Troppe interferenze in Iran da parte di chi in altre occasioni è cieco, sordo e muto. “Escortopoli” e Berlusconistan: colonna sonora, reality e pochade della nuova estate italiana. Intanto Fiat e Confindutria vogliono ancora in regalo soldi dallo Stato (cioè da noi), ma senza dare in cambio nulla. Soprattutto, come sempre, niente azioni e partecipazione per i lavoratori

Non capisco più bene il comportamento di Moussavi. Mi pare francamente difficile si possa organizzare una truffa elettorale delle dimensioni da lui denunciate, sono cose oggi impossibili anche in una repubblica della banane. L’Iran non è una repubblica della banane, ha un parlamento, una opposizione, molti più laureati dell’Italia e gli iraniani non sono né distratti né menefreghisti e tanto meno cretini in massa. D’altro canto mi pare strano che Ahmadinejad abbia vinto con un margine così grande, quando alla vigilia del voto quasi tutti in Iran erano convinti si arrivasse al ballottaggio, e cioè che Ahmadinejad avrebbe vinto sì, ma non al primo turno elettorale. Così come l’afflusso massiccio alle urne fa pensare sia dovuto più al desiderio di cambiamento che a una riconferma plebiscitaria dell’attuale capo dello Stato, che pur non essendo il tipo che viene descritto dalla stampa occidentale non ha comunque fatto compiere all’Iran passi talmente in avanti da poter suscitare entusiasmi giganteschi e quindi vincere le elezioni con un margine così smaccato. Per giunta la gente, compresa una larga fetta del clero, vuole una politica di sviluppo senza pericoli di guerra o di bombardamenti israeliani, perciò l’entusiasmo oceanico per l’attuale capo dello Stato non mi pare abbia motivi per esserci.

Ma se da una parte l’enorme quantità di voti di Ahmadinejad non mi pare perciò molto credibile, dall’altra mi fanno notare che ha avuto la stessa percentuale di voti, il 62%, delle elezioni precedenti. Come a dire che in pratica è stato solo riconfermato dalla sua base elettorale, che non ha certo motivo di essere scontenta, anzi, del comportamento del suo leader. Se hanno deciso di controllare le schede con un campione del 10% scelto un po’ qui e un po’ là, in grado quindi di far capire come sono andate le cose per davvero, mi pare ci sia il modo di fare delle verifiche serie perché il controllo non potrebbe certo avvenire senza che vi partecipi anche l’opposizione in modo da garantirne così la trasparenza.
Mi pare anche strano che Moussavi si sia reso conto solo nelle ultime ore che, stando a quanto accusa, la truffa elettorale è stata pianificata da mesi. Certo, solo una pianificazione può a mio avviso alterare il risultato con cifre così sbilanciate, ma un’operazione di truffa elettorale preparata per mesi non credo possa rimanere segreta, né più e né meno come non credo che le Twin Tower di New York siano state minate dai servizi segreti americani in modo che potessero crollare quando gli aerei dirottati l’avessero poi colpita. Le operazioni clandestine che impiegano un gran numero di persone è impossibile restino segrete nel Paese in cui vengono compiute.

Poiché non posso pensare né che Moussavi menta, non essendo un burattino come Khalabi o un Karzai, né che sia diventato matto e irresponsabile, l’unica cosa che posso concludere è che qualcuno dall’estero gli abbia passato la “notizia”, vera o falsa che sia, e che gli abbia anche garantito un appoggio massiccio spingendolo così a non demordere dalla protesta di piazza nonostante i morti e la più generale repressione. Teniamo sempre presente che il sistema di spionaggio elettronico messo in piedi dagli Usa e dall’Inghilterra noto come Achelon permette di ascoltare qualunque telefonata e di leggere qualunque sms e fax del pianeta. E teniamo pure presente che certamente le potenze che da lungo tempo si impicciano negli affari non solo di quella zona del mondo, vale a dire Usa e Inghilterra, si saranno in vari modi “impicciate” in anticipo delle elezioni iraniane, così come non è credibile che un nemico dichiarato dell’Iran qual è Israele non abbia svolto la sua parte con largo anticipo.
Non ritengo ammissibile che un Paese civile, e l’Iran lo è, sia governato da una teocrazia, per giunta quella iraniana non viene eletta dal popolo e ha anzi messo in piedi un sistema di potere legale definito giustamente labirintico mi pare dal Guardian. Un sistema che le ha permesso di castrare moltissime delle riforme varate o progettate a suo tempo dal presidente Khatami.

Anche ammesso che alla fine sia Moussavi quello che riesce a insediarsi alla presidenza della Repubblica iraniana nulla potrà realizzare di buono se non glielo permettono il leader spirituale Khamenei e la struttura che gli sta attorno, struttura che elegge la guida spirituale ma non viene a sua volta eletta dal popolo. Sarei perciò felice se le attuali doglie e sommovimenti partorissero un sistema più democratico sbarazzandosi della morsa del clero o riducendone di molto il potere. Dubito però che questo risultato sia possibile senza tragedie. In ogni caso, ogni popolo è libero di darsi la struttura di potere che più gli aggrada e di farsi governare da chi raccoglie la maggioranza non truccata dei voti. Che gli iraniani abbiano anche il diritto di manifestare non c’è bisogno che lo dica presidente degli Stati Uniti, come ha invece fatto Obama provocando ovvie reazioni restrittive da parte delle autorità iraniane: quanto del dramma delle ultime è dovuto alla ovvia e prevedibile rabbia delle autorità che si sentono sfidate ancora una volta dal grasso Occidente su fatti di casa loro? Questa interferenza insistita e sbandierata è della stessa natura dell’ “errore” di Bush quando si inventò l’Asse del Male assicurando così la vittoria elettorale ad Ahmadinejad.

