I registi israeliani armati di coraggio e ironia. I loro colleghi palestinesi armati di pazienza e dolore. E una sorpresa anche tra noi

Mentre i cari armati israeliani infuriano a Gaza l’ironia della sorte vuole che il film del regista israeliano Uri Folman  “Valzer con Bashir”, dolente narrazione tramite cartoon della mattanza di Sabra e Chatila del 1982 e fresco vincitore in Israele di ben sei Oscar, vinca anche il Golden Globe battendo sul filo di lana il nostro “Gomorra”. In più, arriva in Italia anche “Il giardino dei limoni”, film nel quale il regista Riklis è riuscito a fare un ritratto quasi perfetto della società israeliana quando ha a che fare con i palestinesi.   Due coincidenze che sembrano una allucinazione collettiva. E due film che vanno ad aggiungersi ai molto belli, impegnativi e sempre molto dolorosi “Iron wall”, “Occupation 101”, “La Porta del sole”, “Paradise now” e “Private”, che in Italia abbiamo snobbato perché mandano in frantumi le verità di comodo, con il rischio di rovinarci la digestioni o di metterci qualche fastidiosa pulce nell’orecchio.
Questo è il trailer di Valzer con Bashir: http://www.comingsoon.it/video.asp?key=1738|1878 , che però a causa delle brevità non rende del tutto l’idea. La rende meglio questo articolo (  http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/05/valzer-con-bashir-il-conflitto-sullo-schermo.html ) di Natalia Aspesi.

Ari Folman a 18 anni aveva partecipato all’invasione israeliana del Libano per sradicare da quei territori i palestinesi di Arafat, già organizzati militarmente e usi a lanciare missili sul Nord di Israele per gridare al mondo le ragioni della diaspora palestinese. Folman era dunque tra quei ragazzi impreparati e superarmati, così simili ai soldati di oggi a Gaza, che irruppero con i carri armati a Beirut Ovest nel settembre del 1982. Folman era anche tra coloro che circondarono i campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila per controllarli ed era anche tra chi, privi di ordini dei superiori, si voltarono dall’altra parte mentre l’ esercito falangista, cioè dei cristiani maroniti,  entrava in quel miserabile campo affollato soprattutto di donne e bambini per massacrarne a sangue, indisturbati per tre giorni di fila, più o meno 3.000. Più o meno, perché mentre delle vittime delle Twin Tower di New York conosciamo l’esatto numero, quelle di Sabra e Chatila sono uno dei molti buchi neri della nostra informazione. E quindi della nostra coscienza. Sappiamo che sono morti 6 milioni di ebrei nei campi di sterminio nazisti, ma non ce n’è mai fregato nulla di sapere anche quanti “zingari”, quanti omosessuali equanti prigionieri russi siano pure stati massacrati dai nazisti. Tanto meno ci frega qualcosa sapere di quante decine di milioni di esseri umani i tedeschi hanno provovato la morte in URSS, che abbiamo invaso con loro….

Dopo avere lungamente rimosso quegli orrori e quel trauma. “Valzer con Bashir” è il modo di Folman “per riprendersi la giovinezza, la memoria, la sofferenza di allora, chiedendo aiuto alla psicanalisi, andando alla ricerca dei suoi ex commilitoni dimenticati, che pur riluttanti, sono tornati per lui a ricordare gli incubi sepolti”. Lo spettatore resterà certamente inchiodato alla poltrona dallo sgomento nel vedere che un commilitone di Folman di quel tempo a Beirut Ovest racconta della telefonata ad Ariel Sharon, detto “Arik”, allora ministro della Difesa, “per segnalargli che correvano voci di un massacro, che gli spari e le grida che provenivano dal campo erano incessanti, e lui risponde educato soltanto «grazie per avermi informato»”. Scrive Natalia Aspesi dei testimoni di allora e protagonisti del film di oggi. “C’ è chi non può dimenticare il gruppo di bambini e donne terrorizzati che escono dalle miserabili baracche a mani alzate come i piccoli ebrei evacuati dal ghetto di Varsavia, chi di notte è assalito dall’ incubo di una muta di cani feroci che lo assediano e gli paiono quelli che aveva dovuto uccidere perché non abbaiassero durante le manovre. Riaffiorano immagini surreali, ipnotiche, collegate a indecifrabili angosce, una folla di donne velate di nero che corrono piangendo tra le rovine, un soldato israeliano rimasto solo sotto il fuoco palestinese che riesce a gettarsi in mare e immagina di essere salvato da una immensa figura di donna”.


La realtà irrompe senza i veli onirici dei disegni da cartoon nel paio di minuti di riprese video, spaventose: si vedono le poche donne sopravvissute che “vagano come impazzite, urlando, tra montagne di cadaveri, corpi torturati, fatti a pezzi, uomini donne, vecchi, bambini”. Scene che ci fanno inevitabilmente pensare a Gaza di oggi, così che le vecchie immagini di un quarto di secolo fa diventano il replay di un passato che non passa ed è di nuovo presente. E Folman rincara la dose: «Voglio che con queste immagini la gente si convinca che questo orrore [ un massacro che durò tre giorni, sempre indisturbato] è veramente accaduto e che noi israeliani, non impedendolo, ne siamo stati in parte responsabili».
Centinaia di migliaia di persone scesero in piazza per protesta anche in Israele, tanto che il governo fu costretto a creare una commissione di inchiesta. Natalia Aspesi ricorda e conclude: “Sharon fu giudicato colpevole di non aver fatto abbastanza per fermare una strage dal momento che ne era stato informato. Dichiarato non idoneo a comandare dovette dimettersi con il divieto a ricoprire di nuovo quella carica. Nel ’96 divenne ministro degli Esteri e nel 2001 divenne primo ministro”, in tempo per dare vita al famoso Muro.


Un Muro che è diventato anche oggetto di un altro bel film: “Il Muro di Ferro”, titolo originale è “The Iron Wall”, che ripercorre le tappe della colonizzazione israeliana dei territori palestinesi e mostra come la costruzione del Muro è solo la tappa per ora finale di un processo iniziato molti anni fa. Vale la pena riportare le parole di apertura del film, pronunciate da un leader sionista già nel 1923: « “La colonizzazione sionista nella terra di Israele può solo arrestarsi o procedere a dispetto della popolazione nativa palestinese. Questo significa che può procedere e svilupparsi solo con la protezione di una potenza indipendente – dietro un muro di ferro, che i nativi non potranno penetrare.” con queste parole, nel 1923, Vladmir Jabotinsky indicava la strada per la colonizzazione della Palestina». Come si vede, a parte le chiacchiere dei nostri buonisti e delle varie Annunziate da salotto tv, il programma di cacciare i palestinesi dalle loro terre e dalle loro case, programma di cui si sono vantati in seguito i vari Dayan ed Eitan che lo hanno messo in pratica,  è nato ben prima che l’Onu dichiarasse la nascita dello Stato di Israele e del mai venuto al mondo Stato della Palestina.
Per chi vuole saperne di più su questo film ecco qualche link:
http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=%22Iron%20wall%22&lr=lang_it&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wv#q=%22Iron%20wall%22&hl=it&emb=0
http://www.theironwall.ps/links.html
http://www.theironwall.ps/articles.html


Per quanto riguarda invece “Il giardino dei limoni” ( http://www.youtube.com/watch?v=YIoowHIpUT0 ), credo che la migliore sintesi l’abbia fatta Wlodek Goldkorn, cosmopolita ebreo di origine polacca e capo della sezione Cultura de L’espresso, sul sito di quel settimanale. Ecco cosa ha scritto: “Un consiglio a tutti. Andate a vedere “Il giardino di limoni”, il bellissimo film di Eran Riklis. La storia è semplice: il ministro della Difesa di Israele prende casa in un luogo al confine con i territori palestinesi. Si trova come vicina una vedova palestinese che coltiva un giardino di limoni. I servizi segreti israeliani pensano che in quel giardino potrebbero un giorno, ipoteticamente, nascondersi dei terroristi… Ne viene fuori una pellicola piena di sfacettature e recitata divinamente. Soprattutto: il regista Riklis è riuscito a fare un ritratto quasi perfetto della società israeliana, quando ha a che fare con i palestinesi. C’è paranoia, ottusità, cinismo, fede assoluta nella forza, disprezzo degli altri. C’è l’idea che tutto è permesso (siccome alla festa del ministro mancano i limoni, si va nel giardino della vicina a raccoglierli). C’è anche un triste ritratto della società palestinese: dove le donne sono private di ogni diritto e dove regna una retorica verbosa quanto inutile, unita anch’essa a un profondo cinismo e disprezzo degli altri”.
Goldkorn conclude dicendo che “è un peccato, che il film sia stato doppiato e non mandato in sala in versione originale con sottotitoli. Si perde il fatto che gli ebrei parlano l’ebraico, gli arabi l’arabo etc.”. Molto bella comunque la colonna sonora e bella e portentosa l’attrice palestinese israeliana Hiam Abbas.


