vicepresidente della stessa, ha al proprio attivo oltre 100 pubblicazioni scientifiche e divulgative in merito.
ROMA, giovedì, 26 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Ho visto di recente il film “una verità scomoda” di Gore. Premesso che non ho alcuna competenza nel settore dei documentari cinematografici, il mio giudizio a caldo è che Gore è un attore nato e che il documentario ha un ritmo narrativo tale da renderlo assai coinvolgente…
Una vera testimonianza di fede nella teoria dell’Antropogenic Global Warming (teoria del riscaldamento globale di origine antropica o teoria AGW) la quale sostiene che i gas serra sono il fattore chiave per la variabilità del clima e che l’aumento della temperature registrato negli ultimi 150 anni (dopo l’uscita dalla Piccola Era Glaciale) è causato dalle emissioni umane di anidride carbonica.
Preciso che esiste un gruppo di lavoro delle Nazioni Unite (l’International Panel on Climatic Change – IPCC) composto di scienziati e rappresentanti dei governi che sostiene la veridicità di tale teoria, basandosi da un lato su ricostruzioni dei climi del passato e dall’altro su previsioni fino a 100 anni effettuate con modelli matematici (i Global Climate Models – GCM) e preciso anche che questa non è l’unica teoria scientifica sulla piazza (Shaviv, 2005).
Ciò detto, penso che i contenuti del documentario possano essere analizzati utilizzando come chiave di lettura le tre tecniche di verità aristoteliche (Wollf, 1995) che sono logica, dialettica e retorica. La logica (in questo caso la scienza) è il procedimento razionale che, partendo da premesse vere trae conclusioni vere attraverso dimostrazioni, la dialettica dal canto suo mira alla verità partendo dal conflitto fra idee diverse ed infine la retorica è l’arte di convincere un uditorio di un’idea.
La mia valutazione circa il tasso di presenza delle tre tecniche nel film di Davis Guggenheim è la seguente:
10% di scienza,
0% di dialettica e
90% di retorica.
In soldoni dunque un’ottima fiction di genere propagandistico.
Il basso quoziente di scienza discende dal fatto che il documentario di Gore è stato montato da persone che sanno troppo poco di climatologia.
Si noti poi quante volte Gore batta sul tasto dell’etica, mentre i portatori di idee diverse dalle sue sono in sostanza dei “poco di buono” (di volta in volta definiti come “scettici” oppure come “servi ben pagati dei petrolieri”).
Da ciò il fatto che il confronto delle idee (dialettica) sia del tutto assente.
La retorica viene invece sparsa a piene mani, giungendo addirittura a porre al centro della scena con finalità empatiche una serie di vicende private (e come non sentirsi emotivamente coinvolti dalle vicende umane del figlio o della sorella di Gore o ancora dalle sue disavventure elettorali?).
E visto che sul piano retorico non potrei mai e poi mai spuntarla con un simile campione, mi proverò a sottoporre a critica alcune affermazioni di Gore basandomi su lavori scientifici recenti. Criteri di giudizio scientifico.
1. Nel documentario viene ad un certo punto proposto un cartone animato. Su di esso avanzo anzitutto il sospetto che il gelato non si sciolga per il Global warming ma per il ben più massiccio fenomeno dell’Urban warming (Mariani, 2008). Nell’animazione si vedono inoltre gas serra che intrappolano i raggi di sole mentre il sistema non funziona affatto così (Mihre, 1998).
Gore dice poi che occorre “liberarci dei perfidi gas serra” mentre non dice in alcun modo che senza effetto serra il pianeta non sarebbe abitabile e senza CO2 non ci sarebbe la vita (Hetherington e Raven, 2005)!
2. In tema di ghiacciai il regresso dei ghiacci sul Kilimangiaro ha avuto in realtà inizio nel 1880 (Kaser et al., 2004) mentre per quanto riguarda le calotte artiche ed i ghiacciai alpini e appenninici una contrazione più forte di quella attuale si è registrata fra 7500 e 5500 anni fa (optimum climatico postglaciale) e 1000 anni fa (optimum climatico medievale) (Giraudi, 2005)
3. Gore sostiene che l’ondata di calore del 2003 è frutto del Global Warming.
Chase et al. (2006) dimostrano invece che nel periodo 1979-2006 tali fenomeni si sono ripetuti con frequenza immutata nell’emisfero nord. Quel che fece la differenza furono i caratteri dell’area Europea.
