Gaza, catastofe anche del giornalismo. Che è sotto tiro un po’ ovunque nel mondo

Dibattito pubblico sulla crisi in Medio Oriente per la sera di mercoledì 14 gennaio al Circolo della Stampa di Milano. Modera Lorenzo Cremonesi, giornalista del Corriere della Sera e partecipano: Rula Jebreal, giornalista palestinese; Eyal Mizrahi, presidente dell’Associazione Amici di Israele; Moni Ovadia, musicista e autore di teatro, nonché bestia nera dei sionisti che lo accusano di essere un “ebreo di sinistra”.

Facciamo un po’ di conti Il 14 saranno esattamente 16 giorni dall’inizio della mattanza di Gaza, dove il bilancio di ormai quasi 1.000 e oltre 4.000 feriti palestinesi – molti dei quali destinati a morire per impossibilità di essere curati – a fronte di nemmeno un militare israeliano ucciso dai palestinesi indica senza nessuna possibilità di dubbio alcune cose:- quella di Gaza non è una battaglia, ma qualcos’altro: una carneficina di palestinesi. A me fa venire in mente l’assedio dei romani alla fortezza ebraica di Masada.
– Hamas è una accolita di irresponsabili, che lanciano boomerang disastrosi per il proprio popolo;
– A Gaza infatti è chiaro che non c’erano le asserite, da entrambe le parti, armi terribili che avrebbero provocato un disastro per gli invasori israeliani. Né più e né meno come in Iraq non c’erano le bombe atomiche, checché ne abbia scritti a suo tempo (anche) lo stesso Corriere della Sera.

L’iniziativa del 14 arriva quindi tardi. Una inutile passerella, dove nella migliore delle ipotesi voleranno più offese che accuse ragionate e nella peggiore si assisterà a una esibizione di buoni propositi di benpensanti, armati di giaculatorie tanto buoniste quanto fuori dalla realtà. Ma non si tratta di un ritardo casuale. E anche se fosse dovuto solo al nostro ingozzarci di panettoni a Capodanno e di altre belle cose alla Befana, più un lento ritorno dalla “settimana bianca”, è comunque un ritardo emblematico. Di cosa? Dell’arretratezza paurosa, anzi vergognosa dei nostri mass media, dove gli editori e i loro interessi per le altre loro botteghe se la fanno da padrone facendo strame dell’informazione.

Il 31 dicembre la Corte Suprema israeliana, che non composta da fanatici di Hamas o da Ayatollah, ha ordinato al governo israeliano di fare entrare nella striscia di Gaza i  giornalisti internazionali “per seguire e controllare le operazioni dei militari e gli avvenimenti circostanti e conseguenti”.  Vittorio Zucconi sul sito di Repubblica ha però chiarito: “Fino a questo momento – siamo alla mattina di mercoledì 7 gennaio – risulta che la stampa internazionale resti bloccata all’interno della linea di frontiera, dettaglio che non viene mai ben chiarito dai giornalisti nei loro servizi. In compenso, la stampa estera è condotta diligentemente da ufficiali e portavoce di Tzahal, l’esercito d’Israele, a visitare tutti i luoghi dove sia caduto uno razzo di Hamas”. Siamo già al 13, ma non è cambiato nulla.

Aggiunge Zucconi: “La giustificazione del rifiuto dei generali di obbedire all’ordine della loro Corte Suprema è che la presenza dei giornalisti complica il “lavoro” delle truppe e crea agitazione e confusione nell’opinione pubblica interna e internazionale. Curiosa e controproducente giustificazione, questa”. Una giustificazione che di fatto equivale a dire che sui teatri di guerra nel mondo i giornalisti non debbano mai esserci! Chissà la faccia dei cronisti americani che hanno rischiato la pelle anche in Iraq…

Ma la cosa grave, per noi giornalisti italiani, è questa incredibile assenza di colleghi ci è stata rivelata tardi, a fatica e col contagocce. Scrive infatti Zucconi: “Persino i TG più timidi sono finalmente costretti ad ammettere, come ha fatto il TG1, quello che avrebbero dovuto dire subito, che nella tonnara di Gaza i giornalisti non sono stati fatti entrare, hanno fatto come chi raccontasse un bombardamento su Piacenza stando a Milano”. Ecco perché (non solo) Zucconi parla di “organi di disinformazione italiani” e definisce campioni della disinformatia: “il TG Uno del governo e il TG5 del proprietario del medesimo”.

La mancanza di nerbo di troppa parte di noi giornalisti italiani è forse dovuta anche al rifiuto degli editori di rinnovare il contratto nazionale scaduto da ormai 4 anni e al loro voler ricorrere a massicce riduzioni del persone contrattualizzato, ma la mancanza di nerbo sicuramente non aumenta il nostro potere contrattuale. Anzi, lo indebolisce. Credo che fotografi perfettamente la situazione, e partendo proprio dalla grande tragedia di Gaza, il collega Stefano Marcelli, presidente di Information Safety and Freedom, in un suo intervento del 10 gennaio dove denuncia il pericolo che i giornalisti si arrendano in definitiva in tutto il mondo. Un intervento che vale la pena di riportare per intero, meditandoci a fondo:
“LA GUERRA CIECA DI GAZA E LA RESA DEI GIORNALISTI – Il 2009 comincia con una guerra di nuovo vietata ai giornalisti. I cronisti se ne stanno fuori dalla Striscia di Gaza, a spiare bagliori, a leggere agenzie, a raccogliere notizie di seconda mano e analisi, invece di esercitare il proprio ruolo di testimoni diretti degli eventi.