Il film “Private” narra la vita di una famiglia musulmana che vive nei Territori Occupati e si vede occupare da un gruppo di soldati israeliani anche la casa. E i soldati obbligano i padroni di casa a vivere esclusivamente in  salotto. Sorprende scoprire che si tratta dell’opera prima del figlio di Maurizio Costanzo, Saverio, che ha saputo mettere in scena finalmente qualcosa di diverso dal diluvio di produzioni nostrane tutte sulla famiglia, l’amore, i vizi e le virtù degli italiani. Molto coraggiosa la scelta di candidare “Private” all’Oscar per l’Italia per giunta a fronte di una alternativa come “Manuale d’amore”, candidatura poi ritirata perché s’è scoperta che le regole vietano la partecipazione a film stranieri in cui si parlasse una lingua diversa da quella del Paese produttore del film. Ecco un link utile per chi vuole saperne di più: http://cinemascope85.wordpress.com/2007/02/19/private-saverio-costanzo-2004/
Chi vuole tentare di capire anche ciò che per noi è incomprensibile può vedere Paradise Now. E’ la storia di Said, un terrorista palestinese di Nablus che si risolve a una missione suicida a Tel Aviv. Può parere strano o inaccettabile, ma il ritratto che ne esce è di un uomo che sceglie di sacrificare la propria vita per i suoi ideali e per il suo popolo e per riscattarsi dall’onta di avere avuto un padre che ha collaborato con gli israeliani. La narrazione del palestinese Hany Abu-Assad  è avvincente e racconta le ultime 48 ore del kamikaze Said e del suo amico Khaled, nella loro “missione santa” verso la morte, i riti della preparazione fisica e spirituale, compreso lo scatto della foto da guerriero che verrà poi affissa in città e il video per i fedeli islamici e i famigliari. Questo un link del trailer: http://www.metacafe.com/watch/113201/paradise_now_movie_trailer/


Il film La porta del Sole – titolo originale Bab el Shams – racconta storie di palestinesi, dalla Galilea ai campi profughi del Libano. Storie di vite segnate dallo cognizione del dolore, non appreso dai libri ma vissuto in prima persona per tutta la vita, ma percorse anche da grandi speranze, amori straordinari e non meno intensi delle sofferenze patite. Il crisma della condizione umana è incarnato da personaggi emblematici della Storia di un intero Popolo: Younes l’indomito combattente per la libertà; Nahila, sua giovane e coraggiosa sposa; Khalil, che dopo aver vissuto il massacro di Sabra e Chatila assiste Younes, ormai in coma irreversibile, nel tragicamente noto Galilea Hospital di Beirut. Qui leggete una recensione:  http://www.ilcircolo.net/lia/673.php . E qui una recensione di Antonio Tabucchi che però parla anche di altri tre film di altri generi: http://www.cinemah.com/videosofia/riflessi/index.html
Qualche trailer lo potete trovare qui: http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=il%20film%20%22Bab%20el%20Shams%22&lr=lang_it&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wv#q=il%20film%20%22Bab%20el%20Shams%22&hl=it&emb=0


Infine il film “Occupation 101″. Si tratta di un interessante documentario dove a parlare sono palestinesi, israeliani e cittadini di altri Paesi, giornalisti, attivisti, storici, politici, capi religiosi, compresi Ilan Pappe, Rashid Khalidi, Noam Chomsky, Phyllis Bennis, Jeff Halper, Amira Hass,  Iyad Sarraj e Yael Stiensulle. Il tema sono le cause storiche del conflitto israelo-palestinese, la vita sotto il controllo militare israeliano, il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto e gli elementi che ancora ostacolano il raggiungimento di una pace duratura e giusta. Ve ne propongo tre link: http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=%22Occupation%20101%22&lr=lang_it&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wv#q=%22Occupation%20101%22&hl=it&emb=0
http://vincenzobellomo.splinder.com/post/12350357/Occupation+101
http://www.occupation101.com/

233 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per Pietro:
    Infine, mi dica lei, con la sua domanda, dove vuole arrivare… Non ne capisco molto il senso, francamente.
    —————
    Il senso è che anch’io vedo la questione da un punto molto diverso da quello di Nicotri ed altri, fermo restando che Israele ha fatto una grande porcata. Ora, se è vero che i morti, qualsiasi sia il numero, sono stati VOLUTI da Hamas, come appare dall’articolo di Cremonesi, tutta la faccenda deve essere letta in una chiave diversa da quella del voler a tutti i costi cacciar via, da parte degli israeliani, un milione e mezzo di abitanti da Gaza. Se a questo aggiungiamo che, nonostante quanto si dica, Hamas non è espressione del popolo palestinese ma solo di una risicata frangia di fanatici o di approfittatori ( ipotesi che ritengo più probabile), io mi auguro che per il popolo non si prospetti veramente un olocausto a causa di questa gentaglia, da una parte e dall’altra.

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Oppure prendiamo un altro esempio: l’affermazione sua, ed anche del marco tempesta, che Hamas usa i civili come scudi umani. U.
    ———
    Non l’ho mai detto. Ho solo citato articoli di altri, per porre la questione sul tavolo di discussione. Non è una mia affermazione nè può esserlo, perchè non ero presente.
    :::::::::::::
    Il marco tempesta, ovviamente, plaude ….. Sennò che gusto ci sarebbe? U.
    —-
    Altra illazione gratuita: quando mai ho applaudito?
    Non mi fido di Hamas, non mi piacciono gli arabi in genere e i palestinesi in particolare, ma non per questo ho mai giustificato Israele.
    Uro si lamenta che gli altri gli fanno dire cose che non ha detto, ma a sua volta lo fa sistematicamente con me.
    :::::::::::::::
    Il marco tempesta sta dalla vostra parte perché, come lei, giustifica questa violenza bestiale e disumana. Spiacente ma ho tutto il diritto di dirvelo. U.
    —-
    O Uro non mi legge tranne saltuariamente le prime tre righe di qualcuno dei post, o non vuole accettare che questa volta la Storia non fa altro che deviare il giudizio e allora si scaglia contro di me, perchè cerco, citando fonti attuali, di andare oltre la propaganda dell’una e dell’altra parte ed oltre i condizionamentio storici. Come la mettiamo ad esempio con un Dayan che prima vuole sterminare tutti e poi vuole cedere aggratis Gaza e la Cisgiordania? Lo ha detto Nicotri, non io. Quando mai ho avallato il comportamento di qualsiasi aggressore? Ho cercato di spiegarlo, ma questo non significa giustificarlo, ma proprio per niente!

