Ma Tartaglia era armato di duomo e crocefisso, attrezzi non proprio di sinistra, e Maroni e La Russa si sono dimostrati incapaci, altro che l’ondata di balle degli untori e dei mazzieri mediatici. A Togliatti spararono, ma non ci fu la reazione indecente stile berluscones sull’orlo di una crisi di nervi. Mentre i suoi scoppiano di odio più del solito, Berlusconi saggiamente parla di amore. Sicuri quindi che sconfesserà almeno l’odio seminato da anni a piene mani per esempio da radio Padania, eccogli qualche domanda in tema di amore

Ma Massimo Tartaglia contro Silvio Berlusconi non ha scagliato una piccola riproduzione del Duomo di Milano, cioè di una chiesa? E non gli hanno trovato nella sua borsa o valigetta un crocifisso di gesso lungo 30 centimetri? E allora come cavolo fanno i mazzieri di Berlusconi e i volenterosi untori al suo servizio a voler addebitare il gesto di quel disturbato psichico a chi non vuole più Berlusconi al governo anziché ai disturbi psichici di evidente stampo anche religioso di quel poveraccio di Tartaglia? E come mai i vari leader di “sinistra” fanno finta di non capire che chi va in giro con un crocifissone e riproduzioni di chiese può essere pericoloso a causa di possibili turbe “religiose”, tra tutte le più devastanti come dimostra a iosa la Storia? Possibile che il nanismo delle personalità dei leader della sinistra arrivi a un tal punto di bassa statura e di autocensura nei confronti di tutto ciò che sa di clero? Se si vuole per forza dare la colpa a qualcuno che ha “soffiato sul fuoco” di una mente psicolabile come quella di Tartaglia si potrebbe più realisticamente puntare il dito contro certe predicazioni clericali che da sempre divorano le menti non solo dei più deboli spingendoli ai gesti più scemi e a quelli più orrendi.Non voglio neppure prendere in considerazione gli arzigogoli dei vari Feltri, più demenziali, malsani e irresponsabili del demenziale gesto di Tartaglia. Chi è pagato per avvalorare menzogne come le forniture di uranio del Niger a Saddam per “le atomiche irachene”, argomento nel quale si distinse il settimanale Panorama, proprietà di Berlusconi grazie alla corruzione di almeno un magistrato,  o chi è pagato per accoltellare alla schiena i Dino Boffo facendo finta che le “bagattelle” siano grandi colpe, non può essere contrastato sul piano razionale e dialogico: i farneticatori un tanto al chilo vanno lasciati al giudizio della Storia, il cui bidone della spazzatura è già strapieno di mentitori prezzolati.
Gli starnazzatori di responsabilità della sinistra e/o del giornale la Repubblica nel pessimo gesto di Tartaglia sono gli stessi mascalzoni che assolvevano da ogni responsabilità il Roberto Calderoli che esibendo una “canotta” offensiva contro Maometto suscitava manifestazioni di proteste nel mondo arabo finite con un buon numero di morti. Capisco ragionare con il culo, ma qui si tratta di culi non come quello della Carfagna, che Dio lo benedica e che molti se lo godano, bensì di culi come quello di un Giuliano Ferrara, modello cioè “che Dio ce ne scampi e liberi!”.

In fatto di cialtroni e cialtroneria vale la pena soffermarsi solo su due casi. Il primo è il caso del ministro Alfano, che da bravo ministro della Giustizia forse un po’ troppo al servizio degli interessi privati di Berlusconi ha della giustizia e dei processi una idea vaga. Alfano infatti, senza fare neppure mezza indagine e senza uno straccio di prova, ha già emesso la sentenza: il gesto di Tartaglia è il risultato delle agitazioni varie, di piazza e non di piazza, contro Silvio Berlusconi. La scemenza di questo modo di (s)ragionare è tale che viene la voglia di far notare al signor ministro come non si renda conto che dovrebbe allora di conseguenza concludere che Spatuzza ha detto il vero. Ci sono infatti semmai più indizi a sostegno di quanto ha detto Spatuzza che di quanto ha sentenziato senza arrossire di vergogna Alfano.

Il secondo caso è la “testimonianza” del tale, ovviamente intruppato tra i fans del Cavaliere, che ha dichiarato di avere visto Tartaglia farsi avanti “a mani libere” e ricevere da qualcuno “un oggetto pesante” poco prima di scagliarlo contro Berlusconi. Anzi, un oggetto talmente “pesante” che una volta caduto in terra si è sentito distintamente un “rumore enorme” nonostante il baccano della folla…. Già un tale lessico dovrebbe consigliare una visita controllo se non da uno strizzacervelli almeno da un buon otorino. Il problema però è che Tartaglia le mani non poteva affatto averle libere, visto che il crocifissone glielo hanno trovato in una borsa: forse che la borsa la teneva con i denti? Forse la stringeva con un piede anziché con una mano o con un braccio? O forse la teneva infilata tra le chiappe? Qui siamo ai “misteri” come quelli della scomparsa di Emanuela Orlandi o della morte del trans Brenda, il (o la?) preferito di Marrazzo. L’unico mistero del caso Orlandi è come faccia il giornalismo ad avere bevuto e continuare a bere tante minchiate. E l’unico mistero del caso Brenda è come facciano i lettori e i telespettatori a dare retta ai malati di misterite acuta: Brenda è morta soffocata in un buco di appartamento chiuso a chiave dall’interno e con la chiave ancora nella toppa! Anche un deficiente capisce che NON può esserci nessun killer: da dove sarebbe uscito, se non ci sono finestre e se l’unica porta era chiusa dall’interno, per giunta con la chiave ancora infilata nella serratura?! Ah, già, forse è fuggito passando a mo’ di ectoplasma dai muri di cemento armato….. Povera Italia!

