Milano Ittaglia: per metterla in ginocchio non serve il generale Inverno, basta il caporale Un Po’ Di Neve. Mentre passa per martire tipo S. Sebastiano il Berlusconi che vorrebbe strangolare qualche regista e fa il gesto “scherzoso” di sparare a una giornalista, il presidente Napolitano ha fatto passi da gigante: per definire aggressione quella di Tartaglia a Berlusconi non ha aspettato decenni come nel caso dell’Urss contro l’Ungheria e non s’è voltato dall’altra parte come per la mattanza di Gaza


http://www.youtube.com/watch?v=cbfeGUI6Ltc&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-3-HM

Il lato comico è che a Milano quando c’è un accenno di neve la gente veste come se dovesse attraversare il polo Nord o la Siberia. Ovunque, cappotti e giubbottoni o pellicce esagerate, cappucci stile Natasha, guanti iper, doposcì o stivali a tenuta stagna che neppure Napoleone alla Beresina. Con un grado sotto zero i milanesi si convincono di essere tutti in Lapponia, e più sono ricchi più sono ridicoli nel loro vestire demenzial siberiano e andare anche al bar sotto casa con il fuoristrada o comunque il mega cafone macchinose galattico. Poi però, a conferma che l’importante è fare scena e fregarsene della realtà reale, far finta di essere qualcuno e qualcosa senza in realtà essere niente e nessuno, insomma sotto il vestito e i capelli niente di niente, ecco che ogni volta che nevica sul serio Milano va in tilt, 10-20 centimetri di neve – per giunta previsti da una settimana – le fanno l’effetto di 10-20 vodke a un astemio. Napoleone e l’Italia di Mussolini furono sconfitti in Russia dal generale Inverno, Milano e l’intero Strapaese sono invece regolarmente messi in ginocchio dal caporale Un Po’ Di Neve. A Washington sono caduti 60 centimetri di neve, oltre il triplo che a Milano, eppure non c’è stata nessuna paralisi. A Milano invece con una spazzolatina di neve sparisce l’acqua in posti come Rozzano, senza che nessuno sappia o dica il perché, e non reggono i trasporti, il traffico e neppure il cervello degli amministratori cittadini, come fosse già debole di suo. Ho sentito con le mie orecchie il vicesindaco De Corato, persona seria e credo anche onesta, straparlare di soli otto mezzi “spargineve” in una intervista a Radio Popolare. Solo dopo molti minuti si è accorto che stava confondendo gli autocarri spargisale con gli inesistenti “spargineve”, per fortuna appunto inesistenti: ci manca solo che a Milano già al tracollo per la neve ci fossero pure camion che ne spargono ancora. Il brutto però è che, e mi duole dirlo, anche l’intervistatore di Radio Popolare è andato avanti un bel pezzo ripetendo degli “spargineve” che uscivano dalla bocca del vicesindaco.

Non ricordo se era il1985 o qualche anno dopo, ma a Milano ci furono una quindicina di centimetri di neve e andò tutto in malora, esattamente come questa volta. Feci una inchiesta per L’Espresso in tandem con il mio collega Roberto Di Caro. Chissà se gli sono cadute le braccia anche a lui in questi giorni…

Martedì 22 ho fatto dieci ore all’aeroporto di Linate per tentare di partire per Bari. Volo Meridiana IG 827 delle ore 9,55. Per prudenza sono arrivato alle 8. Volo già rinviato alle 14,20. Non m’è rimasto che aggirarmi tra centinaia di brandine della Protezione civile distribuite credo la sera prima a un esercito di disgraziati muniti di biglietto aereo. A un certo punto si sono formate code paurose davanti a due soli sportelli della Meridiana e dopo 50 minuti di fila è arrivato il mio turno. Sul monitor sopra il bancone il volo era previsto per le 17. Senza dirmi né bi e né ba mi hanno dato quello che avrebbe dovuto essere il biglietto di imbarco, il famoso check in, dove però oltre al numero del volo – IG 827 – non era specificato nient’altro: né ora di imbarco, né gate né posto a sedere. Altri 40 minuti di fila per il controllo bagaglio, dove mi hanno sequestrato la bomboletta del sapone da barba. Poi per ammazzare il tempo mi sono seduto da qualche parte e ho aperto il computer portatile per seguire il blog.  Ogni volta che l’altoparlante diceva qualcosa rizzavo le orecchie: del mio volo mano l’ombra. Ogni tanto un alterco e forse anche una rissa, mi pare al gate 4, perché la gente oltre che sfatta era anche esasperata.

A un certo punto mi accorgo che dai monitor il volo IG 827 della Meridiana per Bari era sparito. Dissolto. C’era una bella sfilza di voli di varie linee aeree con scritto affianco “Cancellato”, compreso il volo della Meridiana immediatamente successivo al mio, cioè il volo IG 828, ma dell’827 neppure l’ombra dell’ombra.
Il dramma è che nessuno ne sapeva nulla. Il personale delle altre linee aeree, il personale dei controlli dei bagagli e i poliziotti rispondevano tutti piuttosto seccati che loro si occupavano di ben altro. Per poter chiedere al banco della Meridiana, che nella zona imbarchi non esiste, avrei dovuto uscire dall’aeroporto, entrare di nuovo nello stesso aeroporto, andare al banco Meridiana e poi rifare la fila del controllo bagagli…
Ho telefonato all’agenzia che mi aveva venduto il biglietto, ma dopo vari tentativi di contattare Meridiana o Linate si sono arresi. Una impiegata, gentile come sempre, mi ha spiegato che sui computer il volo figurava sempre per le 14,20, anche se ormai erano quasi le 17.

A Bari mio fratello e sua moglie hanno telefonato, o meglio tentato di telefonate alla Sea, la società che gestisce l’aeroporto di Linate e alla Meridiana, con risultato zero. Alla fine sono riusciti a sapere dall’aeroporto di Bari, che in realtà si trova a Palese Macchie, che il volo era stato annullato. E così l’ho saputo da mio fratello. Alle 17,30. Incazzato nero sono uscito dall’aeroporto e armato di gelida pazienza ho fatto la fila davanti all’ufficio informazioni della Sea, dove nessuno sapeva niente, e a quello della Meridiana, dove nessuno sapeva niente. Sono anche andato all’ufficio informazioni turistiche che si trova davanti al piano delle partenze e di fronte al piccolo bar-caffè subito prima che il corridoio giri a sinistra. Ci sono andato perché in passato mi hanno dato informazioni sui voli, per esempio una volta ho saputo da loro che il volo che aspettavo da Londra atterrava a Malpensa e non a Linate. Beh, non ci crederete: l’impiegata, che per 15 minuti era sparita, ha avuto il fegato di dirmi che loro non danno informazioni sui voli, ma solo su alberghi, taxi, ecc.
Alle 20 sono uscito dall’aeroporto. Il giorno dopo l’agenzia mi ha detto che mi sarebbe stato rimborsato dalla Meridiana il viaggio di andata, ma non quello di ritorno dell’Alitalia. Perché Perché l’Alitalia non è responsabile dalla cancellazione di un volo della Meridiana.  Sì, ma io come avrei potuto partire da Bari con l’Alitalia se non mi è stato possibile arrivarci? Viva l’Ittaglia!
Ma andiamo avanti e non badiamo al mio caso personale.

Il ministro della Difesa La Russa ha suonato la tromba per annunciare che avrebbe “mandato l’Esercito a spalare la neve a Milano”. Vero. I militari si sono visti. Ma SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in centro. Dove, si noti bene, il traffico, i portinai e l’andirivieni della gente avevano già in parte risolto il problema. Più che spalare pareva fossero stati mandati  a fare una sfilata: da far riprendere dalle telecamere e trasmettere in tv…. Viva l’Ittaglia! Quella del caporale Neve e del blablablà “politico”. Anche in questo nuovo Ventennio la mentalità è sempre quella del Ventennio del “bel tempo che fu”: invadere la Russia armati di sacra retorica del menga, benedizione papalina, mantellina da alpino, scarpe di cartone e fucili di latta, il tutto venduto alla Patria a caro prezzo dai soliti padani che avevano già lucrato con le guerre d’Africa.