Quello che sappiamo, arriva dalle fonti di propaganda (Israele e Hamas), oppure da alcune Ong e da qualche coraggioso collega palestinese. Siamo nella condizione che si è determinata da anni in Iraq  e che esiste in sostanza anche in Afghanistan, provocata in parte dal rischio oggettivo per i giornalisti, ma dovuta anche alla scelta di autorità politico-militari di Paesi democratici come Usa, Gran Bretagna e Israele. Israele sarà pure l’unica vera democrazia del Medio Oriente, ma bisogna dire che è una democrazia dove si attuano molte singolari limitazioni, soprattutto negli ultimi anni. Le ripetute proteste delle associazioni internazionali dei giornalisti (tutte occidentali e democratiche) nei confronti del Governo di Tel Aviv che denunciano censure e anche atti intimidatori violenti, stanno lì a testimoniare di un’involuzione pesante che riguarda tutto l’indirizzo della politica e dell’orientamento culturale di Israele, iniziato negli anni Novanta sotto la spinta dell’integralismo religioso ebraico e della Nuova Destra americana.
E’ una deriva che ha percorso tutto l’Occidente negli ultimi quasi vent’anni e che ha colpito pesantemente il giornalismo americano e anche quello europeo (a cominciare dall’Inghilterra) finendo per legittimare l’autoritarismo delle nuove “democrature” nate dalle macerie della Cortina di Ferro o le dittature (formali o sostanziali) diffuse sullo scenario orientale. L’involuzione autoritaria delle democrazie e l’attenuarsi dell’attenzione ai diritti umani sullo scenario della politica internazionale è denunciato dal fondatore dell’Human Rigth Watch, Aryeh Neier. “In generale, ho l’impressione che vi siano stati più arretramenti che avanzamenti”, scrive il vecchio militante amico di Martin Luther King e aggiunge un supplemento di diagnosi: “Gli Stati Uniti hanno perso credibilità come promotori dei diritti umani a livello internazionale…
I simboli di questa perdita di credibilità sono Guantanamo e Abu Ghraib”.
Insomma, gli Usa, e dietro a loro, tutto l’Occidente, ha smesso di promuovere i diritti umani nel mondo, come aveva fatto nei cinquant’anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Alla caduta del Muro di Berlino, paradossalmente, ha corrisposto non un rilancio e un’espansione sostanziale dei principi democratici, come si poteva ragionevolmente prevedere, quanto, piuttosto, un ripiegamento. Una tendenza involutiva dal sapore autoritario che si è manifestata esplicitamente dopo l’11 settembre, ma le cui origini e reali motivazioni sono precedenti al Grande Attentato e andrebbero indagate con maggiore lucidità.
Gli Stati democratici hanno proposto ai propri cittadini, utilizzando il più delle volte i media come vittime e carnefici, uno scambio fattuale tra libertà e sicurezza. La stessa formula che regola da sempre i rapporti fra Governi e popoli nelle dittature di tutto il mondo.
Per ovvi motivi, Israele è il laboratorio di prima linea di questa nuova teoria che la sostanza stessa dell’ondata culturale e politica denominata Neo-Dem e che potrebbe essere più semplicemente rubricata come integralismo occidentale. La storia ci insegna che la natura e la denominazione del nemico sono del tutto secondarie all’interno di questo meccanismo, quel che conta, è che un nemico ci sia  e che la sua ombra minacci l’incolumità dei cittadini nell’immaginario.
In questo gioco i media hanno un ruolo prioritario in quanto sono lo strumento attraverso il quale si crea l’immagine del nemico e si creano le condizioni necessarie e imporre lo scambio . Secondo i sondaggi, buona parte delle popolazioni dell’America Latina si dicono disponibili a tornare sotto dittature militari e la maggioranza dei Russi afferma che privilegia la necessità di un leader forte rispetto alle libertà individuali, si capisce quanta parte della popolazione mondiale accetti questo scambio.
Appare evidente a tutti che una soluzione all’intricata vicenda israelo-palestinese può venire solo a patto che a Tel Aviv come a Gaza, si riesca a liberarsi dalla morsa della paura reciproca, a uscire dalla logica militare e a investire un’ipotesi di futuro pacifico che garantisca tranquillità e condizione eque ad entrambe le parti. Ma si può ragionevolmente chiedere questo salto a chi vive da decenni nella paura e nel sangue, quando la stessa morsa attanaglia oggi le menti anche di società che vivono a migliaia di miglia di distanza dal conflitto?
La militarizzazione dei cervelli e delle coscienze è una sindrome politico e intellettuale che rimbalza ogni giorno sui media. I giornalisti hanno il dovere di agire per combattere questa epidemia per vari motivi. Il primo è etico. I media sono in democrazia i garanti del proprio pubblico e anche del corretto funzionamento dei meccanismi rappresentativi. Non possono accettare di abdicare a questo ruolo diventando complici dei governi aderendo a un patriottismo che altro non è che la trasformazione dell’informazione in propaganda.
Il secondo motivo è professionale.
La mancanza della giusta distanza (indipendenza) tra media e potere (politico ed economico) fa perdere credibilità ai giornalisti nei confronti dell’opinione pubblica e di conseguenza cala anche il loro potere contrattuale rispetto agli editori che sono sempre più parte degli establishment nazionali o multinazionali. I sempre più diffusi tagli di organici, la progressiva diminuzione di inviati e inchieste a favore di talk show e opinionisti (il più delle volte politici e non giornalisti), sta riducendo di molto lo spessore professionale del lavoro giornalistico e anche il suo riconoscimento economico.
Infine, gli spazi di libertà a disposizione della categoria si stanno registrando ovunque a colpi di provvedimenti legislativi sul modello del Patriot Act. Il Ministero della Difesa di Tel Aviv finora ha rifiutato agli inviati della stampa straniera il permesso di accedere a Gaza per motivi di sicurezza. Ma la Corte Suprema israeliana aveva  stabilito in una recente sentenza che a otto corrispondenti di giornali stranieri doveva essere consentito l’ingresso nella Striscia. L’organizzazione non governativa svizzera Presse Embleme Campagne (Pec) ha intanto accusato lo stato di Israele di aver deliberatamente preso di mira e distrutto alcuni uffici dei mezzi d’informazione locali.
Perché non c’è una mobilitazione dei giornalisti, dei media e delle loro organizzazioni contro questa situazione? E’ diventato normale, per i nostri inviati, aspettare fuori della porta e raccontare gli eventi con testimonianze di seconda mano? Forse sì. D’altro canto, il 2008 si è aperto con le Olimpiadi di Pechino, grande evento mediatico globale truccato e censurato, esplicitamente messo in onda senza nemmeno la più flebile protesta della categoria. E il 2009 si apre con questa guerra cieca nella Striscia di Gaza.
In mezzo a questi due eventi ci stanno: 64 giornalisti uccisi, 1 collaboratore dei media ucciso, 673 giornalisti fermati o arrestati, 929 giornalisti aggrediti o minacciati. 353 media censurati, 29 giornalisti rapiti . E’ il bollettino di una guerra le cui vittime fanno finta che non sia mai esistita. Di fronte a questa stampa sorda e cieca non bisogna interrogare gli astri per prevedere un altro anno nero per la libertà di informazione nel mondo”.

137 commenti
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  1. Faust
    Faust says:

    Mi pare strano tra tutti quanti i numerosissimi (purtroppo) cartomanti astrologi, lettori di mani, piedi, visceri di pollo e fondi di caffè, astrologi, guaritori e divinatori assortiti, tra cui tu mi asserisci oltre agli imbroglioni ci sono anche “quelli veri”, NESSUNO abbia ancora incassato quel premio,

    … non x difendere mt, ma come sei un bravo controllore o misuratore o di aggeggi x misurare e controllare, usati correttamente danno dei numeri e misure… ma di una fonte produttrice sconosciuta (..come le vibrazioni cosmiche multidimensioni..) non si puo misurare se non sai cosa misurare.. è ppiu o meno come voler misurare il vuotosottospinto col centimetro… i fenomeni para(!¿)normali, non lasciano tracce, come i pensieri (se non sapessimo comunicarli) x es… Lessere umano produce elettromagnetismo che a sua volta stimolato… sovraalimenta una particella del cervello (immerso in acidi, che fanno da carburante )… sollecitata una particella nera (parti del cervello non utilizzate…) la illumina ( idea!!) e svela capicita ultra sensoriali… ccè chi si sconvolge con tutte le conseguenze… dalle allucinazioni, visioni, interpretazioni dei desideri in archivio, pazzia, genio, criminale, pretino etc… la mente è il microcosmo, a immagine e somiglianza del macrocosmo, nel micro (atomi et..) funziona uguale che nel cosmo… latomo è la ppiu piccola particella della materia della quale è composto il cosmo… il traffico nelle vie della mente conosciuta si muovono via liquidi chimici ed energia elettromagnetica e si muovono nella mente influenzati dalla posizione degli astri…

    x cartomanti, nani e ballerine… questi sigg. hanno avuto e conosciuto esperienze (dalle quali derivano i pensieri) viste in flasc della mente… visto che sola con un paio di allucinazioni… scoprono di “vedere” e che si guadagna a farlo e ci si buttano dentro affar soldi… (agiscono nel ricordo dellallucinazione durato un flasc… si vendono che “i poteri li hanno sempre” ed è millantato credito e truffa con luso di plagio…

    L Essenza non è misurabile, cosa hai visto o fatto, ma cosa lo determina è misurabile… daltronde nessuno mette in dubbio linfluenza della luna sui fenomeni naturali della terra…. e allora anche gli altri astri hanno la loro influenza sui caratteri e umori dellumano (.. la mente riceve energia cosmica dal tuttuno cosmico … etc) e non solo… non sono fenomeni “magici” o “giochi di prestigio” sono fenomeni naturali non classificati x cche “Essenze cosmiche” sono naturali e reali… la magia non centra gniente con i fenomeni cosmici…

    ..ciao caro ho scritto di getto, non torno a carreggere… invio..
    Faust

  2. Faust  x Antonio
    Faust x Antonio says:

    la magia non centra gniente con i fenomeni cosmici…

    i ciarlatani… della complessita del cosmo vibrante, hanno conosciuto solo il vibrante… lo trasmettono allaltro ed è come una password x entrare nellintimo del microcosmo, immaginando il macrocosmo visto dal buco della serratura… dalla finestra… son solo ciarlatani, alcuni convinti….
    Faust

  3. x Anita
    x Anita says:

    cara signora io parlavo non degli occhi verdi ma quelli blue, specialmente quel blue sbiadito che ti gelano il sangue quando ci guardi dentro, come cc e uroburo per esempio. dimenticavo l’altra qualificazione è l’altezza. come lei già sa i terroni sono bassi, faust peter marco per esempio.
    Pirla.