Strano che a Washington e in varie capitali europee si faccia la voce grossa per tifare per il diritto a manifestare degli iraniani quando ci si volta dall’altra parte se a manifestare sono i palestinesi nella loro terra e i militari occupanti ammazzano decine di persone. Dico “strano”, ma so benissimo che non lo è: si tratta solo della politica, che – capovolgendo la nota massima di von Klausewitz – spesso è praticata come prosecuzione della guerra sia pure con altre modalità…. Così come fanno ridere le accuse contro la teocrazia iraniana lanciate da quelli che negli Usa aspirano a una politica basata sul fondamentalismo cristiano – che è stato il piedistallo e lo zoccolo duro degli otto anni di presidenza di Bush figlio – e che in Italia sono i servi del Vaticano. Del quale patrocinano e foraggiano con soldi pubblici le sempre più volgari invadenze nella nostra vita politica e sociale per essere in cambio foraggiati con i voti dei cattolici.

Mi pare anche strano che questi volenterosi strappatori dei propri capelli in nome del diritto di manifestare degli iraniani tacciano di fronte al fatto che non sempre viene rispettato il diritto di dimostrare in Georgia, dove da mesi  la popolazione occupa in massa le strade e chiede le dimissioni del semi-americano Saakashvili, o in Ucraina con Yushenko,  in Estonia, ecc. Senza dimenticare che gli stessi Stati Uniti hanno sparato a zero contro le manifestazioni che portarono alla caduta dello scià, così come avevano fatto reprimere nel sangue le manifestazioni a favore di Mossadeq, democraticamente eletto ma fatto deporre con un colpo di Stato organizzato dalla Cia in combutta col peggio del peggio della feccia di Teheran.

Riassumendo, tanta amorevole attenzione degli Usa non è detto che sia pura generosità e amore per la democrazia anziché, come al solito, per il petrolio e per la “sicurezza” di Israele. D’altra parte, Cia o non Cia, Shin Bet o non Shin Bet, è un fatto che i fermenti in Iran ci sono, e anche molto forti: non è pensabile siano tutti e solo frutto di mestatori stranieri. Così come è un fatto che Lenin fu spedito in Russia dai tedeschi, per maggior sicurezza in un vagone piombato, e se non ricordo male qualche aiutino lo ebbe pure Castro almeno fino allo sbarco col Granma, il che non toglie che né il primo né il secondo erano servi di qualcuno. Il problema in questi casi è sempre uno e sempre quello: chi usa chi? Se Moussavi e i riformatori riescono a usare gli Usa, ben venga. Di solito le masse studentesche, professionali e metropolitane pur partendo in minoranza possono fare da volante per cambiamenti radicali utili a tutti. Non vorrei proprio però che in Iran si innescasse una guerra civile, visto che a quanto pare c’è una spaccatura città-campagne e – stando a quel che si vede a Teheran – a volte anche all’interno delle stesse città.

Tutto il baccano sull’Iran ha comunque il pregio di nascondere che dopo la Camera anche il Senato degli Usa ha approvato all’unanimità, il 18 giugno, l’atto di costrizione e di pentimento per la “peculiare istituzione”, come venne chiamata eufemisticamente la schiavitù dei neri, peraltro nata dopo una apposita bolla papale che  a suo tempo ho messo in rete. Nel 1857, cioè appena 150 anni fa, la Corte suprema degli Stati Uniti aveva riconosciuto nella Costituzione il diritto a possedere come schiavi le “creatura inferiori”. Il senatore Harkin, sponsor della mozione votata il 18 giugno, e la schiera di co-sponsor della maggioranza e dell’opposizione, Kennedy compreso, hanno fatto in modo che sia ben chiaro che le scuse e la “contrizione” ci sono, ma NON il risarcimento. Sono a dir poco 100 miliardi di dollari i soldi che i discendenti degli schiavi potrebbero chiedere alla Corte Suprema come risarcimento per “lavoro non retribuito”, esattamente come tale risarcimento è stato riconosciuto agli ebrei discendenti dei lavoratori usati come schiavi nella industrie tedesche durante la guerra. Molto strana questa giustizia leggermente asimmetrica… O no? Il Canada un paio di anni fa ha deciso di risarcire anche con soldi i “pellerossa” per i loro 40-50 mila bambini variamente martirizzati e fatti sparire dalle scuole cristiane nelle quali erano stati rinchiusi da una legge che voleva “civilizzarli”. Strano che gli Usa non ne abbiano seguito l’esempio. Ironia della sorte, gli Usa che sono stati l’ultima nazione ad abolire, solo nel 1865, la schiavitù e che fino a 50 anni fa ancora praticavano legalmente l’apartheid, cioè il razzismo e annessa segregazione razziale, oggi sono guidati da un presidente nero. Chissà, tra qualche tempo avranno un presidente musulmano, di origine araba o iraniana….

