Il Golgota senza fine del Cristo in croce da 16 anni Eluana Englaro

E dunque su Eluana Englaro lo Stato estero chiamato Vaticano e la sua Chiesa si scatenano di nuovo sia contro lo Stato italiano sia contro un suo cittadino, Beppino Englaro, il papà della disgraziata Eluana. L’invereconda accusa lanciata dal partito papalino è la solita, omicidio, di cui sarebbero ora colpevoli anche i magistrati della Cassazione, rei di avere finalmente dipanato la matassa dei veti incrociati e permesso di mettere la parola fine al calvario di Eluana, questa Cristo di sesso femminile costretta ormai da un numero impressionante di anni a portare la sua croce in una infinita salita al Golgota.

Omicidio? Ma chi uccide chi, in realtà? E, in particolare, chi uccide per davvero Eluana? Anzi: chi l’ha già uccisa da così tanti anni? A giudicare dai demenziali veti contro la ricerca e l’utilizzo delle cellule staminali, a uccidere Eluana, anzi le molte Eluane e i molti Eluani nelle sue stesse condizioni, sono semmai proprio il Vaticano e la sua Chiesa. L’utilizzo delle staminali avrebbe infatti potuto forse strappare Eluana dalla sua condizione di oggetto vegetale e farla tornare allo stato di essere umano. Il professore e chirurgo Frank Morales, per esempio, animatore in Messico del Rio Valley Medical Center, con l’innesto di staminali ha ottenuto risultati incredibili. “Ho visto casi disperati tornare alla quasi normalità grazie agli interventi di Morales”, assicura il professore e chirurgo Paolo Marandola, attivo a Milano e Pavia anche nel settore molto ricco di futuro della medicina predittiva e anti invecchiamento. “Ho parlato con Morales”, aggiunge Marandola, “e mi ha detto che era disposto a venire in Italia per operare Eluana. Con un trapianto di staminali in una ben precisa zona cerebrale avrebbe potuto probabilmente ottenere un risultato apprezzabile. Date le condizioni disperate di Eluana, sarebbe valsa la pena tentare”.

L’opposizione del Vaticano e della Chiesa all’utilizzo delle staminali è ben noto. Eppure nel frattempo la ricerca si è talmente evoluta che non c’è più bisogno delle staminali fetali, termine che già da solo scandalizzava i benpensanti. Le staminali fetali possono infatti essere ormai sostituite con staminali adulte opportunamente trattate, al punto da comportarsi come fetali e permettere così gli stessi eccezionali risultati. Ma il servilismo filo Vaticano dei nostri politici, compresi troppi dirigenti del centro-sinistra a partire da Francesco Rutelli, ha nel frattempo reso la ricerca biologica italiana in fatto non solo di staminali poco più di una farsa. Con fuga all’estero di molti ricercatori ed enorme danno scientifico, sanitario, universitario e quindi alla fine anche economico.

Bisogna essere chiari e dire certe cose ad alta voce. Il Vaticano e la Chiesa lo sbarrare il passo in generale al vasto sapere umano e in particolare alla scienza ce l’hanno di vizio. Non solo c’è stata la vergognosa faccenda di Galilei, ma c’è stato anche il divieto di fare ricerche anatomiche, specie sui cadaveri, pena l’ergastolo se non il rogo. Oggi tutti, Chiesa e Vaticano compresi, applaudiamo il genio di Leonardo da Vinci, ma pochi sanno che per evitare di finire peggio di Galilei fu costretto a interrompere i suoi studi di anatomia, che tanto lo affascinavano. Pioniere anche in questo come nel resto dei suoi molti interessi, Leonardo era impegnato soprattutto negli studi dell’anatomia e del funzionamento del pene. Un funzionamento di fatto idraulico, e l’idraulica era una delle discipline in cui Leonardo eccelleva, tanto da avere progettato lui una fetta del Navigli milanesi. In barba ai divieti imposti dalla Chiesa, l’Università di Padova conduceva ricerche di anatomia su cadaveri in sale sotterranee lambite dal fiume Bacchiglione e dai suoi canali, in modo che se fossero arrivati i controlli degli scherani dell’Inquisizione i cadaveri potessero essere fatti sparire velocemente nelle correnti d’acqua.

Per quanto riguarda i nostri tempi, la Chiesa s’è dichiarata accanitamente contro i trapianti, con la stramba motivazione che “se il corpo dei morti viene mutilato con i trapianti, resta mutilato anche al momento della Resurrezione”. Il che equivale a dire che Dio è un incapace, viste che lo si vuole condizionato dai nostri trapianti chirurgici. Senza contare che nelle infinite guerre, molte delle quali promosse proprio dal Vaticano, i cadaveri dei morti in combattimento o sotto i bombardamenti o negli incendi finivano, e finiscono, in massima parte peggio che mutilati. Idem per le vittime del tribunale della Santa (!) Inquisizione: come potevano risorgere, al momento adatto, se erano ridotte in cenere? Infine: dopo morti non siamo tutti comunque sottoposti a trapianto di tutta la nostra carne, visto che finisce “trapiantata” direttamente nella pancia di vermi e affini?

Insomma, non solo in quanto a pensiero scientifico, ma anche in quanto a coerenza il Vaticano e la Chiesa lasciano molto a desiderare.

Continua ad esserci anche la crudele opposizione alla terapia del dolore per i malati terminali: anziché lenire o far sparire le loro sofferenze con gli opportuni medicinali, la Chiesa e il Vaticano si sono accaniti e si accaniscono a voler imporre la sofferenza fisica, che spesso dura anni, con la stramba affermazione che “anche Gesù ha sofferto e soffre, per noi sulla croce”. Una volta suor Teresa di Calcutta a un malato terminale che impazziva dal dolore disse: “Anziché lamentarti, devi essere felice di soffrire come nostro signore Gesù Cristo, che sempre soffre per noi sulla croce”. “Digli di smettere, perché io non ne posso più!”, ribatté il malato.

Eluana Englaro non può parlare, altrimenti al Vaticano griderebbe di peggio. Ma possiamo parlare noi. Motivo per cui al Vaticano gridiamo chiaro e tondo, ad alta voce assieme al papà di Eluana, di smetterla: smetterla di voler pontificare su cose di cui oltretutto non sa assolutamente nulla. Provocando così anche grandi tragedie. Delle quali, peraltro, non paga mai le conseguenze.

605 commenti
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  1. Marta
    Marta says:

    perchè si vuole incolpare ingiustamente Di Pietro e gli altri magistrati, ma soprattutto il bravo Tonino, per non aver portato a termine Tangentopoli?…..Ma è talmente ovvio!!Lo aveva fatto capire Di Pietro stesso, i coraggiosi in Italia mi pare riposino tutti sottoterra, purtroppo!!!
    Se ne sono dette anche troppe in quegli anni su Di Pietro, credo sia tempo di ascoltare e non solo criticare. M.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro vecchio Faust,
    ho avuto da fare. E, ad essere proprio sinceri, questo è un periodo in cui sono impegnato in altre cose e leggo poco.
    Leggo solo ora il tuo accorato messaggio: francamente troppo per me. Mi vedo male come don Chisciotte in lotta contro i mulini a vento a meno che tu non ti riferisca, donchisciottescamente, alla statura.
    Il marco tempesta è come lo champagne: per quanto buono, alla fin fine le sue sbornie fanno venire il mal di testa proprio come quelle della popolarissima birra.
    Lui è uno che può dire “ma per favore!” parlando del PCI o del PD (per cui io non voto più ma di cui quanto meno vedo la grandezza passata o l’originalità del progetto) e poi ha come punti di riferimento un coperchio che va bene per tutte le pentole come lo Spennella (in milanese: un cü ch’el va ben per tüti i üsei) oppure un simpatico confusionario senza linea e strutturalmente di destra come Di Pietro. Sai c’è chi preferisce l’astrologia alla medicina. Una scelta come un’altra, basta essere coerenti. U.