  3. alex
    alex says:

    @ Pietro (130)
    Ah, mi scusi tanto, non avevo capito che Lei si riferisse alla propaganda degli Israeliani.
    – – – – – – – –
    “Ieri l’esercito israeliano ha contestato le stime del Corriere e ha detto che il numero finale dei morti si avvicinerà a 1.300, dei quali però 750 soldati di Hamas.” (Il Foglio, house-organ di Hamas, oggi)
    – – – – – – – –
    O forse a quella dei noti filopalestinesi dell’Onu e della Croce Rossa (non cito i medici palestinesi perché è risaputo che i dottori di tutto il mondo gonfiano il numero dei mutuati per poi battere cassa).
    – – – – – – – –
    “Fonti mediche locali hanno aggiornato ieri la conta delle vittime: 1.330. morti e 5.450 feriti solo tra i palestinesi, mentre manca per ora il suggello di una certificazione internazionale.
    Dal canto suo, senza avanzare stime proprie, John Holmes, funzionario dell’Onu a Gaza City, descrive come «estremamente sconvolgente» la conta delle vittime della guerra. E la Croce Rossa sottolinea l’entità delle devastazioni quantificando in 400.000 i cittadini di Gaza rimasti senz’acqua e in 70-100.000 gli sfollati.” (Il Tempo, dichiaratamente antisionista, oggi).
    – – – – – – – –
    Quanto al resto, purtroppo ogni volta che leggo di “…numero dei morti…” e che “…ci mancherebbe…”, ma “…mente fredda…”, il conato, pur non avendo (al contrario di quello che scrive Lei) formulato giudizi, scatta automatico insieme all’aiuto ed alla solidarietà di Eta Beta, Nonna Abelarda e del Fantasma Formaggino.

  4. Pietro
    Pietro says:

    @ Alex

    pur non avendo (al contrario di quello che scrive Lei) formulato giudizi,
    ——————————
    Mi dica lei dove io avrei formulato giudizi sulla sua persona…

    ________________
    “Il suo ragionamento mi sembra quello dei negazionisti”: questo invece è il suo giudizio, espresso nel post 121.

  5. Vox
    Vox says:

    @ Pietro

    Il punto che Cremonesi e’ finora l’unico ad aver asserito cose del genere, contro dozzine di altre testimonianze. E mi sembra quindi levito dubitarne, anche perche’ non lo conosco. Lei sembra essersi attaccato a quest’unica testimonianza che va contro le affermazioni fatte dai rappresentanti dell’Onu, della Croce Rossa, dei medici senza frontiere e dei volontari internazionali, e vuole discuterci sopra. Io invece aspetterei di vedere i dati finali ufficiali.

  6. Vox
    Vox says:

    SIMCHA LEVENTHAL

    veterano dei corpi di artiglieria dell’esercito israeliano e membro fondatore di Breaking the Silence

    Ho servito come artigliere nella divisione M109 dell’esercito israeliano dal 2000 al 2003 e sono stato addestrato a utilizzare le armi che Israele sta usando a Gaza. So per certo che le morti di civili palestinesi non sono una sfortunata disgrazia ma una conseguenza calcolata. Le bombe che l’esercito israeliano ha usato a Gaza uccidono chiunque si trovi in un raggio di 50 metri dall’esplosione e feriscono con ogni probabilità chiunque si trovi a 200 metri. Consapevoli dell’impatto di queste armi, le gerarchie militari impediscono il loro uso, anche in combattimento, a meno di 350 metri di distanza dai propri soldati (250 metri, se questi soldati si trovano in veicoli corazzati).

    Testimonianze e fotografie da Gaza non lasciano spazio a dubbi: l’esercito israeliano ha usato in questa operazione bombe al fosforo bianco, che facevano parte dell’arsenale quando anche io servivo nell’esercito. Il diritto internazionale proibisce il loro uso in aree urbane densamente popolate a causa delle violente bruciature che provocano: la bomba esplode alcune decine di metri prima di toccare il suolo, in modo da aumentarne gli effetti, e manda 116 schegge infiammate di fosforo in un’area di più di 250 metri.

    Durante il nostro addestramento, i comandanti ci hanno detto di non chiamare queste armi «fosforo bianco», ma «fumo esplosivo» perché il diritto internazionale ne vietava l’uso.

    …1300 palestinesi sono morti dall’inizio dell’attacco e più di 5000 sono rimasti feriti. Secondo le stime più ottimiste, più della metà dei palestinesi uccisi erano civili presi tra il fuoco incrociato, e centinaia di loro erano bambini. I nostri dirigenti, consapevoli delle conseguenze della strategia di guerra da loro adottata, sostengono cinicamente che ognuna di quelle morti è stata un disgraziato incidente.
    Voglio essere chiaro: non c’è stato alcun incidente. …

    Link:http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2009/mese/01/articolo/285/?

  7. Sabra e Shatila
    Sabra e Shatila says:

    Sabra e Shatila (talora trascritto come Chatila, in arabo: صبرا وشاتيلا, Ṣabrā e Shātīlā) sono due campi di rifugiati palestinesi alla periferia di Beirut. Vengono ricordati per il massacro di un numero di arabi palestinesi stimato tra diverse centinaia e 3500[1], perpetrato da milizie cristiane libanesi in un’area direttamente controllata dall’esercito israeliano, tra il 16 e 18 settembre del 1982. Sono anche ricordati per successivi fatti di sangue avvenuti nel 1985–1987 e noti come guerra dei campi.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Sabra_e_Shatila

  8. Vox
    Vox says:

    LA GRANDE BUGIA

    di Fulvio Grimaldi

    FULVIO GRIMALDI

    “La Grande Bugia è una bugia così enorme da far credere alla gente che nessuno potrebbe avere l’impudenza di distorcere la verità in modo così infame”.
    (Adolf Hitler, “Mein Kampf”)

    “La proprietà di un gentile (non ebreo), secondo la nostra legge, non appartiene a nessuno e il primo ebreo che passa può prendersela”.
    (Talmud, Schulcan Amen 156)

    “Non è permesso derubare un fratello, ma è permesso derubare un non ebreo”.
    (Levitico XDC,13)

    “Un ebreo può mentire e spergiurare per condannare un non ebreo. Il nome di Dio non è profanato quando si mente ai cristiani”.
    (Talmud, BabaKama, 113a, 113b)

    “Tutti i non ebrei sono solo degli animali, quindi tutti i loro bambini sono bastardi”.
    (Talmud, Yebamoth, 98°)

    “Anche il migliore dei Goyim (non ebrei) dovrebbe essere ucciso”.
    (Talmud, Abhodah Zarah, 26b)

    1500 uccisi in 22 giorni (di cui solo 95 combattenti), con altri da recuperare da sotto le macerie, 5.600 feriti, di cui gran parte morituri per ferite incurabili, 1 milione mezzo contaminati dalle bombe all’uranio, 22mila case demolite, 220mila persone senza tetto, tutte le infrastrutture per la vita distrutte.

    Questi i numeri dell’eroico, moralissimo, quarto esercito del mondo nella sua guerra contro un popolo inerme, affamato, minato nel corpo e nello spirito, privato di tutto da mesi, che lancia razzi di latta e fa qualche buco nella sabbia o nei muri.

    E lo fa DOPO che l’aggressore di sempre aveva bloccato la vita di tutta una popolazione per 18 mesi e infranto la tregua il 4 novembre uccidendo sei palestinesi a Gaza.

    Questi i numeri da sempre di noialtri civilizzati che, dal “Nuovo Mondo” da rapinare e ripulire di gente indigena, al Congo dei 20 milioni trucidati da Leopoldo I, dal Vietnam napalmizzato all’Iraq uranizzato, sappiamo tecnologicamente uccidere a distanze irraggiungibili da nemici con frecce e kalashnikov.

    Così i mitici combattenti di Tsahal hanno potuto radere al suolo l’intera Gaza, senza rischiare di arrivare a tiro dei moschetti palestinesi. E tuttavia hanno perso e sono dovuti andar via senza aver raggiunto lo scopo dichiarato: eliminare la Resistenza, fargli rivoltare contro il popolo.