4. Gore, parlando dell’uragano Katrina dice che siamo di fronte ad un aumento di distruttività degli uragani. Le statistiche USA per il periodo 1900-2005 indicano una sostanziale assenza di trend (Pielke et al., 2008).
5. Gore cita come senza precedenti i 930 mm di pioggia caduti in 24 ore a Bombay. E’ falso poiché episodi più rilevanti sono segnalati in bibliografia anche in anni remoti (Cati, 1981).
6. Estinzione degli orsi polari: si tenga conto che questi animali sono sopravvissuti a fasi più calde dell’attuale (il periodo caldo di 125.000 anni fa, l’optimum postglaciale e quello medievale).
7. Il contenimento della malaria è legato alle politiche sanitarie e di bonifica, senza le quali sarebbe oggi presente pure in Europa, ove fu endemica fino all’800 (Lamb, 1966; Reiter, 2008).
8. Il livello degli oceani è salito di 1 mm l’anno dall’inizio del ‘900 fino al 1951. Dal 1951 al 1980 è sceso di 1 mm l’anno e dal 1980 sta salendo di nuovo di 1 mm l’anno (Morner et al., 2004; Morner, 2007). Da qui a sommergere isole o nazioni ce ne passa.
9. l’aumento di inondazioni, siccità e tempeste paventato da Gore è incoerente rispetto alla riduzione del gradiente termico polo-equatore previsto dai GCM (Mariani, 2008).
10. il riscaldamento globale si è interrotto nel 1998 e per ritrovare dati di temperatura globale simili a quelli del 2008 bisogna tornare al 1996. Come si concilia ciò con le previsioni dei GCM?
Concludo rilevando che la leggerezza con cui Gore naviga fra dati contraddittori è impressionante.
E sì che a un certo punto afferma di aver fatto centinaia di interventi in tutto il mondo per propagandare le sue idee. Possibile che nessuno l’abbia mai posto di fronte agli elementi di dubbio che ho sopra illustrato?
Penso che se avesse passato almeno parte del suo preziosissimo tempo a leggere letteratura scientifica forse avrebbe presentato le cose in modo meno irrealistico.
http://www.zenit.org/article-17347?l=italian
x Peter
Non so se ti ricordi quel che ho scritto riguardando Medicare ed anche Medicaid.
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aHoYSI84VdL0#
Io personalmente l’avevo gia’ notato ed ho anche scritto che si stavano preparando per una eventuale overhall del sistema sanitario.
Molti dottori hanno gia’ iniziato a non accettare pazienti in Medicare e Medicaid, molti si sono ritirati prima del tempo ed altri si sono associati in gruppi e con ospedali per “ricerca”.
Ho pensato a questo perche’ ho ricevuto una e-mail dove un amico tra l’altro scrive:
“I discussed this general topic with my Doctor on the last visit (November, 09) as Medicare had only paid the hospital’s outpatient diagnostic clinic $4.00 for an X-Ray of my hand.”
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Il mio GP, in ottobre aveva gia’ un cartello vicino alla finestra della receptionist avvisando i pazienti che dal Gennaio-1- 2010, non avrebbe accettato Medicare o Medicaid.
Idem per il mio chiropractor.
Dallo scorso settembre non riceve un soldo da Medicare.
Bye, Anita
Ten facts about climate change
By Prof. Robert M. Carter
Global Research, December 9, 2009
James Cook University, Queensland, Australia
1. Climate has always changed, and it always will. The assumption that prior to the industrial revolution the Earth had a “stable” climate is simply wrong. The only sensible thing to do about climate change is to prepare for it.
2. Accurate temperature measurements made from weather balloons and satellites since the late 1950s show no atmospheric warming since 1958. In contrast, averaged ground-based thermometers record a warming of about 0.40 C over the same time period. Many scientists believe that the thermometer record is biased by the Urban Heat Island effect and other artefacts.
3. Despite the expenditure of more than US$50 billion dollars looking for it since 1990, no unambiguous anthropogenic (human) signal has been identified in the global temperature pattern.
