C’è solo un piccolo particolare, anzi due. Più qualche inevitabile considerazione aggiuntiva. E fastidiosa

1)    – E’ vero che da Gaza sparano razzi sulla cittadina israeliana di Sderot, peraltro di scarsa precisione ed efficacia, anzi – come si è visto – veri e propri disastrosi boomerang contro gli stessi abitanti di Gaza. Però è anche vero che Sderot è stata costruita – assieme alla colonia israeliana di Or fondata nel 1957 – sui resti di ciò che fu il villaggio palestinese di Najd, parola che in arabo significa “altopiano”, oggi distante 14 chilometri da Gaza. Ed è anche vero che il villaggio fu sottoposto a “pulizia etnica” dai sionisti arabofobi prima ancora che nascesse lo Stato di Israele. Secondo la risoluzione Onu 194 e anche secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, articolo 13, sezione due, gli abitanti di Najd hanno il diritto di ritornare ad abitare nelle loro personali proprietà e al loro villaggio nativo. Perché questo diritto viene loro negato, e ben da prima che tirassero anche solo pietre?
2)    –  E’ vero che da Gaza a volte sparano razzi anche sulla cittadina israeliana di Ashkelon, peraltro di scarsa precisione ed efficacia, anzi – giova ripetere – veri e propri disastrosi boomerang contro gli stessi abitanti di Gaza. Però è anche vero che Ashkelon
sorge sulle rovine di quello che era il villaggio palestinese di Al-Jura, anch’esso sottoposto a “pulizia etnica” da parte dei sionisti arabofobi. E secondo la risoluzione Onu 194 e anche secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, articolo 13, sezione due, pure gli abitanti di Al-Jura hanno il diritto di ritornare ad abitare nelle loro personali proprietà e al loro villaggio nativo. Perché questo diritto viene loro negato, e ben da prima che tirassero anche solo pietre?
Stando così le cose, come la mettiamo?

Ma andiamo per ordine. Nel 1992 a Washington l’Institute for Palestine Studies [Istituto per gli studi sulla Palestina]  ha pubblicato un importante lavoro del ricercatore Walid Khalidi intitolato “All That Remains: The Palestinian Villages Occupied and Depopulated By Israel in 1948″ [“Tutto ciò che rimane: i villaggi palestinesi occupati e spopolati da Israele nel 1948″].Chi sia Khalidi lo potete legge alla fine di questo articolo. Il libro si occupa dei 418 villaggi che hanno subito la “pulizia etnica” da parte dei sionisti arabofobi ed è dedicato da Khalidi “A tutti coloro per cui questi villaggi erano casa, e ai loro discendenti”. La prima cosa che mi viene in mente leggendone dei brani, con difficoltà visto che – guarda caso – non è stato tradotto in italiano, è che la cifra indicata da Khalidi è più o meno eguale a quella che ho sentito anch’io citare da Stefano Chiarini, lo scomparso giornalista de Il Manifesto buon conoscitore della Palestina anche perché vi era stato spesso inviato dal giornale. Non ricordo esattamente la cifra riferita da Chiarini, ma ricordo bene che era più grande di 400 perché a sentirlo parlare ne rimasi sbalordito, anzi incredulo.
Lo studioso Khalidi ci documenta dunque che Sderot fu colonizzata dagli israeliani nel 1951 . sui terreni del villaggio di Najd e che su quelle spoglie nacque nel ’57 la colonia di Or. La pulizia etnica era però avvenuta prima. Gli oltre 600 palestinesi recensiti a Najd nel ’45 furono cacciati con la forza il 13 maggio 1948, vale a dire prima che venisse dichiarato lo Stato di Israele. E – si noti bene – prima che qualunque esercito arabo entrasse in Palestina! Khalidi racconta che lo spazio dove esistevano le 82 case di Najd oggi è “ricoperto di cactus, ‘spine di Cristo’ e alberi di sicomoro e contiene le mura crollate di edifici non identificati…”.  Ancora oggi vi “crescono alcuni vecchi alberi”. I bambini palestinesi andavano a scuola a Simsim, a 2 chilometri di distanza. Secondo Palestine Remembered il villaggio è stato completamente “sfigurato”.( http://www.palestineremembered.com/Gaza/Najd/ e http://www.umkahlil.blogspot.com/2006/06/sderot-built-on-ashes-of-ethnically.html )
Di Najd si hanno notizie almeno dal 1596, quando contava 215 abitanti, quasi tutti contadini dediti anche all’allevamento. Nel 1838 lo studioso americano della bibbia Edward Robinson  “osservò gli abitanti setacciare l’orzo lanciandolo nell’aria contro vento con forche di legno” [Robinson (1841) III: pagina 260, citata da Khalidi a pagina 128] e vide che “Campi di grano e alberi da frutto circondavano Najd da tutti i lati”. Ancora oggi i palestinesi possiedono a Najf 12.669.000 metri quadri di terreno, anche se il governo israeliano rifiuta l’esercizio del loro diritto di proprietari, in particolare il loro diritto di tornarsene sulla propria terra. Da notare che nel 1945 gli ebrei vi possedevano appena 495.000 metri quadri di terra, cioè meno di 1/25 (=un venticinquesimo) della terra posseduta ancora oggi dai palestinesi cacciati via.