    Così i prodi occupanti della Cisgiordania sanno fucilare ragazzini, prima che gli arrivi il loro sasso.
    Per tentare di schiacciare questo popolo in una tenaglia di morte e sottommissione, la quarta potenza militare del mondo ha lanciato da aria, terra e mare un ininterrotto tsunami di morte a base di armi proibite.

    Quello che i Mengele israeliani combinano con queste armi l’avevo visto con i miei occhi nel laboratorio Libano, estate 2006, insieme al Dr. Ibrahim Faraj dell’ospedale di Tiro, rimasto nel suo ospedale mentre gli psicopatici di Tel Aviv lo tempestavano di ordini di andarsene e polverizzavano i dintorni.

    Su questo sfondo va vista l’esibizione di Lucia Annunziata nella trasmissione “Anno Zero” dell’8 gennaio 2009, quando si lanciò contro i corpi frantumati dall’infanticidio di Gaza, mostrati da Michele Santoro, urlando improperi sull’impostazione “filopalestinese” dell’unico giornalista che aveva osato far vedere ciò che l’intera ciurma del giornalismo italiano aveva occultato […]

    Link: http://fulviogrimaldi.blogspot.com/2009/01/armi-proibite-fosforo-dime-uranio-lucia.html

  9. gli ebrei dei campi di concentramento
    gli ebrei dei campi di concentramento says:

    Hitler visitava l’Italia ed era entusiasta del nostro esercito e della aviazione. Il pazzo però non sapeva che Mussolini spostava aerei e cararmati, quelli che lui vedeva erano dunque sempre gli stessi.
    Gli Arabi, mentitori per natura, possono benissimo aver trasportato cadaveri da un posto all’altro, feriti da un punto all’altro.
    Pianti di bambini ci sono in tutto il mondo.Questo, vix , il filoarabo lo dovrebbe sapere.
    A me fanno più pena, quella povera gente alla periferia delle città Italiane, che vivono sulle sponde dei fiumi in zerribbe.
    In Palestina le zerribbe le avevano, in Italia ci sono ancora , migliaia di persone vivono in condizioni penose, senza acqua e senza luce, oppure vogliamo parlare del ghetto di Pantelleria.
    Perchè non parliamo delle ingiustizie del nostro paese nei confronti degli emigranti maltrattati, sfruttati e malpagati. Di pietà , per quello che succede a casa nostra non ne avete e non ne parlate.
    Andate in Svezia, in Olanda, Germania, Austria, Francia,ecc. andate a controllare come vivono i profughi e gli immigrati, forse vivono meglio di qualcuno di voi, ve lo posso assicurare.
    24.000 case sono state distrutte dagli Israeliani in tre settimane.
    In un luogo che è per densità di popolazione il secondo al mondo,
    sono stati contati solo 1300 vittime. Bah, evidentemente in quei luoghi non abitava nessuno, vuoto, e negli ospedali arrivavano solo donne e bambini, ben fotografati dagli Hamas per far vedere al mondo il “massacro”. Che strano, non un combattente in uniforme, com’è possibile. Credono di prendere in giro la gente, certo, i creduloni di questo blog, già malati di pregiudizi gratuiti, ma non possono prendere in giro le persone che intelligentamente si pongono domande.
    Ed in ogni caso i costi di questa guerra cadono sulle spalle degli altri, non certo degli Hamas. Aiuti arrivano da tutte le parti del mondo, milioni di dollari, solo l’Arabia Saudita dona un miliardo di dollari. Vogliamo vedere dove vanno a finire tutti questi soldi.
    Intanto hanno di nuovo cominciato a scavare tunnel. OK
    Israele ha fatto a Obama un bel regalo, aver cessato il fuoco un giorno prima del suo giuramento. Intanto gli abitanti del sud Israele possono finalmente dormire tranquilli, ed i bambini non fanno più la pipi a letto. Fino a quando?
    Intanto ,fra poco avranno un tasso di disoccupazione uguale a zero.
    Ci potevano arrivare anche in altri modi.
    La speranza è, che abbiano finalmente capito, che ad Israele non si possono rompere i coglioni per molto tempo senza piangerne le conseguenze.

  10. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    L’hanno capito soprattutto l’Iran ed Hetzbollah, tremano ancora per la paura…

    Anche Obama, secondo me ha paura di Israele… E pure Totti: ma mo’ te ne vuoi andare o no…?

  11. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Ho solo un dubbio: perché uno così coraggioso non si firma con il proprio nome e cognome…?

  12. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    MO: ESORDIO OBAMA; ISRAELE CAUTO, HAMAS CRITICO / ANSA ANP INVECE SI FELICITA PER NOMINA MITCHELL COME INVIATO (di Aldo Baquis) (ANSA) – TEL AVIV, 23 GEN – L’esordio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama nelle questioni mediorientali ha destato qualche inquietudine in Israele e prime reazioni negative fra i dirigenti di Hamas. I commenti piu’ positivi giungono per il momento dall’Autorita’ nazionale palestinese, che in particolare si e’ felicitata per la nomina di George Mitchell come inviato personale del presidente per il Medio Oriente. ”Abbiamo gia’ lavorato con lui”, ha ricordato il negoziatore Ahmed Qurei (Abu Ala) riferendosi alle missioni svolte negli anni 2000-2001, durante le quali ”consiglio’ il congelamento degli insediamenti ebraici e il ritiro dell’esercito israeliano”. La stampa israeliana ha polarizzato la propria attenzione sull’impegno di Obama di lavorare ”in maniera aggressiva” per un accordo in Medio Oriente. Yediot Ahronot ha subito titolato con grande evidenza: ”In Israele si teme: Obama imporra’ un accordo”

    (ANSA). XBU 23-GEN-09 18:04 NNN

  13. gli ebrei dei campi di concentramento
    gli ebrei dei campi di concentramento says:

    Babbeo, il mio nome e cognome in questo blog lo scritto parecchie volte. Ad uno ho persino spedito una EMail con il mio nome e cognome. I soliti babbei, che parlano di coraggio e poi hanno paura della propria ombra, di quelli che buttano i fucili e scappano, prerogativa dei soldati Italiani. Babbei che si dimendicano, degli Italiani di religione Ebraica che sono morti ed hanno combattuto onorevolmente nella prima guerra mondiale nell’esercito Italiano ed anche in quello Tedesco, ciò non hanno impedito ai Tedeschi di mandare nelle camere a gas anche loro. Babbeo.
    Niente salverebbe,dovesse ripetersi una tragedia del genere, chi dice di essere anche fascista, che la sciolletta gli è stata tagliata per sbaglio, o di traverso , che magari non esiste più, di finire in una camera a gas.Il principio già sivede di quello che sta succedendo a Roma, criminali nazisti.