4. Without the greenhouse effect, the average surface temperature on Earth would be -180 C rather than the equable +150 C that has nurtured the development of life.
Carbon dioxide is a minor greenhouse gas, responsible for ~26% (80 C) of the total greenhouse effect (330C), of which in turn at most 25% (~20C) can be attributed to carbon dioxide contributed by human activity. Water vapour, contributing at least 70% of the effect, is by far the most important atmospheric greenhouse gas.
5. On both annual (1 year) and geological (up to 100,000 year) time scales, changes in atmospheric temperature PRECEDE changes in CO2. Carbon dioxide therefore cannot be the primary forcing agent for temperature increase (though increasing CO2 does cause a diminishingly mild positive temperature feedback).
6. The UN Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) has acted as the main scaremonger for the global warming lobby that led to the Kyoto Protocol. Fatally, the IPCC is a political, not scientific, body.
Hendrik Tennekes, a retired Director of Research at the Royal Netherlands Meteorological Institute, says that “the IPCC review process is fatally flawed” and that “the IPCC wilfully ignores the paradigm shift created by the foremost meteorologist of the twentieth century, Edward Lorenz“.
7. The Kyoto Protocol will cost many trillions of dollars and exercises a significant impost those countries that signed it, but will deliver no significant cooling (less than .020 C by 2050, assuming that all commitments are met).
The Russian Academy of Sciences says that Kyoto has no scientific basis; Andre Illarianov, senior advisor to Russian president Putin, calls Kyoto-ism “one of the most agressive, intrusive, destructive ideologies since the collapse of communism and fascism“. If Kyoto was a “first step” then it was in the same wrong direction as the later “Bali roadmap”.
8. Climate change is a non-linear (chaotic) process, some parts of which are only dimly or not at all understood. No deterministic computer model will ever be able to make an accurate prediction of climate 100 years into the future.
9. Not surprisingly, therefore, experts in computer modelling agree also that no current (or likely near-future) climate model is able to make accurate predictions of regional climate change.
10. The biggest untruth about human global warming is the assertion that nearly all scientists agree that it is occurring, and at a dangerous rate.
The reality is that almost every aspect of climate science is the subject of vigorous debate. Further, thousands of qualified scientists worldwide have signed declarations which (i) query the evidence for hypothetical human-caused warming and (ii) support a rational scientific (not emotional) approach to its study within the context of known natural climate change.
LAYING TEN GLOBAL WARMING MYTHS
Myth 1 Average global temperature (AGT) has increased over the last few years.
Fact 1 Within error bounds, AGT has not increased since 1995 and has declined since 2002, despite an increase in atmospheric CO2 of 8% since 1995.
Myth 2 During the late 20th Century, AGT increased at a dangerously fast rate and reached an unprecedented magnitude.
Facts 2 The late 20th Century AGT rise was at a rate of 1-20 C/century, which lies well within natural rates of climate change for the last 10,000 yr. AGT has been several degrees warmer than today many times in the recent geological past.
Myth 3 AGT was relatively unchanging in pre-industrial times, has sky-rocketed since 1900, and will increase by several degrees more over the next 100 years (the Mann, Bradley & Hughes “hockey stick” curve and its computer extrapolation).
Facts 3 The Mann et al. curve has been exposed as a statistical contrivance. There is no convincing evidence that past climate was unchanging, nor that 20th century changes in AGT were unusual, nor that dangerous human warming is underway.
Myth 4 Computer models predict that AGT will increase by up to 60 C over the next 100 years.
Facts 4 Deterministic computer models do. Other equally valid (empirical) computer models predict cooling.
Myth 5 Warming of more than 20 C will have catastrophic effects on ecosystems and mankind alike.
Facts 5 A 20 C change would be well within previous natural bounds. Ecosystems have been adapting to such changes since time immemorial. The result is the process that we call evolution. Mankind can and does adapt to all climate extremes.
Myth 6 Further human addition of CO2 to the atmosphere will cause dangerous warming, and is generally harmful.
Facts 6 No human-caused warming can yet be detected that is distinct from natural system variation and noise. Any additional human-caused warming which occurs will probably amount to less than 10 C. Atmospheric CO2 is a beneficial fertilizer for plants, including especially cereal crops, and also aids efficient evapo-transpiration.