E’ interessante anche la storia della cittadina oggi chiamata Ashkelon, israeliana, costruita sul paesino distrutto e sottoposto a pulizia etnica di Al-Jura (  http://umkahlil.blogspot.com/2009/01/targeted-israeli-towns-built-on.html ), nome che aveva fino a pochi anni fa (  http://www.palestineremembered.com/Gaza/al-Jura/ ).

Khalidi scrive che “i mitragliamenti e i bombardamenti israeliani lasciarono un segno sulla popolazione nella regione che era psicologicamente impreparata e non aveva accesso a rifugi antiaerei”. E cita un articolo della United Press International con le parole di un funzionario dell’intelligence israeliana: ” l’attività militare israeliana sulle aree costiere ha causato ‘ disperazione tra gli abitanti del luogo'” (pag 82). Al-Jura era una località di residenza estiva per gli abitanti del vicino paese Al-Majdal, anch’esso “ripulito” etnicamente (pag. 116). Prima di esserne cacciati via i palestinesi ad Al-Jura possedevano 12.015.000 metri quadrati di terreno, mentre gli ebrei non ne possedevano neppure uno (pag. 117). Khalidi ricorda che un “mawasim”, cioè un periodo di feste,  “si teneva in esso ogni anno in primavera, e al quale si recavano in massa persone dalle città e dai villaggi del distretto di Gaza per nuotare, praticare sport e per feste religiose. Veniva organizzato un mercato in particolare per le occasioni in cui visitatori si recavano per gli acquisti”. “Le maggiori occupazioni degli abitanti erano la pesca e la caccia ai volatili, e che il loro pesce e la loro selvaggina venivano vendute in diverse delle città e villaggi confinanti. Difatti il villaggio era uno dei maggiori centri di pesca della Palestina”.
Poi c’è la storia anche degli altri 416 villaggi, di cui Khalidi pure si occupa. E ciò anche a voler tralasciare la pur doverosa osservazione che è abbastanza strano sostenere il “diritto al ritorno” di chi se n’era andato via 2000 anni fa realizzandolo a spese di chi invece c’era rimasto! Non ho nulla contro il sionismo non arabofobo, ma sostenere che chi per un bel pezzo è stato assente ha più diritti di chi invece è sempre stato presente, tant’è che questi viene sloggiato con la forza, è chiaramente assurdo. Realizzabile, certo, ma in base ai rapporti di forza, ma di sicuro non in base alla logica, alla giustizia e al diritto internazionale. Come si vede, la faccenda – e la Storia, con annesse responsabilità – è più complicata e meno univoca di come continuano a raccontarcela i nostri grandi mass media. I quali, come sempre pronti a voler salire sul carro del vincitore, vero o presunto, non si pongono mai domande troppo scomode. Per esempio questa: se Israele è legittimata a scatenare la carneficina che ha scatenato e non ancora terminato a Gaza per i pochissimi morti provocati dai razzi Qassam, cosa avrebbero dovuto scatenare i palestinesi contro i coloni che di palestinesi nel corso degli anni ne hanno accoppati, restando sempre impuniti, almeno 40, cioè molti ma molti di più? Cosa avrebbero dovuto scatenare quando il 25 febbraio 1994 il colono Baruch Goldstein con altri due invasati massacrò in un sol colpo nella moschea di Hebron 24 palestinesi e ne ferì gravemente oltre 100, dei quali non si è mai saputo quanti ne sono poi morti? Una volta a un dibattito su un canale della Rai sentii dire che a quel macellaio, a sua volta ucciso nel corso della mattanza, è stato eretto in Israele un monumento….  Non so se il monumento c’è ancora, ma chi lo ha visto mi ha raccontato di avervi letto che è caduto per Israele!