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    da Facebook, questo è uno stralcio dell’intervento di un giovane simpatizzante nella pagina di Di Pietro:
    Sappiamo bene che la sinistra è inguardabile. Vedi l’ultimo, ennesimo esempio (Latorre-Bocchino su LA7). Sappiamo bene che rubare e corrompere sono abitudini della nostra classe politica. La differenza tra me e miei coetanei che votano PDL è che (salvo quelli davvero indottrinati) sono disillusi e sfiduciati, votano senza documentarsi e si lasciano “portare” dall’immagine (in questo S.B. è un grande).
    Milioni di suoi elettori NON CREDONO in lui con convinzione, lo votano quasi per inerzia, per pigrizia mentale.
    Questa gente non la convinci “dimostrandogli” che è un farabutto.
    Questa gente non è disposta a stare lì seduta ad ascoltarti, a prestare attenzione.
    E’ triste, ma milioni di italiani (forse decine di milioni) si sono chiusi in se stessi, si preoccupano delle loro quattro mura e dei loro 4 parenti. E nel farlo passano sopra a tutto: il prossimo, l’ambiente, la “res pubblica”, la morale, la democrazia. Tutto.
    Berlusconi ruba? Beato lui. Se potessero lo farebbero pure loro…
    ——————–
    Non sono solo io a pensarla così, dunque.

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    …Lui è uno che può dire “ma per favore!” parlando del PCI o del PD (per cui io non voto più ma di cui quanto meno vedo la grandezza passata o l’originalità del progetto) e poi ha come punti di riferimento un coperchio che va bene per tutte le pentole come lo Spennella (in milanese: un cü ch’el va ben per tüti i üsei) oppure un simpatico confusionario senza linea e strutturalmente di destra come Di Pietro. Sai c’è chi preferisce l’astrologia alla medicina. Una scelta come un’altra, basta essere coerenti. U.
    ——————
    Se stiamo qui tutti a lamentarci è perchè le cose, così come sono strutturate, non funzionano.
    Altrimenti non staremmo a lamentarci.
    Non basta dire che non funzionano e lamentarci, nè è sufficiente guardare al passato o sperare in un futuro migliore.
    E’ necessario cercare delle soluzioni.
    Intanto che noi cerchiamo le soluzioni, c’è gente che in qualche modo contrasta la tirannia. Questa gente non rappresenta la soluzione, ma rappresenta comunque un tampone.
    Se vogliamo giocare a fare gli intellettuali, dobbiamo a nostra volta proporre soluzioni. L’applicabilità delle soluzioni dipende dalla quantità di condivisione, non dalla rivoluzionarietà delle proposte.
    Le proposte possono essere assolutamente rivoluzionarie, ma devono essere concrete e dettagliate. Dopodicchè ci sono diversi mezzi di diffusione utilizzabili al di fuori delle televisioni e dei circuiti cavaliereschi.
    Se però stiamo qui solo a lamentarci, non andremo mai da nessuna parte e ci toccherà tenerci il cav. o il PD e non so cosa sia peggio.

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sègolene, che PDL e PD non siano la soluzione, mi pare di averlo detto e stradetto in tutti i miei interventi, come una giaculatoria.
    Neanche Di Pietro è la soluzione, benchè sia al momento l’unico in grado di contestare e contrastare l’arroganza di destra.
    La soluzione al momento non l’ha in tasca nessuno, ammenocchè non compaia all’orizzonte qualche giovane con le idee chiare e il carisma sufficente ed ecco che, nel giro di pochissimo, l’Italia potrebbe risorgere a nuova vita, puntando sia sui simpatizzanti sia sul condizionamento ( brutto modo, ma necessario) della massa amorfa.
    Naturalmente, le idee devono essere ben dettagliate e non semplici affermazioni di principio.
    Niente è impossibile. In un post precedente ho citato la situazione della Fotografia, che si è radicalmente trasformata in brevissimo tempo, mandando per aria 150 di tecnologie e competenze ma, soprattutto, giganti come Agfa e Kodak, dove quest’ultima ancora un paio d’anni prima del ribaltone, stava sperimentando nuove rivoluzionarie pellicole ( ho stampato io personalmente dei 1000 ISO provenienti dagli USA e non commercializzati in Europa, appena usciti, dalla resa stupefacente) ed ancora si parlava di larghi margini di miglioramento della resa della pellicola. Quindi, da parte dei colossi si puntava sulla fotografia chimica, il digitale non lo si considerava. Tutto ribaltato nel giro di due anni.
    Si può fare anche in politica. Se il prodotto è buono, lo si può vendere facilmente. Se il prodotto è inesistente ( è il caso del PD) cosa vendiamo? Le chiacchiere? Non hanno più acquirenti.

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Rachamim, vedo che hai centrato in pieno ciò che intendo dire. Almeno c’è qualcuno che mi capisce in questo blog…
    Hai detto bene, esiste una forbice ‘morale’, che non penalizzi le ambizioni ma che dia allo stipendiato minimo il diritto alla dignitosa sopravvivenza, ed una forbice immorale.
    Come sempre il ‘molto’ va bene, è il ‘troppo’ che stroppia!
    Vale per gli stipendi , dove una forbice di 1-20 è sufficientemente larga per appagare gli ambiziosi.
    Vale per le ricchezze, dove tutto ciò che va oltre il margine, deve essere ripartito. Per esempio, se l’ipotetico margine fosse una proprietà di 10 milioni di euro (20 miliardi) per la singola persona, tutto ciò che va oltre potrebbe essere condiviso in una società di persone o, al limite, versato in una istituzione che può essere una scuola, un ospedale, un orfanotrofio, una mensa pubblica, una sistema abitativo. Ovvio che gli inganni possono essere notevoli, ma non ci vuole l’intelligenza di Bertoldo per tappare i buchi legali.
    Certo, detta così sembra utopia, ma non lo è affatto e converrebbe a tutti, sia ai meno abbienti che ai ricchi.

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Anita:
    Il Novembre piu’ freddo dal 1931.
    Ottobre non scherzava mica…
    Oggi siamo ancora a circa -10C*, si aspetta vento da 20 a 40 MPH.
    ————–
    Cara Anita,
    per Peter fa notizia la bella giornata, per noi fa notizia la brutta giornata. Ma vedo che anche voi lì non scherzate!
    Qui sono andati a fare il bagno a mare fino alla prima settimana di Novembre. Oggi è una giornata forse la più fredda finora, siamo a 17°C sopra zero.
    Ma perchè non te ne vieni non dico al Sud, ma almeno in Centro Italia?