Insomma, non si tratta di essere disfattisti, specie in una situazione già disfatta, ma l’ex capitale morale d’Italia diventata con Tangentopoli la capitale della corruzione, con Berlusconi la capitale delle tv private e commerciali nonché la capitale della pubblicità, con Bossi la capitale del blablablà e dell’ignoranza legaiola, con Formigoni la capitale degli affari di Comunione e Liberazione e con i vari Versace, Krizia, Dolce e Gabbana, ecc., la capitale della moda e della mutanda griffata, l’ex capitale morale ha dimostrato di essere quello che è: una ex grande città in crisi tronca, un baraccone dove tutti badano ad arraffare dal pubblico denaro e a trarre profitto dalla spese dei soldi pubblici, specie da quelli per la Sanità e per la Pubblica istruzione,  e dove nessuno ha più idee e programmi che non siano altre chiacchiere e un canagliesco assalto alla diligenza dell’enorme spesa pubblica e alla diligenza dell’Expò del 2015. Un ex grande città rimasta in mutande, griffate sì, ma tipo perizoma, e perciò si vede bene che la città è a culo scoperto…

E che sia a culo volgarmente scoperto lo dimostra l’arresto – ovviamente per mazzette e affini – dell’assessore regionale ai Giovani, allo Sport e al Turismo, il leghista straparlatore in dialetto meneghino Prosperini. Con un assessore così, poveri giovani… oltre che addio allo sport e al turismo. Poiché credo sia sconveniente parlare di un simile individuo, preferisco che di lui parlino le due immagini che ha messo nel suo sito. Le potete ammirare qui vicino.

A parte la fissazione maniacal-razzista sul “camèl” riguardo gli extracomunitari, la grande baracconata legaiol-sanfedista di questo strano ginecologo assessore ai Giovani&C è il manifesto a favore del crocefisso. Con crociati come questi, e altri imbecilli convinti di essere i difensori della fede, dell’Europa e dell’Occidente, il cattolicesimo è spacciato. Deve essere per questo che il povero Ratzinger tenta impossibili capriole cercando di salvare capra e cavoli, e cioè di  beatificare sia Wojtyla che Pio XII. Su Pio XII ha già detto la sua la comunità ebraica, e non c’è molto da aggiungere nonostante le squisite spiegazioni arzigogologiche del portavoce del Vaticano che – as usual – esercita l’arte pretesca dello spiegare con sottili (?) e dotti (?) distinguo, roba che neppure Azzeccagarbugli e donna Prassede, come il colore bianco sia in realtà anche nero e viceversa… Su Wojtyla, che tutti osannano solo perché ha tolto per tutti le castagne dal fuoco dell’anticomunismo più viscerale, ci sarebbe da dire che deve essere uno strano beato colui che ha sulla coscienza o almeno sul suo curriculum se non altro due grosse pecche, anzi tre: avere sempre avvalorato le menzogne più varie sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi; avere avvalorato la sepoltura dell’inchiesta sulla strage delle guardie svizzere, trattando a pesci in faccia la madre di quel Cedric Tornay al quale è stata data la colpa di tutto; e avere ordinato a Ratzinger e Bertone, all’epoca rispettivamente il capo e il vice capo dell’ex Sant’Uffizio, di emanare – come avvenuto nel giugno 2001 – ai vescovi di tutto il mondo l’ordine tassativo di nascondere alle autorità civili tutti i casi di pedofilia del clero.

A proposito di pedofilia di troppi sacerdoti, vizio che ha deturpato il clero, e violato troppi giovanissimi, negli Usa, in Polonia, in Austria, in Australia, in Irlanda, ma anche in Italia pur se qui vige la sordina più servile: da tempo si usa strombazzare che Ratzinger sul clero pedofilo ha ordinato “tolleranza zero” e si esalta il suo avere accettato le dimissioni del prelato che per troppo tempo ha protetto i preti stupratori della cara Irlanda di S. Patrizio. Sì, vabbè: ma il vergognoso ordine del giugno 2001 è stato ritirato sì o no? Parrebbe di no, visto anche che non c’è stato da parte né di Ratzinger né di Bertone il pur necessario mea culpa pubblico.
Certo la Chiesa è libera di dichiarare beato o santo chi le pare e piace, visto anche che tra i santi e i santissimi ci sono fior di criminali e sadici, come ha documentato per esempio Walter Peruzzi, ma non può pretendere di prenderci per il sedere facendo il gioco delle tre carte. Per esempio: Ratzinger fa un audace discorso di apertura alle altre fedi e perfino agli atei, in più aggiunge – finalmente! – che la Chiesa non deve fare politica, ma ecco che il cardinale Camillo Ruini, colui che ha risanato i bilanci vaticani a spese della Repubblica italiana, dice nel contempo l’esatto contrario. Al punto che si permette di dire come devono essere e come non devono essere i partiti politici!

E veniamo a quella che era una cosa seria e grave ed è diventata un’altra pochade, un’altra farsa  nazionalpopolare, secondo il ben noto motto e canone italiota “La situazione è tragica, ma non seria”. Che Berlusconi si sia preso un lancio in faccia di un oggetto contundente che gli ha rotto due o tre denti, il setto nasale, un labbro e procurato un taglio sotto l’occhio sinistro, è cosa grave, molto grave. Sulla quale non c’è né da scherzare né da arzigogolare né fare sottili distinguo. Ma ormai siamo al delirio: Berlusconi si equipara e viene equiparato a S. Sebastiano trafitto a morte da mille frecce, sembra un Kennedy della Brianza assassinato con un missile russo-alquedista in piazza Duomo a Milano anziché in auto a Dallas, tra poco verrà confuso con Cristo in croce risorto dopo tre giorni al S. Raffaele. Il tutto mentre continuiamo a fottercene dei lavoratori spiaccicati cadendo dalle impalcature sui luoghi di lavoro o ammazzati o storpiati in mille altri modi sui luoghi di lavoro e dal lavoro, dove ci rimettono non il setto nasale e qualche pezzetto di denti, ma l’intera vita. Anche questa storia del generoso perdono è in realtà un bidone da usare come spottone autopubblicitario e autoincensatorio, con effetto aumentato dalla bella lettera al papa, usato come lustrascarpe per togliersi la merda dalla suola e dalla tomaia. La lettera per dire che “il mio governo promuove i valori cristiani” è un atto di ipocrisia sterminata e un atto di grave abdicazione politica sanfedista. Facciamo allora un  bel governo tutto in mano a Comunione e Liberazione e abbiamo risolto il problema.

Ormai si rivolgono tutti al papa, dal povero Marrazzo, che dovrebbe invece chiedere scusa ai suoi elettori e cittadini laziali tutti, al capo del governo. Comunque, la frase “io lo perdono, ma la magistratura non dia segni di arrendevolezza” da una parte equivale a dire “io lo perdono, ma che venga bastonato comunque” e dall’altra è una vera e propria truffa. A meno di forzatura ordinate dall’alto o dal malanimo, Tartaglia ben difficilmente potrà essere condannato. Certo non perché sia lecito rompere i denti a qualcuno, che sia il capo del governo o un operaio di Bagnoli o un “marocchino di merda”, come Borghezio chiama gli immigrati, ma per il semplice motivo che con un buon avvocato Tartaglia può far valere il fatto che essendo uno squilibrato non è punibile, se non altro perché molto probabilmente incapace di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso la sua grave cazzata. Negli Usa se la caverebbe senza neppure l’ombra della condanna. Ed è strano che lo stesso Berlusconi che da sempre accusa i magistrati di essere persecutori non raccomandi loro di non esserlo anche con Tartaglia. Embé, due pesi e due misure fanno sempre bene. O no?

Tutto questo baccano sovradimensionato serve come al solito a nascondere qualcosa. Cosa? Si tenta di nascondere che la responsabilità di quanto purtroppo successo a Berlusconi è solo ed esclusivamente del servizio d’ordine, fin troppo menefreghista e cieco, oltre che di Tartaglia. Si tratta di evidenze ormai più che assodate, pur tralasciando il fatto che le registrazioni video mostrano chiaramente che l’oggetto lanciato da Tartaglia ha colpito il capo del governo all’altezza del mento se non del collo o del petto, e quindi resta inspiegabile almeno il vistoso taglio sotto l’occhio sinistro. Non voglio fare miei i sospetti di chi mormora che i troppi minuti di Berlusconi nella sua auto ferma, dalla quale poi ridiscendere per mostrare al pubblico il volto insanguinato, anziché partita a gran velocità possono essere serviti per una messa in scena. Preferisco stare ai fatti certi. E i fatti certi sono  che essendo Massimo Tartaglia uno squilibrato il suo pessimo gesto non ha significato né retroterra politici. Solo dei disonesti in malafede possono sostenere il contrario. Ebbene, assistiamo con un certo raccapriccio alla gara nazionale a chi è più disonesto e in malafede. Non potendo dare la colpa né ai “comunisti” né ai soliti “anarchici” capri espiatori di tutto sempre, ecco che va in scena lo psicodramma, varato dal Chiavaliere in persona, il cui canovaccio prevede che il gesto di Tartaglia “è frutto di chi semina odio”.