Myth 7 Changes in solar activity cannot explain recent changes in AGT.
Facts 7 The sun’s output varies in several ways on many time scales (including the 11-, 22 and 80-year solar cycles), with concomitant effects on Earth’s climate. While changes in visible radiation are small, changes in particle flux and magnetic field are known to exercise a strong climatic effect. More than 50% of the 0.80 C rise in AGT observed during the 20th century can be attributed to solar change.
Myth 8 Unprecedented melting of ice is taking place in both the north and south polar regions.
Facts 8 Both the Greenland and Antarctic ice sheets are growing in thickness and cooling at their summit. Sea ice around Antarctica attained a record area in 2007. Temperatures in the Arctic region are just now achieving the levels of natural warmth experienced during the early 1940s, and the region was warmer still (sea-ice free) during earlier times.
Myth 9 Human-caused global warming is causing dangerous global sea-level (SL) rise.
Facts 9 SL change differs from time to time and place to place; between 1955 and 1996, for example, SL at Tuvalu fell by 105 mm (2.5 mm/yr). Global average SL is a statistical measure of no value for environmental planning purposes. A global average SL rise of 1-2 mm/yr occurred naturally over the last 150 years, and shows no sign of human-influenced increase.
Myth 10 The late 20th Century increase in AGT caused an increase in the number of severe storms (cyclones), or in storm intensity.
Facts 10 Meteorological experts are agreed that no increase in storms has occurred beyond that associated with natural variation of the climate system.
===
Robert M. Carter is a Research Professor at James Cook University (Queensland) and the University of Adelaide (South Australia). He is a palaeontologist, stratigrapher, marine geologist and environmental scientist with more than thirty years professional experience.
35 ERRORI
nel film di Al Gore sul cambiamento climatico
http://scienceandpublicpolicy.org/monckton/goreerrors.html
x VOX
L’Uragano Katrina per se’ non ha fatto il maggiore disastro.
Le levees sono crollate dopo che l’uragano era passato, causando l’allagamento.
Levees vecchie, sempre rattoppate senza nessun principio.
Negli ultimi 50 anni, moltissima terra e’ “redeemed land”, cioe’ terra costiera riempita articialmente…percio’ molto soggetta ad alluvioni e distruzione totale.
La Florida ne e’ un buon esempio, naturalmente con piu’ abitanti sul ciglio degli oceani, con piu’ vittime.
Ricordo Jamaica ovest, era una palude inabitabile, anche Montego Bay era stata costruita su terra prima non esistente….
Adesso l’ovest della Jamaica e’ una fiorente zona turistica…
Anita
correzione
artificialmente
A.
x Vox,
quando gli usa di bush non volevano firmare il protocollo di
kioto,hanno commissionato agli scenziati usa uno studio per
confutare l’effetto serra.
Lo studio affermò:
Che il pulviscolo in usa veniva dal deserto del sahara e,
che l’anidride carbonica dalla,…Cina.
Adesso arriva il Gore che minaccia catastrofi globali,.. i furbi
ci guadagnano sempre
Buon anno,Ber
Anita,
i conservatori-reazionari hanno sempre ragione!
Prefigurano meglio i tempi della fine!
Panta rei!
cc
x Ber -#538
Il New York Times a suo tempo riporto’ un articolo in riguardo.
Articolo, non uno studio.
Le sabbie del Sahara e’ indiscutibile, basta che guardi o studi la formazione degli uragani…la maggioranza si formano in Africa e prendono la direzione secondo il “Bermuda High”.
Ci arrivano anche le polveri del Mount St. Helen che’ ad oltre 3’000 miglia di distanza dall’Atlantico.
St. Helen e’ un vulcano e’ nello Stato di Washington sul Pacifico.
Ciao, Anita
e allora continuiamo con un modello produttivo inquinante, folle e basato sulo spreco. E a produrre e spargere sostanze nocive e a consumare risorse senza intelligenza.
ma qualche volta si può discutere seriamente?
Anche la calotta sommitale del monte bianco si è inspessita, ma NESSUNO parla di ingrandimento dei ghiacciai alpini
e poi la storia dell’antrartide sarebbe un tantinello più complessa. fatto sta che il pack era di qualche migliaio di km2 più grande
Cara Anita,
gli uragani si formano dove i venti sono forti e ascensionali,leggi
nigno,(non trovo la cediglia spagnola),portando l’acqua in cielo per poi scaricarlo quando la potenza del vortica si attenua.