Il ministro Maroni anziché annunciare bavagli a Internet e alle manifestazioni dovrebbe dimettersi data l’inettitudine dimostrata dalla polizia. In particolare, dal poliziotto che ai due che gli hanno segnalato Tartaglia PRIMA del lancio ha continuato a stare incollato al telefonino e ha risposto loro “Rivolgetevi al 113″! Ed è da chiarire il ruolo del ministro La Russa, se è vero che è stato l’ideatore e l’organizzatore della manifestazione, alla quale partecipavano in massa i suoi fedelissimi di Milano, gente che è rimasta ferma ai tempi del Msi, se non della Repubblica di Salò.

Il dramma è che il mare di cazzate inverosimili sparate dai mazzieri e dai volenterosi opinion leader (!) al servizio della resistibile ascesa del Cavaliere fotografa purtroppo una realtà reale: fotografa cioè il livello e il modo di (s)ragionare che ormai va per la maggiore in quello che è diventato lo Strapaese del reality.  Lo Strapaese che si avvia a passo di serial televisivo e con le mutande griffate verso il declino e verso qualcosa che da un annetto io definisco “pericolo di barricate stile banlieue” e che la stampa estera ora definisce “pericolo di violenze”.

Tralasciamo dunque il ciarpame e a Berlusconi che pur ferito in volto risponde parlando d’amore rivolgiamo gli auguri di pronta guarigione. E qualche altra domanda:

- signor primo ministro, lei giustamente ha dichiarato che l’amore vince su tutto. Una dichiarazione che le fa onore. Ci spiega quindi che tipo di amore è quello dei leghisti che fanno parte del suo governo e propongono spesso e volentieri di affondare a cannonate i barconi dei poveri cristi extracomunitari che cercano scampo in Italia?

- Lei è certamente al corrente di quanto diffuso da radio Padania, emittente della Lega Nord, asse portante del suo governo, contro gli extracomunitari e gli zingari, a volte minacciati di caccia all’uomo dalle telefonate degli ascoltatori. Di che tipo di amore si tratta secondo lei?

- Alla periferia di Milano il campo nomadi di Opera è stato incendiato, per fortuna senza vittime. Di che amore si è trattato in questo caso? Amore per le fiamme, si direbbe, ma non ritiene sia un amore pericoloso? E i forsennati che vogliono addebitare a tutti i costi alla sinistra e ai giornali Repubblica e L’espresso il gesto di Tartaglia non dovrebbero quindi – se fossero onesti, ma lei sa bene che non lo sono – a maggior motivo addebitare a radio Padania, cioè alla Lega, quell’incendio?

- Che tipo di amore è quello dell’onorevole Borghezio che in comizio elettorale grida “Marocchini di merda!”? Amore per l’impunità, si direbbe, visto anche che i magistrati si sono ben guardati da muovere un dito.

- Che tipo di amore è quello dei leghisti del suo governo che fanno il tifo per i baristi che accoppano a sprangate un poveraccio, ovviamente extracomunitario, che ha rubato una scatoletta di biscotti?
– Che tipo di amore è quello dei leghisti del suo governo che fanno il tifo per i tabacchini che rincorrono per strada accoppandoli a revolverate dei disgraziati che hanno il torto, certo grave, di averlo rapinato di un po’ di quattrini?
– Che tipo di amore è quello dei leghisti del suo governo che fanno il tifo per i gioiellieri che corrono in strada per uccidere a revolverate chi gli ha spaccato la vetrina forse con l’intenzione di rubarne il contenuto?
– Restando sempre in tema di amore, che amore per la donna è quelle delle sue televisioni che hanno ridotto la donna a corpo da esibire nei modi più incredibili anche nelle occasioni più stupide?
– Non vorremmo violare la sua privacy, per carità!, ma che tipo di amore è quello per sua moglie se lei stesso si vanta di essere tuttora un discreto tombeur de femmes? Per educazione, non le rivolgiamo la stessa domanda riguardo la sua prima consorte.
– Parlando invece di amore in senso lato, che amore per la verità è quello di chi, come lei, cerca di sottrarsi in tutti i modi agli accertamenti di giustizia?
– Sempre in tema di amore in senso lato, che amore per la verità è quello di chi, come lei, si trappa i capelli – trapiantati o no – accusando i magistrati di complotto quando invece negli Stati Uniti un presidente, per l’esattezza Bill Clinton, s’è lasciato interrogare senza protestare da un apposito magistrato e ha dovuto anche mostrare il suo pene a una commissione medica perché controllasse se lo aveva davvero ricurvo come sosteneva una sua accusatrice di molestie? Da notare, signor primo ministro, che Clinton, contrariamente a lei, era stato senza alcun dubbio eletto dal popolo senza mediazioni di sorta, eppure avrebbe potuto senza scandalo alcuno essere cacciato dalla Casa Bianca con la procedura di impeachment. Procedura banalmente prevista dalle leggi, senza che nessuno si ammali di complottivite acuta.
– Che amore è per l’eguaglianza dei cittadini e l’onestà del ragionare quello del suo ministro della Giustizia Angelino Alfano – e di chi ragiona come lui – che senza nessuno straccio di prova e neppure di indizio scarica su chi non la vuole al governo la responsabilità dell’aggressione di Massimo Tartaglia mentre invece getta direttamente nella spazzatura sia le testimonianze tipo Spatuzza, che peraltro noi non abbiamo mai perso su serio, e sia le condanne confermate in Cassazione di un corruttore di magistrati come Cesare Previti?
– Ci scusi, ma a proposito di amore e Previti, che tipo di amore per la legalità, l’onestà e la decenza è quello insito nel suo tentativo di far nominare ministro della Giustizia uno come Previti ben sapendo, stando alla sentenza della Cassazione, che corrompeva per lei magistrati onde scippare la proprietà della Mondadori? Forse il suo era amore, sì, ma per Previti anziché per la Repubblica italiana?
– Che amore per il senso di responsabilità è quello del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che anziché dimettersi per la strafottenza di un poliziotto avvertito da due persone della pericolosità di Tartaglia ha continuato a telefonare col cellulare e ha risposto loro di rivolgersi al 113?