  8. Marta
    Marta says:

    una volta non molto tempo fa, dopo le ultime elezioni, un giornalista di un quotidiano che va per la maggiore disse. “finalmente gli italiani hanno usato il cervello andando a votare, sono cresciuti intellettualmente, sono diventati piu`saggi, non hanno piu`bisogno di turarsi il naso, come diceva il grande Indro,dovendo votare per forza DC. Penso, almeno da parte mia e da come la si vedeva da fuori, che era il male minore, o molto meno di quanto succede ora. Allora con il Partito Comunista, se ben ricordo, la Dc non avendo la maggioranza assoluta doveva pur fare i conti….ora i conti non si fanno piu`perchè c’è un uomo solo al comando e ben peggiore, il che è tutto dire!!!
    Il post502 di Marco la dice pericolosamente lunga e dolorosamente giusta e mi duole dire che sono proprio i miei coetanei e magari anche piu`giovani a parlare in questo modo, troppa rassegnazione… Forse è vero che metà del popolo italiano, pur consapevole, si è rinchiuso in se stesso, lamentandosi ma rimanendo inerme aspettando, ma cosa?La parte invece che fa sentire il proprio sdegno, mi auguro ogni giorno sempre piu`consistente, per il momento PUO`fare ben poco perchè il giullare la ridicolizza, la insulta. Ma attenzione, a tutto c’è un limite, varcato quello non si sa cosa puo`accadere!
    La lettera che il Comandante di Alitalia ha inviato all’Espresso fa capire, se ancora c’è bisogno, esattamente con chi si ha a che fare.
    saluti M.

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La parte sana dell’Italia sa benissimo con chi ha a che fare. purtroppo, non viene sostenuta politicamente, poichè la malattia ha contagiato anche coloro che dovrebbero difendere la parte sana. Insomma, non abbiamo che qualche superstite anticorpo che si dibatte sperando di arginare la frana, per quel poco che può e fin quando può.
    Ci vuole il 7° Cavalleggeri, l’arrivano i nostri. Ma i nostri non sono ancora partiti, i cavalleggeri sono appiedati.

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Da parte di Vox
    ———————–
    Converrebbe a tutti, sia ai meno abbienti che ai ricchi.
    @ Marco T.

    Francamente, la convenienza per i ricchi non ce la vedo.
    I ricchi sono di solito ingordi, ben raramente sanno imporsi dei limiti ed essere civicamente generosi.

    Inoltre, non parlerei di “stipendi minimi che permettano una sopravvivenza dignotosa”, perche’ gia’ il concetto di sopravvivenza ha ben poco a che fare con dignita’ e giustizia. La gente, tutta, dovrebbe poter VIVERE e non sopravvivere, non so se rendo l’idea.

    In altre parole, gli stipendi minimi dovrebbero essere abbastanza cospicui da offrire a ognuno la possibilita’ di condurre una vita normale e completa sotto tutti gli aspetti, sia quelli materiali che culturali. Tutti dovrebbero poter studiare, curarsi, trovare lavoro in base alla professione scelta e dare nell’ambito di questa il meglio delle proprie capacita’, oppure anche di studiare di nuovo e/o cambiare indirizzo professionale. Mangiare bene e in modo sano, vestirsi, andare al ristorante, al cinema, al teatro, praticare uno sport, acquistare libri e riviste, fare viaggi, tutto senza spendere un patrimonio.

    Io sarei quindi per una forma di socialismo [che considero l’unico modello idealmente in grado di offrire un’autentica democrazia, malgrado che gli esperimenti storici del passato, nati in determinati contesti storici -non ce lo dimentichiamo – abbiano creato situazioni mono-partitiche] in cui la grande produzione sia a gestione statale [risorse naturali, energetiche, metallurgia pesante, poste&telegrafi, mezzi di trasporto, sanita’ (almeno parte), educazione, sport, telecomunicazione (anche questi almeno in parte), ecc.], la produzione media in mano a cooperative [cioe’ gestione e profitti divisi tra gli operai stessi], e tutte le altre produzioni minori affidate a semplici privati o a conduzione familiare [settore leggero, negozi, ristoranti, bar, abbigliamento / calzaturifici, e via dicendo].
    La produzione di alimentari potrebbe essere, come la sanita’, lo sport, la telecomunicazione, divisa tra pubblico e privato, in modo che ci sia piu’ differenziazione e scelta.

    Inoltre, i lavoratori (di qualunque sfera) che raggiungano i risultati migliori dovrebbero ricevere incentivi e aumenti salariali. Le leggi dovrebbero impedire la creazione di grandi aggregazioni industriali (corporations) e rendere difficilissimo, se non impossibile, il trasferimento della produzione all’estero, a meno che non si tratti di piccole aziende private o familiari.

    Poi, io sarei per l’organizzazione sistematica di referendum telematici tra la popolazione, un po’ come i sondaggi che fanno adesso i grandi quotidiani online, per ottenere sui vari aspetti della vita dello stato una consultazione veramente popolare.
    Qui ci sarebbe pero’ il rischio di inghippi, come succede per la votazione elettronica, ma forse si potrebbe trovare una soluzione a questo problema, per evitare manipolazioni e brogli.
    E comunque, le consultazioni popolari, anche solo cartacee, dovrebbero poter essere frequenti e legate a tutte le scelte che riguardano la vita dei cittadini.

    Oggi, per esempio, se andiamo a guardare i sondaggi sul tema Eluana Englaro, sia su Repubblica che sul Corriere, la maggioranza dei voti va alla risposta e’ giusto staccare la spina, e’ giusto fare il testamento biologico, ecc., mentre gli individui che sono al governo si riempiono la bocca della parola “vita” nel modo piu’ falso e ipocrita che si possa immaginare.

    Infatti, se rispettassero veramente la vita e se questa avesse per loro il valore assoluto che le attribuiscono A PAROLE, non manderebbero i soldati a fare guerre di aggressione, oltre tutto inutili (ma utili al profitto di certe lobbies), non permetterebbero che la popolazione si impoverisca e che molti arrivino a non potersi sfamare, mentre loro si costruiscono ville e piroscafi e i loro pargoli vanno in giro in fuoriserie, spendendo in coca e puttane l’equivalente di cinque stipendi mensili, quando non mettono sotto i passanti.

    Insomma, io sarei per una gestione dello stato veramente condivisa, veramente ampia, e per l’impossibilita’ di avere oligarchie, elites o individui che siano “piu’ uguali degli altri”.
    Per questo, probabilmente, bisognerebbe eliminare la professione del politico a tempo pieno e a vita.

    Ma tutto questo dovrebbe avvenire su scala piu’ o meno globale. Perche’ se si fa in uno o due stati, come sta avvenendo adesso per i paesi dell’America Latina, il rischio di golpe o di un irrigidimento politico e’ continuo, a causa di quei governi che sono nelle condizioni di osteggiare e di nuocere.

  11. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Caro Marco,
    e’ difficile spostarsi dopo una vita su un’altra terra.
    Ormai gli Stati Uniti sono la mia patria.
    Se fosse solo per il clima del nord est, mi potrei trasferire in uno Stato del Sud, avevamo una casa in Florida, adatta anche come residenza principale.
    No, qui ci sono le tombe dei miei figli ed una parte di me giace gia’ qui.
    Credo che tu mi capisca.

