Se passa anche il “processo breve”, 19esima legge ad personam per sottrarre comunque Berlusconi Coda di Paglia alla giustizia, si potrebbe dire che tecnicamente il suo governo diventa pur senza volerlo il governo espressione anche della malavita

E dunque secondo i calcoli dell’Associazione nazionale dei magistrati la legge che Silvio Berlusconi pretende a tutti i costi che sia approvata in fretta e furia per evitare a se stesso probabili condanne giudiziarie cancellerebbe addirittura il 50% dei processi in corso. Il ministro della Giustizia ha risposto che “i magistrati giocani con le cifre”, e questa di un ministro della Giustizia in eterna rotta di collisione, al pari del capo dell’intero governo, con la magistratura è un’altra grave anomalia tutta italiana.

Ammettiamo però che i magistrati giochino con i numeri, è un fatto che andrebbero al macero tutti i più importanti processi ed istruttorie in corso sugli scandali anche finanziari e le truffe più gravi, dalla Parmalat in giù, per non dire dei processi per omicidi, mafia, estorsione e via elencando. Una volta approvata la legge del “processo breve” si potranno organizzare stragi e truffe complicate, magari tramando dall’estero per rallentare eventuali indagini, perché sarà impossibile – con questi organici e fondi risicati alla Giustizia – che nel giro di due anni si arrivi a sentenza. Anzi, più frandi saranno i delitti, le rapine e i delitti, più sarà impossibile rispettare la tabella di marcia. Se la si volesse davvero far rispettare, si dovrebbe invece potenziare la magistratura, i tribunali, la polizia giudiziaria, ecc. Nè più e né meno come si dovrebbe fare con la ricerca scientifica e la scuola se le si volessero potenziare anziché liquefare pure loro come si sta efficacemente facendo.

Di fatto quindi, quello di Silvio Berlusconi rischia di diventare e di passare alla storia come il Governo della Malavita. Per il semplice motivo che le sue 18 leggi ad personam, cioè per cavare dai guai il Cavaliere, più la 19esima del “processo breve” se passa, sono di fatto espressione non solo dei suoi interessi conflittuali con la Giustizia, ma anche di chi come lui si è macchiato degli stessi reati o è tanto sospettato di esserlo da meritare una istruttoria e se del caso anche un processo.In Italia le leggi NON possono essere retroattive, per il semplice motivo che ogni cittadino ha diritto – in base alla Costituzione – di essere giudicato in base alle leggi vigenti quando ha commesso o si pensa che abbia commesso il reato di cui lo si accusa. La smania di Berlusconi di rendere invece comunque retroattiva le legge sul “processo breve”, condizione per salvarsi dai processi in corso, è chiaramente dovuta al volerla fare franca a tutti i costi. E anche a costo di farla fare franca a una enorme massa di criminali e imputati vari, cioè ai protagonisti di quel 50% di processi destinati al macero. Poiché è impossibile che ci siano così tante procure che complottano contro un cittadino della Repubblica italiana, sia pure se si tratta del cittadino Berlusconi Silvio, e poiché è impossibile che la magistratura giochi con i numeri fino al punto di barare grossolanamente, e quindi se non si tratta del 50% poco ci manca, se ne deve dedurre che Berlusconi e i suoi raccontano frottole, calunniano e “ciurlano nel manico” fino a non tirarsi indietro neppure di fronte allo sfascio della Giustizia e della giustizia per mano loro.

La Storia ci insegna che è SEMPRE stato così: prima si forma la forza e la ricchezza che conquista il potere, con o senza le armi, e dolo DOPO si fanno le leggi che legittimano quel potere, quella ricchezza e i rapporti sociali di chi il potere se l’è comunque conquistato. E’ la forza e sono i rapporti di forza che creano e determinano il Diritto, quindi le leggi. Prima Cesare invade le Gallie, e poi Roma le governa. Con le sue leggi, si badi bene. Prima il delitto, poi la sua legalizzazione. E se Cesare varca il Rubicone fottendose di ciò che legittimamente gli intima il senato e vince lui, ecco che la legalità cambia. Idem se Cesare viene ucciso, e via di questo passo.

Ripeto: prima si forma la forza e la ricchezza che conquista il potere, con o senza le armi, e dolo DOPO si fanno le leggi che legittimano quel potere, quella ricchezza e i rapporti sociali di chi il potere se l’è comunque conquistato.  E’ stato così per la Chiesa, per Roma, per Napoleone, per la Rivoluzione Francese, per i Savoia e l’unità d’Italia, per il colonialismo della Francia, Inghilterra, Spagna, ecc., per lo schiavismo degli Usa e del Sud Africa, e via elencando. Può essere quindi così anche per l’Italia di Berlusconi, che purtroppo è l’Italia di noi oggi. E probabilmente di domani. Lo Strapaese dove la malavita e il crimine organizzato possono anche godere di leggi che legittimano il loro operato, specie quello pregresso, per il semplice motivo che hanno accumulato tale e tanta ricchezza e la forza conseguente da poter essere di fatto un potere come gli altri: illegale, ma reale. Più reale dei diritti legali di tanti poveracci presi – sa usual – a calci nel sedere. Cucchi compreso, che per altro non è stato preso a calci solo nel sedere.

Come si dice a Napoli? “Chi ha avuto, ha avuto. Chi ha dato, ha dato. Scurdammoce ‘o passato, sim’ ‘e Napule, paisà!”.
W l’Ittaglia!

144 commenti
Commenti più recenti »
  1. Vox
    Vox says:

    Influenza A: gravi reazioni
    in Canada al vaccino Gsk (Glaxo)

    Lo rende noto l’Oms.
    In corso accertamenti da parte delle autorità canadesi

  2. Vox
    Vox says:

    PERCHE’ GLI USA NON PAGANO LE PROPRIE BOLLETTE ?

    Gaeta, base Usa non paga la bolletta

    Il gestore Acqualatina stacca l’acqua agli americani
    interviene il prefetto e ristabilisce l’approvvigionamento…

    … In che modo? Attingendo fondi dalle casse dello Stato (ovvero dalle tasche dei contribuenti italiani) per pagare il gestore dell’acqua, affinchè i preziosi militi americani non restino a secco. e non “scoppi l’incidente diplomatico”.
    [Corriere]

    Ma siamo impazziti? Un incidente diplomatico lo dovremmo far scoppiare noi italiani, perchè gli americani non pagano il dovuto per le proprie basi militari sul nostro territorio, di fatto togliendo soldi a noi.