- Che amore verso i giovani e la democrazia è il suo, signor primo ministro, se dal palco del comizio si mette a gridare “Vergognatevi” a un gruppo di giovani e di cittadini italiani che legittimamente esprimono un pacifico dissenso fatto di parole e slogan? Davvero lei è convinto che debbano vergognarsi tutti coloro che, in Rai come in piazza Duomo, non sono d’accordo con lei e non la incensano? Non le pare che più che di amore per il confronto democratico il suo sia amore solo per lei stesso?

- Che tipo di amore è quello di chi, come lei, ha installato una propria figlia a capo di un impero editoriale ottenuto, come la Mondadori, corrompendo almeno un magistrato per scipparlo ai legittimi proprietari? Certo, il suo è l’amore di un padre per una propria figlia, ma non le pare un amore piuttosto diseducativo, oltre che amore per il potere e l’accaparramento?
– Che tipo di amore per l’obiettività è quello dei suoi sostenitori e mazzieri mediatici che accusano la sinistra per il gesto di Tartaglia dopo avere a suo tempo negato qualunque responsabilità morale del leghista Calderoli nelle manifestazioni di protesta provocate in un Paese islamico dall’esibizione in diretta tv della T-shirt offensiva contro Maometto e finite con vari morti?
– Che tipo di amore per la democrazia e la legalità è quello dei suoi ministri che accusano ormai di eversione perfino le manifestazioni pacifiche come quella del 5 dicembre contro di lei come primo ministro e qualunque critica nei suoi confronti fino a voler “regolamentare”, cioè di fatto imbavagliare, Internet e manifestazioni?
– Che tipo di amore per il senso delle proporzioni e la pacifica convivenza sociale è l’insistere dei suoi sostenitori e mazzieri mediatici nel voler spacciare il gesto inconsulto di Tartaglia per una sorta  di dichiarazione di guerra civile quando a Togliatti capitò di molto peggio e i comunisti reagirono molto meglio? Lei ha 70 anni suonati e ha anche studiato. Possibile non sappia che a suo tempo al leader comunista Palmiro Togliatti addirittura spararono, e che non si trattava di malati di mente come Tartaglia? Possibile che lei non sappia che Togliatti e i comunisti reagirono con inviti e ordini alla calma anziché con i malcelati inviti all’assalto dell’opposizione come invece fanno oggi i vari capi e capetti del suo partito?
– Che tipo di amore per la verità e le persone è quello di chi, come lei, mette un Vittorio Feltri alla direzione de Il Giornale e scopre che ha massacrato un Dino Boffo spacciando per chissà che documenti giudiziari che lo stesso Feltri deve poi ammettere fossero solo “bagattelle”?

– Che tipo di amore per il libero mercato è quello di liberisti che, come lei, possiedono aziende televisive e sono a capo di un governo che prende iniziative contro concorrenti come Murdoch per fare smaccatamente gli interessi delle proprie aziende, Mediaset in questo caso?
– Che amore è per la trasparenza e la verità questa reazione contro l’opposizione a base di latrati e voli pindarici privi di logica e tale da far nascere il sospetto che ci sia davvero da parte sua qualcosa da nascondere? Il sospetto che quindi i suoi subordinati politici e mazzieri mediatici intimidiscano la sinistra e ancor più la magistratura affinché questo qualcosa resti nell’ombra.

- Termino, egregio signor primo ministro,  chiedendole che tipo di amore per la propria persona è quello di chi, come lei, premia anche con posti in parlamento e comunque in ogni caso non licenzia i propri sottoposti scoperti dalla magistratura a corrompere magistrati italiani o avvocati inglesi o a fare altre cose riprovevoli?

Il fatto che Berlusconi si guarderà bene dal rispondere a questa e alle altre domande non ci impedisce di fargli i migliori auguri di guarigione e di deprecare i gesti inconsulti come quello che poteva capitare a qualunque altro leader politico, ma che comunque è capitato al lui.

287 commenti
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  1. Faust
    Faust says:

    … torno da una festa e non ho letto altri post… Ora vado addormire… se ci riesco… notteee!!
    Faust

  2. Marta
    Marta says:

    I CITTADINI ITALIANI devono denunciare Cicchitto e tutto questo ignobile governo alla CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO. Mi pare che veramente, da quel che si legge, che molta gente è preoccupata.
    buona giornata M.

  3. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    lei puo’ avere ragione nelle sue analisi e previsioni, non lo nego. Ma il tono generale dei suoi posts in particolare sull’Italia (e non solo) denota una totale disperazione, per cui non capisco come mai non si riconosce in quel riassuntino che ne facevo.

    un cordiale saluto

  4. Peter
    Peter says:

    xAlessandro, Marco ed Uroburo

    il mio punto di vista e’ molto semplice: chi elogia la follia, o nega che la follia sia uno stato o processo patologico, di solito non conosce di persona i ‘folli’. Uso le virgolette per PC, infatti non e’ educato dire sei folle a nessuno, del resto non lo sarebbe neanche dire sei un ulceroso gastrico, o un malato di fegato o di cuore, o un sifilitico, a meno che non si parli nell’interesse del tale in questione. E’ notorio poi che i gravi malati mentali negano energicamente, a volte violentemente, la propria follia, e non hanno il minimo senso dell’umorismo. Dubito che un vero psicotico direbbe mai ‘gia’ sono matto, e allora? anzi lo sono molto piu’ di quanto non credi’, se non in fase di remissione. Per cui c’e’ una bella differenza tra la follia, che e’ uno stato di grave sofferenza psichica, e modi di essere come l’eccentricita’ o la stravaganza. Cio’ che si perde in primis e’ il senso di relativita’ del proprio ego, reciprocita’ con gli altri, paragone e proporzioni. Persino il senso della propria identita’ puo’ essere distorto (chi sono, dove sono, quando sono).
    Mi trovo molto d’accordo con Uroburo sulle differenze tra genio e follia, quantunque non saprei se certi geni lo sarebbero stati senza essere folli: puo’ darsi che nei loro casi, e per pura coincidenza, la struttura dei loro cervelli fosse quella, genialita’ piu’ follia al prezzo di uno, prendere o lasciare.
    A Marco vorrei dire che ancora oggi non si sa di sicuro cosa determini la follia, o meglio le follie. Di certo vi e’ una solida base genetica, ed anche una forte tendenza familiare. Una base biochimica notevole vi e’ nei disturbi del tono dell’umore (mania e/o depressione grave), credo sia molto meno definita nella schizofrenia, in cui temo le alterazioni strutturali del cervello siano assai piu’ complesse ed estese. Come tu dicevi, un semplice farmaco come il litio puo’ dare un eccellente controllo dei sintomi in persone maniacali, mentre negli schizofrenici un ‘difetto’ anche grave permane anche quando non delirano e le voci che sentono si sono assopite.