    Ciao, Anita

  12. ségolene
    ségolene says:

    x marco
    “La soluzione al momento non l’ha in tasca nessuno, ammenocchè non compaia all’orizzonte qualche giovane con le idee chiare e il carisma sufficente”
    —————–

    bhe, è appena apparso all’orizzonte il giovane sergio zavoli, che a soli 85 anni è stato proposto alla guida della commissione vigilanza rai! non è stato ancora eletto, la sua giovane età suscita ancora dubbi..

  13. ségolene
    ségolene says:

    vox dice:
    Oggi, per esempio, se andiamo a guardare i sondaggi sul tema Eluana Englaro, sia su Repubblica che sul Corriere, la maggioranza dei voti va alla risposta e’ giusto staccare la spina, e’ giusto fare il testamento biologico, ecc., mentre gli individui che sono al governo si riempiono la bocca della parola “vita” nel modo piu’ falso e ipocrita che si possa immaginare.
    ——————–

    purtroppo nessun politico hanno il coraggio di dire due maleparole al santo gonnellone, anzi mi pare che in questo momento il padre di eluana sia l’unico che osi criticare il vaticano nei principali programmi di informazione tv, ed in orari ‘umani’. In altre circostanze non gliel’avrebbero mai permesso.
    I politici, specie quelli di sinistra, dovrebbero vergognarsi per averlo lasciato solo a combattere contro un potere di stile mafioso, a cui basta schioccare le dita ed ecco accorrere decine di giornalisti inginocchiati, ansiosi di baciare l’anello e leccare le scarpine rosse (chi fu a dire “c’è gente che pagherebbe per vendersi”? forse hugo?).
    Anche pannella, non è che si stia facendo sentire più di tanto.. come mai?

  14. ségolene
    ségolene says:

    p.s.
    qualche settimana fa rai1 ha mandato in onda il film (ovviamente straniero) ‘luther’, che esaltava la lotta di martin lutero contro la corruzione nella chiesa cattolica.
    Io l’ho visto in dvd, è un buon film, con buoni attori (nessun italiano, ovviamente) e ricostruisce bene l’ambiente dell’epoca. Poteva meritare anche la prima serata, più di tante altre schifezze che ci propinano.
    Ebbene, sapete a che ora è stato trasmesso? alle 1.50 di notte!
    non sia mai che a qualche giovane virgulto, non ancora del tutto indottrinato, venisse in mente di mettere in discussione l’autorità del santo gonnellone e/o di tutta la sua compagnia di saltimbanchi!

    Bene, la pianto qui, non voglio importunarvi oltre. Goodnight!

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro marco tempesta,
    se fosse vero che le chiacchiere non hanno più acquirenti lei ed il Banana dovreste essere disoccupati….. cosa assai lontana dalla realtà. Il Banana si è comperato (senza pagarlo) un intero paese e lei, con i suoi astri, mi pare che se la cavi benissimo.
    Se uno conosce la storia come la conosco io (ad esempio quella dell’impero romano; sui libri, ben inteso perché la storia vera – quella dei tre peli del naso dell’astuto montanaro carnico – la conosce solo la nostra ineffabile Silvy, il gegno di Ravascletto), saprebbe che sperare in una nuova vita non vuole affatto dire che ci si debba necessariamente arrivare. Nel giro di pochissimi anni, poi!…..
    I cambiamenti non vengono giù dal cielo come la manna del deserto, tranne che nelle sue fantasie, ma si basano su precise fattori e su definite dinamiche di cui per ora non si vede alcun segno. Quindi sperare nell’arrivo del 7° cavalleria è legittimo, solo che a volte arrivano non tanto i nostri ma i loro. Fatto questo decisamente abituale nella storia d’Ittaglia.
    Quanto poi al lamentarsi, io sono uno che non si lamenta mai neppure nella vita privata, abituato come sono a prendere il mondo esattamente per quel che è, figuriamoci se lo faccio su un blog. Mi limito a descrivere qual che vedo, quanto meno che vedo con i miei occhi. E quel che vedo non dà nessuno spazio né a sogni né ad illusioni. U.
    PS. E’ legittimo fare un’analogia tra la storia del mondo e dell’Ittaglia e quella della fotografia. E magari anche con il gioco delle bocce o con l’evoluzione dei preservativi ….

  16. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Fin quando la gente che si dice di sinistra cerca, anela, spera nell’arrivo di un leader, un capo carismatico, un messia, se si dice di voler andare a sinistra ma si cercano strumenti propri della destra, siamo votati ai fallimenti continuati.
    Nel post 511 di Pino c’è un richiamo all’esigenza di una effettiva democrazia partecipata, per esempio con l’uso sistematico di consultazioni referendarie.
    La sinistra più che di un buon leader, ha bisogno di molte sezioni, se la parola non piace chiamiamole “strutture politiche territoriali” ma quello sono, posti (reali o virtuali) in cui i semplici cittadini fanno politica non che la subiscono.
    Anche nella forma di stato la sinistra dovrebbe proporre idee nuove, per esempio un federalismo vero, non quello egoistico ed altrettanto accentratore delle regioni o addirittura delle macro-regioni leghiste.
    Le tanto bistrattate province, magari riviste e ridisegnate, divise o accorpate secondo i casi, mi sembrano più adatte ad un reale controllo popolare, mentre sono decisamente anacronistici i comuni di 500 o anche 5000 abitanti, economicamente e tecnicamente ingestibili al di la di ogni buona volontà di impiegati ed amministratori. La gestione tecnica del territorio potrebbe essere accorpata in distretti omogenei, tipo le comunità montane, ed i consigli di frazione, o di quartiere per le città, funzionare da elementi di proposta e controllo.
    La politica con il sondaggio d’opinione giornaliero lasciamola al cavaliere la sinistra deve lavorare con prospettive un po’ più lunghe.
    Buona notte – Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  17. peter
    peter says:

    xUroburo

    mi sento del tutto d’accordo coi suoi due ultimi posts. L’Italia non ha in se’ i fermenti e le potenzialita’ per un cambiamento spontaneo ed autonomo, se non per il peggio…dei cambiamenti significativi nella sua storia sono avvenuti in genere solo come conseguenza di sconvolgimenti e trasformazioni globali iniziati altrove. Ai quali peraltro la societa’ italiana, profondamente conservatrice e a volte putrefatta nelle sue infrastrutture interne, ha sempre opposto una enorme resistenza passiva.
    Da questo punto di vista, capisco il fastidio di Nicotri per la chiesa cattolica, una istituzione di carattere essenzialmente medievale, che tiene ancorato il paese come una zavorra pesante 15-16 secoli.
    Tuttavia, vorrei aggiungere che gli italiani, presi individualmente, non sono ‘cattivi’ o peggiori degli altri, tranne una minoranza.
    Se non fosse un paese di 60 milioni di persone, l’EU avrebbe preso delle misure piuttosto severe da tempo. Credo pero’ che anche l’Unione lavori su tempi lunghi, la pressione puo’ essere tenue e vaga, pero’ c’e’. Purtroppo, le sue principali preoccupazioni sono sempre state di tipo economico e finanziario, mentre sul piano dei diritti civili, tutele democratiche e liberta’ individuali nei singoli paesi vi e’ sempre stata troppa flessibilita’. Per esempio, mi chiedo se l’Unione abbia gli strumenti legislativi per vietare ai paesi membri la violazione di regole democratiche ovvie, come quelle sui monopoli mediatici, e conflitti d’interesse per i politici (il banana diede del kapo’ ad un deputato tedesco che si era permesso di notarlo 6 anni fa).
    Credo che molti strumenti istituzionali vi siano, ma usarli non e’ facile. Per esempio, se qui in GB non vi fossero dei gruppi e lobbies che si battono per questo o quello, molte cause non arriverebbero mai a Strasburgo o Brussels. E se non vi fosse un certo rispetto per le leggi e sentenze anche sgradite (come quelle ‘straniere’ dell’EU), si troverebbe il modo di farle restare lettera morta anche qui. Invece molte cose sono cambiate negli ultimi 10-15 anni.
    Un saluto
    Peter