  14. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Coglione, dillo a me il tuo nome e cognome, e magari visto che sei così coraggioso ripetimele di persona queste cose…

    piopompa dei poveri che non sei altro

  15. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    vorrei sapere ma come li trovano trolls così cretini: uno parla di Gaza e lui risponde con la prima guerra mondiale… e con adamo ed eva

    sparati con una gassosa, almeno farai uan morte frizzante…

  16. alex
    alex says:

    @ Pietro (157)
    Le faccio presente che soltanto Lei (stra)parla di giudizi.
    In risposta al mio 94 Lei scrive “…respingo certi giudizi…” presumendo che io li abbia formulati (cosa che non ho fatto) e con la mia frase “…pur non avendo (al contrario di quello che scrive Lei) formulato giudizi…” Le ribadisco di non averlo fatto.
    Lei respinge, e lo scrive, qualcosa che non esiste.
    Capisce ora, accade tutto nella sua mente…
    – – – – – – – –
    “Il suo ragionamento mi sembra quello dei negazionisti”: questo invece è il suo giudizio, espresso nel post 121.
    – – – – – – – –
    E di nuovo, nel mio 121 Le dico di non essere d’accordo con Lei, ma guardandomi bene dal giudicare quello che Lei scrive; mi limito semplicemente ad esprimere (come si fa su qualunque blog) un opinione (condivisibile o meno) SU quello che Lei scrive.
    Se poi Lei non riesce a comprendere la differenza tre le due cose…

  17. gli ebrei dei campi di concentramento
    gli ebrei dei campi di concentramento says:

    Vedi , ed è con le persone come te, che non vale la pena di parlare, dove gli esempi non vengono capiti ed escono fuori con la solita cagata del:-“Ripetimele di persona queste cose”.
    Non ti vergogni di essere cosi stupido.Qui, in questo blog esistono persone come Marco Tempesta o Controcorrente che non si sognerebbero mai di dire certe stupidaggini, e sai perchè?
    Sono persone serie. Ma ti imboccherò, dato che sei duro di comprendonio.
    Israele è uno stato pronto ad accogliere tutti gli Ebrei del mondo, se è il caso. La mia valigia è sempre pronta e sò dove andare, se nel mio paese vengo perseguitato.
    Gli Ebrei perseguitati, prima che esistesse lo stato d’Israele non sapevano dove andare, non c’era per loro un posto sicuro.
    Tu invece, se un giorno nel tuo paese fossi perseguitato ,dove vai? Dove ti nascondi?Babbeo come sei, io lo sò dove ti nasconderesti.

  18. TEL AVIV
    TEL AVIV says:

    Mo: esordio Obama, Israele cauto, Hamas critico
    di Aldo Baquis

    TEL AVIV – L’esordio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama nelle questioni mediorientali ha destato qualche inquietudine in Israele e prime reazioni negative fra i dirigenti di Hamas. I commenti piu’ positivi giungono per il momento dall’Autorita’ nazionale palestinese, che in particolare si e’ felicitata per la nomina di George Mitchell come inviato personale del presidente per il Medio Oriente. ”Abbiamo gia’ lavorato con lui”, ha ricordato il negoziatore Ahmed Qurei (Abu Ala) riferendosi alle missioni svolte negli anni 2000-2001, durante le quali ”consiglio’ il congelamento degli insediamenti ebraici e il ritiro dell’esercito israeliano”. La stampa israeliana ha polarizzato la propria attenzione sull’impegno di Obama di lavorare ”in maniera aggressiva” per un accordo in Medio Oriente. Yediot Ahronot ha subito titolato con grande evidenza: ”In Israele si teme: Obama imporra’ un accordo”. Mitchell, ha assicurato un portavoce governativo israeliano, e’ il benvenuto a Gerusalemme. Tuttavia la stampa locale ha anche notato che questi sembra essere deciso a visitare la zona prima del 10 febbraio, ossia prima delle elezioni politiche israeliane. Potrebbe essere un tentativo – nota un analista – di influenzare l’esito del voto e in particolare di dissuadere gli israeliani dal sostenere i partiti della destra nazionalista, la cui linea politica sembra meno conciliarsi con i progetti regionali del partito democratico. A Gaza le prime reazioni nei confronti di Obama non sono positive. ”Ha cominciato a intraprendere una politica sbagliata: la stessa che e’ stata la principale ragione di sofferenza del popolo palestinese e delle punizioni collettive impostegli”, ha notato il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum.

    L’irritazione di Hamas deriva in particolare dalla severa denuncia di Obama dei continui lanci di razzi da Gaza verso la vicina citta’ israeliana di Sderot (Neghev). ”Se conoscesse meglio la storia – ha ribattuto un dirigente politico di Hamas, Mussa Abu Marzuk, che risiede a Damasco – saprebbe che Sderot e’ stata edificata sulle rovine di un villaggio palestinese, Najd. Ancora una volta – ha deplorato – gli Stati Uniti non riescono a distinguere il tiranno dalle sue vittime”. Un’altra fonte di preoccupazione per Hamas e’ la decisione di Obama di continuare a considerare come unico partner palestinese l’Anp di Abu Mazen. Una questione di impatto anche pratico quando si trattera’ di gestire i fondi internazionali per la ricostruzione di Gaza. Ma se qualcuno progetta di ripristinare a Gaza una presenza di Abu Mazen, ha avvertito Abu Marzuk, ”presto scoprira’ che si tratta di una politica impraticabile”. Nel frattempo sono partiti oggi da Gaza per il Cairo tre emissari di Hamas (Salah Bardawil, Ayman Taha, Jamal Abu Hashem). Il loro scopo e’ di discutere con i responsabili egiziani dell’estensione della tregua a Gaza e dell’apertura dei valichi. Venerdi’ era stato al Cairo anche un emissario israeliano, Amos Ghilad, per discutere della lotta al traffico di armi per Hamas e di un possibile scambio di prigionieri con Hamas.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Gli Arabi, mentitori per natura …
    Pianti di bambini ci sono in tutto il mondo….
    gli abitanti del sud Israele possono finalmente dormire tranquilli, ed i bambini non fanno più la pipi a letto. Fino a quando? …
    La speranza è, che abbiano finalmente capito, che ad Israele non si possono rompere i coglioni per molto tempo senza piangerne le conseguenze…..
    Gli Ebrei perseguitati, prima che esistesse lo stato d’Israele non sapevano dove andare, non c’era per loro un posto sicuro.
    ————————————-
    L’autore di queste frasi è un nazista perchè , proprio come i nazisti, non concepisce nessuna relazione con gli altri se non da posizioni di forza. Non esiste, nella logica criminale di costui, alcuno spazio per una trattativa tra uguali; non esite neppure la concezione che anche gli altri hanno dei diritti. Ad esempio il diritto alla vita ed alle proprie cose.
    Gli ebrei devono avere un luogo sicuro. Che importa se quel luogo è abitato da altri? Si sloggiano, come si fa con gli esseri inferiori, come avrebbero voluto fare i nazisti in Europa orientale.
    I bambini piangono in tutto il mondo, quindi la loro sofferenza non conta nulla. Ma se sono bambini ebrei allora la loro pipì a letto conta più della vita degli altri.
    Gli arabi sono mentitori per natura, proprio quello che tutta l’Europa ha sempre detto degli ebrei.
    Non si deve “rompere i coglioni” al popolo eletto, e neanche ai super-uomini di pura razza superiore.

    Questo signore, i sionisti e gli issraeliani non possono più essere considerati facenti parte del novero delle società civili. Sono dei cani arrabbiati, diventati razzisti. Sono gente a cui una persona per bene non può più dare la mano. Uroburo

  20. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Nessuno perseguita i coglioni come te: c’è tanta gente in Italia che è morta perché anche un idiota ignorante come te potesse continuare a dire tutte le stronzate che vuole (ammorbando i coglioni al resto del mondo)…

    Solo mi domando: cui prodest… Qui tutti ti hanno sgamato, nessuno ormai ti calcola: e non per antisemitismo, ma semplicemente perché hanno ben valutato che non sei in grado di affrontare alcuna discussione… ti mancano gli strumenti minimi… ignori la storia, ignori le vicende del tuo popolo, sei semplicemente imbevuto della più bieca e nauseante propaganda… Tutti ti considerano alla stregua di un insetto molesto, non comunicano con te, si limitano ad agitare una mano, quando intevieni, come si fa con una mosca…

    In questo scenario la tua missione di trolls può dirsi miseramente fallita: perché da quando frequento questo blog non c’è uno che t’abbia mai dato ragione…

    S stai qui per osservare e riportare è altro tempo sprecato,perché come ti ho detto stamattina in questo blog non ci sono fiancheggiatori di Hamas, ma solo gente che conserva la capacità di indignarsi…

    E’ l’indignazione il sentimento che suscita la tracotanza, la vigliaccheria di Israele nei confronti di un popolo inerme che opprime, vessa, tormenta, usurpa da 60 anni…

    Ci sarà una ragione se a parte i massoni di una certa osservanza e quelli al soldo degli americani nessuno simpatizza più per la causa di Israele….
    In pochi anni hanno dissipato – avete dissipato – l’enorme patrimonio di solidarietà scaturito dalle povere vittime dell’olocausto (che per inciso tu oltraggi con la scelta di questo nick)…

    Se non il buon senso, almeno l’educazione (se l’hai ricevuta) dovrebbe consigliarti un contegno più decoroso in casa d’altri (di pino, intendo): sei sopportato, anzi nemmeno più sopportato….