    un saluto

    Peter

  5. Peter
    Peter says:

    a proposito, la follia di Nietzche credo fosse dovuta a sifilide cerebrale, una forma acquisita di follia che oggi non si vede praticamente piu’, dato che la sifilide e’ curabile con la penicillina. Elogiare la follia nel suo caso mi pare decisamente troppo, e sono d’accordo con Uroburo che il suo genio non aveva nulla da spartire con la successiva follia, che lo porto’ anzi alla demenza, cioe’ danni cognitivi gravissimi ed irreversibili.
    Si sospetta che anche Mussolini fosse affetto da sifilide cerebrale, controllata piu’ o meno male coi farmaci dell’epoca

    Peter

  6. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    bravo, ma la dicitura in inglese e’ chiara: il dipinto non rappresenta la follia (insanity) ma la gelosia…Io direi gelosia morbosa, tanto per venirle incontro

    Peter

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    L´irragiovenolezza del nuovo millennio e´una follia.
    Anche la malinconia, la gelosia,l´amore,ecc. ecc.
    tutto e´follia, noi stessi che sembriamo assennati, il mondo stesso e´una follia.
    Chissa´ se poi non e´il pazzo ad essere normale, e il normale ad essere pazzo. Io una pietra sopra non ce la metterei. Rodolfo

  8. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    tutto e’ follia? ma no, semmai tutto e’ vanita’. L’uomo e’ l’animale che riesce in parte a prevedere le conseguenze delle proprie azioni, per cui molte scelte vengono considerate poi ‘folli’. In questo senso, simpatizzo con Uroburo sulla follia del mondo moderno, portato alla distruzione dall sfruttamento selvaggio delle sue risorse. Anche la sovrappopolazione per me e’ una follia.
    Per me sarebbe persino una ‘follia’ fare figli a sessant’anni, ma ci sono ormai parecchi, uomini e donne, che lo fanno. Cosi’ va il mondo

    Peter

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma la vanita´ e´anche follia. A te piace etichettare per cui avere un figlio a 16 anni e´normale o forse no , mentre a 60 anni no. Qual´e´ l´eta´esatta per cui e perfetto avere un figlio? Un folle come te ha sicuramente anche li una risposta. Su quello che diceva Uroburo mi sembra averlo semplificato con il post Nr. 60. Rodolfo

  10. PARLA MASSIMO D'ALEMA
    PARLA MASSIMO D'ALEMA says:

    Maria Teresa Meli per il Corriere della Sera

    Onorevole D’Alema, in Parla­mento ci si azzuffa un giorno sì e un giorno no, tanto per dare il buon esempio alle piazze.

    «Non si tratta del venir meno del ‘bon ton’, abbiamo un problema serio: l’elemento del populismo è diventato un dato strutturale del si­stema politico italiano in questi ul­timi quindici anni per cui il Parla­mento ha cessato di svolgere la sua funzione di luogo della mediazione ed è diventato puro luogo di rap­presentazione teatrale dello scon­tro. In Parlamento non si discute più nulla, vi è solo un susseguirsi di votazioni di parata, come la fidu­cia. Perciò è stata cancellata quella dialettica tra maggioranza e opposi­zione che portava all’assunzione di una comune responsabilità. E que­sto è il frutto di uno svuotamento del sistema democratico».

    I conflitti potrebbero inasprirsi ulteriormente?

    «Potrebbe esserci un’escalation. Il prevalere del populismo riduce gli spazi della politica, cancella l’idea che i conflitti vengono regola­ti perché c’è un bene comune che comunque non può esser distrut­to. Sono stati i partiti, il Parlamen­to, insomma la politica, ad aver consentito nel dopoguerra a que­sto Paese di governare scontri di na­tura ideologica e sociale ben più ra­dicali di quelli di oggi.
    Allora c’era una classe dirigente che incanalava dentro le istituzioni i conflitti, che così venivano governati. Se ne ridu­ceva in questo modo la pericolosi­tà. L’eccesso di personalizzazione della politica ha invece portato alla distruzione dei partiti e allo svuota­mento del Parlamento, che è ormai ridotto ad uno stadio: c’è la curva nord, c’è la curva sud, manca qual­siasi dialettica governo-Parlamen­to. Fini a mio parere giustamente ri­vendica questo meccanismo ele­mentare e difende le istituzioni».

    Secondo lei Berlusconi è re­sponsabile di questo clima?

    «Berlusconi è sicuramente un elemento di questo processo. Di quello che Piero Ignazi chiama, con un termine efficace, il ‘forzaleghi­smo’. In Italia c’è ormai una frattu­ra tra politica e antipolitica che at­traversa gli schieramenti. Da que­sto punto di vista, ci sono delle si­militudini tra il populismo di Berlu­sconi e quello di Di Pietro: sono speculari e si alimentano a vicen­da, nel senso che Di Pietro è l’oppo­sizione ideale per Berlusconi. Mi ri­cordo che nel 2002 partecipai ad un’assemblea di studenti a Firenze, dove spiegai che parlare di regime era sbagliato, affrontando anche le dure critiche di quella platea. Non ho mai visto Berlusconi affrontare i suoi elettori per dire loro che la si­nistra, nel nostro Paese, è democra­tica.
    Queste considerazioni politi­che non possono assolutamente giustificare una violenza barbara e insensata che colpisce non solo la persona di Berlusconi, ma l’istitu­zione Presidente del Consiglio che lui rappresenta. Abbiamo espresso la nostra solidarietà e Bersani ha fatto benissimo ad andare a trovar­lo. Ci sono gesti che contano più di mille discorsi. Bisogna fermare la spirale dei due populismi che si ali­mentano a vicenda. Bisogna avere il coraggio di dire che le riforme istituzionali comportano una co­mune assunzione di respon­sabilità, senza temere l’accusa di voler fare inciuci. E respingo l’idea che il maggioritario debba essere una rissa. In questo senso il discorso di Cicchitto, con quell’in­credibile elenco di ‘colpevoli’, aveva elementi di autentica irre­sponsabilità » .