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    la ringrazio molto per il suo messaggio.
    Naturalmente la mia critica si rivolge al Sistema Italia nel suo complesso e non alle singole persona che sono nè più nè meno uguali a tutte le altre (se vuole detratto un certo “mammismo” italico, quello che alcuni hanno chiamato il familismo amorale, termine che io trovo realistico anche se a lei dà molto fastidio. E me ne scuso ma il discorso è, ovviamente, generale e prescinde totalmente dai casi singoli).
    Curioso che molti italiani, che a casa loro e nei paesi più arretrati del nostro (classicamente Grecia e Turchia) si comportano da buzzurri incivili, quand0 invece sono in paesi più evoluti (ad esempio in Germania o in Gran Bretagna) sono molto più contenuti e controllati.
    Quanto al resto, devo dirle che sto arrivando alla conclusione che l’UE funziona esattamente come l’Ittaglia e che anzi, noi stiamo precorrendo quelle tappe che poi verranno/stanno per essere percorse anche da tutti gli altri.
    Prima il Banana c’era solo in Ittaglia; adesso di Banana ce ne sono già due: uno in Ittaglia ed uno in Francia. Il modello si espande, secondo lo schema delle pestilenze, a cui per altro assomiglia molto…. D’altra parte è una legge generale di economia che la moneta cattiva scaccia e sostituisce quella buona!
    Francamente non credo che l’UE avrà nulla da obiettare a tutte le porcherie italiche come nulla ha obiettato finora. Basta vedere i fatti del G8 di Genova: qualche protesta diplomatica e poi il silenzio. Ma per fatti del genere l’Italia dovrebbe venire sospesa dalle attività comunitarie finchè non sia stata fatta totale chiarezza!!!
    Un saluto U.

  19. Sylvi
    Sylvi says:

    mio caro e cortese Uroburo,

    ho finito da parecchio di contare i peli nel naso dei carnici, li ho anche confrontati con quelli degli aquileiesi probabili discendenti di qualche centurione romano.
    Lei che sa di storia romana potrebbe aiutarmi a estendere la mia cultura pilifera.Soprattutto alla narice sinistra, della quale è sicuramente esperto.
    Comunque in questo momento sto rileggendo “I benandanti” di Carlo Ginsburg; sempre questioni di lotte fra spiriti alloggiati in corpi di animali e armati di gambi di finocchio contro streghe armate di scope di saggina.
    Sempre meglio di certi discorsi che leggo in giro…
    Quando l’avrò finito ne farò una comparazione ragionata con le lotte politiche in Italia, sotto il governo Berlusconi, e sulle prospettive di evoluzione delle stesse.!
    La terrò informata!
    cordialissimamente
    sylvi

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Antonio:
    …La sinistra più che di un buon leader, ha bisogno di molte sezioni, se la parola non piace chiamiamole “strutture politiche territoriali” ma quello sono, posti (reali o virtuali) in cui i semplici cittadini fanno politica non che la subiscono.
    ——————-
    Le sezioni sono una componente fondamentale della democrazia vera e partecipata. In questo Antonio ha perfettamente ragione.
    Il limite delle sezioni è nella qualità dei componenti delle sezioni stesse, per cui possono esserci sezioni che forniscono un apporto valido e sezioni che stanno lì a pietire l’elemosina, come succede adesso.
    Se manca una visione d’insieme e un programma ben strutturato, le sezioni non funzionano oppure il loro potenziale viene sprecato.
    A mio parere un partito che voglia per davvero apportare modifiche sostanziali, deve essere costituito da un’èquipe di cervelli in grado di coordinare tutto il sistema.
    Al momento abbiamo solo voci sparse, singole persone (vedi Di Pietro) che si spendono per portare avanti una linea di contrasto e contemporaneamente proporre delle alternative che si adattino al sistema come è attualmente.
    Ciò comporta una politica dei piccoli e piccolissimi passi, mentre ciò che sarebbe necessaria è una rivoluzione epocale.
    Rivoluzione ottenuta non menando le mani alla maniera dei pitecantropi, ma utilizzando il cervello ed accorpando intelligenze.
    Rivoluzioni del genere ce ne sono già state: il progresso fa spesso salti quantici invece di procedere per gradi.
    Vedi la scomparsa del carro agricolo, avvenuta nel giro di pochissimi anni.
    Vedi la diffusione dei computer, avvenuta perchè un bel giorno due ragazzini americani si sono messi a pasticciare con l’elettronica nel garage di casa, dando inizio a una vera rivoluzione nel settore delle comunicazioni.
    Ho già parlato di ciò che è avvenuto nella Fotografia, roba di questi ultimissimi anni.
    Ora stiamo sulla via della scomparsa del motore a scoppio, altra rivoluzione epocale.
    Nel settore delle energie ci si aspettano cambiamenti da un momento all’altro, solo se qualche giovanotto rampante, magari anche per riciclare i soldi della yacuza o della mafia cinese, si metta in testa di scalzare i big dell’Energia. Fattibilissimo.
    Non ci si deve spaventare davanti alle rivoluzioni senz’armi: in quest’epoca ne avvengono di continuo.
    Possono avvenire anche in politica, se solo un bel giorno qualche bel cervello disoccupato si alzi la mattina, faccia un giro di telefonate, metta insieme un gruppo di teste pensanti e creino un movimento politico modernamente rivoluzionario.
    Raccoglierebbero immediatamente tutto il voto giovane, specie se dicono di voler liberalizzare gli spinelli.
    Abbiamo bisogno di cervelli giovani.
    I vecchi stanno ancora a pensare a Mazzini, a Marx o a Robespierre. Materiale obsoleto.

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro U., in un certo senso sono pessimista anch’io, ma anche possibilista.
    La mia domanda è: la svolta politica epocale è fattibile o solo teorica?
    La mia risposta è: è fattibile a condizione che…
    Qual è la condizione? E’ una condizione che nella tecnologia è diventata una costante: basta una scintilla per distruggere il passato e sostituirlo con un qualcosa di totalmente diverso; non una modifica ma uno stravolgimento totale. Ho fatto degli esempi nel post precedente.
    La scintilla può scattare e può non scattare, dipende dalla sorte, dal caso, dagli astri, da quel che si vuole.
    Se scatta, il materiale infiammabile c’è tutto.
    Torniamo al mito americano: we can.
    Abbiamo solo bisogno del we, il can viene a ruota. Senza abbaiare, poichè can che abbaia non morde. Certe rivoluzioni oggi possono tranquillamente viaggiare su internet invece che nelle piazze.