    Mi domando perché insisti a voler frequentare questo blog? Prendi appunti, fai la spia, ma non rompere i colgioni… Se hai qualcosa da dire fallo in tono educato… E soprattutto, non macnare di rispetto a persone che potrebbero essere tuo padre (non io ovviamente)…

    Non temere, non volevo picchiarti: sono 15 anni che non arrivo alle mani… l’ultima volta fu con un piccolo estorsore della camorra che minacciava un mio amico: mi disse che mi avrebbe sparato alle gambe, dopo… sto ancora aspettando…

    Non sono come Israele, non faccio il guappo con quelli più deboli come te…. Voglio solo vedere se hai il coraggio di esporre la tua faccia alle stronzate che dici… Che ci vuole: nome e cognome…

    O forse quella dei ” bambini che fanno la pipì a letto era una citazione autobiografica?

  21. alex
    alex says:

    @ Uro (176)
    Infatti Adolf Hitler (conato di vomito) scriveva su “Mein Kampf”, a proposito del Lebensraum (“spazio vitale”):
    “Senza considerazione per le tradizioni e i pregiudizi, il nostro paese deve trovare il coraggio di unire il proprio popolo e la sua forza per avanzare lungo la strada che porterà il nostro popolo dall’attuale ristretto spazio vitale verso il possesso di nuove terre e orizzonti, e così lo porterà a liberarsi dal pericolo di scomparire dal mondo o di servire gli altri come una nazione schiava”
    E poi gli israeliani si meravigliano e si incazzano se gli si fanno paragoni tra l’occupazione dei nazisti in Russia, Ucraina e Polonia e gli insediamenti dei coloni (e di Tsahal) sulla terra dei palestinesi.

  22. alex
    alex says:

    @ Peter Falk (177)
    In pratica hai a che fare con un semita che blatera come un antisemita, tipo quei neo-nazisti ebrei di origine russa arrestati a Tel Aviv nel 2007. Casi da manuale psichiatrico.

  23. Pietro
    Pietro says:

    @ Alex
    Se vuol menare il can per l’aia, si accomodi… Faccia pure, ma parlavo di cose che sono riportate sul forum, di post scritti.
    Altro che invenzioni mentali!

    1) Lei non ha risposto alla mia domanda: dove ho espresso giudizi sul suo conto? Non sa darmi una risposta, infatti.

    2) Un conto è dire “Non sono d’accordo con lei, perché la penso diversamente”. Punto. Ci mancherebbe altro! Un altro conto per me è darmi del “negazionista”, come ha fatto nel post 121: lo reputo un “giudizio”. O che cos’altro è?

    Nel momento in cui lei affermasse una cosa, sulla quale io dichiarassi di essere contrario, non è che le affibbierei subito un aggettivo per descrivere lei… Dandole del pazzo, del cretino o chissà cos’altro…

    Cmq, anche se mi fossi sbagliato, basta dire “Guardi, se si è sbagliato. C’è stato un fraintendimento”, senza che sottintenda sottilmente sulle mie capacità di comprensione… Mi dispiace di non avere l’onniscenza e queste qualità: sono un semplice essere mortale con tutte le sue difficoltà e le sue fragilità…

  24. Faust  x  Pietro Falco
    Faust x Pietro Falco says:

    devo correggerti caro Pietro, quando dici:

    in questo blog non ci sono fiancheggiatori di Hamas, ma solo gente che conserva la capacità di indignarsi…

    … ti si scurdat I Poveri Diavoli dell Inferno di Faust e i suoi cuggini… siamo solo, x Ora, simpatizzanti di Hamas e loro cuggini… alleati contro satannasso, ns. cuggino radiato dallalbo, cancellato dalle mappe dellUmanita X INDEGNO… come isdraele ( ¿¿¿ !! … questo il senso della frase bbibblica del fratello mussulmano Mahmoud Ahmadinejad, Presidente dell Iran, quando dice che il sionismo sara cancellato dalle mappe… e i genocidi isdraelitici… ce la stanno mettendo tutta x riuscirci, la loro paura è quella di sparire dalla faccia dellumanita x colpa di essi stessi… come si puo pensare guardando negli occhi il fratello Leader iraniano, il suo sorriso è buono… il sorriso di un Uomo buono… gli ebrei si cancelleranno da soli… diciamo che sono gia sul buon cammino… non ci vorra molto…) il famoso Grande Satana… un diavolo che veste DDio da assassino genocida, con la faccia Divina e le mani sporche di sangue innocente… Ello, con lavvento della guerra chimica, invece di infornarli…. li brucia, li fosforizza x accendere i ceri votivi al loro ddio assassino e genocida….
    Faust

    Ps: … hai ricevuto la broschure del Inferno dei Poveri Diavoli, x lofferta delle settimane bianche in Iran?¿?

    ..hai ricevuto la brosciure della settimana bianca nel Ns. Inferno?¿

  25. Pietro
    Pietro says:

    @ Vox

    Grazie! Almeno lei mi ha detto come la pensa in maniera corretta ed educata…

    Non è che mi sono attaccato al reportage di Cremonesi, è che ho letto una cosa diversa e mi ponevo l’interrogativo.
    Nemmeno io conosco personalmente (se è questo quello che intende) Lorenzo Cremonesi, però l’ho letto spesso (anche i suoi libri) e l’ho sempre visto come un commentatore attento e preciso.

    Pensi che uno o due giorni prima del reportage cui si fa riferimento, ho letto un altro suo servizio poco tenero sulla condotta di Israele a Gaza in questi giorni: ha sollecitato diverse proteste e molte perplessità in giro. Per questo sono propenso, oltre alla mia “conoscenza” da lettore, a dargli fiducia…

    Certo, vedendo anche quello che dichiarano altri e le testimonianze che anche lei ha riportato, mi chiedo come è possibile – se è accaduto – che possa aver preso un abbaglio del genere.
    Per questo condivido in pieno il suo post 158.
    Un saluto

  26. Vox
    Vox says:

    @ Pietro

    Naturalmente intendevo che non conosco Cremonesi come giornalista. Non so con quale concetto o preconcetto sia andato a Gaza, perche’ al di la’ delle parole “obiettivita'”, “equidistanza” ecc., siamo tutti soggettivi e quindi non possiamo essere veramente obiettivi quando scriviamo, nemmeno quando lo vorremmo. Nessun giornalista e’ obiettivo.

    L’obiettivita’ e’ solo nei fatti documentati (non necessariamente, pero’, quelli largamente conosciuti, che potrebbero essere basati su una balla), non negli articoli. Io di solito osservo prima i fatti e poi prendo posizione.
    Di conseguenza, non c’e’ articolo che tenga, se i fatti vanno nella direzione opposta.
    Cortesi saluti

  27. Silvio
    Silvio says:

    x uroburo
    Il presidente americano Obama non ha affermato niente. Se Obama crede che water boarding e’ tortura puo’ sbagliare come sbaglia lei. Obama ha semplicemente cambiato le regole di interrogazione cioe’ che da ieri in poi verrà usato il manuale di campo delle forze armate USA. Tutto il resto lei se l’ha immaginato, sognato, inventato come fa sempre su ogni soggetto. Per esempio lei fa una equivalenza tra polizia-banditi e israeliani-terroristi. Dimmi quanti banditi hanno AK47, RPG, e missili con un tiro di 40 chilometri? e quale nazione combatte questi con la polizia civile armati con pistole?