    E qual è, secondo lei, onorevole D’Alema il modo in cui si può usci­re da questa situazione?

    «L’unico modo di uscirne è quel­lo di ripartire dal rispetto per le isti­tuzioni e dalla necessità di correg­gere le distorsioni, come questa sorta di presidenzialismo di fatto a cui siamo giunti. Sul piano istitu­zionale il governo non ha mai avu­to tanta forza. Il paradosso è che questo meccanismo non produce decisioni efficaci né riforme signifi­cative. Ci avevano raccontato che tolti di mezzo i partiti e la mediazio­ne politica avremmo avuto final­mente una democrazia governan­te.
    Non era vero. Altro che aggiusta­menti tecnici, qui c’è bisogno di ri­fondare il sistema politico e questo è l’unico spazio in cui il Pd può agire, tra gli opposti po­pulismi. Non è facile, però Bersani lo sta facendo bene. Certo, per disegnare quest’al­tra idea di opposizione ci vor­rà tempo ma è l’unico cammino che possiamo intraprendere, in­terloquendo con quelle componen­ti riformiste presenti anche nel cen­trodestra. Spero che anche Berlu­sconi cominci a rendersi conto di tutto ciò. Ma non c’è solo lui da quella parte.
    C’è Fini, che appare consapevole dei rischi che ho de­scritto, non perché sia diventato di sinistra, ma perché è un uomo poli­tico e ha senso dello Stato. Questo può avvicinare persone che hanno opinioni politiche tra loro diverse. In questi giorni non c’è stata solo violenta strumentalizzazione, ab­biamo ascoltato anche considera­zioni molto ragionevoli, come quel­le, ad esempio, di Gianni Letta».

    Certe prese di posizione di Di Pietro non le piacciono, ma che cosa pensa delle dichiarazioni di Bindi su Berlusconi, dopo l’ag­gressione?

    «Bersani ha detto cose sagge e giuste. A lui gli iscritti e gli elettori hanno assegnato il compito di rap­presentarci. Ad altri consiglierei maggiore prudenza».

    Fu lei il primo a rimettere in gioco Di Pietro candidandolo al Mugello.

    «Di Pietro era in gioco. Ritenni, e non da solo, che il posto per un pro­tagonista della politica fosse il Par­lamento ».

    Lei parla di riforme ma per Ber­lusconi è preliminare la riforma della giustizia.

    «La riforma della giustizia, per renderla migliore per tutti i cittadi­ni, ci interessa e abbiamo le nostre proposte. Viceversa, quelle per fer­mare i processi a Berlusconi non so­no riforme e non si può certo pre­tendere che l’opposizione le faccia proprie. Se per evitare il suo proces­so devono liberare centinaia di im­putati di gravi reati, è quasi meglio che facciano una leggina ad perso­nam per limitare il danno all’ordi­namento e alla sicurezza dei cittadi­ni.
    Ma una vera emergenza demo­cratica è sicuramente quella della ri­forma del Parlamento, a cui occor­re restituire autorità e centralità, ri­ducendo il numero dei parlamenta­ri e superando il bicameralismo perfetto in senso federalista. Ci vuo­le una legge elettorale che restitui­sca ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti. Ripartiamo dalle proposte della Commissione Violante, che indicano la via per un governo forte in un quadro di pote­ri democratici e non di un populi­smo plebiscitario».

  11. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    non mi pare di avere personalizzato o averle dato del tu, quindi corregga la sua testaccia malfunzionante e soprattutto cio’ che scribacchia a vanvera.

    Se proprio vuole la mia opinione in merito, direi che e’ molto triste per un bambino avere un padre che potrebbe benissimo essere il suo bisnonno (parliamo di due, o financo tre generazioni di differenza), o una madre che potrebbe essere la sua bisnonna. Come minimo li perdera’ (fisicamente o relazionalmente) quando e’ ancora giovanissimo, ma gli effetti psicologici di un vasto divario generazionale non sono da trascurare. Non ultimo dei seri problemi di comunicazione. Detto cio’, suppongo che avere un padre badante, di qualsiasi eta’, sia meglio che non averlo affatto, questo glielo concedo.
    Non ho mai detto che avere figli a 16 anni sia ‘normale’, una parola che io non uso praticamente mai. Tuttavia, da un sedicenne (e la sua partner!) non ci si aspetta un grande senso di responsabilita’. E’ la ‘follia’ dell’eta’ giovane…

    Tuttavia lei avra’ sicuramente dalla sua parte il prof. Bruno, secondo cui non ci puo’ essere sessualita’ senza riproduzione…per cui anche a 80 anni avere figli e’ cosa buona e giusta, mentre due ventenni dello stesso sesso che se la godono allegramente a letto sono folli e distaccati dalla realta’! Per converso, il prof. Bruno deve ammettere che, data una coppia etero sterile o per eta’ o per altro, praticare il coito per loro e’ una cosa da alienati e distaccati dalla realta’, dato che non avranno mai figli (salvo arcangeli che intervengano, e visto il sito dove scrive non e’ da escluderlo…).
    Senza contare che siamo ora a 6 miliardi e 800 milioni di pappafiche, and counting…per cui l’umanita’ si estinguera’ presto proprio per il fatto di riprodursi…

    Peter

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E´stato un errore darti del tu, generalmente sono abituato a dare del lei. Resta dunque , secondo il mio parere che lei e´un folle. Solo un folle presuntuoso se la prende se gli danno del tu.
    Per questo continuero´a darti del tu , ma non e´una questione di stima, tuttaltro.
    Io ho si 60 anni, ma ne dimostro 40. A parte questo oggi si riesce a vivere facilmente fino a 90 anni ed anche piu´. Io ,al tuo posto, mi preoccuperei di piu´ se tu , a parte l´eta´,mettessi al mondo un bambino.In quel caso, per me non sarebbe triste, ma non ci sarebbe per il pupo davvero niente da rallegrarsi.