Ovviamente a seminare odio sono i magistrati che fanno il proprio dovere anziché vendersi anche loro a Berlusconi come si è venduto a suo tempo uno dei magistrati che ha scippato la Mondadori a Carlo Caracciolo e a De Benedetti per regalarla a Sua Emittenza, i politici che fanno il proprio dovere anziché vendersi a Berlusconi come hanno fatto in blocco quelli della Lega che una volta lo definivano in continuazione mafioso e Berluskaz e ora gli parano il culo, e i giornalisti che fanno il proprio dovere anziché vendersi a Berlusconi o farsi da lui arruolare come Feltri o addomesticare come Minzo-Spazzolini.
Nessuno rimprovera a Berlusconi&C il contenuto di questo video che li ichioda al LORO seminare odio e MINACCE FISICHE: http://www.youtube.com/watch?v=cbfeGUI6Ltc&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-3-HM
. Nessuno fa notare che mimare il gesto di sparare contro giornalisti che fanno domande scomode al suo amico Putin non è propriamente un gesto d’amore,  e forse stimola l’odio verso chi non tace. Dichiarare al mondo “strangolerei con le mie mani” qualcuno, come ha fatto Berlusconi riferendosi ai produttori di filmoni sulla mafia (peraltro trasmessi dalle sue tv se non realizzati con i loro soldi), non è propriamente una dichiarazione pacifista e di amore. Se qualcuno avesse poi davvero sparato alla giornalista della domanda imbarazzante a Putin o avesse strangolato un produttore di film sulla mafia, o almeno lanciato loro in faccia un simulacro del duomo di Milano, gli stessi che ora per Tartaglia accusano di responsabilità politico-morale la sinistra avrebbero a spada tratta negato qualunque rapporto di causa-effetto tra le gravi parole accompagnate da grave gesto di Berlusconi e quanto eventualmente capitato di male a coloro che lui ha minacciosamente indicati. Ma si sa, Berlusconi è buono per definizione e scherza anche quando fa cose orribili, come tentare di fare del suo avvocato corruttore di magistrati il ministro della Giustizia. Il Chiavaliere scherza anche quando emette editti bulgari per cacciare dalla Rai il Tale o il Talaltro. Per non dire del programma televisivo affidato anni or sono a Vittorio Sgarbi che accusava in continuazione i magistrati, arrivando ad accusarli perfino di essere assassini. Sgarbi – per conto del Signor Padrone non ancora “sceso in campo” – seminava forse amore? O non piuttosto odio e a piene mani? E già da prima del ’94! E senza contare che il primo a minacciare sberle e botte da orbi anche in diretta televisiva è stato il loro campione ed ex ministro (!) Giuliano Ferrara, a suo tempo al soldo della Cia, ed ex direttore di Panorama, proprietà anche quela di di Berlusconi. Il grande, di panza, Ferrara ha infatti minacciato Giampaolo Pansa di prenderlo a sberle durante una trasmissione televisiva nella quale si parlava di mezzette e Tangentopoli, per poi in una occasione successiva minacciare non ricordo chi con un romanesco e volgarissimo “ti scorchio!”, che è come dire “ti storpio!”.

Che dire dei leghisti che si scagliano contro un presepe che osa avere il bambin Gesù di pelle nera? Questi ignoranti matricolati neppure sanno che se c’è qualcuno che abusa e fa il furbo è che il Bambinello lo rappresenta con un tipico neonato europeo, di pura razza ariana che poco ci manca sia pure biondo. Gesù, cari legaioli beoti, NON era europeo, bensì palestinese. Un semita. Un ebreo. Capisco che sia dura per chi detesta gli ebrei da quasi duemila anni e ora detesta i palestinesi ammettere che il bambin Gesù, come del resto il Cristo adulto, era un ebreo palestinese, però è così. Bara meno chi nel presepe ci mette un Bambinello di pelle nera che chi ce ne mette uno di pelle lattea e occhi celesti! E in ogni caso, da quando in quà Dio ha una nazionalità e un colore della pelle? Non ce l’ha lui, ergo non ce l’ha neppure lui sotto forma di figlio di se stesso. Ogni popolo si faccia il suo Bambinello a propria immagine e somiglianza, e la si faccia finita con questa adorazione del bambin Gesù di razza bianca che altro non è se non un evidente caso di disolatria imposta dagli europei ad indios, africani, orientali, ecc., cioè a tutti quei popoli che oggi sono cattolici ma NON sono di pelle bianca, NON sono europei, NON sono di razza ariana né pura né impura.

Questi sono i maestri di pensiero – e di amore! – della gentaglia berluscona, ipocrita e violenta. I maestri di pensiero dell’Italia che ha in mente mister B, il cui progetto di nuova italianizzazione salta fuori chiaramente con l’invito a regalare tessere del suo partito. Regalate magari a chi acquista abbonamenti per le partite del suo Milan,  a chi va a cinema in sale o per film della sua Medusa o è assiduo telespettatore di Mediaset o magari fa la spesa alla Standa o va alla Scala. E chissà, tramite accordi con altri “produttori” la tessera del suo partito si potrebbe regalare a chi compra un abito o anche solo una mutanda griffata purché made in Italy o comunque “firmata” da uno dei nostri tanto modaioli, un panettone per il santo Natale, un pieno di benzina raffinata dai Moratti, o anche solo un chilo di polenta taragna cara a Bossi e al coro dei lumbàrd. Idea! E’ Natale e arriva l’anno nuovo? Perché allora non far trovare la tessera del partito come dono di Babbo Natale sotto l’albero e nel presepe del povero Cristo bambin Gesù?
Il partito deve essere infatti l’equivalente politico di Mediaset, dei cinema targati Medusa e della tifoseria del Milan. Gli italiani è meglio che si limitino a fare da spettatori felici di ciò che trasmette e proietta il Signor Padrone, questa sorta di Reuccio d’Ittaglia e Padania, scopatore indefesso, puttaniere incallito e stramiliardario perpetuo, ma sempre camuffato da Masaniello e S. Sebastiano oltre che da sciùra della porta accanto. Gli italiani è bene diventino spettatori e consumatori delle merci pubblicizzate dai mass media del Reuccio, da andare a rivotare felici ogni 4 o 5 anni, e chi non è d’accordo è uno che semina odio, in attesa di essere definito e punito come terrorista, ovviamente al soldo dell’Islam. Ma poi, perché votare? Non sarebbe meglio il voto espresso con il telecomando come quando si vota per S. Remo e miss Italia? Magari si potrebbe far votare anche i 16enni, e per essere moderni li si potrebbe far votare tramite sms o postando il voto come commento in un qualche home page o blog del partito….

Come direbbe il fallimentare e ormai macchiettistico Uòlterloo, “Se po’ fa’!”. Con un Parlamento ridotto a tifoseria, del Milan o dell’Inter anziché Guelfi e Ghibellini o anziché Rossi e Bianchi o Neri e Rossi, e ridotto ad Isola dei Famosi – e degli Ignoti – dove tutti sgomitano solo per il proprio interesse privato e nessuno conta più niente eccetto B. Un Parlamento dove la follia berluscona e l’ignoranza presuntuoso legaiola hanno portato e acclamato perfino come ministri e presidenti dei camere nullità politiche quali Irene Pivetti, Urbani, Pera, Scognamiglio, ecc., per non dire di Cesare Previsti. Tante belle meteore o peti della politica, con qualche loffa fetida già corruttrice di magistrati e scippatrice di imperi editoriali.

Una sinistra di ormai senza palle, senza qualità e soprattutto senza linea politica, sciaguratamente al rimorchio di giornalisti, editori, magistrati e Spatuzza vari proprio perché priva di idee e di nerbo, non solo è incapace di ricordare che a Togliatti sparò un Pallante e non un Tartaglia e che Bill Clinton, presidente di una grande nazione con una delle sue tante guerre in pieno corso, si sottomise a interrogatori e visite mediche nudo come un verme senza fare tante manfrine, ma arriva col solito D’Alema a gettare un salvagente al Cavaliere sul viale di un tramonto più traumatico del previsto. Oddio: l’idea di D’Alema non è poi così malvagia, visto che alla fin fine da Adamo ed Eva in poi è sempre “il Paese reale”, cioè la società umana con tutti i suoi difetti e le sue colpe spesso orrende, a scrivere le leggi DOPO avere conquistato potere e ricchezza con mezzi animaleschi, dalle guerre alle confische e sfruttamenti schiavistico coloniali. Non la farò tanto lunga, ma per capirci basta considerare qualunque proprietà terriera: risalendo man mano verso i primi proprietari e venditori, alla fine si arriva SEMPRE, inevitabilmente, a un qualche sopruso od occupazione prima avvenuta e poi legalizzata. Forse che le ricchezze e quindi il potere della Chiesa hanno origini più pulite di quelle di Berlusconi? Forse che la Compagnia delle Indie, la pirateria al servizio di Sua Maestà e la flotta inglese, che ha forgiato il mondo come lo conosciamo oggi arruolando per secoli uomini rapiti dove capitava, hanno dato all’Inghilterra ricchezze e potere in modo più pulito di quello di Berlusconi? Forse che la Fiat ha usato mezzi più decenti di quelli di Berlusconi&C? Forse che la stessa unità d’Italia è avvenuta in modo virtuoso, con mezzi migliori di quelli berlusconiani? Ragazzi, ma l’unità d’Italia è stata fatta con una invasione e con battaglie e guerre di “conquista”, cioè di rapina della terra di altri regni, da quello dei Borboni a quello della Chiesa….