  3. Vox
    Vox says:

    L’ ITALIA VISTA DALL’ ESTERO

    (Non tutto l’articolo è condivisibile, ma alcuni commenti sono interessanti, per esempio quello su Fini):

    […]la rivista politica The Utopian, analizza la situazione italiana: «Un centrodestra irresponsabile che non difende i valori democratici e un centrosinistra inefficiente». Berlusconi? «Il pericolo maggiore per lui non sono i processi ma i suoi alleati. Bisogna guardare con attenzione a Fini».

    D-La politica italiana vive il paradosso di un esecutivo sulla carta solido e con un’ampia maggioranza parlamentare che si sta autodistruggendo: liti tra ministri, gelo tra Berlusconi e Fini, insulti tra Fini e Bossi. Crisi di governo o crisi di sistema?
    R-«Per il sistema politico italiano Paolo Guzzanti ha parlato di “mignottocrazia” evocando la serata dei Telegatti, le belle ragazze che diventano ministro. A mio avviso è piuttosto una “magniacciacrazia”, dove magnaccia è qualcuno interessato solo a se stesso e che utilizza il potere per i propri scopi. È chiaro che se in una squadra ognuno ha il proprio traguardo personale, è difficile lavorare insieme in modo collaborativo. Questa è la situazione del governo».

    D-Un gruppo di persone in ordine sparso?
    R-«Berlusconi pensa ai suoi processi, Bossi al Nord. L’instabilità è causata dall’assenza di un programma politico con obiettivi e valori condivisi. Per forza si creano tensioni».

    D-Cosa vede dietro l’angolo?
    R-«Ovviamente non so se il governo cadrà. Gli italiani guardano a Berlusconi con una certa paura per il suo potere. Ma dimenticano che non ha la grandezza di idee nè la personalità per essere davvero pericoloso per la democrazia. Il premier non è ideologico: si limita a perseguire i suoi interessi».

    D-Impegnare le Camere, i consigli dei ministri, il suo partito, per escogitare uno scudo giudiziario efficace non è dannoso per la governabilità del Paese, e quindi per la democrazia?
    R-«Certo, l’accanimento a prescrivere i processi crea danni terribili. Ma il vero rischio non è lui, che non ha nè l’immaginazione nè un programma con valori pericolosi, è che dopo di lui arrivi qualcuno con obiettivi più vasti. Noi diciamo: “dietro ogni zero può esserci un Nerone”.

    D-Il peggior nemico di Berlusconi sono i giudici o i suoi alleati?
    R-«I guai giudiziari non lo faranno cadere: può sempre varare l’ennesima versione del processo breve. In un altro Paese sarebbe oltraggioso e inaccettabile, ma in Italia Berlusconi resta popolare, anche grazie ai media che possiede. Il pericolo viene dai partner di coalizione, che però forse decideranno di liberarsi di lui perché c’è una sentenza. Le due questioni, come vede, sono legate».

    D-Chi potrebbe osare tagliare il cordone ombelicale? Fini?
    R-«È il personaggio da seguire con attenzione. La sua azione è guidata dall’ossessione di dimostrare che è un uomo diverso dal passato. Non so se ci credo, ma è un fatto rilevante. Continuando a evocare la Costituzione, a un certo punto potrebbe trovarsi al punto di rottura».

    D-Quindi al Pd tocca sperare nel co-fondatore del PdL?
    R-«L’Italia ha bisogno di un grande partito di centrodestra che difenda i principi democratici e di un grande partito di centrosinistra. Al momento invece ha una destra irresponsabile e una sinistra inefficiente»…

    …«Ascoltando i politici l’Italia sembra un Paese tradizionalista e conservatore, ma se la visiti ti rendi conto che non è così. C’è grande spazio per un leader di sinistra carismatico».

    (L’Unità)

  4. Poerio
    Poerio says:

    Qua due fieri leoni a guardia stanno:
    A destra è quella in pie donna divina
    Che gli spirti infutura,
    Che i sepolcri assicura;
    Siede un genio a sinistra, e si reclina
    Da gentilezza d’immortale affanno,
    Quasi con gioja, vinto:
    E l’uom ch’ei piange estinto
    Vivo è nell’ alto espresso.
    Pontefice pregante e genuflesso.
    ———- . ———- . ———– .
    Un Veneto gentil di stirpe altera.
    Te divinando, in povertade umile.
    D’amor ti circonfuse,
    E incontro a lui si schiuse
    Il verecondo dell’ingegno aprile.
    Sé il dolce affetto tuo mai venne a sera:
    £ sta lo sculto avello
    Che tu sacrasti a quello;
    E le sembianze amate
    Spiran ivi nel marmo, e tua pietate.

    Poerio

  5. ber
    ber says:

    …..gia’,…c’e’ grande spazio per un leader carismatico,…
    e chi sarebbe?…..fini o Veltroni?…

    La politica e’ vecchia,…gli italiani stufi e senza soldi,…
    oltre ad aver perso anche tutte le speranze… speranze….

    Ciao a tutti,Ber

    PS:Mi son fatto 15 giorni di ospedale,…sono andato per una
    angioplast e mi hanno trovato un calcinoma alla prostata.
    Ho tre figli e mi bastano,…la prostata non mi serve piu’,…
    non sono mica marrrrrazzzzzo…?
    Ne sto venendo fuori bene e con pazienza ,…grazie alla sanita’ italiana,…arruffona e corrotta,…

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    certo che le sue osservazioni sono veramente curiose.
    Perchè, sarebbe illegittimo irritarsi un tantino a scoprire che una base navale del paese più ricco del mondo vive a sbafo del paese che militarmente occupa? E se fosse una base italiana in Usaegetta a non pagare l’acqua al suo stato, lei sarebbe felice?
    Vede cara, voi usaegetta siete strutturalmente inpaci di pensare che al mondo si hanno uguali diritti ed uguali doveri.
    Come del resto tranquillamente ammetteva quel fascistone del signor P. con lei che applaudiva.
    Siamo lo stato egemone del pianeta, scriveva il signor P., e quindi abbiamo il diritto di fare quel che ci pare. Sì, sì, lo penso anch’io. Anzi penso che sia importante che continuiate così. Abbiamo bisogno di indebolirvi un po’ e nulla rende deboli gli imperi come l’arroganza.
    Uno speranzoso saluto U.