  13. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    lei si conferma pienamente nella sua arroganza ed atavica ignoranza che vanno sempre insieme. Si perde in un vuoto rispondere con insulti da bambino dell’asilo per non vedere la sostanza di certi argomenti.
    Per inciso, e’ superfluo precisare che non le do del lei per stima!
    Tuttavia se continuera’ a darmi del tu non avra’ piu’ delle risposte ad personam da me (ma delle risposte a tono per i suoi posts del cavolo ce ne saranno, non dubiti)

    Peter

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Vedo che si parla di follia intendendo un’altra cosa rispetto all’insanità mentale.
    La follia intesa come introduzione di variabili randomizzate si sviluppa su due fronti, uno sotto il controllo della ragione e l’altra fuori del controllo della ragione. Nel primo caso si parlerà di creatività, nel secondo, di stravaganza. Qual è la differenza tra stravaganza e personalità disturbata? Lo stravagante non è altro che un esibizionista, che richiede attenzione sulla sua persona. Attenzione a non confonderlo con quel genere di artista che inerviene direttamente nel sociale, tipo quello che ha inondato Piazza di Spagna di palline rosse o ha colorato l’acqua della fontana di Trevi: non è un pazzo ma ha fatto tutto a ragion veduta, per far parlare di sè. Il disturbato mentale è quello che uccide per un parcheggio, è quello che stermina una famiglia perchè fa rumore, è quello che ha reazioni spropositate o inopportune, che non portano alcun vantaggio ma al contrario generano danno. Chi non ha il controllo del proprio pensiero, delle proprie azioni, non è un creativo, è solo un malato.
    Riassumendo, se si usa il termine ‘follia’ si intende un disturbo mentale; altrimenti, non di follia si parlerà ma di creatività comportamentale, che è tutta un’altra cosa: la moda, ad esempio, ne è una sua manifestazione, perchè per quanto possa apparire non funzionale, appaga ( o allarga) il senso estetico in direzioni inusitate. Andare in giro con i jeans stracciati fa moda e, per quanto possa sembrare irrazionale, non lo è affatto in quanto si prefigge uno scopo, anzi due. Il primo scopo è quello di utilizzare gli scarti di lavorazione e trarne guadagno, l’altro, ovvero per chi li indossa, è sentirsi protetto dall’omologazione o anche voler farsi notare per la stravaganza del pantalone stracciato.

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per quel che riguarda il tu o il lei, per consuetudine nel web ci si dà del tu.
    In un blog ‘privato’ come questo, la regola può però essere bypassata.
    In ogni caso, le differenze di opinione a mio parere non dovrebbero portare a scontri personali ma solo, appunto, a scontri di opinione. Se si ritiene che un forumista dica fesserie, basta contestargliele con le correzioni che si ritengono opportune, anche magari con un linguaggio colorato ed informale, senza cadere nella trappola dello scontro personale.
    Ciò non toglie che persone che non ci siano gradite possano del tutto essere ignorate, in maniera biunivoca naturalmente.
    Credo debba in ogni caso vigere la regola che ad argomenti si risponda con argomenti e non con insulti.

  16. Peter
    Peter says:

    xMarco

    vedo invece una grande confusione! sei proprio tu che distingui la follia dall’insanita’ mentale, cosa che io non ho mai fatto. Che senso avrebbe mai? ne’ mi sognerei di etichettare come ‘folli’ dei comportamenti eccentrici, stravaganti, giovanili, le mode, etc etc. Nel linguaggio comune la parola folle o pazzo si usa con molta liberalita’, questo e’ vero, e forse contribuisce alla tua confusione o distinzioni fittizie.
    Chi uccide per un parcheggio sara’ un ‘folle’, ma puo’ benissimo non esserlo in senso psichiatrico, nel senso che e’ del tutto in grado di capire che voleva uccidere, ha usato i mezzi adatti per farlo, ed era in grado di prevedere le conseguenze delle proprie azioni! aggiungo che molto difficilmente le persone affette da vere malattie mentali sono violente, o addirittura omicide. Dicevo in un post precedente che i disturbi della personalita’, ovvero narcisismo, piromania, esibizionismo, ed anche alcoolismo, tossicodipendenze, etc, non configurano delle vere malattie mentali, e chi ne e’ affetto finisce spesso in prigione anziche’ in cliniche per malati mentali. Va anche notato che queste persone vengono ampiamente tollerate, come e’ giusto, finche’ non commettono atti criminali. Invece i veri malati mentali vengono mandati in cura perche’ soffrono, anche se non sono mai stati violenti, abusivi, etc

    Peter

  17. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E tu cheffai, caro Marco, anche tu sei un folle , che cerchi spiegazioni nella “dottrina spiritica ” che per te forse sarebbe la sopravvivenza dell’anima. …pretendere che Dio si spieghi in fenomeni da baraccone.
    Pero´dici anche di essere Ateo.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    vedo invece una grande confusione! sei proprio tu che distingui la follia dall’insanita’ mentale, cosa che io non ho mai fatto. (Peter)

    Assolutamente no. E’ vero il contrario: io dico che se si usa il termine follia bisogna intendere la malattia mentale. A me sembra sia Alessandro che omologhi il genio creativo alla follia.

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Chi uccide per un parcheggio sara’ un ‘folle’, ma puo’ benissimo non esserlo in senso psichiatrico, nel senso che e’ del tutto in grado di capire che voleva uccidere, ha usato i mezzi adatti per farlo, ed era in grado di prevedere le conseguenze delle proprie azioni!