Che ci sia un po’ troppo cinismo nel nostro stile di vita e nella nostra concezione dell’informazione e dei sentimenti lo dimostrano mirabilmente e sinteticamente, tra una miriade di altre cose, link come questi:
http://tv.repubblica.it/dossier/iran/un-altro-uomo-ucciso-dalla-polizia/34144?video . Prima che compaiano le scene di un video a base di repressione e sangue in piazza bisogna sorbirsi 12 minuti di pubblicità di un prodotto, un superfluo prodotto per i privilegi e  i vizi mangerecci della nostra gioventù. Non c’è limite alla nostra inciviltà consumistica, che ci sta consumando anche la coscienze e la dignità. Dubito che se anziché iraniani fossero newyorkesi o se si trattasse dell’agonia di un cardinale o papa o della repressione di cattolici – che so – in Cina o, in ipotesi fantascientifica – a Cuba, si avrebbe la faccia come il culo di mandare in rete una ghiotta pubblicità di accompagnamento. A me qualunque prodotto reclamizzato approfittando del sangue, della sofferenza e della morte altrui farebbe semplicemente orrore e se c’è gente che invece reagisce acquistandolo, e magari mangiandoselo di gusto, allora significa che siamo malmessi: non abbiamo ancora smesso il vizio di mangiare sulla disgrazia altrui, dei più deboli e sfortunati di noi.

Ma veniamo alla situazione italiana. Il fetore è tale da risultare più imbarazzante del solito. La Puttanopoli o, diciamola più elegantemente e modernamente, la Escortopoli in cui sta sprofondando la banda berluscona lascia francamente allibiti. Sorvoliamo pure sull’esercizio del sesso da parte di Berlusconi, che è un suo diritto, ma anche il resto basta e avanza. Il simpatico e pimpante vecchietto di 70 e passa anni inceronato e “mascarato” come un clown regala buste da 10 mila euro a botta alle disinvolte signorine, escort o meteorine o comunque non crocerossine, che gli rallegrano anche solo le cene? Beh, già questo è un comportamento malsano, non da persona totalmente sana di mente, cosa che mi ricorda l’affermazione di sua moglie Veronica Lario che suo marito “non sta bene”. Il dottor cavaliere onorevole e premier Berlusconi può andare in decine di ristoranti e trattorie romane, o milanesi o baresi, a farsi allietare la serata da frotte di persone. Come Lapo Elkan è libero di andare a travestiti e “aspirare” imitando il nonno, così Berlusconi è libero di invitare a cena, o a letto (in “quello grande”, off course…) a casa sua, a Roma o in Sardegna o in Brianza, chi più gli pare e piace, ma proprio per questo suscita disagio apprendere che le donne variamente invitate se le fa procurare da altri uomini, i quali assumono inevitabilmente un’allure non dico da magnaccia, ma un po’ da ruffiani sì.

Prendiamo per esempio l’imprenditore barese Tarantini: nella sua intervista all’Ansa non si vergogna a dichiarare che “siccome Berlusconi mi invitava a cena, per fare bella figura volevo presentarmi con belle donne”, le escort appunto, o squillo di lusso che dir si voglia. Tralasciamo la comica affermazione che lui queste donne non le ha mai pagate, “solo il rimborso delle spese di viaggio e albergo”, comica perché non si vede proprio come mai queste lavoratrici dovessero lavorare gratis per lui. Quello che però non si può tralasciare è che le persone serie – o detto serie, non “per bene” – alle cene impegnative e di un certo livello ci vanno con la moglie e magari con le figlie se le hanno, e Tarantini ne ha due e ci tiene a dirlo. Ovviamente, nel più puro stile italiota del “chiagni e fotti”, le tira fuori con l’Ansa solo per dire che “questa storia le sta distruggendo”. Beh, bastava ci pensasse prima, se davvero ci tiene così tanto che non vengano “distrutte” (?). Questo degrado della sostituzione delle congiunte con le escort a Milano è iniziato quando era sindaco Albertini: lo si vedeva spesso in varie occasioni pubbliche molto ma molto bene accompagnato. Troppo bene accompagnato. E lui non è mai stato il tipo dal fascino irresistibile, anzi era noto come soporifero, piuttosto spento, mediocre e noioso, non particolarmente virilone, pur tralasciando altre faccende a partire dal fatto che cacciato come sindaco è sparito lui e sono sparite le bonazze al suo fianco.

Se questi ingaggiatori e “consumatori finali” di escort - per usare la definizione data da Ghedini di chi con le escort ci va a letto (“quello grande, off course…) –  fanno un po’ pena, devo invece dire che le dirette interessate colpiscono per i modi molto urbani e civili, niente affatto volgari, molto più puliti e signorili dei loro ingaggiatori e “consumatori”, cosa che oltretutto i prevenuti verso i “terroni” non si aspetterebbero mai da chi è di Bari, vale a dire di quella Puglia ridicolizzata dai pugliesi alla Lino Banfi. Il fatto è che oggi per campare le giovani, e i giovani, cercano i lavori che ci sono. E fare la Velina, la Meteorina, la Figurante negli show, la Modella, la Comparsa, la Show Girl, la Cubista, la Spoglierellista, la Preparatrice (la donna che si affana a tenere duro “il coso” dei porno attori prima che inizino le riprese), la Hostess, l’Accompagnatrice, la Letterina, ecc., fino alla Porno Attrice, è visto oggi come fino a ieri era visto fare la commessa o l’infermiera o l’impiegata o anche l’avvocato. Non sono sicuro che sia peggio, comunque è così. Non è colpa dei giovani se l’Italia delle tv private, e annessa affannosa e degradante rincorsa della Rai, l’Italia della moda e della pubblicità, il tutto sempre più a base di culi e tette all’aria, è diventata quello che è diventata. Non dimentichiamo, per cortesia, che “la grande Sofia Loren” ha fatto fortuna mostrando le tette e sposando il suo principale, cioè il suo produttore cinematografico, piuttosto anzianotto rispetto lei. Dubito che la Loren non abbia concesso al suo principale, quale era il produttore, qualche sostanzioso anticipo sulle gioie matrimoniali, perciò non mi entusiasma il moralismo che s’è scatenato contro le “ragazze di palazzo Grazioli”. Coincidenza di valore simbolico, anche Veronica Lario ha conquistato il suo Cavaliere mostrando le tette, recitando al teatro Manzoni di Milano ne “Il grande Calibano”, e non mi pare particolarmente onorevole il suo avere accettato di essere sistemata, assieme alla mamma, in un appartamento della villona del quartier generale di Sua Emittenza in via Rovani a Milano in attesa che divorziasse dalla sua prima moglie.