In africa,…specie nel Sahara,dove l’acqua non c’è,… la terra si scalda subito,…le correnti sono ascensionali e secche.
Comunque non saranno gli studi degli scenziati a salvarci dalle catastrofi,…sarà la crisi economica,…la gente si sveglierà dal letargo perchè “con lo stomaco vuoto” non si scherza e,…gioco
forza,…il mondo diventerà più serio e meno “sprecone”.
Ciao e buon anno,Ber
Il piccolo problema è di come si sceglie l’oligarchia: se si sceglie da sé è una dittatura di classe, se viene scelta è una democrazia. (Uro)
———
Caro Uro, il prodotto della Democrazia è sotto i nostri occhi. E’ l’espressione della Mediocrità in assoluto. Perchè? Perchè è lo specchio degli elettori. Nella pratica cosa succede? Che la politica la fanno i segretari di Partito. Un’oligarchia di fatto.
A fronte di segretari magari anche validi ( Bersani non è un cretino e non lo sono neanche Fini e Casini), esistono privilegi di casta da porre al di sopra di qualsiasi esigenza democratica. La Democrazia ne è talmente snaturata da mantenere solo la denominazione, svuotata però del ruolo: non è dominio del popolo nè dei rappresentanti eletti dal popolo, ma di pochissime persone che, per mantenere la poltrona e le prebende, sacrificano la dignità alleandosi ai poteri forti, tra i quali il Vaticano, che detta spudoratamente legge in uno Stato teoricamente laico. Che ce ne facciamo di una democrazia del genere, che tutto è tranne democrazia? La teniamo perchè ci piace il suono della parola? A questo punto, meglio cambiare sistema elettorale, privando del voto chi non abbia sufficiente capacità di discernere o abbia precisi interessi ( vedi voti comprati o obbligati dalle mafie) incompatibili con una sana amministrazione. Lo si può fare con una tecnica a crivello: a votare votano tutti, ma eleggono chi deve a sua volta eleggere gli oligarchi, mettendo precise limitazioni alle caratteristiche di eleggibilità. Otterremmo un prodotto certamente migliore dell’attuale, senza alcun dubbio. Il termine ‘democrazia’? E chi se ne frega? Citando Mao, non importa se il gatto è bianco o nero: l’importante è che acchiappi i topi. I gatti che ci sono adesso, sono peggio dei topi.
si cerca di sminuire la parola “democrazia” per affermare e far accettare al popolo italiano la figura del capo “carismatico”(Ber)
——–
Questo capo carismatico è esattamente il prodotto di questa democrazia. La quale democrazia ha prodotto altri capi carismatici in passato, l’uno peggio dell’altro. Visto che la politica non è mai decisa dal popolo ma solo dai ‘capi carismatici’ ovvero dai segretari di partito e dagli alleati dei poteri forti, ed è così ininterrottamente da 60 anni, non è forse il caso di cambiare sistema? Se capo carismatico deve essere, che sia almeno eletto da gente valida e non da una popolazione che vota seguendo gli umori e i condizionamenti, e non il cervello.
i politici troppo in malafede, compresi quelli palestinesi, per poter fare ragionamenti e confronti anziché solo propaganda e megafoni delle altrui propagande. ( Pino)
———–
Come al solito, sono i pochi e prepotenti ad avere la meglio sui molti e miti. E’ sempre così, senza eccezioni. O forse le eccezioni sono le democrazie nordeuropee; ma lo sono veramente?
In primo luogo perché un mondo sempre più complesso non può più essere capito e diretto da una persona sola… (Uro)
———
Su questo non ci piove. A conclusioni del genere ci arrivo da solo. Ho voluto estremizzare, per sottolineare che tutto è meglio di una democrazia che produce ciò che abbiamo oggi in casa. Ogni tanto, qualche iperbole me la concedo anch’io.