    No, allora e´ancora piu´folle del folle …….

  20. Peter
    Peter says:

    xMarco

    a stretto giro di posta: che sul web ci si dia del tu e’ una regola solo a tuo parere, non e’ detta o scritta da nessuna parte. Al contrario, l’etichetta vuole che si usi la forma di cortesia tra sconosciuti, almeno nelle lingue (come questa) dove ve ne e’ una. Ed il web non fa certo eccezione!
    E’ solo per comune accordo tra bloggers che si passa dal lei al tu, come e’ successo tra me e te, ed anche parecchi altri.
    Non darei mai del tu a Sylvi o Uroburo, anche se ho opinioni diversissime dei due bloggers, i quali sono del resto diversissimi tra di loro. Non e’ una questione di stima, direi piuttosto di affinita’ elettive, per cosi’ dire

    un saluto

    Peter

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    A Bisceglie abbiamo avuto uno dei più grossi manicomi d’Italia. Ho amici infermieri che hanno una grande esperienza circa la malattia mentale, ho amiche psicologhe che tuttora lavorano in quella struttura, quindi ho sentito parlare di matti da sempre e ne ho conosciuti di persona un bel po’.
    Un conto è l’insufficienza mentale, che di solito non è violenta, altro conto sono malattie mentali che portano a comportamenti inconsulti e incontrollati. In poche parole, un conto è lo scemo del villaggio, altro conto è il maniaco paranoide che interpreta i comportamenti altrui come aggressivi e quindi si ‘difende’ in maniera eccessiva aggredendo senza apparente motivo.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Rodolfo: la dottrina spiritica è l’unica finora che abbia dato risposte logiche a un fenomeno incontrollabile qual è la vita spirituale. Le verità rivelate, a guardarle bene, fanno acqua da tutte le parti, specialmente il giudaismo, con tutto il rispetto. Un dio come Jahvè non lo vorrei come vicino di casa.
    Poi, ognuno creda quello che vuole, purchè non pretenda di condizionare con le proprie illusioni la vita degli altri. Lo spiritismo per sua natura non fa adepti, in quanto ha un concetto che si fonda sulla Perfezione divina e quindi tutto ciò che accade ha un senso, per quanto a noi posssa sembrare oscuro. Ognuno di noi ha una sua ‘maturità’ spiritica e si comporta di conseguenza. Lo spirito evoluto viene chiamato Uomo Superiore da Confucio e da Socrate, è quindi un concetto molto antico. L’Uomo Superiore è colui il quale compie azioni che portano vantaggio a tutti, non è autocentrato, ha implicito il senso morale, non è soggetto a tentazioni o comunque sa valurarle e resistervi se è il caso.

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Daccordo, il post Nr 77 e´un po´sballato.
    Quello che volevo dire e´, che se qualcuno mi desse del tu, non sarei davvero cosi stupido da lamentarmene.
    I folli invece si lamentano………….

  24. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    tranquillo, la manderei a quel paese anche in una lingua dove il lei non esiste.
    Comunque, quella linguaccia barbarica che si parla nella crucchia dove vive lei contempla anch’essa la forma di cortesia, guarda caso.

    Peter

  25. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    il post 77 sballato? ma per piacere, e’ anzi l’unico dove ammette la sua ignoranza! tutti gli altri posts sono sballati, si fidi vecchio mio che e’ meglio

    Peter

  26. Rodolfo
    Rodolfo says:

    L’Uomo Superiore è colui il quale compie azioni che portano vantaggio a tutti, non è autocentrato, ha implicito il senso morale, non è soggetto a tentazioni o comunque sa valurarle e resistervi se è il caso.-

    Insomma un folle buono destinato alla crocefissione.

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Vossia pensa di proposito che il “vecchio mio” potesse offendermi.
    Non sono cosi folle da prendermela, cio´conferma pero´solo la vostra acida follia.

  28. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    di veri ammalati di mente ne ho conosciuto solo uno, era affetto di ‘acute mania, paranoid schizophrenia’, bipolar e chissa’ cos’altro.

    La sua malattia mentale si e’ manifestata circa sui 24-26 anni.
    Mi era caro, era il fratello della mia prima e migliore amica negli US.

    Da piu’ giovane era un po’ diverso nei suoi modi, molto intelligente ed all’eta’ di 26 anni aveva gia’ ammassato un bel capitale nel campo edile, costruzioni di villaggi e case private.

    Poi dall’eccentricita’ e’ passato ad una vera malattia mentale.

    Fu ricoverato per anni in cliniche varie, poi in casa con sua mamma, con controlli medici e droghe.

    Ogni tanto lo portavo fuori per lunch, con me era calmo, ero la sua fiamma da quando aveva 17 anni…..

    Senza droghe dovrebbe essere stato rinchiuso.

    Ciao, Anita

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x marco tempesta, Peter e Rodolfo (citati in ordine alfabetico)

    Vi prego, se non altro perché già si respira l’atmosfera natalizia, di non eccedere nei termini e di non passare alle offese. Altrimenti rischiate di far diventare folle me…..
    Un abbraccio a tutti.
    pino

  30. Anita
    Anita says:

    x Peter e Rodolfo

    Calma ragazzi…
    Non e’ raro avere figli a sessant’anni ed oltre, poi mi sembra una questione del tutto personale.

    Anita

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xAnita
    Il folle acido non ha ancora capito ,che con tutta questa follia che c´e´ in giro nel blog , cerco solo di prenderlo follemente in giro.

    Un caro e folle saluto . Rodolfo

  32. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Affinità elettive!!! Ha ragione.
    Lei non ha sicuramente e contemporaneamente nè il naso di Fassino, nè il ciuffo di Sansonetti, nè la rigogliosa barba di Cacciari…però, però …senza avere la chioma di CC, nè il sorriso di Marco, se fato volesse che ci incontrassimo, andrei a cercare al di là dell’aspetto, quello che lei dice o non dice…cioè cercherei le contraddizioni della sua anima!!!
    Mi piace veder oltre la gente!
    Sulla follia direi che bisognerebbe scindere l’individuo e il suo porsi all’esterno e la società che dovrebbe più o meno accoglierlo.