Vero è che dueste due storie, di Sofia e Veronica, sono poi diventate due lunghe storie anche d’amore. Anche. Ma di sicuro lor signore ne hanno tratto grande giovamento, Sofia anche per la carriera. Ho fatto gli esempi di Sofia e di Veronica non per esprimere giudizi, ma per citare due casi famosi, “nazionali”, non del tutto privi di ombre e che quindi suggeriscono di non fare i sepolcri imbiancati con le ragazze di palazzo Grazioli e villa Certosa. Oggi la morale è cambiata, che ci piaccia o no. Fare sesso, anche in cambio di “regalini” e carriera o, magari solo per un breve periodo, in cambio di quattrini, magari in film porno, non è più visto dalle giovani come cosa sporca, specie tra le belle arrivate dall’Est, dove la morale sessuale è molto meno pelosa e ipocrita che da noi . “Io do una cosa a te, tu dai una cosa a me”, variante del moto latino “Do ut des”, è una regola che non suscita rigetto in nessun campo. E come potrebbe, dopo decenni di politica basa sul “Do ut des” anche per un posto di usciere o di bidella, per non dire dei posti in Rai? Qualche anno fa ho condotto una inchiesta per L’Espresso su come fosse cambiata la prostituzione in Italia, data anche la scomparsa del magnaccia. Beh, ci sono liceali anche di buona famiglia che “la danno” non solo gratis et amore aut simpatia come ai tempi di “Porci con le ali”, ma anche in cambio di quattrini per averne abbastanza da sentirsi autonome rispetto i genitori. A Roma un mio amico mi raccontava di una liceale in classe con suo figlio che per 50 euro faceva ai compagni un gradevole lavoretto di bocca. Ma abbondano anche le donne adulte che ti sparano in faccia frasi come “Perché mai devo farmi il culo in fabbrica o in ufficio otto-dieci ore al giorno e darla al capo reparto o al capo ufficio altrimenti mi rendono la vita lavorativa difficile, il tutto per uno stipendio da fame, quando con qualche marchetta guadagno 10-20 volte di più e nessuno mi rompe i coglioni?”. Di fronte a domande come questa, sbattutemi in faccia a brutto muso o con gentilezza, non ho mai saputo cosa rispondere. E ancor meno lo saprei oggi, epoca in cui il lavoro manca e i giovani arrivano anche verso i 40 anni senza poter uscire dalla casa dei genitori e farsi una vita propria, con moglie e figli, e chi riesce a farlo è poi costretto a vivere una vita da precario. Prenderei a sberle non le Veline o le Meteorine, ma gli uomini che in giacca e cravatta o vestito sportivo, comunque mai con mutande e chiappe in bella evidenza, che in tv fanno carriera pavoneggaindosi nei programmi ocndotti sì da loro, ma con codazzo di bellone molto poco vestite in stile “O mangi questa minestra o salti dalla finestra”.

In ogni caso l’usanza delle escort, ognuna con il proprio sito Internet, con annessa abbondanza di auto pubblicità a base di foto esplicative, di illustrazioni delle proprie “specialità” (con o senza preservativo, con o senza “ingoio”, con o senza sesso di gruppo, con o senza “terzo canale”, ecc.), ha sdoganato il mestiere più antico del mondo. Sul marciapiede ci sono rimaste solo le più disgraziate, vale a dire le extracomunitarie. Solo un Paese ipocrita, chiesastico, mammone e maschilista come l’Italia può ancora accanirsi a non voler legalizzare e regolamentare il mestiere di professionista dell’amore, o del sesso, mestiere a mio avviso più onorevole di molto giornalismo, perché questo spinge anche alle guerre mentendo in modo criminale, quelle invece non fanno male a nessuno, anzi. Mestiere senza dubbio molto più onorevole del produrre e vendere sigarette o del progettare, fabbricare e vendere armi, dalla pistola al bombardiere agli ordigni A, H ed N, e certo non c’è bisogno di spiegare perché sia più onorevole.