  28. Anita
    Anita says:

    Il Presidente Barack H. Obama ha firmato tre’ executive orders.
    Nessuno da implementare repentinamente, si e’ dato un leeway di un anno.
    La chiusura di Gitmo era gia’ in via da qualche anno, infatti ci sono rimasti solo 250 detenuti.
    Le torture…devono consultare the military manual.
    Idem per il ritiro delle forze armate dall’ Iraq, in 16 mesi sempre secondo la situazione sul campo.
    Chiudere le prigioni della CIA, ma e’ da studiare….

    Altre cosette che se implementate porteranno un peggioramento economico molto serio.
    No drilling offshore, no al nucleare, no a tutto cio’ che ci renderebbe indipendenti dagli importi di petrolio.
    Si ad aborti procurati all’estero…pagati dalle mie tasse.
    Si all’amnistia per 12-15 milioni di illegali.
    Etc…etc…

    Anita

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    PER SILVIO
    Caro signor Pantegana,
    se è solo per quello ci sono polizie, ad esempio le vostre, dotate di mezzi corazzati e di elicotteri. Infatti la vostra polizia è in perenne stato di guerra contro i suoi stessi cittadini, visto che, piuttosto spesso, capita che dei poliziotti usaegetta scarichino interi caricatori addosso a gente spesso disarmata (in almeno due casi, piuttosto recenti, hanno ucciso due poveracci con 19 e 22 colpi di pistola).
    Purtroppo i palestinesi hanno una dotazione minima di RPG-7, se ne avessero di più si difenderebbero meglio. Ma si tratta di armi immediatamente sequestrate dagli issraeliani che sanno benissimo cosa passa nei tunnel e lasciano passare solo armi individuali (che non servono a nulla).
    Le mafie italiane sono spesso armate con AK 47 e con RPG-7 ma non per questo la nostra polizia mette le città a ferro e fuoco come le vostre e come gli issraeliani.
    I missili con lancio da 40 chilometri a Gaza non esistono e lei fa le solite delinquenziali confusioni che hanno l’unico scopo di giustificare un comportamento da nazisti (come la distruzione di 25.000 case). I missili Kassam hanno una gittata di una decina di chilometri e sono molto imprecisi visto che non hanno alcun sistema di guida.
    Comunque i fatti parlano chiaro: al massimo una ventina di morti in anni ed anni contro centinaia e centinaia in pochi giorni. Quando va male ai suoi assassini c’è un rapporto 1 a 10, lo stesso dei nazi, altrimenti è di 1 a 100. E tutto questo sangue non cambia nulla perchè la resistenza palestinese se mai si indurisce. Ma lei è decisamente troppo folle per vederlo: anche lei è un maiale nazista che conosce solo la violenza e la distruzione. Credo che si intenderebbe bene con il marco tempesta, che è sempre estasiato di fronte allo strapotere bellico israeliano.
    Obama non ha semplicemente cambiato le regole di interrogatorio, ha anche implicitamente ammesso che prima si usavano metodi diversi: cioè prima torturavate. La vostra definizione di tortura è uno dei vostri soliti trucchi da delinquenti legalizzati, che è poi la vostra più vera essenza. Le faccio io il water boarding per una mezzora: credo che mi darebbe anche il cuxo di quella buona donna di sua madre (posto che lei l’abbia conosciuta). Credo che varrebbe ancheper l’ineffabile Anita.
    Sarebbe bello che anche gli altri cominciassero ad usare i vostri sistemi contro di voi: occhio per occhio …. Purtroppo però al mondo è raro trovare gente barbara come voi.
    Se poi non le piace quel che scrivo lei non ha che da saltarlo: nessuno la ha mai chiesto di leggermi. E visto che è del tutto impossibile sperare che lei possa comportarsi secondo le normali regole di civiltà, la pregherei di stare un po’ lontano e di lavarsi, ogni tanto, quella sua lurida testa bruttata. Uroburo

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Ho finalmente trovato l’articolo di CREMONESI.
    Nulla da dire su quel che dice a proposito della resistenza che si colloca vicino ai civili, ma si tratta di una normale prassi di tutte le forze guerrigliere; nel caso specifico usata anche dagli stessi israeliani. Tutto questo in nessun modo giustifica, a termini di leggi internazionali sulle condotte di guerra, i massacri di civili messi in atto dagli issraeliani.
    Quanto al numero dei morti, Cremonesi fa semplicemente una STIMA diversa, che si basa sul calcolo di affollamento degli ospedali. Trattandosi di abituali bersagli degli issraeliani, altro crimine di guerra, non stupisce che si eviti di andarci!….
    Trovo però un po’ curiosa una cosa: il dato di Cremonesi è ESATTAMENTE lo stesso diramato dagli issraeliani. Che abbia anche lui guardato nella sfera di cristallo del marco tempesta?
    C’è poi un’ulteriore contraddizione: gli issraeliani denunciano l’uccisione di 750 miliziani di Hamas; come sarebbe possibile se i morti totali sono stati 600? U.

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Il buon marco tempesta scrive alle 20.09 che cerca “citando fonti attuali, di andare oltre la propaganda dell’una e dell’altra parte ed oltre i condizionamenti storici” ma dieci minuti prima invia il messaggio delle 20.00, che è difficile non definire propaganda sionista.
    Secondo il marco tempesta Hamas dovrebbe sfidare gli israeliani a singolar tenzone in un bel prato: loro armati di mitra e gli israeliani di F16, in tal modo non sarebbero accusati di viltà. Il nostro sosteneva, pochi giorni fa, che i capi di Hamas non avrebbero dovuto nascondersi per salvare non tanto la loro pelle ma le capacità di capi sperimentati, per andare a combattere in prima linea come qualunque ragazzino; questo perché è noto che si diventa capi di un’organizzazione come Hamas giocando a briscola all’osteria.
    Ignora il nostro che questi capi – date le abitudini assassine degli israeliani, da lui mai stigmatizzate – non hanno più di qualche mese di vita e lo sanno benissimo. Ma è normale che certi cialtroni che passano la vita al Bar Sport del loro paese, accusino di viltà chi rischia la pelle tutti i giorni. E’ lo stesso tipo di accusa che certi deficienti facevano a Togliatti, la cui politica ha permesso di salvare, nelle temperie dello stalinismo, l’autonomia del partito italiano, caso unico in tutta l’Europa occidentale.
    Hamas si nasconde tra la popolazione civile, come fanno tutti i guerriglieri da che mondo è mondo (tranne i guerriglieri del Bar Sport di Bisceglie), perché è l’unico modo di poter continuare ad esistere. Certo il gegnale marco tempesta dice che bisogna abbandonare la lotta armata ed usare sistemi democratici (veramente mafiosi ma si sa che mafia e democrazia in certi posti sono la stessa cosa). Curioso che lo dica ai palestinesi e non agli israeliani, ad indicare da che parte batte il suo nobile cuore. Che importa che i palestinesi paghino 1500 contro 10 (o, se si preferisce, 600 contro 10 che rimane comunque una rappresaglia sei volte superiore a quelle usuali dei nazisti): sono comunque loro che devono accettare di essere democraticamente uccisi dai nazisti israeliani, mai criticati dal marco tempesta, al di là di certe battute ad effetto come “Israele ha fatto una grande porcata”.
    Gli israeliani non vogliono cacciare i palestinesi, nonnonno. Al marco tempesta ce lo ha detto la sfera di cristallo perché tutte le dichiarazioni dei politici issraelinani e ssionissti pronunciate in un secolo non contano nulla,sono solo chiacchiere da bar (quello dove passa il tempo il nostro). Anche quelle dei nazi erano dichiarazioni verbali, solo che sono state confermate dai fatti, proprio come un secolo di storia del sionismo conferma per filo e per segno le dichiarazioni che abbiamo citato finora. Cose troppo difficili da capire per chi pensa che la storia di questo successo in passato non conti nulla. U.
    PS. Quando si condanna qualcuno per omicidio, o per strage o per genocidio (come a Norimberga) lo si fa ricostruendo la storia. Per il marco tempesta invece si deve giudicare basandosi sulla sfera di cristallo. Mah …..