    Io sono matta per Uroburo, per altri spero di no!

    Strano, ma negli ultimi post sulla follia sono d’accordo con lei.
    Succede!

    Sylvi

  33. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Hmmmmmmmmmmmm
    “L’Uomo Superiore è colui il quale compie azioni che portano vantaggio a tutti, non è autocentrato, ha implicito il senso morale, non è soggetto a tentazioni o comunque sa valutarle e resistervi se è il caso.”
    _______________________________________________

    Hai descritto il nostro nuovo Messiah….. ;-)

    Ciao, Anita

  34. Peter
    Peter says:

    xAnita

    guarda che non sono stato io a farne una questione personale, cara.
    Un tale ha esordito dicendo che ‘tutto e’ follia’, io ho obiettato che e’ una palese, ed annacquante, esagerazione. Per esempio, per me’ e’ una ‘follia’ fare figli a 60 anni (ed oltre), per ragioni che ho esposto chiaramente. Era solo un esempio. Ne ho fatto anche altri.
    Generalmente parlando, fare deliberatamente figli oltre una certa eta’ e’ per me un atto di egoismo, altro che amore e passione. Che stia diventando frequente e’ solo un altro segno del degrado dei tempi. Il padre di una mia conoscente di 40 anni ha generato un figlio a 70 anni, con una donna molto piu’ giovane, ovviamente. Sua figlia lo trova disgustoso, e non posso darle torto. Trovo ancora peggiori quelle vecchie bizzarre che ricorrono alla fecondazione assistita a 60 anni ed oltre. Non credo che dovrebbe essere permesso, se non altro perche’ non e’ permesso ADOTTARE oltre i 35 anni di eta’, e poi occorre avere anche una ‘clean bill of health’, cioe’ essere esenti da qualsiasi condizione o problema di salute. Eppure, chi adotta solleva la societa’ da un problema, mentre chi fa figli da anziana (-0), senza riferimenti personali, fa carico alla societa’ di pesanti problemi futuri.

    un saluto

    Peter

  35. Peter
    Peter says:

    xPino

    mi pare di avere risposto a tono, anzi direi sottotono, a chi mi chiama folle per il semplice gusto di insultare. Altrimenti, mi dica pure dove ho esagerato

    un caro saluto

    Peter

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Peter { 17.12.09 alle 17:20 }

    xAnita

    guarda che non sono stato io a farne una questione personale, cara.


    Folle, folle….sei un folle patentato,incline alla menzogna.
    . Vorrei sapere se io non ne mai avessi accennato in questo blog , come e per quale motivo te ne saresti uscito con quell ´infelice e folle frase:-
    “Per me e´una follia fare figli a 60 anni”.
    E poi scrivi:-“non sono io a farne una questione personale”
    Ma vai, vada……..vadi, si appropingui verso l´uscita.

  37. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    mica e’ colpa mia se ha la coda di paglia…del resto, chi e’ convinto delle proprie azioni non e’ toccato da commenti pallidamente critici…

    Peter

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E allora tu, lei, vossia, perche´se la prende se la apostrofo come folle, sai forse di essere follemente folle?

  39. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    siamo sempre alle prese con l’abc con lei…
    il suo chiamarmi folle non ha nessun riferimento alle mie azioni, e del resto neanch’io l’ho mai chiamata folle dato che personalmente non la conosco. Il mio riferimento era ad un comportamento (Anita dice sempre piu’ diffuso…) in cui anche lei si riconosce. Siccome lei non tollera le critiche, ne ha preso onta ed e’ passato agli insulti, deponendo il lei visto che col tu si insulta meglio. A proposito di gente incline alla menzogna…
    Altrimenti, la sfido a dirmi in cosa esattamente consisterebbe la mia follia, parola che lei, vedo, usa pero’ con molta liberta’. Proprio come suo figlio Alessandro, mi verrebbe da dire

    Peter

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Provo molta compassione per te, ed arrivando a questo punto, non ho altro da dire e non si puo´dire altro.Chi sa leggere tra le righe capira´di che pasta sei fatto.

  41. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    sulla faccenda di genitori anziani, sono piu’ che d’accordo con te che le fecondazioni artificiali di donne anziane e’ assurda, non posso dire fuori legge, anche se lo penso.

    Il drawback di papa’ anziani e’ che il papa’ non puo’ partecipare alla vita dei figli come un papa’ piu’ giovane, in particolare al giorno d’oggi in quanto i papa’ sono parte degli sport e delle attivita’ dei figli.

    Nella generazione prima di me, il padre aveva un altra funzione, non era l’amico dei figli, era la presenza maschile in famiglia e anche il consigliere, ma sempre ad una certa distanza.

    Nelle mamme dopo i 40 anni gli incidenti di avere figli col down syndrome sono piu’ alti.

    Il papa’ di mio marito aveva circa 70 anni quando fu concepito, mori’ quando il rampollo aveva circa un anno.
    Allora nelle campagne sicule i matrimoni erano portati, di solito l’uomo era di eta’ maggiore della donna, a volte molto maggiore.

    Mio figlio maggiore, di ritorno da scuola disse a mio marito:
    “You are the product of stale sperm!”
    It didn’t go down so well…needless to say.

    Bye for now,
    Anita

  42. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Lieè ovviamente libera di scrivere dove vuole, ma se ha da dire qualcosa ad AZ o ad altri del nostro forum preferirei lo facesse, appunto, sul nostro forum anziché in quello di altri blog. Che, oltretutto, sono una specie di discarica dei peggiori insulti contro molti di noi.
    Un caro saluto.
    pino
    P.S. Prima neve a Milano.

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Il mio era un invito a tutti, alla pari, e non ad personam. Mica siamo Berlusconi…
    In ogni caso, se i destinatari degli epiteti e delle espressioni ruvide non si offendono, ma stanno al gioco, nulla da ridire.
    Salutoni.
    pino

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