Il lato debole della proposta di D’Alema  è che lui vende – e solo pro domo sua – tutto per il piatto di lenticchie chiamato Berlusconi  Silvio, quando invece la lista degli epurandi dovrebbe essere molto più lunga, dovrebbe infatti comprendere chi gli ha tenuto bordone e si è venduto a lui platealmente. Dovrebbe anche comprendere i Berlusconi in blocco, onde evitare che con i Berlusconi Piersilvio, Marina, ecc., si faccia ciò che non si è fatto con gli Agnelli, cioè  una dinastia politica che regna usando i suoi molti quattrini, accumulati spesso a spese dello Stato o con modi non sempre encomiabili. Se il Chiavaliere va a Caprera, o meglio a villa Certosa nel golfo di Marinella, ma restano i Dell’Utri e i boss di Mediaset, siamo al solito gattopardismo nazionale del cambiare tutto per non cambiare nulla.

Su tutto questo campeggia la figura del nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Del quale più volte abbiamo già detto. Ma sul quale c’è ora da aggiungere e riconoscere che ha fatto passi da gigante. Per bollare come aggressione a Berlusconi il gesto di un matto come Tartaglia – per giunta eddebitandolo pure lui chissà perché al “clima politico” – è stato fulmineo: non ha aspettato qualche decennio come nel caso dell’aggressione dell’Urss all’Ungheria, che anziché lesionare addirittura due o tre denti e un setto nasale fece solo qualche decina di migliaia di morti, e non s’è neppure voltato dall’altra parte come nel caso della mattanza israeliana a Gaza.
Viva l’Ittaglia! E buon Natale a tutti.

585 commenti
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  1. Oscar Bartoli: a Washington 6o cm di neve
    Oscar Bartoli: a Washington 6o cm di neve says:

    I problemi della neve nella Capitale USA

    Il canale televisivo e radiofonico piu’ seguito in America e’ Weather Channel. La trasmittente che ti da’ un aggiornamento costante delle condizioni meteo a livello nazionale e locale, funzionamento degli aeroporti, intasamenti sulle autostrade. In una nazione in cui vi sono regioni che vivono sotto la spada di Damocle delle trombe d’aria, marine o terrestri che siano, degli uragani che vengono dall’Atlantico soprattutto in questa stagione, e’ fondamentale essere informati su quello che sta per pioverci addosso. E’ proprio il caso di dirlo. Washington e’ stata coperta da 60 cm di neve in questi giorni. Anche nel nord est dell’America ci sono state interruzioni ferroviarie, centinaia di automobilisti bloccati dalla tempesta di neve, migliaia di persone che hanno dovuto passare al freddo intere giornate, perche’ ghiaccio e neve accumulati sugli alberi li hanno fatto crollare trascinando nella caduta i cavi della corrente elettrica, del telefono e della tvcavo. Ma se si considera ad esempio la Capitale che differenza con quanto accaduto anni fa in occasione di altri snow storm. Nel 1995 era ancora sindaco un certo Marion Berry, messo in galera per uso e spaccio di droga, il quale fece spalare solo le strade del suo quartiere. Oggi il giovane sindaco Adrian Fenty ha predisposto con largo anticipo tutto il sistema antineve. E dopo poche ore le principali strade erano percorribili. Quanto alle secondarie se qualcuno ha dei problemi, basta che telefoni all’ufficio del sindaco e nel giro di qualche ora gli verra’ inviato uno spazzaneve. Ed anche questa e’ America.

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pino, la realtà è sempre spietata. Da qualsiasi parte la si guardi. La Democrazia è un’illusione: anche in governi democratici, la differenza la fa unicamente l’individuo. E’ sempre il capobranco a decidere le sorti del gregge. Nel momento in cui si riesca a prendere atto di ciò, l’unica possibilità di buon governo resta l’individuare il capo giusto e dargli la delega del potere, incrociando le dita.
    In una società più evoluta, non certo la nostra, si potrebbe parlare di
    oligarchia come miglior sistema. Certo non democrazia, poichè un popolo-pecora non è in grado di autoamministrarsi.
    Se l’umanità è fatta come è fatta, non è colpa nostra, ma non ossiamo non prenderne atto. Tant’è che gente come il cavaliere, gente come i religiosi, hanno campo libero e largo seguito, nonostante l’evidenza negativa dei fatti.

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino dixit: (… “La situazione è tragica, ma non seria”. Che Berlusconi si sia preso un lancio in faccia di un oggetto contundente che gli ha rotto due o tre denti, il setto nasale, un labbro e procurato un taglio sotto l’occhio sinistro, è cosa grave, molto grave…)
    ————————————————————————–
    Però dicono che abbia “perdonato” il Tartaglia.
    Un corno!
    Chi perdona deve porgere l’ALTRA guancia.
    Non so se rendo l’idea..
    C.G.

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A chi ne avesse voglia, in attesa della nascita del Bambin Gesù, consiglio questo video ECCEZZIUNALE sul buon Silvio.
    Io quasi mi pisciavo sotto…
    C.G.

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Nel web circola una battuta sul cavaliere: a chi gli chiede cosa gli sia piaciuto di Milano, lui risponde ” La cosa che più mi ha colpito è il Duomo”.
    Secca ma efficace!

  6. Anita
    Anita says:

    x Oscar Bartoli: a Washington 6o cm di neve

    Washinghton non e’ attrezzata per 60cm di neve, non credo che sia mai successo.

    Le posso dire che nel mio Stato, grazie che il peggio della bufera e’ accaduto di sera tardi, notte e mattina presto, tutte le strade principali erano pulite senza una traccia di neve.
    Ma qui spalano tutta la notte, 24/7.

    Tutte le nostre scuole hanno aperto con un ora di ritardo, devono spalare i parking lots, ed assicurarsi che tutto sia pulito e non pericoloso.

    Le strade secondarie sono spalate di continuo, sono passabili anche durante le nevicate.
    Certo che se cade un albero, il traffico si blocca, specialmente che questa ultima nevicata e’ ci ha anche portato vento a 45 miglia orarie.

    Ma qui ci siamo abituati ed ben attrezzati.
    Lo Stato pulisce le strade Statali, ogni citta’ e cittadina pulisce le strade secondarie.

    Non solo, usano anche molti spalaneve privati, quasi tutte le officene meccaniche, i taglia erba, ed altre ditte, hanno trucks spalaneve e lavorano di notte e giorno, pagati dalle citta’ stesse.

    Il nostro aeroporto era funzionante, solo che ci mancavano gli aerei, fermati a New York, Chicago, etc…..

    Buon Natale, ogni tanto trovi qualche buona notizia….

    Anita

  7. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    Carino il video.
    Ringrazi che siete ancora in una nazione che e’ libera di criticare le autorita’ e i capi di governo.

    Buona Natale,
    Anita

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro antonio,
    neanche al sottoscritto “piace” il tifo da stadio!
    Detto ciò volevo semplicemente dire che”I lumbard mi fan caghè”, mentre i Toscani sono i padri del Vernacoliere che di questi tempi consola !
    ciao
    cc

  9. Ma che ci frega? Mica sono dei Berlusconi! E poi sono solo stati ammazzati, mica gli hanno addirittura rotto un labbro e il nasino
    Ma che ci frega? Mica sono dei Berlusconi! E poi sono solo stati ammazzati, mica gli hanno addirittura rotto un labbro e il nasino says:

    Sciopero contro le morti bianche
    al porto partono solo i traghetti
    La protesta alle banchine dopo la tragedia del portuale della Culmv morto stritolato da un semirimorchio durante le operazioni di carico del traghetto Suprema di Grandi Navi Veloci

    Il porto di Genova è bloccato dallo sciopero dei lavoratori portuali indetto ieri pomeriggio subito dopo la morte di Gianmarco Desana, il camallo di 37 anni della Culmv schiacciato da un semirimorchio nel garage del traghetto “La Suprema” al termine delle concitate fasi della partenza. Arrivano e partono solo i traghetti per la Sicilia, la Sardegna, la Spagna ed il Nord Africa: dopo l’accordo raggiunto ieri sera in prefettura tra le autorità ed il console della Culmv Antonio Benvenuti, i portuali consentono l’imbarco solo dei passeggeri e delle loro auto, ma non quello dei camion, che resteranno fermi in banchina sino alla mattina del 26 dicembre.