Il diritto alla legittima difesa, invocato da chi in realtà vuole solo applaudire l’ignobile strage degli innocenti in corso per mano del nuovo Erode di nome Israele, è un discorso che – in quanto molto disonesto – può diventare un boomerang. Gli Stati Uniti per esempio hanno finanziato e armato l’invasione di Cuba tentata a suo tempo nella Baia dei Porci da parte dei fuorusciti fascisti, ai quali gli Usa danno ospitalità e ampi appoggi in Florida. Non solo. Gli Usa hanno anche armato la mano del terrorista anticastrista Posada Carriles, fornendogli le bombe che hanno provocato un massacro in un albergo dell’Avana dove ha trovato la morte anche un turista italiano, Fabio De Celmo. Cuba dunque ha sicuramente il diritto di bombardare gli Usa, secondo i tifosi e i teorici della feroce rappresaglia israeliana travestita da “legittima difesa”, alter ego degli imbecilli che a Roma hanno lanciato l’idea del boicottaggio contro “i “negozi degli ebrei” confondendo anche loro tra ebrei e israeliani secondo una equazione tanto cara ai facinorosi quanto falsa e aborrita da non piccola parte dello stesso mondo ebraico oltre che israeliano.
Tutte le dispute sul diritto “storico” degli ebrei di “tornare” in Palestina e di starci come più gli fa comodo e a dispetto di tutto e di tutti – compresa la stessa Onu che Israele ha fatto nascere! – a costo di usare le armi atomiche, costruite certo non come puro passatempo e per il gusto di sprecare enormi quantità di denaro, tutte queste dispute hanno un punto debole, contro il quale cozzano rivelandosi solo chiacchiere. Un elenco pignolo di queste chiacchiere le ha fatte Benjamin Netanyahu in una recente intervista alla rete televisiva americana CHA, segnalataci dal lettore che si firma Faust, nel corso della quale l’ex capo di governo israeliano ha elencato 20 motivi in base ai quali Israele “is our Land and only our Land”. Ammettiamo pure che i 20 punti in questione siano tutti accettabili senza riserve: il problema è che in ogni caso non autorizzano nessuno a fare carne di porco degli “altri” e comunque non rendono automaticamente accettabile il potere che viene bellamente costruito sulla base di quei 20 punti per gestirne l’interpretazione e l’imposizione. Il potere che si basa soprattutto sul “sacro” e che lo utilizza per affermarsi, svilupparsi e durare,  contraddice inevitabilmente gli stessi principi su cui si basa: i principi saranno anche “sacri”, giusti e sacrosanti, ma il potere è immancabilmente profano, per definizione.
In ogni caso, i 20 punti di Netanyahu valgono quanto gli altri punti, più o meno di 20 che essi siano, di chi la pensa  diversamente da lui anche all’interno dello stesso mondo ebraico e perfino sionista. I 20 punti di Netanyahu valgono e pesano di più, oggi, solo perché dietro hanno armi e danaro più degli “altri”, compresi gli altri che fanno parte di Israele e/o del mondo ebraico ma la pensano in altro modo. Quando gli Usa cesseranno il sostegno a Israele, iniziato in definitiva solo 40 anni fa, cioè dopo la “guerra dei sei giorni”, o quando il petrolio del Medio Oriente sarà agli sgoccioli o avra comunque perso importanza, i 20 punti di Netanyahu varranno esattamente quanto sono valsi per 20 secoli: meno della carta su cui sono scritti. Forse è il caso di pensarci, prima di altre eventuali catastrofi. Non vorrei che qualcuno, imitando le fissazioni di certa oligarchia israeliana, cominciasse a reclamare la terra di Israele e Palestina portando come prova la stessa bibbia: poiché nel “libro sacro” si legge da quasi 3.000 anni che la “terra promessa” venne strappata a furia di genocidi e pulizie etniche – il termine della bibia è “herem” – a chi ci abitava prima, qualche Netanyahu di altre sponde eredi di quegli antichi espulsi e massacrati potrebbe accampare pretese di “legittima proprietà” sui territori della ex “terra promessa”. A pensarci bene, l’attuale selvaggia mattanza contro Gaza somiglia proprio agli “herem” narrati dalla bibbia, che se ne vanta pure. Ne differisce solo per il fatto che questa non è stata “ordinata da Dio”, ma dagli interessi elettorali e di partito della nomenklatura.