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    car sylvi,
    appunto!
    Ma se anche qualcuno cominciasse pure a Laurà perchè tutta questa brava e cattiva gente non venga qui da noi, NO Neh,e che cacchio, troppo utopistico.

    Poi è più che evidente che se anche conosci il “mio” stile, forse ancora non hai capito che la Mia SX non coincide con la tua!
    Infatti ,bisogna intendersi:

    !) per esempio chiamare di SX ,Prodi è un offesa al buon senso.
    Prodi è ,è stato semplicemente un Signore,che ha messo insieme un schieramento politico-parlamentare in cui coesistevano diverse anime.
    Una delle più consistenti era quella social-democratica del vecchio PCI,che da tempo aveva fatto una scelta politico parlamentare di governo dell’esistente molto chiara e cioè della possibilità di un governo della “cosa pubblica”attraverso il quale fare una politica dei redditi diiversa dallo schieramento “conservator-populista-para facsista.
    Nulla di particolarmente “trascnndentale o particolarmente rivoluzionario!
    Al seguito aggregata al carro una SX-SX, decisamente confusionaria che nel dopoBipolarismo mondiale ancora si illudeva di “cambiare il mondo”attraveso politiche parlamentari,ancora non si sa bene di che tipo,per cui confondendo i sogni con la realtà sovente cadeva in “velleitarismo” senza nè capo nè coda.
    Su queste tematiche in questo momento è facile che nascano 250 partiti di SX-SX.
    Più ovviamente tutta una schiera di mascanzoncelli dediti al trasformismo per la loro saccoccia.

    Il Pd ora è impegnato in un lunga battaglia interna che non gli permette di uscire dalla possibilità di proporre alcunchè .
    nel futuro non dispero che qualcosa di serio possa nascere,anche perchè “contraddizioni ancor più gravi “scoppieranno” nello schieramento opposto nel 2009, uniti alla sostanziale incapacità di uno schieramento conservatore di risolvere alcunchè in Italia: opportunismo,velleitarismo ,populismo ,portano a successi effimeri in un quadro come questo ,ma non certo allo stare al passo dei governi delle altre capiatli europee.

    Tuuto questo però non mi porta assolutamente a dire che il PD sia un partito che al pari di questo PDL “possa” risolvere i problemi dell’immigrazione.
    Per finire e farla breve chi dice che con i paletti e i recinti si possano risolvere i problemi è forse perfin più velleitario di chi dice che si possano risolvere con accordi nell’ambito dell’attuale sistema globalizzato.

    Per cui il PD è solo il male minore , la SX_SX così com’è,porta acqua al mulino avversario.
    E sì ,mia cara Sylvi , la mia idea di SX non è la tua idea di SX.
    Continua a far paletti e recinzioni, ma dimmi mia cara c’è mai stato nella storia umana un vallo, un muro ,un ‘esercito,un reticolato che abbia impedito la calata dei barbari.
    Per cui ,continua pure a laurà nel rinforzo dei tuoi “paletti” e buona fortuna!

    cc

  5. Faust  x OGMscaduto
    Faust x OGMscaduto says:

    … non riesci a passare.. tti si riconosce facile, adesso fai finta di non avere confidenza con Anita… ssei un birbone, ma continui ad essere solo denigrante, impara a essere comunicante… arte che non si compra, mio caro Rafael de my corazon!!!
    …come sempre non ti saluto… e lo sai!!!
    Faust

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Posso anche ammettere che siano tutti, ma proprio tutti, quelli veri siano molto disinteressati, ma mi pare strano che neppure uno magari solo per il gusto di sbugiardare il CICAP e magari dare in beneficenza la somma , sia riuscito a superare il filtro della prova scientifica.
    —————-
    La ragione è più semplice di quanto si pensi: non sono fenomeni esattamente controllabili neanche da chi li pratica. Ci sono persone con le quali io ho percentuali di successo elevatissime anche nei particolari e persone che invece sono refrattarie. Ci sono momenti in cui io stesso sono particolarmente ‘sensitivo’ ed altri momenti in cui sono opaco.
    Per l’astrologia il discorso è invece diverso. Una volta fatta la ‘centratura’ del tema di nascita, ciò che si riesce a ricavare ha di che rifletterci seriamente. Io ho lavorato anche con delle amiche psicologhe, con le quali discutevo su alcune patologie riuscendo a ricavare più spiegazioni che loro col Rorschach.
    Io non prendo alcun compenso per le mie prestazioni cartomantiche, lo faccio più che altro per verificare il fenomeno, proprio a titolo di ‘ricerca’. Quando, negli anni ’70 e ’80 ho avuto a che fare con delle ragazze medium, ne ho ricavato risultati stupefacenti. Il fenomeno quindi esiste, anche se non è nè spiegabile nè ripetibile a volontà. Se per scientifico si intende ‘osservabile, misurabile, ripetibile’, la medianità non è scientifica; ma con questi parametri non è scientifica neanchee la medicina e, se proprio vuoi saperlo, io avrei più fiducia in un guaritore che in un medico. Sta di fatto che la maggior parte della gente che utilizza la medianità per lucrarci su, è pochissimo attendibile. Ce ne sono però anche di buoni, stando ad alcuni racconti che mi sono stati fatti da persone di sicura credibilità.
    Ho già raccontato di quel mio amico medium che vedevo molto saltuariamente e un giorno di Aprile mi ha mostrato un foglio con la cosiddetta ‘scritura automatica’ dove c’era scritto: ” Marco si è unito ad una ragazza di Roma con una cerimonia di immersione in acqua”. Nè lui nè nessun altro a Bisceglie sapeva nè in alcun modo poteva sapere del fatto (vero) nè aveva mai visto la ragazza romana in questione, che è venuta a Bisceglie in un tempo successivo. Questo, il CICAP come lo spiega?

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    L Essenza non è misurabile, cosa hai visto o fatto, ma cosa lo determina è misurabile… daltronde nessuno mette in dubbio linfluenza della luna sui fenomeni naturali della terra…. e allora anche gli altri astri hanno la loro influenza sui caratteri e umori dellumano (.. la mente riceve energia cosmica dal tuttuno cosmico … etc) e non solo… non sono fenomeni “magici” o “giochi di prestigio” sono fenomeni naturali non classificati x cche “Essenze cosmiche” sono naturali e reali… la magia non centra gniente con i fenomeni cosmici…
    ————-
    Se si ha un’infarinatura di Fisica, certi fenomeni hanno una loro collocazione teorica, specie tenendo conto che sia noi che tutto ciò che ci circonda, non è altro che energia modulata, senza soluzione di continuità. D’altronde, per chi non conosce la fisica, anche accendere un televisore e vedere in tempo reale ciò che accade da tutt’altra parte del mondo, è assimilabile alla magìa.