    Da stamattina alle 7 i camalli presidiano nuovamente i varchi portuali, dove si sono formate code di camion in attesa, ed il terminal traghetti. “Facciamo salire a bordo solo i passeggeri con auto al seguito – conferma uno dei manifestanti davanti alla Stazione marittima – facciamo passare anche i camionisti che tornano a casa per Natale ma solo con la motrice, senza il semirimorchio”.

    Un lavoratore tiene in mano una lista di cognomi fornito dalla compagnia Grandi Navi Veloci: sono le persone attese dai parenti nelle isole alle quali deve essere garantita la partenza. Ai presidi controllati da agenti di Polizia e Carabinieri, aderiscono anche lavoratori della Ferport, la società delle manovre ferroviarie, delegati Fiom delle aziende metalmeccaniche all’interno del porto e lavoratori e delegati sindacali di diversi terminal genovesi, tra cui Sec e San Giorgio.

  10. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,
    rileggi il post di Bartoli per cortesia!
    Mi sa che non ci hai capito un tubo!
    Oppure solo il nome ti fa dire “certe cose”, senza aver capito il contenuto!

    cc

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    http://www.youtube.com/watch?v=cbfeGUI6Ltc&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-3-HM

    Un documento davvero storico, che ho inserito nel testo di questa puntata perché mostra in modo inconfutabile come a seminare odio e minacce fisiche anche di morte sia la premiata ditta Berlusconi-Bossi-&C. Nel video si vede e si sente Bossi minacciare perfino l’uso del fucile per “andare a prendere la canaglia centralista italiana e romana”. Embé, “valori cristiani” o valori bollati?
    pino nicotri

  12. Anita
    Anita says:

    x CC

    Hai ragione, ho letto in fretta…

    Marion Berry pero’ e’ stato rieletto ed e’ ancora in politica…

    Ciao, Anita

  13. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x Anita

    Chi ?? Proprio quel

    Nel 1995 era ancora sindaco un certo Marion Berry, messo in galera per uso e spaccio di droga, il quale fece spalare solo le strade del suo quartiere.

    E’ consolante per noi ittagliani,però è desolante al contempo, almeno il buon Marion sembra che un giretto nelle patrie galere se lo sia fatto!

  14. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Cosa penso della Milano degli ultimi decenni lo ho interamente espresso al momento dell’insediamento di Formentini sindaco leghista, inoltrai formale richiesta di essere cancellato dall’anagrafe del comune, per capire chi erano e dove stavano andando non mi servivano le mille conferme che sarebbero poi puntualmente arrivate.

    X Ber .. La pasta con le noci è il piatto tradizionale della vigilia dell’Appennino emiliano, un piatto semplicissimo, noci tritate finemente,( mia nonna le schiacciava rotolandoci sopra con una bottiglia , io uso il “tritatutto” elettrico), si fa scaldare del burro in una casseruola con una “grattatina” di noce moscata, appena sciolto il burro (non va fatto friggere) si aggiungono le noci mescolando bene per circa cinque minuti , sempre a bassa temperatura, quanto basta a far uscire dalle noci un po’ del loro olio e relativo aroma. Con l’impasto si condisce la pasta, che generalmente sono le trenette, si finisce con del parmigiano un po’ grattugiato ed un po’ a scaglie ed alcune noci spezzettate.
    Piatto non proprio dietetico, le calorie si avvicinano a quelle dell’idrogeno, per mitigarlo senza stravolgerlo troppo uso poco burro dell’olio ed un po’ dio panna.

    Buone feste a tutti.
    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  15. Pasquino
    Pasquino says:

    Caro Nicotri, questo è niente.
    Quello che verrà sarà ancor peggio.
    Il bello per gli italiani non è ancor venuto.
    Auguri a tutti e in tutti i sensi.

  16. Anita
    Anita says:

    x CC

    Washington DC e’ una citta’ unica, la popolazione fa meno di 600’000 abitanti, la maggioranza e’ nera.

    Ecco perche’ Marion Berry e’ tanto amato…
    La struttura della città e’ politica, diversa dalle altre citta’.

    Durante il giorno la popolazione si triplica, ma non sono residenti.

    Anita

  17. ber
    ber says:

    Ciao Antinio,
    grazie per la ricetta ,…proverò uno di questi giorni.

    Oggi,comunque ho mangiato una pasta con un condimento fatto da:
    tonno,prezzemolo,alici,capperi,…con burro come cucini tu.
    Niente male.

    Buon Natale a tutti,Ber

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino ,

    ho visto i milanesi, soprattutto le milanesi, in TV bardati come mammut.
    Bisogna però essere comprensivi; gli viene un dito di neve ogni tanto…e le pellicce giacciono negli armadi!

    Noi usiamo giacconi di lana cotta tirolese; li compro a S.Candido.
    Con una sciarpa e un berretto si è al riparo di neve, vento e acqua.
    Pochi anni fa ho visto in via della Spiga i “scarpez” carnici.
    250 euro per un valore di 40! Li vendevano come noccioline!!!

    Gli sta bene!
    Auguri a tutti con Altan: il bicchiere è mezzo pieno!! Coraggio.
    Sylvi

  19. Barattoli
    Barattoli says:

    Ciao Pino, ma sta storia che l’aggressione a Berlusconi sia una montatura (in tutto o in parte boh), va considerata o no?

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!!
    Guardi che il Truffolo di Arcore insieme ai truffoli della SEGA NORD se solo si azzardano a intrufolare una forma di neofascismo in questo paese chiamato Italia dovranno passare su 30 milioni (ma saranno di più) di cadaveri. Compresi quelli dei poppanti.
    Ergo: no pasaran!
    P.S.: anche ci provassero, poi con chi?
    Con Gasparri, con Capezzone, con Kazzeroli, con Cicchitto , Bossi e Borghezio?
    Li ha mai visti o sentiti?
    Vada su you tube e clicchi il nome: meglio che andare al cinema.
    Buoooon Nataaale.

  21. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Gasparri, con Capezzone, con Kazzeroli, con Cicchitto , Bossi e Borghezio?..
    Secondo me non sono uomini, non sono neppure esseri viventi ma droidi con sembianze vagamente umane, provvisti di un softer ridotto al minimo, praticamente, a parte l’involucro, sono come quei megafoni cinesi che registrano per 15 secondi e poi ripetono all’infinito.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  22. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    In citta’ non era una novita’.
    Mia mamma andava a fare la spesa con la volpe argentata sulle spalle, cappello di ultimo grido e seguita dalla cameriera.
    Anzi adesso portano i blue jeans…

    Nel mio Stato siamo alla buona, ognuno come gli pare e piace….

    Ciao cara,
    Anita

  23. ber
    ber says:

    …appeva arrivato in Congo,1965, mi sono meravigliato che non si vedevano fili elettrici in giro,…erano tutti sotto traccia…

    …appena arrivato in canada,1969,mi sono meravigliato che tutti i fili elettrici erano su pali,messi male,e d’inverno si rompevano
    facendo rimanere interi quartieri al buio…

    …ritornato in Nigeria,1999,per la costruzione di uno stabilimento per case prefabbricate-antisismiche,…in Africa il sisma non esiste…

    …all’Aquila il sisma c’è stato,…ma quando l’ho proposto si son messi a ridere,…

    Buon Natale a tutti,Ber

  24. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    di tanto in tanto, un concerto, una serata elegante fa piacere a qualsiasi donna mettersi elegante, forse, forse anche agli uomini!!!

    E’ andare a comprare il sedano e le cipolle “in tiro” che fa ridere!
    Al tempo di tua mamma era comprensibile, il mondo girava così.

    Ricordo che nelle prime crociere in barca portavo sempre un paio di vestiti eleganti per la cena in Marina.
    Li ho usati pochissimo, soprattutto perchè i marina croati non erano il Real Club Nautico di Palma de Maiorca.
    E poi dovevo arrivare sulla porta del ristorante con le scarpe in mano per non inciampare in cime e cimette, così vestito lungo e piedi sporchi!

    I più affettuosi auguri.
    Sylvi

  25. Il Pakistan e il mito della “bomba islamica”
    Il Pakistan e il mito della “bomba islamica” says:

    Il Pakistan e il mito della “bomba islamica”
    di Nicolas Ténéze
    21 Luglio 2009

    Il rischio di vedere la bomba atomica pakistana cadere nelle mani dei “terroristi islamici” o altri “taliban” è citato da Washington per giustificare il suo impegno militare in Afghanistan/Pakistan. Tuttavia, secondo lo studio di Nicolas Hold che pubblichiamo, questa minaccia è immaginaria: la bomba pakistana è stata sviluppata con l’assistenza tecnica da parte di Cina e Stati Uniti. Al di là delle vicende politiche, Washington ancora ne mantiene il controllo.