Certi discorsi del cavolo possono portare a esiti ancor più pazzeschi degli attuali. Se Abramo e i suoi hanno fondato il popolo ebraico emigrando dalla città mesopotamica di Ur, in pratica dall’attuale Iraq, allora si tratta in definitiva di emigrati mesopotamici, o iracheni che oggi si voglia dire. Del resto è stato il rabbino capo di Roma, Giuseppe Di Segni, in un suo sconcertante discorso contro l’arcobaleno bandiera della pace di chi non voleva l’invasione dell’Iraq, a definire i babilonesi come “gli iracheni di allora”, e quindi gli iracheni come i babilonesi di ogii…. A gente che (s)ragiona come Netanyahu e buona parte del rabbinato duro e puro potrebbero venire in mente strambe pretese di “diritti storici”…. Del tipo di quelle, per esempio, di Benito Mussolini e dei fascisti sulle terre che furono dei “nostri avi” dell’impero di Roma. Che non è forse la capitale d’Italia? E allora perché non pretendere anche oggi la “restituzione”, cioè l’occupazione a cannonate, di nuovo della Libia, dell'”Abissinia”, dei Balcani, e poi anche dell’Inghilterra, della Germania, della Francia, della Spagna e del Medio Oriente compresa la Palestina e la stessa Israele?  A fare la differenza è solo l’esito delle armi e delle guerre: se avesse vinto Mussolini, avrebbe avuto ragione lui. Oggi i libri di storia canterebbero il buon diritto, di stampo per certi versi “sionista”, di Roma a comandare sulle terre governate e spesso possedute dai “nostri avi”. Per non parlare degli infiniti popoli del pianeta che, sloggiati a forza dalle loro terre, potrebbero accampare oggi anche loro il “diritto al ritorno” e all’autogoverno: dagli indios dell’Amazonia a quelli della Patagonia e delle Ande, dagli “indiani” d’America agli Incas, dai boscimani africani agli aborigeni australiani…. I lumbàrd di Bossi? Altro che dargli la Padania, ricacciamoli in Ungheria!  se non li vogliono neppure lì, se ne ritornano in quel freddo e inospitale Nord Europa dal quale i longobardi sono calati come orde barbare…