  32. Pietro
    Pietro says:

    x Uroburo

    “Quanto al numero dei morti, Cremonesi fa semplicemente una STIMA diversa, che si basa sul calcolo di affollamento degli ospedali.”
    ——————-
    Cremonesi non ha fatto una stima, ma ha riportato un dato fornito da un medico palestinese e che dice essere stato confermato anche dai giornalisti locali. E racconta di esser stato negli ospedali della Striscia di Gaza. Questo va detto per correttezza, al di là delle impressioni singole che se ne possono ricavare.

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mi viene l’atroce dubbio di aver sottovalutato l’abilità ebrea di fare affari.
    Sfasciare Gaza e dare i soldi per la ricostruzione ad Abu Mazen…
    uguale accendere una guerra civile.
    Se così fosse, Olmert avrebbe centrato il suo bersaglio.

  34. Pietro
    Pietro says:

    Due notizie mi hanno colpito, leggendo i giornali stamattina.

    1) Nello stadio “Palestina” di Gaza City è rinchiusa da 2 giorni una ventina di attivisti di Fatah, guardati a vista dagli uomini di Hamas. Secondo alcuni giornalisti locali si segnalano casi di tortura e morte. Da 48 ore sono segnalati 7 cadaveri di giovani uomini di Fatah nell’obitorio del maggior ospedale di Gaza, ma nessuno vuole rivelare i nomi.

    2) La censura libanese blocca i film israeliani e anche “Valzer con Bashir” non fa eccezione. Eppure il film racconta in modo critico quanto accadde nel 1982… Bah! La cosa mi sorprende un po’…

    Un saluto

  35. Libertà per Mordechai Vanunu, condannato per avere rivelato al mondo che Israele costruiva bombe atomiche
    Libertà per Mordechai Vanunu, condannato per avere rivelato al mondo che Israele costruiva bombe atomiche says:

    VANUNU MORDECHAI J C.
    A working class hero, a man of peace, a symbol.
    KIDNAPPED IN ROME SEP’ 30 th.1986.
    out of jail AFTER 18 YEARS IN ISRAEL PRISON,
    but still a prisoner of fear and revenge.
    VANUNU MORDECHAI cannot leave.
    He is waiting In East Jerusalem.
    To Leave.To Be really Free,To live.
    This group objectve is to help
    VANUNU MORDECHAI to enjoy in full his human right and to promote confrontation and a new mental approach toward the Palestine tragedy.
    Open your minds, stop hate.
    You can contact Vanunu Mordechai at:
    http:/www.vanunu.com
    P.O.Box 20102. Salah Adin St’.
    post office. East Jerusalem. 91384..
    Mobile ( 9 7 2 )
    Contact Info
    Website:
    http:///www.vanunu.com

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Certo il gegnale marco tempesta dice che bisogna abbandonare la lotta armata ed usare sistemi democratici (veramente mafiosi ma si sa che mafia e democrazia in certi posti sono la stessa cosa). Curioso che lo dica ai palestinesi e non agli israeliani, ad indicare da che parte batte il suo nobile cuore.
    ————
    Le vicende israelo-palestinesi non devono vedersi come episodi a se stanti, ma come una catena di eventi dove ogni evento è contemporaneamente causa del successivo ed effetto del precedente. E’ la logica della faida, nè più nè meno.
    Ad un certo punto della catena, il processo di causa ed effetto deve essere interrotto, se non si vuole andare in eterno a percorrere la stessa strada.
    Chi deve interrompere la catena?
    Non il più forte, al quale conviene continuare la belligeranza, poichè ad ogni scontro guadagna terreno. Conviene interromperla al più debole, anche se la ragione è dalla sua parte. In un altro pianeta le cose funzioneranno secondo Giustizia, ma sulla Terra funzionano secondo la Forza. Non possiamo farci niente, funziona così.
    Ne deriva che, pur non giustificando gli israeliani, l’errore più grande lo stanno commettendo i palestinesi in quanto è solo loro convenienza interrompere la catena ed invece continuano a tenerla in vita, con le conseguenze nefaste che vediamo.
    Non si tratta di avere simpatie o antipatie, nonostante da parte mia esistano (ma non per la questione territoriale, beninteso) le antipatie che ho già detto, ma di essere pratici e tentare di limitare il danno (non si può parlare di ottenere vantaggi) da parte di chi ci sta rimettendo le penne.
    Per quanto riguarda Hamas, ho l’impressione che non di movimento di resistenza si tratti, ma di un vero e proprio clan mafioso, con comportamenti ed interessi nonchè mancanza di scrupoli tipici di tali organizzazioni. Può essere solo una mia impressione, posso grandemente sbagliarmi, certo, magari saranno eroi rivoluzionari che io non riesco ad inquadrare a causa dei miei limiti di conoscenza della Storia, ma finora l’impressiione che ne ho avuta è esatamente questa. Non solo, ma è l’impressione chee se ne ricava dall’articolo di Cremonesi, che viene letto da un’opinione pubblica ben più vasta. In quanto al messaggio delle 20.00 cos’altro si può intendere, dalle prime frasi dell’articolo di Cremonesi, se non che i morti sono stati CERCATI da Hamas?
    Anche Cremonesi vittima della propaganda israeliana? E le interviste fatte dalla BBC, sono anch’esse prodotto della disinformazione? Permettetemi di dubitarlo.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma è normale che certi cialtroni che passano la vita al Bar Sport del loro paese, accusino di viltà chi rischia la pelle tutti i giorni. U.
    —-
    Dall’articolo di Cremonesi si evince che “chi rischia la vita tutti i giorni”, a combattere ci mandava i ragazzini armati di fucili, contro i carri armati!
    Si evince che “chi rischia la pelle tutti i giorni”, è in realtà una banda di criminali mafiosi, non di eroici combattenti della resistenza!
    Non mi si venga a dire che questa è propaganda sionista, perchè altro non si evince, da certe interviste e dichiarazioni rivelate da fonti ineccepibili come la Bbc.

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Credo che si intenderebbe bene con il marco tempesta, che è sempre estasiato di fronte allo strapotere bellico israeliano. U.
    ————-
    Quando mai.
    Come al solito U. tenta di demonizzare l’avversario, quando si sente stretto alle corde e quando viene messa in dubbio l’utilità della Storia, fulcro di tutto il suo pensiero.
    Tattiche già note nelle assemblee maoiste dei tempi che furono. E poi si dice ‘socialdemocratico’, emmenomale…

  39. I sionisti di Yitzhak Shamir volevano collaborare con Hitler
    I sionisti di Yitzhak Shamir volevano collaborare con Hitler says:

    [Un altro esempio di legame tra sionisti e nazisti: la lettera del 1941 con cui il gruppo armato sionista Lehi, di cui faceva parte il futuro primo ministro israeliano Yitzhak Shamir, offriva collaborazione alla germania nazista. Vedi storia su Wikipedia.]

  40. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Gli arabi sono mentitori per natura, proprio quello che tutta l’Europa ha sempre detto degli ebrei.
    ————
    Infatti, hanno la stessa provenienza…
    Più che mentitori, agiscono unicamente in funzione della propria convenienza, che è al primo posto in tutti i loro comportamenti comrpesi quelli amicali. Chiunque abbia frequentato arabi ed ebrei potrà confermarlo. Ovvio che ci sono le eccezioni (io personalmente ne conosco qualcuna) e che comunque arabi ed ebrei non sono certo gli unici a comportarsi in tal modo. Diciamo che arabi ed ebrei ce l’hanno per cultura, gli altri per indole.

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