    La Coalizione, impegnata dal novembre 2001 nel “cimitero degli imperi”, l’Afghanistan [1], è di fronte ad un peggioramento della situazione dal 2005, con il numero delle vittime civili e militari in costante aumento, una strisciante islamizzazione, e violenze da parte di ribelli in tutti i tipi: taliban, signori della guerra recalcitranti, trafficanti di droga, separatisti etnici o semplicemente banditi. La guerra si è subito propagata in Pakistan (si parla della guerra in AfgPak), di cui in effetti ha fatto parte. Questo paese oscilla tra una collaborazione misurata con la Coalizione, a volte una collaborazione forzata, e la volontà di gestire i Talibani per mantenere un delicato equilibrio politico interno. Negli ultimi mesi, gli “studenti” sono avanzati, avvicinandosi alla capitale, Islamabad.
    Il Pakistan, stato artificiale a maggioranza musulmana sunnita, fondato il 14 agosto 1947, sulla base di una federazione di regioni autonome, ha la bomba atomica in teoria dal 1987, ma a quanto pare l’ha testata per la prima volta durante l’estate del 1998, questa data è considerata oggi quello dello status nucleare del paese. Deterrebbe attualmente tra 20 e 100 testate nucleari, gli studi sono divergenti. Il paese non ha firmato il Trattato di non proliferazione (TNP), il Comprehensive Test Ban Treaty (CTBT), il Codice di condotta della Aia sulla proliferazione dei missili balistici. Inoltre, numerosi rapporti concordanti nel 1996 [2], suggeriscono l’esistenza di un programma incentrato su armi biologiche e sull’antrace, anche se la Convenzione sulle armi chimiche (CWC) e batteriologiche (CAB) sono stati firmati e ratificati. Sa présence fut une conséquence de leur emploi par les Soviétiques en Afghanistan. Tale presenza è stata una conseguenza del loro impiego da parte dei sovietici in Afghanistan.
    Oggi i media hanno il timore che queste armi cadano nelle mani dei “terroristi” che potrebbero usarle o minacciare di farlo nei confronti dell’”Occidente”, d’Israele e dei loro alleati, o contro il nemico indiano. Ora, vi sono molti interrogativi su questa misteriosa ‘rete Khan’, accusata di essere dietro a tutti i mali della proliferazione e della “bomba islamica”, secondo le parole del presidente Zulfikar Ali Bhutto (1972-1977). E’ dubbio che il Pakistan abia effettivamente perseguito le sue ricerche senza che le grandi potenze lo sapessero, e che il suo arsenale sia effettivamente al di là del loro controllo. Per scoprire di cosa si tratta, è necessario tornare sulla storia del programma nucleare del Pakistan.

    SEGUE in http://www.voltairenet.org/article160853.html

  26. Lombardia, discarica e paradiso delle mafie
    Lombardia, discarica e paradiso delle mafie says:

    C’È UNA GOMORRA DI LOMBARDIA (E L’EXPO è ALLE PORTE) – VIAGGIO NEL BUCO NERO DELLE DISCARICHE – CAVE, BONIFICHE, SMALTIMENTO DI RIFIUTI TOSSICI E NUOVI COMPLESSI IMMOBILIARI – LA PROCURA DI MILANO APRE UN’INCHIESTA, E INTANTO SOSPENDE NOVE SOCIETÀ IN ODORE DI CRIMINALITÀ – È LO SCENARIO DELINEATO DA GROSSI AI MAGISTRATI. DOVE SI INTRECCIANO AFFARI E POLITICA…

    Alessandro Da Rold per “Il Riformista”

    La criminalità organizzata è tornata di attualità in Lombardia. Mafia o ‘ndrangheta fa lo stesso, perché se nella giornata di ieri si è registrato l’arresto del boss di Cosa nostra Ugo Martello, dall’altra parte si presta particolare attenzione alle inchieste della procura di Milano che riguardano da vicino lo sviluppo territoriale della regione, tra cave, bonifiche, smaltimento di rifiuti tossici e la costruzione di nuovi complessi immobiliari.

    Il tutto con l’Expo 2015 alle porte. Proprio ieri il tribunale di Milano ha emesso un decreto di sospensione per sei mesi nei confronti di nove società immobiliari operanti tra Cesano Boscone, Buccinasco e Cisliano, tra cui la Kreaiamo spa.

    È la prima volta nella storia recente della città. Secondo l’inchiesta “Parco Sud,” coordinata dalla Dda di Milano e dal pm Ilda Bocassini, vi sono fondate motivazioni che queste società «abbiano costituito uno strumento di appoggio delle attività delle cosche, consentendo una partecipazione occulta e perseguendo interessi economici».

    Vicende dove sarebbero implicati esponenti delle cosche calabresi, cui lo stesso Giuseppe Grossi, il re delle bonifiche, arrestato il 20 ottobre scorso nell’ambito dell’inchiesta Santa Giulia Montecity, fece accenno prima di finire in carcere, di fronte ai magistrati. «Mi ero reso conto che la Sadi di Torino era in mano a un clan malavitoso calabrese».

    E la Sadi piemontese è solamente una delle tante società della galassia Green Holding, il gruppo di Grossi, leader in Italia per le bonifiche ambientali. Proprio questa è una delle tematiche più spinose che riguarda da vicino la regione Lombardia. Al Pirellone, all’assessorato all’Ambiente, svetta una montagna cartacea di provvedimenti amministrativi dove è probabilmente difficile trovare il bandolo della matassa.

    L’assessore Massimo Ponzoni, interrogato dai magistrati nell’ambito dell’inchiesta su Grossi, si è difeso in commissione: «Il Pirellone svolge solo controllo gestionali, è l’Arpa a verificare se gli interventi sono regolari. La magistratura farà chiarezza». Ma quindi se una bonifica non va buon fine o se è stata effettuata in modo irregolare, di chi è la responsabilità? E se fosse stata fatta esclusivamente per scopo di lucro? Di mezzo, non bisogna dimenticarlo, c’è la salute stessa dei cittadini.

    «È da quindici anni che lotto in consiglio regionale per avere chiarezza su questi argomenti – dice Silvia Ferretto, ex consigliere di Alleanza nazionale, ora nel gruppo misto, silurata alla presidenza della commissione ambiente dal voto segreto dei suoi stessi colleghi di partito – Non sono mai riuscita a capire quali sono i criteri con cui si stabilisce che una bonifica ha una priorità rispetto a un’altra. Oppure in che modo si decida la destinazione finale di un’area da bonificare. I dati sono contraddittori, si intersecano tra loro. Ci sono ombre sulle stesse fideiussioni».

    Ilda “la rossa” si occupò di mafia a Milano all’inizio degli anni 90, alla vigilia di tangentopoli, con la Duomo Connection. Un’inchiesta che portò in carcere alcuni esponenti mafiosi per spaccio di cocaina, ma che non dimostrò alcuna responsabilità dell’amministrazione comunale che aveva concesso alcune autorizzazioni urbanistiche. Ora è il business degli scavi e dello smaltimento dei rifiuti a insospettire gli inquirenti. Si scava, si bonifica e poi si costruisce: il giro d’affari è di centinaia di milioni di euro.

    Sotto i riflettori ci sono i cantieri degli scavi lombardi, tra cui il Parco Sud, ma soprattutto, oltre al caso Santa Giulia, pure altre bonifiche, come la stessa Sisas di Pioltello, dove operava Grossi. Si calcola – dati dell’assessorato all’Ambiente – che in Lombardia su 618 bonifiche 21 siano in mano all’imprenditore ora in carcere insieme a Rosanna Gariboldi, moglie dell’ex assessore Giancarlo Abelli. È l’ex Sisas a destare maggiori preoccupazioni insieme all’area ex Falck di Sesto San Giovanni.

    Ma in Lombardia sono decine i casi di discariche abusive o di bonifiche ambientali non portate a termine. Lo scorso 3 dicembre sono state raggiunte da avviso di garanzia dieci persone nell’inchiesta della procura di Voghera sull’amianto alla Fibronit di Broni, in provincia di Pavia. Morte e ingiustizia, dicono i cittadini che avranno a che fare con il sito da bonificare ancora per molto tempo. Le cifre per la bonifica sono infatti troppo alte.

    Mancano i fondi. «Eppure – sottolineano esponenti di Legambiente – gli esempi italiani che dimostrano come finanziamenti pubblici importanti siano stati erogati non mancano». Grossi ha tuttora in corso con la regione Lombardia un accordo di programma per la bonifica della Sisas di Pioltello. «Stiamo parlando di 120 milioni di euro, più un aumento dei costi di 44 milioni», ricordano alcuni consiglieri del Prc lombardo.