  7. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Ciao Ber.
    Auguroni di cuore e su con il morale, un mio carissimo amico c’è passato tre anni fa, anche lui grazie a questa sanità pubblica e gratuita che, nonostante corruzione e tagli, si ostina a guarire un bel po’ di gente, ora sta benissimo. Un paio di mesi dopo l’operazione lo accompagnai ad una visita di controllo, il medico rispondendo alle sue preoccupazioni gli disse: “lei è preoccupato e la capisco ma si ricordi che dovrebbero esserlo molto più quelli che pensando di non avere niente non si controllano, lei che da ora in poi farà i suoi controlli periodici rischia molto meno di loro”.

    Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it

  8. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Caro Ber,
    avevo notata la tua assenza, mi dispiace che sia stata per ragioni di salute.

    Non sei andato per i controlli annuali?
    Qui il medico curante ordina un PSA annuale e la visita dal’urologo.

    Ti faccio i miei auguri di una pronta e completa guarigione.
    Un abbraccio,
    Anita

  9. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Prima dicono che gli imputati che andranno a “beneficiare del “processo breve” saranno meno del 1%, poi di fronte a chi gli fa notare che allora non serve a niente alzano un po’ le cifre.
    Se i magistrati parlano allarmati del 50% di processi che finiranno per decorrenza dei termini, io sono portato a credere a loro, che essendo gente del mestiere, e conoscono dall’interno i farraginosi meccanismi della giustizia, avranno nella loro valutazione tenuto conto che diminuendo i tempi non solo andranno in prescrizione tutti i reati dei processi che già ora superano quei tempi, ma avendo dei tempi inferiori, per gli imputati sarà molto più “appetibile” dilazionare con mille trucchetti il momento del giudizio. Sarà soprattutto facile per chi potrà permettersi uno stuolo di avvocati ben pagati, verranno (ancor di più) condannati solo i poveracci con il difensore d’ufficio.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  10. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Ma lei non si puo’ proprio dimenticare del caro Sig. P.

    La storia del mancato pagamento per l’acqua che fornisce la base di Gaeta, non mi sembrava tanto importante da fare notizia sui giornali Italiani e….su tutto l’internet.
    Niente altro.

    Forse qualcuno si vuole fare un nome creando un caso diplomatico?
    E si trattasse di una svista, chi leggerebbe le retrazioni?
    Poi non ci sono particolari, non so’ le leggi Italiane ma qui non si puo’ chiudere l’acqua repentinamente.

    Anita

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,

    non osavo chiedere tue notizie per non essere impicciona!
    Spero tu abbia superato tutto per il meglio.
    Stasera farò baruffa col marito che si crede un padreterno e sta lontano dai medici, parenti compresi!
    Anzi gli dirò: continua così…posso sempre fare per un po’ la vedova allegra…!!!

    La Sanità italiana? Mai andrei all’estero, nè in una clinica privata!
    Un affettuoso augurio: stai in gamba!
    Sylvi

  12. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    Se caso mai ti capitasse di leggermi!!! Avrei bisogno di un consiglio!

    Mi hanno regalato dei mazzetti di peperoncino.
    Come e dove posso mantenerli a lungo e al meglio???
    mandi, mandi
    Sylvi

  13. Pietro
    Pietro says:

    X Pino,

    Caso Orlandi «Ecco la verità» Da Rebibbia alla scarcerazione ecco la vicenda di don Tonino
    Don Intiso: «Già 14 anni fa le rivelazioni»
    ANNA LANGONE
    • «Se già allora si fosse data più importanza alle cose dette sui collegamenti con la camorra, si sarebbe arrivati prima alla verità sul caso Orlandi»: così don Tonino Intiso, il sacerdote foggiano che nell’aprile 1995 venne arrestato per tentata truffa al Vaticano in merito alla scomparsa di Emanuela Orlandi (di cui riferiamo in altro servizio ndr). In questi giorni il caso del rapimento, avvenuto a Roma nel 1983, della figlia quindicenne del postino personale di Papa Woytila, è tornato d’attualità per le rivelazioni di Sabrina Minardi, che hanno consentito d’identificare l’uomo che telefonò a casa Orlandi subito dopo il rapimento, confermando il coinvolgimento della banda della Magliana.
    Don Tonino, perchè dice che già nel 1995, quando lei fu arrestato, si poteva scoprire ciò a cui si è arrivati oggi?
    «Perchè Sbrocchi e Starace (le altre due persone arrestate per la tentata truffa al Vaticano ndr) avevano già allora parlato del coinvolgimento nella vicenda della camorra e della malavita organizzata romana. Sbrocchi, in particolare, aveva sostenuto che le cose da lui affermate sul caso Orlandi avevano come fonte il boss della camorra Raffaele Cutolo».
    Che altro venne anticipato all’epoca, secondo il suo parere?
    «Il coinvolgimento di Marcinkus (la Minardi ha affermato tra l’altro che il potente aricivescovo, all’epoca presidente dello Ior, la banca vaticana, andò a trovare Emanuela Orlandi du rante il sequestro ndr). Il Vaticano, e quindi la sua banca, subivano un ricatto per un prestito ricevuto dalla banda della Magliana, che intendeva recuperare la somma data al Vaticano» (ne ha parlato in questi giorni il giudice Rosario Priore dicendo che si trattava di 15-20 miliardi dati dalla banda della Magliana per la causa di Solidarnosc. Il rapimento di Emanue-
    • Don Tonino Intiso venne arrestato con l’avv. Matteo Starace nel marzo 1995: furono accusati di essere complici nella truffa (40 miliardi) tentata ai danni del Vaticano e costruita sulla scomparsa di Emanuele Orlandi, cittadina vaticana, sparita da Roma il 22 giugno 1983. Risultò decisivo, per la scarcerazione, il confronto del sacerdote con Pio Sbrocchi, l’uomo che da alcuni mesi lo aiutava alla Caritas e che, secondo gli investigatori, era la mente del gruppo che aveva
    la, cittadina vaticana, sarebbe stato appunto la conferma del ricatto ndr).
    Molti si domandarono e si domandano ancora perchè lei si fece coinvolg ere?
    «All’epoca ero direttore della Caritas diocesana, dove veniva Sbrocchi. Dalle cose che lui mi disse e che poi finirono nell’intervista al “Messag – g ero”, mi convinsi di poter servire alla causa di Emanuela Orlandi. Io fui arrestato perchè accusato di essermi occupato del caso senza avvertire la polizia».
    Che cosa ha provato a distanza di tanto tempo alla riapertura di un caso che l’ha toccata così da vicino?
    «Alla luce di quanto sta emergendo in questi giorni, penso che forse sbagliarono quanti mi accusarono di ingenuità e mi rimproverano di essermi infilato in una situazione difficile, senza averne motivo. Io ho creduto di poter davvero aiutare la causa di Emanuela Orlandi e non mi sono tirato indietro».
    Quattordici giorni di carcere a Rebibbia, la vita e la professione bruscamente interrotti: cosa rimane?
    Un’esperienza che racconto in un libro “Signore – Cercatori di un Dio che ci cerca”, che dovrebbe essere pubblicato prima di Natale. All’in – stant book che pubblicai subito dopo la scarcerazione, contenente le preghiere che mi avevano aiutato du rante quella terribile esperienza, ho aggiunto il diario di quei giorni in carcere, raccontati ora per ora, con riferimenti al carcere nel suo complesso, a ciò che ho vissuto e di cui sono stato testimone durante la detenzione a Rebibbia».