Anche la Chiesa è convinta, e si comporta di conseguenza, che i molti “punti” dei vangeli e della bibbia siano veri – nonostante di quest’ultima sia stato dimostrato in lungo e in largo che si tratta solo di miti, per giunta in molti casi già nati in precedenza in Mesopotamia – e su tale convinzione ha man mano creato e imposto il suo potere “sacro”, ma di fatto terreno e tanto profano che sempre meno ha a che vedere con i precetti evangelici, come dimostra il gran numero di guerre, bruciati vivi e torturati in base a pretesti e motivazioni le più varie. La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Non fanno eccezione neppure i 20 punti di Netanyahu o di chi per lui. NON esiste NESSUN diritto che abbia il diritto di fottersene degli altri e della realtà! L’unico “diritto” che ha questo “diritto”, compreso quello di vita e di morte degli “altri”, è il diritto nato dalle armi, come del resto dimostra la storia del nostro avere spazzato via decine di popoli e civiltà in base al “diritto” della maggior forza delle nostre armi prima europee e poi occidentali. Ci hanno rotto l’anima per anni e anni, accusando e incarcerando anche i nostri “cattivi maestri”, quando era di moda lo slogan “Il potere si basa sulla canna del fucile”, che riassumeva la teoria e la pratica maoista. Adesso però, guarda caso, vogliono convincerci che quando la stessa dottrina la teorizza e la applica senza scrupoli Netanyahu o chi per lui, allora ci si deve inchinare, bisogna applaudire. Beh, più disonesti di così si muore. Ma la disonestà non ci è mai piaciuta. Neppure quando vince e “fa la Storia”. Forse non ce ne siamo accorti, ma anche gli islamisti che vogliono l’affermazione della Shahria in Europa hanno i loro “punti” e “diritti” storici, anche se non so se siano 20 perché non li ho mai contati.
Per i nostri profughi istriani e per l’irredentismo di Trieste abbiamo fatto il pianto greco e lanciato maledizioni per decenni, con polemiche e pretese di rimborsi e pretese non ancora placate, per giunta facendo finta di non sapere che quei profughi “se l’erano cercata”, perché s’erano intrufolati in casa altrui imposti dal nostro fascismo. “Se l’erano cercata”  a causa dei soprusi e della repressione contro gli slavi operata dal nostro fascismo, che quegli italiani hanno usato come una clava per insediarsi e prosperare in terre altrui e a scapito altrui. Perché allora ce ne fottiamo dei profughi palestinesi e anzi li disprezziamo nonostante loro non abbiano avuto alle spalle e non abbiano supportato nessun regime fascista e se ne stavano semplicemente a casa loro? Sostenere, come è giusto, il diritto di Israele a esistere significa sostenere anche i diritti altrui.
La mattanza di Gaza e il suo cinismo sono talmente allucinanti, soprattutto per la strage continua di bambini e di feriti condannati di fatto a morire, da aver infine costretto anche la Chiesa, il papa e il Vaticano a parlare di strage e di lager, nonostante il Vaticano cerchi da tempo un approccio col rabbinato per poter meglio scongiurare non più il “pericolo rosso”, ma quello “verde” islamico. Non a caso il Vaticano e il papa dopo avere invano tentato di imporre le “radici cristiane” alla Costituzione europea, purtroppo bloccata, hanno inventato la simpatica balla delle radici “giudaico-cristiane”, mettendoo da parte gli odi verso gli ebrei prima disprezzati per 1.600 anni e ora promosso a “fratelli maggiori” pur di poter arginare l’islam e nascondere che l’Europa ha anche radici islamiche. So bene che il destino dei palestinesi è segnato, ormai sono al suicidio collettivo, al quale sono stati spinti in massa dal tremendo cinismo della politica di tutti, un popolo di fatti detestato dai regimi arabi, usato come carne da cannone dagli iraniani, illusi e traditi dall’Europa, dagli Stati Uniti e anche dalla loro classe dirigente. Un popolo è stato ridotto a un insieme di bande armate, in modo da poter infine sostenere che non sono degni e affidabili per gestire un loro Stato e quindi farne strame. Una nuova pulizia etnica. L’ultima, per ora, tribù di  Sioux massacrata a Woundeed Knee. Con il plauso dell’oligarchia israeliana, che, si noti, è sempre più affollata da pezzi dell’esercito e dei servizi segreti, se non altro perché i governi durano poco e cambiano, mentre le forze armate e i servizi segreti restano…. Il governo israeliano festeggi come più gli aggrada. Sappiamo bene che la Storia, compresa la nostra, è fatta di questi episodi. Ma non rompeteci i coglioni pretendendo che tutti partecipino al suo brindisi. E che applaudano Erode uccidendo anche la pietà.
Da notare infine che Khalidi non è un pinco pallo qualunque, o un fanatico. Nel ’45 si è laureato all’Univerità di Londra e nel ’51 ha acquisito a Oxford una laurea di secondo livello. Ha poi insegnato fino all’82 nell’Università americana di Beirut, per andare a insegnare man mano negli atenei di Oxford, a Harvard e Princeton. Ad Amman è tra i fondatori della Royal Scientific Society e del prestigioso Institute for Palestine Sudies, del quale è il segretario generale. Autore di molti libri, è inoltre membro dell’American Academy for Arts and Sciences. Insomma, una figura di tutto rispetto e prestigio internazionale.