  27. TUTTE LE MANCE NATALIZIE NELLA FINANZIARIA - CHIESE, STRADE E PRODOTTI TIPICI UNA PIOGGIA DI EURO DA 105 MILIONI
    TUTTE LE MANCE NATALIZIE NELLA FINANZIARIA - CHIESE, STRADE E PRODOTTI TIPICI UNA PIOGGIA DI EURO DA 105 MILIONI says:

    TUTTE LE MANCE NATALIZIE NELLA FINANZIARIA – CHIESE, STRADE E PRODOTTI TIPICI UNA PIOGGIA DI EURO DA 105 MILIONI – la prima cosa che si scopre è un torrente di denaro che arriva alla Chiesa, già finanziata dallo Stato con l’otto per mille – Un alone di mistero circonda i 400.000 euro in una sola tranche assegnati alla Fondazione nazionale “Carmignani” di Livorno…

    Stefano Feltri per “Il Fatto Quotidiano”

    “Fare ironia su questi micro interventi significa non avere il senso della democrazia”, ha detto ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nella conferenza stampa di fine anno. Eppure gli interventi previsti dalla Finanziaria – ormai noti come “legge mancia” – sono micro nei singoli importi, ma sommati valgono un massimo di 165 milioni di euro in tre anni, 105 subito relativi al 2009 (di questi ne vengono impiegati circa 103), poi 30 e 30 nel 2010 e 2011.

    Regali di Natale, ciascuno di poche decine di migliaia di euro, che secondo Tremonti sono in perfetta sintonia con lo spirito della manovra e, anche se decisi dall’alto a Roma, con la tensione leghista al federalismo, visto che “i soldi vanno ai loro territori”. La trasparenza non è il punto di forza di questa “legge mancia”: si parte dalla legge Finanziaria, si arriva a 165 milioni di fondi stanziati nel 2008 che si frammentano in decine e decine di interventi la cui lista completa è stata appena pubblicata sul sito della Camera dei deputati, come allegato ai lavori della commissione Bilancio della seduta del 22 dicembre.

    OPERE DI BENE. Una volta arrivati alla lista degli interventi, la prima cosa che si scopre è un torrente di denaro che arriva alla Chiesa, già finanziata dallo Stato con altre voci della spesa pubblica come l’otto per mille. Il primo intervento religioso che si incontra scorrendo le 47 pagine di tabelle riguarda l’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo (la terra di padre Pio), a cui finiscono 400 mila euro nel 2009 per il “recupero ambientale degli immobili della curia vescovile” (integrati da 50.000 all’anno per i successivi due anni). Arrivano poi altri 100.000 in tre anni per la ma “manutenzione straordinaria di immobili e arredi della parrocchia
    Qualche pagina dopo ci sono 100.000 euro per il “recupero ambientale e ristrutturazione della chiesa di san Francesco finalizzata allo sviluppo turistico” nel comune di Aversa (in provincia di Caserta). L’aggettivo “ambientale” si spiega con la necessità di giustificare il ricorso a un fondo che, almeno nella sua origine, doveva servire a finanziare la tutela dell’ambiente e la promozione del territorio.

    L’elenco del sostegno a edifici in senso lato religiosi è lunghissimo: dalla chiesa medievale di Centola, a Salerno, dove servono 50.000 euro per “incremento flussi turistici”, al seminario diocesano San Giovanni Bosco di Castellamare di Stabia a cui ne toccano 110.000 per i “lavori di ristrutturazione ostello della gioventù Monte Faito per la formazione dei ragazzi”.

    OPERE VARIE. Spiegare in meno di dieci parole come spendere parecchie migliaia di euro richiede una capacità di sintesi rara nella pubblica amministrazione. Ma molte delle giustificazioni di stanziamenti sono comunque un po’ troppo vaghe. Prendiamo il comune di Ziano Piacentino, a Piacenza, che avrà diritto nel 2010 e nel 2011 rispettivamente a 40.000 e 42.000 euro. La ragione? “Opere viarie”. In altri casi le informazioni sono appena più precise. Il comune di Castellaneta (Taranto) ha bisogno di 160.000 euro in tre anni per un “percorso ricreativo di fruizione per paesaggio della gravina di Castellaneta”.

    Un alone di mistero circonda anche le necessità della Croce rossa italiana che come causale per 160.000 euro indica un “progetto per la diffusione della cultura della donazione Comitato regionale dell’Umbria”. Molto dettagliata la spiegazione per i 400.000 euro in una sola tranche assegnati alla Fondazione nazionale “Giuliana Carmignani” di Livorno che ne ha bisogno come “contributo per la costruzione di un soggetto consortile multidisciplinare volto a sviluppare attività di supporto operativo ed informativo delle attività professionali italiane”.

    La fiscalità generale assegna anche 120.000 euro in tre anni alla non famosissima Scuola del gusto del comune di Torrecuso (Benevento) come “finanziamento per adeguamento ambientale e messa in sicurezza”.

    OPERE STRANE. Il governo che invoca il federalismo leghista ma toglie l’Ici ai comuni (risarciti con oltre 1.7 miliardi in Finanziaria), combina decisionismo centrale con la ricaduta locale. Ci sono centinaia e centinaia di migliaia di euro per marciapiedi, piste ciclabili, messa in sicurezza di strade, parcheggi e aiuole. Perfino per la “realizzazione di un campo di calcio a sette nel comune di Torino”, un intervento da 50.000 euro.

    Da Roma, nella commissione Bilancio, hanno ritenuto opportuno provvedere con 80.000 euro anche per un “impianto di valorizzazione e smaltimento delle vinacce” a Offida (Ascoli Piceno). Il comune di Monza, per citarne uno come esempio, ottiene 133.000 euro per la “sistemazione del nodo viabilistico di largo Mazzini”, un grosso incrocio con una piccola aiuola al centro che, a giudicare da Google Maps, non sembra aver bisogno di grandi interventi.

    Se queste opere sono soltanto alla lontana coerenti con le misure del Fondo che eroga i soldi, altri soggetti hanno chiesto soldi per progetti davvero collegati all’ambiente e al territorio. Ono San Pietro, in provincia di Brescia, ottiene 70.000 euro per la promozione dei “prodotti tipici e delle attività alimentari”.

    Più criptica la cittadina salernitana di Perdifumo: 200.000 euro per la “realizzazione ecomuseo vichiano per valorizzazione e sviluppo dei luoghi vichiani in Vatolla”. Roma, forse per la vicinanza ai centri decisionali, riesce ad aggiudicarsi molti soldi. Per esempio quasi mezzo milione (450.000 euro) per un “programma di azioni finalizzate allo sviluppo economico del tessuto produttivo della capitale” e ben 210.000 per sostenere la rete dei “farmers’s market” del comune, coltivatori che vendono direttamente al pubblico saltando la mediazione dei negozi.

  28. AUGURI da BABBO NATALE!
    AUGURI da BABBO NATALE! says:

    A
    chi
    ama
    dormire
    ma si sveglia
    sempre di buon
    umore. A chi saluta
    ancora con un bacio. A
    chi lavora e si diverte di
    più. A chi va in fretta in auto, ma
    non suona ai semafori. A chi arriva
    in ritardo ma non cerca scuse. A chi spegne
    la televisione per fare due chiacchiere. A chi è
    felice il doppio quando fa a metà. A chi si alza presto
    per aiutare un amico. A chi vede nero solo quando è buio.
    A chi non aspetta Natale
    per essere
    più buono
    AUGURI
    DI BUON NATALE
    E FELICE ANNO NUOVO

    Babbo Natale

  29. E adesso questi pezzi di merda a chi daranno la colpa?
    E adesso questi pezzi di merda a chi daranno la colpa? says:

    L’episodio nella basilica prima della messa di Natale. Ricoverato un cardinale
    Una donna con problemi psichiatrici ha saltato le transenne e ha trascinato a terra il Pontefice
    Paura a San Pietro, spinto il Papa
    Il Vaticano: “Benedetto XVI sta bene”

    CITTA’ DEL VATICANO – Momenti di paura a san Pietro nella notte alla messa di Natale. Durante la processione che precede l’inizio della celebrazione, una donna svizzera ha saltato la transenna gettandosi contro il Papa. La guardia vaticana l’ha bloccata la donna, che però ha trascinato il Papa a terra. Benedetto xvi infatti, ha perso l’equilibrio ed è caduto a terra. Il pontefice, però, si è subito rialzato e ha celebrato la messa senza alcun cambiamento di programma.

    “Nessuna conseguenza fisica per il Papa che impartirà regolarmente la benedizione ‘Urbi et Orbi’ questa mattina – ha detto padre Federico Lombardi, portavoce vaticano – Non ho nessuna ragione per credere che ci sia qualche cambiamento di programma”.

    La donna, che non era armata, si chiama Susanna Maiolo, è Svizzera e ha forti problemi psichiatrici. Attualmente è stata trasferita in una struttura sanitaria psichiatrica. La Maiolo, lo scorso anno, sempre la notte di Natale, aveva tentato di avvicinarsi al Papa, ma era stata fermata dagli uomini della sicurezza.