  22. Rachamim
    Rachamim says:

    xil post 511 postato da Nicotri per conto di Vox. Scrive:-“Francamente, la convenienza per i ricchi non ce la vedo.
    I ricchi sono di solito ingordi, ben raramente sanno imporsi dei limiti ed essere civicamente generosi”.



    A imporli deve essere lo stato.
    Certamente converrebbe anche ai ricchi essere meno ricchi; Non correrebbero più il rischio di essere derubati, non correrebbero più il rischio, a lungo andare ,di penzolare da qualche albero.

    _____________________________-__________Scrive:-
    In altre parole, gli stipendi minimi dovrebbero essere abbastanza cospicui da offrire a ognuno la possibilita’ di condurre una vita normale e completa sotto tutti gli aspetti, sia quelli materiali che culturali. Tutti dovrebbero poter studiare, curarsi, trovare lavoro in base alla professione scelta e dare nell’ambito di questa il meglio delle proprie capacita’, oppure anche di studiare di nuovo e/o cambiare indirizzo professionale. Mangiare bene e in modo sano, vestirsi, andare al ristorante, al cinema, al teatro, praticare uno sport, acquistare libri e riviste, fare viaggi, tutto senza spendere un patrimonio.


    Io aggiungerei una bella crociera ogni anno,una Porsche, brillanti e brillantina Linetti.No.
    L’è tutto sbagliato,l’è tutto da rifare.
    Si ricorda qualche giorno fà, di quel signore che non aveva i soldi per comprare il latte per i suoi bambini?
    Quello è il punto. Lo stato deve garantire ,(come qui in Germania) di poter vivere se non si ha lavoro.
    Quel signore per es. ha tre bambini e la moglie+ un fitto di 700 euro.In Italia non potrà vivere con i 400 euro di pensione di invalidità.Fame.
    Potrà rubare o uccidere sè e la propria famiglia. OK?
    Qui in Germania gli pagherebbero il fitto, il riscaldamento + 350 euro a persona per un importo di euro 350×5=1750 euro + 700euro di pigione 2450 euro – i 400 euro di pensione, riceverebbe dallo stato un importo complessivo di 2050 euro.
    Questa è la realta in Germania.
    Chi lavora nel complesso dovrebbe guadagnare minimo e almeno 1000 euro in più. Meno non va, perchè (se Italiano) potrebbe pensare:-“Chi me lo fa fare a lavorare, meglio stare a casa, tanto c’è lo stato che pensa a me”.
    Dunque l’incentivo .
    Più sono bravo più guadagno,per permettermi di comprare una macchina ,una casa ,il viaggio,il teatro ecc.ecc.
    Il guadagno però che supera una certa soglia deve essere amaramente tartassato, dunque il ricco deve e comincerà a pagare per l’indigente,per il pensionato,per il disoccupato, che di conseguenza non sarà portato mai,un giorno a tagliargli la gola.
    Una buona e serena Domenica a tutti.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Peter:
    … L’Italia non ha in se’ i fermenti e le potenzialita’ per un cambiamento spontaneo ed autonomo, se non per il peggio…dei cambiamenti significativi nella sua storia sono avvenuti in genere solo come conseguenza di sconvolgimenti e trasformazioni globali iniziati altrove. Ai quali peraltro la societa’ italiana, profondamente conservatrice e a volte putrefatta nelle sue infrastrutture interne, ha sempre opposto una enorme resistenza passiva.
    ————–
    Perfettamente d’accordo.
    Se puntiamo sulle generazioni dai quarantenni in su, non abbiamo speranze. Forse neanche se puntiamo sui trentenni.

    L’unica speranza è in qualche bella e giovane testa italiana, il genio italico che, dopo aver acquisito dimensione global coi viaggi low cost, gli Erasmus, Internet e i videogiochi, voglia mettersi in mostra rivoluzionando, per gioco, anche la politica.
    Un gioco.
    Ci scommetto i miei ultimi cents della mia misera pensione, che avremmo uno sconvolgimento epocale a stretto giro di boa.
    Sono un visionario? Lo erano anche i due ragazzini che hanno inventato il PC ( Personal Computer, non l’altro).

  24. Rachamim
    Rachamim says:

    Per essere più chiari , la frase al principio del mio post Nr.525 era la risposta ad un post di Marco Tempesta.

  25. peter
    peter says:

    xMarco T

    ma certo, continuiamo a fantasticare, sognare e giocare. Senno’, cosa resta della vita? E se lo fanno tutti da 30 anni in su, si figuri i piu’ giovani. Al massino, inventeranno ‘rivoluzionare la politica’ alla playstation. Sempre meglio di ‘resident evil’ e ‘il padrino’ a come si chiama, dei videogames che andrebbero vietati.
    Buona domenica e dolci sogni.
    Qui tempo miserevole…

    Peter

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice ancora U.: …”Caro marco tempesta,
    se fosse vero che le chiacchiere non hanno più acquirenti lei ed il Banana dovreste essere disoccupati….. cosa assai lontana dalla realtà.
    ———–
    Può darsi che le mie non siano chiacchiere…

  27. peter
    peter says:

    xRachamin

    sono molto d’accordo col suo post 525. Il sostentamento dovrebbe essere gratuito per tutti, in mancanza di altri mezzi, almeno nelle ‘opulente’ societa’ in cui viviamo. Il resto sono dolci sogni. Ci sono senz’altro meno multimiliardari la’ dove le tasse le pagano tutti, ed in modo relativamente equo. E ci sono anche piu’ mezzi per aiutare chi ne ha bisogno. Ma vai a farlo capire agli italiani.
    Detto cio’, mi resta qualche perplessita’. Qui dove vivo ci sono famiglie ‘on the dole’, cioe’ mantenute dallo stato finche’ non trovano un lavoro. Molto spesso, dichiarano di fumare da uno a due pacchetti di sigarette al giorno (ciascuno, non tutta la famiglia, o almeno due di loro). Il dubbio che ho e': possibile che queste persone non mangino pur di fumare? ( e di bere, perche’ di solito…)

    buona domenica a lei

    Peter

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Peter: …Al massino, inventeranno ‘rivoluzionare la politica’ alla playstation.
    ———–
    Sarebbe già un punto di partenza. Sa quante belle idee verrebbero fuori?

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sono solo parzialmente d’accordo col post di Pino, ma ora non ho molto tempo, risponderò in serata.
    Comunque Rachamim ha già anticipato qualcuna delle osservazioni che farò anch’io.
    Oggi è il compleanno di una mia nipote nata mentre era in corso il terremoto dell’80. L’ospedale si è spaccato in due e lei è nata grazie al coraggio del medici che non hanno abbandonato la postazione mentre il parto ed il terremoto erano in corso.

  30. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Rodolfo,

    in Germania si produce, si investe e si fa ricerca.
    La parolina “produrre” non compare nè nel post di Vox nè nel tuo.
    Di grazia lo Stato, in Italia, debito a parte, dove tirerebbe fuori i denari per tutti i vostri sogni?
    A parte il fatto che il lavoro, dignitosamente organizzato, dovrebbe essere creatività, aggregazione sociale, stima e rispetto di sè.