369 commenti
« Commenti più vecchi
  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    comunque non temere,il buon danilo narduzzi, vi risolverà il problema delle malattie infettive!

    cc

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    … quella contro Gaza NON è stata una operazione dettata da necessità difensive

    Infatti. Lo scopo dichiarato è quello di far fuori la dirigenza di Hamas per sostituirla con nomi più malleabili, al fine di favorire Abu Mazen.

  3. Vox
    Vox says:

    IL MACABRO TURISMO DEGLI ISRAELIANI AI CONFINI DI GAZA

    Se i razzi kassam sono cosi’ frequenti e pericolosi come ci dicono, c’e’ da sorprendersi per l’audacia (?) di questi “turisti”, saliti con tanto di panini e bibite a portata di mano sulle colline antistanti la Striscia, per ammirare lo sterminio dei palestinesi.

    VIDEO:
    http://www.youtube.com/watch?v=Tjw8U0AcH4Q&feature=email

    (E questa sarebbe gente normale, anzi, “prediletta”?!)

  4. Vox
    Vox says:

    Lo scopo dichiarato è quello di far fuori la dirigenza di Hamas per sostituirla con nomi più malleabili, al fine di favorire Abu Mazen.

    @ Marco T. , il Machiavelli del blog

    Cioe’, secondo lei, per eliminare questa famosa dirigenza (peraltro subito rimpiazzata) valeva la pena di eliminare anche un migliaio di civili, meta’ dei quali bambini, e renderne invalidi quasi quattromila? Mi faccia capire. Lo scopo giustifica i mezzi?

  5. Vox
    Vox says:

    Il dramma delle ragazze madri nel mondo non occidentale.
    @ Marco il Machiavellico

    …Era anche il dramma delle nostre donne fino a una trentina di anni fa, in alcune zone dell’Italia, anche fino a tempi molto piu’ recenti. Lei da per scontato che tutto il mondo si debba muovere per forza allo stesso passo? Non crede che esista, naturalmente, una sfasatura, dovuta alla storia, alle religioni e ai costumi locali e che, comunque, questi tendono a cambiare – con tempi differenti – dappertutto. Prima o poi. Non mi piace la Sharia, non mi piace questo modo di trattare le donne, ma chi siamo noi per puntare il dito (oltre alle armi)?

  6. Vox
    Vox says:

    @ Pino
    Scusa, ma David Miliband e’ un ipocrita che, oltre tutto, e’ sempre stato naturalmente dalla parte di israele. Solo che adesso ha a che fare con un’opinione pubblica alquanto pressante… Emettere parole non ha mai nuociuto ad alcun politico. Poi, al momento buono, bisognera’ vedere se le mantiene coi fatti.

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Come fa il capo del senato di una Repubblica che non sia della banane o di una sagrestia a interventira in questo modo in affari che non riguardano minimamente la sua carica? Capisco lo psirito gregario e le piccinerie da chierichetto, vista anche la fine dei Marcello Pera, ma la leccaculeria ha raggiunto ormai vertici impensabili, erodendo sempre più le fondamenta delle istituzioni.
    —————————————–
    Roma, 20:40
    SCHIFANI: AUTOREVOLE RICHIAMO PAPA AI POLITICI

    “Io lo considero un autorevole richiamo alla responsabilita’ di scelte e comportamenti a volte abbandonando i propri egoismi. Oggi piu’ che mai il rigore nell’esercizio delle funzioni e’ il viatico, uno dei cardini, perche’ il nostro paese possa uscire da questa crisi economica e di credibilita’ di alcuni settori della politica”. Cosi’ al TG1 il Presidente del Senato, Renato Schifani, sull’appello del Papa ai politici affinche’ siano sobri e pronti anche a decisioni impopolari.