    Peggio è andata al cardinale Roger Etchegaray, 87 anni, caduto nei momenti di concitazione. Il prelato è stato ricoverato al policlinico Gemelli per una frattura del femore e sarà operato. “Le condizioni fisiche generali sono ottime – riferiscono fonti mediche – ed è anche di buon umore”.

    Dell’aggressione si occuperà unicamente la giustizia vaticana. Il procedimento a carico della donna sarà istruito secondo le norme sancite dalla Santa Sede. Gli inquirenti italiani potrebbero entrare in campo solo su richiesta, secondo quanto stabilito dal concordato.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ho aggiunto al testo del mio intervento queste parole:

    ” E senza contare che il primo a minacciare sberle e botte da orbi anche in diretta televisiva è stato il loro campione ed ex ministro (!) Giuliano Ferrara, a suo tempo al soldo della Cia, ed ex direttore di Panorama, proprietà anche quela di di Berlusconi. Il grande, di panza, Ferrara ha infatti minacciato Giampaolo Pansa di prenderlo a sberle durante una trasmissione televisiva nella quale si parlava di mezzette e Tangentopoli, per poi in una occasione successiva minacciare non ricordo chi con un romanesco e volgarissimo “ti scorchio!”, che è come dire “ti storpio!” “.

    E un po’ più in basso ho aggiunto: “Questi sono i maestri di pensiero – e di amore! – della gentaglia berluscona, ipocrita e violenta. I maestri di pensiero dell’Italia che ha in mente mister B”.

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Lo spintone a Ratzy sembra sia stato dato da una psicolabile.
    Svizzera.
    Mi immagino Cicchitto a bofonchiare: ” tutti kommmmmmmmmmmmmmmmmunisti, stì svizzeri!”
    C.G.

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Barattolo

    Non voglio credere a una montatura, mi pare assurda. Però è un fatto che il video mostra chiaramente che l’oggetto NON lo ha colpito in viso, di sicuro NON all’altezza del naso e dell’occhio. E i troppo minuti fermi in auto mi sembra siano cosa strana. Forse la verità sta nel mezzo: è stato sì colpito, cosa grave e da condannare, ma hanno aumentato l’apparenza del danno. Non è neppure normale che anziché ricoverarlo nel più vicino ospedale S. Giuseppe, distante sui 4 km di strada, siano andati fino al S. Raffaele, distante mi pare sui 10 km di strada, cioè oltre il doppio.
    W l’Ittaglia. E buon Natale.
    pino nicotri

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Soddisfazione viene espressa dalle Fs per la risposta degli utenti all’Alta Velocita’. In una nota l’azienda osserva: “Si mostra piu’ che lusinghiera la risposta dei viaggiatori ad appena quattro giorni dal lancio del nuovo orario ferroviario, che ha visto un generale incremento dell’offerta Frecciarossa e Frecciargento, con punte del piu’ 40% sulla Roma – Milano.
    ——
    Tipico esempio di cattiva informazione: avete provato a dare un’occhiata alle alternative alla Freccia Rossa, sulla tratta Roma Milano? Pochissimi intercity, con tempi di percorrenza assurdi. La scelta del Frecciarossa diventa obbligata, per chi non voglia passare in treno tutta la giornata! Da Roma a Milano io ho preso un Intercity che, oltre ad avere tempi di percorrenza doppi rispetto al Freccia Rossa, ha accumulato mezzora di ritardo, per sovrammercato. L’ho preso solo perchè veniva da Napoli e speravo di fare il viaggio in compagnia di napoletani, che a me sono particolarmente simpatici. Mi è andata male, perchè c’erano solo cinesi. Compitissimi, per carità, ma io il cinese non lo parlo.

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Pino
    ieri andavo dicendo che chi voglia veramente “perdonare” come sembra abbia detto il truffolo nei confronti del suo aggressore (bello spot, come con quello che gli tirò un treppiedi)
    dovrebbe porgere..l’altra guancia.
    Par condicio oppure, il mio, incitamento alla violenza?
    màh..

  35. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Se il prodotto della Democrazia sono quelle teste gloriose che ci governano, faccio volentieri a meno della Democrazia.

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A proposito: buon Natale e non abbuffarti troppo, che poi lo risenti quando fai Jogging…
    C.G.

  37. Peter
    Peter says:

    xPino

    rinnovo gli auguri. Qui e’ una bella giornata, lo e’ stata anche ieri

    xMarco T.

    e non hai provato il biscegliese coi viaggiatori cinesi?! sicuramente uno o due di loro erano discendenti di biscegliesi emigrati in Cina. Senno’ che biscegliesi sono??!!

    Peter

  38. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ho sopravvissuto il cenone dei centomila pesci…
    Oggi il pranzo di Natale, per la prima volta in famiglia, da quando mio marito e morto ho passate tutte la feste a casa di amici.

    La neve non e’ ancora arrivata, menomale per noi, ma un disastro per gli Stati ad ovest di noi, dove a causa di venti si e’ rallentata…arrivera’ da noi nel weekend.

    Ieri notte ho visto un oretta del: British Inquiring Committee into the War in Iraq.
    La testimonianza di Jeremy Greenstock, former Ambassador in Iraq.
    Interessante, chiuderebbe molte bocche in Europa, nel mondo ed anche in casa sul motivo della presenza degli Stati Uniti in Iraq.

    Ancora Auguri,
    Anita

  39. Peter
    Peter says:

    xAnita

    grazie, auguri di nuovo anche a te.
    Qui cielo terso e blu, giornata mitissima, bellissimo tramonto sul mare. Sembra una giornata di primavera prestata all’inverno per l’occasione del Natale.

    Quale sarebbe il motivo della presenza USA in Iraq oltre al petrolio? sono ‘curioso’

    ciao, Peter

  40. Pietro
    Pietro says:

    Un saluto e tanti auguri a tutti i frequentatori del blog, da Nicotri in giù!!!

    Volevo intervenire sul post 38.
    Io non sono sicuro che le cose siano molto chiare, in merito all’aggressione a Berlusconi.

    Credo che l’argomento sia stato trattato abbondantemente: non ho letto gli interventi nelle discussioni precedenti, per cui mi scuso da subito se tocco un tema già affrontato.

    Dunque, oggi a pranzo si parlava di quanto successo in Vaticano ieri sera e, davanti ai nostri parenti, mio fratello ed io abbiamo rimarcato come la ragazza lanciatasi contro il Papa sia stata intercettata subito da un uomo della sicurezza che, nei video, spunta immediatamente dalla destra non appena la donna scavalca la recinzione.

    Abbiamo messo a confronto quanto visto con le recenti immagini dell’aggressione a Berlusconi.
    Ebbene:
    – ho letto che erano circa 30 gli uomini che circondavano Berlusconi al momento del famoso lancio. Possibile che nessuno si sia accorto di nulla all’inizio?!?
    – Tartaglia prende la mira più volte, prima di lanciare. Possibile, anche qui, che nessuno abbia visto quella mano alzata e abbia fatto da scudo al premier?!?
    – Ho letto anche di una telefonata fatta da alcuni militanti del PdL alla Polizia per segnalare la presenza di Tartaglia con fare minaccioso, prima dell’aggressione: la cosa è passata in sordina. Perché non è stato fatto un controllo? Di chi la responsabilità?
    – Mi domando infine, ed è l’interrogativo maggiore, perché Berlusconi abbia trascorso tanto tempo nell’auto e sia poi uscito di nuovo, anziché filare di corsa all’ospedale… Davanti ad una situazione imprevista e fuori controllo, non poteva essere oggetto di altri attacchi?!? Tartaglia poteva agire anche non da solo: chi poteva escluderlo in quel momento?!? Leggerezza da dilettanti o preciso calcolo?
    Mah…

    Un caro saluto ad Anita, in particolare. BUON NATALE!

  41. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Quale sarebbe il motivo della presenza USA in Iraq oltre al petrolio? sono ‘curioso’
    _________________________________________________

    Sto chiudendo per diverse ore…..

    The story of the petroleum has always been a canard.
    Words of Sir Jeremy Greenstock.

    Bye, Anita

  42. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Riemerso da un pranzo di Natale piuttosto impegnativo, ma non troppo, dove sono stato attento a non esagerare (né troppo né troppo poco), un saluto, un abbraccio e una buona serata a tutti.
    Con affetto.
    pino

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    (anche) x Cerruti Gino

    La tizia che ha buttao a terra il papa NON è in galera, ma in una clinica. Ciò dimostra che è vero quanto ho sostenuto, e cioè che Tartaglia in quanto malato di mente è tenuto in carcere abusivamente, dovrebbe anche lui essere ricoverato in una clinica anziché essere rinchiuso in galera. Faccio notare che, purtroppo, la sinistra, compreso Di Pietro che pure era un magistrato, NON ha il coraggio e la decenza di far notare l’abuso.
    Buon giro in Lambretta. Uno fallo anche per me.
    pino

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