Come Ber dimostra, il termine Democrazia non viene mai messo in discussione perchè ritenuto il prodotto di un’evoluzione sociale. Ciò è vero nelle società moralmente evolute, e non è il nostro caso. Nel nostro caso, democrazia significa tutto tranne che governo del popolo. Il popolo è gregge che va dove lo menano i pecorai. I quali pecorai tutto fanno, tranne l’interesse del gregge che li ha eletti. Però il gregge, pur protestando, continua ad eleggerli. Perchè? Perchè non ha capacità critica, non ha capacità di discernere. A questo punto, perchè continuare con un sistema che palesemente non funziona? Un sistema troppo vulnerabile ai poteri forti, per poter essere veramente ritenuto l’espressione della volontà popolare.
A proposito di ecologhia e scienza…
avete verificato chi sono gli uomini di punta di scienze & public policy institute?
Alcuni sono legati a doppio filo con exxonmobile.
Probabilmente il film di Gore contiene inesattezze, retorica e poco scienza (anche se lui cita dati e fonti al contrario di S&PPI che ha nello statuto scritto chiaramente “The organization is not obliged by law to reveal, and does not reveal, its sources of funding.” che trattandosi di un’associazione scientifica sembra quantomeno discutibile.
Caro Marco,
De Gasperi era un buon statista,…ma non era “un capo carismatico”,…contrariamente al banana che vuol passare per “carismatico & riformatore”,ed invece….
Un capo di governo deve passare attraverso i filtri democratici,parlamento ed altri organi di controllo,..seno si monta la testa e combina casini….
Che i partiti sono un’accozzaglia di gente che cerca solo il proprio benessere,…su questo posso essere d’accordo con te,
ma fin’ora non si è trovata un’altra soluzione che possa sostituire
questi clubs di chiacchieroni e arrivisti…
Quanche tempo fa ruggerivo su questo blog inaziative da fare su internet,cioè “associazioni apartitiche” che all’occorrenza appoggiano gente seria e preparata,…staccata e non ricattabile da nessuno,…altrimenti,anche se saranno eletti per l’occasione,
(i due casi Prodi insegnano),…saranno sempre nella bufera.
Tu che ne pensi?
Ciao e buon anno,Ber
Io ho animali domestici da sempre, di varie specie e razze, e le mie osservazioni, che stanno alla base di quel che ti ho scritto, sono completamente diverse dalle tue. ( Uro)
———-
caro Uro, non tutti gli animali domestici sono uguali, come non sono uguali le persone. Magari, i tuoi animali hanno una tale indipendenza d’idee da rifiutare di sentirsi addomesticati. Si dice che gli animali assomiglino ai padroni. Beh, come il loro padrone, i tuoi animali non hanno nessuna intenzione di sentirsi irregimentati e quindi fanno tutto ciò che a loro garba, evitando qualsiasi sudditanza psicologica. E’ un bene, non un male, non trovi? E poi, magari hanno anche un po’ della tua ‘burberità’, anche se in fondo è solo apparente.
Un carissimo saluto, questa volta da Bisceglie, Marco.
Un capo di governo deve passare attraverso i filtri democratici,parlamento ed altri organi di controllo,..seno si monta la testa e combina casini….
Che i partiti sono un’accozzaglia di gente che cerca solo il proprio benessere,…su questo posso essere d’accordo con te,
ma fin’ora non si è trovata un’altra soluzione che possa sostituire
questi clubs di chiacchieroni e arrivisti… ( Ber)
———
De Gasperi è una delle poche eccezioni, purtroppo.
Che un’oligarchia, come una qualsiasi altra forma di governo debba essere soggetta ad organi di controllo, è irrinunciabile.
Che al governo possa andarci un qualsiasi Fracacchio da Velletri, invece non mi sta bene.
E’ vero che finora una forma migliore non è stata trovata, ma ciò non ci esime dal cercarla. E’ assolutamente indispensabile, invece, proprio il cercarla, per poter finalmente uscire dalla trappola finto-democratica, che porta al Governo gente come quella che abbiamo. Il guaio è che gli elementi validi, e di elementi validi ne abbiamo, sono del tutto sovrammodulati dalle logiche di Partito, che hanno come prima funzione quella di mantenere la poltrona e che sono soggette alla prevaricazione di coloro che, per motivi quasi sempre del tutto clientelari, sono capaci di portare più voti.
Un buon anno anche a te e un caro saluto, Marco