    Cosa ne pensa?

  14. Linosse
    Linosse says:

    X Ber
    Ciao Ber,purtroppo gli nni passano e si portano dietro alcuni inconvenienti per cui ,come giustamente ha scritto AZ ,bisogna controllarsi di tanto in tanto e darsi una “aggiustatina”.La sanità italiana sarà arruffona e corrotta ma può contare ancora su medici a pieno titolo ,se si conoscono è meglio. Ti auguro una pronta guarigione,un abbraccio e..statte accuorte .
    L.

  15. Linosse
    Linosse says:

    X Silvy
    Non sono Marco ma ti consiglio di tenere i mazzetti con i peperoncini in basso,in un posto asciutto e ventilato. Saluti
    L

  16. Linosse
    Linosse says:

    Nel caso che il “proceso breve” abbia ,con molta coerenza vita breve, dopo i 17 “lodo ad personam”, lo Schifani e,quello Alfano, ritenuti anticostituzionali, gli avvocati del diavolo potrebbero lavorare ad una nuova Schifani- Alfano +una tantum A.Dumas
    Dopo opportune visite al “supermercato del lodo” e le dimissioni per stanchezza della fotocopiatrice lodante è scaturita l’idea.
    Si tratta di rivedere il tanto famigerato Articolo Tre e proporlo come :
    Nuovo Articolo Tre(moschettieri)della Costituzione
    “Tutti per uno, unno per tutti” i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
    Per cui il lodo ad personam si potrebbe applicare costituzionalmente senza problema all’unno
    L.

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    il demente taglia. taglia – perdio! – senza ragione alcuna.
    Ti mando un messaggio per Alessandro. U.

  18. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Quote:
    “Perchè, sarebbe illegittimo irritarsi un tantino a scoprire che una base navale del paese più ricco del mondo vive a sbafo del paese che militarmente occupa? E se fosse una base italiana in Usaegetta a non pagare l’acqua al suo stato, lei sarebbe felice?”
    _________________________________________

    Mancanza di rimborso per una bolletta dell’acqua non significa vivere a sbaffo.
    Se fosse una Base Italiana negli US, il reclamo verrebbe fatto direttamente e non spiazzato su un giornale, tanto meno come articolo principale.

    I.E. Quando abbiamo venduto ristoranti e mantenevamo il loro mutuo, l’avviso di non pagamento per tasse e servizi arrivava anche a noi, per posta, registrata con ricevuta di ritorno, appunto perche’ noi agivamo come una banca.
    Io dovutamente mi mettevo in contatto con i nuovi proprietari e loro prendevano provvedimenti con le autorita’, pagando come potevano e facendo nuovi accordi.

    Anita

  19. x Alessandro
    x Alessandro says:

    Caro Alessandro,

    ho dovuto andare a rivedere l’archivio per poter ricominciare a seguire il filo del discorso.

    Prima di tutto mi complimento per quel che ha scritto: trovo che i sui messaggi alessandro { 16.11.09 alle 10:52 e segg.} siano notevoli.

    Veramente bella è l’interpretazione, che riprende Nietzsche, sulla visione del mondo classico che concepisce l´uomo come tragico e non come colpevole; non chiede salvezza ma ”il contenimento del tragico”.

    Ho capito quindi quel che lei intende per male ontologico (anzi Male) e perché lo contrapponga alla visione religiosa.

    In realtà io ho fatto un corto circuito logico perché ho usato alternativamente e come se fossero la stessa cosa i termini “etico” e “religioso”. In questo senso io parlavo di una visione religiosa, perché fino all’Illuminismo il mondo non ha conosciuto una visione etica che non fosse religiosa.

    Però se vogliamo tornare ai termini filosofici del problema usati in senso proprio direi che lei ha ragione: il male ontologico è contrario ad una visione religiosa del mondo, ma questa affermazione vale SOLO per le tre religioni monoteiste. Le religioni orientali tutte ammettono il male come componente ineliminabile della vita umana.

    Ho poco da aggiungere anche al suo secondo punto. Non conosco Mircea Eliade e Derrida ma concordo con le altre affermazioni. Sarei però molto prudente nell’affermare che la follia è un sistema di comprensione più completo della realtà. Con buona pace di Foucould la follia non comprende nulla se non in un modo del tutto distorto (e forse si limita a vivere senza comprendere). Tra un folle ed un amerindio (o un aborigeno australiano) c’è una differenza abissale.

    Posso anche accettare il suo terzo punto ma con una precisazione. Il dolore esisteva anche prima che esistesse la ragione ed il suo dominio sul mondo. Che la visione occidentale della vita possa portare alla rovina questo pianeta lo penso anch’io ma il dolore con tutto questo non c’entra per nulla.

    Rimango del parere che il dolore è il prodotto dell’azione o della Natura sull’uomo, una Natura che come tale è disumana (oltre-umana per la precisione) e quindi indifferente; oppure è il prodotto della prevaricazione dell’uomo, o sull’uomo o sulle leggi degli dei (secondo i punti di vista). Il dolore però riguarda tutti gli esseri viventi, op almeno gli esseri animali dotati di un apparato psichico.

    Diverso invece il problema del Male. Il Male è solo una creazione degli uomini. Male è ciò che provoca dolore negli altri in modo ingiusto (Male è ubris) oppure ancora una volta male è violazione delle leggi degli dei. Il concetto di Male è strettamente legato ad una valutazione etica, non esiste Male senza una valutazione etica: Male è comunque la violazione di un parametro che trova nell’etica umana il suo fondamento.

    La ringrazio ancora per questo interessante dialogo. Un cordialissimo saluto U.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    che sia intervenuto il prefetto a dire che la base navale usaegetta doveva continuare a consumare acqua a sbafo, è uno scandalo che dovrebbe interessare tutti i cittadini. E quindi, come si usa in democrazia, la stampa ha reso pubblica la notizia proprio perchè è di interesse generale.
    Insomma mia cara pare proprio che, al di sotto della facciata, voi non abbiate la più pallida idea di come funzioni la democrazia. Avremo mica preso da voi, poffare? U.