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    “LA CATTIVA notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.
    ——————
    Attenzione: è una contraddizione.
    Se Dio esiste, noi siamo parte di Dio (essendo Dio assoluto) e quindi il problema del bisogno non esiste ( noi SIAMO Dio, per cui non abbiamo bisogno di NOI STESSI).
    Se Dio non esiste, il bisogno può esserci ma è inutile, proprio in quanto Dio non esiste.

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Vox, post 35
    Gli integralisti religiosi non sono inutili, sono DANNOSI, è diverso, profondamente diverso.
    Il povero e lo storpio hanno una loro utilità nella società, spesso maggiore del sanissimo uomo ‘standard’, la cui esistenza non fa pendere l’ago della bilancia da nessuna parte.
    Io non sono contro gli inutili, sono contro i dannosi, contro coloro la cui esistenza uccide la libertà degli altri in maniera bestiale, senza che ci si possa cautelare.
    Esistono persone profondamente dannose ( la politica ne è piena) tanto che, se la loro madre avesse abortito, l’umanità starebbe meglio, ma da loro ci si potrebbe cautelare isolandole col voto negato.
    Esiste poi un’altra categoria di persone che chiamiamo erroneamente persone solo perchè hanno forma umana, ma che sono soltanto bestie della peggior specie. Limitarne al massimo il contatto con la gente, fino al limite di sopprimerle, non lo considero un delitto, come non considererei un delitto mettere in gabbia una tigre che passeggiasse tranquillamente per la città o sopprimerla se incontenibile.

  10. Anita
    Anita says:

    x P*rla

    Verdi o blue non e’ in questione.

    Il resto del suo intervento (post 32) e’ offensivo e campanilista.
    Quote:
    “nord italiani che galleggiano con gli altri s….”

    Come fa a sapere che CC e Uroburo hanno gli occhi blue?
    E:…..I terroni sono bassi, faust peter marco per esempio.
    Compagni di merenda?

    Una polentona.

  11. Ecco chi ha bloccato il cessate il fuoco: OLMERT, dato che Israele tiene per le palle BUSH
    Ecco chi ha bloccato il cessate il fuoco: OLMERT, dato che Israele tiene per le palle BUSH says:

    x Marco Tempesta: sveglia, finto tonto!

    Gerusalemme, 10:57
    GAZA: OLMERT CHIAMO’ BUSH PER ASTENSIONE USA ALL’ONU

    Sarebbe stata il risultato di una chiamata fatta in extremis dal premier israeliano ad interim, Ehud Olmert, al presidente Usa, George W. Bush, l’inattesa astensione degli Stati Uniti nella votazione sulla risoluzione Onu di giovedi’ scorso per il cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza e il ritiro delle forze d’Israele dall’enclave palestinese: la mossa americana impedi’ di raggiungere l’unanimita’ in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, anche se non blocco’ l’adozione del provvedimento. L’esito del voto al Palazzo di Vetro e’ stato rivendicato da Olmert in persona nel corso di un comizio. “Quando, per ragioni che non abbiamo in realta’ compreso, ci rendemmo conto che il segretario di Stato americano Condoleezza Rice intendeva votare a favore della risoluzione, cercai subito il presidente Bush. Mi fu risposto che si trovava a Filadelfia per una conferenza”, ha raccontato il primo ministro dello Stato ebraico, “ma io ribattei ‘Non m’importa, debbo parlare con lui adesso’. Lo fecero scendere dalla tribuna degli oratori, lo condussero in un’altra stanza, e cosi’ potei comunicare con lui. Gli dissi ‘Non potete votare a favore di quella risoluzione'”, ha proseguito Olmert, “e lui mi rispose ‘Guarda, io non ne so nulla, non ho visto il testo, non sono a conoscenza di come sia formulato'”. Stando al premier israeliano, mancavano appena una decina di minuti alla votazione all’Onu. La sua replica fu: “Io invece si’, e voi non potete votare a favore”. Il presidente Usa uscente allora cedette e “comunico’ un ordine al segretario di Stato”, che “non voto’ per la risoluzione” malgrado, ha sottolineato ancora Olmert, essa “fosse stata inventata, redatta, allestita e negoziata proprio da lei”. Rice “ci rimase davvero male”, ha concluso, e tuttavia “si astenne da una risoluzione che pure aveva messo a punto”.

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Pino:
    P.S. Ovviamente se anziché Israele con Gaza fosse stata la Cina a fare così carne di porco dei tibetani mettendo a ferro e fuoco il Tibet, allora ci sarebbero milioni di dimostranti in piazza, con le attrici nude per protesta e i cicisbei televisivi gonfi di sacro sdegno.
    ————–
    Ottimo rilievo. Come mai per il Tibet ci si muove alla grande e per i palestinesi no?
    C’è qualcuno che sa dare una risposta?

  13. Comese fosse una novità: GAZA: EUROCOMMISSARIO, ISRAELE VIOLA NORME UMANITARIE
    Comese fosse una novità: GAZA: EUROCOMMISSARIO, ISRAELE VIOLA NORME UMANITARIE says:

    Bruxelles, 14:21
    GAZA: EUROCOMMISSARIO, ISRAELE VIOLA NORME UMANITARIE

    Secondo il commissario europeo per lo Sviluppo e gli Aiuti Umanitari, il belga Louis Michel, con la sua offensiva nella Striscia di Gaza “Israele non sta rispettando le norme del diritto internazionale umanitario”, e di cio’ ci sono prove “sulle quali concordano gli esperti”. Lo denuncia lo stesso euro-commissario in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘La Libre Belgique’. “Il primo obbligo di una Potenza occupante consiste nel rispettare le vite degli abitanti, nel proteggere la popolazione, nel garantire il nutrimento e nel prendersene cura”, puntualizza Michel. “Nel caso specifico cio’ palesemente non avviene, e io non posso accettarlo. Quando poi una cosa del genere viene da una democrazia, accettarla diventa ancora piu’ difficile”. Sul giornale il commissario allo Sviluppo sembra poi prendere le distanze dalla decisione dell’Unione Europea, il mese scorso, d’intensificare i rapporti con lo Stato ebraico. “Dobbiamo stare attenti a non ricorrere a strumenti che possano rafforzare una delle parti, e consolidare l’idea secondo cui non siamo capaci di un approccio equilibrato”, avverte infatti Michel.

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marcot,

    infatti è ben noto che fin dall’antichità Aristotele e Platone , tenevano regole interventi alla TV!
    Secondo ben note collocazioni teoriche da loro stesse scoperte!

    cc

  15. alex
    alex says:

    @ Marco Tempesta (63)
    Ottimo rilievo. Come mai per il Tibet ci si muove alla grande e per i palestinesi no?
    C’è qualcuno che sa dare una risposta?
    – – – – – – – –
    Forse perchè i tibetani sono perseguitati dal “comunismo male supremo”?

  16. Sylvi
    Sylvi says:

    caro cc,

    la mia sx non sarà la tua, può darsi. E forse meno male, siamo la diversità!
    Parliamo della SX SX! Dopo la fine dell’URSS cos’ha studiato di quello che succedeva nel mondo? Cos’ha capito?
    Oggi ho ripreso a leggere i giornali, anche di Bertinotti, del mio amato Sansonetti che però oggi era piuttosto arruffato!! E di tutti gli altri ..e ho rinunciato a capire.

    Prodi, secondo me, ha perso perchè non poteva vincere con i dalemi, i rutelli e i veltroni e compagnia cantando.
    Non c’è progetto, non c’è idea, non c’è programma che riguardi gli Italiani!!!
    Per perseguire la Giustizia e l’Uguaglianza ci vuole Forza, e Fede, nel senso di credere in quello che si vuol raggiungere, ci vuole ….quel quid che ha la mamma quando fa le parti e ne dà secondo le esigenze di ciascuno, ma soprattutto è credibile perchè si intuisce …l’amore.
    Queste “nostre mamme di sx” tutto il giorno a guardarsi in cagnesco e a spettegolare, e a diffamarsi, attente che una non comandi più di altre.
    E la pentola resta vuota! Quando non ammaccata!