Visto che si parla di lavoro, chiudiamo osservando che la Fiat batte ancora una volta cassa allo Stato. Quando era ministro del Lavoro, Roberto Maroni rivelò che dal dopoguerra ad allora la Fiat aveva avuto in regalo dallo Stato italiano l’equivalente di “un milione di miliardi di lire”, come a dire mezzo miliardo di euro. In più, come sappiamo, per favorire l’auto c’è stato lo scasso delle ferrovie, l’inesistenza delle metropolitane e di idrovie, ecc., tant’è che abbiamo il non invidiabile record europeo di morti sulle strade (oltre che su lavoro) e spesso anche di inquinamento da gas di scarico e annesse malattie polmonari. Ciononostante, il Number One della Fiat Sergio Marchionne lancia un appello apparentemente patriottico per di battere cassa di nuovo: “E’ il momento di unire gli sforzi di tutti, solo così il Lingotto vincerà la sfida”. Segue vertice a palazzo Chigi il cui succo, dal sapore ricattatorio, è: “La Fiat non chiuderà in Italia, ma chiede aiuto al governo”. Scusate, ma perché il Lingotto, cioè la Fiat, deve per forza “vincere la sfida”? Non è interesse del lavoratore avere una occupazione certa, con imprenditori e amministratori capaci anche se non italiani? E non è interesse del consumatore avere auto decenti a prezzo decente anche se non italiane? Beh, visto che la Fiat NON ha saputo garantire tutto ciò, perché intestardirsi con una “italianità” che più che altro sa di muffa se non di truffa? Perché ripetere il bis dell’errore di Prodi e Craxi quando regalarono l’Alfa Romeo alla Fiat, che ne ha fatto polpette, anziché venderla agli americani che l’avrebbero anche pagata niente male? Perché foraggiare una famiglia, gli Agnelli&C, o forse ormai gli Elkan&C, che vuole solo sfilarsi dal settore auto e fare invece altro per il semplice motivo che – esattamente come sempre in passato – NON intende investire il proprio quattrino nella Fiat, intesa come automobile?
Certa “italianità” fa solo orrore. Ho già raccontato come una ventina di anni fa ho comprato a Nuova Delhi una mezza dozzina di bei vestiti da donna a sole 7 mila lire l’uno per scoprire che a Milano, in corso Vercelli, gli stessi vestiti, sempre fatti in India, costavano il decuplo, cioè 70 mila lire. Bene. Questa volta ho comprato in Iran degli stampi in legno di disegni per stoffa, fatti a mano, pagandoli 10 euro l’uno. Pochi giorni dopo ho visto che ne vendevano anche a Roma, in via Brescia, sono entrato nel negozio e ho chiesto il prezzo. QUINDICI-VENTI volte di più! Se i negozianti rapinano i soldi dei privati, come del resto si è scoperto che fanno le banche, gli industriali in blocco e non solo la Fiat cercano di papparsi il più possibile del pubblico denaro, e come al solito “a gratis”. La Confindustria lancia infatti segnali del tipo “Previsioni nere sulla crisi, in due anni un milione di posti in meno”, e i giornali fanno titoli come: “Fondi pubblici e pace sindacale, un patto per salvare le fabbriche”. Tradotto in italiano significa la solita cosa periodica: regalateci soldi delle casse dello Stato perché senza non sappiamo fare il nostro mestiere e se non ce li regalate anche ‘stavolta facciamo un bel po’ di licenziamenti”. Il lato grottesco di questa cupidigia da incapaci è che in cambio dei soldi pubblici NON si intende assolutamente dare una partecipazione azionaria al pubblico, magari nella persona dei lavoratori. Se dobbiamo regalare altri miliardi di euro alla Fiat o ad altre industrie, perché non farsi dare in cambio azioni almeno per i loro lavoratori? Perché non coinvolgere il lavoratore anche in un minimo di amministrazione? Perché questo odio non solo verso il comunismo ma anche verso una forma minima di socialdemocrazia, anzi di semplice partecipazione, di semplicissima democrazia, e quindi di semplice presenza dei lavoratori nei consigli di amministrazione? Per l’imprenditore italiano il lavoratore deve essere solo forza lavoro, esattamente come gli extracomunitari. Del resto abbiamo dei governi per i quali il cittadino deve essere sempre più solo spettatore: spettatore delle tv, meglio se del Cavaliere, e spettatore delle imprese sbracate del “bel mondo”, vale a dire della borghesia e del ceto politico sbracatissimi, che a quanto pare sono un po’ troppo allo sbando.
Se l’italianità deve significare, al solito, che ci sono dei ladri che devono continuare a fare i ladri impuniti e dei derubati che devono lasciarsi derubare a mo’ di cornuti e mazziati, se l’italianità significa che la truppa pur di  ingrassare i padroni deve andare al massacro in Urss con la mantellina, gli stivali di cartone e dei camion (Fiat…) adatti più che altro per le scampagnate, beh, allora questa italianità è meglio che affondi. Con annessi Cavalieri in orbace o in “letto grande”.

232 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    … guarda caro Pietro, posso dirti che sappiamo xcchè perdiamo e perdiamo e perdiamo = Siamo disarmati… 7Tv7 (Faust)
    ————
    Fesserie.
    Di Pietro, senza televisioni e osteggiato anche dai suoi alleati, ha raddoppiato i voti.
    Per quale miracolo dello Spirito Santo?
    La sinistra è perdente perchè non ha proposte alternative convincenti e perchè ha una strategia di comunicazione autolesionista. Fatevene una ragione.

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La differenza consiste nel fatto che una sinistra arruffona, confusionaria, e non aliena di certe pratiche di sottogoverno che sono evidentemente una prassi abituale nel Belpaese, COMUNQUE rimane non organica alla mafia ed alle delinquenze organizzate come invece da sempreè la destra ittagliana. (U)
    ——
    Perfettamente d’accordo.
    Ciò non toglie però che il danno alla Nazione sia identico, seppure di diversa natura.

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Io non penso, come fa MT, che il salvatore sia Di Pietro ( Pietro)
    ——-
    No, non penso che il salvatore della Nazione sia Di Pietro.
    Penso che Di Pietro attualmente sia l’uniga diga solida contro lo strabordare del cavaliere, è diverso. Salvatore nel senso di contrattacco al cavaliere, solo quello.
    Penso che la salvezza per la Nazione potrà venire unicamente da un partito capace di buttare a mare le chiacchiere e pensare più al concreto, senza per questo invischiarsi col malaffare e con personaggi avidi e loschi.
    Sto tenendo d’occhio il neo presidente della neo provincia BAT, che mi sembra esattamente il modello di politico che intendo, nonostante sia del PDL.
    Mi auguro che non mi deluda.

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco,
    sono sicuro che non ti deluderà!!!

    Intanto per la nuova serie dei “Minima Moralia” ,apprendo che a Prato per la vittoria del CD è stata determinante una lista di “Giovani Grillini”, che si è apparentata con i seguaci dello psico -nano.
    Qualcuno può confermare ??