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!
    Non quaglieggi.
    Anche a Sigonella (Sicilia) mi dicono che la base
    “UsaeUso-manonpago” è in grave ritardo con i pagamenti della bolletta dell’energia elettrica. (ENEL).
    Nonostante che gliela passano a buon mercato e non ci pagano nemmeno l’IVA (Imposta sul valore aggiunto).
    Un viziaccio che avete.
    In casa d’altri, ovviamente.
    C.G.

  22. Pietro
    Pietro says:

    Dall’intervista di Giannini a carlo Azeglio Ciampi pubblicata ieri da Repubblica:

    «Io non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale. Ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi:è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all’ opinione pubblica».

    Ciampi: no a leggi ad personam
    Repubblica — 23 novembre 2009 pagina 1 sezione: PRIMA PAGINA

    «VIVIAMO un tempo triste. Negli anni finali della mia vita, non immaginavo davvero di dover assistere ad un simile imbarbarimento dell’ azione politica, ad una aggressione così brutale e sistematica delle istituzioni e dei valori nei quali ho creduto…». La prima cosa che colpisce, nelle parole di Carlo Azeglio Ciampi, è l’ amarezza. Un’ amarezza profonda, sul destino dell’ Italia e sulle condizioni della nostra democrazia. E MAI come in questa occasione l’ ex capo dello Stato, da vero «padre nobile» della Repubblica, lancia il suo atto d’ accusa contro chi è responsabile di questo «imbarbarimento» e di questa «aggressione»: Silvio Berlusconi, il suo governo e la sua maggioranza, che stanno abbattendo a «colpi di piccone» i principi sui quali si regge la Costituzione, cioè «la nostra Bibbia civile». «Vede – ragiona Ciampi – la mia amarezza deriva dalla constatazione ormai quotidiana di quanto sta accadendo sulla giustizia, ma non solo sulla giustizia. È in corso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita inesorabile di quelli che sono i punti cardinali del nostro vivere civile». Vale per tutto: non solo i rapporti tra politica e magistratura. Le relazioni tra potere esecutivo e Parlamento, tra governo e presidenza della Repubblica, tra premier e organi di garanzia, a partire dalla Corte costituzionale. L’ intero sistema istituzionale, secondo Ciampi, è esposto ad un’ opera di progressiva «destrutturazione». «Qui non è più una questione di battaglia politica, che può essere anche aspra, come è naturale in ogni democrazia. Qui si destabilizzano i riferimenti più solidi dell’ edificio democratico, cioè le istituzioni,e si umilianoi valori che le istituzioni rappresentano. Questa è la mia amara riflessione…». Ciampi, forse per la prima volta, parla senza mezzi termini del Cavaliere, e di ciò che ha rappresentato e rappresenta in questo «paesaggio in decomposizione». «Mi ricordo un bel libro di Marc Lazar, uscito un paio d’ anni fa, nel quale io e Berlusconi venivamo raccontati come gli estremi di un pendolo: da una parte Ciampi, l’ uomo che difende le istituzioni, e dall’ altra parte Berlusconi, l’ uomo che delegittima le istituzioni. Mai come oggi mi sento di dire che questa immagine riassume alla perfezione quello che penso. Io ho vissuto tutta la mia vita nelle istituzioni e per le istituzioni, che sono il cuore della democrazia. E non dimentico la lezioni di Vincenzo Cuoco sulla Rivoluzione napoletana del 1797: alla felicità dei popoli sono più necessari gli ordini che gli uomini, le istituzioni oltrepassano i limiti delle generazioni. Ma poi, a rendere vitali le istituzioni, occorrono gli uomini, le loro passioni civili, i loro ideali di democrazia. Ed io, oggi, è proprio questo che vedo mancare in chi ci governa…». L’ ultimo capitolo di questa nefasta «riscrittura» della nostra Costituzione formale e materiale riguarda ovviamente la giustizia, il Lodo Alfanoe ora anche il disegno di legge sul processo breve con il quale il premier, per azzerare i due processi che lo riguardano, fa terra bruciata dell’ intera amministrazione giudiziaria corrente. Anche su questo la condanna di Ciampi è senza appello: «Le riforme si fanno per i cittadini, non per i singoli. L’ ho sempre pensato, ed oggi ne sono più che mai convinto: basta con le leggi ad personam, che non risolvono i problemi della gente e non aiutano il Paese a migliorare». Fa di più, l’ ex presidente della Repubblica. E si spinge a riflettere su ciò che potrà accadere, se e quando questa nuova legge-vergogna sarà approvata: «Io non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale. Ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi:è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all’ opinione pubblica». Ciampi non nomina Napolitano, ma fa un riferimento implicito a Francesco Saverio Borrelli: «Credo che per chi haa cuore le istituzioni, oggi, l’ unica regola da rispettare sia quella del “quantum potes”: fai ciò che puoi. Detto altrimenti: resisti». Lui stesso, nel suo settennato sul Colle, ha resistito più volte alle spallate del Cavaliere. Dalla legge Gasparri per le tv alla riforma dell’ ordinamento giudiziario di Castelli: «È vero, ma ho fatto solo il mio dovere. C’ è solo una cosa, della quale mi rammarico ancora oggi: il mio unico messaggio alle Camere, quello sul pluralismo del sistema radiotelevisivo e dell’ informazione. Allora era un tema cruciale, per la qualità della nostra democrazia. Il Parlamento non lo raccolse,e da allora non si è fatto niente. Oggi, e basta guardare la televisione per rendersene conto, quel tema è ancora più grave. Una vera e propria emergenza». Ma in tanto buio, secondo Ciampi c’ è anche qualche spiraglio di luce. Per esempio l’ appello lanciato su “Repubblica” da Roberto Saviano, che chiede al premier di ritirare la legge sull’ abbreviazione dei processi, la «norma del privilegio». «Io – commenta il presidente emerito della Repubblica – per il ruolo che ho ricoperto non uso firmare appelli. Ma condivido dalla prima all’ ultima riga quello di Saviano. Risponde a uno dei principi che mi hanno guidato per tutta la vita. E il fatto che abbia ottenuto così tante adesioni rappresenta una speranza, soprattutto per i giovani. È il vecchio motto dei fratelli Rosselli: non mollare. Loro pagarono con la vita la fedeltà a questo principio. Qui ed ora, in Italia, non c’ è in gioco la vita delle persone. Ma ci sono i valori per i quali abbiamo combattuto e nei quali abbiamo creduto. In ballo c’ è la buona democrazia: credetemi, è abbastanza per non mollare». m.giannini@repubblica.it PRESIDENTE EMERITO Carlo Azeglio Ciampi è stato presidente della Repubblica dal 1999 al 2006 Oggi è senatore a vita – MASSIMO GIANNINI