    Della DX non parlo, perchè sarebbe una perdita di tempo!
    Non mi aspetto nulla di quel che ho detto sopra.

    E “questa gente” dovrebbe avere un progetto globale di aiuti ai diseredati del mondo?
    O forse, la sx con una accoglienza pasticciona e miserabile vuole placare il suo senso di colpa sociale e mondiale ammassandoci gli uni con gli altri; gridando al razzismo verso chi desidera, si aiutare, ma anche prima di tutto mettere ordine in casa sua?
    Io non so se ho capito qual’è la tua sx.
    La mia è quella perseguibile con l’organizzazione e il buon senso, e a monte una visione lucida e globale del “fattibile”.

    Ho imparato molto dal terremoto; là dove c’era organizzazione, collaborazione, disponibilità,lavoro di squadra, là si salvavano più vite umane!
    Quanto ai recinti, ti ricordo che ho passato la mia vita in mare, i miei figli ci sono nati… e la libertà, così preziosa, che abbiamo avuto, troviamo normale che l’abbiano tutti!
    Ma la mia barca ha sei posti…non credo di doverti parlare della impenetrabilità dei corpi.
    Di fisica so niente, ma so che se ne imbarco il doppio rischiamo di andare tutti a fondo.
    Certa sx questo non lo sa!!!

    Sicuramente è il discorso di una superficialona egoista, sotto sotto un po’ razzista, sicuramente fascista!
    E’ il discorso di una donna! direbbe qualcuno.

    mandi sylvi

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x alex post 63:
    beh, non direi, visto che quelli che protestano di più a favore del Tibet contro la Cina, sono proprio i comunisti.
    Bisogna cercare un’altra risposta.

  18. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco t,
    è più che evidente che la “risposta” si possa trovare lell’iperspazio quadridimensionale non euclideo.
    Sfruttando la Coordinata temporale , mi riprometto un viaggetto nel futuro, per essere puntuale nella risposta , che so magari domani, sperando di stare in equilibrio dinamico a cavallo dell’orizzonte degli eventi e non scivolare all’interno del buco nero, dopo di che magari potrei affiorare in un altro cosmo nella speranza che sia un cosmo ad alta tecnologia che mi dia la possibilità di tornare a darvi finalmente la risposta in tempo utile!
    Nel frattempo portate pazienza!

    cc

  19. alex
    alex says:

    @ Emmettì (68)
    “…Le proteste in Tibet sono reazionarie, anticomuniste e controrivoluzionarie…La Rivoluzione del 1949, rovesciando il dominio capitalista in Cina, portò enormi benefici alle masse operaie e contadine di quel paese, incluso il popolo del Tibet che fino alla vittoria di forze cinesi nel 1959 era stato governato da una “Lama-crazia” filo schiavista…La causa del “Tibet libero” ebbe origine dalle macchinazioni della Cia e di altre forze imperialiste volte a restaurare il capitalismo in Cina e a riportare il paese sotto al giogo coloniale…La rivendicazione del “Tibet libero” è un grido di battaglia della controrivoluzione e se realizzata porterebbe al dominio imperialista sulle masse tibetane…”
    – – – – – – – –
    Marco, un altro giro di carte, please…

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    lei ha la fortuna di vivere in un paese civile. Sia felice e ringrazi i santi dei miracoli impossibili. 60 milioni di italiani si trovano in tutt’altre condizioni. U.

  21. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro alex,
    ahiahaaa! che callo doloroso hai pestato nel citare certe cose!
    Dunque per emmettì sara facilissimo risponderti basta che si sposti di qulche grado per vedere una luce riflessa della sfera con altre “lunghezze d’onza” la cui interpretazione dipenderà esclusivamente da “doti nascoste ” e non ancora spiegabili per il momento dalla fisica quantistica.
    Il cern di Ginevra sta lavorando per lui al fine di sgrovigliare le corde che per il momento tengono aggrovigliato il mistero.
    La domanda più interessante inceve è che cazzo è oggi la Cina ?

    cc

  22. Vox
    Vox says:

    quelli che protestano di più a favore del Tibet contro la Cina, sono proprio i comunisti.
    @ Caro Marco,

    Ma ne e’ proprio sicuro????????…………….
    I cosiddetti movimenti dell’anno scorso in Tibet furono organizzati da fomentatori CIA e ONG, le stesse che hanno aizzato la Georgia contro l’Ossetia e l’Abkhazia. Motivo: destabilizzare i due colossi (Cina e Russia) coi soliti vecchi metodi, ingarbugliare le carte e orientare l’opinione pubblica dove fa piu’ comodo.

    Cosa sia oggi la Cina e’ un discorso a parte. Essendo uno dei pochi paesi che non ho (ancora) visitato, non mi pronuncerei. E’ un po’ una chimera dal punto di vista politico-economico, forse, ma a sentire qualche cinese che conosco i pareri sono alquanto contrastanti. Come dovunque, del resto.

  23. Vox
    Vox says:

    PS – Ho dimenticato di specificare (post 73):
    certe ONG legate a Soros (che e’ tutto dire).

  24. Vox
    Vox says:

    Io non sono contro gli inutili, sono contro i dannosi
    @ Caro Marco,

    il problema e': chi stabilisce chi sono i dannosi? Non si rende conto che tutto dipende dal punto di vista? Per me, per esempio, sono ultra-dannosi i vari Bush, Cheney, Rumsfield, Olmert, Livni e compagnia, per altri sono invece dannosi gli iraniani, i palestinesi e i marziani. Se ci mettessimo a “eliminare” tutti i dannosi, credo che su questo pianeta non resterebbe un solo essere umano…

  25. Vox
    Vox says:

    @ Marco T.:
    -hanno forma umana, ma che sono soltanto bestie della peggior specie

    Bestie peggiori dell’uomo non ce n’e’! Forse solo il bacillo della peste bubbonica…

    – Limitarne al massimo il contatto con la gente, fino al limite di sopprimerle, non lo considero un delitto

    Marco, Marcooo, ma che fa, mi legge il Mein Kampf adesso?
    Forse e’ un bene che lei non stia in politica. o forse no…

  26. Anita
    Anita says:

    Leggendo qui e la’…..

    Alla nascita dell’Israele, c’ erano 87 milioni di arabi. Oggi, ce ne sono 320 milioni.
    Nel 2020, che comprenderebbe che lo stesso periodo di tempo che e’ trascorso dal 1988, gli arabi numereranno la meta’ un di miliardo.

    Anita

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Ottimo rilievo. Come mai per il Tibet ci si muove alla grande e per i palestinesi no? C’è qualcuno che sa dare una risposta? mt
    ————————————
    Mio pregevole, ma davvero non ci arriva da solo? Okkaxxo!!! Suvvia, provi a togliere l’organo pensante dalla figa …. U.
    PS. Ahhhhhhhhhh ma lei non crede alla manipolazione dell’opinione pubblica (detta spesso società civile) ……

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita.
    maraviglioso questo suo n. 77. Cheffacciamo? Un bel genocidio preventivo così risolviamo le guerre di civiltà inventate dal suo Usaegetta per rubare a gratis il petrolio irakeno?…. U.

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Attenzione: è una contraddizione.
    Se Dio non esiste, il bisogno può esserci ma è inutile, proprio in quanto Dio non esiste. mt
    —————————————–
    Caro marco tempesta, mi scusi ma io non trovo nessuna contraddizione, almeno sul piano logico.
    Se Dio non esiste sarà anche inutile crederci ma la fede in Dio può comunque esistere. Non c’è contraddizione tra l’esistere e l’essere inutile ma tra l’esistere ed il non esistere; oppure tra l’essere utile e l’essere inutile. U.