    Lo so è una schiocchezzuola in fondo,ma se confermata,almeno mi confortrebbe su tante mie “elucubrazioni”.

    Salutoni
    cc

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    il caciucco è una zuppa di pesce piccante tipica di Livorno.
    AZ ne è un maestro!….. Slurp ….. (con vino bianco secco e freddo) U.

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro uroburo,
    mi associo per il “caciucco”.
    E’ cosa buona e giusta , spero che Az , raccolga l’appello!
    Qui da me nel paesello, una miriade di aspiranti consiglieri provinciali del CD è stata trombata dalla sconfitta ai ballottaggi.
    A forza di dire “cazzate”,questa volta un minimo di argine alla “cazzatologia”,pare essere tornato.

    ciao
    cc

    Ps-Mi spiace in fondo per i “trombati” , ma devo dire che non se ne poteva più , non c’era più cresima, prima comunione, funerale , festa paesana che non ci fosse qualcuno presente…
    Dovevano stare “tra la genteeeeeee”.

  7. Anita
    Anita says:

    The U.S. shocked the soccer world today by defeating Spain 2-0 in the semi-finals of the Confederations Cup. Spain had not lost in 35 matches and had won their last 15…..

    Gli U.S. hanno scosso il modo del calcio vincendo 2-0 contro la Spagna nelle semifinali nella Confederations Cup, la Spagna non aveva perso in 53 partite e aveva vinto le ultime 15…..

    Anita :-)

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    avevo messo gelosamente da parte l’eurino per recarmi al gazebo a testimoniare la mia attenzione e simpatia per le Primarie del PD!

    I lupacci dalemiani, bindini e pollastrelli vari, che perdono il pelo ma non sicuramente il vizio, mi hanno bacchettato sulle mani e…
    -No, tu no!
    Non sei iscritta al partito!-

    Non varrà la pena nemmeno che sprechi le biglie della fionda!!!

    Sylvi

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,

    devo per forza
    sospettare che la tua esperienza matrimoniale sia stata traumatica!
    – Il contratto matrimoniale stabilisce il principio di proprietà di una persona?-
    Andando indietro fino alla mia bisnonna che ho conosciuto bene, se ti avessero sentito avrebbero preso il mattarello!

    Se il prete, o il sindaco me l’avessero soltanto fatto sospettare gli avrei detto che sono matti e me la sarei data a gambe levate!!!
    Ma è davvero così a Bisceglie??? Incredibile!

    Ti spiego il mio punto di vista:
    Una società al 50% è destinata al sicuro fallimento se le attività dei soci sono sovrapponibili e non diversificate.
    La società funziona quando i soci esprimono le loro capacità in attività complementari dove ognuno esprime il meglio di sè senza competizione e antagonismo.
    Non è facile, ma si può fare!

    Che i tuoi nipoti non siano battezzati non è influente, quando hanno gli stessi diritti di tutti i bambini-cittadini.
    Che i tuoi parenti non sia sposati è scelta rispettabile, ma non possono pretendere diritti di chi ha steso un contratto.
    Loro vanno sulla fiducia reciproca, bravi; anche una volta ci si stringeva solo la mano per acquisti o vendite!!!
    Ora ci vuole il notaio per tutti i tipi di società.

    Io sarei, come nel resto d’Europa d’altronde, per una fiscalità e una solidarietà sociale per i nuclei familiari comunque siano formati.
    Devono essere sostenuti i deboli, vecchi, bambini, handicappati.
    Gli altri? Se hanno un contratto rispettino quello, se non ce l’hanno mettano per icritto le loro volontà. O si stringano la mano!!!
    Tutto il resto sono chiacchere che hanno impegnato un anno due ministre che alla fine sono venute a capo di nulla!
    Speriamo si siano almeno divertite a nostre spese!

    mandi Sylvi

  10. E'  INIZIATA  LA  FINE  DEL  GRANDE  IMBROGLIONE
    E' INIZIATA LA FINE DEL GRANDE IMBROGLIONE says:

    Le ragazze ammettono di aver partecipato ad altre feste, oltre a quelle che riguarderebbero il premier. A queste (a Bari, Cortina, Milano e Roma) avrebbero partecipato – hanno raccontato le ragazze agli investigatori – imprenditori, professionisti e politici.

    Esiste poi un capitolo sulle gite all’estero. Racconta Patriza e confermano Barbata Montereale e un altro paio di ragazze, che nella loro agenda ci sono tre, quattro viaggi fuori dall’Italia: c’è quello a Dubai, documentato con le foto insieme con alcuni sceicchi. E almeno due nei casino del Montenegro. Non solo: si parla di nove appartamenti in centro e sei ville nell’immediata periferia dove si svolgono due volte a settimana feste a “luci rosse”. Ogni tanto però arrivano dei no. Come quello che Patrizia riserva quando le viene chiesto dall’entourage di Tarantini di partecipare al festeggiamento del Bari in serie A insieme con un gruppo di giocatori.

    Negli interrogatori le ragazze non fanno soltanto il nome dell’imprenditore barese. Raccontano che in più occasioni il ruolo di raccordo sarebbe stato fatto da Massimiliano Verdoscia, amico fraterno di Gianpaolo, l’unico a essere rimasto sempre accanto a lui negli ultimi mesi: non è un caso, infatti, che fosse l’unico invitato barese alla grande festa che a fine aprile Tarantini ha dato a Casina Valadier per il suo compleanno. Quella sera c’era gran parte del jet set romano, compreso Paolo Berlusconi.