  23. Vox
    Vox says:

    ANCHE ALCUNI MILITARI AMERICANI
    CONTRO LA GUERRA IN AFGHANISTAN

    […]con un?azione che ha creato movimento fino alla Casa Bianca,
    Matthew Hoh, 36 anni, e` divenuto il primo ufficiale statunitense a
    dimettersi esplicitamente per protesta contro la guerra in
    Afghanistan; Hoh e` giunto a ritenere che la partecipazione
    statunitense in Afghanistan ha semplicemente alimentato l?insorgenza.

    ?Ho perduto comprensione e fiducia nello scopo strategico della
    presenza degli Stati Uniti in Afghanistan?, ha scritto il 10 Settembre
    in una lettera di quattro pagine al capo del personale del
    dipartimento. ?Ho dubbi e riserve sulla nostra attuale e futura
    strategia, ma le mie dimissioni non si basano sul come stiamo portando
    avanti questa guerra, ma sul perche` e con quali fini?.

    Le reazioni alla lettera di Hoh sono state immediate. Alti ufficiali,
    preoccupati di perdere un collega eccezionale, e forse di acquistare
    un critico di rilievo, lo hanno pregato di restare.

    L?ambasciatore Statunitense Karl W. Eikenberry lo ha portato a Kabul e
    gli ha offerto un posto nel suo personale superiore di ambasciata. Da
    li, Hoh e` stato imbarcato verso casa, per un incontro faccia a faccia
    con Richard C. Holbrooke, il rappresentante particolare
    dell?amministrazione per Afghanistan e Pakistan.

    ?Abbiamo preso la sua lettera molto seriamente, perche` [Hoh] e` un
    buon ufficiale?, ha detto Holbrooke in un?intervista. ?Abbiamo tutti
    pensato che vista la serietà e l?impegno della sua lettera, e
    considerata la sua carriera, avremmo dovuto prestarvi attenzione?.

    Nonostante non condividesse l?opinione di Hoh, secondo il quale la
    guerra ?non vale la pena di combatterla?, Holbrooke ha detto ?sono
    d?accordo con gran parte della sua analisi?. Holbrooke ha chiesto a
    Hoh di unirsi al suo team a Washington, dicendo che ?se davvero [Hoh]
    vuole influire sulla linea politica ed aiutare a ridurre i costi della
    guerra in fatto di vite e denaro pubblico? perche` non essere
    ?all?interno dell?edificio piuttosto che all?esterno, dove si puo`
    ottenere molta attenzione ma non avere lo stesso impatto politico??

    Hoh ha accettato l?argomentazione ed il lavoro, ma ha cambiato idea una
    settimana dopo. ?Riconosco le implicazioni di carriera, ma non era la
    cosa giusta da fare?, ha detto in un?intervista venerdì scorso, due
    giorni dopo che le sue dimissioni erano state finalizzate…

    ?Ci sono un sacco di tizi che vanno uccisi? ha detto di Al-Qaeda e dei
    Talebani. ?Sono stato felicissimo quando il nostro team in Iraq ne ha
    fatti fuori un bel po??.

    Ma molti afghani, ha scritto nella sua lettera di dimissioni, stanno
    combattendo gli Stati Uniti soprattutto perche` i soldati statunitensi
    sono lì ? una presenza militare in crescita in villaggi e valli dove
    gli estranei, inclusi altri afghani, non sono benvenuti e dove il
    corrotto governo nazionale, appoggiato dagli Stati Uniti, viene
    rifiutato. Sebbene i Talebani siano una presenza negativa, e le basi
    pakistane di Al-Qaeda vadano affrontate, ha detto Hoh, gli Stati Uniti
    stanno chiedendo ai propri soldati di morire per quella che e`,
    essenzialmente, una lontana guerra civile.

    Mentre la Casa Bianca sta deliberando se mandare o no piu` soldati, Hoh
    dice di avere deciso di parlare pubblicamente perche` ?voglio che la
    gente in Iowa, la gente in Arkansas, la gente in Arizona, chiami il
    loro rappresentante in Congresso e gli dica ?Senti, non mi sembra che
    questo sia giusto? ?…

    I dubbi di Hoh aumentarono con le elezioni presidenziali afghane del 20
    agosto, marcate da scarsa affluenza alle urne e diffusissima
    corruzione. Hoh concluse che, come scrive nella lettera di dimissioni,
    la guerra ?ha violentemente e selvaggiamente scisso l?Afghanistan
    urbano, secolare, educato e moderno dal paese rurale delle province,
    religioso, illetterato e tradizionalista. Ed e` quest?ultimo che forma
    e sostiene l?insorgenza Pashtun?.

    Con ?molteplici ed apparentemente innumerevoli gruppi locali?, scrive
    Hoh, l?insorgenza e` ?nutrita da quello che la popolazione Pashtun
    percepisce come un continuo e ripetuto assalto, che si ripete da
    secoli, alla terra, alla cultura, alle tradizioni ed alla religione
    dei Pashtun, da parte di nemici afgani e stranieri. La presenza
    dell?ONU e della Nato nelle valli e nei villaggi Pashtun ? ed anche di
    esercito e polizia afgani, in reparti costituiti da soldati e
    poliziotti non Pashtun ? fornisce una forza di occupazione che
    giustifica l?insorgenza?.

    Le famiglie americane, scrive alla fine della lettera, ?hanno il
    diritto di sapere che i loro cari hanno sacrificato la vita per un
    fine degno di futuri persi, amori svaniti e promesse non mantenute. Ho
    perso fiducia nel poter continuare a rassicurarli ?…

    Titolo originale: “U.S. official resigns over Afghan war ”
    http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/10/26/AR2009102603394_4.html?sid=ST200910280474

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Pietro

    Penso esattamente quello che ho già scritto nel blog. Anche su don Intiso.
    La mia impressione è che “Mario” sia la stessa persona che ha telefonato a “Chi l’ha visto?” per “rivelare” la faccenda della tomba di De Pedis, cioè per copiarla da Il Messaggero che l’aveva già pubblicata DIECI ANNI PRIMA, e che provocò subito sia la protesta del sindacato di polizia che una interrogazione della Lega. Ripeto: DIECI ANNI PRIMA.
    Un saluto.
    pino nicotri

  25. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Non ho letto tutto il vero articolo perche’ e’ di 4 pagine e con molti commenti.
    Lei decide cosa tradurre….?

    http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/10/26/AR2009102603394.html

    I cittadini Americani sono divisi….piu’ che altro per la indecisione del Presidente Obama.
    L’indecisione di MESI da tempo ai talebani di riorganizzarsi, il generale McChrystal aveva chiesto aiuti sin dal mese di luglio.