  30. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Fino ad ora il petrolio Iracheno e’ degli Iracheni.
    Semmai era l’Europa e la Russia che avevano i contratti con Saddam.
    Si ricorda del “Oil for Food” programma?

    Io ho solo postato dati di interesse, lei ci vuole sempre aggiungere le sue “personalissime conclusioni”, purche’ siamo sempre e solo contro gli Stati Uniti.

    Anita

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ricevo da Oscar Bartoli

    Questione di giorni: Israele attacca l’Iran?

    Iran’s Shahab-3 missiles being launched in a test from an undisclosed location last summer. The missile is capable of carrying a nuclear payload and, with a range of 1,250 miles, can hit both Israel and parts of Europe. (AP Photo)
    Informed sources in Washington tell Newsmax that Israel indeed will launch a strike against Iran’s nuclear facilities soon – possibly in just days as President George W. Bush prepares to leave office.
    The reason: The time clock has begun to run out. Iran is close to acquiring a nuclear device under the control of its radical president, Mahmoud Ahmadinejad.
    International Atomic Energy Agency Director General Mohamed ElBaradei said in June that Iran would have a nuclear weapon in as little as six months.
    That six-month period has passed.
    (SEGUE sul link: http://www.oscarb1.blogspot.com )

  32. Vox
    Vox says:

    Fino ad ora il petrolio Iracheno e’ degli Iracheni
    @ Anita

    Come no? Gli USA hanno bombardato e occupato il paese per dare agli irakeni il loro petrolio. Oltre alla democrazia, naturalmente.

  33. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Lei ha scritto testualmente:
    “Fino ad ora il petrolio Iracheno e’ degli Iracheni”.
    Punto.

    Cos’e’ che sarebbe fuori testo? La sua frase e’ semplice e il pensiero che contiene e’ a tutto tondo, tanto chiaro e conciso quanto falso.

    E’ meglio che lasciamo perdere le discussioni, in questo momento, o potrei scrivere con tutta la rabbia che mi suscitano le foto che ho appena visto da Gaza. Gli Usa non solo non hanno fatto niente per fermare i loro amici israeliani (che si comportano come loro), ma hanno messo i bastoni tra le ruote all’ONU e hanno continuamente rifornito di armi quel finto paese di autentici nazisti. Di conseguenza, oltre a essere rei dei propri misfatti, la cui lista potrebbe occupare un lenzuolo matrimoniale, sono anche correi della morte spaventosa di quella povera gente intrappolata come topi, di quei corpicini di neonati anneriti dal fosforo, con due soli moncherini di osso rimasti al posto delle gambe.
    E’ meglio che non parli piu’ in questo momento, o potrei dire quello che veramente vorrei.
    Buona serata.

  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x ANITA

    Secondo lei che attendibilità ha? Sono voci arrivate anche a me.
    pino
    P.S. Cara Anita, la faccenda della democrazia esportata (a cannonate) in Iraq la lascerei stare. Gli Usa purtroppo la democrazia l’hanno abbattuta in Iran corrompendo lo scià Reza Palevi perché liquidasse il democraticamente eletto governo di Mossadeq, errore che paghiamo caro ancora oggi e ancor più lo hano pagato e pagano gli iraniani. Gli Usa inoltre si sono ben guardati dal portare la democrazia nel Quwait, rimasto proprietà privata del solito capoccione islamico nonostante la prima guerra all’Iraq per “liberarlo”.
    A parte questo, si ricordi come è finita la guerra di Atene per portare la democrazia a Sparta….
    Un saluto.
    pino

  35. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Il Time Clock è esaurito: Israele pronto a Strike Iran

    Lunedi, gennaio 12, 2009 3:56 PM

    By: Jim Meyers

    Informate fonti a Washington Newsmax dire anzi che Israele lancerà uno attacco contro l’Iran impianti nucleari presto – possibilmente in pochi giorni, come il presidente George W. Bush si prepara a lasciare l’ufficio.

    Il motivo: il tempo orologio ha cominciato a esaurirsi. L’Iran è vicino per l’acquisizione di un ordigno nucleare sotto il controllo della sua radicale presidente, Mahmoud Ahmadinejad.

    Agenzia internazionale dell’energia atomica direttore generale Mohamed ElBaradei ha detto che l’Iran nel giugno avrebbe un arma nucleare in appena sei mesi.

    Tale periodo di sei mesi è passata.

    Rapporti di Israele ha deciso di imminente lancio attacchi, anche se non confermate, sembrerebbe in contrasto con la posizione di Bush delineato in una pagina di front-New York Times, storia della settimana scorsa, che ha affermato che Bush ha respinto un motivo da Israele lo scorso anno per contribuire a raid Iran ‘s principale complesso nucleare.

    Il Times ha detto Israele è stata respinta dopo essere richiesto da parte degli Stati Uniti specializzata bunker-busting bombe che ha bisogno di attaccare l’Iran nucleare complesso a Natanz. Gli Stati Uniti hanno anche riferito nixed il permesso di Israele warplanes a sorvolare il territorio iracheno per raggiungere l’Iran.

    Israele richieste agli Stati Uniti per l’assistenza militare è venuto come lo Stato ebraico è stato riferito nel corso di un arrabbiato valutazione di intelligence degli Stati Uniti alla fine del 2007 ha concluso che l’Iran ha sospeso la sua efficace sviluppo di armi nucleari.

    Ma un rapporto investigativo diffusi dalla AIEA capo ElBaradei fine dello scorso anno è stato divulgato che l’Iran continua a effettuare l’arricchimento dell’uranio e ha già stabilito 6000 centrifughe per arricchire l’uranio, di cui 3800 sono stati poi in funzione.

    Funzionari di intelligence americana ora stimano che la cifra è di 4000 a 5000 centrifughe, sufficienti per produrre circa un arma vale la pena di uranio ogni otto mesi o più, secondo il Times.

    L’AIEA relazione stima che l’Iran ha ottenuto due tonnellate di uranio arricchito, poiché il suo programma di arricchimento a Natanz è stato riavviato due anni fa.

    L’anno scorso 100 jet israeliani hanno preso parte a un esercizio nel Mediterraneo orientale, che è stato interpretato come una prova generale per un possibile attacco contro l’Iran.

    Il 6 settembre e Israele ha lanciato un attacco aereo contro un sito in Siria creduto di essere un impianto nucleare legati contenenti materiale consegnato dalla Corea del Nord.

    Ex ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite John Bolton prevede che Israele avrebbe fase di un raid contro l’Iran impianti nucleari se Barack Obama ha vinto le elezioni presidenziali.

    Bolton ha dichiarato che egli ritiene che l’attacco israeliano si svolgerà tra qualche giorno dopo la vittoria di Obama e la sua inaugurazione il 20 gennaio.

    In un’intervista con FOX News, Bolton motivato che Israele non sarebbe in grado di tenere fuori l’Iran uno sciopero più lungo di qualsiasi dato che Obama’s approccio più conciliante in Iran.

    Il governo israeliano “avrebbe dovuto esprimere un giudizio in merito alla [sciopero] durante il resto del Presidente Bush mandato o attendere per il suo successore,” Bolton aggiunto.