    Dal racconto delle teste emerge però un secondo capitolo della vicenda. Quello più serio, dicono gli investigatori: la cocaina. Nelle feste a Bari, così come in quella in Sardegna, girava tanta droga. Veniva offerta a tutti, servita come se nulla fosse: una ragazza ha fatto il nome e cognome di un politico che tirava con una banconota da 500 euro.

    Insomma, un vespaio infinito che dopo aver coinvolto per la vicenda donne il presidente del Consiglio, rischia ora di far scatenare un terremoto negli ambiti che contano baresi e pugliesi. Nelle prime informative già si parla di un vero e proprio “sistema Tarantini”: un giro di donne, droga, viaggi, favori e mazzette costruito con l’unico obiettivo di far guadagnare posizioni alle sue aziende. Un sistema che, raccontano le intercettazioni, ha coinvolto anche alti ufficiali della Guardia di Finanza che (venuti a sapere dell’amicizia di Tarantini con Berlusconi) si rivolgevano a lui per chiedere sponde per le loro carriere o favori per i loro familiari.

    Infine, ma non per ultimi, gli appalti: Tarantini ha il controllo assoluto della gestione delle protesi in Puglia, tanto che le sue aziende sono al centro anche di una seconda indagine della procura di Bari. Ma la sanità non è il suo unico business. Da qualche mese aveva puntato alla Protezione civile.

  11. democratico
    democratico says:

    All’orizzonte appare una figura che tutti noi conosciamo molto bene, oltre ai due affermati politici Bersani e Franceschini, senz’altro si candiderà alle prossime primarie del PD quella giovane Debora Serracchiani che alle ultime elezioni europèe sbaragliò nomi molto importanti.

    Lo zoccolo duro, la gente, il popolo del PD, ormai non vuol più aspettare, vuole aria fresca, possiamo accettare solo politici che non siano avezzi a compromessi, per capirci: i La Torre, i D’Alema, la Binetti, i Rutelli, i Parisi, oramai hanno fatto il loro tempo, si devono mettere il cuore in pace, mettersi in disparte e lasciar campo aperto ai giovani trentenni che nel PD abbondano.

    Debora Serracchiani da Udine potrebbe essere la bella novità alle primarie di ottobre, altri nomi di giovani potranno esserle affiancati. Le vecchie faccie, con tutto il rispetto che meritano per il gran lavoro svolto, devono mettersi al servizio per la formazione dei giovani, lavorare per la formazione dei quadri, donare la loro grande esperienza nella scuola politica del PD, dare il loro sostegno nelle retrovie del PD.

    La corsa democratica alla segreteria del PD è già iniziata, oltre ai tre nomi già citati ce ne saranno altri, poco conosciuti, però molto preparati, ma sopratutto supportati da una vera fede politica ch’è al servizio dei più deboli, dei meno abbienti, insomma del popolo tutto.

    Nel 2013, tutti noi del PD vogliamo un segretario che concorra per Palazzo Chigi, che però non abbia alle spalle Bicamerali, tentativi di dialogo, con imbroglioni incalliti, cocainomani lussuriosi, e altri lugubri personaggi, ma si vuole una figura dura e pura e molto battagliera, com’è lo spirito di tutti noi democratici di sinistra.

  12. ber
    ber says:

    Anche Angelini in Abruzzo,al centro delle mazzette sanitarie,…dopo aver accusato delturco e fattolo cadere in malo modo,.
    ha accusato anche un dirigente CDL,presidente dei giochi del mediterraneo,…ma pare che la denuncia non fa nessun effetto sulla magistratura,…o forse aspetteranno che finiscono i giochi.
    Intando i 5000 dipendenti delle varie cliniche dell’angelini sono
    senza stipendi da 5 mesi e sono sempre in strada a protestare.

    Il commissario messo dal governo ha dichiarto che la situazione
    e’ gravissima e si e’ dimesso.

  13. Pietro
    Pietro says:

    Le vicende baresi iniziano a prendere un aspetto inquietante…
    Stamane alle 5 hanno dato fuoco alla macchina di Barbara Montereale…

  14. ber
    ber says:

    x Pietro,
    quando si va contro la mafia organizzata,….in questo caso” sacra corona unita”,…bisogna aspettari ritorsioni di ogni genere.

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Diciamoci la verità: ce la prendiamo con quelle ragazze chiamandole “mignotte” (ci sono cascato anche io in un primo momento nel definirle tali) eppure, come nel libero mercato dove c’è l’offerta c’è anche la domanda non sarebbe il caso autodefinirci, noi maschietti, “mignotti”?
    Così, per par condicio e senza fare tanto gli schizzinosi.
    C.G.

  16. ber
    ber says:

    x Marco,
    Lascia stare le ammucchiate,…meglio fare tutto secondo la legge,
    altrimenti i figli pagheranno per i padri libertini.
    Vendola in procura,…non vorrei che si ripetesse il caso abruzzo,…
    chi va in galera per false accuse e chi effettivamente ha preso i soldi,
    vedrai che le accuse non mancheranno,…gli accusatori saranno molti,…tutti presi a salvare se stessi.
    Ciao,Ber

  17. ber
    ber says:

    Brava Sylvi,
    la risposta data a marco mi e’ piaciuta,….ma lo capira’?.
    Le donne hanno il buon senso che non hanno gli uomini,…hanno
    “il piacere della conquista”,…da uomini delle caverne.
    Eppure sono passati 100 mila anni da allora.
    “ma quanto sono stupiti gli uomini”,…dice mia moglie,…e incomincio a crederci.
    Un caro saluto,Ber

  18. ber
    ber says:

    Caro Gino,
    come va la lambretta?
    Io ho l’impressione che a queste ragazze,alla fine, le dobbiamo fare
    il monumento,…con il berlasca al posto del cavallo.
    E’ vero che le donne non si fermano davanti a niente,…uno che ha
    fottuto tutti,…e’ fottuto da ragazze quasi minorenni,…un’uomo
    molto scaltro….si direbbe.
    Ciao,Ber

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Io l’ho trovata geniale. Gira su Internet:
    ——

    SOCIALISMO:
    Hai 2 mucche.
    Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.