    Io non credo, se non controllo, a quel padre, perchè gli ipovedenti hanno associazioni organizzatissime, hanno referenti in ogni Comune il quale, fra l’altro, si farebbe carico di bambini con tale situazione familiare.
    Se giri per i blog, sotto Natale, compaiono post con piagnistei del genere, se gli va bene…
    Comunque ripeto, quel padre si rivolga ai Carabinieri, non resterà inascoltato!!!

    Ma il male maggiore, in Italia, è la percezione che “qualcun altro” deve risolvere i miei problemi,Mamma Stato, in primis.
    saluti
    sylvi

  31. Rachamim
    Rachamim says:

    xSylvi.
    E da dove tira fuori, lo stato i soldi per il ponte, per l’Alitalia , per le banche,
    per gli aumenti dei stipendi ai parlamentari e per gli intrallazzi?
    Il “produrre” nel mio post è sottinteso,senza, tutto quello che ho scritto non sarebbe possibile, mi sembra chiaro.


    xPeter
    Chi se ne importa, se poi muoiono di fame? La colpa è loro.
    Le famiglie indigenti, come ho già scritto ,qui in Germania non se la passano male.
    Se quei soldi, perchè scialacquati , non bastano , non possono chiederne altri.
    Oltre ciò,(in Italia forse nelle grandi città) ma qui in Germania in ogni più piccolo paesello, c’è la cosidetta associazione “Tafel” che raccoglie prodotti alimentari dai grandi magazzini, per poi distribuirli ai poveri, due volte la settimana.
    C’è sempre, per queste famiglie a rischio , qualcuno che li controlla, specialmente se hanno figli,che se vengono trattati male, vengono tolti.
    Insomma sballati, c’è ne sono ovunque, non credo dunque che tutti quelli che ricevono un aiuto dallo stato perchè indigenti, in Gran Bretagna, si fuma due pacchetti di sigarette.
    Chi lo fà, e non mangia e beve per fumare, muore in poco tempo, questo è chiaro, vuol dire che allora hanno qualche altro piccolo introito, qualche piccolo lavoro nero.
    In ogni caso sono solo eccezioni.

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Dice marco t,

    Nel settore delle energie ci si aspettano cambiamenti da un momento all’altro, solo se qualche giovanotto rampante, magari anche per riciclare i soldi della yacuza o della mafia cinese, si metta in testa di scalzare i big dell’Energia. Fattibilissimo.

    Ho il “vago sospetto” che questa non sia la strada più giusta…poi per carità..diciamo che questo è già un “modello Italico” da export, ma fin’ora non mi sembra abbia prodotto granchè, salvo forse un “buon rendimento” in pompe funebri”…a proposito ..qualcuno saprebbe indicarmi se esistono azioni in cui investire in aziende del genere…per un certo periodo di tempo ci sarebbero margini di guadagno…infine che so , provocare una bella peste ed avere pronta all’uopo una bella azienda di “monatti” che dite?
    Caro Nicotri ,perchè per esempio non aprire una “rubrica ” che titoli “IL MONATTO”,credo non manchino argomenti …

    Nel frattempo penso , tanto per parlare di cose “futili”, penso che sia iniziata un ultima fase di appropriazione di risorse con altri “mezzi”..penso che non sia sfuggito a nessuno l’investimento che una grande “multinazionale” Sud-coreana ha fatto in Madagascar su un’estesissima area per renderla “coltivalibile”…
    Avanti di questo passo, poichè ritengo che questo tipo di operazioni , porteranno a Nuova immigrazione,diciamo che i costi sociali, li pagheremo noi…
    Ovviamente se “dovessero ” in quelle aree nascere poi dei “problemi” mi pare piàù che evidente che esistono dei modelli ampiamente collaudati per risolverli…

    Per tornare a noi, (aaaaNOI!!),rimane tutto sommato insuperabile l’analisi di Gramsci sul velleitarismo italico, quando disse che le nostre classi dirigenti ..Sparavano al mondo con delle colubrine, illudendosi fossero cannoni dell’ultima generazione…

    Per il momento però bisogna onestamente dire che un passo avanti “notevole” è stato fatto..!
    Gli anni 80 hanno proddoto “L’orgoglio di essere ignoranti” e su questa strada L?TTAly si avvia con passo marziale verso il secolo nuovo!
    Auguri a tutti e buon pomeriggio!

    cc

  33. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Rodolfo,

    “il produrre” è sottinteso in Germania, non in Italia!

    La Caritàs, la “Banca del cibo” associazioni cattoliche e non che “ogni giorno” forniscono pasti caldi, merende, omogeneizzati per bambini, latte in polvere ecc. ecc.

    Ho un’amica “accecata” come dice lei con allegria, usa il computer vocale, ha imparato in una sede di non vedenti, trova sempre chi l’accompagna ovunque, ha sempre lavorato anche quando la vista precipitava.
    Sta preparando l’ennesimo CD con ricette sue, bravissima cuoca,che a Natale venderà per aiutare i bambini spastici.
    Quando lavorava aveva diritto ai permessi per ogni cura!

    Anche quelli dei “malati cronici che muoiono di fame” sono intrallazzi, nè più nè meno degli altri.
    Anche quei milioni e milioni di aiuti comunitari per le zone sottosviluppate che spariscono appena mettono piede in Italia.

    Suvvia Rodolfo, in Italia ci sono 59 milioni di abitanti e 80 milioni di telefonini, lattanti e centenari compresi!!!

    Questo è più un Paese di furbi più che malati…
    sylvi

  34. peter
    peter says:

    xCC

    se in quell’area sorgessero dei problemi per ‘noi’ occidentali, sentiremmo l’urgente bisogno di democratizzare quei primitivi cattivoni. E allora giu’ con una bella e giocosa invasione di marines. E’ questo che vuoi dire? perbaccolina, sei cosi’ ermetico…

    Peter

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Mio caro marco tempesta,
    io sono abituato a tener ben distinti i sogni dai progetti. Quanto ai sogni ognuno ha i propri e sono in generale bellissimi; non ho ragioni per ritenere i suoi meno belli dei miei. I progetti, a differenza dei sogni, sono misurabili ed hanno una intrinseca base di realtà.
    Per quanto sia andato indietro nella storia non ho trovato esempi di modifiche e di stravolgimenti totali; e paragonare la politica, che di solito ha dei passi piuttosto lenti, con la tecnologia mi sembra un procedimento del tutto incongruo: come mettere a confronto la politica e l’arte.
    Certo nessuno può negare la possibilità che… ; però questa pèossibilità non la si può nemmeno affermare. Ma impostare una azioni politica sul fatto che potrebbe accadere uno stravolgimento totale, di cui per non si vede alcun segno, a me sembra niente più che giocare a Monopoli e pensare che quella sia l’economia.
    A me pare che quel che lei scrive non abbia nessun significat0 e che sia nulla più che un puro gioco intellettuale. Come quando, ad esempio, lei straparla di pene giudiziarie: non c’è assolutamente nulla che possa far pensare che ci sia la pur minima possibilità che i suoi (foschi) progetti possano diventar realtà. Sono solo delle parole al vento; anzi, come diceva le stesso, chiacchiere senza acquirenti. U.