    Il Presidente aveva di meglio da fare, svolazzare qui e la’ per il mondo, giocare a golf, 24 partite in pochi mesi, piu’ di Bush in 8 anni, fare viaggi su viaggi per comprare voti a governatori, dare ENORMI parties alla Casa Bianca, ma non aveva tempo di almeno ricevere il generale McChrystal?

    Gli ha concesso minuti in transito da Copehagen su Air Force One, l’aero presidenziale.

    Normalmente i generali in carico sono in costante comunicazione con la Casa Bianca.
    Obama non ha comunicato con McChrystal per oltre 70 giorni.

    Qui vogliamo una risposta, dentro o fuori.

    Anita

  26. Faust x Ber
    Faust x Ber says:

    Ciao Ber, guarisci presto, anche i Poveri Diavoli come noi… ogni tanto soffrono i patimenti simili a quelli dei povery christy ( le y xcche siamo sotto natale…) Ma poi torniamo Poveri Diavoli e … Siamo Felici… Auguri e saluti alla famiglia!!
    Pensa Ber, che dagli scritti di Uroburo imparo sempre di piu ( e sai che lo dico in serio, lo sa anche lui..) Stasera in un suo post, che condivido in maniera particolare, ad Alessandro… Ho capito il significato/o/definizione di un folle… ed ha fatto centro… Condivido… ma con lamaro in bocca… avrei preferito soffrire di prostata… che di follia… La prostata sanata.. toglie il medico di torno… La follia… sveglia la notte e distorce il giorno…

    dice Uro: “la follia non comprende nulla se non in un modo del tutto distorto (e forse si limita a vivere senza comprendere)…

    … soffermandomi su questo pensiero di U. mi guardo dentro… e sapete cche siamo in due… ccè il Faust dentro di me, incoscente e folle: Che amo e mi ama; e ci nutriamo a vicenda come due ammalati d amore… con delle flebo di follia e appranzo… ” Follia sfilettatae, con rucola e grana” Una vitae intorcigliatae, ….come un bullone a filettatura senza fine.
    Una vitae cche sembra cche avviti…ma non riesce ad imbullonarsi… Una vitae, senza comprendere… accosa serva un bullone cche non savvita…. eppure gira…gira e gira… Una Vitae… cche non simbullona… acche serve comprenderla!?
    Nik, cuggino di Faust

  27. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Avevo inserito un messaggio sulla conservazione dei peperoncini ma non è passato, che è ancora sugli appunti provo ad inserirlo a pezzi per vedere cosa c’è che lo blocca .

    X Sylvi – Soccorso agrotecnico settore conservazione.

    I peperoncini sono il mio forte, oltre a quelli classici a corno piccoli e grandi ne coltivo di tutti i tipi, rossi, gialli, violetti, rotondi a cuore, piccolissimi e grandi come un pomodoro, ne ho una varietà che è anche molto ornamentale a forma di campanella.

    Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  28. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Ho modificato qualche parola ed è passato anche la seconda parta, provo con il resto.

    Quelli rotondi grandi e quelli a campanella li faccio ripieni sott’olio, un po’ li surgelo a cubetti tritati finissimi, se li vuoi poco piccanti elimina i semi, sono soprattutto quelli che pizzicano.
    Un modo molto pratico di utilizzarli è insaporire dell’olio (extravergine) con peperoncino tritato, secco, quello fresco non va bene, fa acqua e prende di muffa.
    Attenta alle dosi con il marito, non per l’effetto a breve che è positivo ma per quello a lungo termine, qualcuno dice che un uso eccessivo e prolungato dia dei disturbi alla prostata.

    Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  29. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Anche mia suocera faceva essiccare i peperoncini come dice Antonio.
    E’ il modo classico e antico.
    Li metteva al sole e dopo nel forno tiepido.
    Poi li infilava dal gambo con ago e filo come una collana.

    Si possono usare tritati e conservati in olio d’oliva.

    Qui servono la mistura di peperoncini tritati all’olio ed aglio in un piattino per inzupparci il pane.
    Nei ristoranti Italiani ed anche spagnoli.

    Nei negozi li vendono a grappoli con i gambi attaccati, sono venuti piu’ di moda con l’avvento della cucina messicana.

    Non per mio uso e consumo. ;-)

    Buona notte,
    Anita

  30. Anita
    Anita says:

    x Antonio

    A causa dei peperoni piccanti mi sono rovinata un paio di lenti a contatto.
    Il favore di mio marito erano i peperoni verde chiaro, allungati e di polpa leggera, usualmente dolci.

    Un bel giorno dopo averli preparati, togliendoci e semi e fatti saltare in padella, ore dopo mi tolsi le lenti per disifettarle, uno dei peperoncini era piccantissimo e dopo ore e frequenti lavature di mani, il piccante era ancora nelle mie dita…cosi’ rovinando le mie lenti. $200,00 di allora al paio.
    Poi dovetti aspettare due settimane prima che mi arrivassero le nuove.

    Sono lenti permanenti, le tolgo solo circa una volta al mese, ci dormo e tutto.

    ‘Notte, Anita

  31. sylvi
    sylvi says:

    Grazie a tutti, soprattutto AZ per l’informazione sul forno.

    Poco distante c’è un negozio di specialità calabresi, lì compro i peperoncini essicati che uso in maniera molto parca.
    Indispensabili nei sughi di crostacei e bivalvi, ma anche con sughi di pomodoro.
    La mia cucina risente di influssi veneziani dove è il pepe che la fa da padrone, nonostante tutti i medici che conosco affermino che il peperoncino è molto più salutare.