    COMUNISMO:
    Hai 2 mucche.
    Il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.

    FASCISMO:
    Hai 2 mucche
    Il governo te le prende e ti vende il latte.

    NAZISMO:
    Hai 2 mucche.
    Il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera.

    DITTATURA:
    Hai 2 mucche.
    La polizia te le confisca e ti fucila.

    FEUDALESIMO:
    Hai 2 mucche.
    Il feudatario prende metà del latte e si tromba tua moglie.

    DEMOCRAZIA:
    Hai 2 mucche.
    Si vota per decidere a chi spetta il latte.

    DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA:
    Hai 2 mucche.
    Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte.

    ANARCHIA:
    Hai 2 mucche.
    Lasci che si organizzino in autogestione.

    CAPITALISMO:
    Hai 2 mucche
    Ne vendi una per comprare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.

    CAPITALISMO SELVAGGIO:
    Hai 2 mucche.
    Fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche. Alla fine licenzi l’operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.

    BERLUSCONISMO:
    Hai 2 mucche.
    Ne vendi 3 alla tua Società quotata in borsa, utilizzando lettere di
    credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio
    delle lettere di credito, con una partecipazione in una Società
    soggetta ad offerta pubblica e nell’operazione guadagni 4 mucche
    beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di 5
    mucche. I diritti sulla produzione del latte di 6 mucche vengono
    trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una Società con sede alle Isole Cayman, posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua Società i diritti sulla produzione del latte di 7 mucche.
    Nei libri contabili di questa Società figurano 8 ruminanti con
    l’opzione d’acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai
    abbattuto le 2 mucche perchè sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti, diventi Presidente del Consiglio.

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    All’orizzonte appare una figura che tutti noi conosciamo molto bene, oltre ai due affermati politici Bersani e Franceschini, senz’altro si candiderà alle prossime primarie del PD quella giovane Debora Serracchiani che alle ultime elezioni europèe sbaragliò nomi molto importanti. ( democratico)
    ————-
    Questa è un’ottima notizia.

  21. ber
    ber says:

    troppo tardi,
    con questo giochino sono stati fregati mussolini,fanfani,…e finora
    il berlasca ci ha rimesso meta’ capitale,…l’altra meta’ lo dara’ alla
    ex moglie e ai due eredi.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Le ragazze ammettono di aver partecipato ad altre feste, oltre a quelle che riguarderebbero il premier. A queste (a Bari, Cortina, Milano e Roma) avrebbero partecipato – hanno raccontato le ragazze agli investigatori – imprenditori, professionisti e politici.
    ———–
    E’ esattamente questo, il mestiere di escort.
    Oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno, le rimostranze delle vere escort, che hanno rivendicato la loro deontologia professionale.
    Prendono, per un week-end, anche 4000 euro.
    Chi va a convincerle che è meglio un posto da impiegata di banca?

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Ber
    Vendola ( con la d) si è circondato purtroppo di gente infida ed affarista. Di suo, è un gran confusionario: onesto, ma incapace di tenere le redini di un’amministrazione. Io l’ho votato, ma me ne sono pentito in fretta.
    Al contrario, Ventola (con la t), si sta mostrando la Serracchiani pugliese, nonostante sia del PDL.
    Non tutto è perduto.

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Democratico:
    sono convinto che se la Serracchiani si smarcasse dal PD fondando un suo partito e portandosi dietro un po’ di giovani validi, forse riusciremmo finalmente ad avere un partito democratico che si rispetti. Esiste una gran quantità di voti, in attesa di un partito del genere.

  25. Peter
    Peter says:

    xMarco T.

    se di mestiere si tratta, con una deontologia professionale (!), ed un reddito cosi’ alto, dovrebbero almeno pagare tasse, non trova?! come del resto succede in Germania, Paesi Bassi, etc.
    Per cui le rimostranze delle prostitute di lusso (cosi’ le ha chiamate El Pays, badi bene, senza troppi eufemismi) mi paiono molto all’italiana. Peraltro, sono convinto che molte di loro avrebbero volentieri fatto le impiegate di banca, avendone l’opportunita’ in tempo. L’Italia non e’ mica il paese delle geishe, sa?

    Peter

  26. Mirko
    Mirko says:

    x Ber.
    La Lambretta fa parte del Gino come il cacio sui maccheroni..
    Un tantino smarmittata la mia vecchia zimarra, ma se si considera l’etá, ancora “traina” seppure con qualche colpetto di tosse.
    Sullo Psico-nano: oggi ha starnazzato che (cito) “le bugie verranno, inesorabilmente, alla luce”.
    Non so se si tratta del classico “lapis” (come direbbe il Faust), freudiano, fatto sta che se fossi il lui, mi preoccuperei non poco.
    Máh.. staremo a vedere.
    Saluti cordiali.
    C.G.

  27. ber
    ber says:

    Questa volta ho scritto bene,….Vendola,con la d…
    non sapevo che c’era una,donna?,con la t,…
    appunto perche’ e’ sembrato pure a me non troppo scafato in politica per tenere testa ai farabutti-affarstici tipo Tarantino,…ti ho avvisato.
    Ciao,Ber

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