    William Perry, il Segretario della Difesa degli Stati Uniti sotto la presidenza di Bill Clinton, Obama ha detto che si troverebbe ad affrontare una grave crisi nei suoi primi mesi in carica l’Iran nel corso del programma di armi nucleari. Perry, parlando a una conferenza sulla politica estera Gen. 8, ha detto che l’Iran è “movimento verso inesorabilmente diventando una potenza nucleare” e “mi sembra chiaro che Israele non sedersi da inattivo, mentre l’Iran si passi verso la finale di diventare una potenza nucleare. ”

    E l’ex funzionario della CIA Robert Baer, autore del nuovo libro “Il diavolo sappiamo: Trattare con i nuovi iraniano superpotenza”, ha detto in ottobre Newsmax che l’Iran è stato in quel momento probabilmente mesi, se non settimane, lontano dalla guerra con Israele.

    Le ripercussioni di un attacco israeliano non sono chiare.

    Sebbene gli Stati arabi rimangono apertamente ostile a Israele, molti di coloro che appartengono al ramo sunnita dell’Islam temere l’insorgere di una centrale nucleare l’Iran, una nazione dominata da imam sciita. Paesi del Golfo, come Bahrein, Arabia Saudita e il Kuwait sono stati tranquillamente premendo gli Stati Uniti ad agire contro l’Iran – e segretamente maggio radice di un attacco israeliano.

    Ma l’Iran, anche senza armi nucleari, è una potenza regionale. Se attaccato, sono suscettibili di premere proxy gruppi terroristici come Hamas e Hezbollah per lanciare offensive contro Israele e, eventualmente, gli Stati Uniti

    L’Iran ha avvertito che in passato sarebbe lanciare un “missile blitz” contro gli Stati del Golfo, se è attaccato.

    E nel luglio scorso un alto funzionario iraniano ha detto che la Repubblica islamica distruggere Israele e 32 basi militari statunitensi in Medio Oriente, se l’Iran è attaccato sul suo programma nucleare.

    “Israele e 32 basi militari statunitensi nella regione, non sarebbe fuori dalla portata dei nostri missili e sarebbe stato distrutto”, la semi-ufficiale Fars News Agency citato Mojtaba Zolnour come dice in un discorso.

    Zolnour è il vice del Leader supremo ayatollah Ali Khamenei rappresentante in Iran’s Elite Guardie rivoluzionarie.

    Ancora più ominously, l’Iran ha riferito i test missilistici effettuati per quello che potrebbe essere un piano per uno attacco sul nucleare degli Stati Uniti
    ___________

    Traduzione Google non corretta.
    Abbiamo continui interruzioni di corrente, non dovuti al maltempo…cosi’ non ho neanche riletto bene la traduzione.

    Anita

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Grazie, comunque.
    Che Dio ce la mandi buona, anche a quei disgraziati del disgraziatissimo Medio Oriente.
    ‘Notte.
    pino

  37. Faust  ...lavevo detto, qualche tempo fa..!!
    Faust ...lavevo detto, qualche tempo fa..!! says:

    …dopo il genocidio USraele, da me scritto, sempre tempo fa … non molto… prima fase, invasione e genocidio dei palestinesi; seconda fase attacco a Iran, dopo un tremendo attentato islamico… ?¿? e coinvolge molti Paesi… ed è guerra con armi nuove mai viste prima… con Obama presidente… e Hillary… sotto il tavolo ovale… una bomba (Hillary-foto sotto tavolo…)

    Bolton ha dichiarato che egli ritiene che l’attacco israeliano si svolgerà tra qualche giorno dopo la vittoria di Obama e la sua inaugurazione il 20 gennaio.

    Faust

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Silvio Berlusconi non sarà a Washington per l’insediamento del nuovo presidente americano Barack Obama, il 20 gennaio prossimo…..
    Il premier italiano, come da prassi, non viene invitato. Ma lui vuole chiarire: “Non sono andato a quello di Bush e quindi non andrò neanche a quello di Obama”, ha detto il premier parlando con i cronisti in via del Plebiscito. “E poi - afferma sorridendo – io sono un protagonista e non una comparsa…”. ….
    In realtà la prassi statunitense non prevede la presenza dei leader stranieri alla cerimonia presidenziale. Il 6 gennaio scorso, Condoleezza Rice ha diffuso una nota alle ambasciate a Washington precisando che gli inviti sono riservarti agli ambasciatori e alle loro consorti e non possono essere “trasferiti” ai premier o capi di Stato anche per ovvi motivi di sicurezza.
    ————————————
    BANANEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  39. Dr Stranamore!
    Dr Stranamore! says:

    ….
    una domanda: le armi atomiche devono essere trasportate: si tratta infatti di sistemi d’arma complessi
    i vettori sono aerei oppure missili a medio/lungo raggio
    i funzionari iranici possono dire quello che gli pare: dunque se tutto quello che postato al post 91 fosse vero FORSe tra 2-3 anni l’iran avrebbe circa 4-5 bombe atomiche a disposizione.
    Domanda….e i missili?

    domanda: siete così sicuri che i missili iraniani/cinesi/indiani siano in grado di raggiungere, centrare e distruggere obbiettivi strategici?

    Con i sistemi di guida giroscopici e radiogoniometrici la precisione è bassissima, senza poi dimenticare che gli odierni sistemi balistici anti missile permetterebbero di centrare un missile in risalita dal suolo nell’atmosfera (stratosfera se intercontinentale)….
    Servono quindi i satelliti.
    Domanda: ma chi è il principale se non unico prorpietario di satelliti militari?
    Domanda: che cosa diche la dottirna spaziale americana?

    e poi: che convenienza avrebbe la repubblica iraniana a compiere un first strike dopo di che tutto il mondo acconsentirebbe di seppellirla sotto una quantità di bombe incalcolabile?
    Vocazione al suicidio?

    qualche volta si cerchi di tener presente che anche gli altri usano il cervello e ragionano sulla base di costi/benefici….

  40. Un governo di delinquenti per una'ltra pulizia etnica, questa volta a Gaza
    Un governo di delinquenti per una'ltra pulizia etnica, questa volta a Gaza says:

    Esodo di migliaia di famiglie verso Nord, a piedi e sui carretti trainati da asini. Un popolo in trappola tra le rovine
    ma i miliziani non si arrendono
    di SAFA JOUDEH

    Un popolo in trappola tra le rovine ma i miliziani non si arrendono
    GAZA – Il diciottesimo giorno della guerra è il Giorno del Giudizio per Rafah. Sotto le ondate continue dei caccia F-15 e F-16, la città di frontiera con l’Egitto è per oltre la metà polverizzata: gli edifici sono lastre di cemento accatastate su se stesse.

    Colonne di migliaia di famiglie si muovono verso Nord, incalzate dai bombardamenti e da piogge di volantini israeliani con l’avvertimento di evacuare. Nonni, padri, mamme, bambini, appesantiti dai fagotti avanzano a piedi o su carretti trainati dagli asini: le strade, squarciate dai bombardamenti, sono inagibili alle automobili ridotte a scheletri di lamiere annerite scagliate in alto dalle esplosioni o ritorte in surreali sculture. Altri, le masse respinte dai rifugi improvvisati in queste ore dall’Unrwa e già traboccanti, campeggiano all’aperto con lavatrici, tavole da stiro, giocattoli, quel che hanno recuperato dalle macerie.

    Riaffiora lo scenario di devastazione della guerra del Libano del 2006, con una variante. Che la popolazione civile, stretta su un dito di dune sabbiose sigillato alle frontiere, non ha via di scampo. Come un’idra dalle migliaia di teste, la moltitudine umana oscilla ora in una direzione ora nell’altra, nella speranza di schivare i tiri da terra, dal cielo e quelli inevitabilmente imprecisi dal mare.

    L’offensiva terrestre s’è rallentata. Difficile capire, dietro la cortina fumosa alzata dalla propaganda di entrambe le parti, che cosa davvero l’abbia frenata: se le divergenze all’intero del governo israeliano riferite dai media, o il fuoco di fila delle fazioni palestinesi.