  8. x Vox
    x Vox says:

    Ricordo alcuni barvi cattolici polacchi che si godevano la distruzione del ghetto di Varsavia mangiando pane e rape. Le canaglie e la feccia non manca mai, da nessuna parte. Il loro Dio li punirà come meritano. Intanto però soffrono e muoiono gli innocenti.
    Lascia stare l’italianissimo Tempesta in un bicchier d’acqua. Quando non sa che cazzo dire tira fuori che “la guerra è la guerra”. Vedremo cosa dirà quando a prenderla nel culo saranno gli israeliani.
    Shalom

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    E così Air France si è pappata l’Alitalia ad un prezzo moooolto inferiore a quello che avrebbero pagato con Prodi!
    Ma non c’era stato qualche co..ionazzo che aveva scritto che la compagnia di bandiera doveva restare ittagliana??? U.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    ma certo, il rasoio di Occam l’hanno inventato i milanesi… Peter
    —————————
    Caro Peter,
    via non se la prenda così. Chi doveva capire ha capito benissimo …. U.

  11. alex
    alex says:

    @ Pino (356)
    E meno male che quando ho ascoltato Schifani ero ancora a stomaco vuoto, altrimenti…

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Shalom.
    che il buon marco tempesta a volte parli un po’ a vanvera, epperò sempre convinto di dire profonde verità (sul tipo dell’utilissima scoperta dell’acqua calda), siamo d’accordo.
    Però il momento in cui gli israeliani saranno sconfitti mi sembra ancora di là da venire. Per ora sono uno degli eserciti più forti del mondo (personalmente direi il secondo perchè la Germania non ha un armamento atomico ed il livello di preparazione degli israeliani è in generale migliore di quello francese ed inglese. La Russia è fuori gioco perchè il suo esercito fa pena e la Cina è di là da venire.
    Nessuno può sconfiggerli anche se Hezbollah in Libano è riuscita a difendersi, ma è stata una guerra di contenimento e nulla più. Diciamo che il progetto della Grande Israele (perchè poi femminile? Non dovrebbe essere maschile?) ha trovato un suo limite, ma sconfiggerli …..
    Anche perchè nessuno stato arabo è, neppur lontanamente, in grado di avere armi atomiche mentre gli israeliani sarebbero disposti ad usare le loro senza nessuno scrupolo.
    Non facciamoci illusioni, la sconfitta dello stato d’Israele e del progetto sionista passa per sentieri lunghi e tormentati, che richiederanno generazioni.
    Un saluto U.

  13. Sylvi
    Sylvi says:

    caro cc,

    Non so che cosa ha detto Narduzzi, perchè oggi non ho letto i giornali. Vedrò domani.
    Ho però esperienza di extracomunitari soccorsi in Ospedale e curati. E non solo badanti! E di bambini curati e accuditi.
    E di medici che non guardano mai la carta d’identità per soccorrere e ,a loro spese, visitano in casa!

    In questo blog però si trova auspicabile che in Italia si arrivi, si faccia i propri comodi, si sfrutti qualsiasi opportunità per campare a sbafo ecc. ecc.
    Anche nel tuo giardino?? Italiani brava gente!!!
    O italiani pasticcioni e faciloni?

    Vado a spulciarmi i miei ultimi virus,senza disturbare nemmeno il medico di famiglia!
    Buonanotte sylvi

  14. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Cara Sylvi … ti ci vedo con il naso claunesco a fare i suffumigi, anche per me se non ci sono complicazioni gravi sono il rimedio migliore, io ho usato camomilla (raccolta alle cornate del diavolo) e menta e timo citrino dell’orto. Unica variante alla tradizione, Archimede Pitagorico mi ha collegato con un tubetto il pentolino al vapore della macchinetta del caffè, ogni tanto una soffiata per tenere la temperatura ottimale.

    Caro CC come vedi Archimede lavora anche per il popolo ma è la stampa da le notizie solo se riguardano i potenti.

    Vorrei commentare varie cose ma sono troppo stracco e mi cala la palpebra …
    Buona notte … Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.i

  15. armed security
    armed security says:

    I’m glad that I’ve found your http://www.pinonicotri.it web site.
    Thanks for taking the time to discuss this, I feel strongly about information and love learning more on this. If possible, as you gain expertise, would you mind updating your blog with more information? It is extremely helpful for me.

« Commenti più vecchi

I commenti sono chiusi.