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi, Peter e Rodolfo

    Credo che solo in Italia ci sia questa scandalosa vergogna di affiggere sull’auto il contrassegno per invalidi, così da poter arraffare i privilegi per la sosta anche quando l’automobile l’invalido del proprio contrassegno non lo vede mai e tanto meno ne viene guidata. Conosco colleghi che scorrazzano beati con tanto di vistoso cartello sul cruscotto che segnala – mentendo spudoratamente – un invalido a bordo o alla guida. Oggi che è domenica davanti al palazzo dove abito sono parcheggiate ben tre auto “di invalidi”, dalle quali sono scesi baldi giovani che fottendosene di tutto e di tutti parcheggiano dove gli pare. I vigili infatti sono troppo occupati nel faccanzismo, o nei tre bar vicini, magari attaccati – specie le vigilesse – al telefonino di servizio, pagato da noi contribuenti, per avere tempo e voglia di fare i dovuti controlli. Meglio girarsi dall’altra parte… e occuparsi semmai dgeli zingari. Ormai anche Milano in quanto a educazione civica e buon funzionamento dei servizi pubblici non si distingue più bene da lande di altro tipo.
    pino

  37. peter
    peter says:

    xSylvi

    no, credo che Rodolfo abbia fondamentalmente ragione. In Italia vi sono molte famiglie bisognose, bisogna essere ciechi per non vederle (a meno che lei non parli sempre e solo del prospero e civilissimo Friuli…). Ed un vero welfare state non c’e’, o almeno non cosi’ organizzato ed apartitico come nei paesi piu’ civili in Europa.
    Il problema, e non certo solo in Italia o da parte di italiani, e’ che vi e’ chi abusa il sistema. Qui purtroppo vi sono prove che molti percepiscono ‘benefits’ cui non avrebbero diritto, compresi assegni ed aiuti per invalidita’. Per converso, vi sono anche prove che molti che avrebbero diritto non chiedono niente, o per ignoranza o per orgoglio (soprattutto gli anziani).
    Personalmente, credo anche che sia un grave errore dare sempre assegni in denaro, con tutto il rispetto per le liberta’ individuali. Sarebbe molto piu’ sensato dare buoni nominativi che possano essere spesi solo in negozi dove non si vendono alcohol e tabacchi…Sarebbe gia’ una bella differenza.

    saluti, Peter

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Sono d’accordo anch’io con Silvy: le denunce anonime di questo genere spesso nascondono tutt’altro; magari anche solo una insopprimibile voglia di protagonismo.
    Ed anch’io so che le associazioni di ciechi o ipovedenti sono molto agguerrite.

    Una volta avevo sentito una signora denunciare dei maltrattamenti (piuttosto gravi: percosse) subiti da sua figlia in una certa istituzione. Il tutto accompagnato da strilli e lacrime commoventi. Ma l’insieme era decisamente poco credibile e la signora (buona famiglia, discretamente benestante, di buona cultura) sostenne di non aver fatto denuncia per non esporsi a rappresaglie da parte dell’istituzione. Una tesi poco credibile visto che avrebbe potuto tranquillamente cambiare istituzione!….. U.

  39. Sylvi
    Sylvi says:

    x Pino e Peter

    sono d’accordo che in una grande città i controlli siano più difficili che in una piccola.
    Dispiace soprattutto che Milano, civilissima un tempo, si sia adeguata a ritmi di città levantina.

    Peter, non ritengo il Friuli prospero e civilissimo, ritengo che i controlli siano più accurati e soprattutto le persone coscienti dei loro diritti e doveri.
    Quando porto in giro la mia amica,a spese mie se il tragitto è breve,lei porta il suo pass ma lo usa con molta parsimonia e i controlli ci sono.
    Il welfare in Italia è troppo lassista, ma leggi e organizzazioni ci sono.
    Se poi quelle che funzionano sono a maggioranza cattoliche questo dipende da una scarsa volontà di affiancarle o sostituirle con altre laiche ed efficienti.
    E’ vero che, soprattutto gli anziani nascondono per dignità le loro difficoltà, ma se la rete territoriale funzionasse verrebbero monitorati e assistiti.
    Per i bambini invece il controllo è efficace non solo tramite la scuola, ma anche perchè i rapporti umani non sono del tutto deteriorati e se un cittadino fa una segnalazione scatta il controllo.
    Purtroppo siamo diventati un popolo accidioso, invidioso, soddisfatto solo se può “fare le scarpe” al prossimo.
    saluti
    sylvi

    Ps: giornata fredda e tersa; ho raccolto i melograni; stasera farò un’insalara verde- rossa con chicchi di melograno e noci!

  40. Vox
    Vox says:

    La parolina “produrre” non compare nè nel post di Vox nè nel tuo.
    @ Sylvi

    Se la parola “produzione” le sembra troppo lontana dalla parola “produrre”, allora si, sara’ come dice lei. Pero’, prima di fare accuse specifiche, sarebbe bene leggere i post con un minimo di attenzione.

    Quanto al suo discorso sulla creativita’, ecc. ecc., mi sembra che non rientri nemmeno nel rango dei sogni, ma in quello dell’aria fritta.

    Qui non si tratta di sognare, ma di proporre modelli che potrebbero funzionare, modelli ai quali tendere, anche se certamente non verranno realizzati domani, ne’ dopodomani.

    Sono d’accordo con Antonio sulle sezioni, ma prima di queste dovrebbe venire un partito (al quale le sezioni dovrebbero fare capo) con le idee chiare, con un progetto e una strategia a breve termine e un progetto a lungo termine, al quale tendere idealmente e per il quale lottare.

  41. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Vox,

    “la produzione” ha il significato che si dà in Italia, quando non sembra una parolaccia è qualcosa di astratto che di solito devono fare gli altri, non si sa quando.
    Produrre è imperativo più o meno categorico!

    Mai provato a lavorare con soddisfazione e creatività?
    Anche se non è l’attività dei sogni, la creatività aiuta a renderla piacevole, a darle la propria impronta personale.
    E il tempo passa anche troppo veloce.
    Però è importante non avere il paraocchi dei cavalli!
    saluti

  42. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Ma di che sta parlando, cara signora?
    Uno la creativita’ puo’ anche mettercela, ma se e’ il lavoro che manca, lei puo’ essere creativa finche’ le pare, la cena a tavola non ci arriva (a meno che per creativita’ non si intenda poi quella dei mille-e-uno modi di rubare o fregare il prossimo).

    Cgil: “Entro fine anno
    a casa 400 mila precari”
    Sarà un Natale amaro per i precari. Quattrocentomila “lavoratori a termine” e “a progetto” – solo nel settore privato – rischiano di perdere il posto a dicembre. (oggi, Repubblica)
    ————-

    Ecco, vada a parlare a loro di creativita’.

  43. Rachamim
    Rachamim says:

    xVox
    Ma che minchia scrivi…………-

    Quelli li chiami pensionati, poveri , extracomunitari e poveri?
    Ce n’è vuole di fantasia.
    E poi……..quel sacchettino, distribuzioni di viveri….Ahahahahahah.

  44. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi
    Il suo ultimo post suona un po’ come quella storiella su Maria Antonietta che, quando le andarono a dire che il popolo non aveva il pane, suggeri’ che mangiassero briosce.

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