    Israele dipinge una resistenza allo sbando, costretta a nascondersi nei sotterranei. Il braccio armato di Hamas, dal canto suo, comunica un’imboscata ai danni della fanteria: 10 soldati israeliani caduti in una trappola allestita in un edificio evacuato, armato di esplosivi detonati a distanza. Non ci sono finora conferme indipendenti. Quel che è certo è che i combattimenti infuriano nella periferia di Gaza City, a Sheikh Ajlin, a Karama, mentre Zeitun è ormai irraggiungibile. Al fuoco dei blindati israeliani si mescolano le esplosionoi delle armi leggere dei miliziani, che si sono riuniti in un fronte unito mettendo in comune i rispettivi arsenali, e al bando le differenze politiche.

    Al fianco di Hamas adesso combatte anche la fazione armata di Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen.

    A giudicare dall’intensità dei colpi incrociati da oltre ventiquattr’ore, la Difesa israeliana ha forse sottovalutato la capacità delle forze di resistenza palestinesi di tutte le fazioni. La breve avanzata delle forze d’Israele durante la notte, si è conclusa all’alba con un ritiro sulle postazioni iniziali. Hamas e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina continuano a opporre riserve all’iniziativa egiziana tesa a fermare le violenze. Questa avrebbe fornito un’utile via d’uscita, se i miliziani fossero alle corde.

    Dopo l’annuncio della terza fase dell’Operazione Piombo fuso, la Striscia di Gaza è stata tagliata a metà, con una presenza sempre più massiccia nelle zone di confine. I soccorsi non riescono a passare. Alla radio rimbalza dal mattino l’appello di una squadra di operatori sanitari finita sotto il tiro della fanteria israeliana nei sobborghi di Gaza City. Dovevano evacuare dei feriti nella zona più colpita, ma i tiri non permettono loro né di avanzare né di retrocedere. Al telefono cellulare chiedono a loro volta di essere soccorsi, e avvisano che le batterie dei telefoni si stanno scaricando.

    Non è chiaro se l’invasione su larga scala promessa dalle autorità dello Stato ebraico si materializzerà. L’interrogativo in queste ore è se l’esitazione derivi dal timore di coinvolgere i soldati in un confronto diretto con i combattenti palestinesi. Per tutto questo Gaza continua a vivere sospesa nel limbo: fra le minacce ogni ora annunciate, e l’avanzata delle forze sul terreno, attesa all’orizzonte.

  41. x Dr Stranamore!
    x Dr Stranamore! says:

    Senza contare che la presenza nel territorio dello Stato di Israele di israeliani arabi pari al 18% della popolazione totale rende impossibile il lancio su Israele di armi nucleari che massacrerebbero in massa anche loro, quasi due milioni di persone!
    La propaganda diUSraele, come è stata efficacemente ribattezzata qui l’insieme di Usa e Israele del quale non si capisce se è questa la 51esima stella della prima o è quella una nuova punta della stella di Davide, USA però da sempre calpestare la verità e intossicare i popoli con i veleni delle frottole più incredibili. Veda il caso delle atomiche irakene inventate di sana pianta per poter martoriare l’Iraq.
    Shalom

  42. Vittorio Zucconi (dal suo blog)
    Vittorio Zucconi (dal suo blog) says:

    Ammazza tu, che a me vien da ridere

    L’ultimo (in ordine di tempo) “canard”, l’ ultima paperina di gomma che svolazza sui media a proposito del massacro di Gaza, canard_vibrant.jpgaccreditata dagli immancanbili pensatori americani che scrivendo in inglese sembrano più seri e intelligenti di uno che scriva in dialetto irpino o in urdu e vengono religiosamente copiati dagli amanuensi italiani, è che in realtà Israele stia combattendo a Gaza contro l’Iran, e Hamas sia la nuora da menare perchè la suocera a Teheran o nei monti del Kandahar intenda. Si ripete così un tragico falso di quel conflitto ormai centenario che è una delle ragioni per le quali non se ne viene mai a capo: si ammazzano avidamente fra di loro, ebrei e arabi, governi laboristi e conservatori, Fatah e Hamas, etc etc, ma sempre per conto terzi e per eterofini. Prima per conto dei britannici per finire l’impero Turco in decomposizione, all’inizio del secolo scorso. Poi per conto della Germania nazista per tenere inchiodate le forze britanniche in Palestina e dar fiato a Rommel in Africa. Poi per conto di sovietici e americani, in una edizione locale della Guerra Fredda. Poi per dare spallate all’Iraq di Saddam Hussein, quello che ricompensava gl “shahid”, i kamikaze assassini, con 25 mila dollari, secondo la teoria – falsa – che impiccato lui come un caciocavallo, la pace si sarebbe spalancata, teoria molto cara ai neo con versione 1.0, “esportare la democrazia” circa anno 2003. Adesso tocca all’Iran, il nuovo “Impero del Male”, il burattinaio che va stroncato, ammazzando quanti più palestinesi è possibile, o lanciando razzi sulle scuole israeliane per le telecamere dei TG internazionali. Chi dice che arabi ed ebrei si ammazzano perchè hanno le loro ragioni, il diritto a sopravvivere per gli israeliani, il diritto a esistere per i palestinesi, è un povero miope ingenuo. Peccato che da 100 anni, i “contesti”, il “quadro”, gli attori, gli “interessi esterni”, le acute analisi di chi sta a 5 mia chilometri e al massimo ha visto nella vita i botti di Capodanno, tutto cambi. Ma la sola cosa che rimane sono loro, arabi ed ebrei, che si ammazzano e si odiano senza mai arrivare a una soluzione, non perchè hanno qualche problemino politico, etnico, religioso fra loro, ma perchè Iran, Iraq, Russia, America, Gran Bretagna, Germania, Egitto, Arabia Saudita, Francia, Nepal, Lussemburgo, Islanda, Nicaragua, Haiti, Andorra, San Marino (non sottovalutate mai San Marino) o chissà chi nella fantasia dei cosiddetti “esperti” che si succhiano il pollice e ne traggono ispirazione, sono decisi a combattersi fino all’ultimo palestinese o all’ultimo israeliano. Qualche volta dovremmo ricordarci che si possono scrivere colossali coglionate anche in inglese, non soltanto in italiano, e non è la lingua, come sosteneva DeGaulle difendendo il “francese logico e cartesiano”, a rendere intelligente – od onesto – chi la usa.

  43. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Uroburo, riguardo alla fede in Dio:
    si, in effetti ha ragione.
    Il bisogno di un Dio o di un qualunque ente trascendente fa parte della consapevolezza, radicata specialmente nell’infanzia, del dover essere appesi al filo del Fato. Ognuno cerca il Papà che lo protegga.
    La spiegazione però potrebbe essere un’altra, ma qui entreremmo nel campo delle reincarnazioni: ovvero, la ‘conoscenza’ dell’esistenza di un’entità superiore che regoli il tutto, conoscenza che però, durante il periodo incarnativo, resta a livello inconscio.
    L’errore è nell’UMANIZZARE tale eventuale entità, attribuendole caratteristiche assolutamente inventate e prive di credibilità. Come dire: ” Dio ha creato l’uomo e l’uomo ha creato Dio”.
    L’errore è nell’aver inventato le religioni, non nel supporre l’esistenza di un’entità superiore, la cui esistenza io reputo altamente probabile ma assolutamente al di fuori della nostra capacità di immaginazione e quindi di descrizione. Dire che Dio è Amore, è Intelligenza e tutto il resto, è una solenne scempiaggine. Il peggiore di tutti è il Dio di Abramo e derivati, costruito ad immagine e somiglianza del classico Raìs mediorientale, permaloso, iracondo, ingiusto, vendicativo e tutto il resto appresso.

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