    Vado a sistemare i miei mazzetti!
    buonagiornata Sylvi

  32. ber
    ber says:

    Cari Amici.
    Ringrazio tutti per le parole affettuose e la vicinanza dimostratami.
    Ho voluto mettere solo in evidenza che questo popolo,…nonostante sia governato da gente arruffona e voltagabbana,…in sostanza compie bene i suoi doveri civili ed e’ preparata professionalmente.
    Per questo penso che non tutte le speranze di migliorare la ns vita e quella dei ns figli,…non sono vane speranze.
    Un caro saluto a tutti,Ber

  33. Vox
    Vox says:

    DAL “PROCESSO BREVE” ALLA MAFIA
    LA GRANDE FARSA CONTINUA

    Cuffaro, chiesto il rinvio a giudizio
    Si pensa a uno scudo per i reati di mafia

    La Procura di Palermo apre un procedimento a carico dell’ex governatore della Sicilia per concorso in associazione mafiosa.

    E i consiglieri del premier studiano come cancellare lo stesso reato

    Vogliono mettere mano al reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Quello per cui è sotto processo a Palermo Marcello Dell’Utri. Quello che all’inizio fu contestato a Giulio Andreotti. Quello che colpì (ma finì in un’assoluzione) il famoso giudice “ammazza sentenze” Corrado Carnevale. Quello che ha portato alla sbarra tanti politici nelle zone di mafia, camorra, ‘ndrangheta.

    Un reato che in realtà non esiste, perché nel codice penale non c’è, ma che “vive” per le pronunce convergenti della Cassazione. Quindi un delitto assodato, consolidato, fermo nella storia del diritto.

    Ma quel crimine adesso si avvia ad avere una macchia. Potrebbe essere utilizzato dalla procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze per indagare il presidente del Consiglio. E questo è davvero troppo.

    Ragionano tra di loro, giusto in queste ore, su dove sia meglio aggredirlo, se incidere sui termini della prescrizione, oppure se “normare” ex novo il delitto, ma con paletti tali da renderne l’applicazione difficilissima.

    È l’operazione più a rischio che abbiano mai tentato. Ma è quella che “davvero serve al presidente”, come vanno dicendo tra loro.
    (Repubblica)

  34. Vox
    Vox says:

    ITALIA SEMPRE PIU’ SURREALE

    La preside non espone il crocifisso
    il sindaco è pronto a multarla

    Palermo – Cinquecento euro di multa perché manca il crocifisso nel suo ufficio. E´ quello che rischia la preside dell´istituto comprensivo Reina di Chiusa Sclafani, dopo il blitz della polizia municipale di ieri mattina.

    Tutto inizia venerdì scorso, quando il sindaco del paese Francesco Di Giorgio (Pdl) fa notificare alla preside dell´istituto, Francesca Accardo, un insolito provvedimento in netta contrapposizione con la recente sentenza della Corte suprema di Strasburgo.

    …Il capo d´istituto è letteralmente furibonda mentre racconta una storia che ha del surreale. «Penso di vivere in un paese democratico, non in una dittatura: vorrei continuare a lavorare serenamente come ho fatto in questi anni», conclude. E non intende darsi per vinta.

    Notare che la multa proviene dallo stesso Comune dal quale NON arrivano i fondi che tutti gli enti locali dovrebbero erogare alle scuole: da due anni, il Comune infatti non provvede ad erogare i fondi per il funzionamento e la manutenzione.

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    E il Vaticano? Da anni consuma acqua a sbafio a sbafo per cifre totali spaventose. Paga Pantalone.
    Tre pater, ave e gloria. Più un bottiglione d’acquasanta.
    pino

  36. Vox
    Vox says:

    Afghanistan, Obama ha deciso
    “La finiremo con Al Qaeda”

    Il presidente Usa parlerà alla nazione il 1 dicembre per annunciare l’invio di rinforzi, 30/34 mila uomini. Ma l’escalation spacca i democratici (Repubblica)

    ===

    Una decisione sbagliata, temo, suggerita dai falchi della superspesa militare (che porta lauti guadagni a determinate imprese).
    Anche supponendo per ipotesi che non sia vero che “Alqaeda” è un fantasma creato (dalla zia) apposta per combatterlo in eterno, l’Afghanistan appare sempre di piu’ come un pozzo senza fondo che potrebbe segnare la fine degli Usa.

  37. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,

    il famoso “stellone” italiano che pare ci tolga sempre dai guai in “zona cesarini” non è un “colpo di sedere” che improvvisamente appare…sono i milioni di italiani che ogni giorno, nonostante TUTTO, fanno ciò che devono fare senza tante storie e lampi di flash, coscienti che sono i loro mattoncini, giorno dopo giorno, che tengono in piedi la baracca.

    Se non fosse così saremmo a mare da lungo tempo!!!

    Ciao Sylvi

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Vox,

    dice la Sylvi che il “baraccone ” sta in piedi grazie a milioni di Ittalici che fanno il loro dovere ,anche senza stare sotto i “flash”.

    Alla Preside di Reina , tutta la nostra solidarietà, nonostante i “flash” “Lei” non se li sia di certo andati a cercare.

    Nella Repubblica Italiana il solo giuramento che si doveva era quello alla Repubblica Italiana e al suo Capo.
    Di qui l’obbligo di esporre la Foto e la bandiera tricolore.

    Tiutto il resto …paccottiglia”…ovvero roba da Scrivania come la foto dei propri cari, santini, madonne miracolose”,olio santo e acqua benedetta o la foto della Juve.

    Vanno bene al collo, nel portafoglio, o al più sulla scrivania , come l’aglio per i Vampiri , i cornetti e quant’altro.

    La variante commerciale moderna , sono poi stati nel progresso italico , i calendari con “poppe al vento” e crocifissi d’oro al collo..ben in vista tra le poppe..!!

    Una soliderità anche a Don Ciotti, che non espone crocifissi”,ma combatte perchè i beni sequestrati alla Mafia restino in mani pubbliche.
    Nelle case dei famiosi , mi risulta che i Crocifissi abbondoni” ,..infatti!!

    La storia stenta a cambiare..lavoro, Dio ; Patria ,famiglia e Crocifisso all’abbisogna..sopratutto evitare i Flash, che danno fastidio…così ci rivorrebbero!!
    Ottimismo e comicità

    cc

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Certo che la baracca in qualche modo va. Ma questo vale perfino per i paesi suicidi come la Cambogia o L’Uganda; credo che valga addirittura per lo Zimbabwue….
    Fino a che uno stato, una società, una collettività rimangono in qualche modo vivi, la vita continua.
    Se ci si accontenta così ,allora va bene tutto.
    Anche dire che la barca dell’odioso Baffetto è un problema fondamentale per il paese e non invece un primiaaaaaa incriminato per associazione mafiosa. Quello NON è un problema.
    Oooouuuhhhhhhyeaaaaahhhhhhh!….. U.

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